Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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essi  erano  riusciti a bere vino, o meglio ancora acquavite, l'allegria
anni: la vita è di chi si contenta di viverla.» Le giornate  erano  quasi sempre grigie, nel freddo mattino del tardo autunno:
Però il giorno che era venuto a portarle l'alliance su cui  erano  incisi i loro nomi e una data: Costanza ed Andrea, 14 marzo
era tutta sbiancata in viso, e le labbra fatte violacee  erano  scosse da un lungo tremore. Subitamente, egli l'aveva
Odi di famiglia, sete di vendetta, pregiudizi di onore  erano  per lo piú l'origine di questi episodi di sangue che
rete di favoreggiatori, infieriva nel Circondario. I capi  erano  due fratelli, giovanissimi, terribili, si diceva anche
da loro subíta, una condanna per un reato del quale  erano  innocenti; condanna alla quale d'altronde sfuggivano con la
strano accadde la sera stessa, a ora tarda, quando tutti  erano  già a letto, e solo il padrone vegliava ancora nella stanza
scoprire; narrò che era un loro amico, perché i disgraziati  erano  pur degni di avere amici, fra tanti nemici che li
il colloquio coi S. non si poté concludere nulla. I banditi  erano  diffidenti, e i discorsi romantici del signor Antonio li
al Bambino, collocato su la consolle, i dolci  erano  stati schierati in fila, coperti dal fazzoletto per
vedere quanti il Bambino ne avrebbe mangiati in un giorno.  Erano  trascorsi due giorni, e il Bambino non ne aveva mangiato
inaugurato con novena, luminaria e spari di mortaretti. Ma  erano  rimasti delusi, perchè, come don Pietro andava dicendo a
si fossero messi attorno a sconsigliare quella buffonata -  erano  arrivati fino a chiamarla così! - anche per ragioni di
altre; i frati, perchè gli entusiasmi per Santa Veronica  erano  sbolliti ed essi ora dovevano pensare ai fatti loro con la
avevano dato risposte più sbrigative: - Grazie, don Pietro!  Erano  provviste. Per fare un piacere a lui e alla sua
occhiate che non gli costavano nessuno sforzo, che  erano  naturali ai suoi occhi ben tagliati, dal colorito intenso,
sua moglie. - Che miracolo! - disse Toniolo. Si fermarono.  Erano  andati a vedere dei vasi di fiori che il dottorone voleva
di te.» Anche Alberto dunque? Anche lui? I due amici si  erano  affacciati alla finestra; le loro teste, nella luce
all'aspetto. Ridevano. Su quelle bocche i baci di Giuditta  erano  volati, senza rivalità, stringendo anzi i loro vincoli,
bisogno di gettarsi nelle braccia di sua madre. I due amici  erano  usciti dalla camera, avviandosi giù per la scaletta nel
un fazzoletto alla testa. Le panchette della madia  erano  troppo alte e Lisa non ci arrivava. — Aspetta; ti metterò
il pane lo manderemo a cuocere dalla fornaia. Le bambine  erano  accese in viso, sparse di farina con le mani e le braccia
arrabbiato. — Le mie figliuole non sapevano leggere, ed  erano  donne di casa. Ora, riducono le bambine tante dottoresse...
che ingombrava le vie di Roma, incontrai una carrozza dove  erano  un babbo, una mamma e una bambina che portavano una corona
splendidissima; della lista del cavaliere, due soltanto  erano  riusciti eletti, lui e il notaio Pitarra. E il cavaliere,
per salutarlo, non si voltavano nemmeno; e le trombe non  erano  più là pronte agli ordini del Cipolla per fare il saluto
- Non vogliamo più dazii! E tutti e trenta gli uditori  erano  scoppiati a parlare assieme, facendo una gran confusione,
Angiolina e Alfredo  erano  ormai ridotti peggio dei loro genitori, cioè assai più
per portarci via ? Il babbo li baciava e li tastava. Come  erano  sodi quei polpaccini, quelle braccine ! E che bel rosso
prospettiva, dove la bella signora era vissuta fanciulla.  Erano  sette finestre in fila, alte, spaziose colle loro
che andava per due capi ad innestarsi nel muro. I vasi non  erano  rotondi, nè di terra cotta, bensì dì maiolica,
terra e allevando uccelli e gatti selvatici. Eppure i figli  erano  venuti su bene perché la loro piccola madre li educava
abitanti beffardi e scrutatori, mentre i figli dell'eremita  erano  distratti e sognatori e quando parlavano dicevano sempre
spingendo l'uscio col piede perchè tutte e due le mani  erano  occupate a reggere il candeliere e i doni avuti. Il
messo dei fiori nei capelli; gli abiti caffè e latte  erano  buoni adesso e i lumini da notte; e poi anche i copripiedi,
irresistibilmente. Era così semplice la posa di Psiche,  erano  così parche le forme! Nella sua cameretta, non vista da
ma non erano, a rigor di termine, riflessioni le sue.  Erano  visioni, erano quei fuochi fatui della fantasia che si
a rigor di termine, riflessioni le sue. Erano visioni,  erano  quei fuochi fatui della fantasia che si sprigionano dai
 Erano  le otto. Lo spettacolo diurno era terminato dieci minuti
cantina. Varie ballerine si eran rivestite in fretta ed  erano  fuggite da quella porta a sinistra, innanzi alla quale
costruito e delle donne vi hanno cantato e ballato. Altre  erano  restate in teatro, avendo accomodato diversamente la loro
unte e i batuffoletti dei capelli di quelle che si  erano  pettinate in teatro dal parrucchiere Furlai. Esse
ella prese il suo pacchetto dove il pane e la carne  erano  pulitamente avvolte in un giornale, insieme ad una mela
con qualche umile, oscuro lavoratore? - e le sue dita si  erano  mosse alacremente, intorno a quella fatica di ragazze del
Stabia Hall di Castellammare, in un giorno di estate, ma vi  erano  andate sole e avevano rosicchiato alcune gallette di
dell'androne, ove si era seduta e si avvicinò alle quinte.  Erano  le nove di sera: la seconda edizione dell'Excelsior non
tomba, fra la Boschetti e lei. Le guancie di Carmela Minino  erano  cariche di rossetto, quella sera; ella ne metteva sempre
ascensivo, dalla porta di entrata, sino sul palcoscenico,  erano  giunte in teatro le due mancatrici della rappresentazione
schiattando dalle risa, al direttore del palcoscenico, che  erano  state malate, tutto il giorno, col medico accanto al letto,
il volto si vedevano molto; le sue mani e i suoi piedi non  erano  fini, malgrado che vi adoperasse cure quotidiane, ma che
questo impiccio? Che doveva importargliene delle bambine?  Erano  forse sue figlie? La legge vuol darle alla strega? E glie
illuminava appena il tavolino e le due persone che vi  erano  sedute attorno, cioè: don Emanuele col berretto di astrakan
cattiveria della moglie e dei figli. Moglie o figli si  erano  ribellati contro il barone appunto per quella lite, che
un giorno, per le silenziose stanze del palazzo Zingàli  erano  risuonati urli di voci maschili, strilli di voci di donne
i pochi gioielli d'oro, d'argento dorato, di cui si  erano  adornate. Attraversavano in silenzio i corridoi delle
di fuori e avevano visto, le due, che i loro amanti non  erano  giunti ancora. Sanframondi non doveva accompagnare a casa
gentiluomini ne discesero, chiusi nelle lunghe pelliccie.  Erano  Sanframondi e Terzi. Il primo aveva l'aria annoiatissima;
gli insetti minuscoli che vivono di carta, su cui  erano  cadute delle macchie ignote dilatando l'inchiostro,
Non fu più possibile neppure il dubbio sulla persona a cui  erano  indirizzate: fin dalla seconda lettera il nome d'Alberto
trent'anni addietro come imposte provvisorie - e che si  erano  infracidite là senza che nessuno avesse mai pensato di
cuoio che si accartocciava agli angoli da dove le bollette  erano  andate via. Colà ella riceveva le rare visite di qualche
don Calcedonio, padre di don Pietro-Paolo. Le scritture  erano  disposte per ordine di data, e da ogni mazzo, da ogni
i suoi avvocati e quelli della parte contraria non  erano  riusciti a mettersi di accordo con lui e tra loro intorno
di lui s'era fatto fabbricare verso la fine del 1600, ed  erano  passati intatti di padre in figlio, fino al suo matto
di lana, nuovi, perchè quelli delle sue figliuole se li  erano  mezzo mangiati le tignuole e non si potevano usare. —
raggiungere assai meglio lo scopo che quegli scrittori si  erano  proposto. La rappresentazione artistica della vita è, per
esito? Era impossibile saper nulla. I quaranta Garibaldini  erano  andati via allegramente,dopo aver pranzato, coi loro
coi loro vecchi fucili; e tutte le case di Ventaroli si  erano  chiuse, i portoni erano sbarrati. Quando comincio il
e tutte le case di Ventaroli si erano chiuse, i portoni  erano  sbarrati. Quando comincio il cannone, Pasqualina Cresce,
don Ottaviano, le vecchie zie, le giovani spose, le serve  erano  stanche di quella tremenda giornata; e malgrado il terrore
un cavallo e un cavaliere, ma non si distingueva altro.  Erano  immobili, aspettavano. Ma passò qualche minuto; il
Berni si rivolgeva da un'ora quella domanda. Le sue lettere  erano  lì, riunite in piccoli fasci sui quali erano tracciati dei
Le sue lettere erano lì, riunite in piccoli fasci sui quali  erano  tracciati dei segni convenzionali, ancora tutte odoranti
il ritratto di sua moglie, su cui i suoi sguardi  erano  inchiodati, si sbiadiva, si confondeva, si cancellava, e
soltanto il giorno innanzi, "105 2000 3 24 B." Degli anni  erano  passati, mille altre vicende avevano lasciato le loro
particolarità che, nella frequenza di quelle gite, gli si  erano  stampate nella memoria e con la loro successione prevista
l'avvicinarsi della meta sospirata. Ora i cavalli si  erano  messi al passo nella ripida salita serpeggiante per il
era proprio finita?... E con una forza sovrumana essi si  erano  avvinghiati l'uno all'altro, così strettamente, così
la frusta aveva sferzato l'aria fischiando e i cavalli si  erano  mossi, un grido veemente gli era uscito dal petto:
il fresco risonavano con bassi accordi musicali. Lunghi  erano  i vesperi, rossi, glauchi, violetti sopra la montagna, e se
ricucirlo.» Risero, le ragazze, perché in fondo  erano  allegre e si divertivano delle loro stesse malizie: fu
esse vestivano in costume, sí, ma in modo sfarzoso, ed  erano  piú ricche delle altre, in modo che la loro madre diceva
candida, e se li tormentava come per dimostrare che non  erano  lucidi per artifizio. «E poi, perché non hai il corpetto?
si doleva anche di quei pochi che egli spendeva. Per lui,  erano  molti: e a lei sembravano moltissimi. - Hai fame - le
quando ti lasciai, vi salii un momento, per vedere se vi  erano  amici... don Gabriele Scognamiglio se ne faceva dare una
allentato le loro giacchette, le loro mantelline, al collo.  Erano  le ultime sere di spettacolo, al San Carlo: la stagione si
luglio e agosto; qualche cosa avevano detto pure a lei, ma  erano  state parole in aria. - Fa caldo, stanotte - disse Roberto,
una creatura semplice e buona, ma, in pubblico, quando vi  erano  amici presenti, specie altre coppie di amanti, egli si
stanzetta di entrata, che aveva una porta sulla cucina,  erano  esposte le vettovaglie, sovra una grande credenza di marmo
gli occhi, passandovi innanzi. - Hai visto, Linuccia? vi  erano  certe triglie grosse così, un amore. Ce le ordiniamo al
rosso, con certi divani, lungo il muro, innanzi ai quali  erano  collocate le tavole, divani lunghi e stretti, molto duri e,
molto sfiancati per le migliaia di persone che vi si  erano  sedute da anni, con certi specchi dalle sbiadite cornici di
denaro, da lui. Anzi, quelle dodici lire di manifattura le  erano  pesate abbastanza: ma non aveva detto nulla, poichè egli
le facce pallide e opache come la sua: pure gli occhi  erano  sottolineati dal kohl, sebbene non ne avessero bisogno e le
dal kohl, sebbene non ne avessero bisogno e le labbra  erano  vivificate dal lapis di carminio. A lui piaceva,
le mani nude, senza un ornamento al collo, senza orecchini:  erano  guanti di fondo di bottega, a una e cinquanta il paio, la
sorriso dolce, assai dolce: le mani, malgrado la glicerina,  erano  restate brunastre, magre, con le traccie delle fatiche
più che non aveva potuto ancora regalarle nessun anello.  Erano  appena seduti, che entrò una altra coppia, nel salone: era
ricco e popolare farmacista di via Pignasecca. Questi tre  erano  giunti insieme: Altamura, perchè i suoi tetri lavori
insieme: Altamura, perchè i suoi tetri lavori notturni  erano  compiuti, per quella notte: Gaetano d'Amora fra una gita e
con la fioca luce che veniva dalla finestra, donde  erano  chiusi solo i vetri, ella si lasciò cadere sopra una sedia,
che la faceva tremare di dispiacere. Tutte le sue abitudini  erano  mutate: ella non dormiva più quanto le serviva per
Spesso, taceva. Ella sapeva che nel magazzino inglese  erano  molto buoni, molto cortesi, non a parole soltanto, ma anche
delle belle gratificazioni quando le chiusure d'inventario  erano  brillanti, ma che, in cambio, domandavano intelligenza,
famiglie, con relativi corteggiatori, innamorati e amanti,  erano  soddisfattissime: un vero balletto di mezzo carattere, come
San Carlo era gremito di gente: le persone più chic vi  erano  venute prima di andare alla reggia, per restarvi un
ereditario e la festa in casa Savignano. Le signore  erano  tutte in toilettes sfarzose, coperte di gioielli, anch'esse
Carmela vi guardò, suggestionata da Concetta Giura. Vi  erano  tre o quattro gentiluomini in piedi, un po' in fondo;
piccola danza, sulla mistica musica che inneggia a Ftha,  erano  uscite metà da una quinta, metà dall'altra parte e poi si
non vide e non sentì. nulla. Solo innanzi alla porticina vi  erano  due o tre gentiluomini che, malgrado il freddo, stavano lì,
la carrozza da nolo che conduceva Carmela Minino,  erano  le dodici meno un quarto. Ci aveva messo meno di dieci
arrivare col treno di mezzanotte da Roma e altri che  erano  in teatro; il maestoso guardaportone andava e veniva, col
voce profonda, guardando quel balcone, di cui i cristalli  erano  chiusi, velati dalle tendine di merletto, ma, interiormente
bassi. Due o tre porte davano su quell'anticamera: due  erano  chiuse, la terza a dritta, dirimpetto alla scaletta, dove
viandanti; altre cortine, egualmente affumicate e sporche,  erano  state disciolte dai loro grossi cordoni di cotone bianco.
povera, sporca e pretenziosa stanza dove tante persone  erano  passate in un'ora di amore perseguitato, di capriccio
macchie. giallastre, dimostrava che sulle materasse non vi  erano  lenzuola. I cuscini avevano, però, la loro foderetta,
divisi in mezzo, pettinati alla russa, non si  erano  disordinati: la bella bocca sottile e rossa appariva sotto
come in vita, dalla linea dura di volontà. Le palpebre  erano  abbassate sui begli occhi azzurri, il cui sguardo dai
più eletto, più spirituale, dalla morte. I begli occhi  erano  chiusi, per sempre: ella ne sapeva lo sguardo, tanto da
vicini di via Porto e dai viandanti di via Molo. Coloro che  erano  entrati erano il pretore col suo cancelliere, il padrone e
Porto e dai viandanti di via Molo. Coloro che erano entrati  erano  il pretore col suo cancelliere, il padrone e il cameriere
che aveva una manica della sua marsina, sporca di sangue.  Erano  corsi il padrone Scarano, due commessi viaggiatori che
le cause che avevano potuto determinare questo suicidio, si  erano  schermiti dal rispondere, con un cenno evasivo. Egli,
per non aver detto la verità in questo fatto, di cui  erano  innocenti. Egli si sbrigò. Cascava dal sonno, moriva di
l'aria impaziente: il padrone dello albergo e il cameriere  erano  inquieti, afflitti da quel caso che gittava una luce anche
compiuta, mentre il padrone dell'albergo e il cameriere si  erano  allontanati. Quel morto era suo, per una notte intiera, in
Alfio Balsamo non pensava più ad Anna Laferra. Gli uomini  erano  già al lavoro, e sul gran mare verde dei vigneti i
robusto restava sfiancato dall'urto del ferro lucente. Ma  erano  nuvole che duravano poco; egli era un ragazzinaccio, e non
ognuno aveva la sua porzione di pane e le cipolle  erano  a discrezione. - Già, questo fattore è un boia, che ci
che vi dà il pecoraio del pascolo? Ma le quistioni grosse  erano  pel vino. - Brrr!.. - faceva Alfio, scostando dalle labbra
mancare alla festa d'una amica carissima. Mamma e babbo  erano  sconvolti dallo spavento avuto, quando nessuno sapeva che
per orgoglio che ricorressi io a lei per aiuto. O forse  erano  tutte illusioni mie: chi sa mai niente di vero dei pensieri
profondità che era quella dell'anima mia stessa. Gli occhi  erano  aperti, placidi, nuotanti come in un velo di piacere, le
una chiesa tutta bianca e un cimitero tutto verde: vi  erano  allora un gobbo idiota, una vecchia pazza e un eremita in
uno spiazzo sollevato e recinto di massi. Piccole stanzette  erano  addossate alla chiesa, sotto lo stesso tetto, e una specie
di coperte, cuscini e grosse lenzuola; che gli armadii  erano  i piuoli e, per lavarsi, c'era in un angolo, su una
musco, di quadri e broccati mai visti cosí belli, dei quali  erano  ricchi gli sfondi. Solo Cosima non era disillusa: anzi
E queste non mancavano davvero a portata di mano, quali  erano  e pronte ad accendersi come torcie. Anche alcune sedie e un
ad accendersi come torcie. Anche alcune sedie e un tavolo  erano  stati portati sul carro; e il tavolo avrebbe dovuto servire
altri giovani della città, che anche se i loro parenti non  erano  lassú, combinavano gite e passavano anche la notte nel
sua camera e riprese il suo lavoro, intorno al quale si  erano  esercitate lenti e pazienti le sue mani, malgrado che fosse
concertatore del ballo, il direttore del palcoscenico,  erano  così esigenti, così duri, così brutali, sulla questione del
da tasca, di argento, che le aveva lasciato sua madre;  erano  le due e mezzo. - Doveva sbrigarsi. - Quando vi erano due
erano le due e mezzo. - Doveva sbrigarsi. - Quando vi  erano  due spettacoli, l'impresario voleva che le ballerine si
che dovevano ballare; ma le proteste, i gridi, la collera  erano  inutili: col regolamento non si scherzava. Di domenica si
e stretta le sue gonnelluccie di velo tarlatana, bianche:  erano  nuove, leggieri, molto sbuffanti, come è sempre il
cifre, per la sua toilette: quei vasetti, quelle fialette  erano  ripiene dei più fini e dei più soavi cosmetici, che Emilia
nel camerone dai fratelli, quando sapeva che tutti e tre  erano  là, e li scoteva dalla inerte indifferenza, li incitava: -
di tartaruga e madreperla, e la conocchia e l'arcolaio  erano  prezioso lavoro di un antico pecoraio di famiglia, che vi
cento volte i lampioni a gas sulla via di Posillipo;  erano  trentatre, gli altri si perdevano in una fila di luce. Per
pensò di contare le stelle; ma ci si perdette. Quante ore  erano  passate? Quella notte era dunque eterna? E una disperazione
e lasciandole ricadere nel pugno. Cosima lo vedeva bene:  erano  monete che sembravano nuove, alcune col profilo melanconico
gridargli che sarebbe stato meglio restituirle a chi  erano  appartenute; ma vedeva la madre che risaliva dall'orto con
dell'opposizione, del Municipio, nè delle trombe, che già  erano  state sequestrate; il matrimonio, da lui osteggiato fino a
Passata la paura, dopo che le condanne dei Tribunali  erano  fioccate peggio della grandine, colpendo un po' alla cieca,
il baccano non era meno grande che in piazza; le teste si  erano  riscaldate e la discussione minacciava di finir male. Il
ogni tanto il capo nella sala, per sentire a che stato  erano  le cose, e se la festa finalmente si deliberava. Egli
E si mise dietro l' imposta della finestra. I cani si  erano  chetati, e fuori si udiva il vento nel vallone. A un tratto
— panf! — Per fortuna che risposi al lampo della fucilata.  Erano  in tre, e udii gridare. Andate a vedere nel frutteto, che
Canonico, e legarlo come un mascalzone. Per fortuna che c'  erano  tutti i contadini e il fattore con la famiglia testimoni.
stanza da letto era stato dedicato a lui; le sue lettere  erano  riunite in piccoli fasci annodati con nastri rosei, i suoi
in piccoli fasci annodati con nastri rosei, i suoi fiori  erano  racchiusi in un sacchetto di raso bianco, e i libri, i
gli altri minuti oggetti che egli le aveva regalati  erano  tutti disposti in bell'ordine nelle cassette odorose. Chino
gli diceva, se parole simili, se forse quelle stesse parole  erano  state dette ad altri? Come aver fede nella sincerità
era stata ridotta nella condizione in cui l'aveva trovata  erano  di quelli che lasciano indelebili traccie. Era finita,
egli si era gettato sulla valigia come sopra una preda.  Erano  dunque lì le prove materiali di quel passato che egli aveva
Santa, additava le buche della roccia d'onde i diavoli  erano  scappati alla vista della croce. - Che cosa hai? - Niente.
egli coltivava anche gli studi poetici: le sue poesie  erano  dialettali, tuttavia in una forma che si avvicinava alla
andati, rimasero faccia a faccia, Danei e lei. Tante volte  erano  rimasti soli alcuni minuti, come allora, vicino a quel
che si era collocata benissimo in una famigliona, dove  erano  in quattro o cinque persone di servizio, che sguazzavano in
più male che bene o non facevano nè bene nè male.... Ed  erano  dei più puri, dei più efficaci! Ed egli li regalava, per
piatti. - Intanto quasi due grosse pagnotte di pan di casa  erano  sparite in un fiat; e la bottiglia col vino - Un'altra
un'ombra rimase sopra la famiglia: poiché padre e figlio  erano  d'improvviso apparsi in una luce di terrore e di morte. La
anzi, intelligentissima. I ragazzi studiavano tutti, ed  erano  caustici, osservatori, beffardi. Una bella vigna che
una cosa sovrannaturale, e, nel vederlo scendere si  erano  inginocchiati presi da terrore superstizioso, gridando: «E
gridato: — Oohh! Oohh! — in tono di minaccia. I monelli si  erano  fermati, avevano guardato in direzione della voce e,
con un urlo di gioia: — Pecoraio! Pecoraio ! E gli si  erano  slanciati incontro di corsa. Allora li aveva riconosciuti
suo disamore per tutti gli altri bambini del mondo che non  erano  suoi. I bambini poveri, poi, li riteneva furbi, intesi per
di colazione nel retro bottega; in quell'ora gli avventori  erano  rari. Quel giorno si erano appena seduti, ed egli aveva
in quell'ora gli avventori erano rari. Quel giorno si  erano  appena seduti, ed egli aveva cominciato a sgusciare un uovo
vicinato lo chiamarono: - Mastro Giovanni! Mastro Giovanni!  Erano  venuti di corsa per avvertirlo: - Non avete chiuso la porta
fazzoletto, se dopo.... se da allora in poi i suoi affari  erano  andati sempre più, sempre più a rotta di collo? Non si