fra corpi solidi e solidi, riducendo l’uno in polvere e facendo ruvida la superfice dell’altro.
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Ma una condizione è indispensabile per assicurare l’aderenza fra i corpi che si vogliono unire saldamente stratificandoli l’uno sull’altro, come
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Sulle tavole o tele gli antichi usavano sul gesso uno strato sottile di colore ad olio caldiccio, molto utile per la trasparenza ed il brillare delle
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con uno spicchio d’aglio od una fetta di patata; ma una vernice allungatissima di mastice ed essenza di petrolio, quando l’abbozzo sia ben secco
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Per gli antichi che dipingevano ad olio su tavole e tele rese impermeabili da uno strato di colla o da quella preparazione oleosa che si è già
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Lo stimolo di provvedere sommariamente all’impellente accidentalità dell’esecuzione è uno dei caratteri spiccati del lavoro tumultuoso d’ispirazione
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’acqua a 70° dà uno splendido colore porpureo, ma tutto ciò è ben lontano dalla porpora di Tiro che rimane per noi un colore puramente storico.
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Le materie coloranti per essere utilizzabili per l’arte devono prestarsi ad essere ridotte in uno stato molecolare uniforme che assicuri il regolare
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luce. Questo effetto però è indubbiamente condizionato alla costituzione fisica e chimica dei corpi, vedendosi dai cambiamenti portati su l’uno o l
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influiscono a nascondere il colore vero della materia da triturare, il primo effetto di uno sminuzzamento che amplia il volume apparente della materia
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’immersione completa in un liquido, sino ad uno stato umido o completamente secco.
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Oltre al calorico che ha tanta importanza nel determinare nei corpi il grado di colore sotto il quale si vedono, nello stesso tempo che è anche uno
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risultando effetti molto diversi dalla diversa materia di uno stesso tipo di colore.
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per quanto impercettibile deve prevalentemente informarsi ad uno dei detti sette colori, all’infuori di questi, pel nostro occhio, non essendovi che
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spirale e sostenute da un peduccio entro vasi di terra verniciata contenente certa quantità di aceto. I vasi posti l’uno accanto all’altro si collocano
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Anticamente si impiegavano due mezzi per unire l’allumina alla sostanza colorante. Uno consisteva nel decomporre l’allume di rocca già mescolato al
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Uno dei primi saggi del nuovo colore si ebbe nel soffitto di una delle sale del Louvre in Parigi, rappresentante l’apoteosi di Omero dipinta da
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Uno fra i tanti ostacoli viene dalla impossibilità di sciogliere quelle resine, offerte dalla natura, che presenterebbero le qualità migliori, senza
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miracolosamente solo i pastelli a tale ruina, a mostrare intatto almeno uno dei vari rami della pittura del passato.
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L’ambra o succino o karabe. — Anche questa resina che per la durezza ed il bel lucido sarebbe uno dei materiali più preziosi offerti dalla natura per
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calda. Le vernici di tre o quattro mesi sono migliori di quelle appena fatte; restano più lucide, formano uno strato più denso, sicchè non occorre
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, non potendosi per tale via pervenire se non che ad uno di quei labirinti di erudizione controversa entro cui si aggirano invano l’acume criterio e il
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prodotto sia troppo colorato, troppo appiccicante per l’uso nella pittura. La loro inconsulta applicazione sui quadri costituisce uno dei maggiori danni
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mecte in un altro vaso vitriato come uno pignato, poi havvi uno tre pei e di sopra vi mecte la dieta pignatta e falli de sotto il foco chiaro. E come
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parecchi fori praticati con uno spillo grosso; cosa che è assai diversa dagli altri metodi, nei quali la bottiglia si deve tenere completamente sturata.
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addensa, e le resine particolari che ne risultano, si mantengono in uno stato perennemente vischioso improprio all’uso pittorico.
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precedente, con un pennello di setola se ne dava uno strato generale spianando in tondo col palmo della mano per incorporare il gesso sottile con quello più
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Nelle tele che i Veneti preferirono alle tavole generalizzandone l’uso, del quale uno dei più antichi esempi fu il ritratto gigantesco ordinatosi da
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Si è considerato qui appunto uno dei casi più comuni di un pittore, dimentico del principio che sull’arte della pittura incombe non solo la necessità
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gli stessi, ed anzi, riconosciuta l’inopportunità di servirsi di eguali a quelli originali per uno scopo diverso.
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. Duplice esercizio che non si potrebbe condurre di pari passo senza che l’uno finisse per prevalere sull’altro; non consentaneo alla costituzione
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Degli antichi pittori uno dei più manomessi fu certo il Giambellino. Dall’opera del senatore Morelli: Della pittura italiana, si hanno questi
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, limitando l’analisi del colore preesistente ad uno spazio di qualche centimetro quadrato di superficie — una semplice scrostatura in un dipinto ad olio — e
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Il secondo metodo si vuole che fosse praticato incidendo l’avorio, coperto di uno strato di cera per mezzo del cestrum o veruculum, foggiato come un
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Il primo metodo, pel quale si adoperava uno strumento di ferro (rhabidion) schiacciato da un estremo in guisa di spatola ed acuminato dalla parte
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i contorni con spillo, passarla sull’ intonaco tamponando leggermente con uno straccio contenente polvere di carbone — però tutte le fondamentali
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nostra oscurità di trovati tecnici, ci sareste compagni di sventura, è uno dei fenomeni tipici del periodo attuale della nostra educazione artistica.
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Questo disegno veniva coperto da uno strato sottile di imprimitura rossiccia che permetteva di ritornare sul disegno con tinta bruna ad olio
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Il minio usavasi generalmente schietto, e la lacca dirobbia, uno dei colori più appariscenti e conservati della pittura fiamminga, fu monopolio dell
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Dopo aver sperimentato parecchi sistemi per ottenere tale risultato ne ho trovato uno che mi sembra assai soddisfacente e che spesso uso tuttora
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sopra una tela assorbente, o già coperta d’uno strato di colore bene asciutto, si ottiene una materia ricca e luminosa che si impasta e si modella con
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Quand’ero in Italia, parlando un giorno con uno storico e critico d’arte dei più noti, ebbi l’occasione di constatare che egli credeva la Madonna del
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prosciughino troppo presto, bisogna, quando non si lavora, tenere le scatolette metalliche avviluppate in uno straccio bagnato e, pure mentre si lavora
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Non bisogna credere però che con la tempera a colla tutto vada a gonfie vele. Uno dei principali inconvenienti è la vernice: per ravvivare i colori e
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Con questo sistema ho lavorato per un paio d’anni ed ho eseguito parecchi lavori, specie ritratti assai dettagliati, paesaggi con uno studio severo
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Va pure notato che un colore posto sopra uno sfondo neutro, come il grigio, aumenta assai d’intensità e di luminosità.
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finezza tale che si cercherebbe invano di rifarne uno simile mescolando dei colori sulla tavolozza. Un azzurro sfregato di bianco dà pure un grigio
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ovoidale, lo si schiaccia sulla tavolozza intingendolo nella tinta; bisogna poggiarlo perpendicolarmente alla tavolozza posata sopra uno sgabello in
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sapone, asciugarla con uno straccio esponendola al calore. Dopo queste operazioni la tela può essere ridipinta ed è assai piacevole lavorarci sopra.
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ora indi raschiare bene il secondo strato che si è dipinto evitando d’intaccare il primo già asciutto. Dopo, con uno straccio pulito sfregare forte la
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