L’immagine dipinta, per la tenuità delle fila che la reggono, in confronto del mondo reale, offre quindi un facile fianco alla distrazione e
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quanta improprietà di paragone e disturbo di chi guarda l’opera, non è a dire, appunto perchè l’arte non regge, in nessuna guisa contro il reale. Ma
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godimento reale di tutti gli oggetti e di tutte le scene rappresentate sulle pareti delle tombe, sarebbe evidentemente mancato tale scopo se i colori
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scorgere come la similitudine della immagine pittorica col reale possa venire pregiudicata sino dalla sua traccia schematica, non per l’incertezza
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indecifrabili. La reazione più semplice sarà un ritorno al linguaggio della vita reale, e bene rileva il Kugler che nel rinnovamento dell’arte la principale mira
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