sferiche scorrenti d’ogni parte. Sminuzzamento e sfericità provocate in gran parte dalla repulsione reciproca, mentre il legno essendo poroso parrebbe
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asportarlo dalla tela. Avverrebbe, in altri termini, la trasformazione del processo ad olio in quella di una vera tempera, con tutti gli attributi che
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I preliminari di questo processo erano faticosi sino dalla preparazione delle tavole, ridotte alla bianchezza e levigatezza dell’avorio. Disegnata
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Nè gli antichi pittori italiani mai rinunziarono a questa estrema densità del colore cagionata dalla presenza del torlo d’uovo nella misura
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Bene a ragione il Vibert osserva come i processi di dipingere non siano definiti razionalmente che per l’effetto prodotto in essi dalla quantità dei
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dalla cattiva qualità della colla delle carte; la possibile presenza nella carta di materie capaci di alterare chimicamente i colori, come il cloro, e
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innumerevoli, dei quali è difficile vedere l’incrocio finchè i tratti sono lasciati nel loro stato opaco polveroso e secco quali escono dalla mano dell
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misurato dalla tavolozza, tenendo calcolo sino dei rimasugli di tinta del colore precedente rimasto sulla punta del pennello, senza nemmeno pensare di
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stesso metallo, e che il nome di crisocolla derivi dalla polvere verde di cui si servivano gli orefici antichi, che fra i suoi componenti aveva il
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fatta dalla calcinazione dell’ocria e della sandracca, e, secondo lo stesso sir Davy, molto simile al nostro cremisi, non toma fuori di proposito un
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). Giallo di vetro (sorta di giallo fatto a fuoco, per fresco). Giallo di zafferano. Giallorino (sorta di giallo portato dalla Fiandra). Giallo santo (fatto d
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luce dalla quale dipende il colore che affetta — onde viene spontanea la domanda: è possibile in natura un aggregato molecolare capace di sottrarsi
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, dalla forza di affinità ridotta alla minima potenza, l’evidenza infine del come la più lieve sottrazione di quell’acqua, di quell’aria, da cui si precisa
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, dal fiore di Cartamo o zafferano, dal verzino, dalla grana d’Avignone, dal guado, dall’indaco, dall’oricello, dal tornasole ed altri molti più o meno
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del dipinto, perchè essendo impermeabili si arresta l’evaporazione dell’acqua nei composti idrati, intanto che si proteggono anche dalla azione
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essere in qualche modo protetti, per alcun tempo, dal decoloramento prodotto dalla luce.
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la più lunga durata delle opere d’arte, e non potendosi separare la qualità di un colore di essere resistente alle molteplici azioni del tempo dalla
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distinguere sui dipinti i metodi tecnici che combattono dalla cattedra, come la relazione fra la luce e i colori reali e l’effetto più analogo che scaturisce
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». Nel processo per estrarlo dalla pietra naturale, che egli colla consueta precisione descrive minuziosamente, è notevole questo passo: «E nota che se
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minerali, vegetali ed animali che esigono manipolazioni speciali e prefisse superfice d’appoggio: dipendente l’impiego migliore dei colori dalla più ampia
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architetto, sviluppandone il criterio tecnico per sola forza d’intuito e d’esperienza, non si saprebbe più ragionevolmente sostituire che dalla cognizione
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luce attraverso corpi di densità diversa e dei fenomeni di riflessione e rifrazione dei raggi luminosi originati dalla disposizione molecolare delle
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materiali stessi, da quelle alterazioni che non scongiurate a tempo inducono a rovina le opere, contribuì a sollevare il lavoro dell’artista, dalla cura
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Lo sviluppo del criterio tecnico ha per mira tale prontezza dello spirito, dalla quale dipende in gran parte la possibilità di godere delle proprietà
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Partendo quindi dalla complessità dei fenomeni d’alterazione cui può dar luogo per le azioni del tempo il veicolo d’adesione e le modalità che si
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Se una parte di colore, in un dipinto, si stacca dalla imprimitura formando un rigonfio disgustoso allo sguardo non solo, ma che non riparato, si
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patrimonio pubblico e privato d’arte, antitesi di quella venerazione che le cose belle infondono alle intelligenze meno favorite dalla sorte e, pare
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riassume in poche frasi: « Anche il buon volere è talvolta combattuto da certe utopie le quali vengono alimentate dal pregiudizio o dalla
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maestri di grido quali il Bazzi, il Maratta, il Poussin, e dalla più evidente mala riescita dei restauri dei peggiori della professione, i
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è anzitutto dalla educazione del restauratore che viene spontaneo il sentimento di rispetto all’integrità dell’opera d’arte affidatagli?
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Questo è dimostrato dalla tolleranza che trovano, nel senso estetico ed ottico, le molte lesioni e macchie e mancanza di parti, anche le scolture
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della scoperta, come se il tempo in cui restarono sommerse dalla cenere del Vesuvio non fosse trascorso.
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Ma poichè il dipinto ad olio è fatto bersaglio perpetuo del pulimento dalla debolezza della vernice che lo deve proteggere, e gli è nello stesso
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, oltre l’adesione al piano d’appoggio e laterale, accade anche la maggiore resistenza offerta dalla lamina che si può produrre su tutta la superfice
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Nè dalla grande opera di Champollion sull’Egitto, al Viaggio di Mariette, alla Pittura antica del Girard, all’infuori di copie più esatte di dipinti
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, a colla od all’uovo, supposto confermato dalla descrizione di Vitruvio del metodo per far comparire lo splendore del minio sulle pareti, non essendo
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scorgere come la similitudine della immagine pittorica col reale possa venire pregiudicata sino dalla sua traccia schematica, non per l’incertezza
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dalla chiara macinata bene, mettila nel detto tuo vasellino, e togli un poco di nero, quanto fosse una lente, mescola colla detta ocria. Togli un poco
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nasce dalla terra, che sono terre di più sorta di colori delle quali io credo che ne sia per ogni banda d’Italia abbastanza per essere conosciute
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ritoccata a secco con tempera». Gli affreschi del Pinturicchio fatti a Siena nel 1503 sono finiti a tempera come si vede dalla lacca e da certi altri colori
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rafforza dalle occasioni del restauro ma dalla cognizione delle cause che nell’esercizio dell’arte conducono ad evitarlo.
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raggiunse in sul primo apparire del nuovo metodo di dipingere ed il tratteggio minuto della tempera non scomparve così presto neppure dalla pittura
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’impasto e dalla qualità e quantità di biacca che esso contiene), si può verniciare senza alcun pericolo. Io ancora ultimamente ho rivisto un dipinto mio
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con un cucchiaio si toglie accuratamente dalla superficie i resti di schiuma, si versa poi nella bottiglia il chiaro rimasto in fondo alla tazza. Si
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In questo caso bisogna sempre scegliere una tela dalla grana sottile perché il pennello scivoli con facilità. Si può disegnare prima accuratamente
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. Lavorando così bisogna lasciare libero il gioco del polso e tenere il pennello leggermente con tre dita dalla cima del manico.
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