Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 Si  piglia una tela non assorbente, cioè preparata a olio,
tela non assorbente, cioè preparata a olio, della grana che  si  vuole; soltanto si stia attenti che se la grana è alquanto
cioè preparata a olio, della grana che si vuole; soltanto  si  stia attenti che se la grana è alquanto grossa il primo
il primo impasto dev’essere piuttosto spesso. Su tale tela  si  disegna a carbonella accuratamente tutto ciò che si vuol
tela si disegna a carbonella accuratamente tutto ciò che  si  vuol dipingere poi si fissa bene il disegno con fissativo
accuratamente tutto ciò che si vuol dipingere poi  si  fissa bene il disegno con fissativo comune. Invece di
è meglio questa volta fare la seguente operazione con cui  si  raggiungerà un doppio fine: si pigli della colofonia, si
seguente operazione con cui si raggiungerà un doppio fine:  si  pigli della colofonia, si pesti bene fintanto che si riduca
si raggiungerà un doppio fine: si pigli della colofonia,  si  pesti bene fintanto che si riduca in polvere poi si metta
fine: si pigli della colofonia, si pesti bene fintanto che  si  riduca in polvere poi si metta in una boccetta con
si pesti bene fintanto che si riduca in polvere poi  si  metta in una boccetta con dell’alcool a novanta gradi, indi
metta in una boccetta con dell’alcool a novanta gradi, indi  si  agiti bene la boccetta; colofonia e alcool a parti eguali;
colofonia e alcool a parti eguali; con questa soluzione  si  spruzzerà bene la tela con un vaporizzatore; così la tela
facilmente; poi, coprendo con essa il disegno, questo non  si  può più diluire sotto l’azione del pennello; si noti però
questo non si può più diluire sotto l’azione del pennello;  si  noti però che con il fissativo comune che vendono i
però che con il fissativo comune che vendono i mercanti non  si  può ottenere tale risultato; si eviti pure di spruzzare la
che vendono i mercanti non si può ottenere tale risultato;  si  eviti pure di spruzzare la soluzione sul disegno non
una grande quantità di soluzione, la carbonella bagnata  si  diluisce e il disegno si guasta.
soluzione, la carbonella bagnata si diluisce e il disegno  si  guasta.
che un leggero vapore  si  innalzi dal matraccio, si ritiri adagio e si rimetta in
che un leggero vapore si innalzi dal matraccio,  si  ritiri adagio e si rimetta in parte meno calda, essendo
leggero vapore si innalzi dal matraccio, si ritiri adagio e  si  rimetta in parte meno calda, essendo questa una prova che
parte meno calda, essendo questa una prova che il liquido  si  scalda troppo. Allorchè si vedrà il mastice fuso,
questa una prova che il liquido si scalda troppo. Allorchè  si  vedrà il mastice fuso, eccettuata qualche particella
qualche particella grossolana, la vernice è fatta.  Si  ritiri dal fuoco e e si collochi su semplici ceneri calde,
grossolana, la vernice è fatta. Si ritiri dal fuoco e e  si  collochi su semplici ceneri calde, per evitare il passaggio
giunti alla fine d’una giornata di lavoro  si  vuole lavorare l’indomani nel colore ancora fresco e
lavorare l’indomani nel colore ancora fresco e pertanto  si  teme che si prosciughi durante la notte, si faccia una
l’indomani nel colore ancora fresco e pertanto si teme che  si  prosciughi durante la notte, si faccia una miscela di 1/8
e pertanto si teme che si prosciughi durante la notte,  si  faccia una miscela di 1/8 d’olio di garofano con 7/8 di
1/8 d’olio di garofano con 7/8 di essenza di trementina e  si  spruzzi col vaporizzatore sulla parte di cui si vuol
e si spruzzi col vaporizzatore sulla parte di cui  si  vuol rallentare il prosciugamento; in questo modo si può
di cui si vuol rallentare il prosciugamento; in questo modo  si  può continuare a lavorare per settimane intere sul colore
le acque risultano di egual grado di tinta  si  mescolano, e, se diverse, si pone a parte la meno colorita
di egual grado di tinta si mescolano, e, se diverse,  si  pone a parte la meno colorita che darà un prodotto di
un prodotto di seconda qualità. Lasciate riposare le acque,  si  decanta, si lava l’oltremare, e quindi raccolto, si fa
di seconda qualità. Lasciate riposare le acque, si decanta,  si  lava l’oltremare, e quindi raccolto, si fa seccare
acque, si decanta, si lava l’oltremare, e quindi raccolto,  si  fa seccare all’ombra.
colla calcinazione il grado di colore che  si  desidera, il crogiuolo si spezza o si batte finchè n’esca
il grado di colore che si desidera, il crogiuolo  si  spezza o si batte finchè n’esca la massa colorata di un bel
grado di colore che si desidera, il crogiuolo si spezza o  si  batte finchè n’esca la massa colorata di un bel giallo, di
Sottoposto alla triturazione e lavatura ad acqua infine  si  modella in trocischi che si essiccano alla stufa.
e lavatura ad acqua infine si modella in trocischi che  si  essiccano alla stufa.
come  si  prepara. Si mette in una boccetta o, piuttosto, in una
come si prepara.  Si  mette in una boccetta o, piuttosto, in una piccola
tazza e batterlo bene finché schiumi abbondantemente; indi  si  lascia che l’albume depositi e poi con un cucchiaio si
indi si lascia che l’albume depositi e poi con un cucchiaio  si  toglie accuratamente dalla superficie i resti di schiuma,
toglie accuratamente dalla superficie i resti di schiuma,  si  versa poi nella bottiglia il chiaro rimasto in fondo alla
poi nella bottiglia il chiaro rimasto in fondo alla tazza.  Si  aggiungono due cucchiai da minestra di olio di lino cotto
due cucchiai da minestra di olio di lino cotto che  si  sceglierà di prima qualità; si aggiunge ancora un
di olio di lino cotto che si sceglierà di prima qualità;  si  aggiunge ancora un cucchiaino da caffè di trementina di
sciolto nell’acqua, e un cucchiaino di aceto bianco.  Si  tura la bottiglia e si scuote. Qualsiasi colore si può
e un cucchiaino di aceto bianco. Si tura la bottiglia e  si  scuote. Qualsiasi colore si può macinare con questa
bianco. Si tura la bottiglia e si scuote. Qualsiasi colore  si  può macinare con questa emulsione.
 si  devono ridurre in soluzione acquosa i pezzi secchi di
ridurre in soluzione acquosa i pezzi secchi di colla,  si  mettono in molle per una notte con tanta quantità d’acqua
quantità d’acqua che basti solo a coprirli. La colla secca  si  gonfia lentamente, e poi, a lento fuoco e meglio a
lentamente, e poi, a lento fuoco e meglio a bagnomaria,  si  allunga d’altra acqua sino alla scorrevolezza che si
si allunga d’altra acqua sino alla scorrevolezza che  si  desidera.
 Si  tritura e porfirizza finamente il minerale, umettandolo
finamente il minerale, umettandolo coll’aceto finchè  si  sciacqua e si pone a seccare riguardato dalla polvere.
il minerale, umettandolo coll’aceto finchè si sciacqua e  si  pone a seccare riguardato dalla polvere.
delle parti animali descritte, le quantità che  si  desidera di trasformare in colla si lavano da ogni impurità
le quantità che si desidera di trasformare in colla  si  lavano da ogni impurità sciacquandole in acqua corrente e
e poste in caldaia con conveniente quantità d’acqua,  si  fa bollire per dieci o dodici ore la materia, fino alla
la materia, fino alla consistenza gelatinosa voluta, che  si  prova versandone un poco su di un piatto e lasciandola
un grossolano filtro fatto di graticci sparsi di paglia,  si  lascia riposare alquanto ed ancora calda si versa in grandi
di paglia, si lascia riposare alquanto ed ancora calda  si  versa in grandi scatole di legno bagnato dove si lascia
calda si versa in grandi scatole di legno bagnato dove  si  lascia congelare abbastanza per poterla tagliare in pezzi
abbastanza per poterla tagliare in pezzi rettangolari che  si  pongono a seccare su reti di filo. Secchi i pezzi si
che si pongono a seccare su reti di filo. Secchi i pezzi  si  lucidano strofinandoli con pannilini.
la vernice,  si  ritiri il matraccio asciugandolo bene dall’umidità esterna;
ritiri il matraccio asciugandolo bene dall’umidità esterna;  si  travasi e operi in tutto come si è detto antecedentemente.
bene dall’umidità esterna; si travasi e operi in tutto come  si  è detto antecedentemente.
 si  giudica il vetro abbastanza caldo che non abbia da
il vetro abbastanza caldo che non abbia da spezzarsi,  si  appoggi con riguardo sulla parte più moderata, che non deve
che non deve essere quasi più niente che cenere calda.  Si  lasci un momento allo stesso posto, poi si avanzi a poco a
cenere calda. Si lasci un momento allo stesso posto, poi  si  avanzi a poco a poco, per gradi, sul fuoco più vivo, ma
più vivo, ma senza alcuna parte che fiammeggi o guizzi;  si  rimuova spesso la bottiglia prendendola pel manico di
prendendola pel manico di carta; infine gradatamente  si  ponga sulla fiamma viva.
nel matraccio l’essenza, la resina ed il vetro pesto,  si  pone sul bagno-maria finchè a piccolo calore si sia sciolta
pesto, si pone sul bagno-maria finchè a piccolo calore  si  sia sciolta la resina e dopo pochi momenti di lieve
che bastano a incorporare completamente la trementina,  si  toglie il vaso dal fornello, si lascia riposare un giorno e
la trementina, si toglie il vaso dal fornello,  si  lascia riposare un giorno e decantata la vernice si serba
si lascia riposare un giorno e decantata la vernice  si  serba per l’uso.
se meccanicamente con un brunitojo  si  forzano le molecole superficiali di un metallo greggio ad
greggio ad una direzione diversa, l’effetto luminoso  si  cambia come si cambia il color giallo dello zolfo in rosso
ad una direzione diversa, l’effetto luminoso si cambia come  si  cambia il color giallo dello zolfo in rosso quando lo zolfo
cambia il color giallo dello zolfo in rosso quando lo zolfo  si  combina ad una certa quantità di mercurio.
la vernice sarà completamente fredda,  si  tappa la bottiglia e si lascia riposare due o tre giorni,
vernice sarà completamente fredda, si tappa la bottiglia e  si  lascia riposare due o tre giorni, dopodichè si potrà
bottiglia e si lascia riposare due o tre giorni, dopodichè  si  potrà adoperare la vernice con tutta sicurezza.
 Si  prepara o si compera una tela a gesso assai assorbente.
prepara o  si  compera una tela a gesso assai assorbente. Poi, a parte,
una lastra di vetro o sopra una tavolozza molto pulita  si  prepara un tono chiarissimo con bianco di zinco, un po’ di
po’ di nero di vite, ocra gialla e terra d’ombra bruciata;  si  impastano bene questi colori diluendoli con essenza di
nella proporzione di 2/3 di essenza per 1/3 d’olio;  si  aggiunge anche qualche goccia di siccativo di Courtrai
anche qualche goccia di siccativo di Courtrai nero;  si  dà questa tinta su tutta la tela con cura e attenzione
l’impasto risulti bene eguale su tutta la superficie; poi  si  lascia un po’ asciugare, ma prima che l’impasto sia
ma prima che l’impasto sia completamente asciutto  si  unisce ancora passandoci sopra il palmo della mano e
passandoci sopra il palmo della mano e premendo forte. Poi  si  lascia asciugare completamente. Si ottiene così una
e premendo forte. Poi si lascia asciugare completamente.  Si  ottiene così una superficie perfettamente liscia e opaca
po’ pensare all’intonaco d’una parete. Su questa superficie  si  disegna con un pennello intinto nell’acqua ragia ma con un
perché più tardi non risultino dei pentimenti. Mentre  si  eseguisce il disegno bisogna avere vicino un recipiente con
poter cancellare sfregandola quella parte del disegno che  si  vuol correggere. Se per caso per via della superficie
caso per via della superficie troppo liscia i tratti che  si  danno disegnando non attaccassero bene e il colore si
che si danno disegnando non attaccassero bene e il colore  si  dividesse in goccioline, bisogna sfregare prima la parte
in goccioline, bisogna sfregare prima la parte ove  si  vuol disegnare con uno straccio bagnato o con un po’ di
questa prima operazione,  si  compone un pastello di tre parti di ragia di pino, tre di
una di olio di lino che in vaso verniciato, a lento fuoco  si  fa liquefare versandolo in acqua fredda affinchè si
fuoco si fa liquefare versandolo in acqua fredda affinchè  si  congeli. Si prende allora tanto del suddetto lapislazzuli,
liquefare versandolo in acqua fredda affinchè si congeli.  Si  prende allora tanto del suddetto lapislazzuli, reso
ed eguale peso di pastello, il quale a lento fuoco  si  fa fondere, e, incorporando bene ogni cosa, si getta di
lento fuoco si fa fondere, e, incorporando bene ogni cosa,  si  getta di nuovo nell’acqua fredda formandone, colle mani
colle mani unte di olio di lino, un cilindro che  si  lascierà nell’acqua per più giorni.
per il panno rosso e lo sfondo  si  procederà nello stesso modo; si osserverà bene il colore e
il panno rosso e lo sfondo si procederà nello stesso modo;  si  osserverà bene il colore e il tono della parte più in luce,
osserverà bene il colore e il tono della parte più in luce,  si  rifarà tale tono sulla tavolozza, con esso si campiranno i
più in luce, si rifarà tale tono sulla tavolozza, con esso  si  campiranno i contorni del panneggiamento lasciando apparire
apparire la traccia delle pieghe. Così pure per lo sfondo  si  campirà con lo stesso tono della parete in luce anche la
la tela e uniti con cura i contorni perché più tardi non  si  abbiano sorprese spiacevoli come escrescenze, solchi, ecc.,
abbiano sorprese spiacevoli come escrescenze, solchi, ecc.,  si  lascerà il lavoro per qualche giorno fintanto che non sia
giorno fintanto che non sia perfettamente asciutto, indi  si  riprenderà e per far le ombre e modellare si cercheranno i
asciutto, indi si riprenderà e per far le ombre e modellare  si  cercheranno i toni più scuri sulla tavolozza diluendo i
come dell’acquarello. Con pennelli teneri e sottili  si  procederà a leggere sfregature lasciando sempre trasparire
il formaggio  si  sminuzza, oppure si taglia in sottilissime fette, e queste
il formaggio si sminuzza, oppure  si  taglia in sottilissime fette, e queste poste in una pezza e
fette, e queste poste in una pezza e legate uso tampone  si  immergono colla mano in acqua calda spremendo finchè non
non n’esca più alcuna grassezza. Il residuo, che è caseina  si  macina sulla pietra con un po’ di calce viva sino alla
colla è di una tenacità straordinaria, ed indurita, non  si  scioglie più nell’acqua. Bisogna però prepararla volta per
per volta, perchè mantenuta liquida perde ogni forza e  si  corrompe rapidamente.
 Si  prepara, come nel sistema precedente, sopra una tela
Sopra quest’impasto e dopo che sarà bene asciutto,  si  disegnerà e si dipingerà con colori che si saranno lasciati
quest’impasto e dopo che sarà bene asciutto, si disegnerà e  si  dipingerà con colori che si saranno lasciati prima sopra un
bene asciutto, si disegnerà e si dipingerà con colori che  si  saranno lasciati prima sopra un pezzo di carta assorbente
assorbente bianca e grossa; quando una larga macchia d’olio  si  sarà formata intorno a ogni colore vuol dire che sono buoni
dire che sono buoni per l’uso che se ne vuol fare e allora  si  pongono sulla tavolozza. Poi si diluiscono e si dipinge con
se ne vuol fare e allora si pongono sulla tavolozza. Poi  si  diluiscono e si dipinge con un po’ di trementina. Si
e allora si pongono sulla tavolozza. Poi si diluiscono e  si  dipinge con un po’ di trementina. Si possono ottenere dei
Poi si diluiscono e si dipinge con un po’ di trementina.  Si  possono ottenere dei belli effetti non coprendo interamente
dunque ad indicare come  si  può fare da sè una buonissima vernice, poi in che modo si
si può fare da sè una buonissima vernice, poi in che modo  si  deve applicare, e quali precauzioni si devono prendere
poi in che modo si deve applicare, e quali precauzioni  si  devono prendere prima e dopo l’operazione.
 Si  prende un telaio a chiavi e ci si tira sopra una tela con
prende un telaio a chiavi e ci  si  tira sopra una tela con la grana più o meno grossa secondo
ciascuno ha; è bene però che la tela non sia troppo nuova.  Si  inchiodi quindi tale tela in modo che sia bene ma non
in modo che sia bene ma non troppo tesa e, specialmente,  si  stia attenti che non faccia pieghe e grinze agli angoli; si
si stia attenti che non faccia pieghe e grinze agli angoli;  si  eviti di picchiare sulle chiavi che devono servire soltanto
la tela non è sufficientemente tesa. Fatto questo  si  metta a bollire a fuoco lento, in un recipiente qualsiasi,
qualsiasi, della colla di pesce, o colla gelatina che dir  si  voglia; acqua e colla a parti eguali (come volume non come
bisogna agitarla lentamente con una bacchetta perché  si  disfaccia completamente, altrimenti restano attaccati alla
che una volta asciutti sono difficili a staccare e quando  si  staccano lasciano dei buchetti che compromettono la
nell’acqua, mentre è ancora calda, con una pennellessa  si  dà a tutta la tela poggiata orizzontalmente. Si faccia
pennellessa si dà a tutta la tela poggiata orizzontalmente.  Si  faccia scorrere il pennello in lungo e in largo su tutta la
indi con un tagliacarte, o un vecchio coltello smussato,  si  passa ancora più volte sulla tela perché la penetrazione
troppo che c’è di colla; subito dopo quest’operazione non  si  dimentichi di introdurre un sobbagiolo, che deve essere un
al prosciugamento della colla. Presa questa precauzione  si  lasci asciugare bene per due o tre ore senza cambiare la
orizzontale della tela. Quando la colla è bene asciutta  si  rifaccia bollire, sempre a fuoco lento, una miscela di
colla gelatina e acqua a parti eguali e dopo che  si  è ottenuto, mescolando lentamente, una sostanza omogenea e
lentamente, una sostanza omogenea e abbastanza densa  si  spennelli la tela più volte e in ogni senso come si è già
densa si spennelli la tela più volte e in ogni senso come  si  è già fatto con la colla. Si stia bene attenti durante
più volte e in ogni senso come si è già fatto con la colla.  Si  stia bene attenti durante quest’operazione che dei corpi
attenti durante quest’operazione che dei corpi estranei non  si  trovino nella miscela e si spennelli questa sulla tela con
che dei corpi estranei non si trovino nella miscela e  si  spennelli questa sulla tela con cura e attenzione come se
spennelli questa sulla tela con cura e attenzione come se  si  dovesse dipingere un fondo bene unito. Fatto ciò si lasci
come se si dovesse dipingere un fondo bene unito. Fatto ciò  si  lasci di nuovo asciugare sempre orizzontalmente beninteso.
orizzontalmente beninteso. Quando il gesso è asciutto  si  lisci bene la tela con della carta smerigliata fine, indi
lisci bene la tela con della carta smerigliata fine, indi  si  dia di nuovo una mano di colla come la prima volta e si
si dia di nuovo una mano di colla come la prima volta e  si  lasci asciugare. Dopo che la tela è asciutta per la terza
asciugare. Dopo che la tela è asciutta per la terza volta  si  possono togliere i sobbagioli messi dietro tra la tela e il
queste sostanze messe in una boccetta che  si  tura bene e si scuote con forza secondo il metodo già
queste sostanze messe in una boccetta che si tura bene e  si  scuote con forza secondo il metodo già indicato. Bisogna
indicato. Bisogna pure scuotere la boccetta ogni volta che  si  versa dell’emulsione per lavorare.
gialli di cadmio  si  ottengono facendo passare una corrente d’idrogeno solforato
attraverso una dissoluzione di un sale di cadmio.  Si  forma così un precipitato di un bel colore giallo tendente
di un bel colore giallo tendente all’aranciato che  si  deposita in fondo al vaso. Lavato e raccolto su tele si
che si deposita in fondo al vaso. Lavato e raccolto su tele  si  espone a seccare.
della potassa contenuta nel sapone da bucato. Ecco ora come  si  procede per ottenere questa tempera. In un recipiente si
si procede per ottenere questa tempera. In un recipiente  si  mette a parti eguali acqua, cera vergine e sapone da
dev’essere bianco; quello di Marsiglia è il migliore.  Si  fa bollire lentamente sopra un fuoco possibilmente di
lentamente sopra un fuoco possibilmente di carbon dolce e  si  mescola la miscela con una bacchetta perché la cera e il
la miscela con una bacchetta perché la cera e il sapone  si  sciolgano bene. La schiuma che si forma mentre bolle la
la cera e il sapone si sciolgano bene. La schiuma che  si  forma mentre bolle la miscela va tolta accuratamente con un
un gran pericolo per la pittura. Quando le sostanze solide  si  sono ben disciolte, e dopo averla ben schiumata, si versa
solide si sono ben disciolte, e dopo averla ben schiumata,  si  versa la miscela in un recipiente largo, una fondina per
la miscela in un recipiente largo, una fondina per esempio.  Si  copre con cura e si lascia stare per una giornata; indi si
largo, una fondina per esempio. Si copre con cura e  si  lascia stare per una giornata; indi si scopre e si schiuma
Si copre con cura e si lascia stare per una giornata; indi  si  scopre e si schiuma di nuovo poiché un leggero strato di
cura e si lascia stare per una giornata; indi si scopre e  si  schiuma di nuovo poiché un leggero strato di schiuma
un leggero strato di schiuma continua ancora a formarsi,  si  lascia di nuovo riposare per qualche ora e si rischiuma di
a formarsi, si lascia di nuovo riposare per qualche ora e  si  rischiuma di nuovo; così via fintanto che non appaia più
traccia alcuna di schiuma. Allora, con il liquido rimasto,  si  possono macinare i colori e dipingere.
opinione corrente che un quadro non  si  debba verniciare che dopo un anno che esso è stato dipinto,
che dopo un anno che esso è stato dipinto, così almeno  si  dice che facessero gli antichi. A me questo sembra alquanto
e dalla qualità e quantità di biacca che esso contiene),  si  può verniciare senza alcun pericolo. Io ancora ultimamente
qualche tempo prima di verniciare una pittura. Se proprio  si  ha una gran fretta e non si può fare a meno, si può sempre
una pittura. Se proprio si ha una gran fretta e non  si  può fare a meno, si può sempre dare della vernis à
Se proprio si ha una gran fretta e non si può fare a meno,  si  può sempre dare della vernis à retoucher Vibert che è
dare della vernis à retoucher Vibert che è ottima, oppure  si  può fare nel modo seguente: si lavi prima la pittura con
Vibert che è ottima, oppure si può fare nel modo seguente:  si  lavi prima la pittura con una piccola spugna morbida,
inzuppata nell’acqua tepida leggermente insaponata;  si  sciacqui bene la spugna e si ripassi sul dipinto con acqua
tepida leggermente insaponata; si sciacqui bene la spugna e  si  ripassi sul dipinto con acqua pura; si asciughi poi la
bene la spugna e si ripassi sul dipinto con acqua pura;  si  asciughi poi la pittura premendoci su uno straccio pulito
pittura premendoci su uno straccio pulito (senza sfregare);  si  riscaldi un po’ il dipinto poi in una tazza si sbatta un
sfregare); si riscaldi un po’ il dipinto poi in una tazza  si  sbatta un chiaro d’uovo finché schiumi e ci si aggiunga un
in una tazza si sbatta un chiaro d’uovo finché schiumi e ci  si  aggiunga un cucchiaino da caffè d’alcool puro a novanta
miscela s’intinge una spugna morbida e bene asciutta e poi  si  bagna tutta la pittura.
Per dargli quelle qualità di cui ho parlato prima  si  faccia la seguente operazione: si prenda una boccetta dal
di cui ho parlato prima si faccia la seguente operazione:  si  prenda una boccetta dal collo abbastanza largo; si rompa un
si prenda una boccetta dal collo abbastanza largo;  si  rompa un uovo a metà e passando il torlo da una metà
da una metà all’altra come fanno i cuochi ed i pasticceri  si  divida completamente il torlo dall’albume o chiaro d’uovo;
il torlo dall’albume o chiaro d’uovo; buttato via il chiaro  si  metta sulla bocca della boccetta la metà del guscio in cui
metta sulla bocca della boccetta la metà del guscio in cui  si  trova il torlo poi, con un chiodo lungo, si pratichi un
guscio in cui si trova il torlo poi, con un chiodo lungo,  si  pratichi un foro in fondo al guscio in modo che il torlo
assai vischiosa e attaccaticcia. Dopo questa operazione  si  versa nella boccetta due cucchiaini da caffè d’olio di
di aceto bianco, mezzo di glicerina e uno d’acqua.  Si  turi bene la boccetta e si agiti con forza per ottenere
di glicerina e uno d’acqua. Si turi bene la boccetta e  si  agiti con forza per ottenere un’emulsione perfetta.
forza per ottenere un’emulsione perfetta. Quest’emulsione  si  allungherà con dell’acqua nella proporzione di un terzo
per due terzi d’acqua, e con un pennello largo e morbido  si  spennellerà bene la tela tenuta sempre orizzontale. Si
si spennellerà bene la tela tenuta sempre orizzontale.  Si  lascerà asciugare e si darà una seconda mano di emulsione.
la tela tenuta sempre orizzontale. Si lascerà asciugare e  si  darà una seconda mano di emulsione. Quando questo secondo
residuo pastello  si  può ancora ricavare una cenere d’oltremare, aggiungendovi
a che la cenere azzurra coli a fondo. Decantato il fluido,  si  rimette olio e si ripete l’operazione per esaurire
coli a fondo. Decantato il fluido, si rimette olio e  si  ripete l’operazione per esaurire completamente il pastello
che fatto bollire e lavato più volte in acqua, finalmente  si  lascia seccare e si ripone per l’uso.
e lavato più volte in acqua, finalmente si lascia seccare e  si  ripone per l’uso.
 si  opera con un composto impermeabile, si viene a rendere
si opera con un composto impermeabile,  si  viene a rendere inutile il potere assorbente del gesso; se
del gesso; se con un composto, che secco, indurisca troppo,  si  toglie l’elasticità e della tela e dell’imprimitura.
 si  proclama o si vuole proclamare che si conserva, e non si
si proclama o  si  vuole proclamare che si conserva, e non si restaura più,
si proclama o si vuole proclamare che  si  conserva, e non si restaura più, che il ritocco non lo si
si proclama o si vuole proclamare che si conserva, e non  si  restaura più, che il ritocco non lo si pratica e che non si
si conserva, e non si restaura più, che il ritocco non lo  si  pratica e che non si puliscono i dipinti, il carattere
si restaura più, che il ritocco non lo si pratica e che non  si  puliscono i dipinti, il carattere immediato del restauro
che, oltre non essere più quella naturale del dipinto,  si  presenta così ridotta da parere che fosse sempre stato in
della cenere azzurra (bleu di montagna) l’ammoniaca  si  tinge di un colore azzurro intensissimo. Quando l’oltremare
colore azzurro intensissimo. Quando l’oltremare è puro, se  si  scioglie nell’acido ossalico sviluppa idrogeno solforato
nell’acido ossalico sviluppa idrogeno solforato che  si  riconosce dall’odore d’ova fracide, mentre l’acido ossalico
lattiginoso. Se vi è del blu di Prussia la soluzione  si  tinge d’azzurro scuro. La tintura di jodio, che rimane
tintura di jodio, che rimane inerte per l’oltremare puro,  si  colora in azzurro se l’oltremarè contiene dell’amido.
calce  si  ricava, come è noto, dal portare ad una elevatissima
calcare. Per l’effetto del grande calore l’acido carbonico  si  separa e si ha per risultato la calce viva.
l’effetto del grande calore l’acido carbonico si separa e  si  ha per risultato la calce viva.
pel bianco che qui  si  adopera come si sa, si piglia il fior della calce
pel bianco che qui si adopera come  si  sa, si piglia il fior della calce bianchissima com’è
pel bianco che qui si adopera come si sa,  si  piglia il fior della calce bianchissima com’è comunemente
di Genova, di Milano e di Ravenna, la quale prima che  si  adoperi va ben purgata, e questo purgamento si fa dai
prima che si adoperi va ben purgata, e questo purgamento  si  fa dai pittori in più modi, onde ce ne sono alcuni che
forte con volerle tenere ben levata la schiuma; e il che  si  fa per levarle quella salsedine e diminuirle quella forza
di riaversi troppo, data che ella è sul muro, quando poi  si  secca: onde quella poi raffreddata all’aria, e levatole
(biacca, cerusa, bianco d'argento, carbonato di piombo). —  Si  ottiene facendo reagire l'acido carbonico su di un sale
fortissimo; così stillano. Quello che cade nello aceto  si  secca, macina et staccia et di nuovo collo aceto si
aceto si secca, macina et staccia et di nuovo collo aceto  si  impasta, et dividesi in pastegli, et nella state si secca
aceto si impasta, et dividesi in pastegli, et nella state  si  secca al sole. Fassi ancora mettendo il piombo ne’ vasi
nell’aceto facendo così tanto che venghi meno. Quello che  si  rade si pesta, stacciasi et cuocesi et mestasi con uno
facendo così tanto che venghi meno. Quello che si rade  si  pesta, stacciasi et cuocesi et mestasi con uno fuscello
tanto che diventi rosso et simile alla Sandracca. Dippoi  si  lava con acqua dolce tanto che si purghi di ogni macchia et
alla Sandracca. Dippoi si lava con acqua dolce tanto che  si  purghi di ogni macchia et similmente dippoi si secca et
tanto che si purghi di ogni macchia et similmente dippoi  si  secca et fassene pastelli. Questa è leggerissima di tutte
di tutte le altre eccetto che quella colla quale le donne  si  fanno bianche. Ma è mortale a berla come ancora la spuma
a berla come ancora la spuma dell’argento. Se poi la biacca  si  cuoce diventa rossa» (1).
Dall’opera del senatore Morelli: Della pittura italiana,  si  hanno questi interessanti e pietose informazioni che non
informazioni che non sono certamente tutte quelle che  si  potrebbero raccogliere su questo mirabile artefice, e che,
questo mirabile artefice, e che, è quasi inutile avvertire,  si  riportano per semplice constatazione di fatto, nulla
nulla avendovi che vedere i detentori dei dipinti che  si  citano.
ecco come dal Cennini  si  procede alla continuazione del disegno e si inizia
dal Cennini si procede alla continuazione del disegno e  si  inizia l’affresco propriamente detto:
tempere odierne invece, o perchè non  si  afferri l’intrinseco dell’antico procedimento, o perchè non
afferri l’intrinseco dell’antico procedimento, o perchè non  si  voglia sottostare al martirio di un pennello invischiato in
al martirio di un pennello invischiato in tal modo,  si  fanno liquide le tinte, impoverendo il colore di
poroso, difficilissimo da riprendere a secco e soggetto, se  si  verniciasse, a tutta quella alterazione che si vede
soggetto, se si verniciasse, a tutta quella alterazione che  si  vede mescolando i colori secchi e polverosi con un liquido.
grana sottile perché il pennello scivoli con facilità.  Si  può disegnare prima accuratamente con la carbonella ciò che
può disegnare prima accuratamente con la carbonella ciò che  si  vuol dipingere, però, poiché la carbonella per quanto ben
per quanto ben fissata spesso sotto l’azione del pennello  si  diluisce e sporca i colori chiari, e in special modo i
questo disegno è asciutto e allora, con uno straccio,  si  spolvera via la carbonella. Poi si comincia a dipingere
con uno straccio, si spolvera via la carbonella. Poi  si  comincia a dipingere dall’alto terminando gradatamente ogni
dall’alto terminando gradatamente ogni pezzo. Se non  si  è soddisfatti di una parte del dipinto si raschia bene fino
pezzo. Se non si è soddisfatti di una parte del dipinto  si  raschia bene fino alla tela e si ricomincia. Bisogna usare
di una parte del dipinto si raschia bene fino alla tela e  si  ricomincia. Bisogna usare i colori così come vengono
su parti già asciutte o semiasciutte. Finito il lavoro lo  si  lascia asciugare per almeno un mese. Non bisogna voltare la
Non bisogna voltare la tela contro la parete quando la  si  mette ad asciugare; bisogna che l’aria circoli sempre
la temperatura  si  innalza per le combinazioni chimiche che si svolgono.
la temperatura si innalza per le combinazioni chimiche che  si  svolgono. L’aceto opera sul piombo trasformandolo in
dal concime cambia in carbonato di piombo. Così le lamine  si  coprono di squame bianche e dure che si fanno cadere per
Così le lamine si coprono di squame bianche e dure che  si  fanno cadere per mezzo della battitura, e le squame
tela  si  userà una tela a gesso su cui si saranno date due mani di
tela si userà una tela a gesso su cui  si  saranno date due mani di quest’emulsione senza allungarla
tela con un pennello morbido intinto nell’emulsione e, se  si  riprende un lavoro già principiato, quella parte su cui si
si riprende un lavoro già principiato, quella parte su cui  si  vuole ridipingere.
i colori bisogna tenere la colla in una boccetta;  si  dispongono le polveri a mucchietti sulla lastra,
sufficientemente distanti gli uni dagli altri perché non  si  mescolino; nel centro di ogni mucchietto si fa un piccolo
perché non si mescolino; nel centro di ogni mucchietto  si  fa un piccolo buco nel quale si versa la colla a gocce;
centro di ogni mucchietto si fa un piccolo buco nel quale  si  versa la colla a gocce; bisogna stare attenti a non versare
in una volta altrimenti il colore diventa troppo liquido,  si  spande sulla lastra e allora bisogna aggiungere della
lastra e allora bisogna aggiungere della polvere e così  si  è obbligati a macinare una quantità di colore superiore a
colore non sia troppo denso e, nello stesso tempo, che non  si  spanda, lo si può mettere per conservarlo entro scatolette
troppo denso e, nello stesso tempo, che non si spanda, lo  si  può mettere per conservarlo entro scatolette di metallo;
quando dipingevo a tempera. Bisogna però, ogni volta che  si  puliscono per rimetterci colori freschi, lavarle bene con
Durante i calori estivi, per evitare che i colori  si  prosciughino troppo presto, bisogna, quando non si lavora,
i colori si prosciughino troppo presto, bisogna, quando non  si  lavora, tenere le scatolette metalliche avviluppate in uno
avviluppate in uno straccio bagnato e, pure mentre  si  lavora, è prudente tenere uno straccio bagnato gettato
il disegno  si  comincia a campire i contorni con toni chiarissimi. Per
i contorni con toni chiarissimi. Per esempio ammettiamo che  si  abbia a dipingere una figura nuda seduta sopra un panno
due pareti di cui una è in luce e l’altra nell’ombra.  Si  comincerà coll’osservare bene il colore e il grado di tono
rischiarata; ammettiamo che sia la fronte o il ginocchio;  si  cerca di trovare sulla tavolozza una tinta eguale alla
tinta eguale alla tinta di questa parte, e con tale tinta  si  campirà tutto il contorno del nudo, stando però attenti a
delle braccia, del viso, del tronco, ecc.; l’impasto  si  farà come quello con cui si coprì la tela, cioè con
del tronco, ecc.; l’impasto si farà come quello con cui  si  coprì la tela, cioè con trementina, papavero e Courtrai.
questo  si  campiscono i contorni con una preparazione di colori
colori neutri; al solito: terre e nero. Tale preparazione  si  farà del tono che si vuole; a me risulta però che si
terre e nero. Tale preparazione si farà del tono che  si  vuole; a me risulta però che si migliori l’effetto con una
si farà del tono che si vuole; a me risulta però che  si  migliori l’effetto con una preparazione piuttosto scura.
scura. Rilavorando sopra un impasto di tinte alquanto scure  si  è meglio aiutati nella ricerca dei rapporti di tono e di
soluzione di cera, bisogna avere una superficie solida ove  si  possa premere con forza. Con questa tempera si dipinge come
solida ove si possa premere con forza. Con questa tempera  si  dipinge come con le altre, soltanto che le tavole e i
come con le altre, soltanto che le tavole e i cartoni  si  preparano a gesso e poi con due mani d’emulsione d’uovo e
di lino, come per la tempera a colla. Finito il dipinto,  si  lascia asciugare un paio di giorni. Poi se ne scalda la
presso il fuoco (d’estate al sole) e contemporaneamente  si  scioglie a bagnomaria della cera vergine nell’essenza di
(a parti eguali) e con un pennello morbido e flessibile  si  dà a tutto il dipinto la soluzione di cera spennellando
perché la cera vada egualmente su tutta la pittura; poi  si  lascia freddare per una mezz’ora. Finalmente si scalda di
poi si lascia freddare per una mezz’ora. Finalmente  si  scalda di nuovo, ma pochissimo, la pittura e nello stesso
di nuovo, ma pochissimo, la pittura e nello stesso tempo  si  scalda uno straccio di lana ben pulito e con questo si
si scalda uno straccio di lana ben pulito e con questo  si  frega forte tutto il dipinto finché esso cominci a
forte tutto il dipinto finché esso cominci a lustrare.  Si  ottiene così una materia bellissima e preziosa il cui
francesi) che rende tanto suggestive le pitture pompeiane.  Si  può anche verniciare il dipinto dopo averci dato la cera.
pezzo dopo l’altro e lavorando sempre nel colore fresco. Né  si  dimentichi mai di bagnare con vernice allungata d’olio
di bagnare con vernice allungata d’olio quella parte che  si  vuol velare. Come regola generale, sia che si diano le
parte che si vuol velare. Come regola generale, sia che  si  diano le prime pennellate sopra una tela pulita, sia che si
si diano le prime pennellate sopra una tela pulita, sia che  si  veli o che si ridipinga a corpo sopra un impasto asciutto,
pennellate sopra una tela pulita, sia che si veli o che  si  ridipinga a corpo sopra un impasto asciutto, è sempre
asciutto, è sempre consigliabile inumidire la parte ove  si  deve lavorare e ciò non soltanto per la buona conservazione
pure a dipingere su tela incerata, quella comune che  si  usa per coprire i tavoli nelle camere da bagno; gli effetti
per coprire i tavoli nelle camere da bagno; gli effetti che  si  ottengono sono assai curiosi ed è incredibile la rapidità
sono assai curiosi ed è incredibile la rapidità con cui  si  può lavorare su questa tela.
cognizione tecnica che  si  presuppone guidi ogni atto di difesa delle opere d’arte,
specialmente a cui spetta l’ufficio di custodia, non  si  può ritenere fondata su quegli stessi procedimenti che si
si può ritenere fondata su quegli stessi procedimenti che  si  vogliono sradicati dal restauro, e sopratutto ripugna il
per tutte l’opere da conservare il giorno nel quale  si  debba rimettere alla sorte il loro destino.
prosciugo, come  si  è detto, è quella perdita di lucidezza che si vede
come si è detto, è quella perdita di lucidezza che  si  vede succedere nel colore ad olio quando lo si distende in
che si vede succedere nel colore ad olio quando lo  si  distende in strati sottili, e proviene, nella maggior parte
dal piano d’appoggio del colore, verificandosi che ove  si  provvegga all’impermeabilità della superfice il colore ad
gli effetti del pennello come quelli della matita con cui  si  disegna. Il pennello corto e tondo dà una pennellata soda e
disegna. Il pennello corto e tondo dà una pennellata soda e  si  svuota facilmente; il pennello lungo e piatto ha maggiore
scorre anche più facilmente ed essendo più flessibile  si  possono tirare pennellate più lunghe e rendere più sottile
lunghe e rendere più sottile la superficie dell’impasto. Se  si  usa del colore molto diluito con un pennello lungo si
Se si usa del colore molto diluito con un pennello lungo  si  ottiene una sfregatura che lascia trasparire ciò che c’è
trasparire ciò che c’è sotto. Se con lo stesso pennello  si  dipinge un impasto più forte, poggiando più o meno lo si
si dipinge un impasto più forte, poggiando più o meno lo  si  può ben distendere. I pennelli di martora sono pratici per
pennelli di martora sono pratici per piccole superfici che  si  vogliono ottenere ben lisce. I pennelli di martora di forma
processo francese, detto di Clichy,  si  prepara la biacca per mezzo dell’acetato neutro di piombo.
prepara la biacca per mezzo dell’acetato neutro di piombo.  Si  aggiunge a questo acetato del litargirio per farne un
del litargirio per farne un acetato con eccesso di base.  Si  fa quindi arrivare nella dissoluzione d’acetato di piombo
lasciando libero l’acetato di piombo diventato neutro.  Si  aggiunge nuovo litargirio all’acetato neutro di piombo e
litargirio all’acetato neutro di piombo e l’operazione  si  riprende da capo. Con questo processo, detto anche per
capo. Con questo processo, detto anche per precipitazione,  si  ottiene in poco tempo gran quantità di biacca. Questa però
colorazioni d’anilina  si  scoprono mescolando il colore coll’alcool, che sciogliendo
mescolando il colore coll’alcool, che sciogliendo l’anilina  si  tingerà subito proporzionatamente all’anilina intrusa.

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