Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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il Forni non aveva gran torto se la sua opinione era  quella  del tempo ed era stata quella di tanti che l’avevano
torto se la sua opinione era quella del tempo ed era stata  quella  di tanti che l’avevano preceduto. Anzi era quella istessa
era stata quella di tanti che l’avevano preceduto. Anzi era  quella  istessa dei suoi contradditori pure abituati a cercare
piglia il fior della calce bianchissima com’è comunemente  quella  di Genova, di Milano e di Ravenna, la quale prima che si
tenere ben levata la schiuma; e il che si fa per levarle  quella  salsedine e diminuirle quella forza di riaversi troppo,
e il che si fa per levarle quella salsedine e diminuirle  quella  forza di riaversi troppo, data che ella è sul muro, quando
troppo, data che ella è sul muro, quando poi si secca: onde  quella  poi raffreddata all’aria, e levatole l’acqua la mettono sui
svantaggio di questa tempera, come  quella  a colla, è di scurire alquanto sotto l’azione della
per l’opera letteraria, perchè non lo dovrebbe essere per  quella  pittorica?
si adoperano di preferenza l’essenza di trementina e  quella  di spico o di lavanda.
aveva nell’imprimitura a gesso, non sarà più garantita da  quella  specie di uncinatura o ramificazione minuta che si è veduto
nuova aderenza non avverrà più che per semplice contatto,  quella  che dà luogo più facilmente al crollo di pezzi di colore se
si adopera la colla di limbellucci o ritagli di pelle e  quella  di cartapecora.
olivastro che stimò dapprima un genere di terra simile a  quella  di Verona, si persuase essere una sostanza nella quale il
così elastica e mal fida di significato, sostituendovi  quella  di riparazione o conservazione.
tavole e tele rese impermeabili da uno strato di colla o da  quella  preparazione oleosa che si è già descritta, ed usavano
asciutto, non poteva avvenire che il prosciugo costituisse  quella  ragione così grave d’interessamento che è poi diventato
sopra superfici solide, con la tempera grassa, specie con  quella  d’olio di lino cotto e con quella d’olio di papavero, si
grassa, specie con quella d’olio di lino cotto e con  quella  d’olio di papavero, si possono dipingere quadri di
decomposizione che avviene, non è niente affatto diversa da  quella  prodottavi della soluzione diluita di solfato ferroso o di
nè altrimenti che riduzione diversa ma sempre materiale è  quella  per cui le parti verdi delle piante sotto i raggi luminosi
spesso provato pure a dipingere su tela incerata,  quella  comune che si usa per coprire i tavoli nelle camere da
significato cristiano avevano spento oramai ogni guizzo di  quella  potenza d’invenzione che per un secolo potè darle carattere
effetti di una serie complicata di strati di colore, come  quella  di un dipinto, per semplice che ne sia l’esecuzione, ma è
quale si richiama tutta l’attenzione degli artisti, come  quella  che compendia l’argomento delle vernici riguardo alla
con vernice a spirito di vino od altre all’infuori di  quella  che sto per indicare e che si compone di mastice in lacrime
si ottiene una pittura altrettanto bella e specialmente  quella  grana tanto misteriosa e quella profonda morbidezza che
bella e specialmente quella grana tanto misteriosa e  quella  profonda morbidezza che distingue questo modo di dipingere
restauratori di quadri, i quali soffiano di continuo in  quella  ignoranza e ne smungono coi più furbeschi artifizi il
Resiste alla azione del calore e degli alcali, non però a  quella  di certi acidi che lo intaccano.
così necessario che solo un’imposizione assoluta come  quella  che può essere fatta da chi ordina il lavoro può trattenere
fra le sostanze delle superfice di contatto, ossia  quella  attrazione per cui anche sostanze diverse tendono ad
dipinta con colore a olio, cioè con una materia simile a  quella  che oggi si vende in tubetti di stagno.
guisa di tavolozza, e di una spatola, la cui forma ricorda  quella  del cestrum, istrumento caratteristico della pittura a
rapidità del lavoro, il bell’opaco che presenta e  quella  chiarezza complessiva di tono che per molti tiene luogo di
sciolti nella gomma arabica, o meglio, si Sciòglievano in  quella  gomma, giacchè pare scomparsa dal commercio la vera gomma
sostanza colorante inalterabile dunque non può essere che  quella  che è priva in sè di condizioni che la pongano in balìa
che possono modificarne l’aggregato molecolare, oppure sarà  quella  situata in maniera da essere sottratta a qualsiasi azione
appiccicante, trasformandosi in una materia polverosa, come  quella  del pastello, che ogni più piccolo urto fa crollare dal suo
murale è di non adoperare solvente alcuno tranne che per  quella  pericolosa operazione del trasporto su altro fondo di
pruni e ciliegi, dipende dalla completa solubilità di  quella  nell’acqua.
forma una pasta che non si discioglie così facilmente come  quella  di calce magra. Invece la calce magra è mescolata in
miscela che finora mi ha dato i migliori risultati è sempre  quella  dell’olio di papavero e di trementina a parti eguali;
abbia sospettato il semenzaio di dispute chiuso in  quella  sua succinta descrizione della invenzione stessa, invero
nell’emulsione e, se si riprende un lavoro già principiato,  quella  parte su cui si vuole ridipingere.
più resistente fra le lacche è  quella  di Robbia. Il Marcucci opinava che questa proprietà le
mentre le superfice assorbenti lo sottraggono, per  quella  forza di capillarità che si è spiegata trattando
prosciugo, come si è detto, è  quella  perdita di lucidezza che si vede succedere nel colore ad
dei solventi sul vecchio dipinto, è  quella  anzitutto di smuovere la patina, o effetto prodotto dal
dell’arte di cui trattiamo, vale a dire alla pittorica, a  quella  cioè, mercè della quale il valente restauratore, da vero
infermi, ringiovanisce i vecchi, risuscita i morti; ed a  quella  perciò, che procaccia la maggior compiacenza a chi sa
bello tacere completano l’ammaestramento, cui pone suggello  quella  sì grande generosità di mettere alla portata di tutti quel
tempo, e delle quali non si occupa più nessuno, c’è anche  quella  secondo cui Antonello sarebbe andato nella Fiandra ad
di colori diversi, nei quali risiedesse il privilegio di  quella  conservazione che è scopo delle ricerche tecniche odierne
riprendere a secco e soggetto, se si verniciasse, a tutta  quella  alterazione che si vede mescolando i colori secchi e
il Cennini trascurò di fare parola della composizione di  quella  vernice liquida che allora si procurava belle fatta dallo
porpora dei Greci, quanto  quella  dei Romani, si ritraeva da una conchiglia univalve, della
della pittura, ad eccezione della terra gialla scura e di  quella  bruciata che si alterano facilmente, sono composti di parti
lucidissime e di grande solidità, perdendovi l’asfalto  quella  facilità di colare e muoversi a tutti i cambiamenti di
si abusò di vernici e di olio per dipingervi sopra. A  quella  sapiente varietà di strati che faceva, colla solidità dei
conservazione (la tempera grassa con l’olio di lino cotto e  quella  con l’olio di papavero si conservano benissimo e a lungo
puro. Sarà quel giallo qualunque che si vuole, sarà in  quella  quantità che si crede, ma nè per la natura intima del

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