Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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libri doi d’olio comuno et doi libre di semi di lino fresco  e  fa bullire insiemi in una pignatta vitriata tanto che colla
altro vaso vitriato come uno pignato, poi havvi uno tre pei  e  di sopra vi mecte la dieta pignatta e falli de sotto il
poi havvi uno tre pei e di sopra vi mecte la dieta pignatta  e  falli de sotto il foco chiaro. E come comenza a bullire e
vi mecte la dieta pignatta e falli de sotto il foco chiaro.  E  come comenza a bullire e tu ce pone trenta o quaranta
e falli de sotto il foco chiaro. E come comenza a bullire  e  tu ce pone trenta o quaranta spighi de aglio mondato e ben
e tu ce pone trenta o quaranta spighi de aglio mondato  e  ben alanato sutili, poi ce poni uno poco de alumi di rocho
poi ce poni uno poco de alumi di rocho a discretione  e  lassa bullire e cociare. E se vuoi sapere quando è ben
uno poco de alumi di rocho a discretione e lassa bullire  e  cociare. E se vuoi sapere quando è ben cocta tolli una
de alumi di rocho a discretione e lassa bullire e cociare.  E  se vuoi sapere quando è ben cocta tolli una penna de
vuoi sapere quando è ben cocta tolli una penna de gallina  e  bagnola in la dieta cocitura. Se la penna viene pellata e
e bagnola in la dieta cocitura. Se la penna viene pellata  e  cocta, è facta: e levala dal foco e nante che se fredda
dieta cocitura. Se la penna viene pellata e cocta, è facta:  e  levala dal foco e nante che se fredda mectice una libra de
la penna viene pellata e cocta, è facta: e levala dal foco  e  nante che se fredda mectice una libra de vernice da
libra de vernice da scrivare ben pista, a poca per volta,  e  sempre vieni mistando intorno cum uno bastone. Poi quando
fredda, mectice sei o otto albume d’ova del di battuti  e  chiara come si fa per lo cinabrio e mistala bene. Poi la
d’ova del di battuti e chiara come si fa per lo cinabrio  e  mistala bene. Poi la metti un di al sole e mistala omne ora
per lo cinabrio e mistala bene. Poi la metti un di al sole  e  mistala omne ora e serbala al fresco e starà bene».
mistala bene. Poi la metti un di al sole e mistala omne ora  e  serbala al fresco e starà bene».
metti un di al sole e mistala omne ora e serbala al fresco  e  starà bene».
macinazione dei colori  e  la loro conservazione (la tempera grassa con l’olio di lino
conservazione (la tempera grassa con l’olio di lino cotto  e  quella con l’olio di papavero si conservano benissimo e a
e quella con l’olio di papavero si conservano benissimo  e  a lungo anche nei tubetti di stagno), la preparazione delle
delle tele, delle tavole, dei cartoni, delle emulsioni  e  delle vernici, sono cose assai meno difficili e faticose di
emulsioni e delle vernici, sono cose assai meno difficili  e  faticose di quanto possano sembrare in principio. Dopo
qualche mese di pratica diventano occupazioni piacevoli  e  divertenti e si è sempre tentati di cercare nuove
di pratica diventano occupazioni piacevoli e divertenti  e  si è sempre tentati di cercare nuove combinazioni e di
e si è sempre tentati di cercare nuove combinazioni  e  di sperimentare nuove materie alla ricerca di risultati
di toga  e  di spada, dame di grado e ragazzi imberbi, tutti verniciano
di toga e di spada, dame di grado  e  ragazzi imberbi, tutti verniciano oggetti di cartonaggio e
e ragazzi imberbi, tutti verniciano oggetti di cartonaggio  e  mobili, legni, metalli e pietre, nè più sapendosi su che
verniciano oggetti di cartonaggio e mobili, legni, metalli  e  pietre, nè più sapendosi su che distendere gli stravaganti
che distendere gli stravaganti ritrovati si sciupano stampe  e  carte geografiche e, non occorre dirlo, quadri e pitture
stampe e carte geografiche e, non occorre dirlo, quadri  e  pitture murali, sfuggendo miracolosamente solo i pastelli a
del «Libro dell’arte», che tratteggia con rara semplicità  e  chiarezza le pratiche fondamentali dell’affresco. «Quando
«Quando vuoi lavorare in muro (che è il più dolce  e  il più vago lavorare che sia), prima abbi calcina e
dolce e il più vago lavorare che sia), prima abbi calcina  e  sabbione, tamigiata bene l’una e l’altra. E se la calcina è
sia), prima abbi calcina e sabbione, tamigiata bene l’una  e  l’altra. E se la calcina è ben grassa e fresca, richiede le
abbi calcina e sabbione, tamigiata bene l’una e l’altra.  E  se la calcina è ben grassa e fresca, richiede le due parti
bene l’una e l’altra. E se la calcina è ben grassa  e  fresca, richiede le due parti sabbione, la terza parte
richiede le due parti sabbione, la terza parte calcina.  E  intridili bene assieme con acqua, e tanta ne intridi che ti
la terza parte calcina. E intridili bene assieme con acqua,  e  tanta ne intridi che ti duri quindici dì o venti. E
acqua, e tanta ne intridi che ti duri quindici dì o venti.  E  lasciala riposare qualche dì, tanto che n’esca il fuoco:
fai. Quando se’ per ismaltare, spazza bene prima il muro,  e  bagnalo bene, chè non può essere troppo bagnato; e togli la
il muro, e bagnalo bene, chè non può essere troppo bagnato;  e  togli la calcina tua ben rimenata a cazzuòla a cazzuola; e
e togli la calcina tua ben rimenata a cazzuòla a cazzuola;  e  smalta prima una volta o due, tanto che venga piano lo
abbi prima a mente di far questo smalto bene arricciato,  e  un poco rasposo. Poi secondo la storia o la figura che de’
figura che de’ fare, se lo intonaco è secco, togli carbone,  e  disegna e componi e cogli bene ogni tua misura battendo
de’ fare, se lo intonaco è secco, togli carbone, e disegna  e  componi e cogli bene ogni tua misura battendo prima alcun
se lo intonaco è secco, togli carbone, e disegna e componi  e  cogli bene ogni tua misura battendo prima alcun filo,
da sé è quasi impossibile, l’ambra è una resina fossile  e  per discioglierla occorrono altissime temperature; quella
i colori; è vero che si ottiene così un impasto piacevole  e  una materia ricca e brillante, ma è meglio farne a meno. La
si ottiene così un impasto piacevole e una materia ricca  e  brillante, ma è meglio farne a meno. La ragione per cui
piccole quantità di vernici basta un fornelletto a carbone  e  un matraccio di vetro o bottiglia a lungo collo da vernice,
per grandi masse occorrono apparecchi distillatori completi  e  località opportune e lontane dall’abitato pei pericoli
apparecchi distillatori completi e località opportune  e  lontane dall’abitato pei pericoli inerenti al deposito e
e lontane dall’abitato pei pericoli inerenti al deposito  e  maneggio di materie tanto facilmente infiammabili.
questo semplicissimo sistema una pittura fresca d’aspetto  e  un impasto eguale. Vi è però l’inconveniente che non si
impossibile finirli; è meglio limitarsi a un fare largo  e  piuttosto sommario.
con cui è preparata la tela, dallo spessore dell’impasto  e  dalla qualità e quantità di biacca che esso contiene), si
la tela, dallo spessore dell’impasto e dalla qualità  e  quantità di biacca che esso contiene), si può verniciare
ho rivisto un dipinto mio eseguito più di venti anni fa,  e  che, mi ricordo, verniciai qualche giorno dopo averlo
giorno dopo averlo ultimato; esso è benissimo conservato  e  non vi appare nessuna macchia, nessuna screpolatura e
e non vi appare nessuna macchia, nessuna screpolatura  e  nessun cambiamento di tono e di colore. In ogni modo, senza
macchia, nessuna screpolatura e nessun cambiamento di tono  e  di colore. In ogni modo, senza aspettare proprio un anno, è
di verniciare una pittura. Se proprio si ha una gran fretta  e  non si può fare a meno, si può sempre dare della vernis à
tepida leggermente insaponata; si sciacqui bene la spugna  e  si ripassi sul dipinto con acqua pura; si asciughi poi la
poi in una tazza si sbatta un chiaro d’uovo finché schiumi  e  ci si aggiunga un cucchiaino da caffè d’alcool puro a
un cucchiaino da caffè d’alcool puro a novanta gradi  e  un pezzetto di zucchero candito; in questa miscela
candito; in questa miscela s’intinge una spugna morbida  e  bene asciutta e poi si bagna tutta la pittura.
questa miscela s’intinge una spugna morbida e bene asciutta  e  poi si bagna tutta la pittura.
che si possa trovare: essa deve essere bianca come l’acqua  e  talmente limpida e magra che agitandola nella bottiglia
essa deve essere bianca come l’acqua e talmente limpida  e  magra che agitandola nella bottiglia ondeggi fortemente
del vaso. Quanto all’altra droga che serve a dare corpo  e  consistenza alla vernice, è il mastice in lacrime. Si
mastice in lacrime. Si distingue questo in mastice maschio  e  mastice femmina: il maschio è migliore. Bisogna scioglierlo
il maschio è migliore. Bisogna scioglierlo da sè, pestarlo  e  prendere solo le lacrime più bianche e più trasparenti,
da sè, pestarlo e prendere solo le lacrime più bianche  e  più trasparenti, come quando si pesta la gomma arabica.
dove vi sia qualche pittore; ma spesso essa è malfatta  e  ingiallisce dopo poco tempo che è messa sulla pittura. Una
Una buona vernice per quadri deve essere quasi bianca  e  limpida come la più bell’acqua. Descrivo la maniera di
far uso della vernice ad alcool, che è tuttavia bellissima  e  bianchissima, come qualche altra che nondimeno è pure
tempera con l’olio di lino cotto è pure assai bella  e  luminosa; ma le sue qualità principali sono una grande
ma le sue qualità principali sono una grande resistenza  e  una grande elasticità; la prima essendo una conseguenza
conseguenza della seconda. Permette un fare alquanto fluido  e  un modellato largo in toni chiari e brillanti che ricorda
un fare alquanto fluido e un modellato largo in toni chiari  e  brillanti che ricorda la tecnica di alcune belle tavole di
deve risultare quasi bianco, si farà con bianco di zinco  e  polvere di carbonella. Questo sfondo, oltre al fatto che è
lavorarci sopra, aumenta parecchio la potenza di colore  e  la luminosità della materia.
i varii processi di dipingere per ogni atto che richiedono  e  per ognuno presentando arnesi e preparati dall’esteriore
ogni atto che richiedono e per ognuno presentando arnesi  e  preparati dall’esteriore elegante coi nomi suggestivi di
di proprietà infallibili o di paternità di celebri artisti,  e  sempre colla lusinga della facilità dell’impiego. E si
e sempre colla lusinga della facilità dell’impiego.  E  si capisce dopo quanto si è detto delle difficoltà inerenti
ripresa del lavoro l’accoglienza fatta al balsamo copaive  e  alla moltitudine dei seccativi di Muller, di Coutrai,
moltitudine dei seccativi di Muller, di Coutrai, d’Harlem  e  via dicendo.
papavero. Usato puro, specie sopra una tela non assorbente  e  scoperta, asciuga troppo lentamente e non è consigliabile,
tela non assorbente e scoperta, asciuga troppo lentamente  e  non è consigliabile, ma mescolato a parti eguali con
a parti eguali con l’essenza di trementina rettificata  e  dipingendo così sopra una tela assorbente, o già coperta
di colore bene asciutto, si ottiene una materia ricca  e  luminosa che si impasta e si modella con gran facilità.
si ottiene una materia ricca e luminosa che si impasta  e  si modella con gran facilità. Tale materia, benché assai
Tale materia, benché assai fluida, non cola sulla tela  e  non asciuga troppo lentamente.
al solito mettere in una boccetta, tappare bene  e  scuotere con forza. Con questa emulsione si macinano i
con forza. Con questa emulsione si macinano i colori  e  si mescolano sulla tavolozza. Per ottenere un impasto
mescolano sulla tavolozza. Per ottenere un impasto solido  e  una grande intensità di colore bisogna verniciare le parti
intensità di colore bisogna verniciare le parti asciutte  e  riandarci su mentre la vernice è ancora fresca; è sempre
gialle o terre gialle, chiare  e  scure. — Questi colori dimostrati esistere sulle più
sulle più antiche pitture egiziane, descritti da Plinio  e  Vitruvio fra i colori adoperati dai Greci e dai Romani,
da Plinio e Vitruvio fra i colori adoperati dai Greci  e  dai Romani, confermati dall’uso sempre più divulgatosi, fra
solidi della pittura, ad eccezione della terra gialla scura  e  di quella bruciata che si alterano facilmente, sono
si alterano facilmente, sono composti di parti argillose  e  marnose, qualche volta mescolate a silice, e colorati dal
argillose e marnose, qualche volta mescolate a silice,  e  colorati dal ferro decomposto per azione d'acque e d'acido
silice, e colorati dal ferro decomposto per azione d'acque  e  d'acido carbonico.
di dipingere sembra che fosse con dei colori molto liquidi  e  ben macinati ad olio, ai quali univano della vernice ad
ad olio, ai quali univano della vernice ad essenza,  e  così abbozzavano: e pare che fosse una pittura ad
quali univano della vernice ad essenza, e così abbozzavano:  e  pare che fosse una pittura ad acquerella: indi ricoprivano
indi ricoprivano con un colore più di corpo nei chiari  e  con molta esattezza e finitezza, e lo stesso facevano negli
con un colore più di corpo nei chiari e con molta esattezza  e  finitezza, e lo stesso facevano negli scuri con colori
più di corpo nei chiari e con molta esattezza e finitezza,  e  lo stesso facevano negli scuri con colori trasparenti
in qualche opera sembra che siano state date ripetute mani,  e  questa poi arrotata con della pomice sottile, e ridatole il
mani, e questa poi arrotata con della pomice sottile,  e  ridatole il lucido con tripolo ed olio.
intanto separare l’ingiallimento delle vernici  e  degli oli dalla questione di preferenza per l’opacità o
prima, compenetrandosi nell’argomento della conservazione  e  durabilità dei colori, non si risolve che studiando i mezzi
i mezzi di salvaguardia descritti nelle preparazioni  e  nella scelta degli oli e delle vernici e di tutte le
descritti nelle preparazioni e nella scelta degli oli  e  delle vernici e di tutte le sostanze coloranti (V. O.).
nelle preparazioni e nella scelta degli oli e delle vernici  e  di tutte le sostanze coloranti (V. O.).
gli storici  e  biografi concordano nell’asserire che Tiziano ritornasse
ritornasse molte volte sugli abbozzi per lunghissimo tempo  e  le sue sovrapposizioni di colori e la maestria di quei
per lunghissimo tempo e le sue sovrapposizioni di colori  e  la maestria di quei tocchi decisi che risolvono l’opera e
e la maestria di quei tocchi decisi che risolvono l’opera  e  danno l’illusione di un lavoro venuto di getto e così
l’opera e danno l’illusione di un lavoro venuto di getto  e  così conservato come fosse uscito ieri dalle mani del
mani del maestro siano soltanto il riassunto della intensa  e  perseverante osservazione del vero e della faticosa
della intensa e perseverante osservazione del vero  e  della faticosa elaborazione del pennello che sole conducono
intesa che gli attribuisce procedimenti noti a lui solo  e  con lui sepolti a mai sempre.
togli un poco di sinopia senza tempera  e  col pennello pontìo sottile va tratteggiando nasi, occhi e
e col pennello pontìo sottile va tratteggiando nasi, occhi  e  capellature, e tutte l’estremità e intorni di figure: e fa
pontìo sottile va tratteggiando nasi, occhi e capellature,  e  tutte l’estremità e intorni di figure: e fa che queste
nasi, occhi e capellature, e tutte l’estremità  e  intorni di figure: e fa che queste figure siano bene
e capellature, e tutte l’estremità e intorni di figure:  e  fa che queste figure siano bene compartite con ogni misura
compartite con ogni misura perchè queste ti fanno conoscere  e  provvedere delle figure che hai a colorire. Poi fa prima i
prima i tuoi fregi o altre cose che voglia fare d’attorno,  e  come a te convien torre della calcina predetta, ben
torre della calcina predetta, ben rimenata con zappa  e  con cazzuola, per ordine che paia unguento. Poi considera
lavorare in fresco, cioè in quel dì, è la più forte tempera  e  ’l più dilettevole lavorare che si faccia. Adunque smalta
smalta un pezzo d’intonaco sottiletto (e non troppo)  e  ben piano bagnando prima lo ’ntonaco vecchio. Poi abbi il
setole grosse in mano, intingilo nell’acqua chiara; battilo  e  bagna sopra il tuo smalto; e al tondo, con un’assicella di
nell’acqua chiara; battilo e bagna sopra il tuo smalto;  e  al tondo, con un’assicella di larghezza di una palma di
levare dove fosse troppa calcina, o porre dove ne mancasse,  e  spianare bene il tuo smalto. Poi bagna il detto smalto col
bagna il detto smalto col detto pennello, se bisogno n’ha;  e  colla punta della tua cazzuola, ben piana e ben pulita, la
bisogno n’ha; e colla punta della tua cazzuola, ben piana  e  ben pulita, la va fregando su per lo ’ntonaco. Poi batti le
su per lo ’ntonaco. Poi batti le tuo’ fila dell’ordine,  e  misura lo prima fatto allo ’ntonaco di sotto. E facciamo
e misura lo prima fatto allo ’ntonaco di sotto.  E  facciamo ragione che abbi a fare per dì solo una testa di
invetriati, ritratti come il migliuolo o ver bicchiere,  e  vogliono aver buono e grave sedere di sotto acciò che
come il migliuolo o ver bicchiere, e vogliono aver buono  e  grave sedere di sotto acciò che riseggano bene che non si
fava d’ocria scura (che sono di due ragioni ocrie chiare  e  scure), e se non hai della scura togli dalla chiara
scura (che sono di due ragioni ocrie chiare e scure),  e  se non hai della scura togli dalla chiara macinata bene,
chiara macinata bene, mettila nel detto tuo vasellino,  e  togli un poco di nero, quanto fosse una lente, mescola
mescola con li predetti i colori tutti insieme per ragioni  e  fa il detto colore corrente e liquido con acqua chiara,
tutti insieme per ragioni e fa il detto colore corrente  e  liquido con acqua chiara, senza tempera. Fa un pennello
tempera. Fa un pennello sottile acuto di setole liquide  e  sottili che entrino su per un bucciuolo di penna d’oca: e
e sottili che entrino su per un bucciuolo di penna d’oca:  e  con questo pennello atteggia il viso che vuoi fare
tre parti, cioè la testa, il naso, il mento con la bocca)  e  dà col tuo pennello a poco a poco, squasi asciutto, di
a Siena bazzèo. Quando hai dato la forma al tuo viso  e  ti paresse o in le misure o come si fosse, che non
fregando su per lo detto ’ntonaco puoi guastarlo  e  rimendarlo».
si ottiene sin dalle prime pennellate una materia preziosa  e  ricca che è facile possa indurre in tentazione; ma non
piglia un aspetto antipaticamente cristallino, scurisce  e  le fatali screpolature fanno la loro apparizione. Meglio è
pittura a olio o a tempera eseguita a base di toni neutri  e  scuri. I colori per tali toni saranno piuttosto la terra
I colori per tali toni saranno piuttosto la terra d’ombra  e  la terra di Siena bruciata, la terra verde e il nero. La
terra d’ombra e la terra di Siena bruciata, la terra verde  e  il nero. La terra d’ombra e la terra verde sono ottime per
Siena bruciata, la terra verde e il nero. La terra d’ombra  e  la terra verde sono ottime per preparare il tono neutro
carni nei nudi. Poi con colori a vernice si può velare  e  anche coprire con una rete di velature fitte al punto che
elastica è difficile che screpoli anche con l’impasto denso  e  nelle parti cariche di bianco. Si possono senza nessun
I colori risultano assai intensi con un che di caldo  e  di romantico nel tono. Ha il difetto di scurire un po’
un po’ specie se l’olio di lino non è molto depurato  e  di prima qualità.
a cera si iniziarono a Parigi. «Poche parole di Vitruvio  e  di Plinio, e queste oscure a’ dì nostri e dai critici
iniziarono a Parigi. «Poche parole di Vitruvio e di Plinio,  e  queste oscure a’ dì nostri e dai critici variamente lette
di Vitruvio e di Plinio, e queste oscure a’ dì nostri  e  dai critici variamente lette ed intese, erano la carta e la
e dai critici variamente lette ed intese, erano la carta  e  la bussola da scoprire questo nuovo metodo», scrive il
terra di Cassel cambia  e  fa cambiare i colori con cui la si mescola; usata
meno specie se distesa sopra una superficie bene asciutta  e  coperta d’una buona vernice. In piccole quantità è poco
sopratutto nelle velature, ha l’inconveniente di scurire  e  di asciugare assai lentamente; in velature è meglio usarlo
poiché è specialmente l’azione dell’olio che lo fa scurire  e  ne rallenta il prosciugamento.
verde è dei più solidi, molto coprente  e  serve per tutti i generi di pittura. Quando è puro
interamente nella soluzione allungata d’acido nitrico  e  acqua, che si colora in roseo. Delle materie estranee
verde naturale, non ostante il suo colore poco intenso  e  la poca virtù di coprire, si annovera però fra i colori più
È di un valore inestimabile per le preparazioni al dipinto,  e  fu specialmente usata dai vecchi maestri nelle carni, ed
ad olio, la sua indicazione vera però è per l’affresco  e  la tempera. Come le terre rosse naturali, la terra verde è
dipendente dalla relazione nuova che intercorre fra la luce  e  lo stato molecolare del colore bagnato che non è nè
più essere quello dello stato secco, giacchè fra molecola  e  molecola della sostanza colorante si è incastrato un nuovo
molecola della sostanza colorante si è incastrato un nuovo  e  diverso corpo che ha un modo suo particolare di comportarsi
un modo suo particolare di comportarsi rispetto alla luce,  e  naturalmente comportarsi in proporzione della quantità in
trasparente fra le molecole dei colori non è sempre eguale,  e  dipenderà la quantità di luce bianca riflessa dalla
la quantità di luce bianca riflessa dalla quantità  e  qualità del liquido trasparente, o, ciò che toma lo stesso,
molecolare del colore: come d’altronde ne offrono continua  e  non sempre desiderata prova non solo le sostanze coloranti
differenza da notare fra il gesso degli stuccatori  e  dei formatori e quello dei doratori, detto anche gesso di
da notare fra il gesso degli stuccatori e dei formatori  e  quello dei doratori, detto anche gesso di Gaeta e gesso
formatori e quello dei doratori, detto anche gesso di Gaeta  e  gesso marcio, sta in questo, che il primo mescolato
doratori, per la macerazione subìta, non ha più coesione  e  non diventa solido che mescolandolo a qualche colla.
all’essenza si conservano in recipienti di vetro turati  e  tenuti a 15°. È necessario non chiudere le bottiglie mentre
strato più denso, sicchè non occorre ripetere gli strati,  e  ciò che più importa, sono più elastiche e resistono dippiù
gli strati, e ciò che più importa, sono più elastiche  e  resistono dippiù al tempo.
è il fenomeno del prosciugo o quello dell’aspetto opaco  e  neutro che prendono i colori abbenchè mescolati o coperti
da una sostanza che si vorrebbe loro mantenesse lucidità  e  trasparenza: fenomeno vagamente accennato da qualche autore
dipingere ad olio, ma in fatto di una importanza rilevante  e  nella condotta del lavoro per l’impedimento che apporta
che apporta alla visibilità del colore che ne è fatto segno  e  pei provvedimenti nocivi alla durabilità delle opere che ha
nocivi alla durabilità delle opere che ha suggerito  e  può determinare.
serviti delle tavole di quercia o di noce bene stagionate,  e  non molto grosse, e vi si scorge che sopra vi è stata data
di quercia o di noce bene stagionate, e non molto grosse,  e  vi si scorge che sopra vi è stata data una mano di gesso
mano di gesso con un poco di ocra gialla, molto sottile,  e  questo gesso, benissimo spianato, è raschiato; poi si crede
vi sia passato sopra una mano di vernice un poco allungata,  e  questa asciutta vi dipingevano sopra. Vi sono stati anche
Fiamminghi che hanno dipinto sopra delle tavole ingessate,  e  poi dorate, avendovi dato prima sopra una mano di cera con
dato prima sopra una mano di cera con un poco di biacca,  e  credo che questi fossero tentativi che facevano per avere
dipingere su tela tirata sopra il telaio. Solo le tavole  e  i cartoni forti e ben preparati si possono consigliare.
tirata sopra il telaio. Solo le tavole e i cartoni forti  e  ben preparati si possono consigliare.
bianchissima com’è comunemente quella di Genova, di Milano  e  di Ravenna, la quale prima che si adoperi va ben purgata, e
e di Ravenna, la quale prima che si adoperi va ben purgata,  e  questo purgamento si fa dai pittori in più modi, onde ce ne
fuoco ben forte con volerle tenere ben levata la schiuma;  e  il che si fa per levarle quella salsedine e diminuirle
la schiuma; e il che si fa per levarle quella salsedine  e  diminuirle quella forza di riaversi troppo, data che ella è
quando poi si secca: onde quella poi raffreddata all’aria,  e  levatole l’acqua la mettono sui mattoni cotti di nuovo al
arrivare per tutte le gradazioni al nero purchè trasparente  e  caldo; quest’ancora di salvezza nei facili naufragi
nei facili naufragi dell’intonazione dei chiari colle ombre  e  nell’armonia generale del dipinto, questo asfalto così
di un disegno poco compreso, prestava troppi servigi  e  ne presta ancora troppi perchè lo si confini presto tra i
troppi perchè lo si confini presto tra i ferri di mestiere  e  della banale decorazione, mentre il nero domina tanto
mentre il nero domina tanto nell’arte dei colori,  e  vi è sempre chi nelle viscidità degli olii ingialliti e
e vi è sempre chi nelle viscidità degli olii ingialliti  e  delle bituminose intonazioni vede del Rembrandt e del
e delle bituminose intonazioni vede del Rembrandt  e  del Tizianesco.
possibile di riandare con velature su parti già velate  e  prosciugate. È meglio andare avanti terminando un pezzo
È meglio andare avanti terminando un pezzo dopo l’altro  e  lavorando sempre nel colore fresco. Né si dimentichi mai di
consigliabile inumidire la parte ove si deve lavorare  e  ciò non soltanto per la buona conservazione della pittura
della pittura ma anche perché la materia risulti vibrante  e  non pigli quell’aspetto sordo e pesante che tante pitture
la materia risulti vibrante e non pigli quell’aspetto sordo  e  pesante che tante pitture hanno oggi.
a dargli un poco di colore. Togli un poco di grana pesta  e  un poco di verzino: cuocili insieme, ma fa che il verzino o
che il verzino o tu ’1 grattugia, o tu il radi con vetro;  e  poi insieme li cuoci con liscivia e un poco di allume di
o tu il radi con vetro; e poi insieme li cuoci con liscivia  e  un poco di allume di rocca; e quando bogliono che vedi è
insieme li cuoci con liscivia e un poco di allume di rocca;  e  quando bogliono che vedi è perfetto color vermiglio,
asciutto della lisciva) mettivi su un poco di questa grana  e  verzino; e col dito rimescola bene insieme ogni cosa; e
lisciva) mettivi su un poco di questa grana e verzino;  e  col dito rimescola bene insieme ogni cosa; e tanto lascia
e verzino; e col dito rimescola bene insieme ogni cosa;  e  tanto lascia stare che sia asciutto senza o sole o fuoco, e
e tanto lascia stare che sia asciutto senza o sole o fuoco,  e  senz’aria. Quando il trovi asciutto mettilo in cuoro o
Quando il trovi asciutto mettilo in cuoro o borsa  e  lascialo godere che è buono e perfetto». Ma questa pratica
mettilo in cuoro o borsa e lascialo godere che è buono  e  perfetto». Ma questa pratica che, presa sul serio,
prepara vernici ad alcool, vernici ad oli seccativi di lino  e  di noce, dette vernici grasse, e vernici all’essenza, ossia
ad oli seccativi di lino e di noce, dette vernici grasse,  e  vernici all’essenza, ossia cogli oli essenziali di
all’essenza, ossia cogli oli essenziali di trementina  e  di spigo.
il legno senza groppi  e  grandi contorcimenti di fibra, privato d’ogni sorta
di fibra, privato d’ogni sorta d’untumi, spianato  e  stuccato, dove fosse difetto di schegge o groppi saltati,
di schegge o groppi saltati, con mastice di colla forte  e  segatura di legno, si commettevano le asse con colla di
di legno, si commettevano le asse con colla di formaggio  e  calce, senza sprangature fisse in legno posteriormente;
sul piano da imprimere, di ribatterli molto addentro  e  coprirli di pezzetti di stagno perchè non arrugginissero il
di pezzetti di stagno perchè non arrugginissero il gesso  e  poscia i colori.
ricevere almeno una vernice provvisoria, non basta toccarlo  e  vedere se il colore attacca alla mano, è meglio mandarci su
assai diverso dal nostro, secondo che descrive Vitruvio  e  lo mostrano egualmente i frammenti delle pitture antiche.
pitture antiche. In oggi si costuma mettere l’arricciatura,  e  dopo la colla di sufficiente grossezza, più o meno quasi di
di sufficiente grossezza, più o meno quasi di un dito,  e  si dipinge sopra questa. Vi è ancora chi mette la detta
nel ritirarsi lascia visibile la divisione fra una parte  e  l’altra; così ancora poteva dare più tempo al pittore.
Questo è quanto ho osservato sul genere di quelle pitture  e  sul modo col quale sono fatte».
delle tele con composti oleosi che il tempo indurisce  e  fa screpolare, si abusò di vernici e di olio per dipingervi
che il tempo indurisce e fa screpolare, si abusò di vernici  e  di olio per dipingervi sopra. A quella sapiente varietà di
varietà di strati che faceva, colla solidità dei lumi  e  la trasparenza delle ombre, interruzione alla continuità
è grossa ed estesa, si sostituì un’incrostazione pesante  e  troppo eguale, che inoltre diverrà vitrea e gialla,
pesante e troppo eguale, che inoltre diverrà vitrea  e  gialla, dell’odioso giallo degli oli irranciditi dalla
qualitativa  e  quantitativa è nell’assoluto dominiodell’esperimento.
suo vero uso, dal quale è da augurarsi non fosse mai uscito  e  non esca più per invadere i dipinti, è per farne delle
di ferro: vernici dette a fuoco perchè disposto l’asfalto  e  altri colori, cui facilmente si unisce, sulle lamiere,
queste vengono passate sul fuoco, che le riduce lucidissime  e  di grande solidità, perdendovi l’asfalto quella facilità di
solidità, perdendovi l’asfalto quella facilità di colare  e  muoversi a tutti i cambiamenti di temperatura che appunto
adoperati dal pittore, ma circa le definizioni tecniche  e  le modalità tecniche che derivano da un determinato
nè vi è ragione alcuna per fare confusione fra la tempera  e  l’acquerello, quando universalmente è stabilito che
gli effetti nocivi di questo colore, del resto assai bello  e  suggestivo. È un colore che contiene dell’arsenico e per
bello e suggestivo. È un colore che contiene dell’arsenico  e  per questo decompone i bianchi (d’argento) e i rossi; usato
dell’arsenico e per questo decompone i bianchi (d’argento)  e  i rossi; usato con il bianco di zinco è meno pericoloso; se
minerale è un colore da scartarsi; altera gli altri colori  e  usato solo anche sotto la protezione della vernice scurisce
giudichi col fatto, ma con quanta improprietà di paragone  e  disturbo di chi guarda l’opera, non è a dire, appunto
che produce il vedere un dipinto disadorno di cornice  e  ciò dipende esclusivamente dal trapasso brusco dal margine
brusco dal margine della pittura alla parete d’appoggio  e  tanto più spiacevole è l’effetto se col margine si scorge
l’effetto se col margine si scorge la piegatura della tela  e  i chiodi che la configgono al telaio. Ciò ne avvicina alla
dei guasti variatissimi che soffrono spesso i dipinti  e  alle ragioni che spingono istintivamente a toglierli
di barite, amido, creta, biacca, carbonato di calce,  e  si rintracciano trattando il bianco di zinco con l’aceto.
zinco con l’aceto. Se il liquido deposita un fondo bianco  e  pesante rivela la presenza del solfato di barite.
di barite. Aggiungendo alla soluzione di bianco di zinco  e  aceto una soluzione di sale di due volte il volume del
volume del bianco di zinco se questo contiene della biacca  e  del carbonato di piombo si formerà in precipitato bianco.
calce si scopre sciogliendo il bianco di zinco nell’aceto,  e  aggiungendo acido ossalico e quindici volte il volume
il bianco di zinco nell’aceto, e aggiungendo acido ossalico  e  quindici volte il volume dell’ossido di zinco d’acqua pura.
di zinco d’acqua pura. Il liquido deve rimanere chiaro  e  se vi è precipitato esso è di carbonato di calce. Con la
prende un telaio a chiavi  e  ci si tira sopra una tela con la grana più o meno grossa
una tela con la grana più o meno grossa secondo le simpatie  e  le abitudini che ciascuno ha; è bene però che la tela non
tesa e, specialmente, si stia attenti che non faccia pieghe  e  grinze agli angoli; si eviti di picchiare sulle chiavi che
colla di pesce, o colla gelatina che dir si voglia; acqua  e  colla a parti eguali (come volume non come peso). Mentre la
di colla che una volta asciutti sono difficili a staccare  e  quando si staccano lasciano dei buchetti che compromettono
orizzontalmente. Si faccia scorrere il pennello in lungo  e  in largo su tutta la superficie in modo che la colla sia
in modo che la colla sia ovunque ugualmente distribuita  e  che penetri bene nei pori; indi con un tagliacarte, o un
sulla tela perché la penetrazione nei pori sia completa  e  anche per togliere il troppo che c’è di colla; subito dopo
introdurre un sobbagiolo, che deve essere un corpo piatto  e  liscio (un pezzetto di cartone tagliato in lungo oppure
oppure della carta grossa piegata più volte) tra la tela  e  il telaio per evitare che quella resti attaccata a questo
Spagna (detto biancone nelle mesticherie), colla gelatina  e  acqua a parti eguali e dopo che si è ottenuto, mescolando
nelle mesticherie), colla gelatina e acqua a parti eguali  e  dopo che si è ottenuto, mescolando lentamente, una sostanza
si è ottenuto, mescolando lentamente, una sostanza omogenea  e  abbastanza densa si spennelli la tela più volte e in ogni
omogenea e abbastanza densa si spennelli la tela più volte  e  in ogni senso come si è già fatto con la colla. Si stia
che dei corpi estranei non si trovino nella miscela  e  si spennelli questa sulla tela con cura e attenzione come
nella miscela e si spennelli questa sulla tela con cura  e  attenzione come se si dovesse dipingere un fondo bene
indi si dia di nuovo una mano di colla come la prima volta  e  si lasci asciugare. Dopo che la tela è asciutta per la
si possono togliere i sobbagioli messi dietro tra la tela  e  il telaio.
essere il verde di cromo  e  il verde smeraldo alterati dalla presenza di ossidi di
verde smeraldo alterati dalla presenza di ossidi di piombo  e  di zinco, dall’azzurro di Berlino e dalle varie
di ossidi di piombo e di zinco, dall’azzurro di Berlino  e  dalle varie combinazioni azzurre del rame, si può
facendoli bollire nell’acido nitrico, che aggiuntovi acqua  e  filtrato dovrà restare incolore.
gli stessi errori in libri che si dicono scritti seriamente  e  da persone tuttogiorno alle prese colla difficoltà immensa
di esperimentare continuamente come i colori siano delicati  e  mantengano sempre questa sensibilità per ogni più lieve
tocco, per ogni più diluita sostanza acida o alcalina;  e  trovare per filo e per segno descritti dei modi sicuri di
più diluita sostanza acida o alcalina; e trovare per filo  e  per segno descritti dei modi sicuri di rendere immutabili i

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