Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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è punto  da  aspettarsi che fra questi restauratori ve ne siano di tanti
che fra questi restauratori ve ne siano di tanti eccellenti  da  non urtare negli accennati scogli e da non guastarvi in
di tanti eccellenti da non urtare negli accennati scogli e  da  non guastarvi in alcun modo il vostro dipinto».
lavorava  da  architetto quando foggiava delle nicchie, delle colonne,
delle colonne, dei pilastri, delle finestre e dei frontoni;  da  scultore quando cesellava delle figure ed ornamenti di
cesellava delle figure ed ornamenti di piccole dimensioni;  da  pittore quando disponeva degli smalti destinati a far
la bellezza della forma con la ricchezza del colorito, e  da  incisore quando lavorava l’oro e l’argento col bulino.
secondo la seguente ricetta: 1 torlo d’uovo; 2 cucchiaini  da  caffè d’olio di lino crudo; 1 cucchiaino da caffè d’aceto
2 cucchiaini da caffè d’olio di lino crudo; 1 cucchiaino  da  caffè d’aceto bianco; 6 o 8 cucchiaini da caffè d’acqua.
1 cucchiaino da caffè d’aceto bianco; 6 o 8 cucchiaini  da  caffè d’acqua.
oli essenziali o, più comunemente, le essenze, si ricavano  da  molte piante distinte per l’odore aromatico penetrante che
il lauro, l’arancio e molte altre; e si ritengono originate  da  certa fermentazione o disorganizzazione della sostanza
fermentazione o disorganizzazione della sostanza vegetale o  da  ossigenazione di principii immediati.
col pennello, e tanto più nelle parti difficili  da  modellare, onde forzatamente dovevasi tratteggiare, sebbene
opere tanto morbide e di un’unione di tinte così perfetta  da  equivalere i migliori impasti del processo ad olio, come
impasti del processo ad olio, come mostrano Gentile  da  Fabbriano e Sandro Botticelli.
grande divario che presentano i colori bagnati  da  quando sono asciutti, rende difficilissima la ripresa del
la ripresa del lavoro, specialmente su figure  da  vedersi davvicino. A facilitare gl’impasti, dipingendo
difficoltà rimane sempre rilevante, nè può essere vinta che  da  una pratica grandissima.
l’acqua di cristallizzazione prende il nome di gesso  da  stuccatori o da formatori per l’uso che se ne fa nelle
cristallizzazione prende il nome di gesso da stuccatori o  da  formatori per l’uso che se ne fa nelle decorazioni in
leggeri dell’acqua, che si ricavano con differenti processi  da  molte piante e da certe parti di animali.
che si ricavano con differenti processi da molte piante e  da  certe parti di animali.
disegno veniva coperto  da  uno strato sottile di imprimitura rossiccia che permetteva
talvolta dipingendosi direttamente sul fondo bianco coperto  da  un solo strato di colla.
a farsi; eccone la ricetta: 1 torlo d’uovo; 2 cucchiaini  da  caffè d’olio di papavero; 1 cucchiaino da caffè d’essenza
2 cucchiaini da caffè d’olio di papavero; 1 cucchiaino  da  caffè d’essenza di trementina o di petrolio; 1/2 cucchiaino
caffè d’essenza di trementina o di petrolio; 1/2 cucchiaino  da  caffè di glicerina pura chimicamente; 1 cucchiaino da caffè
da caffè di glicerina pura chimicamente; 1 cucchiaino  da  caffè d’aceto bianco; 1 cucchiaino da caffè d’acqua.
1 cucchiaino da caffè d’aceto bianco; 1 cucchiaino  da  caffè d’acqua.
tenere calcolo delle conseguenze diverse che nascono  da  un prosciugo parziale, causato da assorbimento, da quello
diverse che nascono da un prosciugo parziale, causato  da  assorbimento, da quello proveniente dall’evaporazione di
nascono da un prosciugo parziale, causato da assorbimento,  da  quello proveniente dall’evaporazione di una essenza, perchè
dai dipinti egiziani, proprietà che non si può ottenere  da  glutini che essiccandosi assumano consistenza vitrea, M.
la tempera fu usitatissima dagli Egizi, rilevandosi anche  da  figurazioni di alcune tombe dove il pittore è rappresentato
in atto di dipingere, colla tavolozza legata al braccio  da  un nastro, tenendo avanti a sè il vassoio per sciacquare i
che si lasciano ben seccare, forma il gesso così detto  da  doratori, che è quello adoperato per le imprimiture delle
adoperato per le imprimiture delle tavole e delle tele  da  dipingere.
 Da  ciò il nesso dei processi materiali della pittura colle,
dell’arte e il vincolo di ogni parvenza colorata alle leggi  da  cui prendono origine luci e colori ed un nuovo e vastissimo
per dipingere non è dei più difficili, non avendosi che  da  sciogliere i colori coll’acqua; nè richiedendo speciale
di pennello, salvo l’evitare le grossezze eccessive  da  colore, e non adoperare che velature man mano che la
di cromo o verde di cromo si ottiene  da  un miscuglio di bicromato di potassa e fiori di zolfo
risultare dalla esclusione assoluta che se ne impone e  da  istituzioni artistiche e da committenti particolari.
assoluta che se ne impone e da istituzioni artistiche e  da  committenti particolari.
del metodo di dipingere detto ad encausto, rappresentato  da  così pochi e deboli esemplari, da indurre la maggior
encausto, rappresentato da così pochi e deboli esemplari,  da  indurre la maggior meraviglia che possano mai servire di
forse dimenticato senza l’attenzione richiamata su di esso  da  eruditi ed artisti della seconda metà del secolo XVIII, che
non procede  da  un sistema metodico di lavoro, nè dal solo impulso della
metodico di lavoro, nè dal solo impulso della volontà, ma  da  un entusiasmo iniziale che pure attraverso i più grandi
Scomparso questo entusiasmo che essenzialmente proviene  da  una convinzione di bellezza nell’immagine concepita, manca
caso di particolari difficili  da  eseguire sia pel colore da rintracciarsi che la forma da
caso di particolari difficili da eseguire sia pel colore  da  rintracciarsi che la forma da imprimervi col movimento del
da eseguire sia pel colore da rintracciarsi che la forma  da  imprimervi col movimento del pennello, per cui si deve
che ogni illusione di distanza essendo già resa difficile  da  quella condizione inesorabile della pittura di non
quanto alla vernice  da  usare nella pittura a vernice io consiglio sempre la Damar.
di ciliegio. Eccone la ricetta: 1 torlo d’uovo; 2 cucchiai  da  minestra di gomma di ciliegio sciolta nell’acqua nella
proporzione di 1/3 di gomma per 2/3 d’acqua; 1 cucchiaino  da  caffè di vernice Damar o mastice; 1 cucchiaino di essenza
nel proprio campo di metodi e di tradizioni cementate  da  secolari autorità scolastiche o da immemorabile uso
di tradizioni cementate da secolari autorità scolastiche o  da  immemorabile uso pratico.
Signorelli discorrendo del fresco della «Circoncisione»,  da  questo condotto nella chiesa di San Francesco in Volterra,
di San Francesco in Volterra, tocca del restauro eseguitovi  da  Gian Antonio Bazzi, concludendo con queste parole: «e nel
«e nel vero sarebbe bene tenersi alcuna volta le cose fatte  da  uomini eccellenti piuttosto mezze guaste che farle ri«
questi tre colori  da  scegliersi, dovranno essere intensi al massimo grado,
e dovranno altresì essere stabili tanto adoperati  da  soli che mescolati con tutti gli altri. E dippiù... ma è
esplicitamente  da  questo che il criterio delle cause determinanti un guasto
su qualsiasi genere di dipinto, e delle operazioni  da  eseguirsi per arrestarne il progresso o ricondurre delle
è possibile allo stato normale e sopratutto le precauzioni  da  seguirsi nel procedere al restauro di conservazione, non
fine propostosi se le difficoltà dipendenti esclusivamente  da  cause tecniche, le quali non sono sempre così facilmente
le quali non sono sempre così facilmente superabili  da  non prendersene pensiero, lo troveranno sprovvisto di
colmare, con il presente volumetto, tali lacune. Invitato  da  Giovanni Scheiwiller a scrivere qualcosa sulla tecnica
Sono ora pressapoco venticinque anni che dipingo e sin  da  principio mi sono interessato al lato tecnico della
ragione di richiedere la massima intensità nei colori  da  porsi sulla tavolozza si spiega abbastanza riflettendo come
un’infinita gradazione di tinte più chiare, mentre  da  colori chiari sia impossibile risalire a più intensi quando
atti a produrre fenomeni chimici rilevantissimi; è  da  notarsi, che possono emanare da corpi pure oscuri, i quali
chimici rilevantissimi; è da notarsi, che possono emanare  da  corpi pure oscuri, i quali cioè sono lontani anche dal
Pisa illustrata nelle arti di A.  da  Morrona l’A. così descrive e commenta l’antico processo:
colore più o meno intenso non ripetono tale aspetto se non  da  questa costituzione molecolare: tanto è vero che operando
costituzione molecolare: tanto è vero che operando in guisa  da  modificarla sia con un atto meccanico come il triturarle,
detto olandese, dei più antichi, non differenzia molto  da  questo ricordato da Plinio. Si pongono delle lamine di
dei più antichi, non differenzia molto da questo ricordato  da  Plinio. Si pongono delle lamine di piombo ravvolte a
delle lamine di piombo ravvolte a spirale e sostenute  da  un peduccio entro vasi di terra verniciata contenente certa
dell’umidità atmosferica, ed ecco la vernice utile  da  una parte, impotente da un’altra, diventare in questo caso
ed ecco la vernice utile da una parte, impotente  da  un’altra, diventare in questo caso nociva.
apparenza di verità al dubbio d’un materiale differente  da  quello ora in uso, può prestarsi la nomenclatura degli
colori, complicata non di raro, nei codici e nelle stampe,  da  infedeltà di copisti o di traduttori affrettati.
colorate intensamente, l’effetto della triturazione è tale  da  ridurle in polvere bianca.
a questo processo, ma la consistenza acquosa delle tinte  da  cui viene la trasparenza dominante, compresa quella dei
sforzo di ricavare  da  tfe soli colori quanto con vantaggio per la conservazione
opere e con risparmio di tempo per l’artista, riesce meglio  da  una tavolozza fondata sulle proprietà effettive delle
che un acrobatismo tecnico dal lato dell’abilità, mentre  da  quello più importante dell’avvenire delle opere si mostra
 Da  Plinio si narra di un atramentum adoperato da Apelle, che
Plinio si narra di un atramentum adoperato  da  Apelle, che rivestiva tutti i caratteri di una vernice di
in uso nella pittura moderna, fu particolarmente analizzato  da  Chaptal e da Vaquelin, che ne dette la formula
pittura moderna, fu particolarmente analizzato da Chaptal e  da  Vaquelin, che ne dette la formula approssimativa,
che ne dette la formula approssimativa, confermata  da  ulteriori studi e tentativi di imitazione di Davy, di
dai vari autori molte ricette (in proporzioni così opposte  da  doversi credere risultanti o dai soliti errori di stampa
o dai soliti errori di stampa sempre ricopiati, o  da  sane invenzioni), si può riassumere nella miscela
triturazione, che per solito diparte  da  forme piuttosto voluminose, sulle quali, esternamente,
influiscono a nascondere il colore vero della materia  da  triturare, il primo effetto di uno sminuzzamento che amplia
egiziano detto fritta di Alessandria, già descritto  da  Teofrasto, come scoperto da un re d’Egitto ed
di Alessandria, già descritto da Teofrasto, come scoperto  da  un re d’Egitto ed esclusivamente fabbricato in Alessandria.
di vetro, di certa capacità, chiuso nella parte acuminata  da  un tappo o meglio da un rubinetto di metallo o di
capacità, chiuso nella parte acuminata da un tappo o meglio  da  un rubinetto di metallo o di caoutchouc. Riempito a due
Riempito a due terzi circa d’acqua e il rimanente coll’olio  da  purificare, si rimesta nell’imbuto con un legnetto e si
maggiore limpidezza. Questo processo è così descritto sino  da  una ricetta del Libro di secreti di P. Alessio, stampato a
resine sono succhi che scolano  da  certe piante per incisioni naturali od artefatte, e che il
gli effetti ottici che scaturiscono  da  un dipinto non possono avere altra origine che da qualità
da un dipinto non possono avere altra origine che  da  qualità intrinseche del mezzo tecnico adoperato, non
materiale ingrediente sia in rapporto al criterio tecnico  da  cui proviene, e risponda, come si è già detto, a
Le migliori qualità sono quelle untuose al tatto e facili  da  macinare: in tutte però occorrono ripetuti lavaggi
però occorrono ripetuti lavaggi dipendendo si può dire  da  questi la bontà del prodotto. Dopo le lavature la
ritornando sul tema diretto delle vernici,  da  quanto si è esposto consegue che le resine determinano la
 da  questo semplice riflesso la inattendibilità che le sole
processo ad olio si mostravano già tali alla sua scoperta  da  determinarne l’immediato abbandono piuttosto che il rapido
solidificarsi, si mostrano invariabilmente accompagnati  da  diminuzione di volume.

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