Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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la durabilità  dei  dipinti alla cognizione intima di tutto il materiale
superfice d’appoggio: dipendente l’impiego migliore  dei  colori dalla più ampia comprensione dei fenomeni
l’impiego migliore dei colori dalla più ampia comprensione  dei  fenomeni riguardanti la luce è ovvio come le pratiche
materiale, come non altro che a cattiva intelligenza  dei  mezzi dell’arte si addebita ogni mancato effetto pittorico,
antichi pittori uno  dei  più manomessi fu certo il Giambellino. Dall’opera del
di fatto, nulla avendovi che vedere i detentori  dei  dipinti che si citano.
masse d’ombra, anzi il nero dominante nella generalità  dei  quadri ad olio e la conoscenza maggiore del processo
processo tecnico, posero questi dipinti in completa balìa  dei  vecchi restauratori prestando quasi ragione ai nuovi di
talento, potevano concepire di più dannoso alla superficie  dei  colori.
dalla durabilità che acquista mantenendo lieve lo strato  dei  colori, perchè solo questa sottigliezza rende immune
screpolature, disquamazioni, vessiche e seguenti crolli  dei  colori, ciò che non accadrebbe usando forti tinte a corpo,
industria di ridurre  dei  vecchi dipinti di nessun valore all’apparenza di opere
dipinti di nessun valore all’apparenza di opere classiche o  dei  quadri di scuola rivestirli di qualche tratto
precauzioni della scelta del materiale e  dei  modi migliori d’impiego non potendo avere per scopo finale
non potendo avere per scopo finale la conservazione  dei  cattivi dipinti, ma la più lunga durata delle opere d’arte,
le condizioni stesse che servono alla durabilità  dei  colori, e tanto più diretto sarà il dominio tecnico, quanto
la vigilanza sull’arte antica se non affidata sempre a  dei  tecnici eccezionali, come potè essere in Inghilterra
discorso, ovvio apparendo come nè per l’interesse privato  dei  restauratori o per la loro personale ristrettezza di
la loro personale ristrettezza di vedute, nè per l’esempio  dei  tapini che possiedono qualche dipinto antico, sarebbe
condizioni di collocamento e visibilità delle pitture,  dei  luoghi dove generalmente si tengono i quadri.
l’aspetto nelle condizioni comuni di conservazione  dei  dipinti;
fra i vari processi della pittura, alla prevalenza  dei  colori trasparenti sugli opachi.
più varie dell’ingegno pittorico, permane il più usitato  dei  metodi di pittura; quello dei mezzi d’arte che si richiama
permane il più usitato dei metodi di pittura; quello  dei  mezzi d’arte che si richiama il maggiore interesse dei
dei mezzi d’arte che si richiama il maggiore interesse  dei  pittori, perchè compendiando le prerogative più salienti
dal Piombo il palazzo con Tiziano — che non sapeva  dei  guasti ivi arrecati nel sacco del 1827, nè dei restauri
non sapeva dei guasti ivi arrecati nel sacco del 1827, nè  dei  restauri eseguiti — giunti che furono davanti a quelle
di tale entusiasmo alcuni restauratori compiono  dei  miracoli di resistenza ad un lavoro improbo ed irto di
risulti meno contrario al vero fine della conservazione  dei  dipinti, e il riconoscere nel valore artistico più grande
verso quegli inconvenienti che, dato lo scopo istruttivo  dei  manuali sarebbe stato obbligo di combattere.
vernice e inariditosi il primitivo conglutinante  dei  colori, si inverniciarono a molte riprese, trasformandole
colle pitture ad olio la vernice finale, però l’effetto  dei  rispettivi colori non poteva patire simile confusione.
violetti potrebbe formare il bianco che avviene dall’unione  dei  raggi corrispondenti della luce vera, come dai
come dai complementari della tavolozza non si ricava che  dei  grigi o dei neri, mentre i complementari veri producono
complementari della tavolozza non si ricava che dei grigi o  dei  neri, mentre i complementari veri producono luce bianca,
grande difficoltà di distinguere dai dipinti ad olio  dei  primi oleanti le tempere aride che subirono verniciature,
usavano, risiede appunto nella somiglianza delle manualità  dei  due processi dal Cennini e dall’Armenino ampiamente
espressione popolare che sintetizza salacemente l’ingenuità  dei  consumatori di simile mercanzia, ma le arditezze di certi
certi restauri sfidano l’immaginazione più viva. Il Nestore  dei  ristauratori italiani, il celebre Prof. Guizzardi bolognese
difficoltà del giallo bastino per rinunziare all’idea  dei  tre colori fondamentali, si provi pel rosso.
delle tavole cogli stessi numerosi strati di gesso e colla,  dei  quali l’ultimo sempre di quella potenza assorbente, che era
rimaste incompiute. Infine nessuna di quelle ribellioni  dei  mezzi meccanici consuetudinari di condotta del pennello,
del pennello, cui segue forzatamente un uso differente  dei  solventi dei colori, perchè riesca possibile far procedere
cui segue forzatamente un uso differente dei solventi  dei  colori, perchè riesca possibile far procedere più spedita
quei regolamenti degli uffici pubblici di custodia  dei  monumenti dell’arte, dai quali pure essendo bandito nei
ritocco ed ogni operazione che potesse intaccare il colore  dei  dipinti, non pertanto si dimostravano insufficienti contro
si dimostravano insufficienti contro la pertinace tendenza  dei  restauratori ad invadere i dipinti col pennello.
cerusa è l’infimo  dei  prodotti. Si deve macinare, come tutti i bianchi di piombo,
descrizione  dei  vari processi materiali della pittura, da tutte quelle
da tutte quelle indagini cui furono oggetto le opere  dei  maestri dell’arte antica, dal concetto generale del
maggior parte  dei  colori riconosciuti dotati dei requisiti che si sono detti
maggior parte dei colori riconosciuti dotati  dei  requisiti che si sono detti indispensabili per la pittura
i guai  dei  dipinti che conducono al rapido annerimento dei colori ed
i guai dei dipinti che conducono al rapido annerimento  dei  colori ed alle screpolature, disquamazioni, vesciche e
a stratificazioni irregolari, qua urtanti per l’eccesso  dei  colori accatastati, là improvvidi per una sottigliezza che
di applicare i fissativi consueti  dei  disegni sugli acquerelli non è da consigliarsi finchè i
da preferire la maggior cura nella scelta delle carte e  dei  colori ed un vetro di riparo che non lasci passare la
è certamente troppo azzardato credere che la fabbricazione  dei  colori non avanzasse molto nel periodo di tempo trascorso
della pittura greca e piuttosto che degli artisti ebbe  dei  dilettanti, deboli garanzie, per quei tempi, d’un serio
delle linee o dell’effetto luminoso o dell’armonia generale  dei  colori sulla propria opera.
usavasi generalmente schietto, e la lacca dirobbia, uno  dei  colori più appariscenti e conservati della pittura
del tempo, che attenua coll’essiccamento  dei  colori la visibilità dei meccanismi del pennello, diminuita
che attenua coll’essiccamento dei colori la visibilità  dei  meccanismi del pennello, diminuita pure dall’oscurità
che il possesso delle pratiche necessarie al buon impiego  dei  materiali pittorici è proporzionato alla potenza di creare
l’esame più particolareggiato  dei  colori adoperati dagli antichi pittori egiziani è quello
alta antichità, poichè le vernici e incrostazioni vetrose  dei  vasi antichi egiziani contengono l’ossido di cobalto. In
nel secolo XV a impiegare il cobalto per la fabbricazione  dei  vetri azzurri e nelle pitture sul vetro. Il cobalto allo
è considerato qui appunto uno  dei  casi più comuni di un pittore, dimentico del principio che
del colore, perchè a tutto quanto riguarda la resistenza  dei  colori e delle superficie di lavoro sia possibile
fuligginosa. Sottoposte alla distillazione secca sviluppano  dei  gas infiammabili e dei liquidi volatili, lasciando per
alla distillazione secca sviluppano dei gas infiammabili e  dei  liquidi volatili, lasciando per residuo un carbone poroso.
intellettuale tanto forte da trascinare l’artista sino a  dei  risultati opposti a quelli che si propone, tanto più
per vigilare sulle esigenze proprie della solidità  dei  colori posti in opera, e in proporzione dello stento
le conseguenze del processo meccanico di adattamento  dei  colori, svolto nel progredire del lavoro.
a smalto o nella ceramica, risultarne degli azzurri,  dei  neri o dei violetti — inconvenienti ed inciampi che
o nella ceramica, risultarne degli azzurri, dei neri o  dei  violetti — inconvenienti ed inciampi che ridurrebber l’arte
di dominio che riducono l’artista schiavo e non padrone  dei  propri mezzi quasi sempre quando le difficoltà da vincere
intanto può servire a diminuire le probabilità di scegliere  dei  colori cattivi, è certamente quello di restringerne il
questo processo di pittura si debba ritenere più antico  dei  Greci e dei Romani si dimostrò esaurientemente dal Fabbroni
di pittura si debba ritenere più antico dei Greci e  dei  Romani si dimostrò esaurientemente dal Fabbroni (1), nella
esplicò nei suoi Saggi sul ristabilimento dell antica arte  dei  greci e dei romani pittori, libro corso per le mani di
suoi Saggi sul ristabilimento dell antica arte dei greci e  dei  romani pittori, libro corso per le mani di tutti.
di fronte ai veicoli occorrenti per l’impiego  dei  colori e nei miscugli di colore con colore nell’infinità di
fatto opposizione più seria e persuadente al diffondersi  dei  falsi criteri innalzati ad insegnamenti nei manuali dei
dei falsi criteri innalzati ad insegnamenti nei manuali  dei  restauratori, le sole opere che in fatto trattino con
scuola  dei  Carracci era troppo teorica infatti per arrestare la fatale
era troppo teorica infatti per arrestare la fatale deriva  dei  procedimenti materiali verso l’empirico formulario di
memoria di Andrea del Castagno non fu che una invenzione  dei  romantici delle tecniche della pittura, forse non sembrando
lasciò sonnecchiare la cabala fra le siringhe ed i fornelli  dei  negromanti, che non somministrarono mai colori nè olì e
merito di un’opera d’arte, della discussione sulla qualità  dei  mezzi materiali adoperati dal pittore, ma circa le
è stabilito che l’acquerello designa l’impiego  dei  colori per trasparenza sul fondo bianco, ciò che non è
porpora  dei  Greci, quanto quella dei Romani, si ritraeva da una
porpora dei Greci, quanto quella  dei  Romani, si ritraeva da una conchiglia univalve, della quale
le facoltà critiche del pittore, rispetto all’impiego  dei  suoi mezzi materiali, tenuto calcolo inoltre della
perchè reclamava, oltre il concorso principale della cera e  dei  colori, convenientemente preparati, il sussidio del fuoco
il lustro e la vivacità al raso ed all’ormesino alterati  dei  loro colori naturali sopra le abbozzature. La quale usanza
usanza è passata tanto innanzi che, senza riguardo alcuno  dei  precetti dell’arte, attendendo solamente nei drappi
grandemente osservata da molti siccome padri della vaghezza  dei  colori dei quali i più famosi ed eccellenti ho nominati non
osservata da molti siccome padri della vaghezza dei colori  dei  quali i più famosi ed eccellenti ho nominati non senza
famosi ed eccellenti ho nominati non senza onore in questo  dei  fiamminghi, dei quali ho veduto certi quadri ad olio fatti
ho nominati non senza onore in questo dei fiamminghi,  dei  quali ho veduto certi quadri ad olio fatti di nuovo in casa
con quella il disegno, come si vede chiaro nel colorire  dei  sopradetti veri padri della pittura che sono stati
non solamente nei Santi ma nello istesso Cristo e Regina  dei  Cieli è stata usata rappresentando in loro lumi e lascivie
spugnature d’acqua e verificare sempre che nessuna parte  dei  colori vi si scioglie.
affida agli ultimi tocchi, alle più superficiali lamine  dei  colori, a quelle che sono inesorabilmente sacrificate dagli
quelle che sono inesorabilmente sacrificate dagli attacchi  dei  restauratori, e sulle quali piomba la sventura del ritocco
la pulitura più delicata, purchè tocchi la superfice  dei  colori, non può che guastare, deteriorare e falsare anche
allo scopo di conoscere la natura e composizione chimica  dei  colori adoperati dagli antichi.
e la verità che irradia dal tecnicismo delle creazioni  dei  maestri, scambiando così l’effetto per la cagione; quel
di trovati tecnici, ci sareste compagni di sventura, è uno  dei  fenomeni tipici del periodo attuale della nostra educazione

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