Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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E  quale  speranza avete fondato su questo vostro amore?... Vi siete,
fanciulla, la figliuola del nostro Ministro, con la  quale  mi dicesti che stavi per combinare in breve un brillante
dugento e cinquanta lire il mese che dai a nostro padre, il  quale  te le ripaga di sacrosanto lavoro, tu credi di poter
per farsi deridere. Basta! non ho altri che lui, del  quale  possa fidarmi adesso, e convien pure adattarsi.
un uomo, caro Marchese, al  quale  io ho consacrato da molto tempo tutta intera la mia
perchè non sono più una bambina!... Con un uomo...col  quale  correrò soltanto i pericoli che vorrò correre!
Non gli nascondete nulla. È un favore che vi domando, e del  quale  vi serberò sempre memoria gratissima.
con una straordinaria calma, che manifesti la gran dama, la  quale  vuol conseguire il suo scopo evitando ogni scandalo)
Il mio...fu quello di sposare una donna volgare... dalla  quale  ho dovuto separarmi...perchè mi rendeva la vita
in Marta che accompagna un piccolo groom elegantissimo il  quale  tiene in mano una lettera. Marta esce subito. Il groom dice
Non bastava una coppia infelice!... E sa il cielo  quale  rimorso io ne abbia, per non essermi opposta...
la plebe? Domandate, domandate, oggi giorno, ad una moglie,  quale  sia l'uomo più scortese ch'ella conosca e novanta su cento
quel continuo reprimersi accanto a una donna, della  quale  ormai si possiede il cuore, é una di quelle fatiche morali
giovane artista, il seguente articolo sulla "Nazione" del  quale  giornale il Capuana era critico letterario ed artistico.
avrebbe avuto la mia affermazione in faccia alla tua? Ecco  quale  era il prodigio che io speravo in tanto terrore! E per
a poco, la sua passione cadde... e voi gli siete apparsa  quale  eravate: ingannatrice e perfida!
con la Patti...il manager era certo signor Jones Stower,il  quale  s'innamorò della seconda donna...la Favretti... e la
gioco nel  quale  bisogna assolutamente vincere... se no, guai!... Mi
di procedere esige una riparazione. L'affare è sistemato!  Quale  affare? Se prima avessi conosciuto il vero stato delle
di distrarvi da quella specie di vaga malinconia, dalla  quale  sembravate oppresso avanti la vostra partenza.
d' aver conquistato, col sacrificio mio, tutta una vita!...  Quale  vita? quale?Una cagna a catena, ero, non altro! M' hai
una sala di museo... un quadro prediletto davanti al  quale  dimenticarsi, ogni giorno, ogni ora... e al tramonto
fra le tue e le mie idee. Ho appreso che il codice non è  quale  io me lo immaginavo; che il codice sia giusto però non
pensando a te, lagrimante, qui in casa mia... Vedi in  quale  imbroglio sei venuta a mettermi? Per cercare la tua pace,
non capireste! Non vi chiedo conto della vostra vita! Sia  quale  è! Quello che vi chiedo è che non roviniate, per un vostro
Germana, e tu lo sai! Nella lunga attesa che mi consumava,  quale  speranza avevo? Intorno a me la congiura spietata dei miei
inattesa... Ah! una cosa dolcissima e terribile, contro la  quale  io lottavo invano!... Sì! Sì! Sarò colpevole! Ma lottavo,
in San Sulpizio, fui sbalordito dalla facilità con la  quale  avevo distrutto in me l'altro me stesso. E le parole che tu
lasciava intravvedere promessa buona; e il successo col  quale  furono accompagnate quelle commedie e quel dramma
poi, la esistenza del carissimo Camillo Antona-Traversi il  quale  vide infrangere crudelmente sogni e speranze. Non lavorò
con quattro atti di una commedia lieta e ridente, nella  quale  la gente e le cose di questo mondo, mentre pur l'autore
costituisce la particolare qualità della commedia. La  quale  fu recitata con tutto l'affetto dagli attori - il
Pensa: ahimè! siamo in trappola!... Su, fantasia, lavora!  Quale  altra astuzia saprò io inventare per sfuggirgli, stavolta?
piuttosto che questa disperata concessione d'amante, alla  quale  vorresti trascinarmi!
un muricciolo basso. E presso la porta è una panca sulla  quale  sono una brocca d'acqua, una ciotola e una grossa lanterna
quel che il mio amante ha fatto per liberarmi!... Con  quale  astuzia, con quanta pazienza, a costo di qual rischio!...
si può discutere intorno all'opportunità dell'atto 2.º, il  quale  forse può parere anche non necessario, perchè non è
tela si aggira in commedia di Camillo Antona- Traversi, il  quale  è riuscito a delineare con esattezza di disegno e con
felice dell'ambiente in cui vive; e l'ultimo espediente, al  quale  si appiglia, di entrare a dirigere la tournèe artistica di
e senza ideale: bellissima in pittura dell'ambiente, nel  quale  quei tipi parlano, operano, si agitano. L'Antona-Traversi
grande nella parte di Don Gennaro Gaudenzi, della  quale  fece una splendida, perfetta, inimitabile creazione,
e commendatore ha un'altra sapienza, quella, forse, sulla  quale  poggia la infallibilità del suo metodo di sbarcare il
È questo il parassita numero 2 della commedia, la  quale  ha pure un parassita numero 3: un figliuolo del Gaudenzi,
commedia, quella ha una grande preponderanza su questa. La  quale  non appare, poi, così difettosa e appiccicaticcia com'essa
una delle malie più dilettevoli di tutto il lavoro. E poi  quale  serenità! Quali dolcezze e finezze di tinte! Quale
E poi quale serenità! Quali dolcezze e finezze di tinte!  Quale  semplicità commovente, e che intuizione profonda! E come
Calabresi. Non meno accurato e caratteristico il Leigheb  quale  Naldini. Bene poi gli altri esecutori: le signore Maione,
Una lode speciale va tributata a Oreste Calabresi, il  quale  interpretò la parte di don Gaudenzi con molta finezza e con
riconosciute e che spiegano il successo di ieri sera. Il  quale  sarebbe stato anche più vivo e più completo di quello che
improvvisamente maturo, improvvisamente grande,  quale  pochi speravano si potesse una volta diventarlo tra noi; ed
traviamento per troppo studio di originalità; una tal  quale  ammanieratezza ed eccessiva eccezionalità cercata ne'
parassita è incarnato nel comm. Gaudenzi, un individuo al  quale  manca la cognizione del senso morale, manca quell'onestà
con una economia drammatica di divagazioni e di particolari  quale  è oramai sempre più raro ritrovare nelle commedie
Camillo Antona-Traversi mi scriveva: «Tu non puoi imaginare  quale  raggio splendente di luce dopo tanta notte sia stato per me
far la satira di sè stesso e della buaggine umana della  quale  approfitta. Don Gennaro Gaudenzi è un bel tipo di parassita