Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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il suo soldo, contro il muro, il quale soldo, di rimbalzo,  va  a cadere in terra. Il secondo batte a sua volta; e se il
in terra. Il secondo batte a sua volta; e se il soldo suo  va  a cadere a una spanna da quello del compagno, vince e se lo
da quello del compagno, vince e se lo prende. Se invece  va  più distante, tocca di nuovo a battere alla conta, o se
 Va  in giro nelle ore della notte fino ai primi albori. Egli
un giuoco che  va  eseguito da tre fanciulli. I due più grandicelli formano
il terzo compagno. E mentre lo portano così attorno, come  va  il papa in sedia gestatoria, cantano: "Sedia papale, È
 Va  anch’esso per le strade, con la sua merce affastellata
o la commare, se ’va a’ ppranzo fôr de porta, e ppoi se  va  a ffa’ una scarozzata. In tutto er tempo che sse va in
ppoi se va a ffa’ una scarozzata. In tutto er tempo che sse  va  in carozza, le crature accresimate hanno da stà a ssede’
 Va  attorno nelle ore stesse del suo collega l’acquavitaio, e
si vedeva in giro, e ci  va  tutt’ora, sebbene raramente, in primavera, e nelle prime
se  va  a bbacià’ er piede a Ssan Pietro, bbisogna annacce co’
s’infatti quarchid’uno per annaje a bbacià’ er piede, ce  va  dde prescia, je fa l’affetto come si Ssan Pietro je dassi
abruzzese.  Va  curvo per il peso di una canestra nella quale porta una
 Va  spingendo un carrettino tutto adorno di specchi, di carta
questo venditore, quasi sempre un contadino marchigiano,  va  la mattina, vendendo la gioncata che tiene in un secchio di
e si siedono alle due estremità; cosicchè quando l’uno  va  in terra, l’altro s’innalza.
 Va  attorno nei mesi caldi con un cappello di paglia a larghe
ssede, è ssegno che quela persona l’ha cco’ vvoi. Quanno se  va  a ffa’ vvisita a quarchiduno, nun bisogna mai rimette la
E a ppreposito de visite, aricordateve der proverbio: "Chi  va  in casa d’antri senz’èsse invitato, o è mmatto o
fa la conta; quello cui  va  il punto del conto va sotto. Si fa una riga in terra, per
fa la conta; quello cui va il punto del conto  va  sotto. Si fa una riga in terra, per indicare il punto dal
 Va  in giro per la città, appena è l’alba, e guidando un
o ssu li carretti, a facce una scampagnata. Prima se  va  a vvisità’ la cchiesola, doppo se va a ffa’ ccolazzione sur
scampagnata. Prima se va a vvisità’ la cchiesola, doppo se  va  a ffa’ ccolazzione sur prato, indove in certe bbaracche
de magnasse li capélli, schiatta e assieme a llui se ne  va  a ll’antri carzoni l’affatturato.
che ddoppo un po’ dde tempo ve sentirete arifiatato.  Va  con sé, che avete d’avè’ ccura de coprivve li réni co’ ’na
ppiù; si nnó cco’ l’annà’ vvia de li piccióni, vve se ne  va  dda casa la providenza e la furtuna. Senza mettecce che vve
 Va  attorno con un gran canestro appeso al braccio, o con un
presidi delle trincee. L’insolita attività che l’avversario  va  ora manifestando con fuochi di artiglieria, fucileria e
uno  va  ar Camposanto, si vvô suffregà’ ppe’ ddavero l’anime de li
fa da mamma e siede. Si fa la conta, ed il sorteggiato  va  a nascondere la faccia tra le gambe della mamma. I compagni
grida invece: Acqua acqua! Il primo compagno scoperto,  va  poi a prendere il posto occupato dal paziente e il giuoco
con un bastone. Quando la Gatta-céca, smarrita la traccia,  va  a percuotere in falso od in luogo pericoloso, le si grida:
Se egli vi riesce, il giocatore rimasto privo di asilo  va  nel mezzo, ed il giuoco prosegue.
non far capire a’ suoi avventori che il tal pezzo di carne  va  in malora o puzza dirà col suo garzone di bottega, per
dirà col suo garzone di bottega, per esempio: Quel lòmbo  va  da Meo, o anche: va da Mariòtti. E così di seguito. Un
di bottega, per esempio: Quel lòmbo va da Meo, o anche:  va  da Mariòtti. E così di seguito. Un ebanista, un falegname
chi  va  la conta, prende il mazzaròcco o la mazzaròcca (vedila al
conta come nei precedenti giuochi, colui che è sorteggiato,  va  a nascondere la faccia in grembo alla mamma, la quale gli
ha, fugge e con lui tutti gli altri compagni coi quali si  va  a nascondere. Allora il paziente si alza, e se riesce a
de la finestra, a la seréna. Siccome quela notte la Madònna  va  in giro, in der passà’ ddavanti a ccasa vostra, vve la
per tera er veleno, quer serpe nun sarebbe ppiù vvelenoso.  Va  bbene però che er più dde le vorte ce s’avvilischeno tanto
soffio d’aria, ar minimo urto, tutta la persona se ne  va  in porvere. La saétta, invece, è una pietruccia fatta come
antro modo sicuro per avè’ ttre nnummeri bbôni è questo. Se  va  dde notte sóli soli, e ddicenno l’orazzione, insinenta a la
di società. Una persona bendata  va  in giro assidendosi, or qua or là, sulle ginocchia di
comperare, pattuisce. Venditore e compratore litigano; e ci  va  naturalmente di mezzo la cocuzza, rappresentata dalla testa
e sorreggendogli con ciascuna mano le cosce e le gambe,  va  attorno e grida, p. es.: — Carbonaro! Chi vô er carbone? Un
da un budello unico e ssolo che ccianno in corpo, che je  va  ddar gargarozzo dritto dritto insino a ll’ano. Lo struzzo,
er maruvano der calore che ccià in corpo la madre. Pe’ cchi  va  stitico, sii ômo o donna d’età, je fa una mano santa la
e strapassati, senza che a Roma je sii volata ’na penna;  va  bbè’ cche ttutto questo è ssuccesso pe’ promissione der
in quela sera, uscenno da la visita de li sepporcri,  va  in giro a rimirà’ le mostre de pizzícaroli de pórso, che
ecc. Insomma tutto il giuoco consiste in questo: chi  va  a contrattare la pila, non si deve mai lasciar fuggire di
poi un’altra, un’altra e così via via. Mentre la mamma  va  attorno e dice la suddetta cantilena, le fanciulle
sciôrte drento Roma, e cce faceveno succede er finimonno.  Va  bbè’ cche cc’ereno li bbùtteri a ccavallo che le metteveno
venditore di pere cotte,  va  attorno nelle ore afose del caldo, cantando con voce
ragazzi e ragazze siedono; e la mamma  va  in giro facendo delle domande ad ognuno di essi, come p.
una figura come la seguente. Si fa la conta. A quello cui  va  il conto prende un sassetto, o una còccia di melone o
invece di entrare nelle nicchie con un solo piede ci si  va  anche con tutti e due; basta non passare sui segni della
puntute bbianche e nnere. Dice che quanno quarcuno le  va  ppe’ ppijà’, loro se metteno a ffugge, e intanto tireno
zzinna. C’è cchi je dà la zzinna insino a ddu’ anni; ma nun  va  bbene, perchè a la cratura jé fa ppiù ddanno che antro;
o sse tigne co’ ll’ónto de la padèlla. Quanno la cratura se  va  per attaccà’ che ssènte quell’amaro, o vvede quer néro se

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