Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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la  stessa  notte, forze nemiche pronunciarono due attacchi contro le
nativi per lo più degli Abruzzi, così chiamati dalla  stessa  parola: carciofolà che un tempo terminava quasi
maecco un gobbo cor fischietto ar culo! ecc. Attualmente la  stessa  sera in piazza Navona: — Un sòrdo un muntuvare guasi d’oro!
o le noci o le monete che si son tirate in aria con la  stessa  mano. Colui che le fa cadere perde la cosa tirata o si
de porta Pia, passata Sant’Agnesa, a la  stessa  mano de la cchiesa e gguasi de faccia a la trattoria de
una porta co’ ddu’ lumi accesi; perchè si nno’ da quela  stessa  porta ce sorte er morto. Un proverbio de nojantri dice:
colla parte più acuta d’un uovo allessato (ôvo tosto) sulla  stessa  parte d’un uovo simile che tiene in mano l’avversario.
che ss’è pportato; poi deve aricoprì’ la bbucia co’ la  stessa  tera; e una vorta cuperta ce deve fa’ ssopre una bbôna
facessi gnisun scherzo de quer genero, allora pijate quella  stessa  acqua, spalancate la finestra, e bbuttatela pe’ strada. Er
ad ospedale la chiesa di Sant’Antonio all’Esquilino, la  stessa  festa, ridotta a più modeste proporzioni, da parecchi anni
numero delle dita distese, come il suo camerata e con la  stessa  prestezza. Questa forzata precipitazione, l’estrema
bbene la bbevuta, e si er giocatore ciariòca co’ la  stessa  risposta, er Sótto bbeve lui. Certe vorte er giocatore

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