Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbiamo

Numero di risultati: 676 in 14 pagine

  • Pagina 3 di 14

Carlo Darwin

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Michele Lessona 1 occorrenze

"Noi abbiamo veduto che lo studio della teoria dell’espressione, conferma fino a un certo punto l'idea, che l’uomo abbia avuto la sua origine da una bassa forma animale, e appoggia l'opinione della specifica o subspecifica identità, delle diverse razze umane; ma, a mio giudizio, ciò abbisogna appena di una tale conferma. Noi abbiamo anche visto che l'espressione in sé o il linguaggio del sentimento, come fu anche talvolta denominata, è certamente importante per il benessere dell'umanità. L'imparar a conoscere, per quanto è possibile, la fonte e l'origine delle diverse espressioni, che ad ogni momento ci è dato osservare sulla faccia degli uomini (per non parlare affatto degli animali domestici), dovrebbe avere un grande interesse per noi. Per questi motivi noi possiamo conchiudere che la filosofia del nostro soggetto è degna di tutta l’attenzione che le fu già concessa da parecchi distinti osservatori e che essa merita uno studio sempre maggiore da parte di tutti i distinti fisiologi."

Pagina 233

Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412164
Giulio Bizzozero 4 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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In altri casi la morte può provenire tanto dalle infiammazioni diffuse che conseguono allo sviluppo dei tubercoli, come avviene nelle meningiti tubercolari, o nei casi già citati di diffusione alla pleura, al pericardio e al peritoneo, quanto dalle emorragie che si verificano per erosione delle pareti dei vasi sanguigni, e di cui abbiamo un esempio purtroppo frequente e conosciuto nella tisi.

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La polmonare è la più frequente delle tubercolosi, ma oltre ad essa abbiamo numerose le malattie tubercolari di altri organi del corpo, che non riescono meno penose e meno gravi.

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Ma a queste cifre convien dare un'importanza molto relativa, perché le statistiche dei diversi paesi, compilate su elenchi nosologici differenti, non sono, per quanto riguarda il nostro argomento, paragonabili fra loro, e perché le statistiche ufficiali, e specialmente le nostre, per le ragioni che abbiamo vedute, devono essere molto inferiori al vero.

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Quanto alla durata, può oscillare fra limiti assai ampi, giacchè a lato di malati che riescono a difendere la propria vita per venti, trent'anni e più, ne abbiamo altri che la perdono nello spazio di poche settimane, come suol avvenire nella tubercolosi miliare acuta, e nelle forme galoppanti della tubercolosi polmonare.

Pagina 9

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

460095
Carlo Darwin 3 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Non abbiamo bisogno di dire nulla intorno alla grande diversità delle fattezze e del cranio fra le diverse razze, avendo veduto nell’ultimo capitolo quanto sia differente il modello di bellezza per questo rispetto. Questi caratteri avranno quindi probabilmente avuto un’azione mercè la scelta sessuale; ma non abbiamo mezzi per giudicare, almeno per quanto mi pare, se abbiano operato principalmente dal lato del maschio o da quello della femmina. Le facoltà musicali dell’uomo sono state già parimente discusse.

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Il colore della faccia differisce molto grandemente nelle varie specie di scimmie di quello che non differisca nelle razze umane; ed abbiamo buona ragione per credere che le tinte rossa, azzurra, arancio, e quasi bianche e nere della loro pelle, anche quando sono comuni ai due sessi, ed i colori vivaci della loro pelliccia, come pure i ciuffi ornamentali di peli intorno al capo, sono stati acquistati mercè la scelta sessuale. Siccome i neonati delle razze più distinte non differiscono quasi tanto nel colore quanto gli adulti, quantunque il loro corpo sia al tutto sprovvisto di pelo, abbiamo qualche lieve indizio che le tinte delle varie razze furono acquistate in seguito alla perdita del pelo, il quale, come fu affermato prima, deve avere avuto luogo in un periodo remotissimo.

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Siccome noi non possiamo distinguere fra i moventi, abbiamo dato il nome di morali a tutte le azioni di una certa classe, quando siano compiute da un essere morale. Un essere morale è quello che può comparare le sue azioni o i suoi moventi passati e futuri, e approvarli o disapprovarli. Non abbiamo nessuna ragione di supporre che qualche animale sottostante all’uomo abbia questa capacità; quindi allorchè una scimmia affronta un pericolo per soccorrere un compagno, o adotta una scimmia orfana, noi non diciamo che quella condotta è morale. Ma nel caso dell’uomo, che solo può essere con sicurezza considerato come un essere morale, una certa classe di azioni vengono chiamate morali, sia che si compiano con proposito deliberato dopo una lotta fra opposti sentimenti, o derivino dall’effetto di un’abitudine acquistata lentamente, oppure impulsivamente per opera dell’istinto.

Pagina 70

L'uomo delinquente

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Cesare Lombroso 13 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Abbiamo omesse le tasse ferroviarie perchè per la enorme sperequazione dall'Italia settentrionale alla meridionale che deriva dalla deficienza di linee sarebbero riuscite un elemento perturbatore. Aggiungendo alle indicate tasse ed imposte le quote di ricchezza mobile per ritenuta, come mi consiglia Bodio, ho visto che la gradazione delle provincie non riesce modificata.

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. - Confrontando la ricchezza in Italia, calcolata dalle cifre rappresentanti la somma delle quote individuali per abitante delle tasse di consumo (dazi interni di consumo, tabacchi, sali), delle imposte dirette (sui fondi rustici, sui fabbricati e di ricchezza mobile sopra ruoli) e delle tasse degli affari Abbiamo omesse le tasse ferroviarie perchè per la enorme sperequazione dall'Italia settentrionale alla meridionale che deriva dalla deficienza di linee sarebbero riuscite un elemento perturbatore. Aggiungendo alle indicate tasse ed imposte le quote di ricchezza mobile per ritenuta, come mi consiglia Bodio, ho visto che la gradazione delle provincie non riesce modificata. - colle cifre dei reati principali I dati sono tutti di Bodio (1879-83) salvo i furti che sono di Ferri. - Le tasse e le imposte sono desunte dall'Annuario del ministero delle finanze, Statistica finanziaria (anni 1886-87). abbiamo:

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. - Quanto alla Francia, in cui però non abbiam potuto avere la cifra dei risparmi, ma solo il numero dei depositanti per abitante, pigliando per dato di ricchezza la cifra dei libretti della cassa di risparmio, su 1000 abitanti, dal 1884-85, abbiamo che i delitti crescono sempre in ragione diretta della ricchezza, cioè:

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il che risponde aritmeticamente, se si tien conto della prima esacerbazione - tra 11 e 13 anni - a quella quota di pazzia morale che abbiamo trovato nella infanzia e - verso a 16 ai 17 anni - a quell'altra esacerbazione col 2° massimo della condotta cattiva e il 2° minimo della buona che ripullula all'avvicinarsi della pubertà.

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Ne abbiamo un esempio negli Jonii, che pur essendo affini ai Dori, furono rivoluzionari e diedero i maggiori genii (Atene), certo anche perchè, precocemente mescolati coi Lidii e coi Persiani nelle colonie dell'Asia minore e nelle isole loro, subirono un doppio incrociamento - di razza e di clima.

Pagina 290

. - Noi abbiamo fatto finora la polizia così come si faceva la guerra, nei tempi eroici, tutta a casaccio, ad empirismo, dove il merito individuale di alcuni pochi in astuzia ed in forza muscolare, decideva solo della vittoria.

Pagina 321

Tutti i giorni noi abbiamo sotto agli occhi madri spinte alla pazzia o al delitto per la tortura del coniuge; così la Vigna, donna debole e prima onestissima, uccise il marito chiamando in aiuto la Madonna, perchè esso la minacciava non come donna solo, ma anche come madre.

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. - Volendo vedere le proporzioni dei rei francesi biondi e neri (Topinard) abbiamo trovato che gli assassini nei dipartimenti con prevalenti capelli neri diedero 12,6% colla Corsica; 9,2% senza la Corsica; mentre i biondi danno una cifra notevolmente inferiore, 6,3%.

Pagina 38

Un altro fatto che colpisce è come il Barnardo sia riuscito a render popolare la sua istituzione tra le classi più umili: non solo i suoi antichi «destitute» raccolti e redenti come abbiamo visto, vanno a gara a portargli il loro obolo, ma una grande quantità di operai.

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Abbiamo avuto nello stesso tempo in Sicilia il brigantaggio, le rivolte delta fame, cui una pietosa o interessata menzogna ha prestato altri nomi ed altri motivi, - e a Roma, collo scandalo bancario, le grasse immoralità delle classi ricche.

Pagina 49

Ora noi abbiamo veduto che non vi è delitto in cui manchino queste cause.

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Viceversa abbiamo veduto che i caratteri del tipo criminale, gli antecedenti criminali ed isterici della Zerbini, mostrarono chiaramente al Ceneri come le sue accuse contro il Pallotti che n'era immune fossero complete calunnie, e come essa sola fosse l'autrice dell'assassinio Coltelli Id. id., VI, pag. 251.; e così venne liberato un innocente e punita od almeno tentato di punire una colpevole.

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E la prostituzione che abbiamo veduto un equivalente del crimine può prevenire una quantità di delitti sessuali, riescirne una vera profilassi. È per questo che nei paesi rurali, lontani dai centri, si notano proporzionalmente più stupri che nelle città: è noto che Solone ebbe gratitudine eterna, perché l'istituzione dei dicterion, o postriboli a due soldi, arrestò l'imperversare degli stupri in Atene.

Pagina 615

Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

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Piero Bianucci 9 occorrenze

Esistono però isotopi dell’idrogeno piuttosto rari, nel cui nucleo troviamo un neutrone (e allora abbiamo quel genere di idrogeno che chiamiamo deuterio) o due neutroni (e in questo caso abbiamo il trizio, un gas radioattivo perché il suo nucleo è instabile e tende a eliminare i neutroni in eccesso). Ecco dunque già tre diverse possibili molecole di acqua, a seconda che a combinarsi con l’ossigeno sia un atomo di idrogeno normale o uno di deuterio (in questo caso si parla, giustamente, di “acqua pesante”) o uno di trizio (eventualità rarissima).

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Ne abbiamo da 1,3 a 1,7 metri quadrati e, nell’ordine dall’esterno all’interno, è suddivisa in tre strati: epidermide, derma e ipoderma.

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I motori a corrente alternata che abbiamo in casa ben mimetizzati in vari elettrodomestici sono una ventina: tre nella lavastoviglie e altrettanti nella lavatrice, due o tre nel frigorifero, uno nell’aspirapolvere, uno nell’asciugacapelli, più quelli della cappa aspirante, quelli che fanno girare l’aria nel forno, del macinacaffé, del frullatore, dello spremi agrumi...

Pagina 18

Li abbiamo sostituiti con decine di punti luce. Lampadari in ogni stanza, spie e display luminosi sugli elettrodomestici, faretti. Persino il forno e il frigorifero si illuminano aprendo lo sportello. È difficile, oggi, immaginare com’è stato buio il mondo per millenni e millenni, fino a due secoli fa.

Pagina 18

In casa, tra televisori, radio, impianto Hi-Fi, lettori di Cd e Dvd, macchine fotografiche, ma anche lavatrici, frigoriferi e altri elettrodomestici, ne abbiamo alcuni miliardi...

Pagina 198

Così, come abbiamo già visto, le onde radio vanno dalla lunghezza di parecchi chilometri fino a un millimetro; da un millimetro a circa un millesimo di millimetro si estendono le onde infrarosse, che percepiamo sotto forma di calore; da un millesimo di millimetro a circa 3500 Angstrom (un Angstrom equivale a un decimilionesimo di millimetro) abbiamo la luce visibile in tutti i suoi colori che vanno dal rosso al violetto; oltre ancora abbiamo l’ultravioletto, poi i raggi X e infine i raggi gamma, che sono così energetici da comportarsi ormai come particelle.

Pagina 209

Quando lo spegniamo sa dove eravamo nell’istante in cui abbiamo interrotto il contatto e ovviamente saprà in quale cella lo riprenderemo per poterci ridare il servizio e scaricare gli eventuali messaggini che nel frattempo sono rimasti parcheggiati presso di lui.

Pagina 226

Poiché abbiamo sfiorato un tema sexy, rimaniamo in argomento. Nel 1930 l’americano Wallace Hume Carothers, chimico dei laboratori DuPont, era già famoso per aver inventato, in collaborazione con il prete belga Julius Nieuwland, il neoprene, una delle prime gomme sintetiche commerciali. Ma doveva ancora dare il meglio di sé.

Pagina 276

Molte le abbiamo incontrate nelle pagine precedenti, e sappiamo già che, in pratica, direttamente o indirettamente, tutte queste macchine funzionano bruciando combustibili fossili: petrolio, metano, carbone.

Pagina 299

Scritti

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Guglielmo Marconi 6 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Noi abbiamo circuiti riceventi che possono essere opportunamente sintonizzati - non vi è nessun dubbio su ciò - e la ricerca scientifica non ha finito di lavorare in questa direzione. Non vi è nessuna ragione perchè non si possa avere un circuito risonante nel quale l'energia che arriva ecciti un circuito locale e lo faccia funzionare. Ciò è quanto si desidera e lo abbiamo ottenuto. Io l'ho.

Pagina 262

Nella figura 8 abbiamo un aereo cosidetto a ventaglio adoperato per le prime esperienze a lunga distanza a Poldhu nel 1901-1902 e 1903, come pure sulla R. Nave Carlo Alberto nel 1902 (fig. 3). La figura 9 fa vedere un aereo di capacità maggiore del quale si faceva pure uso nelle prime stazioni a grande potenza.

Pagina 290

Questi risultati sono stati della più grande soddisfazione per me e per i miei collaboratori, perchè essi provano che la nostra fede nel nuovo sistema, che noi abbiamo per anni sostenuto, a dispetto di molto scetticismo e di molte critiche, non era del tutto mal collocata.

Pagina 360

Poichè noi non abbiamo mai fornito i nostri apparecchi a chicchessia, i Boeri non possono aver nelle loro mani alcuno dei nostri strumenti.

Pagina 37

Noi abbiamo però piena fiducia che questo difficile periodo passerà presto, se gli uomini di buona volontà sapranno reagire energicamente al pessimismo, e siamo convinti che l'aiuto della ricerca scientifica organizzata sarà notevolissimo per raggiungere tale risultato.

Pagina 403

Abbiamo già ricordato come fra questi vi fu AUGUSTO RIGHI, il quale però si riferiva alle oscillazioni di tipo propriamente hertziano; cioè prodotte con oscillatori a sfere non comunicanti col suolo, e aventi lunghezza d'onda di pochi centimetri o decimetri; e abbiamo anche ricordato i dubbi di SILVANUS P. THOMPSON e di altri scienziati eminenti, che in via teorica avrebbero potuto essere rimossi solo da una migliore cognizione di ciò che avviene negli alti strati dell'atmosfera. Questa migliore cognizione venne appunto attraverso le esperienze di MARCONI sull'Oceano.

Pagina XXXVII

Sulla origine della specie per elezione naturale

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Carlo Darwin 1 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Abbiamo veduto, nel presente capo, quanto dobbiamo essere cauti nel concludere che le abitudini di vita più diverse non possano gradatamente sostituirsi le une alle altre, e che un pipistrello, per esempio, non possa essere derivato, per elezione naturale, da un animale che dapprima si sosteneva appena nell'aria.

Pagina 175

Teoria della relatività dell'Eistein. Esposizione elementare alla portata di tutti

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Harry Schmidt 13 occorrenze

Ma una eccezione del tipo di quella cui abbiamo accennato parlando di «Mercurio» ci viene in aiuto.

Pagina 163

Abbiamo visto in questo stesso capitolo che il carattere distintivo delle superficie ci è dato dalla possibilità che in essi esista o no una data curva. Le superficie curve si distinguono dal piano — è bene ripeterlo, per quanto sembri ovvio: il piano è l'unica superficie, non curva, caratteristica — per la condizione che esse, quali CONTINUI bi-dimensionali, possono svolgersi solamente in un CONTINUO tri-dimensionale.

Pagina 183

Di esempi simili a quello del treno merci poc'anzi citato posson trovarsene quanti se ne voglia; ma nella osservazione comune non sono frequenti ed anzi abitudinariamente cadon sotto i nostri occhi fenomeni nei quali tutto pare avvenga in modo del tutto opposto; il che ci fa sembrare strana la risposta giusta che noi abbiamo data, correggendo l'opinione comune.

Pagina 22

Pagina 28

Dai tre principi che abbiamo considerati, la Meccanica si parte per le sue considerazioni: essi sono la solida base di quella scienza che Leonardo chiama «il paradiso delle scienze matematiche», e da esse possono dedursi tutte le leggi della natura, poi che tutti i fenomeni naturali procedono dal

Pagina 35

Il che significa che la pallina — abbiamo considerato per essa il suo centro — ha cambiato posizione, cioè si è mossa.

Pagina 39

Come abbiamo convenuto di fissare il cambiamento di posizione della, pallina?

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. – A base del nostro quadro del Mondo abbiamo dovuto prendere lo spazio che si estende illimitatamente come una enorme vasca vuota, maggiore di ogni altra che possiamo imaginare, nel cui interno ha vita il vasto divenire della natura, spazio che definiamo in quiete assoluta. Poi

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Se la figura 7 non basti a rappresentare quanto abbiamo detto possiamo pensare ad una scatola contenente delle saponette divisa in otto scompartimenti per mezzo di pezzi di cartone opportunamente ingommati l'uno all'altro, in modo che ogni saponetta sia sopra un'altra ma divisa da questa e da quella accanto, laterale, dai pezzi di cartone ingommati.

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Il movimento della Terra intorno al Sole infirma dunque la illimitata validità, nelle condizioni che abbiamo considerate, delle leggi meccaniche e naturali, su la superficie della Terra; ma in così esigua misura che la nostra giornaliera esperienza non ci palesa menomamente le deviazioni da tali leggi ed anzi conforta i risultati delle osservazioni scientifiche.

Pagina 54

Ma non tutte le delusioni abbiamo sinora patite: un'altra ci attende che è la maggiore fra tutte e della quale non potremo liberarci senza la rinuncia più assoluta alle antiche concezioni, rinuncia che non sarà inutile perché ci offrirà la impensata possibilità di allargare le nostre conoscenze oltre confini sempre più vasti.

Pagina 58

La stessa cosa vale per la nostra particella d'acqua presa tra due forze, per effetto delle due onde, come abbiamo esposto: la particella non asseconda alcuna delle due, ma permane tranquilla alla superficie e, con essa, tutte le altre comprese nel campo d'azione delle due onde.

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Ma abbiamo già visto che la luce può essere trasmessa anche a traverso lo spazio privo di aria; ed infatti nell'esperienza citata potevamo vedere il martelletto percuotere la campanella anche dopo che avevamo estratta tutta l'aria dalla campana.

Pagina 77