Ma generalmente vi è, sotto tale riguardo, un'incertezza, la quale si riflette sul significato delle parole, connotanti oggetti generali od astratti
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dissociazioni di oggetti. Diamo intanto alcuni esempii atti a chiarire le distinzioni precedenti.
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equazioni fra quantità, fornite da opportuni processi di misura; le quantità suddette sono qui gli oggetti non definiti, e le equazioni sono i postulati che
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ricostruire concetti, generati in qualunque modo nello sviluppo del pensiero, i quali vengono riguardati appunto come oggetti di questo. Siamo allora nel
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Finalmente esamineremo le condizioni di possibilità del processo anzidetto, trattando dei principii logici, sia per rispetto agli oggetti presi come
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esercizio dell'attività logica, quando ci si riferisca agli oggetti effettivamente pensati, possono ricevere il nome di concetti puramente logici.
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oggetti effettivamente pensati (il cui numero è finito). Soltanto in rapporto alla supposizione, si avrà luogo di estendere più tardi il significato dei
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». Essa consiste nel determinare una classe di oggetti come comune a due (o più) classi date.
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Ciò che abbiam detto intorno alla interpretazione dei rapporti logici dei concetti e alla supposizione di oggetti del pensiero mediante questi, vale
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gli oggetti presi come elementi del processo logico, sono degli invarianti rispetto al movimento del pensiero, ed in ispecie rispetto alle operazioni
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agli oggetti del pensiero una sono quindi il presupposto di una Logica simbolica, la quale miri a rappresentare, come insieme di rapporti attuali, il
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tenga conto aggiungendole ai postulati delle singole teorie, ma, come si è detto, i requisiti degli oggetti elaborati nel processo logico La
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Si può esprimere il fatto sopra indicato dicendo che «i rapporti logici costruiti a partire da oggetti pensati sono a priori compatibili», o che «le
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I principii logici esprimono, non solamente i requisiti primitivi d'invarianza degli oggetti pensati, il rispetto alle operazioni associative, ma
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Anzitutto l'invarianza delle cose reali è soltanto approssimativa, e quindi non bene determinata la costruzione degli oggetti del pensiero
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suppone noto per ciascuno degli oggetti che la compongono. L'induzione matematica è stata scoperta molto più tardi; secondochè il VAILATI mi comunica
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dati due oggetti a, α, e si costruisca il nuovo oggetto
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Il postulato della conoscenza, inteso nel suo vero senso positivo, implica soltanto una invarianza relativa e non rigorosa di certi oggetti
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coesistenze fenomeniche, per cui taluni caratteri sensibili si ritrovano in aggruppamenti uguali, a costituire degli oggetti», e quindi che «talune
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l'invarianza logica (rigorosa) degli oggetti del pensiero, e della loro riunione o del loro ordinamento come elementi dei concetti.
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Quando consideriamo i principii d'identità e di contraddizione come riferentisi ad oggetti fisici, noi veniamo ad affermarne l'immanenza, almeno
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Così la rappresentazione concettuale appare, rispetto alla realtà, un'astrazione, per cui un insieme di oggetti viene isolato col pensiero da tutte
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Nella realtà vi sono oggetti (coesistenze e successioni fenomeniche) che variano rapidamente, altri in modo così lento da potersi ritenere, almeno
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pensiero ed il mondo fenomenico. E questo rapporto è veramente significativo. Se è lecito fingere un essere pensante in cui le associazioni degli oggetti
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Gli uomini poco logici rassomigliano ad un tale tipo per questo, che: nell'associare le immagini degli oggetti sensibili, non riescono ad inibire
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insensibili, in modo continuo, o di caratteri (qualitativi) che concepiamo soltanto come elementi di una classe discreta di oggetti possibili; giacchè i
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2) Che la proprietà di cui si tratta appartiene ugualmente agli oggetti sperimentati. Con qual fondamento si potrà argomentare che essa appartiene a
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Esaminiamo invece il caso di esperienze quantitative. Si tratti, p. es., diverificare un'equazione del tipo a = b per gli oggetti di una classe
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4) Le esperienze nel discreto, e le esperienze quantitative nel continuo, dove si debba riconoscere «se una proprietà sia comune agli oggetti di una
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debbono essere presi come invarianti. Ora una piccola variabilità di fatto nei rapporti presi inizialmente come oggetti del pensiero si traduce in una
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L'impossibilità di dare ai rapporti spaziali dei corpi un senso che prescinda dai corpi stessi, e la non esistenza di oggetti reali rappresentati dai
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mondo fisico, dove quei simboli trovano una rispondenza approssimativa in certi oggetti, da essi in tal modo rappresentati.
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segnatoa priori in rapporto al limite che già abbiamo riconosciuto nella realizazzione degli oggetti stessi della Geometria. Ma se la proprietà anzidetta si
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Questi oggetti corrispondono nel nostro pensiero ad una successione di immagini superficiali, o al concetto astratto di una serie di successioni
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visuali di una stessa retta, si traduce in una eguaglianza per riguardo al suddetto concetto, tostochè esso venga pensato come rispondente ad oggetti reali
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confrontano conoscenze di persone diverse in rapporto ad una medesima cosa; e parimenti confrontando i modi di conoscenza relativi a diversi oggetti, si può
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il significato di un intermediario fittizio fra gli oggetti reali (cap. II).
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oggetti reali, vengono combinati per modo da render conto di un certo ordine di conoscenze, secondo un certo punto di vista, che si prende
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accuratamente separare, con una critica rigorosa, l'oggetto particolare della Scienza gnoseologica dai molteplici oggetti che cadono nel dominio della
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delle sensazioni, insistiamo ancora che esiste un altro ordine di connessione sintetico, in cui importa soprattutto di considerare gli oggetti psicologici
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di quei rapporti (di 2° grado) che pensiamo come una relazione fra oggetti.
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oggetti. Vi è in ciò la supposizione che, riproducendo le condizioni richieste, si riproducano le sensazioni che trovammo legate ad esse, in modo invariato.
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solo. E lo stesso può dirsi in generale delle relazioni fra oggetti. Un piccolo numero di atteggiamenti diversi del nostro pensiero, può svolgersi
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oggetti nuovi.
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Ma quando si tratti di oggetti, che, pel loro piccolo numero o per altre ragioni, offrano qualche difficoltà particolare ad essere percepiti, è
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Ora il processo di formazione dei concetti si può allargare enormemente, aggiungendo agli oggetti reali degli enti fittizii (cfr. §18), a fine di
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idealmente fra gli oggetti fisici e gli enti fittizii, e perciò le ipotesi indifferenti possono acquistare un significato fisico in una estensione
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facendosi corrispondere, senza ambiguità, ad un oggetto. Ma astraendo dal significato concreto degli oggetti, si propone di rappresentarne i rapporti
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, del contratto, ecc., da quelle di particolari oggetti possibili di proprietà, come, p. es., un tesoro, o di speciali contratti, come, p. es., il pegno o
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pronunziando insieme la parola che lo denota. Quando si tratti di definire un termine un po' generale, riferentesi sempre ad oggetti concreti, si può mostrare
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