Era il Beccajo rimasto come folgoreggiato: era caduto il fucile di lui, e, cadendo, esplodeva. Gli altri, Làzaro il Guercio e Sergio il Ranza, avèano
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l'ebbe travisto, senza scomporsi, si volse e andò, degnàndosi quasi, a stènder la mano a Sergio il Ranza, un barbuto. Il quale, attiràndosela al seno e
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non che dai più alcoolizzati arciduchi rispondenti ai nomi di Nicola, Alessio e Sergio. In Danimarca appariva una pazzerella fluida Ofelia, che univa
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intenzionate: triremi naziste, insomma. Dato il gran numero di bisticci puramente verbali, la traduzione in endecasillabi di Sergio Solmi è ad un
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