in gergo furbesco; i chitarristi tacevano, divoravano e mettevano in saccoc- cia; lo Zen aveva afferrato il maestrino, autore della marinaresca, il
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uno zoccolo il vigliettino che in gergo è detto lasagnin al plurale lasagnitt), si pianta nel mezzo della prigione e grida: Casci? Si ode una voce che
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ha la plebe milanese. Le varietà di essa sono infinite e molti però sono i nomi che nel gergo o linguaggio furbesco le si applicano, però il nome
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gergo legale si chiama un'Associazione di malfattori, quivi c'era triplicata e coloro, che la miseria e il bisogno di riposo involontariamente aveva
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dire nel gergo del mestiere, il tram di Lodi lo trasportava alle Cascine, come una forza che lo sottraesse e lo rapisse a un còmpito noioso, per
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Galiasso, non poté a meno di inarcare un poco le ciglia a questo mostruoso defezionare la bandiera, che puzzava di gergo giornalistico lontano un miglio
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toscana al gergo delle bambinaie, al pappo e al dindi come diceva Dante". Ed il Carducci: "Mio signore. La ringrazio (e chiedo scusa se tardo) della Gita
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pantofole." Il "no digo" del signor Giacomo significava ch'egli teneva in mano carte miracolose; e i frati in pantofole erano, nel suo gergo, i quattro re
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stesso male, e scrissero in un gergo così barocco, così goffo e mostruoso, da far perdere ogni senso di estetica al popolo più estetico, che dopo il
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sporger della lingua, e la fede nel rimedio, e la profezia sempre ripetuta e sempre smentita; e non è gergo di magìa tutto quel linguaggio greco e
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, sopprimendo la formalità della lettura del contratto. Anche quando tutto è perfettamente equilibrato, c'è sempre, se non altro, il gergo notarile che fa
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luce della finestra, palpò, trovò il filo. Era un gomitolo. Era una satira atroce. Dipanar filo, nel gergo del paese, vuol dire rimaner zitellona. In
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interprete: parlava soltanto italiano, anzi romanesco, anzi ancora, il gergo del ghetto di Roma, costellato di vocaboli ebraici storpiati. Certo non
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ancora molto corti, e Cesare sosteneva che gli ricordavano la pelliccia di coniglio. Ora "coniglio", anzi, "pelle di coniglio", nel gergo merceologico di
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: comparivano in scena nudi e tatuati, blateravano in un gergo primitivo e inintelligibile, si cibavano di carne umana cruda e sanguinante. Il loro
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avevano fatto affiggere un decreto di "amnistia", steso nel loro gergo cinicamente eufemistico: le "Umsiedlungen", i trasferimenti forzati (li chiamavano
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alla fisionomia del campo, ed al gergo internazionale che vi circola. Tutti sanno che "caravana" è la gamella, e che "la comedera es buena" vuol dire
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", "Schiess' in den Wind", "Va chier"; con uno insomma dei moltissimi equivalenti di "Lévati di torno" di cui è ricco il gergo del campo. C' è anche
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" nel gergo del campo? "Morgen früh", domani mattina. Adesso è l' ora di "links, links, links und links", l' ora in cui non bisogna sbagliare passo. Kraus
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usanze e dei discorsi dei padroni di casa, tanto da obbligare questi a servirsi in sua presenza di un gergo particolare, di cui evidentemente fa parte il
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. Anteo mi mostrò i segni dell' alluvione, due metri buoni al di sopra del piano inclinato. Gli operai ed i minatori (che nel gergo locale si chiamavano "i
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, rinata dalle sue ceneri come la Fenice. Stesi una relazione in buon gergo aziendale, e la Direzione mi aumentò lo stipendio. Inoltre, a titolo di
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". (Con bonaria indulgenza) Oh sì, è presto spiegato. È gergo di officina: in ogni officina, sa bene, finisce col nascere un gergo particolare. È il gergo
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, significa scoppio, schiocco, schianto; "abknallen", nel gergo della seconda guerra mondiale, era venuto a significare "abbattere con un' arma da
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qualunque argomento trattiamo, ci accorgiamo con gioia di parlare pur sempre lo stesso linguaggio (qualcuno lo chiama gergo), anche se non sempre le nostre
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: il tedesco lo avevo imparato in Lager, e riproduceva, senza che io lo immaginassi, il gergo volgare e povero delle caserme. Ignoravo molti termini
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ascoltare: ogni tanto, involontariamente udiva qualche frase del gergo cabalistico, pronunziata da suo padre o dall'avvocato Marzano. - La cadenza i
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trasalire di onta e di paura; fanno conciliaboli bizzarri e spaventosi; si esaltano, gridano, litigano, proferiscono parole incomprensibili in un gergo
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, che infiammavano i giuocatori col loro strano gergo, con le loro strane imposture: rivide le settimane di Natale, di Pasqua, in cui il giuoco diventa
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! Chiacchierando, con la sua figliuola, ambedue avevano un gergo familiare, dei ricordi a cui Domenico nulla intendeva, dei sorrisi d'intelligenza, dei sensi
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dice: è nu vintiroie (ventidue, matto), e crescendo man mano la collera, tutte le ingiurie avendo un numero relativo, si dicono in gergo del lotto. Una
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Accademia della crusca
