Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: sorella

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minacciato di fare. - Che badi bene, però, - ha detto a mia  sorella  - che badi di rigar diritto! Io mi son già pentito di quel
bicicletta... e perché? Perché ho la disgrazia di avere una  sorella  nervosa che di nulla nulla si spaventa. È giusta?
tempo della repubblica di Salò mia  sorella  aveva ventitre anni. Era staffetta partigiana, il che
e poiché non ci riuscì, rubò la bicicletta di mia  sorella  ai piedi delle scale. Adocchiò quel mitra così mal nascosto
mitra così mal nascosto e fece una cauta offerta, che mia  sorella  saviamente rifiutò. Dopo quella strana visita, e letta la
rifiutò. Dopo quella strana visita, e letta la lettera, mia  sorella  ebbe l' idea di andare a chiedere mie notizie al Comando
Che aspettasse con fiducia. All' uscita dal Comando, mia  sorella  si accorse di un fatto curioso. Era pedinata: il solito
avevano segnalato le mosse e i contatti "sospetti" di mia  sorella  alla polizia italiana, che si era mossa con tempestività ma
bussò alla porta, e molto cerimoniosamente invitò mia  sorella  a un colloquio. Fu un colloquio confuso: mia sorella mi
mia sorella a un colloquio. Fu un colloquio confuso: mia  sorella  mi dice che verteva principalmente su Cravero, che i
si limitò a una sommaria occhiata alla soffitta in cui mia  sorella  abitava allora. Non c' è dubbio che vide la mummia del
quelli. Verso agosto, non senza dolori burocratici, mia  sorella  ottenne di riprendere possesso del nostro alloggio, che era
il soprammobile e il monumento di se stesso. La mia mite  sorella  lo oliò bene e lo nascose nella libreria, dietro le opere
notizia. _ Non lo vedi? È un Beretta, _ mi rispose mia  sorella  con non simulata naturalezza. Il mitra rimase dietro Balzac
- E così quando dipingerai penserai un poco anche alla tua  sorella  lontana, non è vero? - La voce con la quale mia sorella ha
tua sorella lontana, non è vero? - La voce con la quale mia  sorella  ha detto queste parole era così affettuosa che mi sarei
scritto a una certa signora Merope Castelli, che è una sua  sorella  maritata a Bologna, di venire qui con la figlia per
per conoscere la sua futura cognata che sarebbe la mia  sorella  Virginia. Ormai pare che per lo sposalizio tutto sia
della misericordia terrestre. Era lei che portava alla  sorella  Regina le suppliche dei servi infermi, dei coloni poveri,
mani. Ma non leggeva. - Mi è lecito rimanere accanto a voi,  sorella  mia? - chiese timidamente Donnalbina. - Rimanete, sorella -
sorella mia? - chiese timidamente Donnalbina. - Rimanete,  sorella  - disse brevemente Regina. Regina era più smorta
infine Regina, scuotendosi. - Voleva dirvi che la nostra  sorella  Donna Romita mi pare ammalata. - Non me ne addiedi.
è il suo, che non trovi rimedio? - Donna Romita soffre,  sorella  mia. Nella notte è angosciosa la veglia ed agitati i suoi
- Io credo saperla - rispose, facendosi coraggio, la  sorella  minore. - Ditela, dunque. - Ma la vedete voi? - Ve la
pietà? - gridò Donna Regina, rialzando bruscamente la  sorella  in un impeto di collera per chi me la chiedi? - Per Donna
- mormora a bassa voce Donna Romita. - Veniamo a dirvi,  sorella  nostra - prende a dire Donnalbina - che dobbiamo dividerci.
le nostre dolci amiche, e care abitudini; lasciamo voi,  sorella  amata, per quanto offesa. Il chiostro ne aspetta. a voi
dello sposo, il bacio dei figliuoli… - Voi v'ingannate, o  sorella  - rispose Donna Regina lentamente. - È da tempo che ho
Donna Regina sulla guancia e ne furono baciate. - Addio,  sorella  mia. - Addio, sorella mia. - Addio, sorelle. Donna Regina
guancia e ne furono baciate. - Addio, sorella mia. - Addio,  sorella  mia. - Addio, sorelle. Donna Regina si alzò, prese lo
mio caro, sai che cos'era che aveva fatto tanta paura a mia  sorella  e aveva messo sottosopra il vicinato? Un semplice vestito
colle dita sovra la tastiera di avorio, parlò alla  sorella  d'amore. - Vegli, o Speranza? - Veglio. - Finalmente le
dal lattaio e poi la ricondusse fino alla porta di casa. La  sorella  maggiore già s'affrettava a scender le scale per non
si ridusse in fin di vita. Prima di morire, si rivolse alla  sorella  maggiore: - Ti raccomando quella poverina. Ora che non ci
esser tu la Zoppina! E la vecchia morì. Rimaste sole, la  sorella  maggiore si tenne per padrona addirittura. Se la nonna le
e riempiva la camera del suo profumo. Quando la  sorella  la sgridava: - Zoppina! Zoppinaccia ... Zoppaccia del
nascose quell'altro nell'armadio, per via della sorella. La  sorella  che non le aveva badato il giorno avanti, vedendola così
e pareva più buffa che non era. - Vo' provar io! - disse la  sorella  maggiore. E la notte appresso, spento il lume, cominciò a
ricerca, fruga, rifruga non trovarono niente neppur lì. La  sorella  maggiore intanto, di nascosto dalle guardie, borbottava
dei compagni, tastata la materassa del letto della  sorella  maggiore, disse: - Scucite qui. Scuciono e fra la lana
camera sua. - La ladra è lei! La ladra è lei! - urlava la  sorella  maggiore. Ma le guardie le acciuffarono tutte e due, e le
le due ladre. Le guardie andarono prima alla prigione della  sorella  maggiore. Tutta arruffata e sconvolta non sembrava più lei;
condur via la Zoppina con tutti gli onori di Reginotta. La  sorella  maggiore, appena la vide, diede in ismanie e furori: - Ah!
di cucina, per cambiarmi il vestito. A pranzo mia  sorella  mi ha detto: - Giannino, anche oggi è venuto il maestro a
- ha detto il Collalto; ma l'ha detto ridendo. * * * Mia  sorella  Luisa mi ha fatto grandi raccomandazioni di star buono e
prima di tutto la sora Matilde che è sua cognata, ossia la  sorella  di Collalto, è una ragazza invecchiata ed è molto ordinata
vendicare dell'altra volta che venne da noi. - Però mia  sorella  ha avuto dei bei regali da tutte le parti... Non dico nulla
regalato a Luisa e le regali invece i diamanti ai quali mia  sorella  aveva fatto la bocca... Così si farà più onore, e mia
aveva fatto la bocca... Così si farà più onore, e mia  sorella  non avrà più ragione di trattarla di vecchia dispettosa! -
babbo e che venisse per picchiarmi. Invece era la mia cara  sorella  Ada. Sono uscito di sotto il letto e l'ho abbracciata
La vecchia le fece un inchino e sparì. Tornati a casa, la  sorella  maggiore, pavoneggiandosi, disse alle altre due: -
io sarò Principessa! E tutt'e due si diedero a canzonare la  sorella  minore: - Che volete? Chi tardi arriva male alloggia. Dovea
disse: - Questi doni son per voi. Questa nocciuola è per la  sorella  maggiore: questa boccettina di acqua per l'altra. La
lo chiamano in casa, e io glie ne ho detti parecchi. Mia  sorella  Virginia lo chiama vecchio spilorcio, sordo rimbambito,
del ragazzo pastore. Deve rispondere di lesioni gravi alla  sorella  con deformazione permanente. Vengono chiamate anche le
perché in casa non ce n'era. Tornò indietro e ancora la  sorella  non sfornava. Litigarono. Voleva pane, voleva mangiare,
Infine lo perdonano. Prima della madre ha capito la  sorella  e non appena i giudici si muovono corre a baciarlo. Egli
pranzo, Caterina ha acceso i lumi in quella stanza, e mia  sorella  è scesa giù e si è messa a sonare e cantare la solita
la medesima storia. Anche se ho la disgrazia di avere una  sorella  che non riconosce un'anguilla da una vipera, la colpa
di Roma messi insieme... * * * La sora Matilde, cioè la  sorella  di Collalto, è molto brutta e molto uggiosa, e non fa che
e non le sarebbe parso il vero d'andare a dire che mia  sorella  si tingeva... Bisognava vedere come si divertiva la sora
il babbo; 2° Un vestito a quadrettini che mi ha dato mia  sorella  Ada, ma di questo non me ne importa nulla, perché non è un
e che si smonta e diventa un bastone che mi ha dato mia  sorella  Virginia, e questo è il regalo che mi ci voleva, perché io
e con un magnifico lapis rosso e blù, regalatomi da mia  sorella  Luisa; 5° Questo giornalino che mi ha regalato la mamma e
le aveva scritte nel suo libro di memorie Ada, che è la mia  sorella  maggiore, e perciò ha più giudizio di me e sa quello che
barbarie. In altri tempi Venezia, seguendo l’impulso della  sorella  lombarda, lavava nel sangue molti anni di umiliazioni e di
della prima via traversa. «Che fai?» le chiese la  sorella  quando fu rientrata. «Parli sempre con quell'uomo che non
di colore le code vitrine e friabili dei capelli morti. La  sorella  anziana, piccola, grigia e come imprigionata dal grasso,
di goder aria e riposo, cercò un sorridente assenso della  sorella  minore sempre china a scegliere. «Di' un po'» riprese con
una in regalo,» poi, come a giustificazione porse alla  sorella  un foglio sul quale eran disegnate parrucche di varie fogge
che il divagare accresceva in lei l'imbarazzo e nella  sorella  la diffidenza. «E il cocchiere che se ne farà della tua
le mani per nascondere una cattiva occhiata di rancore. La  sorella  aveva troppo presto dimenticato la reciproca simpatia e la
di rischio. Per tale impotenza le veniva da invidiar la  sorella  facilmente guarita da un desiderio che la portava alla
che nascondeva il retrobottega, l'anziana fece capire alla  sorella  che non voleva restar sola con la strana cliente. Le tre
fu la rivelazione della minore, in un sussurro. La  sorella  le lanciò uno sguardo ammirato, poi insieme si fecero
più apprezzata di lei, io?» Scacciò con un gesto iroso la  sorella  che la scongiurava di tacere e si dette a cercar nelle
il mese, il giorno quando Doralice disse a Chiaretta: -  Sorella  mia, sono la secondogenita. É giusto ch'io mi metta alla
metta alla ventura. Partirò domani. All'alba abbracciò la  sorella  e se ne partì. Chiaretta restò sola nella piccola casa
tasca. Pensava al ritorno quando riconobbe in una statua la  sorella  Doralice; guardò quella dopo: era Lionella. Prese ad
sottovoce con la zia e ho sentito che ricordava spesso mia  sorella  Luisa. E da ultimo mi ha preso per la mano, e salutando la
c'è un'altra cosa che mi rende felice, ed è questa : mia  sorella  sposa il dottor Collalto e lo sposalizio si farà tra cinque
il posto e dovendo partir subito ha deciso di sposare mia  sorella  e andar via con lei. Questo veramente mi fa dispiacere
- In casa ci sono io, e lì in quella stanza c'è la mia  sorella  Peppa. - Chiamatela, che debbo parlare con lei. - Donna
potessi cacciar dal Palazzo Reale quella smorfiosa di mia  sorella  !... - e le pareva già di vedersi tornata una bella ragazza
si sarebbe comprata con le monete che le aveva gettate la  sorella  dal finestrino. La mattina, si alzò a stento, e si mise al
- No, no ! Scorticatemi, che voglio apparir bella come la  sorella  mia, e dopo che mi avrete scorticata, andrò dal cavadenti a
- No, no ! Scorticatemi, che voglio apparir bella come la  sorella  mia. - II barbiere continuò a scorticarla, e taglia taglia,
accusarlo. Ora lasciamo la vecchia morta e torniamo alla  sorella  viva. Al primo colpo di rasoio che il barbiere aveva dato
sola nella misera casuccia. Ogni notte poi le appariva la  sorella  col viso tutto scorticato e sanguinante, che le diceva con
di mettersi pel mondo alla ventura. Andò a salutare la sua  sorella  di latte, Ciclamina, e questa gli disse: - Voglio darti una
ma Prataiolo esitava. - Ho lasciata al paese la mia  sorella  di latte, bella come il sole e alla quale devo la mia
generale. - Mi sia portata Ciclamina, la mia piccola  sorella  -. E l'armata attraversò la Reggia, le sale, gli scaloni,
scaloni, con gran fragore. Poco dopo era di ritorno con la  sorella  Ciclamina. La fanciulla fu trovata così bella, che un
era rimasta in collegio. Quando si fecero le nozze, la  sorella  di ventinove anni venne in casa nostra a passare una
non le parrà vero di andare a raccontare a tutti che mia  sorella  si tinge la faccia: e questo poi non è vero, e io lo potrei
neri, bruciavano. Era Carmela, la sigaraia, la infelice  sorella  di Annarella e di Maddalena, la disprezzata amante di
guance cariche di rossetto: era Maddalena, la disgraziata  sorella  di Carmela. Ella giungeva, affannata, con la fisonomia
gesto tutto l'abbandono di un dolore immenso, strillando: -  Sorella  mia, sorella mia, e come è stato? L'altra aprì gli occhi e
di un dolore immenso, strillando: - Sorella mia,  sorella  mia, e come è stato? L'altra aprì gli occhi e mostrò sulla
di Maddalena, ma le dita livide tremavano: - Come è stato,  sorella  mia! - esclamava singhiozzando clamorosamente Maddalena,
rossetto. - Così, è stato, - disse Carmela, senz'altro. -  Sorella  mia, e chi ha avuto il coraggio di farti questo, chi è
minuto, più consunto, affilato da una mano diminuitrice. -  Sorella  mia bella, sorella mia cara, - piangeva Maddalena, sempre
affilato da una mano diminuitrice. - Sorella mia bella,  sorella  mia cara, - piangeva Maddalena, sempre inginocchiata,
hai fatto arrivare a tempo! E debbo per questo vedere una  sorella  così ridotta! Un lividore si era cosparso sulla faccia
femmina? - disse la ferita, mettendo le mani sul capo della  sorella  e quasi forzandola a levare il volto. Quella non fece che
lei: - Assassina, assassina. - Hai ragione, hai ragione,  sorella  mia, sono una infame! - gridava Maddalena, torcendosi le
la ferita all'ospedale dei Pellegrini, di fermarsi. -  Sorella  mia, perdonami, sorella mia cara, - piangeva Maddalena,
dei Pellegrini, di fermarsi. - Sorella mia, perdonami,  sorella  mia cara, - piangeva Maddalena, stramazzata ai piedi della
casa di don Stellario Blanco era un arsenale. Egli e sua  sorella  donna Salvatrice aggirandosi per quegli stanzoni mezzi
alle spalle. E spesso don Stellario brontolava contro la  sorella  che, secondo lui, allargava troppo la mano. - Non basta
diceva tranquillamente, riflettendo, senza malizia, che sua  sorella  avea cinque anni piú di lui. Gli pareva naturale che, nata
con le mani. Da qualche tempo però, quando egli e la  sorella  andavano in giro, per la solita ispezione notturna,
voleva pensarci; intanto guardava con un po' d'invidia sua  sorella  che pareva fatta di acciaio, e si levava sempre prima
la Balata, quantunque il cielo minacciasse di piovere e la  sorella  gli avvertisse: - Non andate, con questo tempaccio! - A
dove ripararsi, pentito di non aver dato retta alla  sorella  e d'essersi avventurato cosí alla sbadata. - Sarà meglio
vino bevuto, né la scottatura di tiglio preparatagli dalla  sorella  che non cessava di ripetergli: - Dovevate darmi retta! -
e mise i piedi a terra, la prima cosa di cui domandò la  sorella  fu appunto della torcia. - Si è consumata tutta? - E
di Dio. - Hai visto, sciocca? Hai visto? - egli diceva alla  sorella  che si mostrava di tutt'altro umore. - La cassa è dunque
generosità parve alla poveraccia un portento. - Ah! - La  sorella  di don Stellario si era sentita allargare il petto, non
debolezza ... Tappa il cocchiume, Cola ... Salvatrice! ...  Sorella  mia! - Le strofinava le mani e le tempia per farla
lumicino che pareva facesse piú buio. - Ah! ... Ah, povera  sorella  mia! ... Era destinata per te! - E a ogni filza di fichi
voce che pareva canzonatura e non era: - Ah! ... Ah, povera  sorella  mia! - La mattina quando comare Stella venne a dirgli in
Benedetta da Dio! - balbettava. - Eppure devi entrarci,  sorella  mia! ... Devi entrarci! - Calcava, calcava, abbassando il
quasi stesse davvero in attesa del Reuccio, mentre la  sorella  doveva affaticarsi a tener pulite le stanzette del
la gente ad ascoltarla dalla via con grande rabbia della  sorella  maggiore. Le vicine per ciò l'avevano soprannominata la
tempo in qua, appena Cingallegra - anche il padre e la  sorella  la chiamavano così, ma con tono di sprezzo - appena
ramaio le allungò un ceffone: - Non si risponde così alla  sorella  maggiore! L'indomani, il sole era alto, e Cingallegra non
del tentativo feroce; ma Cingallegra pensava che sua  sorella  aveva l'animo irritato dal non vedersi richiesta da
quella figliola da lui maltrattata per dar ragione alla  sorella  maggiore; la casa era divenuta un sudiciume, non ostante
pazza dal gran disinganno. - Questa è una infamità di mia  sorella  Cingallegra! - Non era il Reuccio? - No babbo: si chiamava
angolo retto. Sull' altro posto del divano si è seduta la  sorella  castana; la sorella bianca, su una poltroncina di fronte.
altro posto del divano si è seduta la sorella castana; la  sorella  bianca, su una poltroncina di fronte. "Permette che apra la
molte cose interessanti. Ho colto un rapido sguardo della  sorella  bianca alla sorella bruna: "Davvero? _ ha risposto questa:
Ho colto un rapido sguardo della sorella bianca alla  sorella  bruna: "Davvero? _ ha risposto questa: _ Sa, con noi parla
verso di lei, teneva gli occhi fissi in quelli della  sorella  bruna; le poche volte che prendeva la parola, si rivolgeva
che era vedova senza figli, che aveva sessantatre anni e la  sorella  sessantasei, che si chiamava Teresa, e la bianca Mentina
il capogiro", ha aggiunto Mentina, come se rimproverasse la  sorella  e la tenesse responsabile. "Io spero che passando gli anni
Guardate! Vedo della luce nel giardino! ... " "Che vostra  sorella  stia disseppellendo il tesoro?" "Lo suppongo, marchese."
minuti. - Che questa volta riusciremo finalmente? Vostra  sorella  ci ha fatto correre un bel po'. - Io spero di non ritrovare
- Non è ciò che mi tormenta: sono anzi certissimo che mia  sorella  si trovi a Guayaquil. È un bel po' che i filibustieri di
Panama, quindi credo benissimo che abbiano mandata mia  sorella  in quella città, per sottrarla ai pericoli d'un saccheggio.
orecchi. - Deve essere Neala, - disse il marchese. - È mia  sorella  che porta questo nome? - chiese il conte il quale appariva
- Io sono bianco e voi siete bruna eppure siete mia  sorella  perché abbiamo avuto lo stesso padre: il Corsaro Rosso,
- Il cuore ed il sangue hanno parlato: io sono vostra  sorella  e voi siete mio fratello!
sicura... - Oh ti pare? sarebbe una sciocchezza... - Mia  sorella  aveva appena finito di dire così, che si alzò a un tratto,
sposi? - ho risposto rivolgendomi a lei e al dottore. Mia  sorella  mi ha preso per un braccio, trascinandomi fuori della
mia borsa e ritornai giù, pronto a lasciar la casa di mia  sorella  per sempre. Ma non feci a tempo. Proprio nel momento in cui
sotto il peso delle mie sventure e non replicai. Mia  sorella  mi spinse in camera sua e, vedendomi in quello stato,
in quel momento la sora Matilde entrando in camera di mia  sorella  come una bomba. - Anche le calunnie! E che calunnie! Si osa
colpa è mia come se dipendesse da me il fatto di avere una  sorella  con la faccia troppo rossa e una cognata con la faccia
Tu vedi la mamma, la pretora, la moglie del sindaco, la  sorella  del dottor Tavecchia, la cuoca di Monsignore, alla
tutto contento ho preso il giornalino e ho mostrato a mia  sorella  le figure, ma ho proibito a tutti di leggerlo, perché
Venanzio. Me le darà? * * * Ho preso il momento buono: mia  sorella  è fuori, il Maralli è nel suo studio, e io ho afferrato la
sentenza che condannava mio padre alla forca! ... - Vostra  sorella  non è qui. - Non è qui? ... - No. - Dove l'avete mandata,
gli altri hanno parlato, vi avranno anche detto che vostra  sorella  venne sempre trattata nella mia casa come una gentildonna e
di Virginia. - È vero - mi ha detto il Bellucci - che tua  sorella  ha sposato quell'arruffapopoli dell'avvocato Maralli? - È
grande soddisfazione... Pare proprio che in casa di mia  sorella  si incominci un po' a render giustizia ai ragazzi! Stamani
Gli tirò sassi, lo ammette. "Da quando ha sedotto mia  sorella  ha sempre smaccato la mia famiglia." Piange rabbiosamente.
la rivoltella al rifugio) fu di nuovo insultato. "Tua  sorella  l'ho sempre pagata e sempre la pagherò." Poi: La sposo non
l'uscio. Più tardi venne l'avvocato Maralli con mia  sorella  Virginia, e l'uno e l'altra fecero di tutto per rimuovere
che dà sul cortile e dove sto benissimo. In casa, oltre mia  sorella  e il Maralli, c'è il signor Venanzio, zio del Maralli, che
mefitiche. Nella casa non si cucinava più, la vecchia  sorella  era sempre in giro dai vicini per accattare qualche
giusto! - gli era sfuggito una sera vedendo ritornare la  sorella  senza la minestra, che una vicina le aveva promesso. Queste
ve l'ho sempre detto - interveniva stizzosamente la vecchia  sorella  quasi calva, col capo coperto anche nell'estate da un
riceverli, ma una mattina alle otto mandò egli stesso la  sorella  a chiamare il parroco don Costantino; si confessò, si
la sua grossa testa bianca pareva dentro un'aureola. La  sorella  seduta presso la finestra taceva. Giannino si sentì
torpore. Ma questa volta vi durò qualche ora. Giannino e la  sorella  non parlavano, quegli per sfuggire all'angoscia di tale
luce si accese nei grandi occhi vitrei dell'agonizzante; la  sorella  seduta alla finestra vide il ragazzo alzarsi quasi subito
il preferito? - Ma lui si vanta.... - Di che? - Che tua  sorella  gli ha assicurato.... - Mia sorella non ha assicurato e non
- Di che? - Che tua sorella gli ha assicurato.... - Mia  sorella  non ha assicurato e non può assicurar niente a nessuno. -
e il fuso; c'era così bel sole su la terrazza! Maria e sua  sorella  andavano e venivano, per le faccende di casa. Maria ora
- Gliela darò domani, alla benedizione delle Palme. Io, mia  sorella  e le nostre cugine saremo davanti al ballatoio del Sordo.
Madonna ti aiuti, figliuola mia! E vedendo entrare Rica, la  sorella  di Maria, con un corbello di ulive nere salate da asciugare
Tendeva l'orecchio per convincersi che il padre e la  sorella  fossero nel primo sonno; e non osava di accendere il lume,
Roberto da fanciullo s'era fatto giovinetto e al pari della  sorella  monaca, era bello di viso, bello di persona, agile e destro
All'ora del pranzo, quando sedette a mensa di fronte alla  sorella  Costanza, era tutto taciturno e pensieroso e respingeva il
valuta sonante non ce ne sono più nel Reame, - rispose la  sorella  - dopo che piacque al signor nostro Guglielmo di cambiarle
mercanti saraceni offrivano in vendita. Se tu lo vedessi,  sorella  Costanza, quanto è mai bello ! Credo che nessun Emiro abbia
questo fatto, che mi fu ieri appunto rivelato da mia  sorella  Costanza, la quale, vedendomi smaniare per possedere il
perfida gobba. Ma questa, per le fervide preghiere della  sorella  Maria, si pentì, e così il Diavolo non ebbe l' anima sua II
Paolino, sollevandosi un poco sul letto e guardando la  sorella  con un fare tra il disgustato ed il burlesco. "Mi pareva
aprí gli occhi e la bocca davanti a quel filzolino, che la  sorella  teneva sollevato in aria. "Ti paiono i suoi?" Paolino li
s'era lasciato trascinare a poco a poco dal discorso di sua  sorella  in una specie di incantesimo dal quale non avrebbe voluto
di quattro soldi per antipasto, rese pensierosa la buona  sorella  Carolina, che una sera, coltolo solo nell'orto, lo tirò