Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: sora

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di Arona arrivarono a Musocco il cavalier Spazzoletti e la  sora  Ballanzini. Quello cadde nelle braccia di Margherita
insieme a Musocco. Dissipati poi tutti i dubbi della  sora  Ballanzini, l'amicizia continuò anche in seguito. Nove mesi
almeno un paio di volte al mese, e ci starebbe anche la  sora  Matilde, la quale ieri mangiò tanti biscottini, che stamani
sciorina... eh, eh... sott brasc... MENICA: Cioè colla  sora  Marianna... GAITAN: L'era no la sora Marianna MENICA: Chi
MENICA: Cioè colla sora Marianna... GAITAN: L'era no la  sora  Marianna MENICA: Chi l'era? GAITAN: Mi el so no, eh, eh...
GAITAN: Mi el so no, eh, eh... MENICA: Dove l'è restada la  sora  Marianna? GAITAN: Mi el so no, eh, eh... MENICA: Cosa el
se sa mai... MENICA: Te gh'è minga domandaa cunt della  sora  Marianna? GAITAN: Mi no ve'... Se sa mai... MENICA: Che
tì... NARCISO ( entra ): Te set chì Menica? Brava, va de  sora  all'uss della sora Spazzoletti e domandegh pianin se la
entra ): Te set chì Menica? Brava, va de sora all'uss della  sora  Spazzoletti e domandegh pianin se la gh'à bisogn de
bisogna tornare indietro fino a Parabiago, dove la  sora  Ballanzini giace svenuta sul divano del capostazione.
in un modo duro e sgarbato: Margherita! Ma anche la  sora  Ballanzini si chiamava Margherita (se non l'ho detto lo
lui. Il topo non cade due volte nella medesima trappola. La  sora  Spazzoletti vide che i suoi vicini se ne andavano e tornò a
della stazione di Parabiago. Col sangue sottosopra la  sora  Ballanzini corse dietro per un pezzo a colui che ella
dopo un gran consumo di aceto dei sette ladri, la  sora  Ballanzini riprese i sentimenti, il cavaliere Spazzoletti
una lezione. Ma se per lo Spazzoletti era un'agonia, per la  sora  Ballanzini, quando rinvenne, l'idea che il suo Claudio
se sparasse una fucilata. Il cavaliere Spazzoletti e la  sora  Ballanzini accorsero con tanta trepidazione, con tanta
che le sorelle e la moglie del Caldara fecero alla  sora  Ballanzini e a' suoi papaveri. Dirò solo che l'amico per
tutti gli archi trionfali di Roma messi insieme... * * * La  sora  Matilde, cioè la sorella di Collalto, è molto brutta e
sorella si tingeva... Bisognava vedere come si divertiva la  sora  Matilde a sentirmi descrivere queste cose, e basti dire che
e per segno come andò la faccenda. Ieri mattina, mentre la  sora  Matilde era fuori di casa, andai nel suo salottino da
canarino, un'altra creatura che gode la protezione della  sora  Matilde la quale, come dicono tutti, vuol molto bene alle
non era ancora finito, pensai che fosse poco male, ché la  sora  Matilde avrebbe potuto rifarlo facilmente. Ma il gatto,
nello stesso difetto. Accanto al salottino da lavoro della  sora  Matilde c'è la sua stanzetta da bagno; io dunque vi entrai,
perché proprio in quel momento era tornata in casa la  sora  Matilde e s'era accorta di tutto. Il servitore del Collalto
il salotto e ha fatto scolorire il tappeto di Persia della  sora  Matilde? E poi io ho sempre sentito dire che i tappeti veri
- Come non era persiano! - urlò in quel momento la  sora  Matilde entrando in camera di mia sorella come una bomba. -
falso!... Ah! Quale profanazione, mio Dio!... - E la  sora  Matilde appoggiò un gomito sul cassettone alzando gli occhi
- Dio, come prendi le cose sul serio! - esclamò la  sora  Matilde sempre più indispettita. - Io ho fatto un paragone,
come fanno tutti! Intanto Pietro mi ha detto che Luisa e la  sora  Matilde non si parlano più da ieri... E anche di questo si
giorno per giorno la vita del sor Paolino, e della  sora  Brigida, crederei di giovare col mio libro a' miei simili,
del mio caffè! oggi ha mangiato asciutto e le farà peso. La  sora  Brigida invece trovava che, stando sempre in cucina sul
non li rallegrava, anzi se qualcuno diceva: - buone feste,  sora  Brigida, - essa rispondeva appena, crollando
oserebbe strappare una penna a quella povera creatura? E la  sora  Brigida dal canto suo, correndo sulla calza: - Se quel
intorno a un ceppo, che bruciava vivo vivo, ed essa, la  sora  Brigida, in una cuffia di traliccio, colle mani sotto il
Angiolino venne a trovarlo a casa e strinse la mano alla  sora  Brigida. Egli s'era messo quel dì l'abito scuro e teneva in
di Natale, per far più lieta la festa dell'umanità. La  sora  Brigida preparò un pranzetto d'uova, di berlingozzi,
come poponi. Nel vicinato la nonna era conosciuta per la  sora  Maruzza, la madre per la sora Leonora e il figlio per il
nonna era conosciuta per la sora Maruzza, la madre per la  sora  Leonora e il figlio per il sor Ruggiero, e tutti li
confidenza a nessuno e non facevano parlare di sé. La  sora  Maruzza era vecchia vecchia, la sora Leonora era vecchia
parlare di sé. La sora Maruzza era vecchia vecchia, la  sora  Leonora era vecchia anche lei, e al sor Ruggiero, che non
non era più gobbo ed era tanto cresciuto. Quanto alla  sora  Maruzza e alla sora Leonora non sentirono nè il rumore che
ed era tanto cresciuto. Quanto alla sora Maruzza e alla  sora  Leonora non sentirono nè il rumore che facevano le sette
? - si domandarono una all'altra le due vecchie. E la  sora  Maruzza con la ventola in mano, la sora Leonora con la
due vecchie. E la sora Maruzza con la ventola in mano, la  sora  Leonora con la scopa sotto il braccio salirono in camera
Che n'ha fatta della superfluità della gobba? - domandò la  sora  Maruzza. - Chi ha portato tutta questa grazia di Dio ? -
- Chi ha portato tutta questa grazia di Dio ? - domandò la  sora  Leonora, accennando la tavola imbandita. Le due vecchie non
mattina nel cortile, che chiacchierìo e che vocìo I La  sora  Maruzza e la sora Leonora, quando scesero con la testa
che chiacchierìo e che vocìo I La sora Maruzza e la  sora  Leonora, quando scesero con la testa fasciata per non
la rabbia del gobbo ! Figuratevi le esclamazioni della  sora  Maruzza e della sora Leonora quando entrarono in camera di
! Figuratevi le esclamazioni della sora Maruzza e della  sora  Leonora quando entrarono in camera di Ruggiero e lo videro
giorni che rimarrò presso di lei, perché prima di tutto la  sora  Matilde che è sua cognata, ossia la sorella di Collalto, è
che non aveva ancora il piacere di conoscere la  sora  Margherita. Il Caldara aveva insistito con tanta gentilezza
l'invito sarebbe parso una scortesia. Finalmente la  sora  Spazzoletti era un tal bottoncino di rosa, che il desiderio
aguzzi come lesine, egli era il tormento diurno della  sora  Ballanzini, non già ch'egli osasse ribellarsi o corresse
fermo. Che cos'è? dove siamo? Gesummaria! che ora è? La  sora  Ballanzini getta un grido e sviene. Accorre della gente,
questura. Figuratevi le risa, il chiasso, il movimento. La  sora  Ballanzini fu portata da quattro uomini nella sala del
avesse a dormire, era come un volere che volasse, perciò la  sora  Ballanzini si assunse tutta la responsabilità di svegliarlo
tentavano bene di tanto in tanto di accalappiare anche la  sora  Ballanzini in una rete invisibile e tenuissima di sonno; ma
nate di marmo, o bisogna... A questo punto, mentre cioè la  sora  Margherita Spazzoletti andava annaspando al buio queste
cambiamento di posto fu fatto con tanta naturalezza che la  sora  Ballanzini, la quale forse in quel momento pisolava sulla
non se ne accorse. Molto meno se ne accorse la  sora  Spazzoletti, che ad occhi chiusi, nel suo cantuccio,
pettegola...? in Romagna dite pettegola? IL CAPO: La va de  sora  via... SIGNORA: Mantiene questa parola, sor Luigi
Spazzoletti? LUIGI: La mantengo, la ripeto, la stampo,  sora  Marianna. SIGNORA: Basta. Dopo appena due anni di
finita...! non voglio morir tisico io per la lingua della  sora  Marianna Spazzoletti. Divisione, divisione assoluta di casa
sarà per una smarrita rondinella. Quando penso che anche la  sora  Ballanzini è una smarrita rondinella, mi vengono i
a braccetto bel bello come due sposini. La casa della  sora  Ballanzini era la prima entrando in paese, con un
accaduto; per lo meno la lepre del curato faceva peso alla  sora  Margherita. Si può immaginare la loro meraviglia quando,
con la bocca, col ventre e colle gambe. Poi voltatosi alla  sora  Spazzoletti, le disse con la maggior pulizia che poté: -
miele di Bormio, intrecciati con una semplicità di cui la  sora  Ballanzini non aveva idea. Parimenti ebbe occasione di
non ci siamo veduti piú. Il sor Virginio, il sor Mario, la  sora  Maria, zi' Anna, dopo averle lasciate in Marino con vero
dipartenza, non le ho piú vedute neppur esse. Non cosí la  sora  Nina. Nel 1845 passando con una comitiva per Marino, pregai
el sor Checco? - Non saccio chi è el sor Checco. - C'è la  sora  Maria? - Chi è non saccio. - Il sor Virginio, zi' Anna, el
E sempre il solito Non saccio. - Ma chi c'è in casa? - La  sora  Nina. - Dov'è? - Guardate, là incontro. Ero sull'uscio. Mi
una boccia di vino. Riconosco - un po' stagionata - la  sora  Nina; me le accosto: - Sora Nina! Si volge e mi par di
- un po' stagionata - la sora Nina; me le accosto: -  Sora  Nina! Si volge e mi par di vedere e indovinare sul suo nel
- Non mi conoscete? - El sor Massimo! - E il sor Checco, la  sora  Maria, e tutti di casa? - Son morti. - Ah! Il suo viso, il
avevo già detto vent'anni prima piú d'una volta: - Beata la  sora  Nina! Non c'è pericolo che abbia a finire per patema
letto la lettera. A san Vincenzo, un signore la fermò: - Oh  sora  Checca, ben trovata, dove va? Era Alessandro Pontacchini,
- qui... per un affare... - Ci ha degli affari, lei,  sora  Checca? Lo dirò al sor Toto, sa, che stia attento - disse
per un vestito... - Sempre esatta, sempre brava, la  sora  Checca: eh! di queste donne qui ce ne son poche! E per
io, al matrimonio. Quando ci ho pensato era troppo tardi,  sora  Checca mia, e il sor Toto era arrivato prima di me - e
ciarle. Io metto le caldarroste e lei il vinello bianco,  sora  Checca. Ci sta? - Ci sto. - Lo dica a Toto, a quel
nascita, vita e morte. Siccome però viveva in casa una  sora  Maria che aveva dieci anni almeno piú del sor Checco, e che
ed aveva portato buone vigne in dote al sor Checco. La  sora  Maria - povera donna! - lavorava sempre, taceva quasi
di cartone - il sor Checco dava il tovagliolo sul naso alla  sora  Maria, ma non ci si vedeva collera, era piuttosto una forma
all'articolo ospiti - viene ora una zia, sorella della  sora  Maria, piú vecchia di lei, piccina, nera, tutta grinze,
Questi erano i vecchi di casa. Passiamo ora ai giovani. La  sora  Nina, figlia del secondo letto del sor Checco e sua unica
d'argento di soprappiú; busto rosso e sottana turchina; la  sora  Nina vestiva invece un abito che ad enorme distanza e con
veduto, dopo che sono al mondo, essere piú apatico della  sora  Nina. Meglio assai a lei che non al Iustum et tenacem
un momento od avere un minuto diverso dall'altro. Beata la  sora  Nina; se è ancora al mondo non c'è paura che n'esca per
andando alla messa, col gran cappello a penne della  sora  Nina. Fra settimana vestiva come noi, cioé come il sor
riuscire ad ottenere dal sor Checco - senza l'onere della  sora  Nina - quegli stessi emolumenti che pagava cosí caro il
è stato per dare la libertà a un povero canarino che la  sora  Matilde voleva tenere chiuso in gabbia. Ieri mattina,
ragioni per perdere la pazienza e che dalle lagrime della  sora  Beatrice aveva capito all'ingrosso con chi aveva a che
un pezzetto. Ma quando Demetrio uscí fuori col titolo di  sora  pettegola, addio, fu il diluvio universale! L'Elisa salí
al cellulare. Aveva veduto le guardie dalla bottega della  sora  Palmira, verso le tre e mezzo, e non tornò più a casa.
ora ti darò quei pochi denari... Se non trovi lui cerca la  sora  Arabella". La Colomba abbassò gli occhi, ma, sentendo che
Raccontò la sua meraviglia, quando s'era vista comparire la  sora  Arabella in casa con un tempo disperato: raccontò la visita
disposizioni, e per conto suo veniva a pregare la buona  sora  Arabella ad aver dell'indulgenza anche lei per riguardo a
Non c'era tempo da perdere: si fa presto a morire. La  sora  Arabella aveva visto in che stato giaceva il figliuolo:
i bicchieri colle loro fronde di vite a guisa piattino. La  sora  Maria e zi' Anna sollecitano il portar in tavola, e mi
quanto a sudore; vede il sor Virginio, il sor Mario e la  sora  Nina buttati per le sedie, freschi come rose, poiché si son
alle assai piú rare parole che talvolta pronunzia la povera  sora  Maria. Sull'ora del pranzo spesso capitavano amici della
solaio alla cantina, in cerca della gatta. Per cui se la  sora  Carolina gli avesse lasciato nel testamento cento,
a correre quel dì. Quando la Giuditta venne a dire che la  sora  Carolina pareva morta davvero nel suo seggiolone colla
morti non scappano mica. Che se, per una supposizione, la  sora  Carolina avesse bisogno di bere, io non sarei mai quel
pure aveva mai cantato qualche cosa la bella e incipriata  sora  Olimpia. In certe ore vi andava un vecchio colonnello...
rotto!" bestemmiò il portinaio "anche questa! Ma se la  sora  Carolina ha freddo, non so proprio che cosa dire. Vada lei
LA BALLANZINI: Dove l'à dormì? MENICA: Nella stanza della  sora  Carolina... LA BALLANZINI: Anh... a che ora l'è levada
la vostra famiglia, ove abita? - Non ho più che mia zia, la  sora  Mansueta; rispose tristamente il chierico; sono figlio di
m'invitò a mangiare un'anatra, e dopo pranzo, presente la  sora  Santina..." "Chi è questa Santina?" "La sora Santina era la
presente la sora Santina..." "Chi è questa Santina?" "La  sora  Santina era la donzella di casa Ratta, quella stessa che il
avere della superbia ed essere un bel niente. "Presente la  sora  Santina la buona parente mi disse: ' Aquilino, quando sarò
il tono asmatico dell'ottuagenaria. "Sissignora, sono io,  sora  cugina" rispondo. "Sei buono, Aquilino, di levarmi un dente
vipere! penseremo anche alle vipere. Penseremo anche alla  sora  Olimpia. Ma resta a vedersi se Arabella dopo questa scena
a pungerla, a spaventarla, prima l'Angiolina, poi la  sora  Sidonia, poi l'Olimpia poi questo... poi quello..." e si
bene, userà tutta la sua autorità per persuadere la buona  sora  Arabella a mettere un piede sul passato. Non solo: ma visto
coll'ombrella el presentaroo in casa Riboldi dove la  sora  Paolina la podarà damm de dormì a tutti e due. L'è ona
che don Giosuè Pianelli è stato il confessore della povera  sora  Ratta, che fu per i poveri di questa parrocchia un vero
A un tratto schiuse la bocca, mancandole il respiro. -  Sora  mia, sora mia! - gridò Maddalena, comprendendo, levandosi
tratto schiuse la bocca, mancandole il respiro. - Sora mia,  sora  mia! - gridò Maddalena, comprendendo, levandosi sulle
le ultime parole dette dalla Pardina sul conto della  sora  Pianelli, e tra le due vecchie amiche di Cernobbio c'era
d'aria ancor più umida e tetra che non fosse di fuori. -  Sora  Norma - chiamò la serva. Una bella voce di contralto
patire. E se lei dice una buona parola al vescovo, o alla  sora  contessa, o a Don Angelo, tanto che non mi buttino ai cani,
affari altrui. Nei giorni successivi, Cesare fu visto dalla  sora  Letizia andare per acqua con un secchio e portarlo nel
Precisamente. - Il duca e la duchessa d'Eboli, principi di  Sora  e di Ceriana. - Italiani adunque? - Il duca è italiano, la
esclamazioni: " Cara Madonna! Signor, che scènna! Ehi,  sora  Rachèlla! ... " Arrivò Ferruccio, che precedeva Demetrio.
sor Checco piuttosto che l'osteria; dove il sor Cesare e la  sora  Marta, due ottimi vecchi, avevano bensí qualche camera
era mai stato tanto cerimonioso e sollecito: _ Come sta,  sora  Elvira? Come va, don Vincenzo? Avete dormito bene? Avete
"Chi è venuto?" chiese sottovoce alla Colomba. "È la  sora  Arabella, ma non disturbarla: va in letto a riposare, che
decima volta che quell'uggiosa ripete: - Ma ci pensa, lei,  sora  padrona, se il mi' Pierino cascava giù dall'albero?... -
mondo d'adesso el xe come la nostra ciesa de Albogasio de  sora  che sti ani Domenedio el ghe vegneva una volta al mese e
lo si sentì dire con voce grossa: * Anfen, mi d'chila,  sora  Contessa, i veui pì nen saveine! Quelle parole furono
"C'è abbasso un signore che desidera parlare a lei,  sora  Beatrice." "Un signore? non vi ha detto il suo nome?" "No,