Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: principe

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di essere Re ... Rinunziate in favore di Centovite che è  Principe  di sangue reale.
... Perdonatemi i tormenti che vi ho dati ... Ah!  Principe  reale! ... Perdonatemi le tre teste che vi ho fatto
il suo discorso): ... felice la Reginotta e il  Principe  fedele e saggio che, con l'aiuto della più benefica delle
via Monte Napoleone, via del Giardino, Piazza Cavour, via  Principe  Umberto alla Barriera. DALLA PIAZZA DEL DUOMO ALLA PORTA
della Signora. Questo istituto di beneficenza lo si deve al  principe  Tolomeo Trivulzi, il quale, con testamento 23 agosto 1766,
Agnesi, e vi fu il 21 marzo 1812 trasportata la salma del  principe  Trivulzi, che era nella chiesa de'Cappuccini a Porta
qualche divinità plebea. Così la pensava il nostro povero  principe  T.... obbligato a rimanere lontano da’ suoi beni e
di Roma. Giovane ancora ed avvenente della persona, il  principe  prevenuto della reputazione meritamente stabilita delle
fare una conquista. Dobbiamo a giustificazione del giovane  principe  notare, che quel suo prurito è pure comune anche ai vecchi,
donna era veramente l’ideale della veneta bellezza. Il  principe  sino allora impassibile dinanzi al gran numero di
senza fissarne alcuna. Colpito da questa apparizione, il  principe  precipitossi sui passi della sconosciuta i cui piedi
una volta un  Principe  ricco sfondato. Aveva appena vent'anni e viveva in uno dei
Chi gl'insegnerà a fare un buco nell'acqua? Il giovane  Principe  aveva creduto che sua madre delirasse, e non le aveva
saperlo altri al mondo. Per non essere riconosciuto, il  Principe  aveva avuto il capriccio di travestirsi da povero diavolo,
... - Il patto ve lo spiegherà lei ... Chi cerca trova. Il  Principe  tornò al castello impensierito, ma nello stesso tempo
lusingati che la loro figliuola fosse richiesta da un  Principe  e diventasse subito Principessa. - Grazie! Pari con pari.
pensiamo così. Dopo parecchie altre inutili richieste, il  Principe  era deciso di tornarsene al castello, e di non ritentare
madrina dice così. - E chi è tua madrina? - Fata Fiore. Il  Principe  perdé la testa, sentendo che quella ragazza aveva per
della Maga. - Prima deve fare.. un bel buco nell'acqua! Il  Principe  si sentì stringere il cuore. Gli pareva di morire. La
come fare per riempire la brocca. Tutt'a un tratto il  Principe  diè un balzo di gioia. - Guarda! - disse alla ragazza. E
è tua ... Bravo! Sei riuscito a fare un buco nell'acqua! Il  Principe  rideva dalla gioia, e pensava che spesso noi abbiamo il
una cosa che ne ha l'apparenza e non è tale. Se il  Principe  si fosse scoraggiato alle prime difficoltà, non sarebbe
omonima, ed architettata da Francesco Richini. Nella via  Principe  Umberto sono degne di osservazione le case Maciacchini,
di Raccontafiabe è parola di Re; ed ecco la storia del  principe  Pettirosso. Dunque c'era una volta un Principe e una
storia del principe Pettirosso. Dunque c'era una volta un  Principe  e una Principessa giovani e sposati da qualche anno; lui,
era la vera. - Mettetevi d'accordo, signori miei! Il  Principe  non poteva persuadersi che quelle piume fioccanti dal cielo
che viveva sotto lo strano terrore del suo sogno! Invano il  Principe  si sforzava di convincerla che i sogni non hanno né capo né
orridi sentieri non s'incontrava anima viva. Il povero  Principe  non ne poteva più. - Riposiamoci un po', Principessa! - Più
Principessa, quanto vi costa una frittatina! Il  Principe  e la Principessa allibirono. - Entrate, ristoratevi, e
a letto. Domani, con comodo, riparleremo del sogno. Il  Principe  e la Principessa allibirono. Quel Mago sapeva tutto! Il
non osava di rifiatare, pensando che tutti quei disagi il  Principe  li soffriva per colpa di lei. Ma forse essi erano niente,
di Cicogna tutto d'oro. Quando fu pronto, dopo un mese,  Principe  e Principessa si rimisero in cammino, ma questa volta a
il mago Barba-d-oro. lo mi chiamo Cicogna e non Splendore!  Principe  e Principessa si guardarono in viso, contristati. -
Aperse le ali, tese ì piedi e Fata Cicogna volò via.  Principe  e Principessa non se l'aspettavano. La Principessa non
spunta da quel monte, dovrà spuntare da quella collina. Il  Principe  calcolò che ci volevano tre mesi. E, passati i tre mesi,
Fata Splendore. - E pettirosso sia, Principessa.  Principe  Pettirosso è un bellissimo nome. - Che disgrazia, Fata
era diventato il più bel pettirosso che si potesse vedere.  Principe  e Principessa avevano vergogna di far sapere che il loro
specchi, sui tavolini, sui letti, indisturbati, perché il  Principe  e la Principessa avevano paura d'incappare in qualche guaio
di paura. Erano passati dodici lunghi anni, che al  Principe  e alla Principessa erano parsi dodici secoli! Ora il
Sì babbo! E scappava via; e quando tardava a ritornare,  Principe  e Principessa passavano ore di angoscia mortale. - Che gli
E scappava via. La Principessa non poteva sopportare che il  Principe  dicesse al figlio: - Principessa o no, non importa. - Come,
via avanti l'alba, non vedendolo ritornare all'ora solita;  Principe  e Principessa stavano in gran pensiero. - Che gli sia
vedevano spuntare. Sentirono rumor di passi alle spalle ...  Principe  e Principessa credettero impazzire dalla gioia. - Sono io,
e le uova d'argento; è il buon augurio agli sposi. Come il  principe  Pettirosso sposasse Cingallegra voi lo sapete da un pezzo e
oggi il resto, e le due fiabe saranno compiute. Quando il  principe  Pettirosso rispondeva, ridendo, al padre: - É più
Ti basti di saper questo. Infatti un giorno, a tavola, il  principe  Pettirosso disse al ramaio: - Vostra figlia dovrebbe avere
una volta un  Principe  che aveva una figlia bellissima, diventata muta tutt'a un
per l'intreccio dei colori, coltivando le piante che il  Principe  faceva venire da lontani paesi, a fine di procurarle
fuor del muro di cinta del giardino. Nella nottata, il  Principe  sentì gridare: Ahi! Ahi! Ahi! Accorse, e trovò il
Fossi matto, Eccellenza! Non vede le mie mani? Ahi! Ahi! Il  Principe  si chinò, prese con un po' di cautela il vasetto e lo
Pareva che dicesse: - Ben gli stia! Ben gli stia! Il  Principe  era maravigliato e nello stesso tempo atterrito. - Ah!
tuo Nonno; dovresti saperlo! Alla brusca interruzione, il  Principe  mutò tono. - Mago, buon Mago, vi prego ... - Non sono Mago;
mignolo. Lascialo fare. Dàgli tempo otto giorni. Infatti il  Principe  si accorse del lavoro di Ròsica-Ròsica fin dalla mattina
averla ripulita, scalzata, annaffiata - era possibile? il  Principe  ci perdeva la testa! - ricominciava a far brevi gesti,
un mugolio. Siccome ella era muta, sì, ma non sorda, il  Principe  un giorno uscì dal suo nascondiglio, e, a bruciapelo, le
coltivati con le sue mani, non la riguardassero punto.Il  Principe  stava per dirle: - Ma Ròsica-Ròsica arriverà anche qui, su
se n'andò a dormire tranquillamente anche lei. All'alba, il  Principe  scese in giardino per accertarsi se Ròsica-Ròsica avesse
È la pianta della parola, Non ha lingua, non ha denti, Il  Principe  non poté capire le ultime parole che lo Stregone biascicò
che desideravano parlare con lui. Venivano da parte di un  Principe  di sangue reale, che chiedeva pel giovane suo figlio la
è muta! - Il giovane lo sa; e dice: Meglio così! Il  Principe  volle interrogare sùbito la figlia. La Principessina non lo
mugolii di sdegno gli fece intendere:- No! No! No! Al  Principe  scappò la pazienza. Si slanciò contro la pianta, l'afferrò
e le foglie prendevano forma di vestiti. Da li a poco, il  Principe  si trovò a stringere nei pugni i capelli d'oro di un bel
"Sai, babbo? Sai?" in che modo il bel giovane, che era  Principe  anch'esso, saputa la disgrazia di lei, se n'era
chiesto alla Fata sua madrina ... "Sai, babbo? Sai?". E il  Principe  si era rassegnato ad esser cambiato in pianta per riuscire
- cominciò Yanez, - il fratello dell'attuale rajah, un  principe  perverso, dedito a tutti i vizi, che era odiato da tutta la
si sentivano mai sicuri di riveder l'alba del domani. Quel  principe  aveva uno zio che era capo di una tribù di kotteri, ossia
dell’altra, come se un secolo le avesse divise, quando il  principe  sopravvenne e profittando della porta rimasta aperta e
in quell’istante stesso, colto di dietro il pugno del  principe  con una scossa che fece traballare l’intera persona, lo
timore quando la voce di lui maschia e sonora, rivolta al  principe  lo incalzava con queste parole: «Credo che vi siate
e le austere parole che la seguirono sollevarono nel  principe  un certo orgasmo di dispetto e poiché alla indignazione
il  Principe  riconosciuto per relazione di spie più fidate di Gasparo
poche forze sotto mano e sono bene sovente sconfitti, il  Principe  più che al vincere, parve provvedere ad assicurarsi la
combinati. La parte verso Roma, da tramontana, ove il  Principe  stesso comandava, seguì veramente la sua marcia diretta
d’aver faticato molto, col tornare al punto di partenza. Il  Principe  avendo tenuto seco circa dugento uomini dei più fidi,
durante il combattimento come fosse la sua ombra. Giunto il  Principe  al coperto della barricata del peristilio e vedendo la
sciabolate da disperato. Uno dei difensori all’aspetto del  Principe  rimase immobile e come di sasso. Era Orazio! Egli aveva
che varcava allora la barricata. Pochi furono i seguaci del  Principe  che gli tenner dietro e quei pochi o sulla barricata o già
le barricate e gli officiali la incoraggiavano a seguire il  Principe  s’udì un grido spaventoso d’una decina d’armati e si videro
di tutti i movimenti delle truppe papaline. Poi, avendo il  Principe  desiderato un mezzo sicuro per restare in relazione con
maggiore di uomini che i vittoriosi. Nella notte il  Principe  partì per Roma e sapete con che guida? con Gasparo, il
con entusiasmo ed ebbe l’importante missione di guidare il  Principe  I.... fuori della foresta, fin sulla via di Roma. Le
fu  principe  Emilio, piazza Belgiojoso n. 2. _ Borromeo Arese conte
da quando egli era pic- cino, lo aveva soprannominato il  principe  Celeste; l'altro, che era costato la vita alla madre quando
madre quando lo diè alla luce, lo aveva soprannominato il  principe  Duolo. Il Re aveva ripreso moglie, e la se- conda Regina
così bello, biondo e sorridente, che fu chia- mato il  principe  Sole. Il Re non vedeva lume che per gli occhi di questo
più al prin- cipe Celeste, che era saggio e buono, e al  principe  Duolo, che cresceva gentile e de- licato. La Regina, che ne
per diritto, e il popolo ti difenderà, perchè ti ama. - Il  principe  Celeste abbracciò il padre e ubbidì senza fare alcuna
fare alcuna osservazione. Attese la notte, e, insieme col  principe  Duolo, uscì dal castello. Ora avvenne che il principe Sole,
col principe Duolo, uscì dal castello. Ora avvenne che il  principe  Sole, mentre i due fratelli si preparavano per la partenza,
a questa domanda non era facile, come vedete; e il povero  principe  Sole, che era curvo sul ruscello per adempiere all'incarico
se non avesse risposto alla difficile interrogazione. Il  principe  Sole, che, come sappiamo, era molto bello, e che perciò era
a baloccarsi, e Celeste inviò Duolo in cerca di lui. Il  principe  Duolo corse al ruscello, ma giuntovi non vide il fratello.
fior d'acqua e rivolse a lui pure la difficile domanda. Il  principe  Duolo aveva studiato un po' più del fratello minore, ma non
parole si diede per vinto, e inginoc- chiandosi dinanzi al  Principe  lo proclamò maestro di saggezza e gli offrì di render- gli
Allora il Nano si tuffò nel ruscello e ne trasse fuori il  principe  Sole e il prin- cipe Duolo, i quali, sbalorditi come erano,
la no- tizia che la gelosa Regina era morta. Allora il  principe  Celeste capì che non era più necessario di rimaner nascosto
tutti quanti!) c'era, allora, c'era... c'era... ... un  Principe  chiamato Aquilino, che aveva vent'anni e voleva condurre in
per la cerimonia e all'alba del giorno sospirato il  Principe  era già sulla torre più alta, alle vedette. Il corteo
l'erba e lo guardava fisso, per nulla spaurita di lui. Il  Principe  puntò l'arma e fece fuoco. Ma il fumo del fuoco si dissipò
riapparve al medesimo posto, incolume e tranquilla. Il  Principe  s'avanzò. La lepre fuggì, si arrestò dopo un tratto,
col muso palpitante, proteso verso di lui. Ma come il  Principe  gettò l'arme e s'avanzò, essa dié un balzo e disparve fra i
La corteccia cigolò, s'aprì a due battenti, e al  Principe  sbigottito apparve una scala abbagliante. Egli salì i primi
letto, non lo vedete? E attraverso le ciglia socchiuse, il  Principe  vide le mani avvicinarsi. Afferrarono le lenzuola e,
zampe aveva due piedi e due mani bianchissime di donna. -  Principe  Aquilino, io sono la Principessa Nazzarena, quella che il
di cavalieri liberati con lei dal malefizio del mago. Il  Principe  li condusse al suo castello, adunò tutta la Corte nella
al tempo della Repubblica ed allora noi potemmo vederlo. Il  principe  C...., fratello della nostra Irene, avea per i racconti de’
alla testa del reggimento di cui aveva il comando, il  principe  non era sicuro per mancanza di pratica dei luoghi chiusi da
una a piedi, l’altra a cavallo, condussero l’antico  principe  dei briganti in Roma. Il governo avrebbe bensì desiderato
Condotto in Roma alla presenza del Cardinale A. e del  principe  C. con molte promesse ed oro, lo impegnarono a coadiuvarli
molto mie armi buone. - Yanez si era alzato facendo al  principe  un profondo inchino. - Addio, mylord! - disse il rajah
n. 6 _ Annunciata, via Annunciata n. 11 _ Firenze, via  Principe  Umberto n. 29 _ Trattoria Galli nella Galleria Vittorio
maggiore rappresentava per l’aspetto e per l’autorità. Il  Principe  sollevò Irene gentilmente ed ambi rimasero per più minuti
disse: «Un valoroso non deve essere privo dell’arma». Il  Principe  l’accettò con gratitudine, e strinse affettuosamente la
l’avean fatto davvero i liberali nella persona del  principe  E. Trasformato dalle scene che noi abbiamo descritte, si
di tutte le età. Appena intravveduta la vita nuova il  principe  si sentì attratto verso di lei, innamorato de’ suoi nuovi
III, vittorioso sui campi di Magenta. Ora è proprietà del  principe  ereditario Umberto di Piemonte. _ La più bella facciata di
la risoluzione dei nostri quattro romani per rinvenire il  principe  T. che inutilmente avevano cercato in ogni via. Dopo d’aver
ed ogni loro scoperta. Era troppo nobile d’animo il  principe  per mettere i suoi amici a parte dell’imminente duello.
della stanza N. 8 dell’Albergo Vittoria e presentava al  principe  T. un cartello firmato Morosini espresso in questi termini:
padrini stabiliranno le condizioni del duello». Alzatosi il  principe  e fatto chiamare Attilio lo presentò al secondo di Morosini
col meditato intento dell’omicidio. A dodici passi sparò il  principe  e la palla sfiorò passando la parte destra del collo di
dell'Accademia, Piazza della Scala _ Caffè Maldifassi, via  Principe  Umberto _ Caffè del Rinascimento, Corso Venezia _ Caffè del
il betel in attesa che la rappresentazione cominciasse. Il  principe  che sembrava di molto buon umore e anche un po' alticcio,
era un rajah d'aspetto sinistro, accompagnato da un giovane  principe  che rassomigliava stranamente a Sindhia. Nel vedere quei
cadavere del vecchio guerriero. Yanez guarda il rajah. Il  principe  è pallidissimo, la sua fronte è aggrottata, le sue labbra
purché tu colpisca la rupia che io getterò in aria. - Il  principe  raccoglie l'arma e spara sul rajah che stramazza fulminato
di cui prese il comando, e sulla quale s'imbarcò pure il  principe  Serpolino. Il vento aumentava sempre, i cavalloni s'in-
col capo spinoso appoggiato sulla spalla di Serpolino, e il  Principe  piangeva ama- ramente, vide una stella di mare posarsi
di questo o di quell’altro primo ministro. Il feretro del  principe  T. fu seguito da molta gente perché si seppe egli essere un
T. fu seguito da molta gente perché si seppe egli essere un  principe  e nella massa degli uomini che accompagnavano il titolo er
per la maggior gloria di Dio. «Anche Gasparo, il valoroso  principe  dei banditi, potrà contarci qualche cosa della sua vita
una volta un  Principe  che ritornando dalla caccia vide nella polvere, sul margine
Quel è il tuo nome? - Non so. Preso il bimbo in groppa, il  Principe  lo portò al suo castello e lo consegnò alla servitù, perché
E gli fu dato il nome Nonsò. Quando ebbe vent'anni, il  Principe  lo prese per suo scudiero. Un giorno passando in città gli
- Tu scherzi! - Signore, compratemelo e ne sarò felice. Il  Principe  si sdegnò quasi, poi vedendo Nonsò supplicante, cedette
leghe lontano. Ritornarono a casa. Pochi giorni dopo il  Principe  venne invitato dal Re, e Nonsò fu ospite col suo signore
tempo dei tempi si racconta che ci fosse un  Principe  il quale aveva un'unica figlia. A questa figlia, che si
figlia. A questa figlia, che si chiamava Mariuccia, il  Principe  voleva più bene che alla pupilla degli occhi suoi e si
a tavola e poi sceglierò quello che mi piacerà. - II  Principe  fece il bando, e siccome Mariuccia era bella davvero, era
animale e non da cristiano. Quando il banchetto terminò, il  Principe  la fece chiamare e la figlia gli disse chiaro e tondo che
dove venga ! - Eppure è il solo che sposerò fra tutti. - II  Principe  aveva promesso di contentarla, e quella sera stessa
si fece avanti, chinò un ginocchio in terra e disse al  Principe  che era altamente onorato della scelta della Principessina
fare alla porta. - Chi è ? - Sono il maggiordomo. Il signor  Principe  mi manda ad avvertire la Principessina che la sala è già
scompiglio ! Furono chiamate le cameriere, i medici ; il  Principe  licenziò il notaro, disse agli invitati che la figlia era
e lo consigliò d'andarsene, perché bisogna sapere che il  Principe  adorava la figlia, non l' aveva mai veduta malata e credeva
uscissero di bocca erano : - Povera me ! Povera me ! - Il  Principe  lasciò due donne a vegliarla, trattenne due medici al
non chiudere occhio, li chiusero tutti e due prima che il  Principe  avesse accompagnato i medici nelle rispettive camere per
si ripetesse o no. Insomma nessuno di loro dette al  Principe  una risposta concludente. Frattanto Mariuccia, nel suo
che ti chiami don Peppino e che sei stato in casa del  Principe  tuo padre. - Mariuccia aveva piena fede nel cavalluccio :
gialla che le aveva data il cavallino nel palazzo del  Principe  suo padre quando fuggì, e la cavò di tasca. Aveva la buccia
narrò i casi suoi, ed esse, sentendo che era figlia di  Principe  e moglie di un Reuccio le dissero : - Giacché non hai dame
di liquori, piattelli con gelati e pasticcini dolci. Il  principe  e Yanez furono i primi serviti, poi i ministri, quindi i
e grossa molto e ... - Una tigre nera! - aveva esclamato il  principe  sussultando. - Sì. - Quella che ha divorati i miei figli! -
Quella bâg avere mangiato ... - Taci, mylord - disse il  principe  quasi imperiosamente. - Continua. - Tigre non venire ed io
principiava a narrare così: «Se vi è cara la vita del  principe  T....». «Del principe T.? il fratello d’Irene», sclamò
così: «Se vi è cara la vita del principe T....». «Del  principe  T.? il fratello d’Irene», sclamò Orazio varcando d’un salto
foreste avrebbe corso meno pericolo che non tra le mani del  principe  della campagna di Roma, che l’aveva agguantato al collo. Ma
di Cencio le sue mani frementi. «Se vi è cara la vita del  principe  T. - ripigliava il malvagio - andiamo insieme a farlo
una sentenza di morte, era stata pronunziata contro il  principe  T., fratello della nostra Irene, e Cencio con otto sicari
non pontificio, s’era offerto a servire da domestico il  principe  T., che ben volentieri lo prese seco. Con lui venne a
tradizionale pudding, la notte incominciava a calare. - Il  principe  Hassin si inquieterà non vedendoci - osservò Ada, dopo aver
- disse Kammamuri. - Andiamo - ripeté Ada. Il giovane  principe  raccolse le gioie racchiuse in un piccolo forziere, staccò
altro dicendo: - Al galoppo! ... Il drappello, guidato dal  principe  che conosceva la via meglio di Bagawadi, si mise al galoppo
di potere. - Alt! - gridò in quell'istante una voce. Il  principe  rattenne violentemente il proprio cavallo e si pose davanti
un inferno, col Re che urlava contro la Reginotta, col  Principe  che strepitava e cantava da mattina a sera: - Chi la vuol
supplicandola: - Per pietà, buona Fata; salvatemi voi. Il  Principe  con la coda non lo voglio! Meglio morta. - Non
che il Re strappava le foglie della radichetta, la coda del  principe  si accorciava, si accorciava. Strappata l'ultima
non se ne vedeva neppure il segno. La Reginotta e il  Principe  si sposarono, e vissero fino alla vecchiezza, con gran
avuto il tempo di vuotarlo. Un forte tremito assalì quel  principe  ubriacone, mentre dal suo viso trapelava uno spavento
Sai che cosa credo? Che faccia parte della congiura un  principe  di non so quale paese, non di razza bianca però e che è
di sangue. - Il greco aprì le tende e scomparve, mentre il  principe  saliva sul suo trono- letto, allungandosi sulla coperta di
- Non si sa mai quello che può succedere alla corte d'un  principe  indiano, - mormorò. Anche i suoi malesi si erano vestiti a
tazza di arak birmano, porgendogliela di propria mano. Il  principe  sembrava molto di buon umore, forse anche perché era ormai
trattenne un sussulto, poi guardando bene in viso il  principe  gli chiese freddamente: - Volete scherzare, Altezza, o
degli elefanti. - Dunque? - chiese Yanez vedendo che il  principe  non si decideva a riprendere la parola. - Mylord, - disse
religiosa, onde placare la collera delle divinità. Il  principe  vi annuì di buon grado e volle che vi assistessero tutti i
ai loro gradi e con grande cordialità da parte del  principe  regnante ed alloggiati nel palazzo. Compiuta la cerimonia
strage durò una mezz'ora. Trentasette erano i parenti del  principe  e trentacinque erano caduti sotto i colpi del feroce
- chiese l'indiano. - Il primo ministro di S. A. Sindhia,  principe  regnante dell'Assam, - rispose Yanez. - Toh! Tu giungi
più notizia. Raccontavano ancora, che una figlia del ricco  principe  I..., che con la famiglia s’era trovata ai bagni marini di
Questi non era ancora completamente guarito e certo il  principe  non lo aspettava, poiché, nello scorgerlo, non poté frenare
dell’infame tua vita!" "Voga! Voga! - gridava ancora il  principe  impaziente di raggiungere il fuggente tesoro. - Voga, e se
si ballò, ma Lelio rimase abilmente sopra un divano col  principe  Giulio a parlare di caccia e del Papa. Il principe,
impressione. Dopo quindici giorni Lelio accettava dal  principe  l'invito per una caccia nelle valli comasche, e al ritorno
calesse, senza livree, col cavallo di un fattore: il  principe  Giulio presente all'invito domandò di esservi compreso,
Cà de' Varchi al disopra della vecchia badia, precedute dal  principe  Giulio e da Lelio Fornari montati sopra un rozzo biroccino
da caccia. Lelio conservava un certo aspetto signorile, il  principe  invece pareva davvero uno di quei fattori da buoi,
dal campo per girare l'arrosto. Le due signore e il  principe  seduti nell'aia all'ombra dei fienili si volgevano spesso
medesimo ferro. Egli stesso aveva il volto rosso, caldo; il  principe  Giulio e la contessa Ghigi volgevano loro in quel momento
aveva dimenticata a casa la sporta delle argenterie. Il  principe  avvezzo ai contrattempi della caccia ne rise, ma le due
e un gran piatto di dolci per far bere i ragazzi, il  principe  lo seguì mettendo mano al portasigari; la confidenza
il suo sguardo. Si levò, anch'ella fece altrettanto; il  principe  discorreva tranquillamente di agricoltura colla balia e
nessun uomo ve lo ha ancora detto. Anche la contessa, il  principe  e la balia si erano levati; entrarono tutti nell'aia
tempo dei tempi viveva a Palermo nel suo palazzo un  Principe  che non aveva nè padre, nè madre, nè fratelli, nè sorelle,
era tanto brutto che gli dispiaceva di farsi vedere. Questo  Principe  dunque non sapeva a chi lasciare i suoi feudi e per questo,
conosceva tutte le faccende della famiglia, sapeva che il  Principe  non aveva nessun parente e più volte aveva frugato
figlio mio, e su te non ho potuto vegliare. Tuo padre, il  principe  di Cattolica, ti affidò a un abate nel quale riponeva piena
rispose : - Che so? m' hanno detto che sono figlio del  principe  di Cattolica e che quel perfido abate s'è impossessato di
costanza e fermezza ! - La voce tacque, ma, il giovane  Principe  si sentì consolato, e ogni volta che parlava col fabbro
V, disse, gettandosi in ginocchio : - Maestà, grazia per il  principe  di Cattolica ! - Il Re lo guardò maravigliato perché non
che l' abate ha tutto il diritto di valersi dei beni del  principe  di Cattolica e che il Principino è un truffatore. E l'
si acquistò l' amore e la riconoscenza dei Siciliani. Il  principe  di Cattolica gli fece fare una statua che fu messa di
Calata dei Giudici e così si chiama ancora. Angelina e il  Principe  furono felici e contenti e lei fu Viceregina e il Principe
Principe furono felici e contenti e lei fu Viceregina e il  Principe  Vicerè dell'isola per anni e anni.
Percorrendo la linea dalla Piazza del Duomo alla barriera  Principe  Umberto devesi fare attenzione al palazzo in angolo tra la
una consonante doppia. Altra novità: abbiamo al Palazzo un  principe  nero. Ti parlerò di lui: un tema che potrà forse
lasciato davanti al mio caro Canaletto. Quel giorno vidi il  principe  nero da lontano, ma non discesi a pranzo benché mio zio
civetteresti, sii sincera, con un commesso viaggiatore. Il  principe  nero, se vuoi sap erlo, mostra una trentina d'anni; non è
Ci furono grandi feste nel castello; ma sul più bello il  Principe  disparve, e per quanto lo cercassero non poterono più
risolse di visitare tutto il mondo per iscoprire dove il  Principe  si celava; ma per quanto domandasse e cer- casse nessuno
che gridavano: « Fate largo al duca di Narroway! » e il  Principe  ed una bella signora passarono a cavallo, seguìti da uno
piantato per tanto tempo nel poco piacevole funerale d’un  principe  per disgredire favellando di grande e piccolo brigantaggio.
suo onore dicesse una parola di orazione funebre. Il povero  principe  con tutta la sua volontà di fare il bene n’era stato
dio! Morto l'idolo della tribù; questa distrutta, il suo  principe  prigioniero. Una sventura più atroce non lo poteva colpire.
quel soccorso che la circostanza permetteva. «Ebbene,  principe  della campagna romana, - diceva Attilio ad Orazio - ne hai