Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: pietro

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via Monte Napoleone n. 23 _ Schieppati Gaetano, via San  Pietro  all'Orto n. 17 _ Frisiani Carlo, via San Paolo n. 11. _
 Pietro  di Giovanni, via Torino n. 14. _ Ghezzi Enrico, Corso
si chiamerà Beccaria), via di S. Zeno, Verziere, via di S.  Pietro  in Gessate, Corso di Porta Vittoria alla Porta. DALLA PORTA
FrancoItaliana, via San  Pietro  all'Orto n. 8. _ Banca Nazionale, via Giardino n. 6. _
e Comp., via Oriani n. 1. _ Weill_Schott figli e Comp., via  Pietro  Verri n. 7, ecc.
Stefano. San Bernardino. San Barnaba. Santa Prassede. San  Pietro  in Gessate. TEATRI, Gerolamo. ALBERGHI ECC, Passarella.
l'Assunta. Nelle vicinanze evvi l'altra chiesa di San  Pietro  dei Pellegrini; Barnabò Visconti aveva unito ad essa uno
Domaso, divenne straricco, commerciando in società con quel  Pietro  Carcano, quasi secondo fondatore dell'Ospedale Maggiore. _
facciata venne costruita dipoi con disegno dell'architetto  Pietro  Gilardoni, e terminata nel 1818. Innanzi a questo edificio,
di storie municipali italiane e illustrazioni patrie), via  Pietro  Verri n. 18. _ Cavaleri avv. Michele, Corso Magenta, n. 86.
fabbrica del Duomo. Venne eretto su disegno dell'architetto  Pietro  Pestagalli dopo l'anno 1845. _ La facciata a colonne ne è
dei Gesuiti. Venne rifabbricato sul disegno dell'architetto  Pietro  Pestagalli, dal quale pur furono disegnate e dirette tutte
sentito circondato da due branche di colonnati; perché San  Pietro  discende a pigliare la piazza con due ranfie di colonne.
un granchio enorme. A prima giunta, lo dicono tutti che San  Pietro  non pare una grande cosa. Anzi, il mio segretario comunale,
tipi nei frati dell'opera la Favorita. Le statue in San  Pietro  hanno tutte spallaccie da San Cristoforo, e piedi
e far suonare con la nocca quella copertina. A me San  Pietro  ispirò poca devozione; e al mio segretario comunale ne
quadriglie e i circoli di un valts. Il cupolone di San  Pietro  visto da vicino non fa effetto. A guardarlo in piazza
due soldi vecchi, egli diceva. Ma avendole mostrate a Don  Pietro  , questi gli disse: - Che te ne fai? Dàmmele. E Scurpiddu
gliele diede. Il Soldato e gli altri contadini, mentre Don  Pietro  celebrava la messa, si erano divertiti a far credere a
trovar l'occasione di dirglielo, aspettando anzi che Don  Pietro  lo avesse capito anche senza che lui gliel'accennasse. Ma
avesse capito anche senza che lui gliel'accennasse. Ma Don  Pietro  sorbiva lentamente il caffè rimasto nella tazza in cui
cosa sono i peccati? - Primo: dire bugie - continuava Don  Pietro  - Secondo: rubare, prendere di nascosto roba non sua ... ,
valgono dieci lire l'una. Sono mie le ho trovate io! Don  Pietro  e la massaia scoppiarono a ridere. - Anche più di dieci
All'ultimo, vedendolo quasi con le lagrime agli occhi, Don  Pietro  aveva dovuto rendèrgliele; e per ciò si trovavano insieme
sotto il Regno Italico con disegno dell'architetto  Pietro  Pestagalli, servì a parecchi usi, che non è ufficio nostro
Piazza vi è da visitare Io studio dello scultore cav.  Pietro  Magni, il quale sta eseguendo il gran monumento a Leonardo
Ma in verità, se la gente sparla, ha di che. Questo compare  Pietro  vi sta sempre per casa, da mattina a sera. Sí, sí, c'è di
tentazione: - Non è possibile! - E una sera che compare  Pietro  trovavasi lí, arrostendo quattro fave nel braciere, e
il figliolino attaccato alla gonna, che appunto si chiamava  Pietro  per via del compare. Compare Pietro fece finta di non
che appunto si chiamava Pietro per via del compare. Compare  Pietro  fece finta di non capire, e con la paletta ritirava le fave
spuntini e ridevano alla barba di compare caprone, come  Pietro  lo chiamava quando si ritrovava da solo a solo con lei.
- E quell'altro papà? No, questi è il compare -. Compare  Pietro  storceva gli occhi e sacrava: - Avere un figliuolo e non
nego, sí, per questo. - E siete un uomo? Ah! Ah! - Compare  Pietro  non voleva sentirla parlare, né ridere a quel modo: - State
fisso ... - Ma quello lí non può parlare! - Compare  Pietro  era già in cucina e metteva legna sotto la pentola di rame
Buon pro gli faccia! - Vi fa gola, peccatoraccio? -  Pietro  scoppiò a ridere. - Sentiamo: che novità c'è? - disse
salsiccia che fumava su la graticola: - Guardate: compare  Pietro  si è voluto scomodare ... - Non c'entrava, non c'entrava!
rassicurati. Poi, visto che la pentola levava il bollore,  Pietro  spezzò un ultimo ramoscello d'ulivo: - Comare, buttate giú
delle forchette e dei bicchieri, né Filomena né compare  Pietro  fecero piú parola del bambino. Anzi, Pietro, vedendo che
mi ha rotte le ossa. - Che, che! Se non avete bevuto! - E  Pietro  tornava a mescergli, colmandogli il bicchiere. Ma piú Janu
che avevano fretta più di lui! Sissignore, suo fratello don  Pietro  Li Pani si era ridotto a questo: di contare su un terno, su
già passata la pazzia per le donne. Si era ingannata. Don  Pietro  aveva avuto la disgrazia di una serie di vincite che gli
con cui tornava a casa, le due donne capivano se don  Pietro  aveva vinto o no. Aveva vinto sera per sera, in quel mese,
vincere e stravincere. Per mesi e mesi di sèguito, don  Pietro  tornò a casa muto, col viso smorto. Cavava fuori il
lire, e non ne riparlarono più, dopo che don  Pietro  era andato su tutte le furie l'ultima volta che Matilde per
compare Giammona riuscivano a raccapezzarsi. E per ciò don  Pietro  attendeva un sogno, un bel sogno rivelatore che gli
col lotto? Un'altra rovina! Come non te n'avvedi? Don  Pietro  saltava giù, e si vestiva brontolando. Gli pareva che sua
dove? Non so più dove. - Non importa. Che facevi? Don  Pietro  aveva ragione; era una fatalità: in casa sua nessuno
giornali, le piccole disgrazie che accadevano in paese. Don  Pietro  e il compare perdevano intere giornate per cavarne i numeri
infami! Non era stato anche un vero dispetto....? Don  Pietro  e il compare non potevano rammentarsene senza sentirsi
in fila, come quegli li aveva annunziati per chiasso. Don  Pietro  e il compare non se ne davano pace. Don Vito si presentava,
- Che posso farci io, con le febbri? - balbettò don  Pietro  assalito alla sprovveduta. - Le febbri, certe febbri, non
una bella cassa da morto! Dio disperda le mie parole! Don  Pietro  era diventato, improvvisamente, tutto premura per la
No!... Basta! Non si capisce nulla. Mai un nome, mai! Don  Pietro  passava lunghe ore nella cameretta della figlia, attendendo
ma con un po' di buona volontà e di studio.... Per ciò don  Pietro  stava come in agguato, seduto a pie del lottino dove
tre giorni sarò morta!... Non dir niente alla mamma! Don  Pietro  si sentì stringere il cuore, gli salirono le lacrime agli
ore! - E porta via il suo segreto! - esclamò don Vito. Don  Pietro  in due giorni pareva invecchiato di dieci anni. Si
aiutando la madre nelle faccende domestiche. Don  Pietro  non poteva sostenere quello sguardo con cui ella pareva
Scellerato! Fu verso l'alba del funestissimo giorno. Don  Pietro  che aveva mandata quella larva di sua moglie a riposarsi un
bene! Dovevi pensarci prima... Meglio tardi che mai! Don  Pietro  avrebbe voluto rispondergli: - Non ne ho più bisogno....
scappare un lieve ironico accenno al passato; e allora don  Pietro  scoteva amaramente il capo e rispondeva: - Se fosse
convento di San  Pietro  in Gessate coi grandi chiostri, attribuiti al Bramante, per
1605 su disegno di Vincenzo Seregni, per ordine di  Pietro  Enrico Azevedo, conte di Fuentes, governatore di Milano per
gran rissa scoppiata nessun sapeva dir come e perché, e  Pietro  La Rocca dovette stentare per riuscire a chiudere la porta
terminato. Aria! Aria! Per questa poveretta.... Aria! Aria!  Pietro  La Rocca ributtò indietro due donne che volevano impedirgli
abbandonare la merceria... Che peccato! Ogni parola di lei  Pietro  La Rocca se la sentiva scendere in fondo all'anima, lieto,
insignificanti. E quando le due donne furono andate via,  Pietro  rimase mezzo intontito; se qualcuno degli avventori gli
Poi era venuta la consolazione di una bambina, a cui  Pietro  avrebbe voluto imporre il nome della madre. Ma sua moglie
portata via da una fiera polmonite in pochi giorni. Per  Pietro  fu un terribile colpo. La moglie vedendolo triste,
nel negozio. Era venuta dal suo paese la zia, chiamata da  Pietro  per aiutarla nell'assistere la bambina. Il dottore faceva
iniezioni la mattina, iniezioni la sera... Niente! E quando  Pietro  vide uscire dal portoncino di casa la bella cassa rivestita
ridotta uno straccio ", come si espresse la zia. Per ciò  Pietro  acconsentì volentieri che la zia la conducesse con sé per
parlassero con lui, ma con qualche altro che si chiamava  Pietro  La Rocca, com'egli forse si era chiamato una volta. Era
I maligni, gli impertinenti tacquero anche essi, poiché  Pietro  La Rocca faceva le viste di non capire le domande: - Avete
di carità. Poi, a poco a poco, si sparse la notizia che  Pietro  la Rocca, di notte tempo, quasi commettesse una cattiva
L'omo selvaggio? - il motto fece fortuna e in breve tempo  Pietro  La Rocca non fu chiamato altrimenti. Sì: omo selvaggio! Per
- Mi chiamano:l'" omo selvaggio". Non voglio smentirli!  Pietro  La Rocca si era lasciato ricadere di peso su la seggiola da
il prossimo, qualunque esso sia. Dirò: per la moglie di  Pietro  La Rocca! - La moglie di Pietro La Rocca - egli rispose,
sia. Dirò: per la moglie di Pietro La Rocca! - La moglie di  Pietro  La Rocca - egli rispose, parlando come un trasognato - non
Sembra che il cancro abbia furore di divorarsela presto.  Pietro  La Rocca non dovette fare molti sforzi per non cedere alla
innalzato l'attuale edificio su disegno dell'architetto  Pietro  Gilardoni. _ Ha un grandioso atrio; al piede della grande
Emanuele. Di contro al palazzo Busca è la chiesa di San  Pietro  Celestino; possiede buone pitture dello Storer e del
colonnello Rossi. Ricollocati gli Orfanelli in San  Pietro  in Gessate, se ne cominciarono nel 1813 i lavori, che
di sculture e di ricca doratura, è disegno dell'architetto  Pietro  Pestagalli. _ Si contengono in essa chiesa pitture di
poi lo sognava la notte. - Settantadue lire?! - gridò  Pietro  al colmo della meraviglia. - Ci sarebbe da comperare tre
anche tu settantacinque centesimi; la paga d'una donna.  Pietro  era felice di contribuire alla grande spesa dell'argento.
e mezzo di pane di grano turco. Sul mercato Nanna e  Pietro  scontrarono vicini e conoscenti che erano venuti a cercar
piú lesta, e corse ad unirsi alle altre giornaliere.  Pietro  si schierò coi giovani. - Addio figlioli! Che il Signore vi
caldissima di non mangiarlo nei giorni di magro.  Pietro  venne a raggiungere la sorella, ed a prendere la sua parte
il mondo. A cena i giovinetti, che erano tutti dell'età di  Pietro  o giú di lí, si provarono a mangiare atteggiati come il
rimaneva sempre indietro dalle altre. Non ne poteva piú,  Pietro  le aveva già preso il suo piccolo bagaglio: - Appoggiati al
che lasci salire mia sorella sul carro - disse alle donne  Pietro  che non osava fare egli stesso quella domanda. - Stupido,
e cadeva una fitta pioggia d'autunno. Gli uomini, ché  Pietro  era diventato anch'esso un uomo, e faceva il carrettiere,
in silenzio. Era la sua abitudine, come era l'abitudine di  Pietro  d'andare a cenare sulla trave nel cortile, per discorrere
colla bambina che cominciava a farsi capire. Ma quella sera  Pietro  aveva il volto imbronciato, e si pose a mangiare accanto
trasporto di letame? - gli domandò Martino. - No - rispose  Pietro  senza rasserenarsi. - Quanti carri te ne rimangono? - Tre.
martedí al mercato di Novara, troverà un altro carrettiere.  Pietro  non rispose. - E sarà Gaudenzio, capisci? - ripigliò
Il confronto tra quella fanciulla giovane e bella, che  Pietro  desiderava, ed era impaziente di sposare per timore che
ne era priva per sempre? Poi pensava la proposta di  Pietro  di rifarle il letto, purché si maritasse, e di
le parlasse di sposo. Che si fosse ancora illusa? Intanto  Pietro  era sempre di malumore in casa, e stava spesso fuori, ed i
uscí nel cortile borbottando: - Non si sa come pigliarla.  Pietro  picchiava un piede in terra, e dimenava il capo con
vecchio e fare la matrigna! - Oh senti! - disse finalmente  Pietro  - Pacifico non è punto vecchio. Ha trentasei anni, e tu ne
lo vuoi, peggio per te. - Sicuro - entrò a dire Martino -  Pietro  ha ragione. Di casa non ti si manda via. Ma non posso
piú cupa di prima. Ma stette in casa. Ed il matrimonio di  Pietro  si concluse; Martino andò con Pacifico a Cerano a domandare
- È il carnovale che ci è entrato in casa con questa sposa.  Pietro  invece era malinconico e taciturno. Aveva l'animo
uomo! Avete appetito? Abbracciate la vostra donnina. -  Pietro  l'avrebbe abbracciata con tutta l'anima, ma si faceva tutto
quelle piccole torture d'ogni momento? Una sera di novembre  Pietro  giunse col suo carro, e staccato il cavallo, andò a
e Nanna si legò al dito anche questa. - Mamma - disse  Pietro  a Maddalena. - Sono stato a Cerano. La mamma di Rosetta ha
la menoma ripugnanza a dormire con Nanna. L'indomani  Pietro  partí per portare della legna a Cerano, ed al ritorno
credeva. La prima sera dopo l'arrivo della piccola Lucia,  Pietro  giunse nella stalla conducendo un suonatore d'organetto.
tornare a sedere accanto alle mamme. Gaudenzio, vedendo che  Pietro  si disponeva ad aprire il ballo colla sposa, s'era
poteva dicendo: - Vuoi ballare con me, Nanna? In quella  Pietro  cessava di ballare con Rosetta, e la conduceva a sedere
che la avviliva sempre. Ella andò a sedere accanto a  Pietro  e gli disse: - Ora hai finito di ballare con tua moglie. È
aggiungere: - con Gaudenzio - ma non ne ebbe il coraggio.  Pietro  però, comprese malgrado la reticenza. Adorava la sua bella
esclusivo. Ma Nanna si vendicava di non poterlo inspirare.  Pietro  invece, profondamente buono, ne soffriva soltanto. Non
della salumaia. La sera nella stalla, non si parlò d'altro.  Pietro  non era là. Aveva dovuto partire nel pomeriggio della
di marito dev'essere quel salumaio! - esclamò Rosetta. - Se  Pietro  mi regalasse uno spillo cosí, lo mangerei a baci. - Pietro
Pietro mi regalasse uno spillo cosí, lo mangerei a baci. -  Pietro  non può fare simili spese, - disse Maddalena. - Quanto può
lo spillo. Passarono i primi giorni della settimana.  Pietro  tornò la sera del lunedí e ripartí il giovedí all'alba. Udí
larghezza. La sera del giovedí era il dodici dicembre.  Pietro  non era anche tornato. Quando egli era assente, la
di qui? - Che! - disse la sposa. - Come volete che passi?  Pietro  non è a casa. - E come c'entra Pietro con Santa Lucia? -
volete che passi? Pietro non è a casa. - E come c'entra  Pietro  con Santa Lucia? - Oh, ci credete bene sciocche! - protestò
a lui la notte di Santa Lucia. E direbbe del fiore; e  Pietro  rimanderebbe la moglie infedele ai suoi parenti; e la casa
Rosetta, allora parlerò. Ci sarà la prova. Quel grullo di  Pietro  è tanto cotto della sua sguaiata di donna, che senza prova
Nanna. - Ma l'ho riavuta, sai. Era sulla siepe dell'orto.  Pietro  guardava sospettosamente le due donne. Capiva che Nanna
- Lo spillo non me lo potevo aspettare - disse - perché  Pietro  era fuori. - Ma che! - gridò Maddalena spaventata per la
da quel pensiero ruinoso. - Quand'anche fosse stato qui,  Pietro  non avrebbe potuto fare una spesa simile. - Che cosa ne
nulla - rispose Rosetta. - Provate. Non avete udito, che  Pietro  non si sgomenta del prezzo di quello spillo? Date retta.
Poco dopo uscí dalla stalla per andare a coricarsi.  Pietro  era seduto sulla trave nel cortile. Egli le domandò: - Si
di piú nel cuore. Poco dopo la raggiunse Lucia che, dacché  Pietro  era a casa, dormiva con lei. La bimba era tutta esaltata da
non disse nulla. Gaudenzio non poteva decidersi ad uscire.  Pietro  s'avviò pel primo; ma si fermò sull'uscio nell'oscurità.
che era accanto alla porta udí un sospiro represso, e vide  Pietro  che s'allontanava soltanto in quel momento, affrettandosi
ho fatto nulla per volergli bene. È venuto da sé. Oh, se  Pietro  fosse un altro uomo! - Intanto la bimba proseguiva
si movesse. - Pure alla messa ci deve andare - pensò. -  Pietro  lo aspetta, non mancherà. In quella una figura alta uscí
disse forte: - Stavo guardando gli zoccoli... Gli occhi di  Pietro  esprimevano una paurosa ansietà. Fece un passo verso la
difficile era detto. Nanna si fece pallida di rabbia; ma  Pietro  senza darle tempo di parlare continuò a scusare quella
fratello l'aveva ucciso, poi aveva uccisa la moglie.  Pietro  nella sua profonda umiltà non avrebbe cercato di punire
avesse tempo di fare un atto o di dir nulla, una parola di  Pietro  la confermò nel suo pauroso sospetto. Egli si voltò
- gridò Nanna correndo a lui. - Eh! A nulla; va là - disse  Pietro  respingendola; e poi sussurrò: - È meglio finirla che
cascato! Ora lo so che sei geloso. Ah grullo! Ah! Ah! Ah!  Pietro  si fermò a guardarla colla bocca aperta e gli occhi
Ah! Ah! - Ebbene, se sono geloso di chi è la colpa? - disse  Pietro  tutto confuso. - Sei stata tu a venirmi a dire delle
qui il fiore che lo metta nello zoccolo della tua donna.  Pietro  sporse il fiore, esitante, quasi inebetito tra la speranza
andò ad aprire la finestra per mettere il fiore di  Pietro  nello zoccolo di Rosetta. Pietro la guardava con un resto
per mettere il fiore di Pietro nello zoccolo di Rosetta.  Pietro  la guardava con un resto di dubbio. Non poteva credere a
che quel fiore è nello zoccolo di Lucia; giuralo! - gridò  Pietro  con impeto. Nanna aveva già la mano sullo zoccolo di
disse colla coscienza sicura: - Lo giuro. Vieni a vedere.  Pietro  non rispose altro. Sospirò con soddisfazione, chiuse
donna. Mi piace di ridere; ma non voglio fare del male.  Pietro  non lo merita. È un po' selvatico; ma mi vuol bene, ed è
di lei? Che sarebbe del fiore di quell'altro? Intanto  Pietro  rientrava. Nanna spinse di nuovo la cognata verso di lui, e
Gaudenzio. Era geloso. - Ma che! Geloso! Non è vero - disse  Pietro  tutto confuso. Quanto a Rosetta, non capiva ancora. S'era
finché non glieli fai vedere sposati. Io lo conosco.  Pietro  era sugli spilli per la vergogna. - Vuoi finirla? - disse
troverebbe modo di persuaderlo per la pace di tutti.  Pietro  e Rosetta, ravvicinati da quella catastrofe, si amerebbero
solo colla sposa, ed incoraggiato dalle espansioni di lei,  Pietro  le aveva narrato piangendo le sue gelosie, i suoi timori,
gridò: - C'è qualcuno alzato? - Sí, ci sono io. - disse  Pietro  scostandosi in fretta dalla moglie, e correndo ad aprire. -
e Nanna inginocchiata accanto alla culla della bambina.  Pietro  si fece rosso come una vampa al vedere la sorella di notte
torre di San Giovanni, l'eruditissimo dottor fisico  Pietro  Moscati trasse profitto per formarvi un Osservatorio
la carniera e i cani dietro, che abbaiavano allegri. Don  Pietro  era già arrivato, puntuale sul suo bell'asino che pareva un
Bravo! Ma, prima di tutto, il timor di Dio, - disse Don  Pietro  accarezzando la testa del ragazzo. - Poi imparerai anche a
- rispose Mommo serio serio. Gli era parso che Don  Pietro  pensasse di condurlo via con sè; e all'idea di dover
23, di proprietà della famiglia Verri, ed ove abitarono  Pietro  Verri, lo storico ed economista, ed i suoi fratelli
NAZIONALI ONORE E RIPOSO ANNO IX. Nel 1801, il generale  Pietro  Theulié, morto il 19 giugno 1807 sotto Colberg, in allora
corpo di un ex inserviente dell'Università, che si chiamava  Pietro  Mariani, e di cui io aveva sezionato arbitrariamente il
dello spirito, scrisse queste altre parole: «Lo spirito di  Pietro  Mariani ex inserviente dell'Università di Pavia, è innanzi
replicai allo spirito: Io sono dispostissimo a restituire a  Pietro  Mariani la rotella del suo ginocchio sinistro, e lo prego
della stanza, s'inchinò cortesemente e mi disse: «Io sono  Pietro  Mariani, e vengo a riprendere, come vi ho promesso la mia
e al suo posto trovai il nastro nero che vi aveva lasciato  Pietro  Mariani!
televisionate centinaia di volte? La signora Di  Pietro  è una malata, è fuori discussione; è una nevrotica, si vede
decasillabi sonanti, e neppure del tutto insensati. La Di  Pietro  continuava: adesso stava parlando dei mercati
in tratto si fermava per alzare la testa e fissare Don  Pietro  negli occhi. - Bravo! Avanti! Bene! E Scurpiddu riprendeva
È vero Soldato , che tacchino vuol dire nuzzu ? Don  Pietro  sorrise. - Ma non si lègge cantando - gli disse; - si canta
dal dirlo. - Il Papa un tempo era re, - rispose Don  Pietro  un po' imbrogliato, - e doveva avere soldati. Ora
che si vede posto nell'angolo della facciata servì a  Pietro  da Verona per iscagliare i suoi fulmini contro gli eretici.
con i capelli rossi e gli occhi loschi, che chiamavano  Pietro  il Balbuziente, perché parlando intaccava sempre. E invece
gli doveva da un pezzo cinque fiorini d'argento. Un giorno  Pietro  andò da lui a richiederglieli. L'ex gobbo si scusò e lo
supplicò di aspettare fin dopo la mietitura del grano; ma  Pietro  disse che non gli concedeva la proroga alla restituzione,
dicendo quali parole aveva aggiunte alla loro canzone.  Pietro  il Balbuziente si fece ripetere le rime; poi se ne andò,
gli corrono incontro e gli domandano se vuol ballare.  Pietro  acconsente, dopo aver fatto gli stessi patti di Bernardo, e
di omìni neri si calmò un poco; essi circondarono  Pietro  e mille voci gli gridarono nello stesso tempo: - Esprimi un
Bene, bene! - esclamarono i Ballerini. - Vieni qui, Pietro.  Pietro  si avvicinò tutto gongolante. Essi lo sollevarono da terra,
gobba grossa come un cocomero. Il sarto non si chiamava più  Pietro  il Balbuziente, ma era per di più il Gobbo balbuziente.
delle signore, mentre attendevano davanti al cancello. Don  Pietro  - oramai lo chiamavano così - riconosciutili da lontano,
- Su, montino in carrozza anche loro - disse don  Pietro  - c'è posto per tutti. Non può immaginare che piacere mi
monumento a Leonardo da Vinci, opera dello scultore cav.  Pietro  Magni; sarà collocato nel mezzo del giardino fatto
di quella strega che voleva picchiarlo, accortosi che Don  Pietro  e Capobanda erano entrati nella vigna, non li rincorse per
Tiù! Tiù ! Esclamando di tratto in tratto. - Bravo, Don  Pietro  ! Bravo, Capobanda ! - vedendo che i tacchini strappavano
interrogasse coi gracchi: Faccio bene? Poi, vedendo che Don  Pietro  e Capobanda , si inoltravano troppo, Scurpiddu tirò loro
spie del sindaco e degli assessori. «Vedete quel don  Pietro  Salvo? Non si muove mai di qui. Si direbbe tutt'assorto
vigne delle Torretta, coi vostri ulivi di Rossignolo?» Don  Pietro  Salvo che entrava in quel momento e aveva capito di che si
lui ad entrare assieme con gli altri nella Società, don  Pietro  rispose: «I Roccaverdina sono stati sempre uno più matto
del Signore, noi vi difenderemo! Alessandro, Alessandro!  Pietro  vince in Alessandro! Il mercenario, la maledetta creatura
s'era accorta di tutto. Il servitore del Collalto si chiama  Pietro  e ha un fare così serio e una voce così grave che fin dalle
avvilito, che balbettai: - Che devo fare? - Io - soggiunse  Pietro  - se avessi la disgrazia di essere ne' suoi piedi... li
Ma pensa... - E rimasi nella mia camera finché non venne  Pietro  a prendermi per andare a pranzo, durante il quale il
scena si è ripetuta stamani per la colazione, dopo la quale  Pietro  mi ha riaccompagnato qui in camera dove sto aspettando
la cose dal lato peggiore, come fanno tutti! Intanto  Pietro  mi ha detto che Luisa e la sora Matilde non si parlano più
mentre eravamo a colazione,  Pietro  il cameriere è venuto a dire a Collalto: - Professore, c'è
di Bernardino Luini, di Calisto Piazza da Lodi, di  Pietro  Gnocchi, di Lomazzo, Ferrari, e dipinti di Antonio Campi.
in conseguenza al testamento 18 maggio 1621 di Giovanni  Pietro  Carcano, il quale lasciava al grande Ospedale l'usufrutto
La colonna, testimonio di barbarie, venne fatta togliere da  Pietro  Verri, il 1o settembre 1778 per consiglio di Cesare
abbozzo potente del Tiziano; il Ratto delle Sabine di  Pietro  da Cortona; e cento altri diamanti; e cento altri miracoli
un fiume, anzi un mar Rosso di maestà. Nella chiesa di San  Pietro  in Vincoli, dove hanno allogato il Mosè in mezzo a fregi
gracchiando. La metteva sul dorso di Notaio o di Don  Pietro  ed essi dovevano portarla attorno mentre pascolavano. Paola