Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: pane

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ricevuto di che sfamarsi, la gente li aveva soprannominati  Pane  e Cacio: Pane il bruno e Cacio il biondo, che sembrava
sfamarsi, la gente li aveva soprannominati Pane e Cacio:  Pane  il bruno e Cacio il biondo, che sembrava avesse qualche
sembrava avesse qualche anno meno dell'altro. Una mattina  Pane  avea trovato per terra uno zufolo di canna e si era provato
-- tu sonerai lo zufolo ed io canterò. Ci guadagneremo il  pane  così. - Bravo. Io sonerò, e tu canterai; ci guadagneremo il
così. - Bravo. Io sonerò, e tu canterai; ci guadagneremo il  pane  cosi. E per poco, quella mattina non dimenticarono di
giorno si fermarono davanti al portone del palazzo del Re.  Pane  cavò di tasca lo zufolo e cominciò la sua sonatina. Si
Reginotta e le sorelle doppie manciate di monetine di rame.  Pane  e Cacio, raccolte allegramente le monete sparse per terra,
fecero due belle riverenze, e andarono via. Erano proprio  Pane  e Cacio; non quistionavano mai. Quel che voleva l'uno
si presentarono, al solito, davanti al palazzo del Re.  Pane  stava per cavar di tasca lo zufolo, quando si accostò una
- Ordine di Sua Maestà, salite a sonare nelle stanze reali.  Pane  e Cacio erano confusi per tanto onore; e appena si
e di molti dignitari di Corte, si smarrirono talmente, che  Pane  non aveva fiato per soffiare nello zufolo e Cacio si
i piedi! Nessuno sapeva spiegarsi quelle minacciose parole.  Pane  e Cacio, atterriti, erano scoppiati in un gran pianto. -
Voi non sapete! - rispondeva il Re voltandole le spalle. E  Pane  e Cacio, la mattina dopo, ancora sbalorditi e con le
nostra famiglia e del nostro regno, egli rispose: "Maestà,  Pane  e Cacio vi daranno grandi guai!". E non volle dirne di più.
grandi guai!". E non volle dirne di più. Ed ecco che  Pane  e Cacio sono arrivati. Se non fossero così ragazzi, li
voglio Pane. La Regina ordinò subito che le recassero del  pane  fresco, manipolato a posta per lei. La Principessina non si
Il popolo mormorava: - Se il Re non avesse mandato via  Pane  e Cacio, queste disgrazie non sarebbero accadute! Immensa
pel regno e fuori. - Chi trova i due ragazzi chiamati  Pane  e Cacio, ne dia notizia a Sua Maestà; riceverà una buona
una buona mancia. Passarono settimane, passarono mesi, e di  Pane  e Cacio nessuna nuova! - Avete capito, Regina, che il Mago
due giovani Principesse. Il Re si mise subito in viaggio.  Pane  e Cacio lo accolsero con grandi onori nel loro palazzo. -
la carestia e la moria. - Per la carestia, ci vuol poco. E  Pane  spiegò minutamente quel che occorreva fare. - Per la moria
quel che occorreva di fare. - Intanto, - soggiunse  Pane  - la mia Principessa bionda si prepari il corredo. -
Mago ha predetto il vero? Era meglio farli ammazzare. Ora  Pane  e Cacio dettano leggi. Per far cessare la carestia ecco
il forno, di spazzarlo col fruciandolo, e d'infornare il  pane  due volte nella giornata, due volte nella nottata. E quando
fruciandolo per le scale. Ma come fare? Se non infornava il  pane  lui nel forno di palazzo reale, sarebbe venuto meno il pane
pane lui nel forno di palazzo reale, sarebbe venuto meno il  pane  agli altri forni e la popolazione sarebbe morta di fame. Le
tra otto giorni dovevano arrivare i loro futuri mariti,  Pane  e Cacio. Se non che, da mattina a sera esse ora si
bel pretesto per rimandar a tempo indeterminato le nozze di  Pane  e Cacio. La Reginotta ha ragione: deve sposare lei prima
le mandre di pecore. E quantunque fosse comodo avere il  pane  e i latticini con quella facile maniera, tutti godevano di
avrebbe corso il pericolo di morire di fame. Per questo  Pane  e Cacio, al loro arrivo, ebbero accoglienze trionfali; per
a preparare feste non mai viste pei prossimi sponsali.  Pane  e Cacio erano diventati due bei giovinotti e facevano
divertimenti, cene, ma di nozze neppure una parola. E  Pane  e Cacio, una mattina, dissero al Re: - Maestà, parola di Re
chi siete, d'onde venite. - Fui frumento e poi farina,  Pane  ho nome e Pane sono. Alla mia Principessina Io non voglio
d'onde venite. - Fui frumento e poi farina, Pane ho nome e  Pane  sono. Alla mia Principessina Io non voglio dir di più. Cavò
giorni. Intanto egli macchinava il modo come disfarsi di  Pane  e Cacio, che diventavano più insistenti che mai. Una
in camera di Cacio, in fondo a una cassetta dell'armadio.  Pane  e Cacio, per ordine del Re, furono ammanettati come ladri,
erano inconsolabili. Non sapevano persuadersi come mai  Pane  e Cacio avessero potuto commettere quella mala azione. Non
Ma non osavano di parlarne al Re, tanto appariva adirato.  Pane  e Cacio, quasi per irrisione dei loro nomi, ricevevano ogni
ricevevano ogni giorno, per mantenimento, due fette di  pane  nero e due fette di cattivo cacio. I guardiani però
cella dei prigionieri e non trovavano niente; le fette di  pane  e di cacio si ammonticchiavano, indurite, in un canto, e
passava per la testa che quei picchi potessero provenire da  Pane  e Cacio. Anche le Principessine sentivano ogni notte lievi
non ebbe confine. E ordinò che gli conducessero al cospetto  Pane  e Cacio. - Ah, Maestà, che disgrazia! Pane e Cacio sono
al cospetto Pane e Cacio. - Ah, Maestà, che disgrazia!  Pane  e Cacio sono scappati via, non si sa come. I catenacci
quelle sillabe, gli erano risultati all'orecchio i nomi di  Pane  e Cacio! Quegli ambasciatori di un Re lontano parlavano
intendersi. Essi venivano in nome del loro Re a reclamare  Pane  e Cacio, che erano suoi figli. Una Strega glieli aveva
erano suoi figli. Una Strega glieli aveva rapiti bambini,  Pane  di un anno e sei mesi, Cacio di un anno, e il povero padre
parti, avea recata la notizia che due bei giovani chiamati  Pane  e Cacio erano stati arrestati e dovevano essere impiccati.
a ferro e fuoco tutto il regno. Quando il Re disse che  Pane  e Cacio erano scappati di carcere e che nessuno sapeva dove
e disse: - Vi sposo sull'istante! Allora i Re potevano; e  Pane  e Cacio e le due Principesse furono lì per lì mariti e
ho portato un po' di  pane  e un po' di acqua ... Ma non posso darteli. La chiave della
di sasso. E li chiamava, dolorosamente, per nome: - Ah,  Pane  mio! Ah, Vino mio! Ah, Olio mio! Ah, Aceto mio! Ah,
dopo un po' di sbalordimento, tornava a ripetere: - Ah,  Pane  mio! Ah, Vino mio! E come pronunziava un nome, il chiamato
se mai, per colpa vostra: tienlo a mente. Ah! Ah! Ah! ...  Pane  e Vino! ... Il vecchio ricominciò a ridere, a ridere,
per mano i due piccini, si cacciò davanti gli altri tre.  Pane  apriva la marcia reggendo, come una bandiera, la coda di
Dirai ... così e così ... Venti panini sfornati di fresco.  Pane  uscì di casa pavoneggiandosi dello strano ornamento. La
spinta che lo fece ruzzolare per terra quanto era lungo.  Pane  entrò dal fornaio e disse: - La "gran Barba bianca" vuole
paura, si affrettò a consegnare i venti panini richiesti.  Pane  tornò a casa, seguito da una folla di gente che gli diceva:
gli diceva: - Pane! Pane! O che sei diventato un cavallino?  Pane  si affacciò su l'uscio e mostrò beffardamente la schiena.
I ragazzi crescevano sani e forti, ben nutriti come erano.  Pane  era già un bel giovanotto, ma pigro, svogliato. Ora gli
La cuccagna della coda, un giorno o l'altro, cesserà!  Pane  rimaneva impassibile; Vino e Olio alzavano le spalle,
Ed io sono stanco di lavorare! Sento mancarmi le forze.  Pane  rimaneva impassibile. Vino e Olio alzavano le spalle, e
a stento alle reni di Pane: era cattivo prognostico.  Pane  ne fu scosso, e disse: - Babbo, voglio fare il contadino
mondo. Arare, seminare, zappare, mietere, trebbiare ... Il  pane  per tutti voglio guadagnarlo io, ma non con la coda! - Sii
voglio guadagnarlo io, ma non con la coda! - Sii benedetto,  Pane  mio! E venne la volta di Vino: la coda gli si appiccicava a
la coda. E una mattina fu vista una piccola processione con  Pane  alla testa che recava, alta come una bandiera, la magnifica
non stava ferma un minuto e scoteva fin le braccia di  Pane  che stentavano a tenerla ferma. Una gran folla si era
rubate od organizzate, o magari onestamente comperate con  pane  per ripararsi dal freddo o per investire capitale in un
nel migliore dei casi, della misera mezza razione di  pane  che, con sforzo doloroso, hanno risparmiato fin dal
sul fondo; ciò fatto, la riscambiano con pane, e il  pane  con un nuovo litro da denaturare, e questo fino a
zuppa esiste un prezzo pressoché stabile ( mezza razione di  pane  per un litro), la quotazione delle rape, carote, patate è
effettuando il pagamento a contanti, con una dose di  pane  superiore a quella inizialmente stanziata. Lo Häftling si
Quest' ultimo si accontenterà di un modesto quantitativo di  pane  per accettare il cambio; infatti il prossimo Wäschetauschen
le coperture d' oro dei denti per venderle in Buna contro  pane  o tabacco; ma è più comune il caso che tale traffico abbia
il "piccolo" offre al "grosso" tre o quattro razioni di  pane  in contanti per sottoporsi all' estrazione. Se il grosso
contrariamente a quanto avviene in Buna, quattro razioni di  pane  costituiscono l' importo massimo degli affari che si
sera, trovare il cliente, ed effettuare il baratto contro  pane  o zuppa. Questo traffico è intensissimo: per certi
al lavoro collo svantaggio iniziale di mezza razione di  pane  da stanziarsi per l' acquisto di un nuovo cucchiaio.
fame; se sei fìgliuolo di Dio, fa un miracolo e cangia in  pane  queste pietre. Cristo taceva. Fa, fa, un miracolo, ripeteva
Fa, fa, un miracolo, ripeteva il Maligno, e cangia in  pane  le pietre! e Cristo, allora, guardandolo, gli disse: l'uomo
sue caducità fisiche? Che importa, la sofferenza, se non il  pane  solo è pascolo dell'uomo, ma un conforto interiore che lo
duro sacrificio, quando per vincere queste torture, non il  pane  è necessario, ma un'energia morale che arriva sino
la lettera fu finita, Grigo cavò fuori una razione di  pane  e me la porse insieme con il coltellino. Era usanza, anzi
anzi legge non scritta, che in tutti i pagamenti a base di  pane  fosse uno dei contraenti a tagliare il pane e l' altro a
a base di pane fosse uno dei contraenti a tagliare il  pane  e l' altro a scegliere, poiché così il tagliatore era
che an- sava e non aveva più forza di muoversi, inzuppò il  pane  nell’acqua e lo dette a man- giare alla povera bestia.
nell'acqua, condite con un po' di lardo, e grosse fette di  pane  nero, i carabinieri, la guardia forestale e gli inservienti
mano, e che senza quella misera minestra e quella fetta di  pane  nero, sarebbero morte forse anch'esse di fame! La sera, non
per gli affamati, riempiendosi le tasche coi tozzi di  pane  che gli davano, portandone in un fazzoletto, fin nella
di una buona parola, di un sorriso, d'una benedizione ... E  pane  e pane e pane, che non si capiva d'onde potesse cavarlo;
buona parola, di un sorriso, d'una benedizione ... E pane e  pane  e pane, che non si capiva d'onde potesse cavarlo; talché la
municipale, la distribuzione delle minestre e del  pane  alla povera gente; e Padre Anastasio, guardiano del
mandava in terra, i sei ragazzi, dopo aver preso con sé il  pane  e il companatico per fare il rancio , si mettevano in
ungheresi, e dentro c' è mezza razione di pane: la metà del  pane  di stamattina. È ben noto che solo i Grossi Numeri
loro pane; nessuno di noi anziani è in grado di serbare il  pane  per un' ora. Varie teorie circolano per giustificare questa
circolano per giustificare questa nostra incapacità: il  pane  mangiato a poco per volta non si assimila del tutto; la
senza intaccarlo, è nociva e debilitante in alto grado; il  pane  che diviene raffermo perde rapidamente il suo valore
tanto più risulta nutriente; Alberto dice che la fame e il  pane  in tasca sono addendi di segno contrario, che si elidono
non c'era più! E su la tavola, due grosse pagnotte di  pane  bianchissimo, una formella di cacio, parecchie cipolle
pianto! Poi, vedendo sulla tavola quelle grosse pagnotte di  pane  bianchissimo, cominciò a batter le mani e a ridere, a
su la tavola, per prendere una delle pagnotte di  pane  bianchissimo, non mai visto in casa sua. E siccome la mamma
mutamento. Dovettero contentarlo. - Questo  pane  è mio! Tagliava larghe fette e mangiava. - Questo cacio è
"Entrate, qui nulla manca. Eccovi prosciutto, ricotta,  pane  ed una foglietta
stato rinchiuso per un'intera giornata in una camera a  pane  e acqua, scommetto avrebbe fatto anche lui quel che ho
che colla voce, fece intendere che fin che ci sarebbe stato  pane  pei giovani, non sarebbe mancato ai vecchi. Ma capiva
l'elemosina di nessuno e nemmeno a me piace di mangiare il  pane  sporco. - Perché, perché il pane sporco? - balbettò
a me piace di mangiare il pane sporco. - Perché, perché il  pane  sporco? - balbettò fievolmente Giacomo. - Lo dicon tutti
chi sia, Giacomo: purché non si dica che noi mangiamo il  pane  sporco. - Non si dirà - scappò detto al povero filosofo,
inettitudine, permettendo che i suoi mangiassero il  pane  sporco. Angiolino lo faceva piangere di rabbia. Questo
la frase di Angiolino: Che non si dica che noi si mangia il  pane  sporco. Uno stringimento della gola, una nausea nervosa
- mi ha detto un paio di giorni fa - stasera starete a  pane  e acqua! Per fianco destro... March! - E questo, perché?
due pasti al giorno e la mattina il caffè e latte col  pane  inzuppato, ma senza burro e sempre con poco zucchero. Il
ma la sua vicina, poverissima, non aveva che dei tozzi di  pane  secco, duro. Allora quella meno povera regalava alla sua
superato il naturale disgusto, lo adoperava a condire il  pane  o a friggerci un soldo di peperoni. E ancora un altro fatto
delle loro visceri, vorrebbero che oltre il piccolo e rude  pane  del corpo, dato, ahi, con così rigorosa misura, fosse loro
strettissimo, da chi ne ha il sacrosanto dovere, il  pane  dell'anima, l'istruzione. Desiderio insano! Mancherà,
e triste di dolore sociale: mancherà, senz'altro, il  pane  dell'anima, quello che dovrebbe dar frutto di bene
raggiungevo questo diploma, questa missione di dare il  pane  dell'anima alle figlie del popolo, continuamente
al mio anno di Auschwitz, in cui oltre alla fame di  pane  ho sofferto per la fame di carta stampata. "Remorques" è il
foresta, dopo un mattino di lavoro, che sbocconcella il suo  pane  sotto il castagno venerando. - Un briciolo anche a me! Un
lui. - Avrai la tua parte, povera bestiola! E sminuzzò il  pane  e lo gettò sull'erba. La gazza, mangiando, lo interrogava:
bagnato coi suoi sudori e costretto a dare quanto poteva:  pane  a sé, ai propri figli. Il suolo, grato per quelle cure, per
più del peccato mortale. Campavan la vita infornando il  pane  della gente, e Tizzoncino, come la chiamavano, era attorno
il loro mestiere. Non avevan le pari nel cuocere il  pane  appuntino, e le vecchie avventore tornarono subito. Perfin
tornarono subito. Perfin la Regina volle infornare il  pane  da loro; il Tizzoncino così saliva spesso le scale del
E le buttò al mastino. La Regina provò, riprovò; ma il suo  pane  riusciva sempre o troppo o poco cotto; e intanto il povero
- Sposare il Reuccio con Tizzoncino. Così il Mago avrà il  pane  stacciato, impastato, infornato dalle mani della Regina, e
venissero dietro, a casa sua: non gran che, ma un po' di  pane  e formaggio glielo avrebbe trovato. La casa era a venti
a fare delle sciocchezze, ma che se volevano finire il  pane  e formaggio facessero pure, a quel punto potevano anche
al vostro comando; ma prima gli date ancora un po' di  pane  e quel salame che c' è sotto il camino, perché la strada è
loro lingua, bensì in russo. Rifiutammo, poiché il nostro  pane  era prezioso. Ma Daniele non rifiutò: Daniele, a cui i
devastati, le scuole chiuse, le officine distrutte, per il  pane  degli invasori. Non poche erano madri, e per il pane
per il pane degli invasori. Non poche erano madri, e per il  pane  avevano lasciato i figli. In Germania avevano trovato il
un dolore indicibile, non raddolcito neppure dal pezzo di  pane  intinto nel miele che zia Tatàna diede a lui ed a
A Bustianeddu niente. Ma che cosa era un pezzo di  pane  intinto nel miele dopo la profonda amarezza di sentirsi
padre, nonché altre persone del vicinato. Inoltre Maestro  Pane  aveva messo su bottega in un bugigattolo in faccia al
con cinque bambini che mendicavano; lo stesso Maestro  Pane  chiedeva spesso l'elemosina. Con tutto ciò la gente era
allegra: i cinque bimbi mendicanti ridevano sempre, Maestro  Pane  parlava con se stesso ad alta voce, raccontandosi storielle
entro cinque minuti inizia la distribuzione del pane, del  pane  Brot Broit chleb pain lechem kenyér, del sacro blocchetto
invertita lasciando tutti scontenti e frustrati. Il  pane  è anche la nostra sola moneta: nei pochi minuti che
rossastro: in questo brodo il popolo napoletano vi bagna il  pane  e mangia le castagne, come seconda pietanza; per un soldo,
una grossa cucchiaiata di questa miscela e la depone sul  pane  del compratore, badando bene a che l'unto caldo e bruno non
sa dove porta la regal riviera le sue pietre e il suo limo.  Pane  immortale, fra le biade, irride, coi suoi cori di Fauni, al
non c'erano più. Egli trovò per terra alcune pagnotte di  pane  duro e un secchio che conteneva un po' di latte inacidito.
vi reclamano. La famiglia Europea offrirà a tutti il  pane  e l'alloggio gratuito; voi sarete vestiti e nutriti a spese
un solco in quella terra in cui i figli hanno a seminare il  pane  dell'avvenire. Questa terra bagnata di sangue l'abbiamo a
nerbate. Solo presentando lo scontrino si può riscuotere il  pane  al mattino seguente. L' attenzione di Alberto si è
tu sei buono. Hai mangiato oggi? - Mi ha dato una fetta di  pane  un capraio questa mattina, lassù. E indicava la collina. -
colazione: ti farò una bella sacca poi; per oggi metti il  pane  in una tasca e il companatico nell'altra, se avrai sete,
rosso pendente sul becco, egli trasse fuori dalle tasche il  pane  e il formaggio e cominciò a mangiare in piedi, appoggiato
Il Verbo incarnato vi discende sotto le specie di candido  pane  ed il sacerdote alza, tra nubi d'incenso, la bianca Ostia e
Giovann dell'Orghen col solito pentolino del latte e col  pane  fresco della colazione. Era detto Giovann dell'Orghen ,
preludio di primavera. "Gli ho portato il latte bianco e il  pane  cotto nel forno" disse ancora collocando la roba sulla
se abbaiava per fame. Gli buttò dunque un boccone di  pane  fresco, che il cane lasciò cadere in terra e non toccò come
non porta mai il cappello sugli occhi e può sempre dire  pane  al pane, ladro al ladro. Il Nonno Nicodemo Lanzavecchia
cessato governo austriaco, prima del sessanta, sipagava il  pane  in questi paesi non piú di cinque soldi la libbra, e per
un branchetto di pecore, già mordendo il grosso pezzo di  pane  che costituisce il pasto di buona parte della giornata.
rilevando i crediti del signore della Rivalta, assicurò  pane  e lavoro a Battista ed Angiolino, e permise alla mamma
risolvere il problema dei bisogni quotidiani — quelli del  pane  e della minestra, — e per avviare la famiglia sopra un
quella mano di ferro, che ogni mattina portava in casa il  pane  per i suoi figliuoli. Quando si sentiva soffocare, correva
quelli che non sanno lavorare e si lasciano rubare il  pane  e prendono schiaffi dal mattino alla sera; i tedeschi li
il risveglio è un ritorno dal nulla. Alla distribuzione del  pane  si sente lontano, fuori delle finestre, nell' aria buia, la
bettonica, e voluto molto bene, perchè si guadagnava il  pane  facendo qualunque servizio, sempre pronto, sempre allegro,
Ti veste? - Quando ne ha, mi dà quel che ha. Mi busco il  pane  anche da me. In quanto ai vestiti, me li regalano, vecchi,
astuzia sorniona e senza espormi. Rubavo tutto, salvo il  pane  dei miei compagni. Sotto l' aspetto, appunto, delle
saccone presero fuoco, e in questo modo ci conquistammo il  pane  che ci resse in vita fino all' arrivo dei russi e ci
circondano il tuo cavallo non appena ti scorgono, chiedendo  pane  ? Non vedi quanta gente muore, chiedendo per pietà pane,
ove i Benedettini pregavano e lavoravano la terra per dar  pane  agli affamati. Ma non vi andava con seguito di cavalieri,
il castigo! Glielo diceva sempre la mamma: "mangierai il  pane  che ti meriti!" Mostro d'ingratitudine! se gli avesse
una signora degna di una buona famiglia. "Mangerai il  pane  che ti meriti!" Era sempre la voce della sua povera mamma,
per aggiustarla e per mandar via la strega. "Mangerai il  pane  che ti meriti!" soleva dire dopo, nei pochi mesi che campò;
cartello, era la grande profezia di sua madre: "Mangerai il  pane  che ti meriti!" Era un pane ben duro, scottante come
di sua madre: "Mangerai il pane che ti meriti!" Era un  pane  ben duro, scottante come carbone acceso: ma le profezie dei
dei morti vanno diritte al loro scopo. "Mangerai il  pane  che ti meriti!" La Cherubina, con un lumicino a petrolio in
stata lorda di sangue: e col sangue non si fabbrica il  pane  della gente onesta. Erano larve, frantumi di pensiero che
devota pareva ripetere la sua profezia: "Mangerai il  pane  che ti meriti ... ." Anzi gli parve nella grossezza del
rozzi panni: Imilda si strinse a lui, dicendo: - Tu hai  pane  nella bisaccia? Quando sarà finito, lo domanderemo ai
e smetteva i riguardi, parlando chiaro e tondo, chiamando  pane  il pane: - La signora, con una ragazza da marito in casa,
non c'era più Paola che venisse a beccargli la fetta di  pane  nero tra le mani. Più tardi però l'appetito si fece
Scurpiddu a ogni boccone, masticando lentamente, quasi il  pane  o le olive nere salate avessero sapore amaro, guardava