ricevuto di che sfamarsi, la gente li aveva soprannominati | Pane | e Cacio: Pane il bruno e Cacio il biondo, che sembrava |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
sfamarsi, la gente li aveva soprannominati Pane e Cacio: | Pane | il bruno e Cacio il biondo, che sembrava avesse qualche |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
sembrava avesse qualche anno meno dell'altro. Una mattina | Pane | avea trovato per terra uno zufolo di canna e si era provato |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
-- tu sonerai lo zufolo ed io canterò. Ci guadagneremo il | pane | così. - Bravo. Io sonerò, e tu canterai; ci guadagneremo il |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
così. - Bravo. Io sonerò, e tu canterai; ci guadagneremo il | pane | cosi. E per poco, quella mattina non dimenticarono di |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
giorno si fermarono davanti al portone del palazzo del Re. | Pane | cavò di tasca lo zufolo e cominciò la sua sonatina. Si |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
Reginotta e le sorelle doppie manciate di monetine di rame. | Pane | e Cacio, raccolte allegramente le monete sparse per terra, |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
fecero due belle riverenze, e andarono via. Erano proprio | Pane | e Cacio; non quistionavano mai. Quel che voleva l'uno |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
si presentarono, al solito, davanti al palazzo del Re. | Pane | stava per cavar di tasca lo zufolo, quando si accostò una |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
- Ordine di Sua Maestà, salite a sonare nelle stanze reali. | Pane | e Cacio erano confusi per tanto onore; e appena si |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
e di molti dignitari di Corte, si smarrirono talmente, che | Pane | non aveva fiato per soffiare nello zufolo e Cacio si |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
i piedi! Nessuno sapeva spiegarsi quelle minacciose parole. | Pane | e Cacio, atterriti, erano scoppiati in un gran pianto. - |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
Voi non sapete! - rispondeva il Re voltandole le spalle. E | Pane | e Cacio, la mattina dopo, ancora sbalorditi e con le |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
nostra famiglia e del nostro regno, egli rispose: "Maestà, | Pane | e Cacio vi daranno grandi guai!". E non volle dirne di più. |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
grandi guai!". E non volle dirne di più. Ed ecco che | Pane | e Cacio sono arrivati. Se non fossero così ragazzi, li |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
voglio Pane. La Regina ordinò subito che le recassero del | pane | fresco, manipolato a posta per lei. La Principessina non si |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
Il popolo mormorava: - Se il Re non avesse mandato via | Pane | e Cacio, queste disgrazie non sarebbero accadute! Immensa |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
pel regno e fuori. - Chi trova i due ragazzi chiamati | Pane | e Cacio, ne dia notizia a Sua Maestà; riceverà una buona |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
una buona mancia. Passarono settimane, passarono mesi, e di | Pane | e Cacio nessuna nuova! - Avete capito, Regina, che il Mago |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
due giovani Principesse. Il Re si mise subito in viaggio. | Pane | e Cacio lo accolsero con grandi onori nel loro palazzo. - |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
la carestia e la moria. - Per la carestia, ci vuol poco. E | Pane | spiegò minutamente quel che occorreva fare. - Per la moria |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
quel che occorreva di fare. - Intanto, - soggiunse | Pane | - la mia Principessa bionda si prepari il corredo. - |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
Mago ha predetto il vero? Era meglio farli ammazzare. Ora | Pane | e Cacio dettano leggi. Per far cessare la carestia ecco |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
il forno, di spazzarlo col fruciandolo, e d'infornare il | pane | due volte nella giornata, due volte nella nottata. E quando |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
fruciandolo per le scale. Ma come fare? Se non infornava il | pane | lui nel forno di palazzo reale, sarebbe venuto meno il pane |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
pane lui nel forno di palazzo reale, sarebbe venuto meno il | pane | agli altri forni e la popolazione sarebbe morta di fame. Le |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
tra otto giorni dovevano arrivare i loro futuri mariti, | Pane | e Cacio. Se non che, da mattina a sera esse ora si |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
bel pretesto per rimandar a tempo indeterminato le nozze di | Pane | e Cacio. La Reginotta ha ragione: deve sposare lei prima |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
le mandre di pecore. E quantunque fosse comodo avere il | pane | e i latticini con quella facile maniera, tutti godevano di |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
avrebbe corso il pericolo di morire di fame. Per questo | Pane | e Cacio, al loro arrivo, ebbero accoglienze trionfali; per |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
a preparare feste non mai viste pei prossimi sponsali. | Pane | e Cacio erano diventati due bei giovinotti e facevano |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
divertimenti, cene, ma di nozze neppure una parola. E | Pane | e Cacio, una mattina, dissero al Re: - Maestà, parola di Re |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
chi siete, d'onde venite. - Fui frumento e poi farina, | Pane | ho nome e Pane sono. Alla mia Principessina Io non voglio |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
d'onde venite. - Fui frumento e poi farina, Pane ho nome e | Pane | sono. Alla mia Principessina Io non voglio dir di più. Cavò |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
giorni. Intanto egli macchinava il modo come disfarsi di | Pane | e Cacio, che diventavano più insistenti che mai. Una |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
in camera di Cacio, in fondo a una cassetta dell'armadio. | Pane | e Cacio, per ordine del Re, furono ammanettati come ladri, |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
erano inconsolabili. Non sapevano persuadersi come mai | Pane | e Cacio avessero potuto commettere quella mala azione. Non |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
Ma non osavano di parlarne al Re, tanto appariva adirato. | Pane | e Cacio, quasi per irrisione dei loro nomi, ricevevano ogni |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
ricevevano ogni giorno, per mantenimento, due fette di | pane | nero e due fette di cattivo cacio. I guardiani però |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
cella dei prigionieri e non trovavano niente; le fette di | pane | e di cacio si ammonticchiavano, indurite, in un canto, e |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
passava per la testa che quei picchi potessero provenire da | Pane | e Cacio. Anche le Principessine sentivano ogni notte lievi |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
non ebbe confine. E ordinò che gli conducessero al cospetto | Pane | e Cacio. - Ah, Maestà, che disgrazia! Pane e Cacio sono |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
al cospetto Pane e Cacio. - Ah, Maestà, che disgrazia! | Pane | e Cacio sono scappati via, non si sa come. I catenacci |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
quelle sillabe, gli erano risultati all'orecchio i nomi di | Pane | e Cacio! Quegli ambasciatori di un Re lontano parlavano |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
intendersi. Essi venivano in nome del loro Re a reclamare | Pane | e Cacio, che erano suoi figli. Una Strega glieli aveva |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
erano suoi figli. Una Strega glieli aveva rapiti bambini, | Pane | di un anno e sei mesi, Cacio di un anno, e il povero padre |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
parti, avea recata la notizia che due bei giovani chiamati | Pane | e Cacio erano stati arrestati e dovevano essere impiccati. |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
a ferro e fuoco tutto il regno. Quando il Re disse che | Pane | e Cacio erano scappati di carcere e che nessuno sapeva dove |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
e disse: - Vi sposo sull'istante! Allora i Re potevano; e | Pane | e Cacio e le due Principesse furono lì per lì mariti e |
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE? -
|
ho portato un po' di | pane | e un po' di acqua ... Ma non posso darteli. La chiave della |
LE ULTIME FIABE -
|
di sasso. E li chiamava, dolorosamente, per nome: - Ah, | Pane | mio! Ah, Vino mio! Ah, Olio mio! Ah, Aceto mio! Ah, |
LE ULTIME FIABE -
|
dopo un po' di sbalordimento, tornava a ripetere: - Ah, | Pane | mio! Ah, Vino mio! E come pronunziava un nome, il chiamato |
LE ULTIME FIABE -
|
se mai, per colpa vostra: tienlo a mente. Ah! Ah! Ah! ... | Pane | e Vino! ... Il vecchio ricominciò a ridere, a ridere, |
LE ULTIME FIABE -
|
per mano i due piccini, si cacciò davanti gli altri tre. | Pane | apriva la marcia reggendo, come una bandiera, la coda di |
LE ULTIME FIABE -
|
Dirai ... così e così ... Venti panini sfornati di fresco. | Pane | uscì di casa pavoneggiandosi dello strano ornamento. La |
LE ULTIME FIABE -
|
spinta che lo fece ruzzolare per terra quanto era lungo. | Pane | entrò dal fornaio e disse: - La "gran Barba bianca" vuole |
LE ULTIME FIABE -
|
paura, si affrettò a consegnare i venti panini richiesti. | Pane | tornò a casa, seguito da una folla di gente che gli diceva: |
LE ULTIME FIABE -
|
gli diceva: - Pane! Pane! O che sei diventato un cavallino? | Pane | si affacciò su l'uscio e mostrò beffardamente la schiena. |
LE ULTIME FIABE -
|
I ragazzi crescevano sani e forti, ben nutriti come erano. | Pane | era già un bel giovanotto, ma pigro, svogliato. Ora gli |
LE ULTIME FIABE -
|
La cuccagna della coda, un giorno o l'altro, cesserà! | Pane | rimaneva impassibile; Vino e Olio alzavano le spalle, |
LE ULTIME FIABE -
|
Ed io sono stanco di lavorare! Sento mancarmi le forze. | Pane | rimaneva impassibile. Vino e Olio alzavano le spalle, e |
LE ULTIME FIABE -
|
a stento alle reni di Pane: era cattivo prognostico. | Pane | ne fu scosso, e disse: - Babbo, voglio fare il contadino |
LE ULTIME FIABE -
|
mondo. Arare, seminare, zappare, mietere, trebbiare ... Il | pane | per tutti voglio guadagnarlo io, ma non con la coda! - Sii |
LE ULTIME FIABE -
|
voglio guadagnarlo io, ma non con la coda! - Sii benedetto, | Pane | mio! E venne la volta di Vino: la coda gli si appiccicava a |
LE ULTIME FIABE -
|
la coda. E una mattina fu vista una piccola processione con | Pane | alla testa che recava, alta come una bandiera, la magnifica |
LE ULTIME FIABE -
|
non stava ferma un minuto e scoteva fin le braccia di | Pane | che stentavano a tenerla ferma. Una gran folla si era |
LE ULTIME FIABE -
|
rubate od organizzate, o magari onestamente comperate con | pane | per ripararsi dal freddo o per investire capitale in un |
Se questo è un uomo -
|
nel migliore dei casi, della misera mezza razione di | pane | che, con sforzo doloroso, hanno risparmiato fin dal |
Se questo è un uomo -
|
sul fondo; ciò fatto, la riscambiano con pane, e il | pane | con un nuovo litro da denaturare, e questo fino a |
Se questo è un uomo -
|
zuppa esiste un prezzo pressoché stabile ( mezza razione di | pane | per un litro), la quotazione delle rape, carote, patate è |
Se questo è un uomo -
|
effettuando il pagamento a contanti, con una dose di | pane | superiore a quella inizialmente stanziata. Lo Häftling si |
Se questo è un uomo -
|
Quest' ultimo si accontenterà di un modesto quantitativo di | pane | per accettare il cambio; infatti il prossimo Wäschetauschen |
Se questo è un uomo -
|
le coperture d' oro dei denti per venderle in Buna contro | pane | o tabacco; ma è più comune il caso che tale traffico abbia |
Se questo è un uomo -
|
il "piccolo" offre al "grosso" tre o quattro razioni di | pane | in contanti per sottoporsi all' estrazione. Se il grosso |
Se questo è un uomo -
|
contrariamente a quanto avviene in Buna, quattro razioni di | pane | costituiscono l' importo massimo degli affari che si |
Se questo è un uomo -
|
sera, trovare il cliente, ed effettuare il baratto contro | pane | o zuppa. Questo traffico è intensissimo: per certi |
Se questo è un uomo -
|
al lavoro collo svantaggio iniziale di mezza razione di | pane | da stanziarsi per l' acquisto di un nuovo cucchiaio. |
Se questo è un uomo -
|
fame; se sei fìgliuolo di Dio, fa un miracolo e cangia in | pane | queste pietre. Cristo taceva. Fa, fa, un miracolo, ripeteva |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
Fa, fa, un miracolo, ripeteva il Maligno, e cangia in | pane | le pietre! e Cristo, allora, guardandolo, gli disse: l'uomo |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
sue caducità fisiche? Che importa, la sofferenza, se non il | pane | solo è pascolo dell'uomo, ma un conforto interiore che lo |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
duro sacrificio, quando per vincere queste torture, non il | pane | è necessario, ma un'energia morale che arriva sino |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
la lettera fu finita, Grigo cavò fuori una razione di | pane | e me la porse insieme con il coltellino. Era usanza, anzi |
Lilit -
|
anzi legge non scritta, che in tutti i pagamenti a base di | pane | fosse uno dei contraenti a tagliare il pane e l' altro a |
Lilit -
|
a base di pane fosse uno dei contraenti a tagliare il | pane | e l' altro a scegliere, poiché così il tagliatore era |
Lilit -
|
che an- sava e non aveva più forza di muoversi, inzuppò il | pane | nell’acqua e lo dette a man- giare alla povera bestia. |
Le Fate d'Oro -
|
nell'acqua, condite con un po' di lardo, e grosse fette di | pane | nero, i carabinieri, la guardia forestale e gli inservienti |
Il Marchese di Roccaverdina -
|
mano, e che senza quella misera minestra e quella fetta di | pane | nero, sarebbero morte forse anch'esse di fame! La sera, non |
Il Marchese di Roccaverdina -
|
per gli affamati, riempiendosi le tasche coi tozzi di | pane | che gli davano, portandone in un fazzoletto, fin nella |
Il Marchese di Roccaverdina -
|
di una buona parola, di un sorriso, d'una benedizione ... E | pane | e pane e pane, che non si capiva d'onde potesse cavarlo; |
Il Marchese di Roccaverdina -
|
buona parola, di un sorriso, d'una benedizione ... E pane e | pane | e pane, che non si capiva d'onde potesse cavarlo; talché la |
Il Marchese di Roccaverdina -
|
municipale, la distribuzione delle minestre e del | pane | alla povera gente; e Padre Anastasio, guardiano del |
Il Marchese di Roccaverdina -
|
mandava in terra, i sei ragazzi, dopo aver preso con sé il | pane | e il companatico per fare il rancio , si mettevano in |
STORIE ALLEGRE -
|
ungheresi, e dentro c' è mezza razione di pane: la metà del | pane | di stamattina. È ben noto che solo i Grossi Numeri |
Se questo è un uomo -
|
loro pane; nessuno di noi anziani è in grado di serbare il | pane | per un' ora. Varie teorie circolano per giustificare questa |
Se questo è un uomo -
|
circolano per giustificare questa nostra incapacità: il | pane | mangiato a poco per volta non si assimila del tutto; la |
Se questo è un uomo -
|
senza intaccarlo, è nociva e debilitante in alto grado; il | pane | che diviene raffermo perde rapidamente il suo valore |
Se questo è un uomo -
|
tanto più risulta nutriente; Alberto dice che la fame e il | pane | in tasca sono addendi di segno contrario, che si elidono |
Se questo è un uomo -
|
non c'era più! E su la tavola, due grosse pagnotte di | pane | bianchissimo, una formella di cacio, parecchie cipolle |
LE ULTIME FIABE -
|
pianto! Poi, vedendo sulla tavola quelle grosse pagnotte di | pane | bianchissimo, cominciò a batter le mani e a ridere, a |
LE ULTIME FIABE -
|
su la tavola, per prendere una delle pagnotte di | pane | bianchissimo, non mai visto in casa sua. E siccome la mamma |
LE ULTIME FIABE -
|
mutamento. Dovettero contentarlo. - Questo | pane | è mio! Tagliava larghe fette e mangiava. - Questo cacio è |
LE ULTIME FIABE -
|
"Entrate, qui nulla manca. Eccovi prosciutto, ricotta, | pane | ed una foglietta |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
stato rinchiuso per un'intera giornata in una camera a | pane | e acqua, scommetto avrebbe fatto anche lui quel che ho |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
che colla voce, fece intendere che fin che ci sarebbe stato | pane | pei giovani, non sarebbe mancato ai vecchi. Ma capiva |
Giacomo l'idealista -
|
l'elemosina di nessuno e nemmeno a me piace di mangiare il | pane | sporco. - Perché, perché il pane sporco? - balbettò |
Giacomo l'idealista -
|
a me piace di mangiare il pane sporco. - Perché, perché il | pane | sporco? - balbettò fievolmente Giacomo. - Lo dicon tutti |
Giacomo l'idealista -
|
chi sia, Giacomo: purché non si dica che noi mangiamo il | pane | sporco. - Non si dirà - scappò detto al povero filosofo, |
Giacomo l'idealista -
|
inettitudine, permettendo che i suoi mangiassero il | pane | sporco. Angiolino lo faceva piangere di rabbia. Questo |
Giacomo l'idealista -
|
la frase di Angiolino: Che non si dica che noi si mangia il | pane | sporco. Uno stringimento della gola, una nausea nervosa |
Giacomo l'idealista -
|
- mi ha detto un paio di giorni fa - stasera starete a | pane | e acqua! Per fianco destro... March! - E questo, perché? |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
due pasti al giorno e la mattina il caffè e latte col | pane | inzuppato, ma senza burro e sempre con poco zucchero. Il |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
ma la sua vicina, poverissima, non aveva che dei tozzi di | pane | secco, duro. Allora quella meno povera regalava alla sua |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
superato il naturale disgusto, lo adoperava a condire il | pane | o a friggerci un soldo di peperoni. E ancora un altro fatto |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
delle loro visceri, vorrebbero che oltre il piccolo e rude | pane | del corpo, dato, ahi, con così rigorosa misura, fosse loro |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
strettissimo, da chi ne ha il sacrosanto dovere, il | pane | dell'anima, l'istruzione. Desiderio insano! Mancherà, |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
e triste di dolore sociale: mancherà, senz'altro, il | pane | dell'anima, quello che dovrebbe dar frutto di bene |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
raggiungevo questo diploma, questa missione di dare il | pane | dell'anima alle figlie del popolo, continuamente |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
al mio anno di Auschwitz, in cui oltre alla fame di | pane | ho sofferto per la fame di carta stampata. "Remorques" è il |
La ricerca delle radici -
|
foresta, dopo un mattino di lavoro, che sbocconcella il suo | pane | sotto il castagno venerando. - Un briciolo anche a me! Un |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
|
lui. - Avrai la tua parte, povera bestiola! E sminuzzò il | pane | e lo gettò sull'erba. La gazza, mangiando, lo interrogava: |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
|
bagnato coi suoi sudori e costretto a dare quanto poteva: | pane | a sé, ai propri figli. Il suolo, grato per quelle cure, per |
I sogni dell'anarchico -
|
più del peccato mortale. Campavan la vita infornando il | pane | della gente, e Tizzoncino, come la chiamavano, era attorno |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
|
il loro mestiere. Non avevan le pari nel cuocere il | pane | appuntino, e le vecchie avventore tornarono subito. Perfin |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
|
tornarono subito. Perfin la Regina volle infornare il | pane | da loro; il Tizzoncino così saliva spesso le scale del |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
|
E le buttò al mastino. La Regina provò, riprovò; ma il suo | pane | riusciva sempre o troppo o poco cotto; e intanto il povero |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
|
- Sposare il Reuccio con Tizzoncino. Così il Mago avrà il | pane | stacciato, impastato, infornato dalle mani della Regina, e |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
|
venissero dietro, a casa sua: non gran che, ma un po' di | pane | e formaggio glielo avrebbe trovato. La casa era a venti |
Lilit -
|
a fare delle sciocchezze, ma che se volevano finire il | pane | e formaggio facessero pure, a quel punto potevano anche |
Lilit -
|
al vostro comando; ma prima gli date ancora un po' di | pane | e quel salame che c' è sotto il camino, perché la strada è |
Lilit -
|
loro lingua, bensì in russo. Rifiutammo, poiché il nostro | pane | era prezioso. Ma Daniele non rifiutò: Daniele, a cui i |
La tregua -
|
devastati, le scuole chiuse, le officine distrutte, per il | pane | degli invasori. Non poche erano madri, e per il pane |
La tregua -
|
per il pane degli invasori. Non poche erano madri, e per il | pane | avevano lasciato i figli. In Germania avevano trovato il |
La tregua -
|
un dolore indicibile, non raddolcito neppure dal pezzo di | pane | intinto nel miele che zia Tatàna diede a lui ed a |
CENERE -
|
A Bustianeddu niente. Ma che cosa era un pezzo di | pane | intinto nel miele dopo la profonda amarezza di sentirsi |
CENERE -
|
padre, nonché altre persone del vicinato. Inoltre Maestro | Pane | aveva messo su bottega in un bugigattolo in faccia al |
CENERE -
|
con cinque bambini che mendicavano; lo stesso Maestro | Pane | chiedeva spesso l'elemosina. Con tutto ciò la gente era |
CENERE -
|
allegra: i cinque bimbi mendicanti ridevano sempre, Maestro | Pane | parlava con se stesso ad alta voce, raccontandosi storielle |
CENERE -
|
entro cinque minuti inizia la distribuzione del pane, del | pane | Brot Broit chleb pain lechem kenyér, del sacro blocchetto |
Se questo è un uomo -
|
invertita lasciando tutti scontenti e frustrati. Il | pane | è anche la nostra sola moneta: nei pochi minuti che |
Se questo è un uomo -
|
rossastro: in questo brodo il popolo napoletano vi bagna il | pane | e mangia le castagne, come seconda pietanza; per un soldo, |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
una grossa cucchiaiata di questa miscela e la depone sul | pane | del compratore, badando bene a che l'unto caldo e bruno non |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
sa dove porta la regal riviera le sue pietre e il suo limo. | Pane | immortale, fra le biade, irride, coi suoi cori di Fauni, al |
FIABE E LEGGENDE -
|
non c'erano più. Egli trovò per terra alcune pagnotte di | pane | duro e un secchio che conteneva un po' di latte inacidito. |
Le Fate d'Oro -
|
vi reclamano. La famiglia Europea offrirà a tutti il | pane | e l'alloggio gratuito; voi sarete vestiti e nutriti a spese |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
un solco in quella terra in cui i figli hanno a seminare il | pane | dell'avvenire. Questa terra bagnata di sangue l'abbiamo a |
Un giorno a Madera -
|
nerbate. Solo presentando lo scontrino si può riscuotere il | pane | al mattino seguente. L' attenzione di Alberto si è |
Se questo è un uomo -
|
tu sei buono. Hai mangiato oggi? - Mi ha dato una fetta di | pane | un capraio questa mattina, lassù. E indicava la collina. - |
SCURPIDDU -
|
colazione: ti farò una bella sacca poi; per oggi metti il | pane | in una tasca e il companatico nell'altra, se avrai sete, |
SCURPIDDU -
|
rosso pendente sul becco, egli trasse fuori dalle tasche il | pane | e il formaggio e cominciò a mangiare in piedi, appoggiato |
SCURPIDDU -
|
Il Verbo incarnato vi discende sotto le specie di candido | pane | ed il sacerdote alza, tra nubi d'incenso, la bianca Ostia e |
I sogni dell'anarchico -
|
Giovann dell'Orghen col solito pentolino del latte e col | pane | fresco della colazione. Era detto Giovann dell'Orghen , |
Demetrio Pianelli -
|
preludio di primavera. "Gli ho portato il latte bianco e il | pane | cotto nel forno" disse ancora collocando la roba sulla |
Demetrio Pianelli -
|
se abbaiava per fame. Gli buttò dunque un boccone di | pane | fresco, che il cane lasciò cadere in terra e non toccò come |
Demetrio Pianelli -
|
non porta mai il cappello sugli occhi e può sempre dire | pane | al pane, ladro al ladro. Il Nonno Nicodemo Lanzavecchia |
Giacomo l'idealista -
|
cessato governo austriaco, prima del sessanta, sipagava il | pane | in questi paesi non piú di cinque soldi la libbra, e per |
Giacomo l'idealista -
|
un branchetto di pecore, già mordendo il grosso pezzo di | pane | che costituisce il pasto di buona parte della giornata. |
Vietato ai minori -
|
rilevando i crediti del signore della Rivalta, assicurò | pane | e lavoro a Battista ed Angiolino, e permise alla mamma |
Giacomo l'idealista -
|
risolvere il problema dei bisogni quotidiani — quelli del | pane | e della minestra, — e per avviare la famiglia sopra un |
Demetrio Pianelli -
|
quella mano di ferro, che ogni mattina portava in casa il | pane | per i suoi figliuoli. Quando si sentiva soffocare, correva |
Demetrio Pianelli -
|
quelli che non sanno lavorare e si lasciano rubare il | pane | e prendono schiaffi dal mattino alla sera; i tedeschi li |
Se questo è un uomo -
|
il risveglio è un ritorno dal nulla. Alla distribuzione del | pane | si sente lontano, fuori delle finestre, nell' aria buia, la |
Se questo è un uomo -
|
bettonica, e voluto molto bene, perchè si guadagnava il | pane | facendo qualunque servizio, sempre pronto, sempre allegro, |
CARDELLO -
|
Ti veste? - Quando ne ha, mi dà quel che ha. Mi busco il | pane | anche da me. In quanto ai vestiti, me li regalano, vecchi, |
CARDELLO -
|
astuzia sorniona e senza espormi. Rubavo tutto, salvo il | pane | dei miei compagni. Sotto l' aspetto, appunto, delle |
Il sistema periodico -
|
saccone presero fuoco, e in questo modo ci conquistammo il | pane | che ci resse in vita fino all' arrivo dei russi e ci |
Il sistema periodico -
|
circondano il tuo cavallo non appena ti scorgono, chiedendo | pane | ? Non vedi quanta gente muore, chiedendo per pietà pane, |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
|
ove i Benedettini pregavano e lavoravano la terra per dar | pane | agli affamati. Ma non vi andava con seguito di cavalieri, |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
|
il castigo! Glielo diceva sempre la mamma: "mangierai il | pane | che ti meriti!" Mostro d'ingratitudine! se gli avesse |
Demetrio Pianelli -
|
una signora degna di una buona famiglia. "Mangerai il | pane | che ti meriti!" Era sempre la voce della sua povera mamma, |
Demetrio Pianelli -
|
per aggiustarla e per mandar via la strega. "Mangerai il | pane | che ti meriti!" soleva dire dopo, nei pochi mesi che campò; |
Demetrio Pianelli -
|
cartello, era la grande profezia di sua madre: "Mangerai il | pane | che ti meriti!" Era un pane ben duro, scottante come |
Demetrio Pianelli -
|
di sua madre: "Mangerai il pane che ti meriti!" Era un | pane | ben duro, scottante come carbone acceso: ma le profezie dei |
Demetrio Pianelli -
|
dei morti vanno diritte al loro scopo. "Mangerai il | pane | che ti meriti!" La Cherubina, con un lumicino a petrolio in |
Demetrio Pianelli -
|
stata lorda di sangue: e col sangue non si fabbrica il | pane | della gente onesta. Erano larve, frantumi di pensiero che |
Demetrio Pianelli -
|
devota pareva ripetere la sua profezia: "Mangerai il | pane | che ti meriti ... ." Anzi gli parve nella grossezza del |
Demetrio Pianelli -
|
rozzi panni: Imilda si strinse a lui, dicendo: - Tu hai | pane | nella bisaccia? Quando sarà finito, lo domanderemo ai |
UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA -
|
e smetteva i riguardi, parlando chiaro e tondo, chiamando | pane | il pane: - La signora, con una ragazza da marito in casa, |
GIACINTA -
|
non c'era più Paola che venisse a beccargli la fetta di | pane | nero tra le mani. Più tardi però l'appetito si fece |
SCURPIDDU -
|
Scurpiddu a ogni boccone, masticando lentamente, quasi il | pane | o le olive nere salate avessero sapore amaro, guardava |
SCURPIDDU -
|