Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Egli soffre! Egli soffre! Io lo sento; io  non  prego, non voglio esser mai felice, non dolermi, non
Egli soffre! Egli soffre! Io lo sento; io non prego,  non  voglio esser mai felice, non dolermi, non pentirmi; forse
Io lo sento; io non prego, non voglio esser mai felice,  non  dolermi, non pentirmi; forse lo ristora, laggiù nei
io non prego, non voglio esser mai felice, non dolermi,  non  pentirmi; forse lo ristora, laggiù nei tormenti, l'amor
da tavola, spaventato): Chi sei?  Non  è vero! Non è vero! (Tentando di rimettersi.) Non posso
da tavola, spaventato): Chi sei? Non è vero!  Non  è vero! (Tentando di rimettersi.) Non posso mangiare in
Chi sei? Non è vero! Non è vero! (Tentando di rimettersi.)  Non  posso mangiare in pace neppure un boccone!
Gran Mago: E  non  morrò? Non morrò? ...
Gran Mago: E non morrò?  Non  morrò? ...
parte:  Non  capisce! ... Non per niente ha per testa una rapa!
parte: Non capisce! ...  Non  per niente ha per testa una rapa!
... L'ho presa io. (Alla rana:)  Non  aver paura! Non ti faremo alcun male! ...
... L'ho presa io. (Alla rana:) Non aver paura!  Non  ti faremo alcun male! ...
e manda di tempo in tempo qualche languido focherello. Ma  non  basta! Ma non basta! Ho un giovane caminetto dalle vampe
in tempo qualche languido focherello. Ma non basta! Ma  non  basta! Ho un giovane caminetto dalle vampe bionde, che non
non basta! Ho un giovane caminetto dalle vampe bionde, che  non  mi brucia, mi consola, mi fa sognare. Ma non basta! Ma non
bionde, che non mi brucia, mi consola, mi fa sognare. Ma  non  basta! Ma non basta! Ho un maturo, bollente scaldamani, una
non mi brucia, mi consola, mi fa sognare. Ma non basta! Ma  non  basta! Ho un maturo, bollente scaldamani, una palla di
tal volta per trastullo posando il libro o l'uncinetto. Ma  non  basta! Ma non basta! Ho un vecchio devoto scaldapiedi che
trastullo posando il libro o l'uncinetto. Ma non basta! Ma  non  basta! Ho un vecchio devoto scaldapiedi che mi serve tanto
ho troppo caldo, apro la finestra, e guardo il cielo. Pur  non  basta! Pur non basta! Vorrei il vostro spirito di poeta,
apro la finestra, e guardo il cielo. Pur non basta! Pur  non  basta! Vorrei il vostro spirito di poeta, vorrei un'azzurra
Re)  Non  so più sbadigliare. (Alla Fata:) Perdonate, gloriosa Fata!
so più sbadigliare. (Alla Fata:) Perdonate, gloriosa Fata!  Non  sapevano quel che facevano.
Ministro): Tentiamo di  non  farlo addormentare. Io mi sforzerò di stare più sveglia. IL
il capo, e per ciò il Reuccio nacque con quella testa!  Non  è vero! Non è vero! E neppure per la Reginotta! Non è vero!
e per ciò il Reuccio nacque con quella testa! Non è vero!  Non  è vero! E neppure per la Reginotta! Non è vero! Non è vero!
testa! Non è vero! Non è vero! E neppure per la Reginotta!  Non  è vero! Non è vero!
è vero! Non è vero! E neppure per la Reginotta! Non è vero!  Non  è vero!
sé): Poverino! ...  Non  desiderava niente! ... (Ha sulle labbra un sorrisetto
niente! ... (Ha sulle labbra un sorrisetto ironico che  non  sfugge alla Regina Madre.)
i giorni, conto l'ore ... Dove sei? Perché  non  vieni? Di speranza e di dolore Io più vivere non so!
Perché non vieni? Di speranza e di dolore Io più vivere  non  so!
 non  vi date pensiero di me. Qui non mi manca niente. La mia
non vi date pensiero di me. Qui  non  mi manca niente. La mia madrina fata Azzurra mi provvede di
E che farò quando  non  sarò più Re? Non potrò più nemmeno passare il tempo
E che farò quando non sarò più Re?  Non  potrò più nemmeno passare il tempo mangiando come prima! Mi
po' imbarazzato): Mi pare ...  Non  lo rammento bene. LA REGINA DORMIGLIA: Sì, sì, quello che
lo rammento bene. LA REGINA DORMIGLIA: Sì, sì, quello che  non  ci volle vendere l'orto che formava tutta la sua felicità
...  non  rammento!
oggetto, mentre le Dame si occupano del Primo Ministro.) Io  non  posso assistere alle udienze reali ... Il vedere mangiar
... Il vedere mangiar troppo mi fa nausea! E il Re, invece,  non  sa far niente se non mangiando, anzi, divorando. Dicono che
troppo mi fa nausea! E il Re, invece, non sa far niente se  non  mangiando, anzi, divorando. Dicono che è una malattia.
anni, nell'ombra della morte, sono ancora pieno di te.  Non  ti dolere! Non ti pentire! Solo mi ristora, nel tormento
della morte, sono ancora pieno di te. Non ti dolere!  Non  ti pentire! Solo mi ristora, nel tormento eterno, il tuo
No,  non  t'accostar così al Sacramento, non muovere ad ira il
No, non t'accostar così al Sacramento,  non  muovere ad ira il Signore, va, prostrati sul marmo di gelo,
 Non  me ne parlate!
 non  conti i giorni e l'ore, Più non gridi: - Dove sei? - Ogni
non conti i giorni e l'ore, Più  non  gridi: - Dove sei? - Ogni voto del tuo core, Mercè mia,
giorni, avevo notato qualcosa di nuovo nel suo conte- gno e  non  riuscivo a spiegarmelo. Se la guardavo, se le rivolgevo la
le rivolgevo la parola, diventava stizzosa, intrattabile.  Non  osavo più dirle nulla, per paura di far peggio; ma le stavo
vi disperate. La crisi è stata violenta. Appunto per questo  non  credo che si rinnoverà facilmente. E l'aver tem- po, in
questi casi, è molto, è tutto anzi. Intendiamoci però. Io  non  sono un santo; non so fare miracoli. Così potessi! E se non
è tutto anzi. Intendiamoci però. Io non sono un santo;  non  so fare miracoli. Così potessi! E se non mi aiutate voi
non sono un santo; non so fare miracoli. Così potessi! E se  non  mi aiutate voi ..." "Io?" "Voi. Ho già capito che qui i
vedere. Io sono codino, credo nell'anima; l'uomo-macchina  non  mi ha mai persuaso. Se voi mi domandaste in che ma- niera
ma- niera anima e corpo stiano uniti, vi risponderei che  non  lo so. Nessuno al mondo lo sa; e perciò non mi vergogno
risponderei che non lo so. Nessuno al mondo lo sa; e perciò  non  mi vergogno della mia ignoranza. Che stiano insieme, lo
veggo. Il come, lo saprò, forse, un giorno. Il male è che  non  potrò venire a dirve- lo, perché allora sarò morto ... Dio
in me, dovete confessarvi e al medico e all'amico. Con voi  non  posso servirmi d'una pietosa bugia come, ricordate? con la
ricordate? con la vostra signora. Il male pareva vinto.  Non  più crisi, non più odore di zagara. Ora siamo daccapo. Le
con la vostra signora. Il male pareva vinto. Non più crisi,  non  più odore di zagara. Ora siamo daccapo. Le malattie
i precetti della Chiesa. Mettiamo pure che il demonio  non  ci entrasse per niente; l'acqua benedetta però faceva
somministriamo a certi fantastici malati. Oggi la scienza  non  si degna di mostrarsi ciarlatana neppure a fin di bene. È
dei punti coi loro empirici impia- stri. Io, quando capita,  non  ho rossore di servirmi di questi. Non sono scientifici, è
Io, quando capita, non ho rossore di servirmi di questi.  Non  sono scientifici, è verissimo, ma guariscono; ed è l'im-
cosa che lavora sotto sotto e mette i nervi in rivoluzione.  Non  vi spazientite. Cerco di spiegarmi chiaro. Già, noi vecchi
a sedervi qui, accan- to a me. Col confessore medico,  non  occorre che il penitente si metta ginocchioni ... Dunque:
afforzandolo senza accorgermene, credendo anzi di far bene.  Non  so- no mai stato un uomo, ma un fanciullo!" "Bel difetto"
adattati; allora usava così! Fra poco avrò settant'anni, e  non  mi peseranno, statene sicuro. Fanciullo? Eh, via! Non ve ne
e non mi peseranno, statene sicuro. Fanciullo? Eh, via!  Non  ve ne affliggete. Non v'interrompo più." E non lo
statene sicuro. Fanciullo? Eh, via! Non ve ne affliggete.  Non  v'interrompo più." E non lo interruppe per quasi un'ora.
Eh, via! Non ve ne affliggete. Non v'interrompo più." E  non  lo interruppe per quasi un'ora. Solamente, di tanto in
Era commosso e stupi- to dell'eloquente sfogo di Patrizio;  non  gli levava gli occhi dal viso, e talvolta lo imbarazzava
nuata, fino a che Patrizio, portandosi le mani alla testa,  non  conchiuse: "È stato così! ... È stato così ..." Aveva le
la vita e conosceva a fondo il proprio figliuolo; per ciò  non  voleva che voi prendeste moglie." "Era gelosa." "Come tutte
amata come si deve essere amati a questo mondo, quando  non  si è santi addirittura. I santi la- sciamoli lì; son altra
largisce loro doni soprannaturali; le leggi comuni per loro  non  valgono. Il matrimonio, per esempio, può essere tra essi
signora, io, tutti gli altri siamo misera carne. E la carne  non  è poi gran brutta cosa. L'ha fatta pure Domeneddio con le
fatta lui che sa bene quel che fa, molto meglio di noi che  non  sappiamo niente." "Capisco, capisco!" "Vostra moglie è una
d'una bontà rara, d'una semplicità più rara ancora.  Non  la mettete a prova. Potrebbe darsi il caso - non vi offenda
ancora. Non la mettete a prova. Potrebbe darsi il caso -  non  vi offenda la ipotesi - che la sua forza di resistenza non
non vi offenda la ipotesi - che la sua forza di resistenza  non  fosse proprio invincibile. La ecces- siva sensibilità, le
domestici, le terribili tragedie del- le passioni spesso  non  hanno altra ragione. I medici ne sanno qualcosa; i
I medici ne sanno qualcosa; i confessori assai più. Oh,  non  parlo per spaven- tarvi!" si affrettò a soggiungere il
cose che lei mi ha dette. Solo quest'ultima possibilità  non  mi era mai passata pel capo. Non accadrà!" "Certamente. E
quest'ultima possibilità non mi era mai passata pel capo.  Non  accadrà!" "Certamente. E persuadetevi pure che vostra
rispetto filiale può stare tranquillo; questo mutamento  non  le dispiacerà; le sarà piuttosto di consolazione, perché i
commessi quaggiù, vorrebbero correggerne le con- seguenze e  non  possono. Il loro purgatorio non è forse altro. E non
le con- seguenze e non possono. Il loro purgatorio  non  è forse altro. E non dimenticate, soprattutto, che la vita
e non possono. Il loro purgatorio non è forse altro. E  non  dimenticate, soprattutto, che la vita è molto più faci- le
soprattutto, che la vita è molto più faci- le che  non  paia: e che noi, noi stessi, con le nostre fisime, con le
in quel momento; e lo avreb- be abbracciato, e baciato, se  non  lo avesse distratto la nuova agitazione che gli faceva
nuova agitazione che gli faceva ripetere dentro di sè: "Oh!  Non  accadrà! ... Non accadrà." L'accesso nervoso, contro ogni
che gli faceva ripetere dentro di sè: "Oh! Non accadrà! ...  Non  accadrà." L'accesso nervoso, contro ogni previsione del
seguente. Gli tenne dietro un grande abbattimento. Eugenia  non  tollerava la luce, nè i rumori più lievi. Il dottore però
dottore però si accor- se che quella repugnanza per la luce  non  era soltanto degli occhi. La malata voleva restar sola,
libertà. La crisi dello spirito era dunque più grave che  non  apparisse. Questo lo rallegrò. Guarito lo spirito, sarebbe
per spingerlo a sormontare le ingenue titubanze.  Non  ce n'era più bisogno. Un lievito di vaga gelosia fermentava
nel cuore di Patrizio. Fino a due giorni fa, egli  non  aveva mai sospettato che il malinteso tra sua moglie e lui
Si sentiva tutta- via amato in quel dispetto di Eugenia che  non  si vedeva amata a modo suo; il chiuso rancore, lo sdegno di
lo sdegno di lei gli sem- bravano una forma dell'amore,  non  bella, nè invidiabile, ma da contentarsene in mancanza di
nè invidiabile, ma da contentarsene in mancanza di meglio.  Non  era egli rima- sto e non rimaneva tutto di lei pur
in mancanza di meglio. Non era egli rima- sto e  non  rimaneva tutto di lei pur soggiacendo alle influenze della
che rappresentavano la direzione di quel povero cuore,  non  ismentita un solo giorno da che il matrimonio li aveva
dolce creatura che vedeva sfuggirsi di mano. "Non accadrà!  Non  accadrà!" Sentiva fitte punture di rimorso, smaniava
i primi tentativi lo scoraggiarono. Eugenia gli resisteva;  non  sopportava una carezza, respingeva i baci, e con tale
persuadersi di esserselo so- lamente sognato. E quando  non  poteva dubitare più, abbrividiva al pensiero che, pur
più, abbrividiva al pensiero che, pur indignandosi, pur  non  volendo, a- himè, forse sarebbe stata trascinata, un giorno
da quella domanda, sempre la stessa! Ma quando Patrizio  non  le domandava niente e le si accostava per accarezzarle i
o si chinava a darle un bacio, mormorando qualcosa che  non  prendeva suono distinto e non si lasciava intendere, gli
mormorando qualcosa che non prendeva suono distinto e  non  si lasciava intendere, gli opponeva subito le braccia
dallo sdegno: "Soffro! ... Lasciami stare! ... Soffro!"  Non  gli credeva più; si sentiva irrisa da quel che le pareva
nè valore alcuno. "Soffro! ... Lasciami stare! ... Soffro!"  Non  mentiva: soffriva torture ineffabili, e si augurava di
l'avesse fatta restar là, stecchita sul colpo! Ma no,  non  sarebbe morta così presto! Doveva penare ancora, Signore
tutti, ad eccezione di un migliaio di specialisti al mondo)  non  può che accettare i nuovi mostri celesti, reprimere brividi
visto, fra l' altro, che lunari, venusiani e marziani  non  esistono e non sono mai esistiti. Siamo soli. Se abbiamo
l' altro, che lunari, venusiani e marziani non esistono e  non  sono mai esistiti. Siamo soli. Se abbiamo interlocutori,
così lontani che, a meno di imprevedibili svolte, con loro  non  parleremo mai; tuttavia, qualche anno fa abbiamo mandato
patetico messaggio. Ogni anno che passa ci rende più soli:  non  soltanto l' uomo non è il centro dell' universo, ma l'
Ogni anno che passa ci rende più soli: non soltanto l' uomo  non  è il centro dell' universo, ma l' universo non è fatto per
l' uomo non è il centro dell' universo, ma l' universo  non  è fatto per l' uomo, è ostile, violento, strano. Nel cielo
è fatto per l' uomo, è ostile, violento, strano. Nel cielo  non  ci sono Campi Elisi, bensì materia e luce distorte,
più, le cose del cielo inaspriscono la loro sfida: il cielo  non  è semplice, ma neppure impermeabile alla nostra mente, ed
quanto è avvenuto nei primi attimi della creazione, perché  non  dovrebbe saper debellare la paura, il bisogno e il dolore?
le sue affettouse cure alla nuova famiglia alla quale  non  tardarono a riunirsi Manlio e Silvia rimasti fino allora
e Silvia rimasti fino allora nella Solitaria e giurò che  non  tornerebbe tra questo popolo infelice se non quando Roma,
e giurò che non tornerebbe tra questo popolo infelice se  non  quando Roma, libera dalla peste pretina, le permetterebbe
 non  si trova?
 Non  credo ai miei occhi! ...
 non  ho detto niente!
Ma io ...  non  ho figlia!
No! ...  Non  l'ammazzate, povera rana!
Ma, dunque? - voi domandate. Potrei  non  rispondervi, e sarebbe meglio. Dovrei lasciarvi
giovani del giorno di oggi. Siete insofferente, impaziente,  non  vorreste nessun ostacolo avanti a voi ... Eh! Eh, caro mio!
ostacolo avanti a voi ... Eh! Eh, caro mio! Gli ostacoli,  non  c'è verso, o si saltano a piè pari, o si abbattono con un
a piè pari si corre pericolo di fiaccarsi il collo;  non  è da uomo prudente. Per abbatterli occorrono forza ... e
occorrono forza ... e destrezza sopra tutto; ma questa  non  è da giovani come voi. Girarvi attorno o voltar strada è un
la mia esperienza. Sventuratamente l'esperienza altrui  non  serve a nulla. Ognuno si figura di poter riuscire là dove
il cuore in pace. Capisco: consigliare è cosa comoda quando  non  ci troviamo nella situazione di chi ci chiede aiuti piú che
dell'impreveduto e dell'imprevedibile. Senza dubbio, chi  non  si attende un tegolo tra capo e collo e se lo sente
un tegolo tra capo e collo e se lo sente piombare addosso  non  può esser contento della sua disgrazia. Spesso il tegolo
può esser contento della sua disgrazia. Spesso il tegolo  non  casca precisamente tra capo e collo, ma proprio sul capo e
dotto turbolento padre della chiesa ed anche eretico, se  non  sbaglio, appunto per via di un tegolo cascatogli sul capo
via di un tegolo cascatogli sul capo mentre gironzolava per  non  so qual via di città africana. Non vi garantisco la mia
mentre gironzolava per non so qual via di città africana.  Non  vi garantisco la mia erudizione; ma se il fatto non è vero,
Non vi garantisco la mia erudizione; ma se il fatto  non  è vero, è vero come apologo. Io ne ho ricevuti parecchi di
Forse, prima di morire, me ne capiterà qualche altro ...  Non  si sa mai! Ora, tra tutti i tegoli possibili, l'amore è il
ma il piú pericoloso, perché noi lo scambiamo per quel che  non  è, e siamo felici di sentircelo capitare addosso quasi
capitare addosso quasi fosse una benedizione del cielo.  Non  si è mai visto un colpito da questo genere di tegolo che
a me!» Lo sentiamo ripetere a ogni po'. Eh, via! Se  non  inconsapevole vanità o istintivo artificio è certamente
siete venuto a raccontarmi il vostro «caso eccezionale», io  non  ho potuto frenarmi dal sorridervi in viso. Non ho riso per
io non ho potuto frenarmi dal sorridervi in viso.  Non  ho riso per educazione, per non offendervi, per non farvi
dal sorridervi in viso. Non ho riso per educazione, per  non  offendervi, per non farvi dispiacere. Chi non ha
viso. Non ho riso per educazione, per non offendervi, per  non  farvi dispiacere. Chi non ha incontrato, almeno una volta
per non offendervi, per non farvi dispiacere. Chi  non  ha incontrato, almeno una volta in vita sua, la bella
che gli ha fatto svampare improvvisamente il cuore? Chi  non  ha pensato ingenuamente: «O quel possesso o la morte?» E
«O quel possesso o la morte?» E poi il possesso  non  è avvenuto, e la morte neppure. Si ammazzano soltanto gli
gli innamorati che hanno fretta come voi. Se costoro  non  avessero avuto fretta sarebbero ancora, belli e sani e
ripetendo seriamente: «O quel possesso o la morte!» e  non  si accorgendo di essere supremamente ridicoli. Ma io
supremamente ridicoli. Ma io divago; è un difetto di cui  non  riesco a correggermi. Vi tengo su la corda, povero giovane!
anticipare di un giorno la mia visita in casa Borrelli;  non  ho voluto. E sapete perché? Non ridete; perché quel giorno
visita in casa Borrelli; non ho voluto. E sapete perché?  Non  ridete; perché quel giorno era venerdí! Va'! lo credo che
superstizioni debbano avere un fondo di verità, altrimenti  non  sarebbero cosí radicate nello spirito umano da resistere a
per la filosofia e per la scienza, rispetto di ignorante; e  non  soltanto per tutto quel che esse sanno o credono di sapere,
quel che esse sanno o credono di sapere, ma per quel che  non  sanno e che sperano di sapere. Ho fiducia in loro, fiducia
Ho fiducia in loro, fiducia d'ignorante anch'essa, perché  non  ha nessuna plausibile ragione di dubitare di ciò che
Quando io leggo un libro di filosofia (leggo tutto,  non  so come passare altrimenti il tempo, giacché mio padre ha
mio padre ha avuto la previdenza di lasciarmi agiato se  non  ricco e l'amministrazione dei miei beni, regolata come un
di essere uomo. La mia gratitudine per costoro  non  ha confine. Non m'importa se uno dice bianco e l'altro
essere uomo. La mia gratitudine per costoro non ha confine.  Non  m'importa se uno dice bianco e l'altro nero; se si danno
a tutto spiano. Penso: qualcuno di essi avrà ragione! E  non  mi torturo il cervello per conoscere chi ha torto. Che cosa
per conoscere chi ha torto. Che cosa ci guadagnerei? Io  non  ho la bozza della filosofia. Leggo quei grossi volumi con
è l'importante per me. Per gli scienziati, ve lo confesso,  non  ho la stessa ammirazione che pei filosofi. Dicono che
vogliono restare nella bassa regione dei fatti positivi,  non  far salti nel buio: e intanto veggo che quei benedettissimi
loro. Oggi ne cavano fuori una legge; e domani, che è che  non  è, buttano via quella legge perché ne hanno intravisto una
tratte da fatti positivi, si smentiscono piú allegramente.  Non  me n'importa un corno; io leggo le loro opere per
io leggo le loro opere per divertirmi e passare il tempo;  non  ho, piú che la filosofica, la bozza scientifica, dato che
altre proclamate dai filosofi e dagli scienziati. E per ciò  non  ho vergogna di credere, come la piú umile femminuccia, che
umile femminuccia, che il venerdí sia giorno nefasto, e che  non  bisogna intraprender niente di nuovo in quel giorno, se si
giorno, se si vuole riuscire. Lo so, ci sono tante cose che  non  riescono anche se fatte in altri giorni della settimana; ma
anche se fatte in altri giorni della settimana; ma queste  non  riescono perché non possono riuscire per natura loro, per
altri giorni della settimana; ma queste non riescono perché  non  possono riuscire per natura loro, per circostanze
per natura loro, per circostanze invincibili. Il venerdí  non  riescono le cose piú facili: ecco la differenza! Dovevo
darvi questa dilucidazione del mio ritardo di un giorno;  non  ho divagato. Sono dunque andato in casa Borrelli sabato
dopo mi son trovato faccia a faccia col signor Borrelli che  non  rivedevo da un pezzo. «Oh! Lei!» «Già! Io!» «Qual buon
«Scirocco» risposi scherzando. Trattandosi di cose di amore  non  potevo citare altro vento. È inutile riferirvi parola per
chiamano soltanto quando è l'ora di infornarli!» L'immagine  non  era eletta. A voi sarebbe parsa una profanazione. Pasticcio
Oh! Oh! Eppure, secondo me, quel bravo signor Borrelli che  non  è una cima, che non vede una spanna piú in là dei libri
me, quel bravo signor Borrelli che non è una cima, che  non  vede una spanna piú in là dei libri maestri del suo negozio
passaggio, in parentesi) eppure quel bravo signor Borrelli  non  aveva detto una sciocchezza. Gran pasticcioni gli
parecchi; sono uomo come gli altri, ma per fortuna,  non  sono mai arrivato a infornarne uno solo, e li ho visti
miei pasticci di anni e anni fa - ho sessantanove anni, se  non  lo sapete, amico mio - mi vien la voglia di darmi degli
La mia impressione, appena la signorina entrò in salotto,  non  fu gradevole. L'avevo vista bambina, non la ricordavo piú;
entrò in salotto, non fu gradevole. L'avevo vista bambina,  non  la ricordavo piú; e trovai che il ritratto da voi fattomene
Borrelli, seriamente, dignitosamente, affettuosamente, e  non  aggiungo un altro avverbio perché mi pare che, secondo i
i precetti del bello scrivere e quindi del bel parlare,  non  se ne possano mettere piú di tre in fila. Coraggio, amico
la pensano tutt'all'opposto dei loro figli o figliuole;  non  vogliono mai ricordarsi che sono stati giovani anch'essi,
ingannato. «Ma, dunque? ... » insistete voi. La signorina  non  lasciò che il suo babbo finisse di parlare; scoppiò in una
Ce n'è, dice la statistica, tre e mezza per ogni omo! ...  Non  mi crede? Prendo il libro: ho segnato la pagina ... E
tre! ... Ma, voltandosi, si avvide che il povero giovane  non  era piú là.
 Non  svegliate il Re che dorme ...
passati due giorni dall’arresto di Manlio e ancora  non  se ne sapevano notizie. Le donne sue erano alla
tuo buon padre?» diceva Silvia piangendo alla figlia. «Egli  non  s’è mischiato mai in affari compromettenti, che era
sì e odiava i preti com’essi meritano d’esserlo, ma  non  esprimeva le sue opinioni che con noi e coi nostri intimi;
come ha potuto destare sospetti nella polizia?». Clelia  non  piangeva ed il suo dolore per la disparizione del padre,
il libro allorchè si avvicina vostra figlia - voi che  non  osate scoprirvi il seno dinanzi a lei se non alla presenza
- voi che non osate scoprirvi il seno dinanzi a lei se  non  alla presenza di duemila spettatori e alla luce del gas, o
le ballerine, avete il buon senso di supporre che ella  non  scorga scintillare l'ardore dei vostri desideri nelle lenti
meglio per voi, che rispettate ancora qualche cosa. Però  non  maledite l'arte ch'è la manifestazione dei vostri gusti. I
il cancan litografato sugli scatolini da fiammiferi.  Non  discutiamo nemmeno sulle proporzioni; l'arte allora era una
benessere; e in fondo ad esso, quand'è esclusivo come oggi,  non  ci troverete altro, se avete il coraggio e la buona fede di
di cui siamo invasi, e nell'antipatia per tutto ciò che  non  è positivo - mettiamo pure l'arte scioperata - non c'è
ciò che non è positivo - mettiamo pure l'arte scioperata -  non  c'è infine che la tavola e la donna. Viviamo in
e la febbre dei piaceri è la esuberanza di tal vita.  Non  accusate l'arte, che ha il solo torto di aver più cuore di
di voi, e di piangere per voi i dolori dei vostri piaceri.  Non  predicate la moralità, voi che ne avete soltanto per
come altri possa lasciare il cuore e l'onore là dove voi  non  lasciate che la borsa, - voi che fate scricchiolare
c'è?  Non  possiamo correre neppur qui?
di  non  essersi offeso) Troppa grazia, Maestà!
 non  dimenticate che io sono il Re!
abortito, il grande errore della creazione. Le donne  non  hanno un carattere proprio finchè non amano; non hanno che
creazione. Le donne non hanno un carattere proprio finchè  non  amano; non hanno che un istinto provvidenziale di piegarsi,
Le donne non hanno un carattere proprio finchè non amano;  non  hanno che un istinto provvidenziale di piegarsi,
suoi doveri, nelle sue azioni, molte forze che la natura  non  ha dato alla donna. Il difetto essenziale della donna è
donna è quello della maternità. Quasi tutti i grandi uomini  non  hanno sentito potentemente nè gli affetti, nè i vincoli
madre: «donna, che v'ha di comune tra me e te?» Le donne  non  annettono teoricamente alla loro virtù un atomo di quella
fatto della donna un puro strumento di piacere. Ogni donna  non  è considerata oggi mai che sotto questo punto di vista.
che sotto questo punto di vista. Esse stesse mostrano di  non  considerarsi sotto un aspetto diverso. Non si pretende da
mostrano di non considerarsi sotto un aspetto diverso.  Non  si pretende da esse nè ingegno, nè virtù, nè amicizia, non
Non si pretende da esse nè ingegno, nè virtù, nè amicizia,  non  si chiede che dell'amore e del piacere. Apprezzamento
Apprezzamento triste e degradante che esse tuttavia  non  temono, o non comprendono. Tutti i mali della società
triste e degradante che esse tuttavia non temono, o  non  comprendono. Tutti i mali della società dipendono da ciò,
L'ingenuità nella donna è più pericolosa della malizia.  Non  vi è uomo sì abbietto, che non vi possa esser donna più
pericolosa della malizia. Non vi è uomo sì abbietto, che  non  vi possa esser donna più abbietta di lui; non vi è uomo sì
abbietto, che non vi possa esser donna più abbietta di lui;  non  vi è uomo sì nobile, che non vi possa esser donna più
donna più abbietta di lui; non vi è uomo sì nobile, che  non  vi possa esser donna più nobile. A che scopo dolerci delle
sentire l'amicizia; mettono gli uomini nella necessità di  non  chieder loro che dell'amore.
 Non  cercate scuse! Fate onore alle poche pietanze..
 Non  morrete, per ora. Camperete fino a novant'anni.
sotto gli occhi, davanti a l'uscio; ma quando la donna  non  poteva star là a sorvegliarla, per precauzione egli legava
la bambina su l'uscio? - Il libro del Perché stampato ancor  non  è! - E anche col cestino legato a un piè del deschetto! ...
piantava bullette nei tacchi e cantava. - Ciaba, come mai  non  vi si secca la gola? - Sarebbe troppo, caro amico. Ho già
abbiate pazienza; tornate domani. - È che allo stomaco  non  posso dire: Torna domani! Che fare intanto? Si trattava di
fare intanto? Si trattava di poveretti come lui. I signori  non  gli davano scarpe vecchie da rabberciare, non gli
I signori non gli davano scarpe vecchie da rabberciare,  non  gli ordinavano scarpe nuove col pretesto che non avrebbe
non gli ordinavano scarpe nuove col pretesto che  non  avrebbe saputo contentarli. La bambina che era nel cestino
padre, batteva le manine, gli faceva festa. Sapeva che egli  non  tornava mai a mani vuote per lei. Infatti, coi pochi soldi
divenire sempre più bella e di modi tanto gentili da  non  sembrare affatto una povera figlia di ciaba. Ora le
tanto che il vicinato cominciò a chiamarla: l'Uccellino che  non  canta. È vero che il padre suppliva per lei. Tirava gli
Canterà! - Quando, ciaba? Quando? - L'Uccellino che  non  canta Volerà su l'alta pianta; Farà il nido in cima in cima
- E poi? Il ciabattino rideva, sornione, e aggiungeva: -  Non  più zitto come prima! Che se ne sapeva di tutto questo
le mani dietro la schiena, con gli occhi che guardavano e  non  vedevano e parevano fissi lontano lontano. Il Re e la
- Reuccio, che vi sentite? - Reuccio, che desiderate? -  Non  mi sento niente, Maestà; non desidero niente! Mangiava
- Reuccio, che desiderate? - Non mi sento niente, Maestà;  non  desidero niente! Mangiava poco, dormiva pochissimo,
dimagriva a vista d'occhio. Dovette mettersi a letto perché  non  si reggeva più in piedi. Il Re e la Regina insistevano: -
- Reuccio, che vi sentite? - Reuccio, che desiderate? -  Non  mi sento niente, Maestà; non desidero niente! Un giorno che
- Reuccio, che desiderate? - Non mi sento niente, Maestà;  non  desidero niente! Un giorno che pareva dovesse spirare,
spirare, tutt'a un tratto, disse: - Voglio l'Uccellino che  non  canta! E non gli si poté cavar altro di bocca. Grande
un tratto, disse: - Voglio l'Uccellino che non canta! E  non  gli si poté cavar altro di bocca. Grande costernazione
costernazione nella Corte. Dove trovare l'Uccellino che  non  canta? Furono spediti valenti cacciatori per tutti i boschi
acchiappato vivo e portato a palazzo reale l'Uccellino che  non  canta. Banditori a cavallo, a suon di tromba, andavano di
Chi acchiappa vivo e porta a palazzo reale l'Uccellino che  non  canta, sarà fatto Principe, e avrà un castello e un dominio
sentito? Che fortuna! Voi solo possedete l'Uccellino che  non  canta: mettetelo in una gabbia e portatelo a palazzo reale.
a cantare ... Chi gliel'aveva insegnata quella canzonetta?  Non  se ne rammentava; gli era spuntata nella mente, come un
rammentava; gli era spuntata nella mente, come un fungo, e  non  l'aveva dimenticata più. Quella nottata non gli riuscì di
un fungo, e non l'aveva dimenticata più. Quella nottata  non  gli riuscì di prender sonno; gli ronzava dentro la testa,
gliela cantasse sottovoce là dentro: L'Uccellino che  non  canta Volerà su l'alta pianta; Farà il nido in cima in
Volerà su l'alta pianta; Farà il nido in cima in cima,  Non  più zitto come prima! - E se si tratta del mio Uccellino
zitto come prima! - E se si tratta del mio Uccellino che  non  canta? Rifletté un po', si diè del matto, e uscì al solito,
gabbia e porterete a palazzo reale il vostro Uccellino che  non  canta? Se lo sentì ripetere tante volte, che una sera disse
disse alla figlia: - Questa notte partiremo! La ragazza  non  domandò: - Per dove? Perché? - Indossò, come le aveva
bene, e a mezzanotte fu pronta. Il ciaba volle partire  non  visto da nessuno dei suoi compaesani. Camminarono otto
l'ultimo giorno avevan finite le scarse provviste. Il ciaba  non  volle perder tempo, e condusse la figlia davanti al portone
Quella guardia lo aveva creduto matto. Ma il ciaba  non  si diè per vinto. - È cosa d'urgenza. Ho qui l'Uccellino
diè per vinto. - È cosa d'urgenza. Ho qui l'Uccellino che  non  canta. Sentito che c'era un pover'uomo con l'Uccellino che
canta. Sentito che c'era un pover'uomo con l'Uccellino che  non  canta, il Re si affrettò a dar ordine che lo facessero
mortale che era riuscito a prendere l'Uccellino che  non  canta. Il Re e la Regina, visti entrare quei due che
Dunque? ... Dunque? ... - Ecco qua, Maestà, l'Uccellino che  non  canta! Parve che nella gran sala fosse scoppiato un tuono,
Soltanto per riguardo alla giovinezza della ragazza  non  vennero giustiziati là per là. Il Re e la Regina entrarono
E sorrideva, beato. - Tra giorni l'avrò qui l'Uccellino che  non  canta! L'hanno già preso! L'hanno messo nella gabbia! Il Re
la parola. - Volevano l'Uccellino ... l'Uccellino che  non  canta, e ... l'Uccellino che non canta ... è questa qui! Il
... l'Uccellino che non canta, e ... l'Uccellino che  non  canta ... è questa qui! Il carceriere si presentò al Re: -
giura e spergiura che sua figlia si chiama l'Uccellino che  non  canta! Il Re rimase sconvolto da questa notizia, e ne mise
quel verme di terra? - È bella, si chiama l'Uccellino che  non  canta, e può dare la salute e la vita al nostro figliuolo.
facciamogliela vedere! ... Se si ottiene ... La Regina  non  lo lasciò finire e gli voltò le spalle. Il Re pensò: - La
tomba del Reuccio fosse pure seppellito l'Uccellino che  non  canta. - Non han potuto essere uniti da vivi, saranno
Reuccio fosse pure seppellito l'Uccellino che non canta. -  Non  han potuto essere uniti da vivi, saranno uniti, e per
Ma doveva avverarsi la canzone del ciaba: L'Uccellino che  non  canta Volerà su l'alta pianta; Farà il nido in cima in
Volerà su l'alta pianta; Farà il nido in cima in cima,  Non  più zitto come prima! Mentre si celebravano i funerali,
che si fa largo tra la folla, gridando:- Maestà! Maestà!  Non  riuscirono a trattenerla, finché non giunse al cospetto del
Maestà! Maestà! Non riuscirono a trattenerla, finché  non  giunse al cospetto del Re. - Che fate, Maestà? Non sono
finché non giunse al cospetto del Re. - Che fate, Maestà?  Non  sono morti, dormono! Infatti i due cadaveri sembravano
proprio addormentati. - Reuccio, su! Uccellino che  non  canta, su! E furono visti rizzarsi, strofinandosi gli
era la donna che aveva custodito, bambina, l'Uccellino che  non  canta. La ragazza la riconobbe e voleva abbracciarla; ma
fatto. Il Re unì le mani del Reuccio e dell'Uccellino che  non  canta, e disse: - Siete marito e moglie! E il ciaba fu
Dio, Dio è l'universo, e l'universo è amore. I giovani che  non  si sono trovati per gran tempo al contatto della società, a
e spinto al puritanismo più rigoroso; oltre a ciò l'amore  non  sembra proprio che dell'età dell'innocenza - epoca in cui
che dell'età dell'innocenza - epoca in cui si ama tutto e  non  si odia nulla - e coloro che non amarono in quell'età,
in cui si ama tutto e non si odia nulla - e coloro che  non  amarono in quell'età, amarono difficilmente nel resto della
amarono difficilmente nel resto della vita. Vediamo  non  meno come gli stessi uomini corrotti non si astengano mai
vita. Vediamo non meno come gli stessi uomini corrotti  non  si astengano mai dal rendere un omaggio all'amor puro e
degli affetti. L'amore può sorgere da cause svariatissime,  non  di rado potenti, ma la sua forza non l'attinge mai che
cause svariatissime, non di rado potenti, ma la sua forza  non  l'attinge mai che dall'abitudine. È dessa che rafforza i
che conserva alle nostre affezioni, anche cessate, quel  non  so che di esigente, di doveroso, di inesorabile, a cui ci
a cui ci sottoponiamo senza resistere, ma di cui  non  sappiamo darci ragione. Molte creature si amarono per tutta
è tanto tempo che ci amiamo! .... Si suol dire che l'amore  non  mira che al possedimento e che con esso finisce, e non si
non mira che al possedimento e che con esso finisce, e  non  si distingue tra la passione e l'amore. È la passione che
bonomia tutte le ragioni, per le quali, a parer suo,  non  si doveva respingere la mano, che i signori del Ronchetto
l'aria di un uscio - ma io ho sempre visto che gli scandali  non  sono che il teatrino dei gonzi. Chi butta in aria ilfango
se lo butta facilmente in viso. Quel giovinastro seduttore  non  me lo puoi ammazzare, perché si ammazzano le galline e non
non me lo puoi ammazzare, perché si ammazzano le galline e  non  i cristiani: e poi, quando pure ti fossi abbeverato di
e poi, quando pure ti fossi abbeverato di sangue,  non  puoi fare che non sia avvenuto quel che è avvenuto. Non te
pure ti fossi abbeverato di sangue, non puoi fare che  non  sia avvenuto quel che è avvenuto. Non te la puoi pigliare
non puoi fare che non sia avvenuto quel che è avvenuto.  Non  te la puoi pigliare colla poverina, che non ha nessuna
che è avvenuto. Non te la puoi pigliare colla poverina, che  non  ha nessuna colpa. La contessa, che avrebbe tutto
spada tratta e mette la sua innocenza fuori di discussione.  Non  ti resta dunque che di pigliartela con te stesso; bravo, ma
tua casa: tutt'al piú servirebbe a far sapere anche a chi  non  lo sa che ti hanno fatto un gran torto. Sicuro che fu un
vorrei sempre essere tra coloro che li ricevono i torti e  non  tra coloro che li fanno. Il mondo fu sempre e sarà sempre
e gli si dice: Io sono piú forte di te! Alle tue cornate  non  c'è nulla che piú resista come un buon cuscino imbottito di
che hai letto i classici; e sai quel che dice Virgilio, che  non  era un coglione: " Durate et vosmet rebus servate secundis
dalla scatola d'osso, poi continuò: - Stando cosí le cose,  non  vedo che un mezzo possibile per uscire da questo ginepraio.
e lasciare che il tempo faccia maturare il sacrificio. Tu  non  puoi, qualunque sia il tuo modo di vedere, abbandonare
modo di vedere, abbandonare Celestina in mano agli altri,  non  puoi chiuderle l'uscio in faccia, come se fosse una donna
l'uscio in faccia, come se fosse una donna perduta,  non  puoi spingerla sulla brutta strada, come purtroppo capita a
e se in un momento di pazzia commettesse uno sproposito?  Non  v'è bisogno d'avere studiato per capire certe necessità.
v'è bisogno d'avere studiato per capire certe necessità.  Non  puoi nemmeno far cadere il castigo delle colpe altrui su
che Dio lo mette nel cuore degli uomini; ma il mondo  non  lo si mantiene soltanto coll'amore. Ci deve essere anche il
coll'amore. Ci deve essere anche il dovere per fodera. E  non  si abbandona mica una povera madre vecchia a morire di
che un fringuello ci ha rubata l'amorosa. I tuoi crediti  non  pagano i tuoi debiti. Queste massime le sai meglio di me,
tuoi debiti. Queste massime le sai meglio di me, perché se  non  mi sbaglio, devi averle stampate con altre parole in
ogni fedel minchione è filosofo: e se la va a parole,  non  c'è un prete che non meriti d'essere messo sugli altari,
è filosofo: e se la va a parole, non c'è un prete che  non  meriti d'essere messo sugli altari, caro Giacomo, -
morire ne avrai a vedere molte ancora delle corbellerie, e  non  c'è nulla di piú inutile quanto il meravigliarsi; l'ha
una foglia che cade ne spuntano mille. - E siccome Giacomo  non  sapeva che cosa rispondere, don Angelo si offrí di prender
a me e a tua madre per accomodare questa faccenda? Tu  non  ci dovrai entrare. Cosí potrai dire di non essere venuto a
faccenda? Tu non ci dovrai entrare. Cosí potrai dire di  non  essere venuto a patti con nessuno. Lascia fare a quelli che
stracciate molte paia di scarpe, e ti troverai contento di  non  aver impedita la pace. Che cosa poteva opporre Giacomo a
cosí attaccato alla realtà delle cose? Il nostro idealista  non  poteva impedire che le ragioni della filosofia pratica e
contro cui venivano a battere le sue illusioni,  non  fossero, dure, immutabili, inamovibili. Chinò la testa,
proprio nato disgraziato! In casa  non  mi possono più soffrire, e tutti non fanno altro che dire
disgraziato! In casa non mi possono più soffrire, e tutti  non  fanno altro che dire che per colpa mia è andato all'aria un
come il signor Capitani, con ventimila lire di rendita,  non  si trova tutti i giorni, che Ada sarà condannata a restare
la zia Bettina, e via e dàlli, una quantità di storie che  non  finiscono mai. Io vorrei sapere che gran male ho fatto alla
disgrazia. Era già sonato da un bel pezzo mezzogiorno, e  non  c'era nemmeno l'idea di mettersi a tavola a far colazione
mettersi a tavola a far colazione come gli altri giorni. Io  non  ne potevo più dalla fame; zitto zitto sono andato in
fiume per mangiare in pace. Dopo mi son messo a pescare, e  non  pensavo che ad acchiappare i pesciolini, quando ad un
cascato nell'acqua! Pare incredibile: ma in quel momento  non  ho potuto fare a meno di pensare fra me e me: - Ecco, i
i miei genitori e le mie sorelle saranno contenti ora di  non  avermi più tra i piedi! Ora non diranno più che son la
saranno contenti ora di non avermi più tra i piedi! Ora  non  diranno più che son la rovina della casa! Non mi
i piedi! Ora non diranno più che son la rovina della casa!  Non  mi chiameranno più Gian Burrasca di soprannome, che mi fa
che mi fa tanta rabbia! - Affondavo giù giù nell'acqua, e  non  capivo più nulla, quando mi son sentito tirar su da due
pensato di mettere in salvo anche la mia povera lenza!  Non  so perché la mia mamma abbia pianto tanto, quando Gigi mi
dette al vento, perché le lacrime della mamma pareva che  non  finissero mai. Come ero contento di essere cascato nel
nel fiume, e di avere corso rischio di affogare! Se no,  non  avrei avuto tanti complimenti, né tutte quelle moine. Luisa
sono andati giù, raccomandandomi di star buono e di  non  muovermi. Ma era possibile questo, per un ragazzo della mia
mi son vestito, e scendendo pian piano le scale per  non  farmi sentire, sono andato a nascondermi sotto la tenda
Se mi avessero scoperto, quante gridate avrei avuto!...  Non  so come sia andata che mi sono addormentato quasi subito;
strimpellava il piano, in un angolo della stanza. Ada  non  c'era; era andata certo a letto, perché sapeva che il
era andata certo a letto, perché sapeva che il Capitani  non  veniva. - Ci vorrà almeno un anno - diceva lui. - Il dottor
ha risposto Luisa, e tutt'e due si son messi a ridere. - Ma  non  lo dire ancora a nessuno, - ha continuato lui. - Prima di
momento appunto entravano nella stanza le Mannelli. Tutti  non  facevano che domandare con grande interesse come stava il
dal letto, che mi aveva cercato dappertutto, ma che  non  mi aveva potuto trovare. Allora, perché non si affannasse
ma che non mi aveva potuto trovare. Allora, perché  non  si affannasse di più, che cosa fo io? esco dal nascondiglio
mi predicate sempre di dire la verità; e allora, perché  non  dite alle vostre amiche che siete promessi sposi? - ho
quando hai sentito toccare il campanello? Collalto... - ma  non  ho potuto finire la frase, perché Luisa mi ha tappato la
voglia di bastonarti, - e cominciava a piangere. Collalto  non  te la perdonerà più - e singhiozzava, singhiozzava,
che mi ha riportato a letto, raccomandando a Caterina di  non  lasciarmi finché non fossi bene addormentato. Ma come avrei
a letto, raccomandando a Caterina di non lasciarmi finché  non  fossi bene addormentato. Ma come avrei potuto dormire,
confidarti tutte le peripezie della giornata? Caterina  non  ne può più dal sonno, e ogni volta che sbadiglia, pare che
appena ella aveva fatto pochi passi nella piazzetta. - Ah!  Non  è partito? - esclamò meravigliata, porgendogli la mano. -
- Fortunatamente, no, signorina! - Volevo dire: Come mai  non  è partito? - Indugerò ancora un'altra settimana. Sarei
un po' dal notaio. Don Liddu esitò un istante. - Oh,  non  abbiate paura! - soggiunse la signorina che aveva capito. -
aveva capito. - Avrò un cavaliere, caso mai ... Don Liddu  non  sa ancora capacitarsi che una signorina possa permettersi
papà mi domandasse ... - disse don Liddu per scusarsi. -  Non  vi domanderà niente - rispose miss Elsa. - Mio padre vuol
- Mio padre vuol saperlo soltanto da me quel che faccio o  non  faccio. Non ho segreti per lui. - Voscenza ha ragione! -
vuol saperlo soltanto da me quel che faccio o non faccio.  Non  ho segreti per lui. - Voscenza ha ragione! - Povero don
- Debbo ringraziarla io invece - rispose miss Elsa. - Ma  non  vi è un ospedale qui? Quella poveretta è malata gravemente;
poveretta è malata gravemente; a casa manca di tutto;  non  ha chi l'assista. I suoi figliuoli sono troppo bambini. -
ed è pregiudizio invincibile. Forse interamente  non  hanno torto. Quell'amministrazione è un caos! - Ne parlerò
- è questa rassegnazione mussulmana. Dite: - È inutile! - e  non  operate, non vi sforzate a vincere quel che vi sembra
mussulmana. Dite: - È inutile! - e non operate,  non  vi sforzate a vincere quel che vi sembra fatalità. - È
cose avete tanta energia! - Nel male - disse Paolo Jenco. -  Non  è vero. Nel lavoro, per esempio, il vostro contadino è
così ubbidiente, quando è guidato bene! Così buono, quando  non  si vede maltrattato! I signori qui non capiscono che non
Così buono, quando non si vede maltrattato! I signori qui  non  capiscono che non dovrebbero comportarsi coi contadini come
non si vede maltrattato! I signori qui non capiscono che  non  dovrebbero comportarsi coi contadini come con schiavi da
da sfruttare. Mio padre dice che i contadini siciliani  non  hanno uguali. - Li ha un po' viziati suo padre. Lo pensano
tutti in paese. - Ed io aggiungo - fece il notaio - che  non  gli sono molto grati. - Sono ignoranti; è forse per questo.
sono molto grati. - Sono ignoranti; è forse per questo. Ma  non  è colpa loro. - E noi galantuomini siamo peggio. Certe
i propri difetti è già un bel passo - ella riprese. - Ma  non  basta. Lei che è giovane può far molto. Dia l'esempio di
può far molto. Dia l'esempio di una vita nuova. - Io? Ma io  non  posso niente. Mio padre non mi permette nessun'iniziativa.
di una vita nuova. - Io? Ma io non posso niente. Mio padre  non  mi permette nessun'iniziativa. Ho ventitrè anni e mi stima
il padre però. - È in prigione anche lui, per omicidio, e  non  ne uscirà vivo probabilmente - soggiunse il notaio. - E gli
il notaio. - E gli altri parenti? domandò miss Elsa. -  Non  ho nessuno - rispose il ragazzo. - Come vivi? - Cara
per vivere nella sua condizione e alla sua età! - Perchè  non  lo mettono in un asilo di orfani? Può essere calcolato per
- poi si corresse, accigliato. - Chi te l'ha detto, sì?  Non  esser bugiardo - Il dottor Medulla ... - confessò il
- E perchè? - Per niente signorina; perchè quel signore  non  ha altro da fare ... e perchè ... - Il perchè lo so io,
- Adoprare un ragazzino per un atto così vile! ...  Non  avrei mai creduto che il dottor Medulla fosse capace di
di questo! - È un imbecille presuntuoso e vigliacco! -  Non  si arrabbi, signor Jenco! - disse miss Elsa aggiungendo
che voscenza è un buffone. - No, - intervenne il notaio. -  Non  gli dirai niente. Sarebbe troppa soddisfazione per quel
per quel pettegolo. E vi andrebbe di mezzo la signorina.  Non  gli dirai niente, hai capito? - continuò rivolto al ragazzo
Re):  Non  dimenticate di far felice la Reginotta ...
amara e deriva da questo fatto., Essendo morto un povero, e  non  volendo il parroco di San Tomaso dargli sepoltura, se prima
parroco di San Tomaso dargli sepoltura, se prima la moglie  non  gli pagasse il dovuto; la donna, disperata di non avere, nè
la moglie non gli pagasse il dovuto; la donna, disperata di  non  avere, nè trovare il denaro, diede in alti lamenti. Passò
udito il motivo di quelle strida, comandò che il parroco  non  solo desse sepoltura gratis l morto, ma fosse, che è
l morto, ma fosse, che è peggio, seppellito insieme; e  non  vi fu prece peroratrice, nè pianto capace a far muovere il
 Non  ero mai entrato in un appartamento della vecchia Londra:
ad un congresso di biochimica, e diversi anni prima (quando  non  era ancora sposato) in un costosissimo albergo sul Lago
Mi presentò Virginia, sua moglie: è di origine ungherese,  non  bella, ma colta e raffinata, e di almeno venticinque anni
di lui. Virginia parla molte lingue, anche l' italiano, e  non  esiste argomento su cui non sappia discorrere con elegante
lingue, anche l' italiano, e non esiste argomento su cui  non  sappia discorrere con elegante disinvoltura. Mi stava
devo dire, è un elemento dominante in casa Morris:  non  solo non vi penetrano i rumori esterni, ma quelli interni
devo dire, è un elemento dominante in casa Morris: non solo  non  vi penetrano i rumori esterni, ma quelli interni sono
interni sono attutiti, e si ha anzi l' impressione di  non  riuscire a produrne, né con la voce né altrimenti: si prova
ma quando si avvicinò a Virginia vidi dall' andatura che  non  era un cane. I cani è raro che camminino composti: sono
coda, o corrono, o dimenano i fianchi. Poi, è difficile che  non  producano strepito con gli unghioli sul pavimento, e anche
lunga coda glabra, di un rosa livido. Notai che Virginia  non  si era mossa, né per accettare l' animale, né per
mossa, né per accettare l' animale, né per respingerlo. _  Non  ne avevi mai visti? _ mi chiese Paul, a cui non era
_ Non ne avevi mai visti? _ mi chiese Paul, a cui  non  era sfuggito il mio interessamento. _ No, _ risposi: _ solo
di una nuova interpellanza in Parlamento, ma a quell' epoca  non  ne erano state importate che qualche decina di coppie. _ Si
Lore, _ disse Paul, _ e le vogliamo molto bene: sai, noi  non  abbiamo bambini. _ Una femmina? _ chiesi: e subito colsi
che vada per i nove anni, sono come settanta dei nostri. _  Non  la fai accoppiare? _ Non è tanto facile, _ disse Morris
sono come settanta dei nostri. _ Non la fai accoppiare? _  Non  è tanto facile, _ disse Morris nascondendo male un certo
_ disse Morris nascondendo male un certo imbarazzo. _  Non  esiste un maschio nero in tutto il Regno Unito: mi sono
quasi di sicuro. _ Ma allora, per il latte .... _  Non  hanno mica bisogno di essere fecondate, non lo sa? È un
il latte .... _ Non hanno mica bisogno di essere fecondate,  non  lo sa? È un caso unico fra i mammiferi: basta nutrirle
potere allucinogeno del latte erano senza alcun fondamento:  non  era neppure un afrodisiaco, come pretendevano molti che non
non era neppure un afrodisiaco, come pretendevano molti che  non  l' avevano mai provato o si erano lasciati suggestionare.
è altissima, venti volte più che nel latte umano. Perciò,  non  solo i cuccioli sono legati alla madre da un vincolo quasi
ne risente l' effetto, e cambia vita. A queste parole,  non  so se in ossequio all' usanza britannica, o se perché
la curiosa mobilità del muso di questi animali: di umano  non  ha che ben poco, eppure è interpretabile in ogni momento in
_ chiesi a Paul, abbassando involontariamente la voce. Paul  non  rispose direttamente: _ Sono animali incredibili, _
_ Lo vedi, ricambiano, o mostrano di ricambiare. Insomma,  non  provare, non lascarti tentare: è un errore, un errore che
ricambiano, o mostrano di ricambiare. Insomma, non provare,  non  lascarti tentare: è un errore, un errore che si paga caro.
tentare: è un errore, un errore che si paga caro. _  Non  mi sento tentato: davvero, neanche un poco. Tu perché lo
noia, per ... insomma, in un momento in cui con Virginia  non  andavo d' accordo per via di una certa faccenda, e lei
per via di una certa faccenda, e lei aveva ragione, ma io  non  le volevo dare ragione, e volevo invece farle un dispetto.
In ogni modo l' ho assaggiato, questo è un fatto, e i fatti  non  si cambiano più: due anni fa, e sono diventato un altro. _
un essere umano. Ti leggono il desiderio negli occhi, o  non  so dove altro, e ti girano intorno, ti si strusciano
e sei in trappola, per tutti gli anni che ti restano, che  non  possono essere tanti. Lore trasalì, si avvicinò alla tenda
_ Sono affascinati dagli orologi, _ disse Paul: _  non  so perché. Anche quella che avevo prima .... _ Non è la
Paul: _ non so perché. Anche quella che avevo prima .... _  Non  è la prima, questa? _ No. Non è qui che è successo: eravamo
quella che avevo prima .... _ Non è la prima, questa? _ No.  Non  è qui che è successo: eravamo in viaggio, a Beirut. C' era
eravamo in viaggio, a Beirut. C' era in albergo uno,  non  so chi fosse, anche perché eravamo ubriachi tutti e due;
se lo avesse capito, e mi offrì il latte, e io lo accettai.  Non  sapevo quello che facevo: ma me ne accorsi la mattina dopo.
accucciata e muoveva la coda e rideva, sì, perché ridono,  non  come noi, al loro modo, ma ridono, ed è un riso che fa
Sognavo di quella vilmy, tutte le notti. Devo dirti:  non  è come per una donna. È una voglia pesante, brutale e
donna parli, almeno dentro di te: anche se è lontana, se  non  è tua o non lo è più, speri almeno di parlarle, speri in un
almeno dentro di te: anche se è lontana, se non è tua o  non  lo è più, speri almeno di parlarle, speri in un amore, in
in un amore, in un ritorno; può essere una speranza vana ma  non  è insensata, ha una soddisfazione pensabile. Questa invece
Questa invece no, è un desiderio che ti danna perché  non  ha soddisfazione: non la puoi nemmeno trovare nella tua
è un desiderio che ti danna perché non ha soddisfazione:  non  la puoi nemmeno trovare nella tua fantasia; è desiderio e
nulla, un aguzzarsi del desiderio, nient' altro. _ Virginia  non  conosceva i fatti, ma capiva che qualcosa non andava: così
_ Virginia non conosceva i fatti, ma capiva che qualcosa  non  andava: così tornò a Londra, e io rimasi a girare intorno a
intorno a quell' altro perché mi vendesse l' animale; lui  non  voleva, o meglio non poteva, era schiavo come me. Ma io
perché mi vendesse l' animale; lui non voleva, o meglio  non  poteva, era schiavo come me. Ma io insistevo, tutte le
senza lasciare indirizzo. Io allora pensai che, se proprio  non  potevo avere quella, un' altra sarebbe stata meglio che
occhi dell' animale erano belli e profondi, cosa che prima  non  avevo notata; lo comperai e lo portai qui. Era un demonio:
avevo notata; lo comperai e lo portai qui. Era un demonio:  non  sopportava la clausura, la sua casa erano i tetti, non
non sopportava la clausura, la sua casa erano i tetti,  non  questa. Non c' era modo di averla vicina, a chiuderla
la clausura, la sua casa erano i tetti, non questa.  Non  c' era modo di averla vicina, a chiuderla dentro diventava
ho saputo solo più tardi. È vecchia, come ti ho detto, e se  non  la si contraria è abbastanza tranquilla: se però vuoi
è abbastanza tranquilla: se però vuoi qualcosa che lei  non  vuole, non è che rifiuti il latte come quell' altra, ma le
tranquilla: se però vuoi qualcosa che lei non vuole,  non  è che rifiuti il latte come quell' altra, ma le si secca, e
per ricattarmi, per avermi. E ci riesce, sicuro; forse  non  è capace di intendere, ma di volere sì, oh sì: mangiare
di intendere, ma di volere sì, oh sì: mangiare certe cose e  non  altre, a certe ore e non ad altre, che io inviti certi
sì, oh sì: mangiare certe cose e non altre, a certe ore e  non  ad altre, che io inviti certi amici e altri no ... no, tu,
polpaccio, come per accarezzarsi da sola: a dire il vero,  non  mi sembrava vecchia per niente. Abbassai una mano per
No! La Fata è bella ...  Non  dobbiamo canzonarla!
quindici giorni Paolino  non  aveva ricevuto che un'asciutta cartolina di Demetrio, nella
Beatrice era malata, che anche lui era malato, che quindi  non  era il momento di parlare dei noti progetti, e niente
noti progetti, e niente altro. Che significava tutto ciò? e  non  poteva il cugino scrivere una riga di piú, rinfrancare la
di un poveretto, malato anche lui di un male che i medici  non  sanno guarire? Qui sotto ci doveva essere del mistero: e
doveva essere del mistero: e probabilmente quella cartolina  non  era che una staffetta di battaglia perduta. Non mai come
cartolina non era che una staffetta di battaglia perduta.  Non  mai come ora gli pareva di essere stato temerario e illuso.
avesse risposto subito: "sí, sí, volentieri". Se Demetrio  non  fosse stato anch'egli un illuso per necessità, avrebbe
anche lui la voglia di ridere. E Milano, una città che  non  manca di burloni, non si lasciano scappare le occasioni di
di ridere. E Milano, una città che non manca di burloni,  non  si lasciano scappare le occasioni di ridere. "So che io non
non si lasciano scappare le occasioni di ridere. "So che io  non  avrei dovuto essere tanto temerario d'innalzare gli occhi
don Giovanni. Erano già sonate le dieci e Paolino  non  si lasciava vedere quella mattina. La buona Carolina, che
far venire il dottor Fiore?" "Fa venire il diavolo. Che  non  si possa star quieti una mezz'ora?" "Son già le dieci, caro
coll'olio d'ulivo, prese una sedia, vi si appoggiò piú che  non  si sedette sopra, congiunse le mani sul grembialone e
le mani sul grembialone e cominciò a dire: "Non far cosí,  non  sta proprio bene. È quasi un tentare la provvidenza."
poco bene anche lui?" "Tre righe in quindici giorni." "Roma  non  fu fatta in un giorno e non si può dire ad una donna: Son
in quindici giorni." "Roma non fu fatta in un giorno e  non  si può dire ad una donna: Son qui, la mi pigli, come se si
." "Brava, contami i tuoi sogni adesso!" "Tu sei padrone di  non  credere a’ miei sogni, quantunque io pensi che, se Dio li
soldato in Sicilia era malato di vaiolo: la mattina  non  giunse il telegramma ch'era morto?" "Storie del medio evo!"
medio evo!" ribatté sgarbatamente Paolino, che cominciava a  non  credere piú a niente. "Saranno idee vecchie, ma alle volte
e mi viene in mente di entrare nella stanza qui sotto, dove  non  sono mai entrata dopo la partenza di Beatrice e di
un filzolino di capelli biondi, proprio di quel biondo come  non  ce n'è un altro al mondo. Paolino si rizzò sul gomito e
e tornò a piombare sul cuscino. "Ai sogni si può credere e  non  credere, perché non sono articoli di fede. Ma io dico che
sul cuscino. "Ai sogni si può credere e non credere, perché  non  sono articoli di fede. Ma io dico che il Signore ha tante
per farmi dire la brutta verità sulla faccia?" "E allora  non  resta che tentare un'altra strada. Tu dirai che sono anche
la stagione dei grossi lavori, e se ti ammali, io  non  posso arrivare dappertutto. Sento già le mie gambe che
Tu hai tutti i diritti d'avere la tua famiglia: è naturale,  non  sei un uomo per niente. Il mio ideale — te l'ho detto —
anche un pochino piú alla mano: ma, al cuore, tu dici,  non  si comanda, e non so che cosa dire." La Carolina aggiunse
piú alla mano: ma, al cuore, tu dici, non si comanda, e  non  so che cosa dire." La Carolina aggiunse qui un sospiro che
un sorrisetto quasi da miscredente. "Anche una divozione  non  sarebbe fuori di luogo, perché la Madonna ha patito anche
perché la Madonna ha patito anche lei e sa compatire. Ma  non  è di questo che parlo adesso. Ti ricordi quella volta che
quando dovevano maritarsi e chi dovevano sposare. Sarà,  non  sarà magnetismo, io non voglio decidere, ma tentare non
e chi dovevano sposare. Sarà, non sarà magnetismo, io  non  voglio decidere, ma tentare non nocet e se ne sentono di
non sarà magnetismo, io non voglio decidere, ma tentare  non  nocet e se ne sentono di quelle che fanno restare
che fanno restare incantati. Anche il dottor Fiore, che  non  è una donnetta — anzi stenta a credere anche le cose
a credere anche le cose necessarie — dice che la scienza  non  sa definire, ma che qualche cosa c'è. Se fossero proprio
qualche cosa c'è. Se fossero proprio cose del medio evo,  non  si vedrebbero annunciate fin sulla quarta pagina della
purgatorio quando la fanno parlare; ma se può far del bene  non  si rifiuta. Sento che fa anche un monte di carità. È
fa anche un monte di carità. È discreta e una volta sveglia  non  si ricorda piú. Tu potresti andare a Milano sabato per la
per la piazza , e quando hai sbrigate le tue faccende, se  non  hai proprio il coraggio di vedere Demetrio, provi a sentire
di vedere Demetrio, provi a sentire madama Anita. Bòtte  non  te ne dà. Le metti questi capelli in mano e stai a sentire
di sua sorella in una specie di incantesimo dal quale  non  avrebbe voluto piú uscire. Non disse né sí, né no, per il
di incantesimo dal quale non avrebbe voluto piú uscire.  Non  disse né sí, né no, per il momento, per non compromettersi,
piú uscire. Non disse né sí, né no, per il momento, per  non  compromettersi, e la Carolina gli lasciò tutto il tempo di
sono belle! Se sapeste come soffro pensando che Sua Maestà  non  può dare udienze se non mangiando! Più parla, e più ha
come soffro pensando che Sua Maestà non può dare udienze se  non  mangiando! Più parla, e più ha appetito. Ingrassa, ingrassa
 non  doveva ancora essere giunto al suo appartamento, quando le
ancora il rajah, s'aprirono e Teotokris comparve. Questi  non  era ancora completamente guarito e certo il principe non lo
non era ancora completamente guarito e certo il principe  non  lo aspettava, poiché, nello scorgerlo, non poté frenare un
il principe non lo aspettava, poiché, nello scorgerlo,  non  poté frenare un gesto di sorpresa, esclamando nel medesimo
mia razza, è la più solida dell'Europa, - disse, - e poi  non  amo infiacchirmi nel letto. - Sicché va meglio la tua
letto. - Sicché va meglio la tua ferita? - Fra pochi giorni  non  rimarrà più, sulla mia pelle, nessuna traccia. - E perché
- Perché volevo ascoltare ciò che diceva quel mylord. -  Non  sai dunque che ha vinto? - Purtroppo, - rispose il greco
- Tu! - Egli era d'accordo con una principessa venuta da  non  so dove, la quale lo aiutava ... - Tu vuoi spaventarmi,
poca terra e del pochissimo che da, sovente analfabeti se  non  altro di ritorno. (Ed è, l'ignoranza, una ingiustizia
qualche sigaretta, un cravattone sgargiante (quanti reati  non  sono stati commessi per una cravatta) spesucce di
ha inoltre cominciato ad aver sentore dei propri diritti.  Non  riuscendo a farsi pagare, sottrae roba: una damigiana di
i vecchi lo guardano allocchiti. Ha sempre la risposta,  non  si riesce a farlo cadere in contraddizione, non da retta
risposta, non si riesce a farlo cadere in contraddizione,  non  da retta neanche all'avvocato che appare sorpreso della
profusamente sporgendo il labbro come i bambini.) Ma  non  rimane lui protagonista, sopravviene il falso testimonio.
sopravviene il falso testimonio. Nel gruppo contadinesco  non  sembrava che ci fosse quest'altro giovane, tanto il
determinazione, forse improvvisa, di negare. Che cosa poi  non  si capisce, la sua testimonianza limitandosi a una
bicicletta che l'imputato gli offrì di comprare e che lui  non  comprò perché non aveva soldi. Domanda: È vero? Risposta:
gli offrì di comprare e che lui non comprò perché  non  aveva soldi. Domanda: È vero? Risposta: No. Ma come! Gli si
firma. Una firma da analfabeta, viene fuori che il giovane  non  sa scrivere ne leggere. Ma insiste che mai è stato
la loro impari furberia vorrebbero misurarsi coi giudici,  non  ne mancano e sono in realtà esasperanti. Ma in questo
gli occhi smarriti ma ancora testardi, impietosisce.  Non  tornerà stasera coi paesani alla montagna, a casa, a sua
fatica andrà a conoscere il carcere. E ha proprio l'aria di  non  sapere perché, perché gli facciano tutto questo. Su
che ha paura _ammettendo quelle cose scritte là, che  non  riconosce, che veramente lui non può aver detto con quelle
cose scritte là, che non riconosce, che veramente lui  non  può aver detto con quelle parole ignote _ di cadere in
certo a suo danno, qualche ammissione. No no e no.  Non  gli si può cavare altro. Il presidente irritatissimo si
paesani si mettono a esortare: Parla parla, di' la verità.  Non  guarda e non risponde. Con la toga buttata sulle spalle gli
a esortare: Parla parla, di' la verità. Non guarda e  non  risponde. Con la toga buttata sulle spalle gli avvocati si
Lui, sempre più impallidito, gira due occhi persi. Ma  non  vale, non si arrende. Ancora teme che lo vogliano
sempre più impallidito, gira due occhi persi. Ma non vale,  non  si arrende. Ancora teme che lo vogliano incastrare se
questo e lo arrestino comunque. Perciò dice no e no. E  non  gli entra in testa perché, se nega, lo manderebbero in
"non mi possono arrestare." Sull'esempio del compagno,  non  confessa. È chiaro che lo intriga ciò che è stato fissato
nella deposizione, come può sapere se in quelle parole che  non  intende, che non somigliano alle sue, c'è nascosto il
come può sapere se in quelle parole che non intende, che  non  somigliano alle sue, c'è nascosto il tranello. "Non mi
arrestare," continua a intestardirsi, "che ho fatto, io  non  ho detto niente." Allora bisogna spiegargli che è una falsa
testimonianza. Ottavo comandamento: lo ripete come tra sé.  Non  gli hanno insegnato molte cose, ma questa la sa. La legge
gli danno manate sulle spalle. Ora sa che il Tribunale  non  gli tendeva un tranello, ma forse lo sospetta nel
suoi ingiusti apriti sesamo. Ingiusti per l'ignoranza, che  non  è un reato. Non almeno per questo povero analfabeta. Rimane
sesamo. Ingiusti per l'ignoranza, che non è un reato.  Non  almeno per questo povero analfabeta. Rimane con l'aria