| Mia | signora! Mia signora! Come può lei sopravvivere a questo |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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Mia signora! | Mia | signora! Come può lei sopravvivere a questo diabolico |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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Come può lei sopravvivere a questo diabolico inverno? - | Mia | signora! Mia signora! Non gela il suo piccolo tepido cuore? |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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lei sopravvivere a questo diabolico inverno? - Mia signora! | Mia | signora! Non gela il suo piccolo tepido cuore? |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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DI PAOLO MANTEGAZZA ALLA | MIA | MARIA RAGGIO DIVINO DI SOLE CHE ILLUMINA E RISCALDA |
L'ANNO 3000 -
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DI SOLE CHE ILLUMINA E RISCALDA L'ULTIMO CREPUSCOLO DELLA | MIA | SERA |
L'ANNO 3000 -
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incredulo): Sei tu la Reginotta | mia | sorella? (Si abbracciano.) |
LE ULTIME FIABE -
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è contro di me. Tutti tendono insidie alla | mia | vita! |
LE ULTIME FIABE -
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tra me e il Maralli e pare che egli non mi riporti a casa | mia | come aveva minacciato di fare. - Che badi bene, però, - ha |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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minacciato di fare. - Che badi bene, però, - ha detto a | mia | sorella - che badi di rigar diritto! Io mi son già pentito |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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| Mia | signora! Mia signora! Io mi faccio, con il mio spirito, il |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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Mia signora! | Mia | signora! Io mi faccio, con il mio spirito, il mio umile |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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non vi date pensiero di me. Qui non mi manca niente. La | mia | madrina fata Azzurra mi provvede di tutto. |
LE ULTIME FIABE -
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di passi in cotesta stanza quando mi sembrò di udire alla | mia | destra dei lamenti. Mi fermai, per meglio ascoltare quando |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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Mi fermai, per meglio ascoltare quando al termine della | mia | attenzione di un momento e mentre mi accingevo a muovermi e |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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mentre mi accingevo a muovermi e guardare avanti anche alla | mia | guida mi trovai nelle tenebre. Corpo di Dio! dissi tra me e |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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foresta si slancia sulla preda. Ma le tenebre furono la | mia | preda. Invano volteggiai a mulinello per un pezzo colle |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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mi appoggiai fortemente al muro e lo sentii cedere alla | mia | spinta. Ripresi speranza, ripassai la mano su quella parte |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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speranza, ripassai la mano su quella parte di muro ed a | mia | sorpresa trovai che era legno, di che non m’ero accorto |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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trovai che era legno, di che non m’ero accorto prima nella | mia | indagine precipitosa. Forzai di nuovo e sentii girare come |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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in tasca ma che avevo scordato nell’esaltazione della | mia | mente. Accesi un zolfanello contemplai ciò che avevo |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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delle nozze di nostra figlia sarebbe l'ultimo giorno della | mia | vita? Me l'ha predetto il "Gran Mago" ... |
LE ULTIME FIABE -
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valore! ... E il contadino, ostinato, rispondeva: - In casa | mia | il Re sono io, soltanto io! |
LE ULTIME FIABE -
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ad accompagnarle fino a Bologna. All'uscio di camera | mia | non ci sono stati più assalti. In ogni modo io son deciso a |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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che ho calato dalla finestra del giardino, mentre la | mia | famiglia era andata ad accompagnare alla stazione la |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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per il disegno, ti potrai esercitare all'acquarello... - E | mia | sorella, accarezzandomi i capelli, ha soggiunto: - E così |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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tua sorella lontana, non è vero? - La voce con la quale | mia | sorella ha detto queste parole era così affettuosa che mi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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dalla contentezza e poi mi son rinchiuso qui in camera | mia | e ho voluto subito comunicare per il primo la mia gioia al |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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in camera mia e ho voluto subito comunicare per il primo la | mia | gioia al giornalino, dipingendo il disegno del serraglio |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e che io bisognerà che in qualche modo gli manifesti la | mia | gratitudine. Ho un'idea... ma mi ci vogliono tre o quattro |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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rividi, potete immaginare con che gioia, a Roma, che era la | mia | meta finale. "Qui – dissi – non mi sfugge". Prese un taxi, |
Se la luna mi porta fortuna -
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un taxi, io ne presi un altro e la seguii. E immaginate la | mia | sorpresa, quando la vidi scendere al portone di casa mia. |
Se la luna mi porta fortuna -
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si trattava della figlia d’una compagna di collegio di | mia | madre, che veniva ospite nostra. L’ignota viaggiatrice |
Se la luna mi porta fortuna -
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passanti d’un paese dove non sarei più tornato, divenne | mia | moglie. |
Se la luna mi porta fortuna -
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tempo della repubblica di Salò | mia | sorella aveva ventitre anni. Era staffetta partigiana, il |
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volentieri o malvolentieri, a volte in campagna presso | mia | madre nascosta, anche lei in trasferta perpetua. Era una |
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a tentare il rimpatrio spontaneo, ed era latore di una | mia | lettera, cosa in sé buona (furono le sole mie notizie che |
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notizie che pervennero in Italia nei diciotto mesi della | mia | assenza); cosa meno buona, tentò di estorcere quattrini |
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a cercarmi", e poiché non ci riuscì, rubò la bicicletta di | mia | sorella ai piedi delle scale. Adocchiò quel mitra così mal |
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quel mitra così mal nascosto e fece una cauta offerta, che | mia | sorella saviamente rifiutò. Dopo quella strana visita, e |
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rifiutò. Dopo quella strana visita, e letta la lettera, | mia | sorella ebbe l' idea di andare a chiedere mie notizie al |
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loro stessi avevano difficoltà a comunicare col loro paese. | Mia | sorella, che non si arrende facilmente, non si accontentò e |
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Che aspettasse con fiducia. All' uscita dal Comando, | mia | sorella si accorse di un fatto curioso. Era pedinata: il |
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avevano segnalato le mosse e i contatti "sospetti" di | mia | sorella alla polizia italiana, che si era mossa con |
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maldestro bussò alla porta, e molto cerimoniosamente invitò | mia | sorella a un colloquio. Fu un colloquio confuso: mia |
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invitò mia sorella a un colloquio. Fu un colloquio confuso: | mia | sorella mi dice che verteva principalmente su Cravero, che |
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si limitò a una sommaria occhiata alla soffitta in cui | mia | sorella abitava allora. Non c' è dubbio che vide la mummia |
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anche quelli. Verso agosto, non senza dolori burocratici, | mia | sorella ottenne di riprendere possesso del nostro alloggio, |
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l' amuleto, il soprammobile e il monumento di se stesso. La | mia | mite sorella lo oliò bene e lo nascose nella libreria, |
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chiesi notizia. _ Non lo vedi? È un Beretta, _ mi rispose | mia | sorella con non simulata naturalezza. Il mitra rimase |
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Marzio. - Io non burlavo, lo puoi ben credere. Volevo la | mia | Nanna e cento vite di vecchie non mi avrebbero certamente |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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a buon fine. Attortigliati i suoi grigi capelli alla | mia | sinistra col pugnale nella destra cominciai a tastarle il |
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lingua, gridandomi lamentevolmente un: per amor di Dio! La | mia | Nanna o vi mando all’inferno con tutti i diavoli! |
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del Signore". Altro oggetto non ho fuorché portar via la | mia | donna le risposi. Essendosi al quanto ricomposta e discesa |
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quanto mi venne richiesto senza però perder di vista la | mia | guida la cui compagnia m’era troppo necessaria. Così |
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Oh! Marzio, essa esclamò e le lagrime della | mia | Nanna innondavano il mio volto. Sono troppo corsaro da non |
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Fuori di me dalla contentezza per la redenzione della | mia | fanciulla non mancavo però di adocchiare la megera che |
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Passata la prima espansione d’affetto, tenendo la | mia | cara per mano, richiusi la porta e chiesi a Nanna se |
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Essa rispose di no, ma la badessa che avea intesa la | mia | domanda: "c’è - disse - un altro uscio e per questo vi |
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Quando a un tratto una fanciulla dell’età in circa della | mia | Nanna si avvicinò a me, con voce commossa: "Oh! voi non mi |
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sola in questo carcere, caro signore, io seguirò la | mia | Nanna sino alla morte". E la Nanna a me: "Sì, Marzio! per |
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"Sì, Marzio! per carità non lasciamo questa infelice amica | mia | in questo inferno. Essa era destinata da quella vecchia |
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questo inferno. Essa era destinata da quella vecchia maga a | mia | compagna per farmi la spia ed all’opposto è stata per me un |
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spelonca". Il pianto innondava ancora il bel volto della | mia | diletta a queste ultime parole... ed io vi assicuro |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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che porta seco l’anima mia! E perché non sarà essa l’anima | mia | quella fanciulla leggiadra, quella bellezza adriaca, che io |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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mille volte quando le lagune erano schiave come lo è la | mia | Roma? Perché? perché non la vidi che un solo istante? ma |
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Potente della terra, vieni a toccarmi questa | mia | donna ch’io amo d’amore che non posso descrivere. Vieni col |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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carriera ecclesiastica. Eran due anni che contra all’indole | mia | mi trovavo a dover fare quel maledetto mestiere ed era |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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simpatia ed a dispetto de’ miei compagni, gelosi della | mia | buona fortuna, il reverendo alcune volte mi conduceva seco |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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lascio pensare: che traccie di fuoco lasciassero nell’anima | mia | quelle visite a tante belle creature. La badessa |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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cui mirava la santa matrona ed eccitato come ero per la | mia | frequenza fra tante donne non fu difficile il farmi |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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della badessa, che furba com’era s’era accorta della | mia | predilezione per le più giovani e molte volte l’avevo |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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tornarvi mai più! Ma ero destinato a pagare il fio della | mia | complicità a tanta abbominazione. La megera, la matrona di |
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la matrona di tante dissolutezze, sembrò aver indovinata la | mia | risoluzione di fuga e non mi diede tempo di eseguirla. Un |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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e furono inutili le mie suppliche, le mie promesse e la | mia | disperazione. Io doveva essere tra le vittime |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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e dice:) Mi resta una sola vita; la consacro a Voi, | mia | Regina, e al mio popolo ... |
LE ULTIME FIABE -
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par di sognare... Andiamo per ordine. La prima causa della | mia | rovina è stata la passione per la pesca. Ieri, appena |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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la pesca. Ieri, appena ritornato da scuola, presi in camera | mia | quella lenza che mi ero fabbricato ieri l'altro e andai |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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tirando in su... Si udì un grido acutissimo, e io vidi, con | mia | grande meraviglia, attaccato all'amo un dente con due |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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camera mia. Dopo un'oretta è venuto mio cognato, seguito da | mia | sorella che gli raccomandava: - Riportalo a casa magari |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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processo, che è andato tutto a rotoli e che ha segnato la | mia | rovina nella mia professione e nella mia carriera politica. |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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andato tutto a rotoli e che ha segnato la mia rovina nella | mia | professione e nella mia carriera politica. Tu parlasti |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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che ha segnato la mia rovina nella mia professione e nella | mia | carriera politica. Tu parlasti quattro o cinque giorni fa |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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né di muovermi... Il Maralli mi lasciò lì come inebetito; | mia | sorella mi disse: - Disgraziato! - e se ne andò anche lei. |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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che ne avrei tratte non poche cognizioni giovevoli alla | mia | arte del disegno: acconsentii benchè repugnante; e spinto |
Racconti fantastici -
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che egli mi diede e che io collocai sul caminetto della | mia | stanza. Colla morte di lui io aveva cessato di frequentare |
Racconti fantastici -
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delle risposte che ascoltammo da alcuni spiriti, e la | mia | mente fu sì colpita da quei prodigi, che superato ogni |
Racconti fantastici -
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ogni timore, concepii il desiderio di chiamarne uno di | mia | conoscenza, e rivolgergli io stesso alcune domande che |
Racconti fantastici -
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alcune domande che aveva già meditate e discusse nella | mia | mente. Manifestata questa volontà, venni introdotto in un |
Racconti fantastici -
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quanto era possibile in quel pensiero, e raccolta tutta la | mia | potenza di volizione, e direttala a quello scopo, attesi |
Racconti fantastici -
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che avessi saputo risolvermi a formulare una domanda, la | mia | mano agitata e convulsa, mossa come da una forza estranea |
Racconti fantastici -
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agitata e convulsa, mossa come da una forza estranea alla | mia | volontà, scrisse, me inconsapevole, queste parole: «Sono a |
Racconti fantastici -
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di mettermi in comunicazione col vostro spirito. Durante la | mia | vita mortale vi ho date alcune ossa che aveva sottratte al |
Racconti fantastici -
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me il Mariani. Ciò detto, o dirò meglio, pensato, sentii la | mia | persona come alleggerita, il mio braccio più libero, la mia |
Racconti fantastici -
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mia persona come alleggerita, il mio braccio più libero, la | mia | mano non più ingranchita come dianzi, e compresi, in una |
Racconti fantastici -
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partito. Stetti allora un altro istante ad attendere - la | mia | mente era in uno stato di esaltazione impossibile a |
Racconti fantastici -
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gli stessi fenomeni di prima, benchè meno intensi; e la | mia | mano trascinata dalla volontà dello spirito, scrisse queste |
Racconti fantastici -
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effettuare la restituzione che mi è domandata. Allora la | mia | mano tornò a scrivere; «Pietro Mariani, ex inserviente |
Racconti fantastici -
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senza sapere dove dirigermi: un istinto più potente della | mia | volontà mi allontanava dalla mia abitazione. Ove attingere |
Racconti fantastici -
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istinto più potente della mia volontà mi allontanava dalla | mia | abitazione. Ove attingere il coraggio di andarvi? Io avrei |
Racconti fantastici -
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quell'ardimento che non ho più il potere di chiedere alla | mia | ragione. E cacciatomi in un angolo d'una stanzaccia |
Racconti fantastici -
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quanto tempo in quello stato: io non poteva distogliere la | mia | attenzione da quella rotella. I miei sensi, le mie facoltà, |
Racconti fantastici -
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discendere dal letto, uscire, ma non mi era possibile; e la | mia | desolazione era giunta a tal grado che quasi non ebbi a |
Racconti fantastici -
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Mariani, e vengo a riprendere, come vi ho promesso la | mia | rotella.» E poichè il terrore mi rendeva esitante a |
Racconti fantastici -
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visita ... io mi terrò sempre onorato di ricevervi nella | mia | casa ... -Ve ne son grato, disse lo spettro, ma desidero ad |
Racconti fantastici -
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modo giustificarmi dell'insistenza con cui ho reclamato la | mia | rotella sia presso di voi, sia presso l'egregio dottore dal |
Racconti fantastici -
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dell'Università di Pavia abbia a rimanere zoppicante per | mia | causa: ecco la vostra rotella, là, sul tavolino, |
Racconti fantastici -
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durante quella sua occupazione. Ma egli non rispose alla | mia | domanda, ed esclamò con aspetto attristato: «Questa rotella |
Racconti fantastici -
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piedi. - Ma l'ho commessa egualmente, peggio, avvilendo la | mia | giovinezza con questa catena strascicata al piede sei anni! |
GIACINTA -
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anni! L'ho commessa nel darti tutto il mio cuore, tutta la | mia | vita, tutto il mio avvenire, nel sacrificarti la mia |
GIACINTA -
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la mia vita, tutto il mio avvenire, nel sacrificarti la | mia | dignità d'uomo, la mia coscienza, ogni cosa ... corpo e |
GIACINTA -
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il mio avvenire, nel sacrificarti la mia dignità d'uomo, la | mia | coscienza, ogni cosa ... corpo e anima ... ogni cosa! Ma la |
GIACINTA -
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continuando nel sagrifizio, mentre il mio cuore mutato, la | mia | coscienza scossa mi torturano, m'insultano, non mi lasciano |
GIACINTA -
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un bel portamonete di pelle di coccodrillo. Da casa | mia | poi mi hanno scritto di avermi preparato altre liete |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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- Donna Bella, volger piacciavi a manca; salite, e la | mia | cella troverete dischiusa. Io vi raggiungo tosto. Non finì |
FIABE E LEGGENDE -
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è innocente... - Conte, rispose il giovinetto, non conobbi | mia | madre, l'inferno ho in gran dispetto, né posseggo, ch'io |
FIABE E LEGGENDE -
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La lettera dello sfortunato Malthus ha scosso la | mia | fede ... Temo che ogni sforzo della scienza per migliorare |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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neppur cavaliere, vorrei però godere il beneficio della | mia | nullità, vivere tranquillo, ignorato! ... Nossignore. Ecco |
Racconti 3 -
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il suo corrispondente? Mettiamo pure, semplice ipotesi, che | mia | moglie - in un momento di debolezza femminile - abbia |
Racconti 3 -
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a modo mio quel che può essere accaduto nel santuario della | mia | famiglia. C'è stata profanazione? Sia. Ma se io non volessi |
Racconti 3 -
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Ah! Lei non conosce che terribile animale sia | mia | suocera. Pur d'infamare me, costei non guarda se infama |
Racconti 3 -
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creatura coi miei vizi, coi miei maltrattamenti, con la | mia | inqualificabile trascuranza. Mettiamo anche - per semplice |
Racconti 3 -
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sono una conferma bell'e buona! Da questo giudichi | mia | suocera! Già, se lei la vedesse, se la sentisse strillare e |
Racconti 3 -
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pensare e agire a verso suo; e quando gli annunciai la | mia | risoluzione: «Prendo moglie!» il mio carissimo amico non |
Racconti 3 -
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imbecille come il suo corrispondente o di una strega come | mia | suocera di lui ispiratrice! Penso: «Che cosa avrebbero |
Racconti 3 -
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detto, se per caso avessero saputo ... ?» Apprenda che | mia | moglie è stata un anno e mezzo, diciamo cosí, indecisa, |
Racconti 3 -
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sentimenti, e lei, tuttora scapolo, non potrà figurarsi la | mia | gioia quando ebbi la certezza che mia moglie si era, tutt'a |
Racconti 3 -
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potrà figurarsi la mia gioia quando ebbi la certezza che | mia | moglie si era, tutt'a un tratto ... decisa. Ebbene, allora |
Racconti 3 -
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... » avrebbero certamente comentato quella strega di | mia | suocera e il suo pappagallo della «Gazzetta». Non dubiti, |
Racconti 3 -
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neppur col rasoio!» si arrabbia, sul serio, tanto che | mia | moglie, giorni fa, dovette intervenire, in mia difesa ... |
Racconti 3 -
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tanto che mia moglie, giorni fa, dovette intervenire, in | mia | difesa ... Oh, un altro equivoco! Mia moglie lo ha sempre |
Racconti 3 -
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intervenire, in mia difesa ... Oh, un altro equivoco! | Mia | moglie lo ha sempre trattato con deferenza, sí, ma insieme, |
Racconti 3 -
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e allora gli scappano di bocca ... Insomma, giorni fa, | mia | moglie fu talmente colpita da questa stranezza che dovette |
Racconti 3 -
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di sorpresa e di maraviglia a quell'insolito «sei», | mia | moglie si corresse subito e si scusò con l'amico: «Mi |
Racconti 3 -
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che avevo visto l'amico far certa faccia all'esplosione di | mia | moglie. Non se l'aspettava ... Che risate! Ma veniamo al |
Racconti 3 -
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del corrisp ... no, del pappagallo di quella strega di | mia | suocera. Badi, signor direttore; mi stampi questa rettifica |
Racconti 3 -
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allo scuro, in quell'ammasso di carnaccia floscia che è | mia | suocera ... Urli! Strida! Quasi io lo avessi fatto a posta! |
Racconti 3 -
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chiuso? Un quarto d'ora dopo, tutto era spiegato! | Mia | moglie e il mio amico - arrivato allora allora in cerca di |
Racconti 3 -
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al buio, in salotto ... - Oh! cose da bambini! - Ma, per | mia | suocera, tutto è stato un bieco tranello ordito da me, da |
Racconti 3 -
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Sono felice di veder già resi piú solidi i nodi della | mia | amicizia d'infanzia, e di veder sparita - mi faceva rabbia |
Racconti 3 -
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- mi faceva rabbia - quella rigidezza inopportuna con cui | mia | moglie trattava il mio amico. «A dispetto dei calunniatori |
Racconti 3 -
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a casa mia, nella | mia | cameretta, che ho rivisto tanto volentieri!... È proprio |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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sottovoce con la zia e ho sentito che ricordava spesso | mia | sorella Luisa. E da ultimo mi ha preso per la mano, e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Ma poi c'è un'altra cosa che mi rende felice, ed è questa : | mia | sorella sposa il dottor Collalto e lo sposalizio si farà |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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vinto il posto e dovendo partir subito ha deciso di sposare | mia | sorella e andar via con lei. Questo veramente mi fa |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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qui in camera | mia | e sto aspettando il babbo che deve venire a prendermi, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Mascherino, il grosso gatto bianco e nero prediletto di | mia | cognata. Sul tavolino da lavoro stava la gabbia col |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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io potessi pensare a impedire una simile tragedia. Però a | mia | volta volli punire esemplarmente la crudeltà dì Mascherino |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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bambino... - Io allora le dissi chi ero e le raccontai la | mia | storia che pare la divertisse immensamente. Poi mi fece |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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credo che quest'acqua venga invece dalla stanza da bagno di | mia | cognata, dove ho lasciato il rubinetto aperto... - Ah, ma |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mio caro, unico conforto in tante vicissitudini della | mia | vita? No, mille volte no! Zitto, zitto, in punta di piedi, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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volte no! Zitto, zitto, in punta di piedi, salii nella | mia | cameretta, mi misi, il cappello, presi la mia borsa e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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salii nella mia cameretta, mi misi, il cappello, presi la | mia | borsa e ritornai giù, pronto a lasciar la casa di mia |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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la mia borsa e ritornai giù, pronto a lasciar la casa di | mia | sorella per sempre. Ma non feci a tempo. Proprio nel |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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accasciato sotto il peso delle mie sventure e non replicai. | Mia | sorella mi spinse in camera sua e, vedendomi in quello |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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a star sempre rinchiuso in quella gabbia; è forse colpa | mia | se il canarino appena fuori ha sporcato il ricamo di seta |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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l'ha voluto castigare e gli è saltato addosso; è colpa | mia | se Mascherino è troppo severo e si è mangiato il canarino? |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e io l'ho messo sotto la cannella del bagno... È colpa | mia | se l'acqua gli ha fatto male allo stomaco? È colpa mia se |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mia se l'acqua gli ha fatto male allo stomaco? È colpa | mia | se ha rotto il vaso di vetro di Venezia? È colpa mia se, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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colpa mia se ha rotto il vaso di vetro di Venezia? È colpa | mia | se, non riuscendomi di chiudere la cannella del bagno, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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urlò in quel momento la sora Matilde entrando in camera di | mia | sorella come una bomba. - Anche le calunnie! E che |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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lì per lì mi fece proprio ridere. - Andiamo, via! - esclamò | mia | sorella. - Non bisogna poi esagerare: Giannino non voleva |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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hai le gote tinte col rossetto! - Eh no! - rispose piccata | mia | sorella. - Non è lo stesso caso perché il tappeto alla fin |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mi sentii arrivare uno scapaccione che veniva certo da | mia | sorella, e corsi a chiudermi in camera mia, dalla quale |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Ma no... Ma sì... Ma senti... Ma pensa... - E rimasi nella | mia | camera finché non venne Pietro a prendermi per andare a |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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più da ieri... E anche di questo si dirà che la colpa è | mia | come se dipendesse da me il fatto di avere una sorella con |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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terribile! che vocale spaventosa!! Vi voglio raccontare la | mia | vita. Voglio che sappiate in che modo questa lettera mi ha |
Racconti fantastici -
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condanna pesava sopra di me fino dal primo giorno della | mia | esistenza: il mio nome conteneva un U. Da ciò tutte le |
Racconti fantastici -
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il mio nome conteneva un U. Da ciò tutte le sventure della | mia | vita. A sette anni fui avviato alle scuole. Un istinto, di |
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poteva pronunciare quella vocale! Scriverla? era peggio! La | mia | mano sicura nel vergare le altre, diventava convulsa e |
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esattamente è impossibile. Io indovinai le ragioni della | mia | ripugnanza, del mio odio; e progettai una guerra mortale a |
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che mi venivano sott'occhio. Non era che il principio della | mia | vendetta. Fui cacciato dalle scuole. Vi ritornai tuttavia |
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Fui tacciato di follia. I miei compagni, conosciuta così la | mia | avversione a quella vocale, incominciarono contro di me una |
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persecuzione sanguinosa ed atroce. Un giorno trovai nella | mia | saccoccia una cartolina, su cui ne era scritta una lunga |
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Sentii salirmi il sangue alle tempia, sconvolgersi la | mia | ragione .... Corsi alla scuola; ed afferrato alla gola uno |
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Lo credereste? non trovai mezzo di dare alla luce la | mia | opera. La società ricusava da me quel rimedio che solo |
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aveva ancora salvato. Ma ohimè! io non poteva più amare, la | mia | affettività era esaurita, prostrata da tanti esperimenti |
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- Ulrica le memorie del mio primo amore si ridestarono, la | mia | passione si raccese più viva .... Volli rinunciare ancora |
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ebbi la forza - ci sposammo. Da quell'istante incominciò la | mia | lotta. Io non poteva tollerare che essa portasse un U nel |
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un U nel suo nome, non poteva chiamarla con quella parola. | Mia | moglie! ... la mia compagna, la donna amata da me .... |
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non poteva chiamarla con quella parola. Mia moglie! ... la | mia | compagna, la donna amata da me .... portare un U nel suo |
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.... esso mi fa male .... esso mi uccide! Rinunciavi. | Mia | moglie sorrideva ancora, l'ingrata! sorrideva!,.. Una notte |
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si opponeva. Lo trascinai meco, lo trascinai al letto di | mia | moglie. Essa dormiva; io la svegliai aspramente e le dissi: |
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rinuncia al tuo nome, all'U detestabile del tuo nome! | Mia | moglie mi guardava fissamente, e taceva. -Rinuncia, io le |
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conosciuto i misteri. Era stabilito altrimenti! Forse la | mia | sventura sarà un utile ammaestramento agli uomini; forse il |
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li spronerà ad imitarmi .... Che io lo speri! Che la | mia | morte preceda di pochi giorni l'epoca della loro grande |
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di casa avevo meco due amici fedeli, il mio Lione e la | mia | carabina, con tutti gli accessori. Lione a cento passi |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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la commozione fosse superata. - Sì, quei mostri in una | mia | passeggiata a S.... pervennero ad avvelenarlo. Fra S.... e |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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vi si eran nascosti qualche volta, ma frustrati dalla | mia | vigilanza ed impauriti dalla mia carabina eran fuggiti al |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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volta, ma frustrati dalla mia vigilanza ed impauriti dalla | mia | carabina eran fuggiti al mio avvicinarsi e confessarono al |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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seco i tre malandrini e venne ad imboscarsi vicino alla | mia | casetta, in una macchia che dava sul sentiero che io doveva |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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di un prete e d’un altro assassino, in difesa della | mia | vita, furon le mie prime colpe. In un altro paese, facendo |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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evidente, che difficile non mi sarebbe stato provare la | mia | innocenza. Sotto il governo clericale, trattandosi della |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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specie da me spacciati fu sempre una necessità per la | mia | difesa. Molti, come me maltrattati dal clericume, mi |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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parente, che Dio maledica, contribuì più d’ognuno alla | mia | cattura, avendo io avuto la debolezza di fidarmi a lui. |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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pria di morire volesse concedermi d’esservi compagno. La | mia | preghiera fu esaudita, ed altro non bramo, che dar questo |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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delle campane ... Vedete, Gran Prestinaio; non vi pare che | mia | figlia abbia un viso da febbre terzana? - Più pallida, più |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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- chiese Rolland a Fidelia. - Oh! la fortuna fu tutta | mia | - rispose la giovinetta arrossendo - io non sperava |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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fanciulla ... Non vedete? voi la fate tremare! - Fidelia! | mia | buona Fidelia! - riprese il vecchio dopo breve silenzio, |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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ancora nella | mia | camera... ma, purtroppo, sono in letto malato, e ho appena |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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- È impossibile! È impossibile! Questo ragazzo è la | mia | disperazione! Sarà la mia rovina!... - Io avrei voluto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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impossibile! Questo ragazzo è la mia disperazione! Sarà la | mia | rovina!... - Io avrei voluto chiedergli perdono di essermi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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paurosa | mia | sorella! Ha tanta paura dei ladri, che non può dormire la |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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con Virginia a rincorarla. Andai anch'io in camera di | mia | sorella. Quei valorosi guardarono adagino adagino sotto il |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mio caro, sai che cos'era che aveva fatto tanta paura a | mia | sorella e aveva messo sottosopra il vicinato? Un semplice |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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città, ma addirittura in un altro quartiere di Torino. La | mia | casa si caratterizza per la sua assenza di |
L'altrui mestiere -
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Non funzionerebbe invece nel mio caso, perché nella | mia | memoria tutti gli angoli di casa sono già occupati, ed i |
L'altrui mestiere -
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ginocchio sinistro. Trent' anni dopo di me ci si è nascosta | mia | figlia, che però rideva e si faceva trovare subito; e dopo |
L'altrui mestiere -
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Nei miei ricordi più lontani era il salotto buono, dove | mia | madre, due o tre volte all' anno, riceveva le persone di |
L'altrui mestiere -
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i miei due figli, e ci ha passato molte notti | mia | moglie che li assisteva quando erano ammalati: io no, con |
L'altrui mestiere -
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da poco tempo, e con disagio, mi sono accorto che la | mia | poltrona preferita occupa il luogo preciso in cui, secondo |
L'altrui mestiere -
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la tradizione famigliare, io sono venuto al mondo. La | mia | casa è situata in un posto fortunato, non troppo lontano |
L'altrui mestiere -
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fortemente sintomatico delle tendenze appartate della | mia | famiglia. Certo, a livello consapevole, alla mia abitazione |
L'altrui mestiere -
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della mia famiglia. Certo, a livello consapevole, alla | mia | abitazione non ho mai chiesto molto di più del |
L'altrui mestiere -
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l' ambiente conferisce, conserva o deteriora. Abito a casa | mia | come abito all' interno della mia pelle: so di pelli più |
L'altrui mestiere -
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o deteriora. Abito a casa mia come abito all' interno della | mia | pelle: so di pelli più belle, più ampie, più resistenti, |
L'altrui mestiere -
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degradato di tutti i popoli! «Salvata sì portentosamente la | mia | Nanna e reduce tra i miei coraggiosi compagni, io avea |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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coraggiosi compagni, io avea ragione d’esser contento della | mia | sorte. Ma ripeterò il vostro adagio favorito, Capitano: "La |
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e di favori? Ebbene! il mostro s’era innamorato della | mia | Nanna e mai mi perdonò l’affetto con cui mi ricambiava |
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prete volpone, avevano essi eseguito il primo ratto della | mia | fanciulla in casa Marcello. Questa volta, dovendo |
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dovendo necessariamente allontanarmi co’ miei ed essendo la | mia | diletta in delicata condizione ed affranta dalle fatiche |
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passati in comune. Inquieto per altro sulla sorte della | mia | donna e conocendo la malizia del suo persecutore io mi |
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difficile sarebbe stato ai primi rapitori il portar via la | mia | Nanna. Nella mia custodia erami Tito di non poco giovamento |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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stato ai primi rapitori il portar via la mia Nanna. Nella | mia | custodia erami Tito di non poco giovamento il quale, |
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Gesù Cristo, la Chiesa! Veleno! Veleno! si amministrò alla | mia | Nanna. Capitano mio! ed il veleno mi portò via donna!, |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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parola. Mio padre, amorevolissimo, (io non aveva conosciuta | mia | madre) soleva nella stagione estiva andare ai bagni di mare |
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vivea più volentieri che a Roma, ma vi era un vuoto nella | mia | esistenza, una smania nell’anima mia che mi turbava, che mi |
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vi era un vuoto nella mia esistenza, una smania nell’anima | mia | che mi turbava, che mi rendeva inquieta e malinconica. Io |
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cuore. Una sera era già tardi ed io seduta al balcone della | mia | stanza in balìa ai mesti miei pensieri, quasi |
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risposi, ma senza resistenza lasciai che traesse a sé la | mia | mano che egli baciava fervidamente. Voi saprete, continuava |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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se in quel momento, in cui l’essere fantastico della | mia | immaginazione, e del mio affetto aveva presa forma viva, |
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d’una schiava; tale era il fascino che esercitava sopra la | mia | volontà. Irene! - egli continuava - è d’uopo ascoltiate |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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con voce sicura mi diceva addio e lasciando andare la | mia | mano che aveva tenuta nella sua, si allontanava... Io era |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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e qui dimoro da più anni. Non dirò, per essere esatta nella | mia | storia, che sono perfettamente felice. No! provo |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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e sono scappato in camera mia, dove poco dopo è venuta | mia | sorella che mi ha fatto una predica d'un'ora, ma poi ha |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e col persuadere il Maralli a non riportarmi a casa | mia | per esser mandato in collegio. E io, per dimostrargli la |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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per esser mandato in collegio. E io, per dimostrargli la | mia | gratitudine, stamani prima che egli andasse nello studio, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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nel caminetto. Speriamo che anche lui mi sia grato della | mia | gratitudine... * * * Oggi ho pensato tutto il giorno a |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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il gaudio d'allor non mi rapì; e gli dirai che basta alla | mia | vita l'ultimo bacio che l'addio finì! " Nessun lo toglie |
FIABE E LEGGENDE -
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bacio che l'addio finì! " Nessun lo toglie dalla bocca | mia | l'ultimo bacio che l'addio finì!... Ma se vuoi dargli un |
FIABE E LEGGENDE -
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" L'anima ho piena di versi rimati, e porterò con me la | mia | mandòla: parole e musica ti alletteran come una cosa sola! |
FIABE E LEGGENDE -
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sostanza. Pigliai questo malanno, il primo e l'ultimo della | mia | vita, cacciando nelle valli; quando, dopo avere mal dormito |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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cavavo qualche accordo flebile con meno stento dalla | mia | amata chitarra, la quale mi stava accanto sul sofà o sul |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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pensato fino allora al mio corpo: pensò in quel punto alla | mia | anima. Mezz'ora dopo entrò il curato e, sottovoce, mi |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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sen- za fiato; ma non fu cosa lunga, poiché non credo in | mia | vita di avere mai desiderato male a nessuno. Toccai la mano |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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di avere mai desiderato male a nessuno. Toccai la mano alla | mia | buona infermiera, che mi ringraziò con effusione angelica e |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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il sole tale e quale. Il gaio curato veniva, prima della | mia | malattia, tutte le domeniche a desinare da noi, e di quando |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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in una farsetta da carnevale. Allora io pigliai da lato la | mia | chitarra e cominciai gli accordi, e il prete intonò una |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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sui monti e avrei mangiato i gusci delle ostriche. La | mia | guarigione fu cominciata dalle smorfie del prete, ma fu |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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chitarra. Tu non puoi pensare quale beatitudine fosse la | mia | nel potere di nuovo agitare fieramente le corde di quello |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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ad ascoltarmi a bocca aperta, e il cuore batteva forte alla | mia | fidanzata, che mi scoccava dalle imposte socchiuse delle |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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son nude; solo da una parte si vede appesa ad un chiodo la | mia | chitarra, che è quasi una reliquia. Stacco lo strumento, e, |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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ultimi anni, che sono i più tranquilli e i più lieti della | mia | vita. Lascio morire flebilmente le armonie sotto la vòlta |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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allegro amoroso, una gavotta saltellante; ma pur troppo la | mia | mano sinistra ha perduto un poco di agilità, e la mia |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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la mia mano sinistra ha perduto un poco di agilità, e la | mia | destra è scemata un poco di vigore. Oggi son più valente |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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patetiche: ai vecchi s'addice meglio il rimpianto. La | mia | chitarra ha cinque corde doppie; sale dal la al mi due |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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In- somma questa chitarra magnifica desidero, dopo la | mia | morte, la- sciarla al mio caro nipote. Fors'è un'ubbia |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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tranquilla d'aver fatto il mio dovere per l'avvenire di | mia | sorella. Finalmente il gran giorno è venuto, oggi ci sarà |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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voluta vendicare dell'altra volta che venne da noi. - Però | mia | sorella ha avuto dei bei regali da tutte le parti... Non |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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ma non lo dico per non guastare la bella sorpresa che avrà | mia | sorella. Un'ora fa io ho detto alla zia Bettina: - Cara |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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ha regalato a Luisa e le regali invece i diamanti ai quali | mia | sorella aveva fatto la bocca... Così si farà più onore, e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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sorella aveva fatto la bocca... Così si farà più onore, e | mia | sorella non avrà più ragione di trattarla di vecchia |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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nella massima disperazione, e mentre sto qui chiuso nella | mia | cameretta non ho altro conforto che di confidare a te tutta |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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non ho altro conforto che di confidare a te tutta la | mia | angoscia!... Il babbo mi ha chiuso qui dentro, dicendomi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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spendere tutto lo scudo che mi aveva dato sua moglie, che è | mia | sorella, in tanti fuochi d'artificio!... Che scena! Il |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e volevo fare semplicemente uno scherzo per esprimere la | mia | gioia, tant'è vero che non è accaduto nulla di male, e se |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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fraterno che mi ha spinto a festeggiare lo sposalizio di | mia | sorella. Il peggio è che si fa sera e io non ho né candela |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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fosse il babbo e che venisse per picchiarmi. Invece era la | mia | cara sorella Ada. Sono uscito di sotto il letto e l'ho |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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andate a cercare la chiave in tutti i cassetti della | mia | camera ... Spicciatevi! Non vedete come fremo? ... (Il |
LE ULTIME FIABE -
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