Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: mago

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non ne può più): asta, Gran Mago, basta! (Il Gran  Mago  continua l'operazione; al getto delle pietanze, dalla
lo chiamano  mago  Sbuffante?
 Mago  ... (S'inchina.)
maleficio, potentissimo  Mago  ...
Maestà. Il  Mago  dovrà passare di qui.
tratta di maleficio ... Soltanto il  mago  Sbuffante potrà disfarlo.
perdonate ... C'è qui il potentissimo  Mago  ...
completamente): Perdonate, potentissimo  Mago  ... La Regina ed io, insieme coi nostri figli ... Dove
mi fate stancare, Gran Mago! (Il Gran  Mago  introduce due dita in gola al Re, e ne trae fuori qualcosa
Maestà. - Tra due giorni l'avrete. E, due giorni dopo, il  Mago  presentava al Ministro uno stranissimo arnese con due
di acciaio. - E in che modo cammina? - Cammina così. Il  Mago  saltò sul sederino, poggiò i piedi su i due pedali dei lati
- Tra una settimana l'avrete. E, una settimana dopo, il  Mago  presentava al Ministro una carrozza che sembrava una
pei cavalli. - E in che modo cammina? - Cammina così. Il  Mago  toccò una molla, e la carrozza cominciò a tremare, a
a tremare, quasi impaziente di mettersi in moto. Il  Mago  montò in serpe, prese tra le mani una rotella infissa a
corsa, come una saetta, rumoreggiando. Tornato addietro, il  Mago  disse: - A questa qui, però, bisogna dar da mangiare. -
Si fanno beffa di me! ... Dicono: - Una, due e tre! Smetti,  Mago  barbone! Non è roba da te!
di tra gli alberi, saltellando e ridendo. Alla vista del  Mago  si ferma, guardandolo con curiosità): Oh! Oh! Che barba
lo stesso; poi, più ardita, si accosta al  Mago  e lo prende per la barba. Il fratello la imita): Come è
ancora, Maestà. State tranquilla ... L'appressarsi del  Mago  si sente in distanza: sbuffa così forte! ... Veglio io ...
'inganno? (Facendo riparo con mano agli orecchi) È il  mago  Sbuffante che arriva! (Si sente il suo rapido e forte
il  mago  Sbuffante. Magro, altissimo, un po' curvo, con una gran
che tagliava la legna in un bosco reale ... Mi disse: Il  mago  Sbuffante l'ha con voi, Maestà! Guardatevene, a meno che
siete il Re. - Chi ve l'ha detto? - Nessuno. Mi chiamano il  mago  Bianco perché sono bianco di capelli e di barba e resto
avrete scoperto una bellezza, chiamatemi; la mia potenza di  Mago  farà il resto. - E come e dove venire a trovarvi, se mai? -
mai? - Basterà chiamare, alzando le braccia: "Mago Bianco!  Mago  Bianco!". Mi vedrete accorrere in vostro aiuto. - E voi
Ai vostri comandi, Maestà! ... E questa è la strada. Il  Mago  era scomparso. Otto giorni dopo, il Re disse ai Ministri: -
un nimbo di splendore. Alzò le braccia e chiamò forte: -  Mago  Bianco! Mago Bianco! Il Mago comparve: - Ai suoi comandi,
splendore. Alzò le braccia e chiamò forte: - Mago Bianco!  Mago  Bianco! Il Mago comparve: - Ai suoi comandi, Maestà! - Quei
le braccia e chiamò forte: - Mago Bianco! Mago Bianco! Il  Mago  comparve: - Ai suoi comandi, Maestà! - Quei capelli, per la
la sua bella persona. Il Re alzò le braccia, e chiamò: -  Mago  Bianco! Mago Bianco! Il Mago comparve: - Ai suoi comandi,
persona. Il Re alzò le braccia, e chiamò: - Mago Bianco!  Mago  Bianco! Il Mago comparve: - Ai suoi comandi, Maestà. - Quel
alzò le braccia, e chiamò: - Mago Bianco! Mago Bianco! Il  Mago  comparve: - Ai suoi comandi, Maestà. - Quel naso! Una
Il Re si affrettò ad alzar le braccia e a chiamare: -  Mago  Bianco! Mago Bianco! - Ai suoi comandi, Maestà! - Ah,
affrettò ad alzar le braccia e a chiamare: - Mago Bianco!  Mago  Bianco! - Ai suoi comandi, Maestà! - Ah, quegli occhi!
guardarla incantato, poi alzò le braccia e chiamò forte: -  Mago  Bianco! Mago Bianco! - Ai suoi comandi, Maestà! - Ah,
poi alzò le braccia e chiamò forte: - Mago Bianco!  Mago  Bianco! - Ai suoi comandi, Maestà! - Ah, quelle mani!
di tanta bellezza, alzò le braccia e invocò forte:  Mago  Bianco! Mago Bianco! - Ai suoi ordini, Maestà! - Quei
bellezza, alzò le braccia e invocò forte: Mago Bianco!  Mago  Bianco! - Ai suoi ordini, Maestà! - Quei piedini ...
dalla proposta di assoggettarsi prima all'operazione del  Mago  per diventare la più bella Regina del mondo: - Chi mi vuole
il consenso, alzò le braccia e chiamò allegramente: -  Mago  Bianco! Mago Bianco! - Ai suoi comandi, Maestà! - La
alzò le braccia e chiamò allegramente: - Mago Bianco!  Mago  Bianco! - Ai suoi comandi, Maestà! - La Reginotta è
il minimo dolore, quella folta chioma cadde per terra, e il  Mago  cinse alla Reginotta la fiammante corona dei capelli biondi
belli, nonostante che uno fosse storto. Quando il  Mago  sostituì ad essi i grandi occhi neri della venditrice di
Regina non si arrestava tutt'a un tratto, ansimando. - Ah,  Mago  Bianco! Mago Bianco! - Ai suoi comandi, Maestà! - Bisogna
arrestava tutt'a un tratto, ansimando. - Ah, Mago Bianco!  Mago  Bianco! - Ai suoi comandi, Maestà! - Bisogna disfare ogni
la Natura! ... Veggo però che è pentito ... Intanto il  mago  Bianco apriva e chiudeva gli occhi, trinciava con le
pareva risolversi in un po' di fumo, che presto spariva. Il  mago  Bianco stese un braccio e la fermò. La Regina era tornata
particolare. Il Re piangeva dall'immensa gioia. - Ah,  mago  Bianco! ... Ah, mago Bianco! - E voleva baciargii le mani.
Re piangeva dall'immensa gioia. - Ah, mago Bianco! ... Ah,  mago  Bianco! - E voleva baciargii le mani. - Ma, dunque, tutto è
 mago  Sbuffante ha minor potere di me! È il suo castigo. Dona un
che ci sia. - Fra un mese l'avrete. Passato il mese, il  Mago  si presentò: - Ecco qui. Regalatele questo anello; quando
temerario! Che cosa vieni a fare fin qui? - Se tu sei  Mago  davvero, devi batterti con me. Il Mago s'infuriò e venne
fin qui? - Se tu sei Mago davvero, devi batterti con me. Il  Mago  s'infuriò e venne fuori armato fino ai denti: ma, come gli
l'incanto della Reginotta, e avrai salva la vita. Il  Mago  trasse di tasca un anello, e gli disse: - Prendi; va' a
temerario! Che cosa vieni a fare fin qui? - Se tu sei  Mago  davvero, devi batterti con me. Il Mago s'infuriò e venne
fin qui? - Se tu sei Mago davvero, devi batterti con me. Il  Mago  s'infuriò e venne fuori, armato fino ai denti. Ma come gli
pugnale, si buttò ginocchioni: - Salvami almeno la vita! -  Mago  scellerato, ti sei fatto beffa di me! Ora starai lì
piantò il pugnale in terra, e vi attaccò la catena. Il  Mago  non poteva muoversi. - Sei più potente, lo veggo! Torna
presentò: - Maestà, perdonate; la colpa non fu mia; fu del  Mago  traditore. Ora è un'altra cosa. Caviamo di dito alla
come dovea regolarsi. Il giovanotto tornò dal Mago: -  Mago  scellerato, ti sei fatto beffa di me! Lingua per lingua,
Il giovanotto tornò dal Mago: - Ho portato ogni cosa. Il  Mago  gli disse come doveva fare, e il giovanotto stava per
La Regina socchiude e apre gli occhi sbadigliando. Il  Mago  continua a sbuffare.)
magica, in un salone degno delle nozze reali ... (Il Gran  Mago  alza le braccia, fa dei segni in alto e in basso e attorno,
Ministro Un Usciere del Re Centovite Un Vecchio Il Gran  Mago  Una Ragazzina. La Regina Mangiapoco Un Contadino La
a ridere, e il Re fece: - Che disgrazia! Dice il Gran  Mago  ... - Non aveva coraggio di andare avanti. - Che chi cuce
cuore! - E chi non campa, certamente muore! - Dice il Gran  Mago  - replicò il Re alzando la voce - che il Reuccio sposerà
zoppa? Scommetto che se vado io a consultarlo, il Gran  Mago  mi risponderà diversamente. - Andate pure, Maestà! Siete
Mago, Gran Mago, chi sposerà il Reuccio mio figlio? Il Gran  Mago  rispose con una specie di grugnito: - Con le foglie e senza
reale. Il Re andò subito a interrogarla. - Quel Gran  Mago  è un burlone. Dice: Con le foglie e senza foglie, Sposerà
per curarla; non esce più dal palazzo reale. Il Gran  Mago  non si è ingannato! - Ma credete davvero che il Reuccio
- Maestà! Abbiamo nuovamente la zoppetta in casa! Il Gran  Mago  non si è ingannato! - Ma dunque credete davvero che il
Mago. Aveva dimenticato di portargli dei regali. Il Gran  Mago  pareva addormentato. Il Reuccio espose il motivo del suo
nova da parecchi anni. - È bella? - aveva domandato al Gran  Mago  il Reuccio. - Quanto il sole e la luna. - È buona? - Più
La Reginotta "Testa-di-Mela" Seconda Cameriera reale Il  Mago  Sbuffante Alcune Ancelle di Fata Rosabianca Epoca dei tempi
(Il Re sbadiglia più a lungo.) LA REGINA DORMIGLIA: Se il  Mago  compisse il portento! Renccio e Reginotta sono il nostro
e li fa rizzare in piedi.) Ho visto, ho sentito quel  Mago  presuntuoso ... Se oggi lui avesse toccato le teste del
bella e completa. Ora accade che sul terrazzino di Cicho il  mago  sporgesse anche una porticina di una stanzuccia dove
che la fa. Ma un giorno che il termine era vicino, Cicho il  mago  uscì a respirare per la via del Molo: arrivato presso la
Entrato in varie case, trascinandosi a stento, Cicho il  mago  ebbe certezza dell'accaduto e del tradimento di Jovannella;
la stanzuccia del mago, alla notte del sabato, Cicho il  mago  ritorna a tagliare i suoi maccheroni, Jovannella di Canzio
volta ho un grande sgomento nel cuore. - Consulteremo il  mago  Barba-d-oro. Lo manderò a chiamare al castello. E spedì
castello. E spedì persona fidata con ricchissimi doni. Il  mago  Barba-d-oro accettò i doni, ma quando sentì di che cosa si
tornò con questa risposta. Per arrivare alla abitazione del  Mago  bisognava camminare tre giorni e tre notti, attraverso
essere un cattivo presagio! E decisero d'andare a piedi dal  mago  Barba-d-oro. Si misero in viaggio all'alba e camminarono
sforzo, giunse davanti alla porta e picchiò. Comparve il  mago  Barba-d-oro. - Ah, Principessa, Principessa, quanto vi
del sogno. Il Principe e la Principessa allibirono. Quel  Mago  sapeva tutto! Il giorno dopo il sole era già alto ed essi
la Principessa avrebbe dormito fino a tarda sera. Il  Mago  li attendeva nel suo laboratorio. - Ah, Principessa,
Principessa, quanto vi costa una frittatina! - Perché,  mago  Barba-d-oro? - Non lo sapete che i nidi sono cosa sacra?
:Principessa, quanto vi costa una frittatina! - Grazie,  mago  Barba-d-oro! E all'alba del giorno dopo partirono. Cammina,
erano niente, in confronto dei guai che li attendevano. Il  mago  Barba-d-oro aveva ripetuto più volte: - Ah, Principessa,
parve sbadiglio. - Fata Cicogna, Fata Cicogna, ci manda il  mago  Barba-d-oro. Nello sbalordimento, la Principessa aveva
dal Mago; ci consiglierà. E rifecero la strada. - Ah,  mago  Barba-d-oro! Mi scappò detto Fata Cicogna! - Non vi perdete
svegliasse. - Fata Splendore, Fata Splendore, ci manda il  mago  Barba-d-oro. lo mi chiamo Cicogna e non Splendore! Principe
d'argento. - Fata Splendore, Fata Splendore, ci manda il  mago  Barba-d-oro. Accettate queste due ova. Fata Cicogna stese
per calmarla, le disse: - Andiamo a prender consiglio dal  mago  Barba-d-oro. - Andiamo a prender consiglio dalla Fata
altro più potente di me. - Chi può essere quest'altro? - Il  mago  Ridi e Ciarla. - Dove abita? Ci vuole un pugno di grano
giorno; vi farò avvisare. Non vi sfugga, ve', di bocca ...  mago  Ridi e Ciarla parlando con lui! Ed ora che, dopo la perdita
i suoi genitori vivevano in grandissima ansietà. Questo  mago  Ridi e Ciarla non arrivava mai?Arrivò finalmente! - Buon
è d'oro, e la parola è ... di ferro! - Non importa. Buon  Mago  date la parola alla mia figliuola! Ecco qui - e scusate -
un piccolissimo chicco di grano! - Vado e torno subito. Il  Mago  era sparito. Riapparendo dopo parecchi minuti, disse: - È
più, e tornò prima dallo stregone Tappa e Stappa, poi dal  mago  Ridi e Ciarla. - Ecco qui ... due pugni di grano! Riducete
- soggiunse lo Stregone. - Che colpa? - Ve lo dirà il  mago  Ridi e Ciarla. - Mago, buon Mago, ecco - scusate - due
- L'albero pecca e la rama riceve. Vado e torno subito. Il  mago  Ridi e Ciarla era sparito. Quando ricomparve, dopo alcuni
rientrata nella sua casa, e cercava un modo di provare al  mago  Ridi e Ciarla che col danaro si può comprar tutto- Accadde
in un atto Musica di Paul Allen PERSONAGGI Rospus,  mago  Wolff Milda La fata Vampa Coro di uomini e di donne mutati
Coro di uomini e di donne mutati in rospi e ranocchi dal  mago  Rospus. La scena rappresenta la grotta del mago Rospus,
dal mago Rospus. La scena rappresenta la grotta del  mago  Rospus, orrida, ingombra di tutti gli arnesi dell'arte di
VAMPA: Ella è qui, la vedrai tosto. Contro le arti del  Mago  combattere ti è forza abbandonato a te stesso. Rammenta i
lui, a nessuno io dirò: t'amo! No. WOLFF: Chi lui? ... Il  Mago  forse? Qual lampo! Attendi un istante. (Esce
pagnotta e stiacciata furono abbruciacchiate. Quando il  Mago  le vide, arricciò il naso: - Buone pei cani. E le buttò al
La pagnotta e la stiacciata riusciron mal cotte. Quando il  Mago  le vide, arricciò il naso: - Buone pei cani. E le buttò al
- Sacra Maestà - disse uno dei Ministri - proviamo se il  Mago  è indovino. La Regina staccerà la farina, la impasterà,
Tizzoncino! - Bene! Benissimo! E così fecero. Ma il  Mago  arricciò il naso: - Pagnottaccia, stiacciataccia Via,
domandò il Re. - Sposare il Reuccio con Tizzoncino. Così il  Mago  avrà il pane stacciato, impastato, infornato dalle mani
che dichiarava il Reuccio e Tizzoncino marito e moglie. Il  Mago  ebbe la pagnotta e la stiacciata, stacciate, impastate e
Intanto i mesi passavano, uno dietro all'altro, e nessun  Mago  si presentava. Il povero re Tuono cominciava già a
Gua'! Si sarebbe fatto radere la testa e sarebbe finita. Il  Mago  doveva contentarsi d'una bella mancia; ora che s'era
quella botte: - Pur di guarire! E diede il buon viaggio al  Mago  e al Ministro. Passati appena sei mesi, eccoti un giorno il
appena sei mesi, eccoti un giorno il Ministro solo solo; il  Mago  era sparito, e della Principessa Senza-lingua né nova né
vaste sale del palazzo. Ma dunque non c'era un dottore, un  Mago  nel suo regno da ridurgli la gamba corta uguale
mesi di medicatura, il Re si accorse che quel vecchione di  Mago  non lo aveva ingannato: la gamba corta cominciava
due, tre strofinazioni, non guarirebbe più presto? Il  Mago  lo aveva ammonito che sarebbe peggio; ma era, certamente,