«Al capezzale della morente» rispose, e voltò le spalle. | Ignazio | con passo frettoloso, siccome ben pratico della casa, |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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s’incamminarono verso il giaciglio della morente. Don | Ignazio | trasse di sotto alla gonnella una boccetta, ne vuotò il |
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che sotto la nera sottana batte l’anima dell’inferno. Don | Ignazio | con quella ipocrisia e sottigliezza che paiono privilegio |
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sottigliezza che paiono privilegio della casta pretina, Don | Ignazio | confessore della vecchia, a forza di giri e rigiri era |
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della casa Pompeo. Ammalatasi la vecchia Virginia, | Ignazio | le fece accettare Flavia per infermiera e col suo mezzo, e |
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di S. Francesco di Paola, creando per giunta don | Ignazio | stesso esecutore testamentario. Non mancavano i testimoni |
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di casa, Siccio, aveva introdotto quel furfante di Don | Ignazio | con tale piglio che abbiamo creduto necessario doverlo |
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che non fosse ro piú di moda e li rendessero ridicoli. Don | Ignazio | però non l'aveva durata a lungo; e quando il suo cappello |
Racconti 2 -
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spazziamo la casa -. Facevano tutto da sé; e mentre don | Ignazio | tagliuzzava una cipolla da condire in insalata per la cena, |
Racconti 2 -
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degli Archi. - E l'addizione, signora? E l'addizione? ... | Ignazio | sa farla! - Alzò gli occhi al cielo, sospirando per quella |
Racconti 2 -
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-. La sera, a cena, ragionando di questo, don Mario e don | Ignazio | si erano trovati in un bell'imbroglio. - Vendete! È presto |
Racconti 2 -
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sapeva a memoria vita, morte e miracoli d'ognuno, e don | Ignazio | pure. - Dobbiamo scacciarli di casa noi? È possibile? - No, |
Racconti 2 -
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... - E si addormentarono. - Siamo già vecchi! ... | Ignazio | ha ragione - rifletteva Don Mario; e si domandava: - Chi |
Racconti 2 -
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la spartiranno, la venderanno! ... Che ce n'importerà? ... | Ignazio | ed io non saremo piú qui. I veri Majori siamo noi. Morti |
Racconti 2 -
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resto non sono che le nove. - Bravo, bravo! - sclamò don | Ignazio | entrando nel salotto e mettendosi a sedere. - Oh, giacchè |
Nanà a Milano -
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compagno d'infanzia.... - Vedo dove ella tende - disse don | Ignazio | - e le risponderò francamente. La Elisa infatti aveva un |
Nanà a Milano -
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- Peggio di perdere al giuoco? - domandò con sorpresa don | Ignazio | - La dica, la dica. - È partito da Milano con quella sua... |
Nanà a Milano -
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francese... forse... la di lei modella? - Precisamente. Don | Ignazio | si gettò sul cordone di un campanello e al servo che |
Nanà a Milano -
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- Nanà appunto. - Ah, che testa, che testa! - gridò don | Ignazio | giungendo le mani in atto di maraviglia. - Ma già fu sempre |
Nanà a Milano -
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Egli era arrivato da poco e non aveva ancora parlato; don | Ignazio | passeggiava borbottando in su ed in giù. - Mancherebbe |
Nanà a Milano -
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tra poco è impossibile. - Perchè impossibile? - sclamò don | Ignazio | fermandosi sulle gambe aperte. - Chi lo dice? Io ne ho |
Nanà a Milano -
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- Ebbene, io mi farò suora. - Ma che suora? - sclamò don | Ignazio | che aveva colta a volo la frase di sua figlia. - Ho da |
Nanà a Milano -
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il Marliani - e cavato di tasca il portafogli rimise a don | Ignazio | una carta su cui c'era la distinta delle scadenze del |
Nanà a Milano -
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c'era la distinta delle scadenze del figliuol prodigo. Don | Ignazio | ne fu spaventato. E sapeva che Marliani non era il solo |
Nanà a Milano -
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per colpa tua. Enrico si volse, e sull'uscio incontrò don | Ignazio | che entrava. Mentre questo colloquio accadeva nel gabinetto |
Nanà a Milano -
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male ricordati Elisa che sarà per tua colpa. In questo don | Ignazio | era comparso. Egli era ancora un poco acceso in volto per |
Nanà a Milano -
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la vita che ho fatto io finora. - Eppure - riprese don | Ignazio | - se tu promettessi di far proprio giudizio una buona |
Nanà a Milano -
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- È una testa falsa... e addio patria! Mentre don | Ignazio | pronunciava questo giudizio sul suo pupillo il marchese |
Nanà a Milano -
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diavolo! - Oh per il male che ha fatto a me - rispose don | Ignazio | tirando una presa di tabacco - io gli ho già bell'è |
Nanà a Milano -
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so bene poi che la mi burla, caro marchese - ripigliò don | Ignazio | levandosi. - No, no, no. Ha voluto lui essere uno |
Nanà a Milano -
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- Vediamo, vediamo - ripigliò il marchese tirando don | Ignazio | in disparte. - Bisogna che non lo lasciamo andar a soldato. |
Nanà a Milano -
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milioni. Là nel Palazzo Corsini stanno Procopio ed | Ignazio | che noi conosciamo e di cui conosciamo i delitti, e qui |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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alla porta, fece un segno e comparivano in suo soccorso Don | Ignazio | e Gianni. Accortasi del pericolo di dover lottare contro i |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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troppo grande per il suo piccolo corpo. Che il signor | Ignazio | volesse bene a sua figlia e lavorasse per accrescerle la |
Giacomo l'idealista -
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dal cappellano nuovo! - Mastro Cosimo, guardatevi da don | Ignazio | il sagrestano! Glielo dissero tante volte, ch'egli cominciò |
Racconti 2 -
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quella suggestione del demonio contro il servo di Dio. Don | Ignazio | trovavasi in chiesa a metter su il parato per la festa del |
Racconti 2 -
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Voglio rendervi ben per male. Ho pensato a voi, ora che don | Ignazio | il sagrestano lascia la chiesa del monastero. Che ne dite? |
Racconti 2 -
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il pancone della merceria rilevata dalle mani di mastro | Ignazio | Cerasa, con gli scaffali ripuliti a nuovo, rifornita di |
EH!La vita...(Novelle) -
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i quattrini per rilevare la bottega dalle mani di maestro | Ignazio | Cerasa. - Lui? Grazie a Dio, non abbiamo bisogno di nessuno |
EH!La vita...(Novelle) -
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pretesto di chiamarle ad interrogatorio presso Monsignor | Ignazio | (il lettore conosce già il buon soggetto), fate che sieno |
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da una settimana. E intanto l'esecutore testamentario, don | Ignazio | Martelli, di lui zio materno, aveva già pensato in fretta |
Nanà a Milano -
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della sua età. Bagattelle, anche troppo! - La mi scusi don | Ignazio | - disse il palafreniere con voce insinuante - ma anche |
Nanà a Milano -
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il palafreniere. Leopoldo fece entrare la vecchia e don | Ignazio | stava per interrogarla, quando s'intese il campanello |
Nanà a Milano -
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insomma, al cavallo ci penseremo più tardi, - disse don | Ignazio | levandosi - Oggi siamo intesi; aspettami qui che ti porterò |
Nanà a Milano -
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pensò un paio d'ore, poi piuttosto che aver a fare con don | Ignazio | si aperse alla balia. La balia gli aveva detto di avere |
Nanà a Milano -
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(ahi, quanto difficilmente riconoscibile!) il qui presente | Ignazio | Montesanto, snello, nitido e spaventosamente giovane, con |
Storie naturali -
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signora mia." "E il parato sia bello più che si può." "Don | Ignazio | il paratore, è già al lavoro. Venga a vedere. Carte nuove, |
PROFUMO -
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Giacomo incontrò presso la strada di Sabbione il signor | Ignazio | della Rivalta, che, venendogli incontro tutto cerimonioso, |
Giacomo l'idealista -
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