Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: ignazio

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«Al capezzale della morente» rispose, e voltò le spalle.  Ignazio  con passo frettoloso, siccome ben pratico della casa,
s’incamminarono verso il giaciglio della morente. Don  Ignazio  trasse di sotto alla gonnella una boccetta, ne vuotò il
che sotto la nera sottana batte l’anima dell’inferno. Don  Ignazio  con quella ipocrisia e sottigliezza che paiono privilegio
sottigliezza che paiono privilegio della casta pretina, Don  Ignazio  confessore della vecchia, a forza di giri e rigiri era
della casa Pompeo. Ammalatasi la vecchia Virginia,  Ignazio  le fece accettare Flavia per infermiera e col suo mezzo, e
di S. Francesco di Paola, creando per giunta don  Ignazio  stesso esecutore testamentario. Non mancavano i testimoni
di casa, Siccio, aveva introdotto quel furfante di Don  Ignazio  con tale piglio che abbiamo creduto necessario doverlo
che non fosse ro piú di moda e li rendessero ridicoli. Don  Ignazio  però non l'aveva durata a lungo; e quando il suo cappello
spazziamo la casa -. Facevano tutto da sé; e mentre don  Ignazio  tagliuzzava una cipolla da condire in insalata per la cena,
degli Archi. - E l'addizione, signora? E l'addizione? ...  Ignazio  sa farla! - Alzò gli occhi al cielo, sospirando per quella
-. La sera, a cena, ragionando di questo, don Mario e don  Ignazio  si erano trovati in un bell'imbroglio. - Vendete! È presto
sapeva a memoria vita, morte e miracoli d'ognuno, e don  Ignazio  pure. - Dobbiamo scacciarli di casa noi? È possibile? - No,
... - E si addormentarono. - Siamo già vecchi! ...  Ignazio  ha ragione - rifletteva Don Mario; e si domandava: - Chi
la spartiranno, la venderanno! ... Che ce n'importerà? ...  Ignazio  ed io non saremo piú qui. I veri Majori siamo noi. Morti
resto non sono che le nove. - Bravo, bravo! - sclamò don  Ignazio  entrando nel salotto e mettendosi a sedere. - Oh, giacchè
compagno d'infanzia.... - Vedo dove ella tende - disse don  Ignazio  - e le risponderò francamente. La Elisa infatti aveva un
- Peggio di perdere al giuoco? - domandò con sorpresa don  Ignazio  - La dica, la dica. - È partito da Milano con quella sua...
francese... forse... la di lei modella? - Precisamente. Don  Ignazio  si gettò sul cordone di un campanello e al servo che
- Nanà appunto. - Ah, che testa, che testa! - gridò don  Ignazio  giungendo le mani in atto di maraviglia. - Ma già fu sempre
Egli era arrivato da poco e non aveva ancora parlato; don  Ignazio  passeggiava borbottando in su ed in giù. - Mancherebbe
tra poco è impossibile. - Perchè impossibile? - sclamò don  Ignazio  fermandosi sulle gambe aperte. - Chi lo dice? Io ne ho
- Ebbene, io mi farò suora. - Ma che suora? - sclamò don  Ignazio  che aveva colta a volo la frase di sua figlia. - Ho da
il Marliani - e cavato di tasca il portafogli rimise a don  Ignazio  una carta su cui c'era la distinta delle scadenze del
c'era la distinta delle scadenze del figliuol prodigo. Don  Ignazio  ne fu spaventato. E sapeva che Marliani non era il solo
per colpa tua. Enrico si volse, e sull'uscio incontrò don  Ignazio  che entrava. Mentre questo colloquio accadeva nel gabinetto
male ricordati Elisa che sarà per tua colpa. In questo don  Ignazio  era comparso. Egli era ancora un poco acceso in volto per
la vita che ho fatto io finora. - Eppure - riprese don  Ignazio  - se tu promettessi di far proprio giudizio una buona
- È una testa falsa... e addio patria! Mentre don  Ignazio  pronunciava questo giudizio sul suo pupillo il marchese
diavolo! - Oh per il male che ha fatto a me - rispose don  Ignazio  tirando una presa di tabacco - io gli ho già bell'è
so bene poi che la mi burla, caro marchese - ripigliò don  Ignazio  levandosi. - No, no, no. Ha voluto lui essere uno
- Vediamo, vediamo - ripigliò il marchese tirando don  Ignazio  in disparte. - Bisogna che non lo lasciamo andar a soldato.
milioni. Là nel Palazzo Corsini stanno Procopio ed  Ignazio  che noi conosciamo e di cui conosciamo i delitti, e qui
alla porta, fece un segno e comparivano in suo soccorso Don  Ignazio  e Gianni. Accortasi del pericolo di dover lottare contro i
troppo grande per il suo piccolo corpo. Che il signor  Ignazio  volesse bene a sua figlia e lavorasse per accrescerle la
dal cappellano nuovo! - Mastro Cosimo, guardatevi da don  Ignazio  il sagrestano! Glielo dissero tante volte, ch'egli cominciò
quella suggestione del demonio contro il servo di Dio. Don  Ignazio  trovavasi in chiesa a metter su il parato per la festa del
Voglio rendervi ben per male. Ho pensato a voi, ora che don  Ignazio  il sagrestano lascia la chiesa del monastero. Che ne dite?
il pancone della merceria rilevata dalle mani di mastro  Ignazio  Cerasa, con gli scaffali ripuliti a nuovo, rifornita di
i quattrini per rilevare la bottega dalle mani di maestro  Ignazio  Cerasa. - Lui? Grazie a Dio, non abbiamo bisogno di nessuno
pretesto di chiamarle ad interrogatorio presso Monsignor  Ignazio  (il lettore conosce già il buon soggetto), fate che sieno
da una settimana. E intanto l'esecutore testamentario, don  Ignazio  Martelli, di lui zio materno, aveva già pensato in fretta
della sua età. Bagattelle, anche troppo! - La mi scusi don  Ignazio  - disse il palafreniere con voce insinuante - ma anche
il palafreniere. Leopoldo fece entrare la vecchia e don  Ignazio  stava per interrogarla, quando s'intese il campanello
insomma, al cavallo ci penseremo più tardi, - disse don  Ignazio  levandosi - Oggi siamo intesi; aspettami qui che ti porterò
pensò un paio d'ore, poi piuttosto che aver a fare con don  Ignazio  si aperse alla balia. La balia gli aveva detto di avere
(ahi, quanto difficilmente riconoscibile!) il qui presente  Ignazio  Montesanto, snello, nitido e spaventosamente giovane, con
signora mia." "E il parato sia bello più che si può." "Don  Ignazio  il paratore, è già al lavoro. Venga a vedere. Carte nuove,
Giacomo incontrò presso la strada di Sabbione il signor  Ignazio  della Rivalta, che, venendogli incontro tutto cerimonioso,