| Giovanni | Faldella Donna Folgore CAPRICCI PER PIANOFORTE Parte terza |
Versione elettronica di testi relativi al periodo 800 - 900 Donna Folgore -
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teatro venne fatto costruire da un | Giovanni | Re nel 1864, e fu inaugurato nel settembre di quell'anno. _ |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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Silvia, via Durini n. 34 _ Casati, conjugi, | Giovanni | e Wouthier Margherita, via Santa Margherita n. 22 _ Della |
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1588 venuti in Milano i frati ospitalieri di S. | Giovanni | di Dio, detti Fate_bene_fratelli fondarono questo nosocomio |
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Era detto in origine Ospedale de' Convalescenti di S. | Giovanni | Evangelista poi di Santa Maria d'AraCoeli dalla unitavi |
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grande scala scorgesi la colossale statua marmorea di San | Giovanni | di Dio, uscita dallo scarpello del professore Pompeo |
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il palazzo del Marino evvi la chiesa di San | Giovanni | alle Case Rotte, disegno di Francesco Richini, costruita |
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Deroche ed Heyland, Corso Vittorio Emanuele n. 15 _ Ganzini | Giovanni | Battista, via Unione n. 10 _ Montabone, Corso Vittorio |
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dalla fazione Ghibellina; e perciò tanto la chiesa di San | Giovanni | come questo palazzo diconsi alle Case Rotte da quelle |
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Galeazzo Maria Visconti, e giusta l'opinione di altri, da | Giovanni | Galeazzo. Fu dappoi, con disegno dell'architetto Gio. |
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di Castelfidardo. CHIESE. San Raffaele. San Fedele. San | Giovanni | alle Case Rotte. San Marco. TEATRI. Della Commedia (In |
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di quando in quando al silenzio pertinace del Grand Hôtel | Giovanni | era andato a villa Mayda prima delle sette. N'era ritornato |
IL Santo -
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sperava ora di poter dominare l'accesso, contenerlo. Forse | Giovanni | nel fare la sua relazione a Jeanne l'aveva un po' colorata |
IL Santo -
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questo terribile Mayda che tanti credevano duro e superbo. | Giovanni | era ritornato colà dopo colazione, sul mezzogiorno. Da |
IL Santo -
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quarto, si udì un passo frettoloso nell'anticamera ed entrò | Giovanni | col soprabito indosso e col cappello in mano. Jeanne lo |
IL Santo -
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e cappello;Jeanne in una stanza, Maria e Noemi in un'altra. | Giovanni | seguì quest'ultime. Dunque? La febbre è salita molto, il |
IL Santo -
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da inverno romano è imminente. Non occorrono carrozzelle. | Giovanni | è venuto col landau di casa Mayda. Si sale nel landau , |
IL Santo -
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gli domanda sotto voce se ha telegrafato a don Clemente. | Giovanni | risponde che don Clemente è a villa Mayda fino dalle dieci |
IL Santo -
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fermi, a destra e a sinistra, guardano nella carrozza. | Giovanni | Selva mormora involontariamente: "Ecco." Allora Jeanne ha |
IL Santo -
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professore prega di favorire nella villa. Solamente allora | Giovanni | Selva dice alle sue compagne che Benedetto non è più nella |
IL Santo -
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pure del Prefetto. _ Il disegno di questo palazzo è di | Giovanni | Battista Diotti, che ne era proprietario. In una delle sue |
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ove esistono giovanili lavori di Andrea Appiani. _ | Giovanni | V, re di Portogallo, fece levare il disegno di questa |
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visse, e morì nel 1851, Francesco Cherubini, e al numero 67 | Giovanni | Gherardini. Lapidi apposite sulle facciate di queste case |
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bella conca di Subiaco stesse attento al suo discorso, era | Giovanni | Selva. Seduto presso il parapetto della terrazza, egli vi |
IL Santo -
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essendo manchevoli, per lei, o sciupate da troppe labbra! | Giovanni | rispose mestamente, come stanco: "Maria." Non sentendosi |
IL Santo -
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lasciato tranquillo. Don Clemente non si era più visto. | Giovanni | era andato a trovarlo a Santa Scolastica, dove il monaco |
IL Santo -
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una terribile condanna preventiva proprio del libro che | Giovanni | stava scrivendo sui fondamenti razionali della morale |
IL Santo -
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interno per il presentimento di una condanna ecclesiastica. | Giovanni | poteva parlare con disistima di certe sentenze della |
IL Santo -
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la via di confessare spontaneamente il vero. La risposta di | Giovanni | la sorprese. "Sì" diss'egli. "Dubito di me. Non però nel |
IL Santo -
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di essersi qualche volta compiaciuta della freddezza di | Giovanni | verso gli uomini, per il prezioso sapore che ne prendevano |
IL Santo -
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la tempra comune anche dei cuori umani migliori. Quello di | Giovanni | era temprato così, non poteva dare la carità sublime di cui |
IL Santo -
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poi anche sempre in sospetto, non di sua sorella, ma di | Giovanni | che meditasse di convertirla; e il sospetto era trapelato, |
IL Santo -
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confessione, nella vivacità di qualche risposta. Allora | Giovanni | le aveva dolcemente e gravemente ricordato che l'errore |
IL Santo -
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silenzio imbronciato; non tanto perché le ultime parole di | Giovanni | avessero fatto cammino nella sua mente, quanto perché |
IL Santo -
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non poteva andare a Jenne tutta sola, doveva pur chiedere a | Giovanni | di accompagnarla. La sua prima confidenza si era fermata |
IL Santo -
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dopo le sue proibizioni di parlare! E poi non serviva. | Giovanni | prese quasi furtivamente una mano di sua moglie e se la |
IL Santo -
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Sì, lo aveva riconosciuto la sera dell'arrivo e adesso | Giovanni | e Maria potevano intendere il perché di quel tramortimento |
IL Santo -
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di un conforto. Noemi era risoluta di andare. Vorrebbe | Giovanni | accompagnarla? Nel tôno umile col quale lo chiese Giovanni |
IL Santo -
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Giovanni accompagnarla? Nel tôno umile col quale lo chiese | Giovanni | sentì una tacita offerta di scuse e di pace, le stese la |
IL Santo -
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mio nome è la Mata". "La Mata non è un nome". "Io non so". | Giovanni | riuscì ad avere una spiegazione da qualche compagno di |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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e sorrise in silenzio. Una volta, tornando dalla scuola, | Giovanni | la trovò tutta accesa in volto, con gli occhi gonfi e delle |
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tornarono a guardarsi senza sapere cosa dire. Finalmente | Giovanni | ebbe un'idea. "Domattina domanderò alla maestra" disse. La |
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nei campi, e tutte le sue ore erano occupate. Quando | Giovanni | tornò dalla scuola, disse alla Matta: "La maestra ha detto |
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perché potesse applicarle la medicina della maestra; ma | Giovanni | riprese un po' mortificato: "Io non ho l'arnica". Tornarono |
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E si ravviò le coperte. Tutto questo era accaduto quando | Giovanni | frequentava la scuola soltanto da pochi mesi. Poi il tempo |
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è giusto che almeno io dia da mangiare anche a suo figlio". | Giovanni | pranzava in cucina, e dopo pranzo giocava colla Rachele che |
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di mandarlo a casa uscendo da tavola. Erano quattro ore che | Giovanni | doveva passare da solo a sola colla Matta. Per abbreviare |
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e dopo parecchie lezioni riuscì a conoscere l'o. Sia che | Giovanni | lo scrivesse, o che le mostrasse in un largo stampato la |
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e cercò altri passatempi. Trascorsero quattro anni; | Giovanni | aveva compiuto il corso delle quattro elementari, e tutto |
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possedeva abbastanza per comperare un cavallo a dondolo che | Giovanni | aveva ammirato in un negozio di Borgomanero. Dopo quella |
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che la Matta fosse figlia di quel negro. Finalmente | Giovanni | tornò, ma era così alto, e parlava con una voce così |
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case; ed anche i discorsi si somigliavano: "Si sperava che | Giovanni | fosse compreso di riconoscenza per quanto facevano i |
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sulla tavola, e non hai ancora ringraziato nessuno..." | Giovanni | si faceva rosso, ma non cessava d'essere taciturno e |
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benessere, dopo una corsa sotto il sollione d'agosto. Ma | Giovanni | non ne parve affatto contento; fece un passo indietro come |
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ferito appunto nel suo cuore di padre al riconoscere che | Giovanni | pareva mortificato di trovarsi là con lui invece di |
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e fa un complimento alla tua bella benefattrice". Ma | Giovanni | nella sua rustichezza non sapeva inchinarsi né baciar la |
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"Va malcreato: non credo nemmanco che tu sia mio figlio". | Giovanni | andò ad urtare contro la tavola che fece un gran tintinnio, |
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approvarono il madrigale, fecero chiasso; soltanto | Giovanni | rimase là presso la tavola, goffo, impacciato, urtato da |
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laggiù?". E si avviò lentamente e volgendo il capo verso | Giovanni | per invitarlo a seguirla. Ed egli la seguì; ma era ancora |
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compagnia, e non era obbligato a sostenerne gli sguardi. | Giovanni | provò un momento di sollievo al sentirsi così isolato, e |
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messo coi bambini". Stettero un momento senza dir nulla poi | Giovanni | ripigliò: "Favorisca salutare il suo babbo: io non voglio |
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al castello". Guardò lungamente l'uscio della camera dove | Giovanni | s'era rinchiuso; poi sospirò: "Peccato che non giochi |
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quando gli domandava di lui. Così finirono le vacanze, e | Giovanni | andò a Torino per gli studi universitari, senza aver più |
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meno sfavorevoli. Venne l'autunno, e con esso le vacanze, e | Giovanni | tornò a Fontanetto. Quando il signor Pedrotti annunciò a |
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prima nel bel giovinetto che le si fece incontro. Ma | Giovanni | aveva presunto troppo dalle proprie forze, e quando si |
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stupore. Non lo riconoscevano affatto, quel bel signorino. | Giovanni | sedette in mezzo a loro, e là ogni soggezione scomparve. |
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era stata la prima a tirarsi da parte. Ma la presenza di | Giovanni | non portò nessuna allegria alla tavola signorile. Egli |
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alla sua età senza aver letti i Promessi Sposi corretti. | Giovanni | le offrì premurosamente di portarglieli, ed ella diede |
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eletti si trovano sempre in perfetto accordo. Dirimpetto a | Giovanni | c'era la moglie del segretario comunale che non prendeva |
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da un pezzo) Chiamatemi biondina sventurata". Intavolò con | Giovanni | un discorso sentimentale sulla musica: "Io la sento la |
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gli sorrideva per invitarlo a prenderne uno. "Grazie" disse | Giovanni | sbadatamente. E stese la mano un po' tremante per pigliare |
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allora era ancora fresca, e produceva un grande effetto. | Giovanni | finí per capire che tutte quelle manovre di Rachele |
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alla pensione pagata per lui le pareva un'offesa; e | Giovanni | le appariva come una vittima della società, una nobile |
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Tutti gli uomini grandi sono stati poveri". Parlava di | Giovanni | ad ogni proposito; soltanto, non osava dire il suo nome, e |
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nella minutezza quei particolari passavano inosservati; e | Giovanni | era troppo orso perché le chiacchierine delle ragazze, che |
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essere più espansivo verso quello studente povero. Ma | Giovanni | aveva tanto riunite le loro esistenze ne' suoi sogni |
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di rimprovero. Rachele ne fu profondamente turbata. Quando | Giovanni | fu per partire, il signor Pedrotti lo invitò ancora una |
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pranzo signorile era sempre un avvenimento felice per lui. | Giovanni | ne fu invece agitatissimo, e fantasticò i più strani |
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una gemma nascosta..." Quando il Pedrotti parlava così, | Giovanni | si sentiva incoraggiato davvero, non solo per la sua |
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cui foglie s'erano fatte rosse, ma erano ancora foltissime. | Giovanni | si ricordò che appunto là aveva sognato di fare la sua |
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a guardarlo fisso. Echeggiò una risata sonora dei vecchi, e | Giovanni | disse colla voce commossa: "Come ridono!". Rachele non |
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sorrise al suo compagno. Nell'incontrarsi dei loro sguardi, | Giovanni | si ricordò come l'aveva guardata in chiesa, gli parve |
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e s'inchinò a guardare la pianura per non farsi scorgere. | Giovanni | capì ch'ella risentiva un'impressione nuova dalla loro |
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lei piangeva. Un momento tutte le esitazioni cessarono. | Giovanni | si rizzò col volto infiammato e cominciò con un impeto di |
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dei vecchi luccicarono infocati. "Ho che..." ripigliò | Giovanni | a bassa voce ed esitando; e non trovò più altro. Rimasero |
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vi pose la sua. Entrambe erano diacce e tremavano forte. | Giovanni | strinse quella mano disperatamente, poi colla voce |
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violotti bui, accanto al padre che traballava camminando, | Giovanni | fu preso da un impeto di sdegno contro se stesso, si die' |
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felici? Ed erano come disperati. Molte volte, da Torino, | Giovanni | ebbe un desiderio ardentissimo di scrivere a Rachele. Ma |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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si ha più libertà, senza dubbio, che ad uno di dieci. | Giovanni | e Rachele si trovarono spesso come isolati e soli in mezzo |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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quegli sfoghi epistolari, e di leggere quelli di lui. | Giovanni | aveva già molto domata la sua timidezza da scolaretto. |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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Rachele stava spesso sul terrazzo in fondo al giardino, e | Giovanni | passeggiava sulla strada di là dal fossato cogli occhi |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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giocondo del Dottorino, per non provocarli. Un giorno | Giovanni | si scontrò con suo padre sulla strada di Ghemme, ed il |
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giorno. Per quella sera Rachele non andrebbe sul terrazzo. | Giovanni | provò una deferenza per l'autore de' suoi giorni!... Non |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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tutta la società elegante di Fontanetto a quella vendemmia. | Giovanni | udiva le chiacchierine delle signore traverso il filare di |
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fatta innanzi senza una risoluzione precisa. Sapeva che | Giovanni | era là, ed il cuore la spingeva ad isolarsi. Dopo un |
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pallidi, commossi, palpitanti, in un filare vendemmiato. | Giovanni | le prese le mani e le disse: "Parto doman l'altro. Per un |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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Rachele chinò il capo e non rispose. La persona alta di | Giovanni | si stringeva a quella di lei, ed il suo viso, curvo sulla |
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e sorella". Era una fisima che aveva letta in un romanzo. A | Giovanni | parve l'ultima espressione dell'ingenuità verginale; un |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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stretti fin allora; ma, al momento di darle un bacio, | Giovanni | ebbe soggezione dell'aria aperta, dell'orizzonte vasto, e |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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fiori più volte; era sicura che ne mancava uno. La mattina | Giovanni | era uscito con un garofano all'occhiello. La Matta rideva e |
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ad inaffiare, a contare i fiori della sua pianta. Quando | Giovanni | rientrò, la serva gli si fece incontro ridendo e |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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"Ora non giocherà più con Giovanni". In quella | Giovanni | uscì sul balcone della sua camera, e gridò: "Buona sera!" |
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ed odorava il garofano. Il mattino seguente, quando | Giovanni | aperse la finestra per cogliere un altro di quei fiori, non |
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spalle, e diceva come al solito: "Io non so" Del resto | Giovanni | non osava neppure insistere colle interrogazioni, perché la |
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malato in casa della sua balia. Gli anni si succedevano. | Giovanni | aveva davvero un ingegno eccezionale, studiava con ardore, |
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Intanto però era venuta l'antivigilia della partenza di | Giovanni | per Milano, dove andava a cominciare la sua carriera |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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a protettore, che per ammirazione di Giovanni. Ma | Giovanni | raccoglieva quelle parole religiosamente. "Ho avuto fede in |
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Più tardi, quando Rachele gli porse la chicchera del caffè, | Giovanni | le susurrò: "Bisogna ch'io le parli prima di partire". |
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di bazzica nel salotto del villino, colle vetrate chiuse. | Giovanni | giunse sotto il terrazzo per la via del fossato, e si fermò |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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anime erano maturate alla vita; erano scese dalle nuvole. | Giovanni | era avvocato ed aveva ventidue anni. Non ebbe esitazioni; |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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si curvò sul parapetto; ma non si raggiunsero. Allora | Giovanni | si sentì preso da scoraggiamento al vedersi così diviso da |
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susurrò la giovinetta. "No, no. Questi sono romanzi" disse | Giovanni | con impazienza. "E poi, io non voglio che tu muoia. Voglio |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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seria e commossa come chi assume un impegno grave. | Giovanni | s'aggrappò con una mano sola alla ripa, per sollevarsi fino |
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susurrò la Rachele. "Bisogna andar via, ci guardano". Ma | Giovanni | la rassicurò mentre s'allontanava: "Non badarci; è la |
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rassicurò mentre s'allontanava: "Non badarci; è la Matta". | Giovanni | passò la notte a disporre ogni cosa per la sua partenza. |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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continuò a dondolarsi ed a gemere nell'oscurità. | Giovanni | si vestì cantando un'aria d'amore. Le sue note di tenore |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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un momento che finisca questa nota". Tutto il coraggio di | Giovanni | era svanito. Si sentiva tremare il cuore al momento |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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Vuoi restare a colazione qui? Saluterai anche Rachele". | Giovanni | si sentiva venir freddo, aveva le mani diacce e bagnate di |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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un poco adombrato dalla parola vecchi, e dalla paura che | Giovanni | non apprezzasse abbastanza le sue larghezze passate e ne |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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nuove. "Sì: e se sono qualche cosa, lo devo a loro" assentì | Giovanni | sempre più tremante. "Ma sa, tutti abbiamo delle |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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"No. Voglio... voglio... sposare sua figlia" susurrò | Giovanni | con un mormorio appena percettibile. Il signor Pedrotti si |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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se non fosse certo d'aver capito: "Sposare mia figlia!". | Giovanni | chinò il capo come un colpevole, e lanciò il suo miglior |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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si rizzò indispettito come per chiudere la seduta. Ma | Giovanni | aveva ripreso ardire a quel rifiuto scortese, ed |
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all'uscio. "Non m'ha detto che ha fede in me?" domandò | Giovanni | con accento di rimprovero. "Oh, mi pare che basti!" gridò |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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di me". "Ma posso diventarlo anch'io degno di lei" ribattè | Giovanni | fremente di sdegno. "Nossignore!" proruppe l'altro |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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con un rumore più eloquente delle sue stesse parole. | Giovanni | traversò il paese quasi di corsa, col viso infiammato, e |
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Ella si contorse tutta e borbottò: "Io non so". Ma | Giovanni | s'impazientì, ed insistette colla voce alterata: "Ho |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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di cui era capace, imparò la lezione. Quand'ebbe detto, | Giovanni | riprese dandole una lettera: "Quando sarai entrata dalla |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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ripose sospirando, e tirò via lentamente verso il castello. | Giovanni | intanto fremeva; contava i minuti. Finalmente, non reggendo |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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tolse di mano il libro. "No, lo porto io" disse la Matta. | Giovanni | non diede retta. Ella stese la mano per pigliare il volume. |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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e diceva: "Vuol portarlo lei? Tocca a me di portarlo". Ma | Giovanni | la respinse e corse a casa, tenendo stretto il libro fra le |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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crollando il capo: "Con chi l'ha? Sembra che abbia bevuto". | Giovanni | tornò a casa col carrozzino che doveva condurlo a |
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partì. "Anche lei! Ebbene, vedrà!" aveva borbottato ancora | Giovanni | ripassando, nel calessino sgangherato, accanto al fossato |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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gli costerebbe poco; del resto se non gli conviene..." Ed a | Giovanni | era convenuto, a trenta centesimi al giorno, compreso un |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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brano d'un trattato inglese o tedesco. A questo modo | Giovanni | riuscì a sbarcare alla peggio il suo magro lunario. Ma il |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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prendesse fuoco. Ma questa considerazione non impediva a | Giovanni | di sentirsi le membra irrigidite e le mani paralizzate dal |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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maledetto petrolio! Con tanto legno intorno! Ma! Ma!". | Giovanni | tirava via a scrivere. Ma le recriminazioni proseguivano |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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canto suo, ricambiava con un pranzo la cortesia ricevuta. | Giovanni | aveva lasciato cadere il discorso. Ma l'anziano dello |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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capita infatti, e dopo tre settimane l'anziano disse a | Giovanni | a nome di tutti, e presenti tutti: "Sa? Abbiamo combinato |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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nello studio. È il solito pranzo... se vuol favorirci...". | Giovanni | rimase male, e si fece tutto rosso. Sentiva che avrebbe |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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ce lo renda, sa! Senza complimenti...". Era una ceffata, e | Giovanni | se ne sentì tutto indolorito. Quella sera la sua povertà |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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con mal garbo. "Badi!" gridò il fornaio dalla bottega. Ma | Giovanni | aveva esaurita la sua misura di pazienza; crollò |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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Aspetta a scopare che non lo impolveri". E la sera, quando | Giovanni | saliva in camera, il grosso operaio lo precedeva lungo la |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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sconclusionato, a sbalzi, con delle allusioni che | Giovanni | capiva alla sua maniera e che lo eccitavano: "Quale |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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E che abbigliatura! Quella ne spende de' quattrini! Brrr!". | Giovanni | si metteva a scrivere in fretta, faceva scricchiolare la |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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medaglie, e decorazioni burlesche del Carnevalone; a | Giovanni | però non offrivano la loro mercanzia; lo guardavano con un |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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ed odorosa, che evocava subitaneamente nella fantasia di | Giovanni | l'immagine d'una bella stanza da pranzo riscaldata, d'una |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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la cravatta bianca, il largo sparato, il costume da serata. | Giovanni | se li figurava come se li vedesse in teatro già usciti |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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pazzamente; tutti invasi da una follia gioconda. E | Giovanni | si sentiva solo a non aver la sua parte in quella festa |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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montagna, in Brianza, sui laghi; nelle contrade di Milano | Giovanni | non incontrava che gente laboriosa e stanca come lui; |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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delle digestioni difficili, delle ubbriachezze. | Giovanni | aveva provato una volta sola quella scampagnata degli |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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vita. La prima volta che il Berti gli affidò una causa, | Giovanni | si credé giunto alla meta desiderata. Era una causa civile |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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la sportello. Infatti, quando la causa fu discussa, | Giovanni | parlò come avrebbe potuto fare un avvocato provetto. Un |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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e, tre giorni dopo, quel grande avvenimento della vita di | Giovanni | era completamente passato, senza lasciare nessuna traccia, |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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ed i formai non erano ancora nel caso di meravigliarsi che | Giovanni | mangiasse come loro. Anzi la donna gli faceva sentire, |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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al signor Tale, al cavalier Talaltro, persone influenti... | Giovanni | aveva accettate con premura le loro offerte. Ma quante |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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vaga: "Ma senza dubbio! Ci conti. La terrò presente...". E | Giovanni | non ne sentiva più parlare, se non dall'amico che lo aveva |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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nella sua unione col ricco banchiere, e nelle precedenti. | Giovanni | era giovine e bello, e trovò grazia agli occhi della |
IL TRAMONTO D'UN IDEALE -
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ad uno raccomandato da lei. Ma era necessario che | Giovanni | frequentasse la casa, che l'imprenditore s'avvezzasse a |
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esclusivamente da lei. Ma in capo ad otto giorni | Giovanni | ne fu tanto disgustato che pensò di non rimettere più i |
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ch'io ti resti altrettanto tempo sulle spalle...". | Giovanni | tremava tutto nel leggere quella lettera. Gli pareva di |
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e l'avvocato illustre la affidava al giovine sostituto. | Giovanni | prese a studiare la causa con quell'interessamento da |
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confessava. Egli era inoltre un uomo intrattabile. Quando | Giovanni | lo vide, ne fu impressionato penosamente. Stava seduto |
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più che altro. Non si mosse affatto al vederlo, e quando | Giovanni | gli si presentò come suo difensore, si strinse nelle |
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non nego nulla. Non c'è bisogno del difensore". Per quanto | Giovanni | lo interrogasse, non volle dir altro. Quel cinismo cupo |
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modo. Qualche volta legge, o scrive colla matita sul muro". | Giovanni | volle vedere il libro in cui leggeva. Era una bibbia sporca |
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a grandi caratteri: "Evviva!". E sotto: "Gloria eterna!" | Giovanni | dopo quelle strane letture domandò all'imputato: "Siete |
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ammazzato. Ebbene? Ma sul mio nome non c'è nulla da dire". | Giovanni | non ci raccapezzava nulla, perché l'uomo ucciso |
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che il tribunale accordò, dava tempo ad altre ricerche. | Giovanni | non tardò a mettersi in campagna. Quell'uccisione, |
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abitato lo conoscevano da poco, e non sapevano dirne nulla. | Giovanni | risalì la catena di quegli sloggi, da Porta Romana andò a |
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dove l'acquavitaio aveva abitato molti anni prima, | Giovanni | seppe che in quel tempo il vecchio aveva una figlia. |
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pagata. Che cosa era avvenuto di quella figlia del vedovo? | Giovanni | andò al carcere e ne domandò a lui. "Mia figlia è morta" |
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tutto rosso, ed aveva parlato con tanta eccitazione che | Giovanni | si convinse d'aver posto il dito sopra una piaga. L'uomo |
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scandalo che si preparava; ed il nome del giovine avvocato | Giovanni | Mazza fu su tutte le bocche, insieme a quello del signore |
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una grande tragedia, piena di profondi insegnamenti. Quando | Giovanni | si pose a sedere, affranto dalla fatica durata, il |
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avvenire dinanzi a sé. Dopo quel processo cominciò per | Giovanni | una vita nuova, tutta movimento, tutta azione, in cui le |
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ad un giovinetto, non come ad un amico. Tuttavia | Giovanni | aveva acquistata bastante esperienza, per comprendere quel |
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amava che le facessero la corte, e lo lasciava comprendere. | Giovanni | aveva capito facilmente da' suoi modi leziosi, e dalle |
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discutendo le sue argomentazioni, ammirando le sue trovate. | Giovanni | fu commosso, e strinse egli pure cordialmente la mano di |
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chi dice una cosa stravagante: "Gli faccio da mamma". E | Giovanni | era obbligato a protestare che era troppo giovine, e bella, |
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tutt'altro... Un po' colla sua protettrice, un po' da solo, | Giovanni | fece il giro delle conversazioni di Milano. La sua bella |
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diversi da quelli convenzionali che udivano sempre. Infatti | Giovanni | cominciò a ballare, e nel carnovale seguente prese parte |
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alla società accordano spesso ai gentiluomini, e spesso | Giovanni | parlando di lei aveva detto: "Mi piace, perché non ha la |
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gli domandò la contessa. "Siete troppo bella!" rispose | Giovanni | colla voce sommessa ed affannosa d'un uomo appassionato. La |
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d'una pila elettrica. Lo stesso turbamento che opprimeva | Giovanni | oppresse anche lei. Finirono la quadriglia muti, agitati, |
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e senza nessun cavallo da sella. Ed ecco in che modo | Giovanni | l'aveva incontrata in casa della signora Berti, e delle sue |
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l'eccitazione, il rapimento, la follia a cui era giunto | Giovanni | quella sera, nella lotta tra la sua imperiosa vitalità |
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l'orgoglio più intenso di sapersi amata e la gioia d'amare. | Giovanni | si sentiva attirato da quella donna. La ricercava, la |
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il distaccarle era una pena e, separate, si ricercavano. | Giovanni | ballava poco. Ma una sera, trovandosi accanto alla contessa |
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doveva presentarlo a qualcheduno misteriosamente. Infatti | Giovanni | trovò nel salotto della sua amica la signora del banchiere |
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La moglie desolata giurava per lui, e si raccomandava a | Giovanni | perché ne assumesse la difesa, coll'impegno, coll'amore che |
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dovevano essere fatti e dimenticati. Non era molto che | Giovanni | aveva spedita al padre una piccola somma; poi c'erano i |
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nel parroco, il quale certo aveva fatte le cose ammodo. | Giovanni | pensò con profonda tristezza la vita miserabilmente |
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dei larghi dischi plumbei sulla seta cenerina del vestito. | Giovanni | era turbato da quegli sguardi, da quelle lacrime, da quella |
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al procaccio. Ed era in tale orgasmo all'idea di rivedere | Giovanni | che non pensava più alla tragedia che era avvenuta in casa. |
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in chiesa pensava vagamente al paradiso si figurava ancora | Giovanni | in alto, e lei a' suoi piedi; un atteggiamento cui non |
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capì nulla, assorta com'era nell'idea d'andare a Milano da | Giovanni | e di portargli i suoi mobili, che dovevano fargli tanto |
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che a lei, incapace di leggere i numeri, sarebbe sfuggito. | Giovanni | non era in casa. Lo scrivano dello studio aperse l'uscio, e |
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Aveva una vaga rimembranza di discorsi uditi quando | Giovanni | era all'università, che non aveva bisogno di portarsi un |
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E, tutta rasserenata a quell'idea gioconda dei salti che | Giovanni | faceva da fanciullo, riprese a sorridere alle vecchie |
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lacrime. "Oh! sei tu, poveretta! Come va? Come va?" disse | Giovanni | cordialmente. La Matta non poté che rimettersi a ridere, |
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che le pendevano sotto il mento. "Via via" tornò a dirle | Giovanni | affettuosamente, "non agitarti. Siedi. Riposati. Parleremo |
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ci sono debiti da pagare laggiù?" "No, no. È pagato tutto". | Giovanni | aveva mandato sufficiente denaro a suo padre per poter |
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piangere ed a sospirare: "Oh povera me! O povera donna me!" | Giovanni | le sedette accanto, cercò di consolarla. "Non affliggerti |
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testa bassa. "Non vuoi venire? Che cosa vuoi fare?" domandò | Giovanni | con un lieve tono d'impazienza. Lei sentì che doveva |
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quell'asino. Si rizzò convulsa, scese le scale barcollando, | Giovanni | la seguì. Provava una grande pietà per quella povera |
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per quella donna di ieri..." "Ah! Va bene, pagalo" rispose | Giovanni | distratto. Ma poco dopo lo scrivano rientrò: "Dice che vuol |
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dopo lo scrivano rientrò: "Dice che vuol parlare con lei". | Giovanni | accennò col capo di sì, e guardò il cameriere per invitarlo |
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Non sapeva neppure prendere il biglietto; l'ho preso io..." | Giovanni | rimase impensierito. Aveva ascoltato un po' distrattamente, |
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di sapersi amata. Ma ancora i giorni s'erano succeduti, e | Giovanni | non era andato da lei. Tornando dalla grande seduta |
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pranzo, dove il generale e sua moglie stavano a colazione. | Giovanni | rimase istupidito come uno che si svegli improvvisamente da |
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udire proteste d'amore, e le soffocava in gola. Un momento | Giovanni | pensò che quella lettera era stata un artificio per |
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mandavano lampi acuti come punte d'acciaio; tremava tutta. | Giovanni | le si fece incontro, e sentì che le parole d'uso, i saluti |
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cogli occhi fissi, muti, palpitanti, inteneriti. Poi | Giovanni | se l'attirò accanto, la serrò in un abbraccio ardentissimo, |
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si abbandonava ad un pianto convulso. Da quel giorno | Giovanni | e la contessa Gemma divennero inseparabili. Dovunque essa |
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Dal canto suo la contessa era assidua in tribunale quando | Giovanni | perorava qualche causa; si teneva al corrente di tutti i |
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che ella si compiacesse a far pubblica la sua relazione con | Giovanni | come per dire alla gente: "Badate, questo uomo è mio". |
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nella misteriosa oscurità. Se per necessità di professione | Giovanni | doveva allontanarsi da Milano, la contessa scompariva al |
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soldo, e dovettero rimanere in pegno all'albergo finché | Giovanni | ebbe telegrafato a Milano, e gli fu spedito il denaro del |
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i quali la fama, la fortuna, la situazione sociale di | Giovanni | si consolidarono. Non era più un giovinotto; aveva |
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che è particolare alle donne, sempre innamorata. Finché | Giovanni | fu assiduo presso di lei, e devoto ai suoi desideri, fu |
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messe da parte, e, gradatamente, senza quasi avvedersene, | Giovanni | trascurò di mostrarsi innamorato, e lasciò troppo |
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di gelosia se egli avvicinava una donna più giovine di lei. | Giovanni | ci metteva della buona volontà per renderla contenta; |
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immediatamente perché si sentiva svenire, e obbligò | Giovanni | ad uscire per ricondurla a casa, prima che la signora |
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a casa, prima che la signora avesse potuto cantare. | Giovanni | uscì irritatissimo, ed appena fu solo in carrozza con lei |
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liti, nei malumori per una puerilità, per un saluto che | Giovanni | rivolgeva ad un'altra, per un atto di poco riguardo verso |
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a consultare l'avvocato Mazza e gli affidò la sua causa. | Giovanni | dovette recarsi più volte da lei per avere informazioni ed |
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inquieta, sospettosa, pazza di gelosia. Pretendeva che | Giovanni | rinunziasse a quella causa. Implorava questo come una prova |
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questo come una prova d'amore, e non poté ottenerla. | Giovanni | era infastidito di quelle esigenze strane, e diventava meno |
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improvvisamente dal palco a metà dello spettacolo perché | Giovanni | aveva salutata la sua cliente, che era nel palco di contro. |
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nessuna ragione valeva a persuaderla del contrario. | Giovanni | finì per impazientarsi e non iscusarsi più. Allora ella |
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sua gelosia insensata, non pensò che a ravvivare l'amore di | Giovanni | rendendo lui pure geloso. E si fece vedere in pubblico |
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che lasciavano supporre relazioni molto intime fra loro. | Giovanni | lo vide, e ne provò un profondo disgusto; ma non fu geloso, |
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d'un uomo generoso, un altro che non lo fu mai... Prima che | Giovanni | ricevesse quella lettera violenta e verbosa da amante |
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futuri diplomatici..." disse il vecchio presentando a | Giovanni | il nuovo venuto, un giovinotto sui venticinque anni. |
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il nuovo venuto, un giovinotto sui venticinque anni. | Giovanni | balbettò una delle solite frasi: "che era fortunato di fare |
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"e se non mi sbaglio data per lo meno da sedici anni". | Giovanni | lo guardò attentamente, ma non lo riconobbe. "Non avevo che |
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a pranzo mi mettevano alla tavola dei bambini..." Allora | Giovanni | si risovvenne del nome di quella famiglia, e riconobbe uno |
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abbandonano la forma ingrata e lo strisciamento del bruco. | Giovanni | vi fissava sopra il pensiero intenerito. Quando fu |
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di figlia). Ma non isposerò mai altri che te. Lo giuro". | Giovanni | rimase sbalordito, convulso. Era certissimo che quella |
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del caffè, mentre prendevano un gelato. Questa volta invece | Giovanni | si sentì soffocare entrando in quella piccola sala, che era |
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come in un villaggio del Poitou si direbbe una Parigina. | Giovanni | guardava quelle scene di provincia, e sorrideva tra sé |
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il treno stava per partire, ed il sermone fu interrotto. | Giovanni | prese un coupé per esser solo e comodo, si sdraiò sul |
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sociali, che le dava una superiorità sulle donne comuni. | Giovanni | si figurava Rachele così, e pensava che conducendola a |
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movimento, pareva un maniero disabitato. Infatti, quando | Giovanni | scese dal carrozzino, tutto freddo e pallido per la |
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ad aprirgli disse che la signora era alla benedizione. | Giovanni | lasciò andare la carrozza, e s'avviò a piedi verso la |
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dell'aprile, e l'aria era leggiera e profumata. Tuttavia | Giovanni | si trovava un po' perduto in quel paese silenzioso, con |
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quelle due giovinette cresciute troppo di recente perché | Giovanni | potesse conoscerle, e finalmente Rachele. Era vestita di |
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che i fronzoli cittadini. Ma le dava un'aria vecchia. | Giovanni | ebbe una rapida visione della figura che avrebbe fatta |
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estranee ai loro rapporti. Il suo primo impulso al vedere | Giovanni | era stato di corrergli incontro colle braccia stese, e di |
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ricadere dal sommo della gioia ad uno sconforto infinito. | Giovanni | le tenne dietro coll'occhio lungamente. Camminava lenta, a |
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scultore avrebbe ammirate quelle belle forme da Giunone. E | Giovanni | pure l'ammirava, ma come si ammira la bellezza d'una |
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Rachele, ma non era più il suo ideale; ed il cuore di | Giovanni | rimaneva freddo e calmo nel ritrovarla. Fece un giro |
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aggruppati sulla strada a guardarlo, poi si dispersero. | Giovanni | percorse un lungo tratto di quella sponda dove aveva |
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tratto tratto l'alto e mesto silenzio della campagna. | Giovanni | guardò il castello, e vide Rachele che era rimasta sul |
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Giovanni, come sta?" Poi si pose a sedere sul divano. Anche | Giovanni | provò un minuto di soggezione dinanzi a quella matrona |
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quel bel signore dal volto altero e freddo fosse lo stesso | Giovanni | di tanti anni prima? E sentisse allo stesso modo? O no; |
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colle mani incrociate in grembo e gli occhi sulle mani. | Giovanni | dovette ricominciare a parlar lui; ma andava cauto; era |
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la umiliava. "Non parliamo del passato". "Perché?" domandò | Giovanni | col tono di voce indulgente che si usa per confortare una |
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ci ripenserà; tornerò quando sarà più calma..." Sicuro; | Giovanni | pensava di tornare. Non poteva decorosamente troncar tutto |
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ad un pianto convulso, lungo, disperato. Lei lo sapeva che | Giovanni | non sarebbe tornato. |
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pubbliche scuole, altre volte Arcimbolde, da monsignor | Giovanni | Battista Arcimboldi, il quale nel 1609 fondava due cattedre |
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essa pitture di Camillo Procaccini, di Giacinto Brandi, di | Giovanni | Ghisolfi, di Antonio Raggi, del Fiammenghini, ecc. |
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nel 1654. _ Vi sono bei monumenti della famiglia Bossi, di | Giovanni | Tolentino e di Gabriele di Cotignola, arcivescovo di |
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faccia il suo disonore con inesorabile crudezza di vecchio, | Giovanni | chinava la testa, smorto come un cencio lavato, e sentiva |
Racconti 1 -
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dalla di lui presenza e pur risoluta di andar fuor i, | Giovanni | s'era sentito mordere il cuore. - Non andare! - le aveva |
Racconti 1 -
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di lí! - gli disse con voce repressa: - levati di lí! - | Giovanni | restava piantato lí, supplicando con lo sguardo, senza dir |
Racconti 1 -
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mordendosi il labbro inferiore, spirante minaccia. E | Giovanni | s'era fatto da parte e l'aveva lasciata passare, intimidito |
Racconti 1 -
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qualche bacio su le labbra ancora calde d'altri baci, | Giovanni | dimenticava subito ogni cosa e le perdonava, ammaliato dai |
Racconti 1 -
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voce strascicante. - Su la riviera ligure; sarà meglio -. | Giovanni | non tentava spiegarsi quell'improvviso cambiamento - |
Racconti 1 -
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i suoi occhi si velavano di una sfumatura di tristezza. | Giovanni | se ne sentiva turbare fino al midollo delle ossa. Ah, |
Racconti 1 -
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quasi pezzetto di cera da modellarsi col calor delle dita, | Giovanni | si rallegrò dell'avvenimento come di beneficio immenso. Ed |
Racconti 1 -
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Per lui, per quel mostriciattolo, una mattina | Giovanni | se la vide comparire dinanzi bella e sfacciata come una |
Racconti 1 -
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tre giorni dopo, era entrata risolutamente, sul punto che | Giovanni | usciva di casa per un affare importante. - Senti! - gli |
Racconti 1 -
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occhi con sguardo da maga ... - Non mi dirai di no! .... | Giovanni | si sentí rammollire le ossa e dové sedersi su la prima |
Racconti 1 -
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osservandolo di traverso, trattenendo il respiro, mentre | Giovanni | rovistava in fondo alla cassetta di un mobile, nell'angolo |
Racconti 1 -
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fra le mani, gli corse incontro e lo baciò in fronte. | Giovanni | voleva parlare, ma ella gli turò la bocca, carezzevolmente: |
Racconti 1 -
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increspate dal convulso della vittoria. Lungo la strada, | Giovanni | cacciava via, con un gesto vago, la importuna mosca della |
Racconti 1 -
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- balbettava Virginia con voce strozzata. - No, Giovanni! | Giovanni | però non le dié retta finché non sentí quella carogna quasi |
Racconti 1 -
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e dirle, aprendole le braccia: - Ti ho perdonato! - | Giovanni | però non si muoveva, non le diceva nulla. Una volta, avendo |
Racconti 1 -
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una parola benevola, un'occhiata pietosa. All'inverso, | Giovanni | sentiva rivoltarsi ogni giorno piú dal lezzo del passato |
Racconti 1 -
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piú largamente la magica fosforescenza del suo pennello. | Giovanni | rimaneva ore ed ore in faccia a quel ritratto, che talvolt |
Racconti 1 -
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a questa casa esiste tuttora la soppressa chiesa di San | Giovanni | in Conca con facciata che mostra la sua antichità anteriore |
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con decreto 4 aprile 1854, per iniziativa del sacerdote | Giovanni | Spagliardi, è di visitare i carcerati per confortarli alla |
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fu detenuto. La facciata dell'antico tempio era verso San | Giovanni | in Conca. _ L'attuale edificio venne elevato nell'anno 1602 |
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due sorelle uscirono insieme, si recarono nello studio di | Giovanni | che ve le attendeva. Dunque? Don Clemente era proprio |
IL Santo -
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l'uomo? Marito e moglie desideravano sapere, per regolarsi. | Giovanni | non dubitava più e sua moglie dubitava ancora. Noemi Noemi |
IL Santo -
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e sua moglie dubitava ancora. Noemi Noemi doveva sapere! | Giovanni | chiuse l'uscio, mentre Maria, interpretando il silenzio di |
IL Santo -
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don Clemente? bene, non è lui." "Ah! Proprio no?" esclamò | Giovanni | fra sorpreso e incredulo. Sua moglie trionfò. "Ecco!" |
IL Santo -
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e incredulo. Sua moglie trionfò. "Ecco!" diss'ella. Ma | Giovanni | non si diede per vinto. Domandò a Noemi se fosse ben certa |
IL Santo -
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anemia ed era soggetta ad accessi di spossatezza mortale. | Giovanni | tacque, poco persuaso. Se proprio era stato così, come |
IL Santo -
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l'uomo? Nelle parole, nel fare, nel viso di sua cognata, | Giovanni | sentiva qualche cosa di poco chiaro, di poco naturale. |
IL Santo -
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finestra aperta come per spiare le intenzioni delle nuvole. | Giovanni | fece un passo verso di lei, risoluto di venire a capo delle |
IL Santo -
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traspariva fosco di mota fra i fogliami degli ulivi. | Giovanni | rispose: "Pioggia." Noemi domandò subito quanta strada ci |
IL Santo -
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suo marito come se temesse di averlo offeso. Perché appunto | Giovanni | si era offeso una volta di certe parole sfuggite a lei |
IL Santo -
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studio, brillandole negli occhi una lagrima importuna. | Giovanni | si compiacque, in principio, di avere rintuzzata una |
IL Santo -
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già alla famiglia Serbelloni. _ Lo fece innalzare | Giovanni | Galeazzo Serbelloni, di poi consultore della Repubblica |
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Parlarono molto, per la via, di questo strano Santo. | Giovanni | si stupiva che don Clemente non gli avesse detto nulla, in |
IL Santo -
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mulo carico di grano. Sostarono a riposare sul prato di S. | Giovanni | che parte quel di Subiaco da quel di Jenne. Il Beato |
IL Santo -
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il bel volto del Padre si accese. Egli amava e riveriva | Giovanni | Selva come un grande cristiano, aveva talvolta a difendersi |
IL Santo -
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dilungasse con suo cognato. Allora don Clemente confidò a | Giovanni | che aveva una missione penosa. Pareva che qualcuno avesse |
IL Santo -
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suo di non essersi opposta a che venisse a piedi. Lei e | Giovanni | tacevano guardando Noemi che sorrideva loro, pallida. In |
IL Santo -
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a caccia piuttosto di Sabine che di Santi. Al vedere | Giovanni | e le due Signore ammutolirono. Passati, ripresero a ridere |
IL Santo -
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Passati, ripresero a ridere e a scherzare; scherzarono su | Giovanni | che forse era il Santo fra le tentatrici. Una grande nube |
IL Santo -
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dalla povera greggia di casupole che il campanile governa. | Giovanni | era stato a Jenne altre volte e non gli parve diversa |
IL Santo -
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luce veniva meno, nello studio di | Giovanni | Selva, sul tavolino ingombro di libri e di carte. Giovanni |
IL Santo -
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Giovanni Selva, sul tavolino ingombro di libri e di carte. | Giovanni | si alzò, aperse la finestra di ponente. L'orizzonte ardeva, |
IL Santo -
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Giovanni, quasi timidamente, in francese: "Posso venire?" | Giovanni | si volse a mezzo, sorridendo, stese un braccio, raccolse e |
IL Santo -
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il mondo. Maria d' Arxel si era innamorata a ventun'anno di | Giovanni | Selva per averne letto un libro di filosofia religiosa, |
IL Santo -
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"Sai che anniversario è oggi " disse Maria. "Ti ricordi?" | Giovanni | ricordava; era l'anniversario del loro primo incontro. Le |
IL Santo -
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Sin dalla quarta o dalla quinta lettera scambiata, | Giovanni | aveva chiesto alla signorina sconosciuta il suo; attesa, |
IL Santo -
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tremavo tanto! Il secondo no, il secondo fu di terrore." | Giovanni | sorrise. "Questo non me lo hai mai raccontato" diss'egli. |
IL Santo -
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non mi hai detto proprio tutto tutto di quei momenti." | Giovanni | le prese il collo fra le mani, le mormorò all'orecchio: |
IL Santo -
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"Vero." Ella trasalì, rise di aver trasalito; e | Giovanni | rise con lei. "Cosa, cosa?" diss'ella, rossa in viso, |
IL Santo -
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di lei, ogni momento di quell'ora passata da due anni. | Giovanni | non l'aveva attesa alla stazione dov'era una folla di |
IL Santo -
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sorridente, ma pallida di stanchezza e di mal di capo. | Giovanni | aveva ripreso a passeggiare fra gli orti e i frutteti piani |
IL Santo -
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di lettura non c'era nessuno. In quel salottino Maria e | Giovanni | avevano passato due ore felici, tenendosi per mano, |
IL Santo -
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ripeterla oggi, quella cosa?" "Oh no!" Così dicendo, | Giovanni | baciò riverente la bianca fronte della donna sua come una |
IL Santo -
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cameriere era venuto ad accendere il fuoco nel salottino, | Giovanni | aveva lasciato la mano diletta e, indugiandosi colui, aveva |
IL Santo -
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vetri di una serra infocata nel tocco del gelo esterno. No, | Giovanni | non aveva mai più pensata una cosa simile. Si dicevano |
IL Santo -
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contemplandola nel proprio interno, era stata composta da | Giovanni | e diceva così: "Padre, sia di noi come pregò Gesù l'ultima |
IL Santo -
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rotte ondate color di bosco, rotte ondate color di cielo. | Giovanni | era un mistico che di ogni amore umano si faceva in cuore |
IL Santo -
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aveva potuto nell'anima mistica; ma in lei l'amore di | Giovanni | soverchiava ogni altro sentimento. Ella era ricca, egli |
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abbondantemente che in libri e nella corrispondenza. | Giovanni | preparava un'opera sulle ragioni della morale cristiana. |
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natura sovrumana. "Se io penso alla Purità incarnata" disse | Giovanni | "mi vedo davanti don Clemente. Ti ho detto che viene alla |
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"Te ne sei ricordata perché ho nominato don Clemente" disse | Giovanni | sorridendo. "Sì" rispose sua moglie "ma però, sai che non |
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pudore, un candore troppo virgineo. "Non credi" replicò | Giovanni | "e forse avrai ragione, forse non sarà Maironi. Però |
IL Santo -
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a rincalzar le patate nel campicello dietro la villa che | Giovanni | aveva pure preso in affitto per lavorarlo con le proprie |
IL Santo -
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salivano infatti per la scaletta a chiocciola del villino. | Giovanni | scese loro incontro. Il primo era il suo giovane amico di |
IL Santo -
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Poiché il delicato, freddoloso professore Dane non c'era, | Giovanni | propose il cenare sulla terrazza. Ne smise però subito |
IL Santo -
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ci si riunisce in pochi per una prima intesa." Mentre | Giovanni | parlava, gli altri tenevano gli occhi sull' Abate |
IL Santo -
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L' Abate guardava nel suo piatto. Seguì un breve silenzio. | Giovanni | lo ruppe il primo. "Il professore Dane" diss'egli "non Le |
IL Santo -
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che portasse gente a casa Selva, affrettò il passo perché | Giovanni | e l'ortolano potessero vedersi, parlarsi un minuto, prima |
IL Santo -
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Leynì, che gli accennò silenziosamente di non insistere, e | Giovanni | che aperse l'uscio del corridoio e l'altro vicino che dal |
IL Santo -
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ebbe uno spiacevole senso di freddo. Lo ebbe lo stesso | Giovanni | ma riflesso; sentì l'impressione che del Dane e forse anche |
IL Santo -
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chiusa nel proprio fuoco, severa, probabilmente più forte. | Giovanni | prese la parola con animo franco. Ringraziò i presenti e |
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Messia farà più che tutti voi insieme." L' Abate tacque e | Giovanni | prese la parola. "Forse il signor Abate" diss'egli "non ha |
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ragioni del Salvati valevano a guastare e non a edificare. | Giovanni | sentiva segrete ironie andare al Marinier e anche al Dane, |
IL Santo -
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pastrano e il grandissimo cappello nero a cencio. Seguivano | Giovanni | e l' Abate. "Chi viene con noi?" disse Dane. Nessuno parlò. |
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le forme, erano ancora troppo giù e faceva troppo scuro. | Giovanni | osservò che probabilmente si trattava di persone dirette al |
IL Santo -
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volse a Selva. "Se Lei volesse mostrargli il campicello?" | Giovanni | rispose: "A quest'ora?" mentre sua moglie diceva piano a |
IL Santo -
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voce. Era dunque lui, ma come lo aveva riconosciuto? Eh, | Giovanni | aveva ben cercato di frapporsi, nel momento pericoloso, fra |
IL Santo -
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rappresentante Cristo morto in seno alla Madre, con San | Giovanni | e la Maddalena, opera molto lodata dal Vasari e dal |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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di Legnano, dall'arcivescovo Galdino, e reso più agiato da | Giovanni | Visconti, e più ancora nell'anno 1494 da Guido Antonio |
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i tetti comunicava col privato palazzo del Visconti a S. | Giovanni | in Conca. Logorato dagli anni, fu nel 1662 modificato, per |
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la mattina del 16 maggio 1412, veniva pugnalato il duca | Giovanni | Maria Visconti, il quale, a soli 20 anni, si era già |
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a piedi, trasalí e diventò rossa rossa scorgendo là mastro | Giovanni | il misuratore di grano, che forse l'attendeva al passaggio |
Racconti 2 -
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un dito di vino; e mise su tanto di muso allorché mastro | Giovanni | il misuratore, passando per caso davanti all'uscio, |
Racconti 2 -
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- A quest'ora, mastro Giovanni? - Quella sera mastro | Giovanni | lo aveva tirato in disparte, perché Nunzia non sentisse: - |
Racconti 2 -
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della mantellina; e dopo un pezzetto, al solito, mastro | Giovanni | che tirandolo in disparte, se Nunzia trovavasi seduta su la |
Racconti 2 -
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modo compare Nino aveva introdotto in casa sua mastro | Giovanni | che pareva agonizzasse, sanguinante quasi gli si fosse |
Racconti 2 -
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di mezzo l'onore d'una donna ... - Fidatevi di me, mastro | Giovanni | -. E Nino, povero grullo, era corso pel medico tirandosi |
Racconti 2 -
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per la scala quatto quatto, senza che Nunzia e mastro | Giovanni | se n'accorgessero. Mastro Giovanni rideva, rideva, |
Racconti 2 -
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che Nunzia e mastro Giovanni se n'accorgessero. Mastro | Giovanni | rideva, rideva, abbracciando Nunzia (fidando nel lungo |
Racconti 2 -
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sia venuto di là, a darci notizie dell’insurrezione» diceva | Giovanni | Cairoli al fratello al ritorno d’una perlustrazione. Ed |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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i settanta si prepararono a vincere o morire. Il valoroso | Giovanni | Cairoli, che alla testa di ventiquattro dei nostri faceva |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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certi monaci del tempo antico, prima di Cristo. Egli pregò | Giovanni | di scriverglielo. Eravamo nell'uliveto sopra la villetta, |
IL Santo -
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sopra la villetta, seduti sull'erba. Io porsi prontamente a | Giovanni | una matita e il mezzo foglietto, presentandogliene il lato |
IL Santo -
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e anche un po' di vino. È venuto ieri da Roma a trovare | Giovanni | un suo amico, un professore famoso, il professore Mayda. |
IL Santo -
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un suo amico, un professore famoso, il professore Mayda. | Giovanni | lo ha pregato di vedere Maironi, di consigliare qualche |
IL Santo -
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che forse passerà l'estate con noi, perché so che Maria e | Giovanni | lo desiderano. Il mio presentimento è che ora non resterà e |
IL Santo -
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cattolica. Quando l'ho inteso parlare di dogmi con | Giovanni | non era mai per discutere le differenze fra Chiesa e |
IL Santo -
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grande che n'esciva aprendole in un certo modo. In questo | Giovanni | è Maestro ma quando parla Giovanni si sente sopra tutto che |
IL Santo -
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un certo modo. In questo Giovanni è Maestro ma quando parla | Giovanni | si sente sopra tutto che nella sua mente vi ha un sapere |
IL Santo -
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esserne certissima. Eravamo un giorno nell'uliveto. Egli e | Giovanni | discorrevano di un libro tedesco sull'essenza del |
IL Santo -
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lavanda, ho molto più gustato la conversazione del signor | Giovanni | e le letture assorbenti nel diletto della mente, l'aura di |
IL Santo -
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ne ho lasciato trasparire, poiché capivo che il signor | Giovanni | e le Signore non dubitavano che io non fossi nell'interno |
IL Santo -
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il cortile. Vi si conserva una gran sala con pitture di | Giovanni | da Monte e di Ottavio Semini, del quale ultimo è la |
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poi, crescendo la venerazione del santuario, | Giovanni | Galeazzo Maria Sforza, nipote di Lodovico il Moro, pensò di |
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venne demolito. Se non che succeduto il figlio di lui | Giovanni | Galeazzo conte di Virtù, dopo l'usurpazione dello Stato |
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Il progetto relativo al Foro Bonaparte era dall'architetto | Giovanni | Antolini presentato al Governo il 25 frimale del suddetto |
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solitària, battuta dal bei mai: e africano, Alessio e | Giovanni | percorrevano con passo affrettato la larga via maestra |
CAINO E ABELE -
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avvenimenti gli suonavano nuovi e strani. Ma le parole di | Giovanni | avevano fatto effetto su di lui, perché non pensava più al |
CAINO E ABELE -
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casuccia della bambina calpestata dai cavalli di Roberto, | Giovanni | gli narrò il fatto per ridestare nel compagno l'odio contro |
CAINO E ABELE -
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in quel luogo al far del giorno. Quando furono giunti, | Giovanni | disse: Aspettami, io vado a dare il segnale a Costanza; se |
CAINO E ABELE -
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una vipera. Tutto il male viene da lei ed ella lo rovina. | Giovanni | ti avrà raccontato che è stata lei che lo ha aizzato contro |
CAINO E ABELE -
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del Messico. I più, però, e con ragione, ritengono che | Giovanni | Caboto, che intraprese quell'audace spedizione per conto |
ATTRAVERSO L'ATLANTICO IN PALLONE -
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poi un altro ardito navigatore italiano, il fiorentino | Giovanni | da Verrazzano, che prese possesso di Terranova nel 1525 in |
ATTRAVERSO L'ATLANTICO IN PALLONE -
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terri- bili punte, l'altro a ruote dentate. Mi raccontava | Giovanni | (sai? devo avertene parlato, il servitore che in gioventù |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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e da vecchio aveva cura di me e mi conduceva alla scuola) | Giovanni | mi raccontava, ed io trema- vo di spavento, che una |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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e i pochi panni che gli resta- vano. Senti questa. | Giovanni | stava dietro al pulpito, mentre Don Anto- nio predicava un |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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sarete a poco a poco rosicchiati vivi dai vermi". Allora | Giovanni | udì come un fruscìo, un muoversi improvviso, ma sordo, |
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO -
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prima ch'ella fosse di ritorno al Grand Hôtel vi capitarono | Giovanni | e Maria Selva. In pari tempo vi capitò il giovane Leynì che |
IL Santo -
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e Benedetto vi fosse una relazione non confessabile. | Giovanni | troncò il discorso dicendo che la Dessalle avrebbe anche |
IL Santo -
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veramente la signora Dessalle. Jeanne non era rientrata. | Giovanni | prese a parte il giovine, gli parlò sotto voce. Maria, che |
IL Santo -
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l'uscio. Del resto si udiva egualmente abbastanza bene. | Giovanni | l'avvertì subito che il cavaliere di Leynì aveva un |
IL Santo -
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scambio di sguardi dolorosi, i Selva e lei si erano intesi. | Giovanni | e sua moglie comprendevano che Jeanne si faceva eroicamente |
IL Santo -
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curante autorizzasse in iscritto il suo trasporto. Mentre | Giovanni | parlava, irruppe dalla stanza vicina un tumultuoso allegro |
IL Santo -
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un po' di soggezione, perché il suo contegno non si capiva. | Giovanni | Selva mormorò qualche cosa circa una vicepresidenza del |
IL Santo -
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piedi, premendole per l'ora tarda di ripartire, che mentre | Giovanni | e Maria stavano al Grand Hôtel il professor Mayda, reduce |
IL Santo -
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| Giovanni | C. è il ragazzo che portò la valigetta dei ferri al medico. |
Vietato ai minori -
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e condusse, unico indizio, alla scoperta del colpevole. Per | Giovanni | C. fu chiesta la massima pena, anni 21 con la diminuente di |
Vietato ai minori -
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calmo e lavoratore delle testimonianze. Chi ha visto | Giovanni | C. sulla panca degli imputati e al carcere, ha ricevuto la |
Vietato ai minori -
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è detto che il resto delle parole appartiene al demonio. | Giovanni | C. doveva già saperlo d'istinto, dopo l'ha imparato a sue |
Vietato ai minori -
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anno, sotto la direzione degli architetti Enrico Terzaghi e | Giovanni | Brocca, si sono intrapresi da quella Fabbriceria lavori di |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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