Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: giorgio

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chiesa di San  Giorgio  credesi eretta nel 750 da San Natale, arcivescovo di
- avea risposto il barone. - Sarà sempre una matrigna ... -  Giorgio  ha quindici anni. Per ora è in collegio: poi verrà
- Nervi! - Le sue ricette non approdavano a nulla. - Sai?  Giorgio  torna in famiglia - annunziò una sera il barone. Cecilia
sorpresa: - Ah! - Il barone avea creduto che il ritorno di  Giorgio  non le fosse gradito e per iscusarlo s'era affrettato ad
e il figliastro si eran trattati con un po' d'impaccio.  Giorgio  non sapeva adattarsi a chiamare mamma una matrigna cosí
albero di arancio; lei seduta al suo fianco sul cuscino che  Giorgio  portava apposta - intanto che questi leggeva ad alta voce,
punto lon tano. - Sai che in collegio t'odiavo? - le disse  Giorgio  una volta sbucciando un'arancia. - Davvero? E perché? - Mi
di un ramo, lo sfogliava inoltrandosi lentamente pel viale.  Giorgio  andò a raggiungerla per offrirle l'arancia. - No, grazie. -
sorrideva, guardandolo negli occhi, stranamente intenerita.  Giorgio  le si era piantato dinanzi, porgendole lo spicchio presso
la bocca, insistendo - Metà -. Cedeva, per compiacerlo.  Giorgio  mangiava l'altra metà: - Come era dolce! - E assaporava. -
dalla dolcezza a un tono brusco. - Ha i nervi - diceva  Giorgio  a suo padre. - Ti senti forse male? - le domandava il
le domandava il barone. - No; perché dovea sentirsi male? -  Giorgio  mi ha detto: "Cecilia ha i nervi" -. La baronessa abbassava
loro unione che tardava tanto a venire! - La presenza di  Giorgio  doveva essere una continua irritazione di quel sentimento,
di tenerlo lontano? Le vacanze erano prossime. In ottobre  Giorgio  sarebbe stato rimesso del tutto ... - E lui che credeva di
che si era ingannato! In città la vita della Cecilia e di  Giorgio  scorreva piú monotona. La lettura, il pianoforte potevano
il barone giocava a' tarocchi nel casino di convegno,  Giorgio  diceva delle barzellette, osava delle confidenze come ad un
fermo! - E tentava fiaccamente di trattenergli la mano. Ma  Giorgio  non smetteva, da ragazzo imbizzito. All'ultimo,
in fondo alla carrozza, muta, guardando fissamente  Giorgio  con certi sguardi divoratori, quando lui non poteva
contro il sole al tramonto. - Pioggia d'estate! - disse  Giorgio  osservando il tempo dalla finestra. La baronessa guardava
certamente tutta la nottata -. La baronessa aveva guardato  Giorgio  e si erano messi a ridere: - Che bella sorpresa! - Anche la
avrebbe portato la ricotta ... - Oh, bene! Oh, bravo!  Giorgio  ruzzava come un bimbo, intanto che la baronessa, addossata
argentina fra le risate, a riprese. Un cane abbaiava. Poi  Giorgio  era tornato su ridendo: - Che grullo quel boaro! Lo
in campagna per caso. E rifacevano i letti, chiassosamente.  Giorgio  strappava il lenzuolo rimboccato; la Cecilia fingeva
discorsi inconcludenti, indugiavano ad andare a letto.  Giorgio  un po' sonnacchioso, lei cogli occhi foschi, luccicanti,
accese del solito. Parlavano a voce bassa, ad intervalli.  Giorgio  si alzò il primo, snodandosi la cravatta, sbottonando la
Sebastiano. Sant'Alessandro. San Michele alla Chiusa. San  Giorgio  in Palazzo. San Sisto. San Lorenzo. Sant' Eustorgio. Santa
 Giorgio  era un buon ragazzo, ma molto vanesio; i suoi compagni di
sarai contentato. - Parola di babbo? - Parola di babbo!  Giorgio  era studioso; ma in quegli ultimi quattro mesi di scuola
ammattito. - Il sarto! La giacchetta e i pantaloni lunghi!  Giorgio  non sapeva dir altro. E siccome il babbo, sorridendo, gli
babbo non volesse più adempire la solenne promessa. * * *  Giorgio  ebbe facoltà di scegliere la stoffa da sè e dar gli ordini
degli abiti. Le maniche del- la giacchetta oggi parevano a  Giorgio  troppo lunghe, domani troppo corte; i petti non si
con gran sollievo di tutti, il vestito fu all'ordine.  Giorgio  volle provarlo un'ultima volta; gli stava a pennello. Gli
e domani non avrai tempo; la maestra viene di buon'ora.  Giorgio  domandò per grazia che il vestito fosse deposto sul letto
con quel vestito nuovo fiammante sciorinato sul letto?  Giorgio  si voltava a ogni po', si levava da tavolino per
avanti, rovistando il cassetto d'un armadietto del babbo,  Giorgio  aveva trovato una sigaretta di- menticata lì chi sa da
far compiute le prove del suo atteggiamento a giovanotto,  Giorgio  aveva pensato di fumare quella si- garetta, con la finestra
vicina farmacia. - Che è stato? - gli domandavano tutti.  Giorgio  non rispondeva, o rideva scioccamente, o rispondeva
completamente svanita quella specie d'ubbriacatura, fece a  Giorgio  una lavata di capo numero uno. - E il vestito dai pantaloni
una sua lettera, appena letta l'intestazione: "Giorgio! ...  Giorgio  mio!" l'illusione della sua voce si ripeteva vivissima.
amata e lontana. Ella non me ne faceva rimprovero "Giorgio!  Giorgio  mio!" Mi sembrava piuttosto sorridesse compassionevolmente,
è ora vuoto di quelle reliquie, le quali, poste in San  Giorgio  per salvarle dalle mani del Barbarossa, furono quindi nel
grecista Emanuele Crisolara e gli storici Gaspare Bugati e  Giorgio  Merula. Del convento annesso, ora caserma di soldati,
del nobile Giuseppe De Cristoforis e del professore  Giorgio  Jan; ampliato in seguito sempre più con nuovi acquisti e
si avviarono verso casa: dopo pochi passi, si accorsero che  Giorgio  li stava rincorrendo. Renato si volse, e disse: _ Corri,
No, oggi ho fame anch' io. Poi ho anche fretta. Frattanto,  Giorgio  li aveva raggiunti, ed ansimava ancora un poco. _ Fretta
un giorno da bruchi, e quasi certamente sarebbero usciti.  Giorgio  chiese ridendo se i bruchi uscivano tutti i venerdì, e
E quando li hai raccolti, cosa te ne fai? Li fai friggere?  Giorgio  simulò un brivido di ribrezzo, e disse: _ Non mi ci far
già preparato, e aspettare che si facessero il bozzolo.  Giorgio  era incuriosito: _ Tutti si fanno il bozzolo? Come fanno?
bruchi e metterli in uno scatolino: gran bel divertimento.  Giorgio  accorse a difesa: _ Ebbene? A uno piace una cosa, e a un
sono uno come gli altri: a te interessa la palla a volo, a  Giorgio  i francobolli, e a me i bruchi. E poi, mica solo i bruchi:
casa: salutò brusco ed entrò. Gli altri due proseguirono:  Giorgio  taceva sopra pensiero. Era urtato, e insieme l' argomento
i dettagli, se deve essere magro o grasso, e così via.  Giorgio  ascoltava intento, ma, da ragazzo di buon senso qual era,
piangeva. _ Si vede che in fondo se ne vergogna, _ disse  Giorgio  in tono conciliante: _ Poveretto, mi fa perfino un po'
Anche copiare i suoi compiti, certo. Che ci trovi di male?  Giorgio  tacque confuso. La faccenda, a cui credeva solo a mezzo,
c' entra, vecchio o non vecchio? _ C' entra sì, _ spiegò  Giorgio  con pazienza: _ non hai detto che è solo poco tempo che si
fino al muro, e scivolò via lungo il muro fino alla porta:  Giorgio  lo trovò poco dopo in un angolo della palestra, seduto in
a una tavola coll'abbandono di un uomo molto stanco.  Giorgio  tornò presto col vino, col cacio e un pane duro sopra un
giovinotto..., e non ricordo dove vi ho trovato...  Giorgio  fissò gli occhi in faccia al cacciatore e disse: - Gli
un giusto, un grand'uomo per la bontà. È morto, poveretto.  Giorgio  pose la mano aperta sul petto. - È ciò che si guadagna a
un buon bicchiere, che gli riempí l'anima di calore. Se  Giorgio  non fosse stato duro di legno, avrebbe osservato che gli
Ora ve lo faccio vedere... Il cacciatore rimase solo.  Giorgio  fe' sonare gli zoccoli sopra una scaletta di legno, che si
vecchi, naviganti nel gran mare delle cose! Gli zoccoli di  Giorgio  risonarono sull'impalcato, e scesero gravi sui gradini
si fissava sul brutto cappellaccio sconquassato, che  Giorgio  gli aveva messo davanti sulla tavola. Nessun fisiologo,
l'ultimo dei Santafusca. La schietta confidenza con cui  Giorgio  della Falda ed il casellante gli avevano parlato,
intima e incomunicabile. Pensò che se ci fosse stato  Giorgio  si sarebbe sentita meglio, ma anche lui l'aveva piantata in
appannava le vetrate della cucina. Pensò con tenerezza a  Giorgio  che una volta aveva sorpreso a disegnare ingenue oscenità
grazioso, Giulia aveva visto soltanto in fotografia. «  Giorgio  is sleeping », disse. « Ha fatto tardi ieri sera? » indagò
la giovane indiana che, sempre nella foto scattata da  Giorgio  l'estate prima, aveva l'aria di una casalinga appagata. «
quasi di corsa verso il bar latteria di piazza Novelli dove  Giorgio  e i suoi amici dissipavano la paghetta settimanale in
scogli, era stata trovata la sacca di un cacciatore, che  Giorgio  riconobbe subito per quella in cui aveva posto il cappello
Signora mia del Buon Consiglio! Ma ad un tratto vidi San  Giorgio  con in testa la luna piena, ed in mano una leppa lucente
concluse la vecchia, roteando un coltello da cucina. «San  Giorgio  tagliò la testa al gigante, e il cielo ritornò sereno.»
le altre cose egli vedeva il nuraghe col gigante ed il San  Giorgio  del sogno febbrile di zia Varvara; ma la luna si staccava
stessa dei fatti avevano dimostrata l'innocenza di  Giorgio  della Falda e la esistenza di un secondo cappello, che
marito va via alle tre e mezzo e io perdo un'ora e mezzo.  Giorgio  non andrà a casa sua che alle cinque meno cinque minuti. Ho
che impuntura, che punta sottile! - Sono bellissime. -  Giorgio  adora i piedini ben calzati. Se tu sapessi, come sono
mi restavano del mio corredo. Che! niente affatto,  Giorgio  vuole che io porti i fazzoletti di batista, con un merletto
pregarla, gridava... - Povera Isolina! - Che importa? Per  Giorgio  farei tutto. - Dicevi che questa donna presta denari? - Ti
- Ci hai creduto? - Vorrei non crederci, gioia mia, ma quel  Giorgio  è stato sempre un grande ingrato! Già, si dice, volubile
da Costantinopoli per la lingua greca, Francesco Filelfo,  Giorgio  Merula, Pietro Candido Decembrio, ecc. _ Le scuole vennero
cacciatore doveva essere rimasta impressa nella mente di  Giorgio  della Falda e degli altri contadini, specialmente l'occhio
era morto nelle mani del primo "herdresser" della città.  Giorgio  della Falda non avrebbe piú riconosciuto nell'elegante
e con mille baci per Lillí mi sottoscrivo tuo Oreste. A  Giorgio  B*** Verrai o non verrai? Cioè, verrete o non verrete? Noi
su queste pagine una bella recensione delle poesie di  Giorgio  Caproni, edite da Garzanti, mettendone in rilievo un
Pag. 30 Ginnasio Beccaria Pag. 117 Ginnastica Pag. 103  Giorgio  in Palazzo (San) chiesa Pag. 119 Giornali politici Pag. 148
da un mestolo, o da un piffero, o da una carota.  Giorgio  aggiunse che, pensandoci bene, non avrebbe potuto essere
e Buonavista a oriente; di San Giovanni, delle Isole di San  Giorgio  all'occidente, tutte popolate da pescatori, i quali sono
chiarezza. E la concordia parèa ristabilirsi. Quand'ecco,  Giorgio  il Rampina, un grassoccio dalla cute rosea e splendente,
non poteva sposare? Un marchese d'Halifax non sono, è vero.  Giorgio  IV mi ha creato nobile, eppure sono costretto, scozzese, a
Jervolino gli raccontò che era stato da lui un certo  Giorgio  che si diceva nipote di Salvatore, con una lettera che lo
non ammazzare) ma di riguardo verso il prete benefattore.  Giorgio  non riconobbe nell'elegante cavaliere colla barba tagliata
quel cappello, era andato fino alla Falda perché sapeva che  Giorgio  della Falda l'aveva preso con altre robe nella stanza di
perché tutto il resto è così brutto!" "Amen!" rispose  Giorgio  in tono derisorio; "non te le invidierò, di certo!" ***
"non te le invidierò, di certo!" *** "Anzi," avevo detto a  Giorgio  un altro giorno, "voglio tornare a vederla, cotesta sirena
che si allaccia le scarpe come l'ultima donnicciuola ..."  Giorgio  quest'altra volta era accanto a me, in teatro, e guardava
ed io mi sento come schiaffeggiato." "Mio caro" esclamò  Giorgio  uscendo fuori dei gangheri "qualche volta io credo che
udito tutto quello che hai detto di lei!" rispose ridendo  Giorgio  che da qualche istante non mi dava più retta. Io trasalii,
mi sentivo umiliato, senza sapere il perché, ammutolii.  Giorgio  era partito prima di me. Quando fui per uscire mi si
fruttò che una lunga corsa, ed io non ero molto in forze.  Giorgio  non era in Firenze. Domandai quando sarebbe ritornato; mi
il Lima toccò la pellùcida e rosea Olivetta Cuorbello; a  Giorgio  il Rampina, Càrmen la Smorta, una bellezza in pien frutto;
i ritratti della famiglia reale, lo sguardo malinconico di  Giorgio  VI. Un immenso, fantasmagorico Luna Park illuminava la
erano tutte concordi per dimostrare l'innocenza di  Giorgio  della Falda. Ma se per un errore giudiziario il castigo
sua moglie in seconde nozze come ci-devant maitresse di  Giorgio  Byron? L'ammiraglio inglese offriva come prezzo morale
perfezione il tipo del padrone delle ferriere romanzato da  Giorgio  Ohnet. In tanta desolazione di fallimenti morali ed
da ieri, ma ho avuto paura. Ti disturbo?" "Niente affatto,  Giorgio  ha approfittato del giovedì e della bella giornata per
circolari, ritornava a noi radioso di vittoria come un san  Giorgio  dopo il duello col drago, e ce ne raccontava le rapide
Eccola, forse! No, era l'amico dei Salvador, l'avvocato  Giorgio  Mirovich. Passò camminando in punta di piedi, salutò Silla
porte delle altre chiese, poco lontane, l'Ospedaletto, san  Giorgio  dei Genovesi, la Pietà dei Turchini: mendicanti