Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: curato

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nella mente dei tre primi abitatori dell'universo. Il  curato  rappresentava il non possumus la forza reazionaria; Il
mutata in attrazione pel fascino di un barolo squisito. Il  curato  si scusava: - Forse che alla chiesa non conveniamo tutti,
qualche tempo nella sala. «Che razza d'uomo! - pensava il  curato  - credo ch'egli abbia il diavolo in corpo!» E gli occhi dei
ebbe uno strano gesto; ma si contenne, a un cenno del  curato  che continuò il discorso interrotto, dopo avermi salutato.
rientrai cominciava ad imbrunire. Il  curato  stava seduto nell'orto, appoggiato al muricciolo, guardava
- dissi, e tosto arrossii della profana allusione. Il  curato  tacque e forse non intese. Tutt'intorno un silenzio
c'è di meglio. - Che? - C'è il curato! - Ma che c'entra il  curato  coll'osteria? - Se c'entra! La mi dica, sarebbe cosa
alloggiare un cane in paese? - È giusto. Ed è il vostro  curato  che ha messo insegna? - Oh! insegna, no; un prete, le pare?
trovino un desco ed un letto; ciò che si trova dal signor  curato  per l'appunto. E, soggiunse, ammiccando furbamente gli
Ma l'altro non mi fece sospirare, e continuò: - Il signor  curato  non dimentica mai, quando passo nella sua stanza per metter
va tutto bene. È come un'altra terza parte .... - Il  curato  copre dunque anche le funzioni di sindaco? - Il sindaco! Si
Poi disse: - Ma se la stava meglio! Anche il signor  curato  cominciava a sperare .... - Sono stato adesso a chiamarlo.
organismi sani e robusti. Ci aveva lasciati appena, che il  curato  apparì. Sembrava assai vecchio, e accelerava il passo con
alla sala da pranzo, trovammo la tavola imbandita. Il  curato  mi fe' sedere alla sua destra; uno dei due preti che avevo
così lunga, che il prete che sedeva in faccia a me fra il  curato  e l'organista nell'imbarazzo, perdette la pazienza, e,
una faccia sepolcrale, ed annunzio l'arrivo del sindaco. Il  curato  ebbe un movimento di tutta la persona, e un rapido sguardo
d'arte e di progresso, e che il curato, il venerando signor  curato  aveva accolto e trattava da pari a pari. È propria delle
nostri bisavoli; giacchè dal viso alquanto sconvolto del  curato  e dalle pieghe sconnesse delle sue coltri m'accorsi, - e
un poco inquieto e assai mesto. Le donne salutavano, ma il  curato  non rispondeva. Una volta rischiò di rimanere schiacciato
a rimetterli un po' in assetto. Bella carità cristiana. Il  curato  passò il resto della notte all'inginocchiatoio, davanti al
mangiarli tutti ed a berli. Era la domenica, e la messa del  curato  doveva principiare alle dieci. Verso le otto un contadino,
Datemi il vostro amore, Don Giuseppe, il vostro amore! - Il  curato  voleva ad ogni costo sapere chi avesse mandata la lettera:
veduto, al primo entrare, sotto la cuffia di Mansueta. Il  curato  poteva contare sessantacinque ai settanta anni; ma la tarda
si pensa, quando si soffre. Alzai la faccia: quella del  curato  si era fatta più pallida e pareva che un velo gli fosse
che doveva legare dappoi il giovine pittore al vecchio  curato  aveva già stese le ali sulle nostre teste. Alle mie parole
beatamente distesovi sopra. Non era quella la camera che il  curato  offriva agli scalpellini ed ai mulattieri; non tardai a
nascondendo il cielo stellato; una voce disse: "Niente." Il  curato  non la riconobbe, alzò il paralume della lucerna. "Ah!
chi vuol sostenere" diceva il sindaco dilungandosi con il  curato  e Steinegge verso il cancello "che abbia preso i monti. Ma
perché il Pozzo era tutto a gomiti. Intanto il sindaco, il  curato  e Steinegge ritornarono, sempre discorrendo, sui propri
pensò che fosse meglio per lei udire queste cose, poiché il  curato  gli aveva fatto sperare che non si trattasse di una
con lui, andò a sedere nell'angolo di prima. Steinegge e il  curato  sedettero anch'essi muti, guardando oscillar l'ombra
giusto in cui si trova. Lui senza sentimento? Ascolti." Il  curato  piegò il fianco e il capo verso di lei che sempre china sul
non la avrei creduta suscettibile. È certo che il buon  curato  gli aveva parlato sul conto mio a quattrocchi con quella
i suoi in cui balenavano lampi sinistri di ferocia. Il  curato  si turbò e, con voce tremante dallo sgomento, tendendo
Lo accompagnammo sino in fondo al villaggio; poi il  curato  tornò indietro; io continuai la mia passeggiata.
lagrime grosse e rare che le gocciavano sulle guancie. Il  curato  mi sorrise, e parve, al movimento delle labbra, che volesse
Va meglio? .... un cuscino per appoggiare la testa .... Il  curato  crollò il capo, ed accennò al cuore. - Questo è troppo
nelle casseruole appese ai muri. Non vedevo nessuno. - Il  curato  dorme ed io bevo. Venite a farmi compagnia. Era lo
erano al fatto di così gravi affari: nessuno forse, dopo il  curato  ed il sindaco, li conosceva a fondo come lui:
... - Faremo una scorpacciata, e poi vi dirò che razza di  curato  ... ... - Tacete! .... A quattrocchi si può emettere un
la prudenza? - È un affare che s'agita da un gran pezzo. Il  curato  possiede un campicello; un prato, per dir meglio,
metri di terra che non valgono due scudi, tanto più che il  curato  li lascia incolti, permettendo che vi raccolgano l'erba e
bocca ..... ecco don Luigi; facciamo sembiante di nulla. Il  curato  infatti ci veniva incontro pel viale di mezzo, tutto
- L'odio, signor curato, è forse una virtù cristiana? Il  curato  affermò pacatamente, ma con la voce che tremolava: - L'odio
Ma, mentre la femmina ripeteva le ultime parole, sembrò al  curato  che d'improvviso un soffio fresco gli passasse sul fronte;
Il dì seguente, appena giorno, non ostante la febbre, il  curato  scese a piedi nella valle, e poi da Cogo, montato sopra una
in faccia. Il dì seguente alle cinque del mattino il  curato  stava seduto nel confessionario ad ascoltare e a perdonare
il sole cominciava a indorare la cima del campanile. Il  curato  ripigliò le sue confessioni con la stessa pazienza, con la
con caldissima effusione il Cristo dell'inginocchiatoio, il  curato  si pose a letto, dove trovò, dopo tante tempeste, un sonno
nella nicchia dell'oratorio, e la cerimonia ebbe fine. Il  curato  aveva estremo bisogno di rimanere solo. Entrando nella
l'ecclesiastico, in attitudine umile e compunta, porse al  curato  una grande lettera, suggellata con le armi di Monsignor
prudentia scandala de medio tollere ; ora, non solamente il  curato  aveva mancato di prudenza nel cercare di togliere via gli
era povera e l'armadio della sagrestia piccolo; ma il nuovo  curato  voleva esaminare tutto appuntino, e con voce untuosa, con
memoria questo fucile da caccia; prego il reverendo signor  curato  di distribuire ai poveri del paese un poco di danaro, a
tornò indietro e bussò alla canonica. Quando il nuovo  curato  se lo vide ancora davanti, non poté trattenere un moto di
abbia compassione di me, mi regali quel Cristo. Il nuovo  curato  si avvicinò all'inginocchiatoio e guardò la figura:
più serii con una leggerezza che toccava l'affettazione. Il  curato  non poteva darsi pace in udirlo celiare sul tema delle
a chi si sente umiliato da una eloquenza intrattabile, il  curato  fece una sortita veramente pretesca, dove il malumore e la
è vero? ... - Io non avrei osato dir tanto - proseguì il  curato  - ma, poiché la signoria vostra ha voluto buttarla fuori
i pazzi siete voi! - Ma in nome di Dio! - sorse a dire il  curato  - ci spiegherete voi alla fine cosa sia questo vostro
eccitava all'ultimo grado la curiosità de' suoi uditori. Il  curato  era perplesso. Non ardiva manifestare il suo desiderio ...
in essa creata la società sua. Lo conoscerete. I libri del  curato  di Sulzena erano pochi ma eletti. Fatta astrazione delle
chiudeva l'augusta falange. In fatto d'arti figurative, il  curato  non era nè troppo eclettico nè troppo avanzato. Alle pareti
di malva appassita, pieni di polvere. Evidentemente il  curato  non prodigava le sue affezioni domestiche al di là della
fianco. Fu in questa posizione che trovommi in casa sua il  curato  di Sulzena.
chiesa... ho perdonato a tutti, credevo che bastasse." Il  curato  fu per buttargli le braccia al collo e dirgli: "Sì, va in
e il capitano della guardia nazionale venuti per parlare al  curato  delle esequie del conte che dovevano seguire l'indomani
aveva detto ch'erano "sfacciatone" di venir lì dal  curato  a portar via fiori, magari per metterseli in testa o per
risposto per le rime tra le risate della compagnia. Il  curato  non badò alle occhiatacce né ai borbottamenti di Marta,
dove stava apparecchiando la tavola prima che entrasse il  curato  con le autorità. Steinegge la rimproverò amorosamente di
a un accordo. Le voci si chetarono, si abbassarono, il  curato  e gli altri uscirono nell'orto discorrendo tranquillamente.
di domandare spiegazioni. Solo all'uscir dal cancello il  curato  le gittò nell'orecchio altre due parole. "Forse il Suo
andò a prendere il braccio di Steinegge. Edith, trasalì. Il  curato  non le aveva detto che il suo biglietto era stato
sepolto in questo paese" disse Steinegge volgendosi al  curato  con un gesto ossequioso. Don Innocenzo si schermì,
entrato nel grande argomento? Si avviavan bene le cose? Il  curato  guardava con attenzione un baroccio che veniva dalla
alla canonica, Edith precedeva d'un passo a capo chino, il  curato  e suo padre, vedeva le loro due ombre spuntarle a fianco
ancora a parlare del Palazzo, ed ella vide l'ombra del  curato  accennar con la testa; dopo di che Steinegge lasciò cadere
era rientrato. Baccio mi disse misteriosamente: - Il sor  curato  è salito alla Carbonaia, ciò vuol dire che tornerà di buon
bassa, come sbalordito dalla foga del lungo sermone. Il  curato  girò gli occhi ad un angolo della stanza, li fissò un
Era un Dio voglia buttato là tanto per mutare discorso. Il  curato  chiese infatti senza interruzione al dottore: - Mi dica un
del villaggio raccolta nella piazzetta della fontana. Il  curato  meditava. Fece un gesto risoluto, andò a pigliare il
e di scialacquare in istravizii e bordelli; e, perché il  curato  lo sapeva bene, non aveva voluto ingerirsi né con la sua
del suo sfogo e chinò il viso rosso dalla vergogna. Il  curato  si fe' innanzi, gli pose una mano sulla spalla. - È vero,
soddisfare le più gradevoli esigenze del ventre. Quando il  curato  entrò con Aminta, levò gli occhietti grigi sopra agli
che piccolo elisuccio la nostra Sulzena eh! che ne dite? Il  curato  evitò di rispondere. - Bevete, caro Bazzetta? domandò. -
nè ora nè mai .... ma vuole ad ogni costo le carte. Il  curato  rispondeva: - Quanto alla Carbonaia, ve lo ripeto, ho già
Dopo il desinare, quando don Sebastiano si fu ritirato, il  curato  disse ad Aminta che aveva a intrattenerlo di cose molto
un'occhiata in chiesa. Non v'erano più che due persone, il  curato  inginocchiato sul primo banco presso l'altar maggiore e,
di giungere al banco dov'era stata Edith, incon trò il  curato  che gli veniva incontro porgendogli l'ombrellino e gli fece
uscì a fare l'ambasciata e ritornò subito con Edith. Il  curato  si fece loro incontro con certa cordialità impacciata,
senza dubbio, soave. Edith ne fu commossa. Disse al  curato  con la sua voce quieta, ch'era straniera e che sentiva
chiesa di campagna poteva possedere un tesoro tale? Il  curato  divenne rosso e rispose che veramente il quadro era stat o
delle maggiori solennità appena giunto da Novara. Il  curato  sp iegava e ripiegava ogni cosa con garbo femminile. "Vedo
di contentezza. Rispondeva a tutte le domande del  curato  con una foga, una parlantina vibrante d'orgoglio nazionale.
chiare. Quelle della fronte hanno un paradiso di vista. Il  curato  la fece ammirare a' suoi ospiti con grande compiacenza,
"Ah" esclamò Steinegge stendendogli le braccia come se il  curato  gli avesse dato una notizia più lieta che credibile. "Non
anime ogni giorno. Basta, basta, basta!" Guai quando il  curato  toccava questo tasto; la collera gli saliva alla testa, le
dispotici del Controllore gentilissimo. Vennero pure il  curato  di Puria e il Paolino, curiosi di veder l'effetto della
mollemente riluttante anche lui come un pecorone. Venne il  curato  di Cima, devoto alla marchesa, venne il prefetto della
bene, soffriva d'una malattia schifosa. Il Paolino e il  curato  di Puria diedero premurosi consigli. Il prefetto della
disse a voce bassa, in tono solenne: "Fulmineo". E il  curato  di Cima soggiunse più forte: "Evidente". Il Paolino ebbe
Giacomo soffiò. "Un castigo di Dio!", ripeté con enfasi il  curato  di Cima. "E anche, date le circostanze, un segno della Sua
la Pasotti con l'espressione del "c'intendiamo" e partì. Il  curato  di Puria, corpo grosso e cervello fino, studiava la
al proprio sangue in astratto. Osservandola bene il  curato  notò che le sue mani tremavano: cosa nuova. Ella dimenticò
e delle tenebre la riprese. Pensò allora con invidia al  curato  del quale udiva la voce sopra il Tentiòn, fra gli ulivi.
della vecchia, disputando se vi fossero pietà e rimorsi. Il  curato  era per il sì, il Paolino per il no. Il Paolon precedeva
Viene a Cressogno con noi?" "Se mi toglie!", rispose il  curato  di Puria, scendendo verso il battello. "To' to' che c'è
paura d'inferno, povera diavola", ghignò Pasotti, mentre il  curato  faceva degli inchinetti e dei sorrisetti alla signora, cui
sordi peggio di lei. Additava il lago, la vela, la mole del  curato  enorme, alzava gli occhi al cielo, si metteva le mani sul
via dell'approdo alla chiesa parrocchiale di Cressogno. Il  curato  e Pasotti fiutavano, tra un sospiro di dolcezza e l'altro,
cambia"; e salì la scala seguito da sua moglie. Il grosso  curato  volle dare un'altra occhiata alla barca di don Franco.
canforato della Pasotti, si strofinava sui polpacci del  curato  e guardava Pasotti con i suoi occhietti umidi e afflitti,
cosa sottovoce. Quegli fece un inchino e si ritirò. Il  curato  di Puria si dondolava in su e in giù accarezzandosi le
col suo sguardo severo pareva esigere una spiegazione. Il  curato  si levò in piedi, e volgendosi all'uditorio con un gesto da
- bastava un versetto del vangelo o una parola del  curato  per mantenere in questo povero popolo la fede del lavoro, e
muricciuolo di cinta, occhieggiando. Era evidente che il  curato  amava i suoi fiori platonicamente; tranne forse per le
era sbiadito in confronto del resto del dipinto; come se il  curato  a imitazione degli auguri romani, lo avesse qualche volta
a due fitte ale di popolo, che salutava rispettosamente. Il  curato  rispondeva ai saluti con pronta affabilità. Ha i bei
negligenza. E c'è di peggio. Egli piombò nello studio del  curato  tenendo in mano, per distrazione, il raggio d'oro delle
che Dio vorrà. Non capivo la minaccia del sindaco, e il  curato  non mi fe' quel giorno alcuna confidenza. Si ritirò nella
non pareva di quelle che si alleviano colle parole. Il  curato  si manteneva stavolta chiuso con me come con tutti; noi ci
arrestai per non disturbare la visita, l'aspetto del buon  curato  mi apparve assai più calmo e riposato che non fosse
dissi ad Attilio che erano menzogne, gli fei elogio del  curato  e lo scongiurai in nome della nostra buona amicizia di non
ripeterle in formale interrogatorio, farò di esaminare il  curato  privatamente. Capirai che non posso prometterti di più. Lo
ancora del mio vecchio professore e dei mio vecchio  curato  - due scheletri, adesso, amendue. Semplici memorie; è la
pensò in quel punto alla mia anima. Mezz'ora dopo entrò il  curato  e, sottovoce, mi chiese s'io voleva confessarmi. Gli occhi
come brillava: era il sole tale e quale. Il gaio  curato  veniva, prima della mia malattia, tutte le domeniche a
saggia Menica mi fece smettere per forza, e, mandò via il  curato  bislacco, che si sentiva ridere ancora sulle scale e in
fecero una tale devota sommossa, seccarono tanto il povero  curato  per avere daccapo i troni, i manti, le corone di stelle,
mise a pensare con la penna in mano, guardando il lume. Il  curato  aperse la finestra e appoggiò le braccia sul davanzale. Le
si inginocchiarono come alla perorazione del Passio, e il  curato  impartì ad essi la benedizione. Il sindaco e il farmacista
notare nell'uditorio una preoccupazione profonda. Quando il  curato  si presentò all'altare tutti gli occhi si appuntarono sul
dell'uomo dabbene. Finita la spiegazione del vangelo, il  curato  scese dal pulpito e attraversò la chiesa per rientrare in
si potrebbe anche aspettare a dare un disgusto al sor  curato  ... - È lui che vi manda? - Io dico il mio parere. - Già
di nuovo. - Lo spero, risposi, per lasciare al buon  curato  intero il merito di dargli la grande novella. - Quando ne
Promisi di contentarlo. Ma quella stessa sera riferii al  curato  il tenore di quel nostro colloquio. Il buon prete mi
chissà quali supposizioni .... - Avete ragione, mormorò il  curato  chinando la testa. Non si toccò più il tasto delicato. Non
con vivo rammarico, separarmi dal mio novello amico. Il  curato  lo condusse egli stesso al suo posto. Partirono una mattina
un motivo eccellente d'alberi e di rupi. Qualche volta il  curato  veniva a raggiungermi, a vedere «se il dipinto andava
ridivenuto deserto e tranquillo il villaggio, coricatosi il  curato  contento e ben pasciuto, il segrestano aveva dato di
sopra un cielo di lucida opale. Qualche passo più in là il  curato  ci lasciò per la solita visita che egli soleva fare prima
senza provare nessun desiderio di sostituirne una nuova. Il  curato  non aveva aperto bocca nel cammino da casa sua alla villa,
- La signora baronessa prega il reverendo signor  curato  di passare nella sua camera. Il curato piegò la testa in
il reverendo signor curato di passare nella sua camera. Il  curato  piegò la testa in atto di saluto e, lentamente, uscì dalla
Paolino volle far sentire lo scritto anche a don Giovanni,  curato  di Chiaravalle, un vecchietto di molto buon senso pratico,
messa era ancora buona; il libro non era ancora voltato Il  curato  che ravvisai alla sua corona di capelli bianchi, era
trillo di due note che continuarono senza mutare, finchè il  curato  ebbe spalancate le braccia. Allora, dato un rapido
perchè io sono punito di colpa ... che non ho commesso. Il  curato  mi voleva tanto bene ... poi parve sempre amoroso,
brevi, come quelle di un confessore o di un esaminatore; il  curato  rispondeva sommesso, - non sentivo che il mormorio confuso
sue parole, - seguivano delle lunghe pause. Ad un tratto il  curato  proruppe con maggior vivacità; - «ma io feci a fin di bene»
dottore è venuto da sè per affari; da un'ora è chiuso col  curato  nello studio. Salgo ad aspettare la cena nella mia camera:
ed ella dà in esclamazioni. Alla sua voce accorrono il  curato  e il dottore: parlano tutti insieme. Scendo anch'io. Appena
un sacco di carbone o delle fasce di legna, il signor  curato  o quel malanno, che ora fabbricava lassù il suo castello. E
scritto ciò che era scritto! Tuttavia le parole del signor  curato  mi avevano alquanto rassicurato, e rifacevo la strada verso
faceva ribollir il sangue daccapo! E le parole del signor  curato  che poco prima pareva mi avessero un po' sollevato, allora
ch'era disceso, correndo via a precipizio nel buio. Il  curato  riconobbe il Rico, lo chiamò, ma inutilmente. Si vide
dal Palazzo, il Rico partì di corsa per la sua missione, il  curato  si incamminò lentamente guardando i grandi cipressi
andati a passare una giornata in casa del fratello di lei,  curato  di un paesello presso Varese. Era una gita solita di tutti
di tutti gli anni, coronata da un famoso pranzo, in cui il  curato  metteva i suoi cinque sentimenti, sapendo che non si
lunghi, imbottiti per una settimana; alla povera grigia del  curato  che doveva poi trascinarli fino alla stazione diventava il
di farlo ragionare sul serio una mezz'ora; poi interessò il  curato  e non ebbe più pace finché non condusse Lorenzo alle
umano; scrittore fra i più liberi, è simultaneamente  curato  di Meudon, e gode per tutta la sua vita della fama di uomo
Mentre Luisa parlava così, Franco che stava nel salotto col  curato  ne uscì per abbracciar lo zio. "Dunque?", disse questi
"vedrai che tutto andrà bene". Ella credeva di trovar il  curato  in salotto, ma il curato se l'era svignata per la cucina.
bene". Ella credeva di trovar il curato in salotto, ma il  curato  se l'era svignata per la cucina. Appena Franco e Luisa
pronto. Allora la signora Teresa lo pregò di annunciare al  curato  che gli sposi sarebbero andati in chiesa fra mezz'ora.