parlare della chiesa di San Paolo, abbiamo accennato alla | contessa | della Guastalla Lodovica Torelli. E alla stessa che devesi |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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chiesa di Santa Maria Beltrade fu fondata da una | contessa | Beltrado nell'anno 836, e ristaurata nel 1717, e da ultimo, |
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Emilia, che non sapeva nulla, gli disse: - È morta la | contessa | Grippa: l'hanno trovata morta in camera - Andrea ne fu |
GIACINTA -
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un bel castello e grandissimi pos- sessi. Ma il Conte e la | Contessa | sua mo- glie spendevano tanto per i poveri e fa- cevano per |
Le Fate d'Oro -
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Una sera, verso la fine di dicembre, il Conte e la | Contessa | erano seduti, dopo un magro desinare, nella grande sala da |
Le Fate d'Oro -
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ed era stanco morto. - Quest'anno, marito mio, - disse la | Contessa | avvicinando la sedia al cami- netto - non potremo invitare |
Le Fate d'Oro -
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quei poveri bambini non avessero il pranzo, i doni?... - La | Contessa | tacque. La mattina di quello stesso giorno un giovane |
Le Fate d'Oro -
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dalla musica, che si avvicinava al castello. Chiamò la | Contessa | e la condusse sulla terrazza. - Sono più numerosi del |
Le Fate d'Oro -
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così, - disse il Conte - en- trateci pure. - Il Conte e la | Contessa | si unirono alla processione, traversarono la corte, |
Le Fate d'Oro -
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e oggetti di vestiario. Il Conte non poteva parlare, la | Contessa | neppure. Il Gigante li prese per mano e li con- dusse giro |
Le Fate d'Oro -
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loro turno. - I bambini spinsero gentilmente il Conte e la | Contessa | nella gran sala ov'era im- bandita una lunghissima tavola |
Le Fate d'Oro -
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Finchè vivrò, - aggiunse il Gi- gante. Quando il Conte e la | Contessa | anda- rono in camera, trovarono l'antico letto di famiglia |
Le Fate d'Oro -
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Giovanna Lomeni ne fu la promotrice; mercè le cure della | contessa | Laura Visconti Ciceri, ebbe poi tale sviluppo da meritare a |
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xe largo e longo, Ecelenza" disse alla | contessa | Fosca la sua fedele Catte, versandole il caffè in una tazza |
Malombra -
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Eccellenza, benedetta Venezia!" "La xe aqua, ciò" disse la | contessa | con una smorfia deponendo la tazza sul vassoio dopo avervi |
Malombra -
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di sotto terra." "Tacete, pettegola" interruppe la | contessa | Fosca. "Ho tanto di testa. Cosa volete che me ne faccia di |
Malombra -
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denti, chiudendo l'uscio dietro di sé. Non era colpa della | contessa | Fosca se suo padre, dopo essere stato sbrodegher, aveva |
Malombra -
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sposarla, i suoi concittadini le inflissero il nomignolo di | contessa | Baccalà. Ella sapea tuttavia liberarsene presto per la sua |
Malombra -
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su per giù come prima del suo matrimonio. Alla sua morte la | contessa | Fosca si trovò in possesso di latifondi sterminati, di |
Malombra -
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in casa e fuori di casa, come un grande ingegno. La | contessa | volle sapere a puntino in quali acque navigasse; si |
Malombra -
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e certe anticaglie polverose, degne agli occhi della | contessa | d'esser buttate in rio, uscirono dal granaio del Palazzo |
Malombra -
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sentire un freddo intorno a sé; abbracciò subito l'idea. La | contessa | Fosca odiava religiosamente col suo grosso patriottismo, i |
Malombra -
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intenerito. "Taso, ma no la bevo, vissere" disse tra sé la | contessa | Fosca. Nepo osservò pure che correva loro obbligo, essendo |
Malombra -
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scrivere prima, e poi, secondo la risposta, regolarsi. La | contessa | Fosca scrisse un capolavoro diplomatico. V'erano intarsiati |
Malombra -
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e di grammatica; ma nessuno si sarebbe atteso dalla | contessa | uno scritto così artificioso. V'era espresso il desiderio |
Malombra -
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cortesia irreprensibile, che diedero un po' da pensare alla | contessa | Fosca, perché gittavano un'ombra sulla lettera dello zio, |
Malombra -
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Quanto al figlio, non valeva la pena di occuparsene. La | contessa | non voleva credere a' propri occhi e se lo fece ripetere |
Malombra -
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del naso, poi del capo, scosse via l'occhialino, assalì la | contessa | a rimproveri, a sarcasmi e affermò che non sarebbe partito |
Malombra -
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la minestra per andare dal conte, e non ritornò più. La | contessa | e Nepo mangiavano compunti. Il signor Vezza aveva voglia di |
Malombra -
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tanto sano a pranzo. Silla taceva come i Salvador. La | contessa | lo squadrò ben bene fin dalla minestra, nel chinarsi sul |
Malombra -
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avvertite il padre che noi lo aspettiamo nella camera della | contessa | Salvador. - Anche Lei, sa, commendator Vezza, come amico di |
Malombra -
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Il frate entrò subito dopo gli altri nella camera della | contessa | e, toccandosi la calotta, sedette, senza aspettare invito, |
Malombra -
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invito, sopra un seggiolone a fianco del canapè dove la | contessa | Fosca, irrequieta, sgomentata, batteva nervosamente sulle |
Malombra -
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ha pronunciato stamattina in presenza del conte, della | contessa | e... sì, infatti, di altre persone... egli desidera fare |
Malombra -
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d'Ormengo è stato..." Prima ch'egli compiesse la frase la | contessa | Fosca lasciò cadere il ventaglio. Nepo si alzò in piedi. |
Malombra -
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attraversato all'altra. "Oh Dio, oh Dio, oh Dio!" gemé la | contessa | spalancando tanto d'occhi spaventati. Nepo alzò le braccia, |
Malombra -
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non si spaventassero, che aspettassero. Nepo cedette; ma la | contessa | ripeteva "oh Dio, oh Dio!" sempre più forte e scoppiò in |
Malombra -
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padre" osservò bruscamente il Mirovich accostandosi alla | contessa | per sostenerla e farle animo. "Santo Dio benedetto" |
Malombra -
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violenta, terribile." "Ma cosa? ma come?" chiese la | contessa | tutta lagrimosa. "In nome di Dio, come? Non la ci tenga qua |
Malombra -
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a qualche persona di casa, adesso riconoscerei questo?" La | contessa | Fosca ardeva di vederlo e leggeva in pari tempo negli occhi |
Malombra -
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fissi. "To'" diss'egli "guarda pure. È inutile, già." La | contessa | prese il bottone, si alzò dal canapè, e andò alla finestra |
Malombra -
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bocca diceva: "Non ho inteso". "Proprio niente" ripeté la | contessa | con voce tranquilla. "Dove fu trovato?" chiese |
Malombra -
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Nepo. Il frate durò a girar gli occhi, tacendo, sulla | contessa | che tornava al canapè. Quindi si scosse e rispose a Nepo: |
Malombra -
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Poi ho interrogato l'ammalato." Il gran ventaglio della | contessa | Fosca le uscì di mano, le cadde dalle ginocchia. Né lei si |
Malombra -
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allora si agitò e si scompose in movimenti diversi. La | contessa | Fosca e Nepo si avvicinarono a Marina, gli altri fecero |
Malombra -
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di non averla mai potuta veder in quei due giorni. La | contessa | Fosca dall'altra parte tentennava. Si piegava verso Marina, |
Malombra -
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Silla?" Questi s'inchinò daccapo. "In giardino?" esclamò la | contessa | Fosca con uno scatto di malcontento. "Con questo fresco?" |
Malombra -
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per l'alta colonna nera sino alle stelle. Più tardi la | contessa | Fosca, chiusa con Nepo nella sua camera da letto, smaniava, |
Malombra -
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e disse con voce soffocata: "Se non c'è testamento?" La | contessa | pensò un poco, guardandolo. "Resta tutto suo?" diss'ella. |
Malombra -
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un lungo silenzio. "Perdi un bottone, viscere" disse la | contessa | piano con dolcezza. Nepo si guardò il bottone che gli |
Malombra -
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Vado a vedere del conte." "E il tiro di stasera?" disse la | contessa | mentre egli se ne andava. "Bello, sai!" "Per quello non ho |
Malombra -
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Mirovich con qualche pena per la devozione che portava alla | contessa | Fosca. Facevano mille supposizioni diverse, ricadevano |
Malombra -
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supposizioni diverse, ricadevano sempre a dire, come la | contessa | Fosca, di non capirci nulla. Il Mirovich concluse: "È |
Malombra -
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pareva Marina ed era la prima moglie di suo padre, la | contessa | Cecilia Varrega. Ella lo sentiva, parlava di antiche colpe, |
Malombra -
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mattina la | contessa | Fosca e il conte Cesare si trovarono soli a colazione. |
Malombra -
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dove s'era combinato di andare il giorno dopo. La | contessa | Fosca pareva ancora più gaia del solito, aveva la parrucca |
Malombra -
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voltar da sé la corrente. A ciascuna di queste risposte la | contessa | cambiava argomento, senza maggior frutto. Non se ne |
Malombra -
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assai breve, "ho capito". Poi non la guardò più. La | contessa | tacque un momento, si buttò indietro sulla spalliera della |
Malombra -
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combinato di tutte le rughe del viso. "Eh" gridò la | contessa | "pensate voi se io sono andata giù un pochetto, d'essere un |
Malombra -
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saltare, cara cugina. Saltate pure, non vi farete male." La | contessa | diventò scarlatta, e spinse via bruscamente il suo piatto |
Malombra -
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lo lasciò vuoto, tranquillo. "Vi è passata, caro?" disse la | contessa | dopo che fu sparecchiato. Il conte non rispose. "Anche a |
Malombra -
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degli altri. Dopo qualche momento di silenzio in cui la | contessa | si tenne il fazzoletto sul naso e sull'occhio sinistro, il |
Malombra -
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quello, vorrei e non vorrei. Oh Dio, che strucacuor!" La | contessa | si portò ancora il fazzoletto agli occhi. In quella un |
Malombra -
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in questa faccenda." Gli occhi languidi e lagrimosi della | contessa | si ravvivarono di botto. Ella si posò il fazzoletto sulle |
Malombra -
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non sia il marito che ci vuole per Marina." La | contessa | Fosca, ch'era venuta slacciandosi la cuffia, dondolando il |
Malombra -
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è mai sentito? D'ac ciaio si fanno le penne, anima mia." La | contessa | interpose qui un breve silenzio e alcuni gravi colpi di |
Malombra -
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carattere, ma i fatti sono fatti, il dovere è dovere." La | contessa | posò il ventaglio sul tavolo, si ripose il fazzoletto in |
Malombra -
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come vivrebbe?" "Col suo, vivrebbe." "Col suo?" La | contessa | Fosca aprì tanto d'occhi. "Sicuramente. La liquidazione |
Malombra -
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Il consiglio che io vi do è di partire subito." La | contessa | tacque, ferita al cuore. Si udirono in quel silenzio |
Malombra -
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debolezza di trattare sempre gli affari in quel luogo." La | contessa | voleva replicare qualche cosa, ma suo cugino, aperto |
Malombra -
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Il calore di quest'arringa non era punto simulato. La | contessa | Fosca, dopo aver condotto suo cugino al punto che voleva |
Malombra -
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"Il vino che versate lascia macchia; le parole no." La | contessa | non parve udirlo. Ella si era già alzata e muoveva |
Malombra -
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o il ventaglio nero e rosso o il fazzoletto bianco. Se la | contessa | non era in loggia, voleva dire che non aveva potuto fare il |
Malombra -
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arco della loggia diventava una donna, una matrona, la | contessa | Fosca con un farfallone rosso e nero sul petto. Si udì lo |
Malombra -
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a capo della scala e fu gentilissimo con don Innocenzo. La | contessa | Fosca abbracciò Marina come se non l'avesse vista da dieci |
Malombra -
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presso una finestra e discorrevano di politica. La | contessa | voleva assolutamente sapere dal F inotti per quanto tempo |
Malombra -
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si sarebbe potuto andar presto, ma con altri uomini. La | contessa | non poteva darsi pace di questa cattiva direzione della |
Malombra -
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Steinegge aggrottò le ciglia, gli altri tacquero. La | contessa | Fosca, avvezza a questi omaggi filiali, osservò |
Malombra -
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cugina" Dietro a lui uscivano sulla loggia le voci della | contessa | Fosca, del conte Cesare, degli altri, mescolate alla |
Malombra -
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meno ragione il ministro dell'Inghilterra parlando della | contessa | C... Voi potrete un giorno rappresentare con molto |
Malombra -
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buona strappata di redini. "Marina" diss'egli "volete esser | contessa | Salvador? Io aspetto con piena fiducia la Vostra risposta." |
Malombra -
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taceva. Le voci della sala si spensero in quel momento; la | contessa | Fosca s'affacciò alla loggia. Ella si ritirò subito, |
Malombra -
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il titolo di San Paolo, non rimane che la sola chiesa. La | contessa | di Guastalla Lodovica Torelli fu la fondatrice di questo |
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Borromeo, e visse e morì, durante la lunga vedovanza, la | contessa | Clelia Borromeo, valente nelle matematiche non meno della |
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un po' meno volgari. Un caso gli aperse i saloni della | contessa | Ghigi: egli vi andò e vi ottenne molto successo velando la |
Oro Incenso e Mirra -
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cortese freddezza colle signore calmò ogni apprensione. La | contessa | Ghigi, bellissima, dal viso e dal corpo di statua, ma del |
Oro Incenso e Mirra -
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quella sera medesima la principessa Irma nel salone della | contessa | Ghigi, credendo di sorprenderlo nella contemplazione |
Oro Incenso e Mirra -
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comprendere. - Adesso amate la bellezza. - La studio: la | contessa | è una delle donne più belle che io abbia visto. Osservate |
Oro Incenso e Mirra -
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poche statue greche sono più classicamente belle, ma la | contessa | avrebbe sempre, anche su queste, l'incalcolabile vantaggio |
Oro Incenso e Mirra -
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io? - Provate. - Non proverò. - Proverete. - Testardo! La | contessa | Ghigi li separò; ella si avanzava verso di loro vestita di |
Oro Incenso e Mirra -
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autori? - Oh! alcuni possono essere amabili - ribatté la | contessa | senza accorgersi del loro imbarazzo. - Non saranno amati |
Oro Incenso e Mirra -
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rientrò nel proprio palazzo dentro la carrozza della | contessa | Ghigi e col marito di questa. Lelio dovette rispondere al |
Oro Incenso e Mirra -
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Intanto il tempo passava. Una sera sui primi di maggio la | contessa | Ghigi invitò la principessa ad una gita sulle colline di |
Oro Incenso e Mirra -
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quaglie. Lelio Fornari sopravvenne in quel punto. Ma la | contessa | Ghigi sembrava poco disposta ad accettare il marito |
Oro Incenso e Mirra -
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maniche di camicia - ribatté Fornari sul medesimo tono. La | contessa | rise, la partita era vinta: Lelio e la principessa si |
Oro Incenso e Mirra -
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le vanterie della sera innanzi si erano alzate tardi, la | contessa | Ghigi e la principessa Irma arrivavano al podere Cà de' |
Oro Incenso e Mirra -
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momentaneamente all'ombra di due grossi fienili. Siccome la | contessa | aveva mandato avanti il cuoco con molte provviste, il |
Oro Incenso e Mirra -
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regalo nelle manine sporche del ragazzo più piccolo. Né la | contessa | né i suoi invitati, quando per caso ne accompagnava |
Oro Incenso e Mirra -
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una bottiglia dell'eccellente vino bianco, mandato su dalla | contessa | per berla tutta insieme nei bicchieri piccoli. - Signor |
Oro Incenso e Mirra -
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stesso aveva il volto rosso, caldo; il principe Giulio e la | contessa | Ghigi volgevano loro in quel momento le spalle. La |
Oro Incenso e Mirra -
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sforzo per vincersi, mentre la vecchia balia a fianco della | contessa | ne restava umiliata, e suo figlio, il reggitore, bel pezzo |
Oro Incenso e Mirra -
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poco, abbandonandosi sulla sedia rustica, mentre la | contessa | sempre così serena le diceva dolcemente: - Ecco che ti |
Oro Incenso e Mirra -
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qualche volta in famiglia. - Signor Fornari - chiamò la | contessa | - ci lasciate sole, tutti. - Usciamo piuttosto, qui si |
Oro Incenso e Mirra -
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aiuto e misericordia. In questo stato l'aveva trovata la | contessa | quella mattina che, uscendo dalla sua stanza dopo la |
Giacomo l'idealista -
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per qualche tempo in un riserbo, che diede tempo alla | contessa | di preparare le prime difese. Nelle braccia della povera |
Giacomo l'idealista -
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Perché l'avrebbero ingannata e presa dentro a una rete? la | contessa | non era quella santa e cara signora che essa venerava come |
Giacomo l'idealista -
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che Giacomo le consigliò di entrare al servizio della | contessa | per sollevare lo zio Mauro e per mettere in disparte un po' |
Giacomo l'idealista -
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di pazienza, e poi chi sa? Aveva diciott'anni, quando la | contessa | la condusse nel Cremonese; e anche nella nuova casa non |
Giacomo l'idealista -
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che facevan balzare la ragazza dal letto e trasalire la | contessa | nel mezzo de' suoi sogni torbidi e posticci. Durante certe |
Giacomo l'idealista -
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la povera vittima non poteva chiudere occhio, toccava alla | contessa | scendere, tre, fin quattro volte, dal letto, attraversare |
Giacomo l'idealista -
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Per rendere questa partenza piú naturale, una mattina la | contessa | fece attaccare assai di buon'ora, e, scesa con Celestina, |
Giacomo l'idealista -
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il Signore ti ricompenserà. - Cosí cercò di consolarla la | contessa | con parole, in cui si sarebbe già potuto sentire un tono di |
Giacomo l'idealista -
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con un movimento automatico del capo tutte le volte che la | contessa | rinnovava una raccomandazione, mentre il pensiero |
Giacomo l'idealista -
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venne ad aprire la portiera. - Siete qui? - chiese la | contessa | - chi c'è? - Donna Adelasia aspetta in chiesa. La contessa |
Giacomo l'idealista -
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contessa - chi c'è? - Donna Adelasia aspetta in chiesa. La | contessa | andò avanti, e aspettò Celestina sulla porta. Entrarono |
Giacomo l'idealista -
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a ripetere una preghiera, e lasciò in tal modo alla | contessa | agio di sciogliere il vestito dalle dita tenaci. Il corpo |
Giacomo l'idealista -
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tra il Rico e Fanny e, a quando a quando, la voce della | contessa | Fosca. Fanny aveva una candela e il Rico voleva un |
Malombra -
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Fanny aveva una candela e il Rico voleva un lanternino. La | contessa | ripeteva: "Non avete trovato Momolo? Non avete trovato |
Malombra -
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candela, che io andrò a pigliare il lanternino." Fanny e la | contessa | si avviarono alla scalinata. "Marina!" chiamò Sua |
Malombra -
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nell'ombra certi grandi bottoni d'acciaio che la | contessa | conosceva. Ella si fece avanti e abbracciò Marina. |
Malombra -
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era in casa. Fanny non lo sapeva. "No, tesoro" disse la | contessa | spiccandosi da Marina. "No, è uscito da un pezzetto con uno |
Malombra -
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l'Orrido; con quell'altro lungo, quel della piazza." La | contessa | Fosca non ricordava mai o quasi mai il nome delle persone |
Malombra -
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monotona e malinconica. Presso alla porta del Palazzo la | contessa | si fermò, trasse Edith a sé e le disse sottovoce: "Oh, |
Malombra -
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dall'alto: "Eccellenza!" "Chi è! Cosa è nato?" disse la | contessa | guardandosi alle spalle. "Son Momolo, Eccellenza." "Dove |
Malombra -
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Il Rico risalì la scalinata col lanternino e la | contessa | entrò in casa senza badare se Edith ve l'avesse preceduta o |
Malombra -
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al posto e nell'atto in cui l'avevano colta le parole della | contessa | Fosca. N'era rimasta sbalordita. Ripensando gli strani |
Malombra -
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Sa che hai parlato al conte Cesare?" A tante domande la | contessa | rispose con altrettante: "E tu cos'hai fatto che non venivi |
Malombra -
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pietre del palazzo? Tutti vi erano nervosi come Nepo e la | contessa | Fosca. Il signor Paolo rumoreggiava in cucina, indispettito |
Malombra -
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un secondo pranzo. Catte aveva toccato una ramanzina dalla | contessa | per certo bottone, e girava di qua, di là, cercando non so |
Malombra -
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Non si udirono che le voci del salotto. Nel salotto la | contessa | Fosca e Nepo assistevano al pranzo di Marina e di Edith, la |
Malombra -
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senti questa, mamma" diss'egli, rizzandosi, mentre la | contessa | ripeteva a Marina "è in boresso, è in boresso." Marina |
Malombra -
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"Scusi" uscì a dire il Finotti per riconciliarsi la signora | contessa | Fosca ch'era diventata rossa rossa, e si versava un |
Malombra -
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perché guastarsi il palato col francese e coll'inglese? La | contessa | ha ragione." "Andate là che vi credevo peggiore. Sì davvero |
Malombra -
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Sci, sci, sci, sciù, sciù, sciù? Povere squinzie!" Qui la | contessa | Fosca volle prender fiato col Barolo; ma, appena accostato |
Malombra -
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Vorrei essere un imbecille di venticinque anni." Intanto la | contessa | e Nepo facevano un tal baccano che il conte Cesare, il |
Malombra -
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fissò lo zio con due occhi scintillanti di gaiezza. La | contessa | Fosca, ancora indispettita del brutto tiro giuocatole da |
Malombra -
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il capo tra le spalle e alzando le sopracciglia. La | contessa | Fosca s'interpose. "Ma via, Cesare" diss'ella piano al |
Malombra -
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"Come lo trovo io?" "Ma, sì! Non ha dichiarato stasera alla | contessa | che Lei è contentissimo del matrimonio?" "Sicuramente. Poi |
Malombra -
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rientrò nella sua camera proprio nel momento in cui la | contessa | Fosca, assaporando voluttuosamente con la sua vecchia pelle |
Malombra -
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vero?" Marina non rispondeva. "Com'era contenta la signora | contessa | stasera! Mi ha fatto quasi un bacio. Povera donna! Mi vuol |
Malombra -
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non era segnata nella gratella, ma aveva luogo quando la | contessa | poteva disporre del suo tempo per assistervi; e piú che una |
Giacomo l'idealista -
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- esclamò la fanciulla, correndo ansiosa verso di lei. La | contessa | le ravviò il vestitino bianco e, carezzandola sui capelli, |
Giacomo l'idealista -
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colle iniziali e cogli stemmi delle due famiglie. La | contessa | pareva aver ricuperata tutta la sua forza di spirito. |
Giacomo l'idealista -
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giorni di palpiti e di trepidazione. A Celestina la | contessa | rappresentava quanto di piú bello, di piú elegante, di piú |
Giacomo l'idealista -
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a lunghi silenzi di morto stupore. Piú d'una volta la | contessa | aveva dovuto trattenerla, stringerla nelle braccia, |
Giacomo l'idealista -
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lasciarsi condur via, di fare tutto quello che la signora | contessa | le avesse detto di fare. Con una di queste promesse, |
Giacomo l'idealista -
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sottomano i mezzi di pagarsi qualche scappuccio. Né la | contessa | poteva da parte sua contraddirle sempre, e per un giusto |
Giacomo l'idealista -
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- E questa che roba è? - Questo è zampone di Modena, | contessa | - disse Fabrizio. - C'è qualche altro, che pencola verso il |
Giacomo l'idealista -
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Giacomo, che sedeva all'altro capo della tavola, tra la | contessa | e donna Enrichetta. - Dice a me, conte? - domandò Giacomo, |
Giacomo l'idealista -
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solito, quantunque ciò non guasti la sua casta bellezza? La | contessa | si scosse da' suoi pensieri e si sforzò di sorridere; poi, |
Giacomo l'idealista -
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Consiglio comunale a proposito d'un funerale. - La signora | contessa | sa che la nostra banda non ha opinioni politiche - disse il |
Giacomo l'idealista -
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lí colla forchetta in aria e col boccone infilzato. La | contessa | era subito scomparsa, ma rientrava poco dopo con Fabrizio a |
Giacomo l'idealista -
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sul letto e promise di essere savia e obbediente. La | contessa | chiuse l'uscio a chiave e lasciò miss Haynes in sentinella. |
Giacomo l'idealista -
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dall'arrivo di Edith e dei Salvador al Palazzo. La | contessa | Fosca pretendeva d'aver avuto, i primi due giorni, una gran |
Malombra -
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e - oh Dio - si respirava. Adesso non c'era pericolo che la | contessa | Fosca avesse soggezione. O per complimenti a Marina o per |
Malombra -
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pusillanime nipote, malgrado la spiccata antipatia della | contessa | Fosca per questo emblema che le suggeriva dei motti |
Malombra -
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"Il cucchiaio che va a spasso con la scodella" diceva la | contessa | quand'egli le dava il braccio. Però prima di accordargli |
Malombra -
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Non si poteva accusarne il sangue tedesco. Per la | contessa | Fosca, Edith mostrava viva simpatia, e anche pel conte |
Malombra -
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ogni giorno si facevano gite sul lago o sui monti. Era la | contessa | Fosca che metteva fuoco, per così dire, alla brigata, senza |
Malombra -
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a capo e non era infrequente il caso che all'appello della | contessa | rispondesse quasi di sotterra la sua voce lamentevole. "Pro |
Malombra -
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mucchio solo." "Tacete, ha ragione qui lui! Stamattina la | contessa | ha preso una rabbia, perché sono andata in sala mentre |
Malombra -
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altra cosa, una cosina gh iotta che Catte offerse alla | contessa | con molta arte, con uno straordinario sfoggio di |
Malombra -
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fosse innamoratissima di Sua Eccellenza il conte. Ma la | contessa | con quell'aria di dabbenaggine spensierata, sapea osservare |
Malombra -
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- Capisco - diceva la Maiocchi. - Però scusa, la | contessa | ... - No, il seccatore è lui - la interruppe la signora |
GIACINTA -
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di veder Marina; entrò. Marina non v'era. V'erano la | contessa | Fosca, suo figlio, il comm. Vezza, un altro signore |
Malombra -
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Vezza. Il signore attempato si alzò rispettosamente, la | contessa | Fosca e Nepo si g uardavano attoniti, il Vezza inarcò un |
Malombra -
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con quella faccetta piena di magon. È una bellezza." La | contessa | lo guardava con tanto d'occhi. "Che tomo ch'el xe!" |
Malombra -
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"Ma non La parte più?" "Non lo so." "De dia!" mormorò la | contessa | indispettita. "Signora" disse il frate con forza e |
Malombra -
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non serve, caro, che La mi tiri quegli occhi" saltò su la | contessa | inasprita. "Ella è una cima di professore ma ne ho |
Malombra -
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porta ond'era uscito il frate. Il signor Zorzi tacque. La | contessa | Fosca guardava suo figlio, ansiosa, trattenendo il fiato. |
Malombra -
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uscio si aperse pian piano, ne spuntò il naso di Catte. La | contessa | Fosca e Nepo corsero a lei. Si mosse anche l'avvocato, ma |
Malombra -
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chiese premurosamente: "Dunque?" "Niente, fio" rispose la | contessa | sconsolata. "Non mi vuole." "Neppure Lei, contessa?" "Ma |
Malombra -
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vedere dello zio" disse Nepo; e uscì. "Dopo tutto" disse la | contessa | "mio fio aveva ragione con quell'affare del commissario di |
Malombra -
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è stato un bel tiro! Parlerò io a quel signor frate, se la | contessa | permette." "Sì, sì, fate, parlate, tutto ciò che volete. Oh |
Malombra -
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Perla d'onest'uomo, ma cortigianescamente devoto alla | contessa | Fosca, antica fiamma, aveva modi quando burberi, quando |
Malombra -
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con una gallinetta nel grembiale e disse: - Vado dalla | contessa | a sentir di Celestina; torno subito . - Dio benedica quei |
Giacomo l'idealista -
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fe' un cenno colla mano, lo tirò in disparte: - La signora | contessa | - disse sottovoce - prega il signor Giacomo di andare di |
Giacomo l'idealista -
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si capisce. Perché questo ricevimento clandestino? Che la | contessa | avesse veramente qualche brutta notizia a dargli? Fermo nel |
Giacomo l'idealista -
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vide la contessa, quando entrò, ma ne sentí la presenza. - | Contessa | - disse, volgendosi verso di lei: e rimase quasi atterrito |
Giacomo l'idealista -
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umiliato un nemico? Questo momento di esitanza bastò alla | contessa | per impadronirsi della fortezza di lui, perché pare |
Giacomo l'idealista -
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alzandosi, in preda a un singhiozzare nervoso. E poiché la | contessa | cercava con un'ultima insistenza di afferrargli la mano, |
Giacomo l'idealista -
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mio padre non è tanto meschina quanto tu credi, - disse la | contessa | Luisa, che era donna prudente. Marito e moglie sciolsero il |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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e, anche sapendomi in guerra, vivrai tranquilla. La bella | contessa | Luisa rasciugò le lacrime, e tolta la rôcca dal suo |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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durante la notte, spezzando i fili avvolti dalla bella | contessa | Luisa. - Per sant'Anna! - esclamò il conte di Porciano, - |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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che ha voluto combattere senza il talismano. La bella | Contessa | cadde in ginocchio e ringraziò fervidamente sant'Anna della |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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di nuovo del tesoro che ella gli aveva recato. Ma la | contessa | Luisa ripose per pochi giorni soltanto la rôcca nella cassa |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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un villoso montone. - Ecco l'aiuto invocato! - esclamò la | Contessa | appena fu informata della cattura. E fattogli subito radere |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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addosso l'armatura. Ogni sera essi la toglievano e la | Contessa | doveva continuamente filar nuova lana per cingerli del filo |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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avevan più nulla da mangiare, pensarono di ucciderlo. La | Contessa | si oppose, ma debolmente, poiché anche alla mensa sua |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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assediati che ne mangiarono avidamente. Quella notte la | Contessa | ebbe un sogno che la fece piangere a calde lacrime. Ella |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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uscì dal castello con grande slancio. La bella | Contessa | camminava alla testa dei porcianesi, i quali, vedendo una |
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e non avevano ancora dato mano alle armi, che la | contessa | Luisa piombava nelle loro file, brandendo la rôcca e |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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un turbine in mezzo a quelli di Bibbiena e di Fronzola. La | Contessa | si avanzava sempre fra i nemici sgomenti, che non osavano |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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che gli serbava per avergli dato una moglie modello come la | contessa | Luisa, e un talismano che nessun altro possedeva. E volle |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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in ogni guerra. Ma venuto a morte il conte Gherardo e la | contessa | Luisa, i loro discendenti non ebbero più per sant'Anna la |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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- Che la fede è quella che opera veramente i miracoli. La | contessa | Luisa, che si slancia nelle file nemiche armata della sola |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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pietosa stella... La mia, sappilo, è il sole... é la | contessa | Bella!- Tutto ciò in un minuto fu detto, e senza pure |
FIABE E LEGGENDE -
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ch'io sappia, amici in paradiso. Da onesto cavaliere la | contessa | ho conquiso, e or vi prego osservare che m'ho un ferro |
FIABE E LEGGENDE -
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mena al "Roccolo" di Don Andrea. Colse il momento, che la | contessa | e la figliuola erano fuori ad assistere a una pia |
Giacomo l'idealista -
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col tagliacarte d'avorio l'avvocato, che all'entrare della | contessa | si era tirato in piedi anche lui e stava in attitudine |
Giacomo l'idealista -
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Fabrizio, che, sorreggendolo, gl'impedí di cadere. La | contessa | gettò un grido spaventato e si affrettò a riceverlo nelle |
Giacomo l'idealista -
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era al fatto delle cose, non avressimo certamente. - Ma la | contessa | gli voltò le spalle prima che egli avesse potuto finire. |
Giacomo l'idealista -
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fra le due sorelle, passò in unica proprietà della | contessa | Luchina. _ Per varie vicende subite dai Dal Verme |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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- Hai ricevuto un invito della Sturini? - Sí, e uno della | contessa | Grippa; ma vado da questa. E tu? - Chi vorrà andare a morir |
GIACINTA -
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dei terrazzini, e la palazzina fresca e svelta della | contessa | Grippa, dall'altro, avevano l'aria, diceva l'ingegner |
GIACINTA -
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andava attorno per le stanze come una mosca senza capo. La | contessa | era una donnina gentile, buona, allegra. Faceva tanto |
GIACINTA -
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di trent'anni. Credeteche valga la pena di stamparle? la | contessa | dice di sí, e alle volte le donne hanno piú di noi il senso |
Giacomo l'idealista -
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del conte, comparve in quel mentre sull'uscio: - La signora | contessa | prega il signor Giacomo, prima d'andar via, di passare un |
Giacomo l'idealista -
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di passare un istante da lei. - Dite invece alla signora | contessa | che l'aspettiamo qui - soggiunse il conte: e fatto un cenno |
Giacomo l'idealista -
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traboccare dai fossatelli. Era la prima volta che la | contessa | rivedeva Giacomo, dopo la morte di Mauro Lanzavecchia: e il |
Giacomo l'idealista -
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un prestito, che vogliamo assicurare alla sua attività. La | contessa | disse tutto ciò con un accento quasi sforzato, come se ogni |
Giacomo l'idealista -
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chicchere di porcellana, Giacomo espose nettamente alla | contessa | il desiderio di avere alle Fornaci per alcuni giorni, la |
Giacomo l'idealista -
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alla povera mamma. - È impossibile, - scattò a dire la | contessa | colla istintiva prepitazione di chi si difende da un |
Giacomo l'idealista -
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occhietti maliziosi, mentre indicava col cucchialino alla | contessa | l'amico Giacomo, che stava prendendo il suo caffè in piedi |
Giacomo l'idealista -
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su un drappo rosso ricamato in oro dalle mani della | contessa | e sormontato dallo stemma di casa. Duemila lire! Giacomo, |
Giacomo l'idealista -
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campo candido del giardino riverberavano sugli scaffali, la | contessa | si avanzò nella sua pesante gramaglia che faceva comparire |
Giacomo l'idealista -
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Naturalmente la notizia giunse anche agli orecchi della | contessa | Gualterio, la quale, vaghissima com'era di ornarsi, fece |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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e vedrete come si dice bene al vostro volto. La | Contessa | se lo provò, e parve, dopo essersi specchiata, contenta, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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berretto di drappo d'oro per lei, e uno per Selvaggia. La | Contessa | annuì, e dopo aver comprato alcune stoffe, lo congedò. Il |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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berretti quasi simili, soltanto, in quello destinato per la | Contessa | fece porre, fra la stoffa e la fodera, il suo berretto di |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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anche senza dote, purché fosse di buona famiglia. La | Contessa | lo ascoltava, e siccome non s'era tolto di capo il ricco |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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in disparte le fece la proposta di sposar Selvaggia. La | Contessa | rispose che avrebbe dovuto interrogare il marito, ed invitò |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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La sera Barnaba si vestì riccamente e tornò a palazzo. La | Contessa | era raggiante di gioia, e lo condusse dal conte Gualterio, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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subito, perché aveva fretta di condurre la sposa a Roma. La | Contessa | era tutta felice che gli portasse via la figliastra, e non |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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non chiedeva altro che il berretto di drappo d'oro della | Contessa | e una lettiga. Il matrimonio fu celebrato senza alcuna |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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come occulta ai convegni di uno stranier venisse; è la | contessa | Alvaro, ma sotto al suo balcone, hai sentito alitare la |
FIABE E LEGGENDE -
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una settimana in qua mi ronza intorno, perché persuada la | contessa | a cedergli un certo campo e una cascina, detta la |
Giacomo l'idealista -
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di tifo, che pare scongiurata. Essa ha trovato nella | contessa | una madre amorosa, che me la farà guarire". Giacomo era |
Giacomo l'idealista -
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che non esitò a trattare direttamente per incarico della | contessa | questa faccenduola delle cambiali di don Giacinto, |
Giacomo l'idealista -
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di banchieri ricchi sfondati e, se avesse voluto, farne una | contessa | o una marchesa. Duecento mila lire pronte e il resto a |
Giacomo l'idealista -
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né ricevere, né vedere il denaro: - Dica alla signora | contessa | che non intendo far speculazioni sulla inesperienza di un |
Giacomo l'idealista -
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molto meno di quel che dicono. Spero invece che la signora | contessa | vorrà accontentare quel mio modesto desiderio che lei sa, |
Giacomo l'idealista -
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non usa a vendere e non so come potrò persuadere la | contessa | . - Lei può molto, ora, lo sappiamo; e sappiamo anche che |
Giacomo l'idealista -
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qui a definire la faccenda di queste cambiali. La signora | contessa | desidera che il conte non ne sappia nulla . - So rispettare |
Giacomo l'idealista -
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dal suo volto emanava un sorriso celestiale. Le donne della | contessa | Chiarenza, invece, per secondare la loro signora, non |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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di salire su su fino in cima. Lavella la ubbidì, e la | Contessa | saliva dietro a lei, e tanti erano gli scalini che, giunta |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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correvano a frotte e pulivano il pavimento senza che la | Contessa | si accorgesse di nulla. Ella uscì dalla prigione pensando |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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ingordi, quelli che avevano mangiato il cibo recato dalla | Contessa | invece di portarlo nei nascondigli, si contorcevano sul |
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sul pavimento dagli spasimi. - Ma che ho fatto alla | Contessa | perché mi voglia veder morta? - diceva la povera ragazza |
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che le annunziava la prossima liberazione. La torre ove la | Contessa | teneva rinchiusa la figliastra era l'ultima del castello e |
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della notte la torre cadde con grandissimo fracasso e la | contessa | Chiarenza, che stava dalla sua finestra a guardare |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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capelli disciolti, le vesti bruciate, comparve Lavella. La | Contessa | mandò un grido vedendola, ma ricompostasi subito disse: - |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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un coro di voci celestiali, che gli altri non udivano. La | contessa | Chiarenza compose la figlia nella bara, e mentre la sala |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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correre per il mondo con quella, inzuppata nel sangue della | contessa | Bella. |
FIABE E LEGGENDE -
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del conte che copre quasi anche il suo domestico. E la | contessa | Fosca? E il conte Nepo? Nessuno era disceso dal treno di |
Malombra -
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nelle palme delle mani di cui s'era coperta il viso, la | contessa | Fosca Salvador salutò il conte Cesare che le veniva |
Malombra -
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che voleva e non poteva essere allegra. Peggio fu quando la | contessa | volle fargli un bacio e lo affogò in un diluvio di |
Malombra -
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e il suo ripetere: "Eccellenza, Eccellenza". "Ciò" gridò la | contessa | "sta a vedere che mi bacia Momolo. C'è di meglio se volete |
Malombra -
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mandato al diavolo tutta la compagnia. I discorsi della | contessa | gli mettevano rabbia. Momolo e le due donne che stavano |
Malombra -
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per la signorina e si avviò di sopra con gli ospiti. La | contessa | Fosca gli raccontò che quella ignota signorina era discesa |
Malombra -
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se ne trovarono. "Chi sia e cosa vogli a" aggiunse la | contessa | "non l'ho inteso. Già ha detto pochissime parole; e, volete |
Malombra -
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alla Camera. Ed ora, mentre la vena inesauribile della | contessa | Fosca gittava chiacchiere sul capo di Marina, egli, dal |
Malombra -
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domestico annunciò che la cena per i signori era pronta. La | contessa | Fosca volle a forza il braccio di suo cugino. Nepo |
Malombra -
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che l'accettò con un leggero cenno del capo, guardando la | contessa | e continuando a parlare con lei. S'era fatto un braccio |
Malombra -
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un desiderio solo, angoscioso. Lo aveva ben detto la | contessa | Fosca che la povera signorina era estenuata. Diventò |
Malombra -
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della stima e dell'amicizia che aveva per suo padre. La | contessa | Fosca chiedeva spiegazioni all'uno e all'altro e non |
Malombra -
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Alessandro di Romena sposò una signora di fuorivia. La | contessa | era piuttosto bruttina e malaticcia, e s'annoiava sempre, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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diceva Riccio, e lo invitò a salire nella sala dov'era la | contessa | Berta. Questa stava rincantucciata in un seggiolone, sotto |
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destriero e ritornare da tuo padre! - Perché? - domandò la | contessa | Berta. - Fui mandato qui per farti ridere; tu ridi e io |
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e io ho gabbato molta gente, ma non fui mai gabbato. La | Contessa | continuò a ridere e il gobbo prese a dire: - Messere e |
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tu mi chiami gobbo, io ti chiamo pelato. A questo punto la | Contessa | rise, e risero tutte le dame presenti; il Conte soltanto |
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bastò, come la prima volta, per far ridere a crepapelle la | Contessa | e le sue dame. Col giullare era entrata davvero l'allegria |
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nel castello di Romena, e quando egli vedeva che la | Contessa | era pensierosa, si permetteva di far burle d'ogni genere, e |
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ne torno oltralpe, da dove son venuto, - disse Riccio. La | contessa | Berta, che sapeva tutto, non poteva trattenere le risa, |
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prima alla Verna e poi in Gallizia. Quello che ridessero la | Contessa | e il conte di Romena al racconto delle avventure di quella |
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notte, fatto da Riccio, non si può dire con parole. La | Contessa | badava a dirgli basta, perché dal tanto ridere soffriva. E |
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e gli riprendesse l'oro che gli aveva dato, e via. La | contessa | Berta rimase in sala a ridere e non dimenticò più la |
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No, non è inganno: a Steno già già sfugge la vita, e la | contessa | Bella, trepida, impietosita, come attratta da un fascino |
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Conte era disceso, l'avvocatissimo si avanzò a scovare la | Contessa | Nerina De Ritz ed il pubblicista Adriano Meraldi dal |
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farfalle: Fatene dell'amore. Sì fatene pure dell'amore. La | Contessa | De Ritz, dottorale, teologhessa, senza diminuire la sua |
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staccandosi dall'on. Spantigati assente e rivolgendosi alla | Contessa | presente, continuò in tono più dolcificato: * Ella, |
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ciò che sarebbe qualche cosa di più, un bacio della signora | Contessa | ... L'impertinenza venne detta con una grazia così |
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liscia. * Invece mi contento di un biglietto rosso. La | contessa | lo sborsò dessa con un gesto imperioso, che avrebbe fatto |
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di Nerina, fino a sposarla da italiano rinnegato ... La | Contessa | De Ritz diportavasi a Venezia anelando di imitare il modo |
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dire in dialetto veneziano da un medico Pagello ... E la | Contessa | avrebbe voluto trovare lì per lì un medico Pagello, come la |
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civile e presentata una querela di adulterio. La | Contessa | si decise all'immediata fuga per ottenere il divorzio e |
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del Santo Oblio ... Invece appunto in quella mattina la | Contessa | Nerina De Ritz nata Vispi ed Adriano Meraldi avevano |
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l'Oriente. Dalla balaustra sotto il gabbiotto di prora la | Contessa | con un gomito sopra una spalla di Adriano scioglieva un |
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è una storia vera, vera, vera. Dovete dunque sapere che la | Contessa | Maria (una brava donna che io ho conosciuta benissimo, come |
STORIE ALLEGRE -
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sua personcina alta, sottile e veramente aggraziata. La | contessa | passava molti mesi all'anno in una sua villa: e non lo |
STORIE ALLEGRE -
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queste parole di Alberto, occorre avvertire che la | Contessa | aveva messo l'uso di regalare a' suoi figli due o tre soldi |
STORIE ALLEGRE -
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i fiorentini. Finita appena la colazione, ecco che la | Contessa | disse sorridendo ai suoi tre figli: "Oggi è Natale. |
STORIE ALLEGRE -
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e al Rebecchino che l'avevano domandata in prestito alla | contessa | per la sua abilità nel ricamare. Avvicinandosi il |
Giacomo l'idealista -
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fruttasse almeno a lui la libertà, e qualche compenso. La | contessa | aveva promesso che, fin dove un male si può riparare a |
Giacomo l'idealista -
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impazienza, non la lasciavano piú ferma sulla sedia. La | contessa | aveva le prove della sua innocenza, e Giacomo non poteva |
Giacomo l'idealista -
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Giacomo: "Per quanto il colpo sia stato grande" scriveva la | contessa | "egli mi ha promesso di perdonare, e sarebbe già venuto a |
Giacomo l'idealista -
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pregare sempre per te." Nella lettera a donna Adelasia la | contessa | lasciava trasparire invece tutte le paure e le |
Giacomo l'idealista -
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Zeni gli venne alle labbra, mentre osservava la fotografia. | Contessa | Zeni dunque? Ma tacque. Capì che in quel nome era la |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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porta loro ... Ancora una volta Claudio non trovò parola. - | Contessa | ... - Ah! non mi chiami contessa per carità; almeno lei! |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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non trovò parola. - Contessa ... - Ah! non mi chiami | contessa | per carità; almeno lei! ... E Claudio rinunciò a parlare di |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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professore Losati e la | Contessa | De Ritz avevano fissate all'Albergo del Leon d'Oro due |
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Lorenzina, la sua unica Lorenzina! ... che divario dalla | contessa | ecatomfila! ... Nella fantasia erudita gli ritornava un |
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Cotal qual io la lascio a maggior bando. Inutilmente la | Contessa | si adoperava ad ottenere l'ingresso da quell'uscio con la |
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più lepidamente: * Non dico " così sia!" . * * * La | Contessa | trovò sul tavolino da notte un foglio dell' Eco di |
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e monache agli esami normali e magistrali. * * * La | Contessa | De Ritz, scacciata dai felici Losati, giocata, tradita dai |
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brutte: " Viva i Mariti ed abbasso Piemonte Reale!" La | Contessa | De Ritz non ebbe uopo di ricorrere ai mariti per risolvere |
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erano rappresentate nelle proposte di amore fatte alla | Contessa | De Ritz, la cui bellezza pareva perfezionata divinamente |
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nelle conquiste amorose. Vide, come in un baleno, la | Contessa | De Ritz alla passeggiata dell'Acquasola, e gli parve di |
Versione elettronica di testi relativi al periodo 800 - 900 Donna Folgore -
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d'Anglas pari di Francia, non si gloriava di presentare la | Contessa | Guiccioli sua moglie in seconde nozze come ci-devant |
Versione elettronica di testi relativi al periodo 800 - 900 Donna Folgore -
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muovevano la Massoneria e il gesuitismo per restituire la | Contessa | Nerina al padre e al marito legittimo. Ora è succeduta la |
Versione elettronica di testi relativi al periodo 800 - 900 Donna Folgore -
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addensavano per acchiappare nella più vergognosa ragna la | contessa | Nerina, ed attrarla all'ultima perdizione. Essa con la sua |
Versione elettronica di testi relativi al periodo 800 - 900 Donna Folgore -
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Dimmi, perché, in settembre, viene al Palazzo mia cugina la | contessa | Fosca Salvador e Sua Eccellenza Nepomuceno, detto Nepo, |
Malombra -
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volentieri due mesi all'anno, non però con la vecchia | contessa | ch'è un gran sacco scucito di chiacchiere trite e peste. |
Malombra -
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soffrire, lo chiamava un personaggio d'anticamera. La | contessa | Fosca, che io ho udita parlare di mio zio con orrore, ha |
Malombra -
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rosario. E il sonno viene, viene con le ombre leggere della | contessa | Fosca, del conte Nepo e dei loro bauli. Addio, myosotis. |
Malombra -
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Le buone risposte si facevano invece molto aspettare. La | contessa | esitava a mettere altre persone a parte di un segreto, che |
Giacomo l'idealista -
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dal passo incerto, dal pallore, dall'affanno con cui la | contessa | entrò in sala, capirono che qualche cosa di grosso era |
Giacomo l'idealista -
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una mezz'ora in vivo e segreto colloquio. Quando la | contessa | ebbe esposto il caso, che l'aveva condotta a Buttinigo, con |
Giacomo l'idealista -
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mani due o tre volte in atto di scongiuro, vedendo che la | contessa | era in procinto di perdere le forze, si mosse, levò colle |
Giacomo l'idealista -
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donna Adelasia, interpretando il lungo silenzio della | contessa | come una confessione - se fosse il figlio d'un fattore, o |
Giacomo l'idealista -
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col velo a fine di liberarlo dal tormento che provava. La | contessa | e il conte di Poppi affrettarono il passo per non vedere |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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e la notizia che l'infermo e i due uomini erano spariti. La | Contessa | scoppiò in lacrime, il Conte ordinò che fossero sellati i |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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si può dire quali accoglienze le facessero il Conte e la | Contessa | e con quanta devozione assistessero al Te Deum cantato come |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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nozze furono celebrate di lì a poco, e per lunghi anni la | contessa | di Poppi fu l'angiolo della casa. - Nonna, - disse Carlo |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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fu ucciso poi Bonconte di Montefeltro, padre della | contessa | Manentessa, sposa del conte Selvatico di Pratovecchio, e |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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Lasciati gli amici, ascese nella vasta sala d'armi, dove la | Contessa | pregava ancora in mezzo alle sue dame. - Signor mio, qual |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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madonna; ho vinto la prova e il mio onore è salvo. La | Contessa | non osò chieder di più, ma si ridusse tutta pensosa nelle |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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di Pratovecchio durò due settimane, e in quel tempo la | Contessa | apprese dalla bocca di lui, assalito dal delirio, tutto ciò |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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una mula e buona scorta, cavalcò un dì fino all'Eremo. La | contessa | di Pratovecchio fece come i monaci le avevan detto di fare, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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il sonno del signor mio! Durante le ricerche e le prove, la | contessa | di Pratovecchio aveva consumato tutto il cero pasquale, ed |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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che Selvatico riacquistava la forza e la baldanza, la | Contessa | si faceva bianca come un giglio e si struggeva ogni giorno |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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forte drappello di gente, parte a piedi parte a cavallo. La | Contessa | lo accompagnava con le sue preghiere, ma era afflitta, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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verso Pratovecchio. Due giorni dopo il Conte e la | Contessa | si recarono in processione al pian di Campaldino, e quivi |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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ogni tanto si trovano mucchi d'ossa bianche, sulle quali la | contessa | di Pratovecchio aveva sparso la terra. E qui la novella è |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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passato l'orrore delle avventure nei giardini pubblici. La | Contessa | Cento su 'na rama era naturalmente alla testa dell'evasione |
Versione elettronica di testi relativi al periodo 800 - 900 Donna Folgore -
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denari o carezze, pur di essere lasciate andar via. La | Contessa | Nerina, appostata la scaletta, già era salita sul piovente |
Versione elettronica di testi relativi al periodo 800 - 900 Donna Folgore -
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sotto la protezione di un onorato barone! * rispose la | Contessa | dall'alto del muricciuolo. Vinta dal nuovo Capriccio essa |
Versione elettronica di testi relativi al periodo 800 - 900 Donna Folgore -
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Trippone prevede, che ci vorranno due diavoli a portare la | Contessa | de Ritz all'Inferno, se non la salverà la Santissima |
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possibilmente qualche sorellevole servizio all'amica | Contessa | Nerina. Il marito le obbiettò a lungo, che in un governo |
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rettilineo accennò di farlo deviare la prima vista della | Contessa | Nerina rinchiusa nel Santo Oblio. Essa gli rivolse uno |
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i lumi al suo proscenio. Era rimasta da esaminare la | Contessa | Nerina De Ritz-Vispi, la quale rinchiusasi nella sua cella |
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protagonista. Di essa dobbiamo principalmente occuparci. La | Contessa | Nerina, perpetua Dea dei Capricci, dopo avere provate le |
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bruna, sdraiato calco coll'animo tutto il creato. La | contessa | Nerina in casa gli era il commento vivente, seducente di |
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nelle sue procaci speranze, la mossa spirituale della santa | Contessa | Matelda è profanata in un programma di facile conquista |
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è profanata in un programma di facile conquista della porca | contessa | Nerina: Come anima gentil che non fa scusa Ma fa sua voglia |
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forze e della sua perfezione" . In quel punto apparve la | Contessa | Nerina davanti la libreria, come Venere sorta da un mare |
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il primo aveva sedici anni, e il secondo quattordici. La | contessa | Costanza aveva fatto loro insegnare tutto ciò che si |
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Il padre loro era morto quando erano ancor piccini, e la | contessa | Costanza li aveva tenuti presso di sé; ma quando furono |
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tu sia più economo per l'avvenire. Gli uomini che la | contessa | Costanza aveva dato come scorta ai figli, offrirono il loro |
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i due fratelli dovevano passare alla Corte del nonno, e la | contessa | Costanza li richiamava con insistenza presso di sé, tanto |
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il suo primogenito. Quando il loro arrivo fu segnalato alla | contessa | Costanza dal soldato che stava sempre in vedetta sulla più |
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d'esser buon figlio, buon signore e buon cristiano. La | Contessa | ordinò subito grandi feste per solennizzare l'investitura |
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questi si trovavano molte dame e fanciulle, parenti della | contessa | Costanza. Una sera tutta la comitiva era adunata nella |
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stropiccio dei passi di tante e tante coppie allegre. La | contessa | Costanza e alcune matrone soltanto erano rimaste sedute, e |
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il chiarore, e nella sala buia nessuno osava fiatare. La | contessa | Costanza era caduta in terra, le altre dame avevano perduto |
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compiaceva che in guerreggiamenti, giostre, e cacce; ma la | contessa | Margherita, che menava vita ritirata nel suo grandissimo |
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stavano accanto i suoi parenti di Romena e di Porciano. La | Contessa | non era uscita dalla camera, perché da più giorni era assai |
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più a ser Grifo dopo quella breve visita. La malattia della | contessa | Margherita e le smanie del loro cugino li occupavano ben |
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e il cerusico meno di lui. Intanto la febbre bruciava la | contessa | ogni giorno più. In questo frattempo ser Grifo era stato |
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Intanto al palazzo giungevano tutti i parenti della | contessa | Margherita. Chi da Stia, chi da Pratovecchio, chi da una |
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ma la febbre non cedeva, e la notte del terzo giorno la | contessa | spirò. Il marito pareva più nel mondo di là che di qua, |
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il corteo, che dal palazzo doveva recare la salma della | Contessa | all'abbazia di San Fedele, traversando il paese. La cassa |
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curvo sulla cassa che accoglieva il cadavere della bella | contessa | Margherita e piangeva fissandola. In terra giacevano |
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... Mi ha detto: Se la tua padroncina volesse diventare la | Contessa | Grippa di San Celso! E scoppiò in una risata. Ma Giacinta |
GIACINTA -
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