Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: contessa

Numero di risultati: 147 in 3 pagine

  • Pagina 1 di 3
parlare della chiesa di San Paolo, abbiamo accennato alla  contessa  della Guastalla Lodovica Torelli. E alla stessa che devesi
chiesa di Santa Maria Beltrade fu fondata da una  contessa  Beltrado nell'anno 836, e ristaurata nel 1717, e da ultimo,
Emilia, che non sapeva nulla, gli disse: - È morta la  contessa  Grippa: l'hanno trovata morta in camera - Andrea ne fu
un bel castello e grandissimi pos- sessi. Ma il Conte e la  Contessa  sua mo- glie spendevano tanto per i poveri e fa- cevano per
Una sera, verso la fine di dicembre, il Conte e la  Contessa  erano seduti, dopo un magro desinare, nella grande sala da
ed era stanco morto. - Quest'anno, marito mio, - disse la  Contessa  avvicinando la sedia al cami- netto - non potremo invitare
quei poveri bambini non avessero il pranzo, i doni?... - La  Contessa  tacque. La mattina di quello stesso giorno un giovane
dalla musica, che si avvicinava al castello. Chiamò la  Contessa  e la condusse sulla terrazza. - Sono più numerosi del
così, - disse il Conte - en- trateci pure. - Il Conte e la  Contessa  si unirono alla processione, traversarono la corte,
e oggetti di vestiario. Il Conte non poteva parlare, la  Contessa  neppure. Il Gigante li prese per mano e li con- dusse giro
loro turno. - I bambini spinsero gentilmente il Conte e la  Contessa  nella gran sala ov'era im- bandita una lunghissima tavola
Finchè vivrò, - aggiunse il Gi- gante. Quando il Conte e la  Contessa  anda- rono in camera, trovarono l'antico letto di famiglia
Giovanna Lomeni ne fu la promotrice; mercè le cure della  contessa  Laura Visconti Ciceri, ebbe poi tale sviluppo da meritare a
xe largo e longo, Ecelenza" disse alla  contessa  Fosca la sua fedele Catte, versandole il caffè in una tazza
Eccellenza, benedetta Venezia!" "La xe aqua, ciò" disse la  contessa  con una smorfia deponendo la tazza sul vassoio dopo avervi
di sotto terra." "Tacete, pettegola" interruppe la  contessa  Fosca. "Ho tanto di testa. Cosa volete che me ne faccia di
denti, chiudendo l'uscio dietro di sé. Non era colpa della  contessa  Fosca se suo padre, dopo essere stato sbrodegher, aveva
sposarla, i suoi concittadini le inflissero il nomignolo di  contessa  Baccalà. Ella sapea tuttavia liberarsene presto per la sua
su per giù come prima del suo matrimonio. Alla sua morte la  contessa  Fosca si trovò in possesso di latifondi sterminati, di
in casa e fuori di casa, come un grande ingegno. La  contessa  volle sapere a puntino in quali acque navigasse; si
e certe anticaglie polverose, degne agli occhi della  contessa  d'esser buttate in rio, uscirono dal granaio del Palazzo
sentire un freddo intorno a sé; abbracciò subito l'idea. La  contessa  Fosca odiava religiosamente col suo grosso patriottismo, i
intenerito. "Taso, ma no la bevo, vissere" disse tra sé la  contessa  Fosca. Nepo osservò pure che correva loro obbligo, essendo
scrivere prima, e poi, secondo la risposta, regolarsi. La  contessa  Fosca scrisse un capolavoro diplomatico. V'erano intarsiati
e di grammatica; ma nessuno si sarebbe atteso dalla  contessa  uno scritto così artificioso. V'era espresso il desiderio
cortesia irreprensibile, che diedero un po' da pensare alla  contessa  Fosca, perché gittavano un'ombra sulla lettera dello zio,
Quanto al figlio, non valeva la pena di occuparsene. La  contessa  non voleva credere a' propri occhi e se lo fece ripetere
del naso, poi del capo, scosse via l'occhialino, assalì la  contessa  a rimproveri, a sarcasmi e affermò che non sarebbe partito
la minestra per andare dal conte, e non ritornò più. La  contessa  e Nepo mangiavano compunti. Il signor Vezza aveva voglia di
tanto sano a pranzo. Silla taceva come i Salvador. La  contessa  lo squadrò ben bene fin dalla minestra, nel chinarsi sul
avvertite il padre che noi lo aspettiamo nella camera della  contessa  Salvador. - Anche Lei, sa, commendator Vezza, come amico di
Il frate entrò subito dopo gli altri nella camera della  contessa  e, toccandosi la calotta, sedette, senza aspettare invito,
invito, sopra un seggiolone a fianco del canapè dove la  contessa  Fosca, irrequieta, sgomentata, batteva nervosamente sulle
ha pronunciato stamattina in presenza del conte, della  contessa  e... sì, infatti, di altre persone... egli desidera fare
d'Ormengo è stato..." Prima ch'egli compiesse la frase la  contessa  Fosca lasciò cadere il ventaglio. Nepo si alzò in piedi.
attraversato all'altra. "Oh Dio, oh Dio, oh Dio!" gemé la  contessa  spalancando tanto d'occhi spaventati. Nepo alzò le braccia,
non si spaventassero, che aspettassero. Nepo cedette; ma la  contessa  ripeteva "oh Dio, oh Dio!" sempre più forte e scoppiò in
padre" osservò bruscamente il Mirovich accostandosi alla  contessa  per sostenerla e farle animo. "Santo Dio benedetto"
violenta, terribile." "Ma cosa? ma come?" chiese la  contessa  tutta lagrimosa. "In nome di Dio, come? Non la ci tenga qua
a qualche persona di casa, adesso riconoscerei questo?" La  contessa  Fosca ardeva di vederlo e leggeva in pari tempo negli occhi
fissi. "To'" diss'egli "guarda pure. È inutile, già." La  contessa  prese il bottone, si alzò dal canapè, e andò alla finestra
bocca diceva: "Non ho inteso". "Proprio niente" ripeté la  contessa  con voce tranquilla. "Dove fu trovato?" chiese
Nepo. Il frate durò a girar gli occhi, tacendo, sulla  contessa  che tornava al canapè. Quindi si scosse e rispose a Nepo:
Poi ho interrogato l'ammalato." Il gran ventaglio della  contessa  Fosca le uscì di mano, le cadde dalle ginocchia. Né lei si
allora si agitò e si scompose in movimenti diversi. La  contessa  Fosca e Nepo si avvicinarono a Marina, gli altri fecero
di non averla mai potuta veder in quei due giorni. La  contessa  Fosca dall'altra parte tentennava. Si piegava verso Marina,
Silla?" Questi s'inchinò daccapo. "In giardino?" esclamò la  contessa  Fosca con uno scatto di malcontento. "Con questo fresco?"
per l'alta colonna nera sino alle stelle. Più tardi la  contessa  Fosca, chiusa con Nepo nella sua camera da letto, smaniava,
e disse con voce soffocata: "Se non c'è testamento?" La  contessa  pensò un poco, guardandolo. "Resta tutto suo?" diss'ella.
un lungo silenzio. "Perdi un bottone, viscere" disse la  contessa  piano con dolcezza. Nepo si guardò il bottone che gli
Vado a vedere del conte." "E il tiro di stasera?" disse la  contessa  mentre egli se ne andava. "Bello, sai!" "Per quello non ho
Mirovich con qualche pena per la devozione che portava alla  contessa  Fosca. Facevano mille supposizioni diverse, ricadevano
supposizioni diverse, ricadevano sempre a dire, come la  contessa  Fosca, di non capirci nulla. Il Mirovich concluse: "È
pareva Marina ed era la prima moglie di suo padre, la  contessa  Cecilia Varrega. Ella lo sentiva, parlava di antiche colpe,
mattina la  contessa  Fosca e il conte Cesare si trovarono soli a colazione.
dove s'era combinato di andare il giorno dopo. La  contessa  Fosca pareva ancora più gaia del solito, aveva la parrucca
voltar da sé la corrente. A ciascuna di queste risposte la  contessa  cambiava argomento, senza maggior frutto. Non se ne
assai breve, "ho capito". Poi non la guardò più. La  contessa  tacque un momento, si buttò indietro sulla spalliera della
combinato di tutte le rughe del viso. "Eh" gridò la  contessa  "pensate voi se io sono andata giù un pochetto, d'essere un
saltare, cara cugina. Saltate pure, non vi farete male." La  contessa  diventò scarlatta, e spinse via bruscamente il suo piatto
lo lasciò vuoto, tranquillo. "Vi è passata, caro?" disse la  contessa  dopo che fu sparecchiato. Il conte non rispose. "Anche a
degli altri. Dopo qualche momento di silenzio in cui la  contessa  si tenne il fazzoletto sul naso e sull'occhio sinistro, il
quello, vorrei e non vorrei. Oh Dio, che strucacuor!" La  contessa  si portò ancora il fazzoletto agli occhi. In quella un
in questa faccenda." Gli occhi languidi e lagrimosi della  contessa  si ravvivarono di botto. Ella si posò il fazzoletto sulle
non sia il marito che ci vuole per Marina." La  contessa  Fosca, ch'era venuta slacciandosi la cuffia, dondolando il
è mai sentito? D'ac ciaio si fanno le penne, anima mia." La  contessa  interpose qui un breve silenzio e alcuni gravi colpi di
carattere, ma i fatti sono fatti, il dovere è dovere." La  contessa  posò il ventaglio sul tavolo, si ripose il fazzoletto in
come vivrebbe?" "Col suo, vivrebbe." "Col suo?" La  contessa  Fosca aprì tanto d'occhi. "Sicuramente. La liquidazione
Il consiglio che io vi do è di partire subito." La  contessa  tacque, ferita al cuore. Si udirono in quel silenzio
debolezza di trattare sempre gli affari in quel luogo." La  contessa  voleva replicare qualche cosa, ma suo cugino, aperto
Il calore di quest'arringa non era punto simulato. La  contessa  Fosca, dopo aver condotto suo cugino al punto che voleva
"Il vino che versate lascia macchia; le parole no." La  contessa  non parve udirlo. Ella si era già alzata e muoveva
o il ventaglio nero e rosso o il fazzoletto bianco. Se la  contessa  non era in loggia, voleva dire che non aveva potuto fare il
arco della loggia diventava una donna, una matrona, la  contessa  Fosca con un farfallone rosso e nero sul petto. Si udì lo
a capo della scala e fu gentilissimo con don Innocenzo. La  contessa  Fosca abbracciò Marina come se non l'avesse vista da dieci
presso una finestra e discorrevano di politica. La  contessa  voleva assolutamente sapere dal F inotti per quanto tempo
si sarebbe potuto andar presto, ma con altri uomini. La  contessa  non poteva darsi pace di questa cattiva direzione della
Steinegge aggrottò le ciglia, gli altri tacquero. La  contessa  Fosca, avvezza a questi omaggi filiali, osservò
cugina" Dietro a lui uscivano sulla loggia le voci della  contessa  Fosca, del conte Cesare, degli altri, mescolate alla
meno ragione il ministro dell'Inghilterra parlando della  contessa  C... Voi potrete un giorno rappresentare con molto
buona strappata di redini. "Marina" diss'egli "volete esser  contessa  Salvador? Io aspetto con piena fiducia la Vostra risposta."
taceva. Le voci della sala si spensero in quel momento; la  contessa  Fosca s'affacciò alla loggia. Ella si ritirò subito,
il titolo di San Paolo, non rimane che la sola chiesa. La  contessa  di Guastalla Lodovica Torelli fu la fondatrice di questo
Borromeo, e visse e morì, durante la lunga vedovanza, la  contessa  Clelia Borromeo, valente nelle matematiche non meno della
un po' meno volgari. Un caso gli aperse i saloni della  contessa  Ghigi: egli vi andò e vi ottenne molto successo velando la
cortese freddezza colle signore calmò ogni apprensione. La  contessa  Ghigi, bellissima, dal viso e dal corpo di statua, ma del
quella sera medesima la principessa Irma nel salone della  contessa  Ghigi, credendo di sorprenderlo nella contemplazione
comprendere. - Adesso amate la bellezza. - La studio: la  contessa  è una delle donne più belle che io abbia visto. Osservate
poche statue greche sono più classicamente belle, ma la  contessa  avrebbe sempre, anche su queste, l'incalcolabile vantaggio
io? - Provate. - Non proverò. - Proverete. - Testardo! La  contessa  Ghigi li separò; ella si avanzava verso di loro vestita di
autori? - Oh! alcuni possono essere amabili - ribatté la  contessa  senza accorgersi del loro imbarazzo. - Non saranno amati
rientrò nel proprio palazzo dentro la carrozza della  contessa  Ghigi e col marito di questa. Lelio dovette rispondere al
Intanto il tempo passava. Una sera sui primi di maggio la  contessa  Ghigi invitò la principessa ad una gita sulle colline di
quaglie. Lelio Fornari sopravvenne in quel punto. Ma la  contessa  Ghigi sembrava poco disposta ad accettare il marito
maniche di camicia - ribatté Fornari sul medesimo tono. La  contessa  rise, la partita era vinta: Lelio e la principessa si
le vanterie della sera innanzi si erano alzate tardi, la  contessa  Ghigi e la principessa Irma arrivavano al podere Cà de'
momentaneamente all'ombra di due grossi fienili. Siccome la  contessa  aveva mandato avanti il cuoco con molte provviste, il
regalo nelle manine sporche del ragazzo più piccolo. Né la  contessa  né i suoi invitati, quando per caso ne accompagnava
una bottiglia dell'eccellente vino bianco, mandato su dalla  contessa  per berla tutta insieme nei bicchieri piccoli. - Signor
stesso aveva il volto rosso, caldo; il principe Giulio e la  contessa  Ghigi volgevano loro in quel momento le spalle. La
sforzo per vincersi, mentre la vecchia balia a fianco della  contessa  ne restava umiliata, e suo figlio, il reggitore, bel pezzo
poco, abbandonandosi sulla sedia rustica, mentre la  contessa  sempre così serena le diceva dolcemente: - Ecco che ti
qualche volta in famiglia. - Signor Fornari - chiamò la  contessa  - ci lasciate sole, tutti. - Usciamo piuttosto, qui si
aiuto e misericordia. In questo stato l'aveva trovata la  contessa  quella mattina che, uscendo dalla sua stanza dopo la
per qualche tempo in un riserbo, che diede tempo alla  contessa  di preparare le prime difese. Nelle braccia della povera
Perché l'avrebbero ingannata e presa dentro a una rete? la  contessa  non era quella santa e cara signora che essa venerava come
che Giacomo le consigliò di entrare al servizio della  contessa  per sollevare lo zio Mauro e per mettere in disparte un po'
di pazienza, e poi chi sa? Aveva diciott'anni, quando la  contessa  la condusse nel Cremonese; e anche nella nuova casa non
che facevan balzare la ragazza dal letto e trasalire la  contessa  nel mezzo de' suoi sogni torbidi e posticci. Durante certe
la povera vittima non poteva chiudere occhio, toccava alla  contessa  scendere, tre, fin quattro volte, dal letto, attraversare
Per rendere questa partenza piú naturale, una mattina la  contessa  fece attaccare assai di buon'ora, e, scesa con Celestina,
il Signore ti ricompenserà. - Cosí cercò di consolarla la  contessa  con parole, in cui si sarebbe già potuto sentire un tono di
con un movimento automatico del capo tutte le volte che la  contessa  rinnovava una raccomandazione, mentre il pensiero
venne ad aprire la portiera. - Siete qui? - chiese la  contessa  - chi c'è? - Donna Adelasia aspetta in chiesa. La contessa
contessa - chi c'è? - Donna Adelasia aspetta in chiesa. La  contessa  andò avanti, e aspettò Celestina sulla porta. Entrarono
a ripetere una preghiera, e lasciò in tal modo alla  contessa  agio di sciogliere il vestito dalle dita tenaci. Il corpo
tra il Rico e Fanny e, a quando a quando, la voce della  contessa  Fosca. Fanny aveva una candela e il Rico voleva un
Fanny aveva una candela e il Rico voleva un lanternino. La  contessa  ripeteva: "Non avete trovato Momolo? Non avete trovato
candela, che io andrò a pigliare il lanternino." Fanny e la  contessa  si avviarono alla scalinata. "Marina!" chiamò Sua
nell'ombra certi grandi bottoni d'acciaio che la  contessa  conosceva. Ella si fece avanti e abbracciò Marina.
era in casa. Fanny non lo sapeva. "No, tesoro" disse la  contessa  spiccandosi da Marina. "No, è uscito da un pezzetto con uno
l'Orrido; con quell'altro lungo, quel della piazza." La  contessa  Fosca non ricordava mai o quasi mai il nome delle persone
monotona e malinconica. Presso alla porta del Palazzo la  contessa  si fermò, trasse Edith a sé e le disse sottovoce: "Oh,
dall'alto: "Eccellenza!" "Chi è! Cosa è nato?" disse la  contessa  guardandosi alle spalle. "Son Momolo, Eccellenza." "Dove
Il Rico risalì la scalinata col lanternino e la  contessa  entrò in casa senza badare se Edith ve l'avesse preceduta o
al posto e nell'atto in cui l'avevano colta le parole della  contessa  Fosca. N'era rimasta sbalordita. Ripensando gli strani
Sa che hai parlato al conte Cesare?" A tante domande la  contessa  rispose con altrettante: "E tu cos'hai fatto che non venivi
pietre del palazzo? Tutti vi erano nervosi come Nepo e la  contessa  Fosca. Il signor Paolo rumoreggiava in cucina, indispettito
un secondo pranzo. Catte aveva toccato una ramanzina dalla  contessa  per certo bottone, e girava di qua, di là, cercando non so
Non si udirono che le voci del salotto. Nel salotto la  contessa  Fosca e Nepo assistevano al pranzo di Marina e di Edith, la
senti questa, mamma" diss'egli, rizzandosi, mentre la  contessa  ripeteva a Marina "è in boresso, è in boresso." Marina
"Scusi" uscì a dire il Finotti per riconciliarsi la signora  contessa  Fosca ch'era diventata rossa rossa, e si versava un
perché guastarsi il palato col francese e coll'inglese? La  contessa  ha ragione." "Andate là che vi credevo peggiore. Sì davvero
Sci, sci, sci, sciù, sciù, sciù? Povere squinzie!" Qui la  contessa  Fosca volle prender fiato col Barolo; ma, appena accostato
Vorrei essere un imbecille di venticinque anni." Intanto la  contessa  e Nepo facevano un tal baccano che il conte Cesare, il
fissò lo zio con due occhi scintillanti di gaiezza. La  contessa  Fosca, ancora indispettita del brutto tiro giuocatole da
il capo tra le spalle e alzando le sopracciglia. La  contessa  Fosca s'interpose. "Ma via, Cesare" diss'ella piano al
"Come lo trovo io?" "Ma, sì! Non ha dichiarato stasera alla  contessa  che Lei è contentissimo del matrimonio?" "Sicuramente. Poi
rientrò nella sua camera proprio nel momento in cui la  contessa  Fosca, assaporando voluttuosamente con la sua vecchia pelle
vero?" Marina non rispondeva. "Com'era contenta la signora  contessa  stasera! Mi ha fatto quasi un bacio. Povera donna! Mi vuol
non era segnata nella gratella, ma aveva luogo quando la  contessa  poteva disporre del suo tempo per assistervi; e piú che una
- esclamò la fanciulla, correndo ansiosa verso di lei. La  contessa  le ravviò il vestitino bianco e, carezzandola sui capelli,
colle iniziali e cogli stemmi delle due famiglie. La  contessa  pareva aver ricuperata tutta la sua forza di spirito.
giorni di palpiti e di trepidazione. A Celestina la  contessa  rappresentava quanto di piú bello, di piú elegante, di piú
a lunghi silenzi di morto stupore. Piú d'una volta la  contessa  aveva dovuto trattenerla, stringerla nelle braccia,
lasciarsi condur via, di fare tutto quello che la signora  contessa  le avesse detto di fare. Con una di queste promesse,
sottomano i mezzi di pagarsi qualche scappuccio. Né la  contessa  poteva da parte sua contraddirle sempre, e per un giusto
- E questa che roba è? - Questo è zampone di Modena,  contessa  - disse Fabrizio. - C'è qualche altro, che pencola verso il
Giacomo, che sedeva all'altro capo della tavola, tra la  contessa  e donna Enrichetta. - Dice a me, conte? - domandò Giacomo,
solito, quantunque ciò non guasti la sua casta bellezza? La  contessa  si scosse da' suoi pensieri e si sforzò di sorridere; poi,
Consiglio comunale a proposito d'un funerale. - La signora  contessa  sa che la nostra banda non ha opinioni politiche - disse il
lí colla forchetta in aria e col boccone infilzato. La  contessa  era subito scomparsa, ma rientrava poco dopo con Fabrizio a
sul letto e promise di essere savia e obbediente. La  contessa  chiuse l'uscio a chiave e lasciò miss Haynes in sentinella.
dall'arrivo di Edith e dei Salvador al Palazzo. La  contessa  Fosca pretendeva d'aver avuto, i primi due giorni, una gran
e - oh Dio - si respirava. Adesso non c'era pericolo che la  contessa  Fosca avesse soggezione. O per complimenti a Marina o per
pusillanime nipote, malgrado la spiccata antipatia della  contessa  Fosca per questo emblema che le suggeriva dei motti
"Il cucchiaio che va a spasso con la scodella" diceva la  contessa  quand'egli le dava il braccio. Però prima di accordargli
Non si poteva accusarne il sangue tedesco. Per la  contessa  Fosca, Edith mostrava viva simpatia, e anche pel conte
ogni giorno si facevano gite sul lago o sui monti. Era la  contessa  Fosca che metteva fuoco, per così dire, alla brigata, senza
a capo e non era infrequente il caso che all'appello della  contessa  rispondesse quasi di sotterra la sua voce lamentevole. "Pro
mucchio solo." "Tacete, ha ragione qui lui! Stamattina la  contessa  ha preso una rabbia, perché sono andata in sala mentre
altra cosa, una cosina gh iotta che Catte offerse alla  contessa  con molta arte, con uno straordinario sfoggio di
fosse innamoratissima di Sua Eccellenza il conte. Ma la  contessa  con quell'aria di dabbenaggine spensierata, sapea osservare
- Capisco - diceva la Maiocchi. - Però scusa, la  contessa  ... - No, il seccatore è lui - la interruppe la signora
di veder Marina; entrò. Marina non v'era. V'erano la  contessa  Fosca, suo figlio, il comm. Vezza, un altro signore
Vezza. Il signore attempato si alzò rispettosamente, la  contessa  Fosca e Nepo si g uardavano attoniti, il Vezza inarcò un
con quella faccetta piena di magon. È una bellezza." La  contessa  lo guardava con tanto d'occhi. "Che tomo ch'el xe!"
"Ma non La parte più?" "Non lo so." "De dia!" mormorò la  contessa  indispettita. "Signora" disse il frate con forza e
non serve, caro, che La mi tiri quegli occhi" saltò su la  contessa  inasprita. "Ella è una cima di professore ma ne ho
porta ond'era uscito il frate. Il signor Zorzi tacque. La  contessa  Fosca guardava suo figlio, ansiosa, trattenendo il fiato.
uscio si aperse pian piano, ne spuntò il naso di Catte. La  contessa  Fosca e Nepo corsero a lei. Si mosse anche l'avvocato, ma
chiese premurosamente: "Dunque?" "Niente, fio" rispose la  contessa  sconsolata. "Non mi vuole." "Neppure Lei, contessa?" "Ma
vedere dello zio" disse Nepo; e uscì. "Dopo tutto" disse la  contessa  "mio fio aveva ragione con quell'affare del commissario di
è stato un bel tiro! Parlerò io a quel signor frate, se la  contessa  permette." "Sì, sì, fate, parlate, tutto ciò che volete. Oh
Perla d'onest'uomo, ma cortigianescamente devoto alla  contessa  Fosca, antica fiamma, aveva modi quando burberi, quando
con una gallinetta nel grembiale e disse: - Vado dalla  contessa  a sentir di Celestina; torno subito . - Dio benedica quei
fe' un cenno colla mano, lo tirò in disparte: - La signora  contessa  - disse sottovoce - prega il signor Giacomo di andare di
si capisce. Perché questo ricevimento clandestino? Che la  contessa  avesse veramente qualche brutta notizia a dargli? Fermo nel
vide la contessa, quando entrò, ma ne sentí la presenza. -  Contessa  - disse, volgendosi verso di lei: e rimase quasi atterrito
umiliato un nemico? Questo momento di esitanza bastò alla  contessa  per impadronirsi della fortezza di lui, perché pare
alzandosi, in preda a un singhiozzare nervoso. E poiché la  contessa  cercava con un'ultima insistenza di afferrargli la mano,
mio padre non è tanto meschina quanto tu credi, - disse la  contessa  Luisa, che era donna prudente. Marito e moglie sciolsero il
e, anche sapendomi in guerra, vivrai tranquilla. La bella  contessa  Luisa rasciugò le lacrime, e tolta la rôcca dal suo
durante la notte, spezzando i fili avvolti dalla bella  contessa  Luisa. - Per sant'Anna! - esclamò il conte di Porciano, -
che ha voluto combattere senza il talismano. La bella  Contessa  cadde in ginocchio e ringraziò fervidamente sant'Anna della
di nuovo del tesoro che ella gli aveva recato. Ma la  contessa  Luisa ripose per pochi giorni soltanto la rôcca nella cassa
un villoso montone. - Ecco l'aiuto invocato! - esclamò la  Contessa  appena fu informata della cattura. E fattogli subito radere
addosso l'armatura. Ogni sera essi la toglievano e la  Contessa  doveva continuamente filar nuova lana per cingerli del filo
avevan più nulla da mangiare, pensarono di ucciderlo. La  Contessa  si oppose, ma debolmente, poiché anche alla mensa sua
assediati che ne mangiarono avidamente. Quella notte la  Contessa  ebbe un sogno che la fece piangere a calde lacrime. Ella
uscì dal castello con grande slancio. La bella  Contessa  camminava alla testa dei porcianesi, i quali, vedendo una
e non avevano ancora dato mano alle armi, che la  contessa  Luisa piombava nelle loro file, brandendo la rôcca e
un turbine in mezzo a quelli di Bibbiena e di Fronzola. La  Contessa  si avanzava sempre fra i nemici sgomenti, che non osavano
che gli serbava per avergli dato una moglie modello come la  contessa  Luisa, e un talismano che nessun altro possedeva. E volle
in ogni guerra. Ma venuto a morte il conte Gherardo e la  contessa  Luisa, i loro discendenti non ebbero più per sant'Anna la
- Che la fede è quella che opera veramente i miracoli. La  contessa  Luisa, che si slancia nelle file nemiche armata della sola
pietosa stella... La mia, sappilo, è il sole... é la  contessa  Bella!- Tutto ciò in un minuto fu detto, e senza pure
ch'io sappia, amici in paradiso. Da onesto cavaliere la  contessa  ho conquiso, e or vi prego osservare che m'ho un ferro
mena al "Roccolo" di Don Andrea. Colse il momento, che la  contessa  e la figliuola erano fuori ad assistere a una pia
col tagliacarte d'avorio l'avvocato, che all'entrare della  contessa  si era tirato in piedi anche lui e stava in attitudine
Fabrizio, che, sorreggendolo, gl'impedí di cadere. La  contessa  gettò un grido spaventato e si affrettò a riceverlo nelle
era al fatto delle cose, non avressimo certamente. - Ma la  contessa  gli voltò le spalle prima che egli avesse potuto finire.
fra le due sorelle, passò in unica proprietà della  contessa  Luchina. _ Per varie vicende subite dai Dal Verme
- Hai ricevuto un invito della Sturini? - Sí, e uno della  contessa  Grippa; ma vado da questa. E tu? - Chi vorrà andare a morir
dei terrazzini, e la palazzina fresca e svelta della  contessa  Grippa, dall'altro, avevano l'aria, diceva l'ingegner
andava attorno per le stanze come una mosca senza capo. La  contessa  era una donnina gentile, buona, allegra. Faceva tanto
di trent'anni. Credeteche valga la pena di stamparle? la  contessa  dice di sí, e alle volte le donne hanno piú di noi il senso
del conte, comparve in quel mentre sull'uscio: - La signora  contessa  prega il signor Giacomo, prima d'andar via, di passare un
di passare un istante da lei. - Dite invece alla signora  contessa  che l'aspettiamo qui - soggiunse il conte: e fatto un cenno
traboccare dai fossatelli. Era la prima volta che la  contessa  rivedeva Giacomo, dopo la morte di Mauro Lanzavecchia: e il
un prestito, che vogliamo assicurare alla sua attività. La  contessa  disse tutto ciò con un accento quasi sforzato, come se ogni
chicchere di porcellana, Giacomo espose nettamente alla  contessa  il desiderio di avere alle Fornaci per alcuni giorni, la
alla povera mamma. - È impossibile, - scattò a dire la  contessa  colla istintiva prepitazione di chi si difende da un
occhietti maliziosi, mentre indicava col cucchialino alla  contessa  l'amico Giacomo, che stava prendendo il suo caffè in piedi
su un drappo rosso ricamato in oro dalle mani della  contessa  e sormontato dallo stemma di casa. Duemila lire! Giacomo,
campo candido del giardino riverberavano sugli scaffali, la  contessa  si avanzò nella sua pesante gramaglia che faceva comparire
Naturalmente la notizia giunse anche agli orecchi della  contessa  Gualterio, la quale, vaghissima com'era di ornarsi, fece
e vedrete come si dice bene al vostro volto. La  Contessa  se lo provò, e parve, dopo essersi specchiata, contenta,
berretto di drappo d'oro per lei, e uno per Selvaggia. La  Contessa  annuì, e dopo aver comprato alcune stoffe, lo congedò. Il
berretti quasi simili, soltanto, in quello destinato per la  Contessa  fece porre, fra la stoffa e la fodera, il suo berretto di
anche senza dote, purché fosse di buona famiglia. La  Contessa  lo ascoltava, e siccome non s'era tolto di capo il ricco
in disparte le fece la proposta di sposar Selvaggia. La  Contessa  rispose che avrebbe dovuto interrogare il marito, ed invitò
La sera Barnaba si vestì riccamente e tornò a palazzo. La  Contessa  era raggiante di gioia, e lo condusse dal conte Gualterio,
subito, perché aveva fretta di condurre la sposa a Roma. La  Contessa  era tutta felice che gli portasse via la figliastra, e non
non chiedeva altro che il berretto di drappo d'oro della  Contessa  e una lettiga. Il matrimonio fu celebrato senza alcuna
come occulta ai convegni di uno stranier venisse; è la  contessa  Alvaro, ma sotto al suo balcone, hai sentito alitare la
una settimana in qua mi ronza intorno, perché persuada la  contessa  a cedergli un certo campo e una cascina, detta la
di tifo, che pare scongiurata. Essa ha trovato nella  contessa  una madre amorosa, che me la farà guarire". Giacomo era
che non esitò a trattare direttamente per incarico della  contessa  questa faccenduola delle cambiali di don Giacinto,
di banchieri ricchi sfondati e, se avesse voluto, farne una  contessa  o una marchesa. Duecento mila lire pronte e il resto a
né ricevere, né vedere il denaro: - Dica alla signora  contessa  che non intendo far speculazioni sulla inesperienza di un
molto meno di quel che dicono. Spero invece che la signora  contessa  vorrà accontentare quel mio modesto desiderio che lei sa,
non usa a vendere e non so come potrò persuadere la  contessa  . - Lei può molto, ora, lo sappiamo; e sappiamo anche che
qui a definire la faccenda di queste cambiali. La signora  contessa  desidera che il conte non ne sappia nulla . - So rispettare
dal suo volto emanava un sorriso celestiale. Le donne della  contessa  Chiarenza, invece, per secondare la loro signora, non
di salire su su fino in cima. Lavella la ubbidì, e la  Contessa  saliva dietro a lei, e tanti erano gli scalini che, giunta
correvano a frotte e pulivano il pavimento senza che la  Contessa  si accorgesse di nulla. Ella uscì dalla prigione pensando
ingordi, quelli che avevano mangiato il cibo recato dalla  Contessa  invece di portarlo nei nascondigli, si contorcevano sul
sul pavimento dagli spasimi. - Ma che ho fatto alla  Contessa  perché mi voglia veder morta? - diceva la povera ragazza
che le annunziava la prossima liberazione. La torre ove la  Contessa  teneva rinchiusa la figliastra era l'ultima del castello e
della notte la torre cadde con grandissimo fracasso e la  contessa  Chiarenza, che stava dalla sua finestra a guardare
capelli disciolti, le vesti bruciate, comparve Lavella. La  Contessa  mandò un grido vedendola, ma ricompostasi subito disse: -
un coro di voci celestiali, che gli altri non udivano. La  contessa  Chiarenza compose la figlia nella bara, e mentre la sala
correre per il mondo con quella, inzuppata nel sangue della  contessa  Bella.
del conte che copre quasi anche il suo domestico. E la  contessa  Fosca? E il conte Nepo? Nessuno era disceso dal treno di
nelle palme delle mani di cui s'era coperta il viso, la  contessa  Fosca Salvador salutò il conte Cesare che le veniva
che voleva e non poteva essere allegra. Peggio fu quando la  contessa  volle fargli un bacio e lo affogò in un diluvio di
e il suo ripetere: "Eccellenza, Eccellenza". "Ciò" gridò la  contessa  "sta a vedere che mi bacia Momolo. C'è di meglio se volete
mandato al diavolo tutta la compagnia. I discorsi della  contessa  gli mettevano rabbia. Momolo e le due donne che stavano
per la signorina e si avviò di sopra con gli ospiti. La  contessa  Fosca gli raccontò che quella ignota signorina era discesa
se ne trovarono. "Chi sia e cosa vogli a" aggiunse la  contessa  "non l'ho inteso. Già ha detto pochissime parole; e, volete
alla Camera. Ed ora, mentre la vena inesauribile della  contessa  Fosca gittava chiacchiere sul capo di Marina, egli, dal
domestico annunciò che la cena per i signori era pronta. La  contessa  Fosca volle a forza il braccio di suo cugino. Nepo
che l'accettò con un leggero cenno del capo, guardando la  contessa  e continuando a parlare con lei. S'era fatto un braccio
un desiderio solo, angoscioso. Lo aveva ben detto la  contessa  Fosca che la povera signorina era estenuata. Diventò
della stima e dell'amicizia che aveva per suo padre. La  contessa  Fosca chiedeva spiegazioni all'uno e all'altro e non
Alessandro di Romena sposò una signora di fuorivia. La  contessa  era piuttosto bruttina e malaticcia, e s'annoiava sempre,
diceva Riccio, e lo invitò a salire nella sala dov'era la  contessa  Berta. Questa stava rincantucciata in un seggiolone, sotto
destriero e ritornare da tuo padre! - Perché? - domandò la  contessa  Berta. - Fui mandato qui per farti ridere; tu ridi e io
e io ho gabbato molta gente, ma non fui mai gabbato. La  Contessa  continuò a ridere e il gobbo prese a dire: - Messere e
tu mi chiami gobbo, io ti chiamo pelato. A questo punto la  Contessa  rise, e risero tutte le dame presenti; il Conte soltanto
bastò, come la prima volta, per far ridere a crepapelle la  Contessa  e le sue dame. Col giullare era entrata davvero l'allegria
nel castello di Romena, e quando egli vedeva che la  Contessa  era pensierosa, si permetteva di far burle d'ogni genere, e
ne torno oltralpe, da dove son venuto, - disse Riccio. La  contessa  Berta, che sapeva tutto, non poteva trattenere le risa,
prima alla Verna e poi in Gallizia. Quello che ridessero la  Contessa  e il conte di Romena al racconto delle avventure di quella
notte, fatto da Riccio, non si può dire con parole. La  Contessa  badava a dirgli basta, perché dal tanto ridere soffriva. E
e gli riprendesse l'oro che gli aveva dato, e via. La  contessa  Berta rimase in sala a ridere e non dimenticò più la
No, non è inganno: a Steno già già sfugge la vita, e la  contessa  Bella, trepida, impietosita, come attratta da un fascino
Conte era disceso, l'avvocatissimo si avanzò a scovare la  Contessa  Nerina De Ritz ed il pubblicista Adriano Meraldi dal
farfalle: Fatene dell'amore. Sì fatene pure dell'amore. La  Contessa  De Ritz, dottorale, teologhessa, senza diminuire la sua
staccandosi dall'on. Spantigati assente e rivolgendosi alla  Contessa  presente, continuò in tono più dolcificato: * Ella,
ciò che sarebbe qualche cosa di più, un bacio della signora  Contessa  ... L'impertinenza venne detta con una grazia così
liscia. * Invece mi contento di un biglietto rosso. La  contessa  lo sborsò dessa con un gesto imperioso, che avrebbe fatto
di Nerina, fino a sposarla da italiano rinnegato ... La  Contessa  De Ritz diportavasi a Venezia anelando di imitare il modo
dire in dialetto veneziano da un medico Pagello ... E la  Contessa  avrebbe voluto trovare lì per lì un medico Pagello, come la
civile e presentata una querela di adulterio. La  Contessa  si decise all'immediata fuga per ottenere il divorzio e
del Santo Oblio ... Invece appunto in quella mattina la  Contessa  Nerina De Ritz nata Vispi ed Adriano Meraldi avevano
l'Oriente. Dalla balaustra sotto il gabbiotto di prora la  Contessa  con un gomito sopra una spalla di Adriano scioglieva un
è una storia vera, vera, vera. Dovete dunque sapere che la  Contessa  Maria (una brava donna che io ho conosciuta benissimo, come
sua personcina alta, sottile e veramente aggraziata. La  contessa  passava molti mesi all'anno in una sua villa: e non lo
queste parole di Alberto, occorre avvertire che la  Contessa  aveva messo l'uso di regalare a' suoi figli due o tre soldi
i fiorentini. Finita appena la colazione, ecco che la  Contessa  disse sorridendo ai suoi tre figli: "Oggi è Natale.
e al Rebecchino che l'avevano domandata in prestito alla  contessa  per la sua abilità nel ricamare. Avvicinandosi il
fruttasse almeno a lui la libertà, e qualche compenso. La  contessa  aveva promesso che, fin dove un male si può riparare a
impazienza, non la lasciavano piú ferma sulla sedia. La  contessa  aveva le prove della sua innocenza, e Giacomo non poteva
Giacomo: "Per quanto il colpo sia stato grande" scriveva la  contessa  "egli mi ha promesso di perdonare, e sarebbe già venuto a
pregare sempre per te." Nella lettera a donna Adelasia la  contessa  lasciava trasparire invece tutte le paure e le
Zeni gli venne alle labbra, mentre osservava la fotografia.  Contessa  Zeni dunque? Ma tacque. Capì che in quel nome era la
porta loro ... Ancora una volta Claudio non trovò parola. -  Contessa  ... - Ah! non mi chiami contessa per carità; almeno lei!
non trovò parola. - Contessa ... - Ah! non mi chiami  contessa  per carità; almeno lei! ... E Claudio rinunciò a parlare di
professore Losati e la  Contessa  De Ritz avevano fissate all'Albergo del Leon d'Oro due
Lorenzina, la sua unica Lorenzina! ... che divario dalla  contessa  ecatomfila! ... Nella fantasia erudita gli ritornava un
Cotal qual io la lascio a maggior bando. Inutilmente la  Contessa  si adoperava ad ottenere l'ingresso da quell'uscio con la
più lepidamente: * Non dico " così sia!" . * * * La  Contessa  trovò sul tavolino da notte un foglio dell' Eco di
e monache agli esami normali e magistrali. * * * La  Contessa  De Ritz, scacciata dai felici Losati, giocata, tradita dai
brutte: " Viva i Mariti ed abbasso Piemonte Reale!" La  Contessa  De Ritz non ebbe uopo di ricorrere ai mariti per risolvere
erano rappresentate nelle proposte di amore fatte alla  Contessa  De Ritz, la cui bellezza pareva perfezionata divinamente
nelle conquiste amorose. Vide, come in un baleno, la  Contessa  De Ritz alla passeggiata dell'Acquasola, e gli parve di
d'Anglas pari di Francia, non si gloriava di presentare la  Contessa  Guiccioli sua moglie in seconde nozze come ci-devant
muovevano la Massoneria e il gesuitismo per restituire la  Contessa  Nerina al padre e al marito legittimo. Ora è succeduta la
addensavano per acchiappare nella più vergognosa ragna la  contessa  Nerina, ed attrarla all'ultima perdizione. Essa con la sua
Dimmi, perché, in settembre, viene al Palazzo mia cugina la  contessa  Fosca Salvador e Sua Eccellenza Nepomuceno, detto Nepo,
volentieri due mesi all'anno, non però con la vecchia  contessa  ch'è un gran sacco scucito di chiacchiere trite e peste.
soffrire, lo chiamava un personaggio d'anticamera. La  contessa  Fosca, che io ho udita parlare di mio zio con orrore, ha
rosario. E il sonno viene, viene con le ombre leggere della  contessa  Fosca, del conte Nepo e dei loro bauli. Addio, myosotis.
Le buone risposte si facevano invece molto aspettare. La  contessa  esitava a mettere altre persone a parte di un segreto, che
dal passo incerto, dal pallore, dall'affanno con cui la  contessa  entrò in sala, capirono che qualche cosa di grosso era
una mezz'ora in vivo e segreto colloquio. Quando la  contessa  ebbe esposto il caso, che l'aveva condotta a Buttinigo, con
mani due o tre volte in atto di scongiuro, vedendo che la  contessa  era in procinto di perdere le forze, si mosse, levò colle
donna Adelasia, interpretando il lungo silenzio della  contessa  come una confessione - se fosse il figlio d'un fattore, o
col velo a fine di liberarlo dal tormento che provava. La  contessa  e il conte di Poppi affrettarono il passo per non vedere
e la notizia che l'infermo e i due uomini erano spariti. La  Contessa  scoppiò in lacrime, il Conte ordinò che fossero sellati i
si può dire quali accoglienze le facessero il Conte e la  Contessa  e con quanta devozione assistessero al Te Deum cantato come
nozze furono celebrate di lì a poco, e per lunghi anni la  contessa  di Poppi fu l'angiolo della casa. - Nonna, - disse Carlo
fu ucciso poi Bonconte di Montefeltro, padre della  contessa  Manentessa, sposa del conte Selvatico di Pratovecchio, e
Lasciati gli amici, ascese nella vasta sala d'armi, dove la  Contessa  pregava ancora in mezzo alle sue dame. - Signor mio, qual
madonna; ho vinto la prova e il mio onore è salvo. La  Contessa  non osò chieder di più, ma si ridusse tutta pensosa nelle
di Pratovecchio durò due settimane, e in quel tempo la  Contessa  apprese dalla bocca di lui, assalito dal delirio, tutto ciò
una mula e buona scorta, cavalcò un dì fino all'Eremo. La  contessa  di Pratovecchio fece come i monaci le avevan detto di fare,
il sonno del signor mio! Durante le ricerche e le prove, la  contessa  di Pratovecchio aveva consumato tutto il cero pasquale, ed
che Selvatico riacquistava la forza e la baldanza, la  Contessa  si faceva bianca come un giglio e si struggeva ogni giorno
forte drappello di gente, parte a piedi parte a cavallo. La  Contessa  lo accompagnava con le sue preghiere, ma era afflitta,
verso Pratovecchio. Due giorni dopo il Conte e la  Contessa  si recarono in processione al pian di Campaldino, e quivi
ogni tanto si trovano mucchi d'ossa bianche, sulle quali la  contessa  di Pratovecchio aveva sparso la terra. E qui la novella è
passato l'orrore delle avventure nei giardini pubblici. La  Contessa  Cento su 'na rama era naturalmente alla testa dell'evasione
denari o carezze, pur di essere lasciate andar via. La  Contessa  Nerina, appostata la scaletta, già era salita sul piovente
sotto la protezione di un onorato barone! * rispose la  Contessa  dall'alto del muricciuolo. Vinta dal nuovo Capriccio essa
Trippone prevede, che ci vorranno due diavoli a portare la  Contessa  de Ritz all'Inferno, se non la salverà la Santissima
possibilmente qualche sorellevole servizio all'amica  Contessa  Nerina. Il marito le obbiettò a lungo, che in un governo
rettilineo accennò di farlo deviare la prima vista della  Contessa  Nerina rinchiusa nel Santo Oblio. Essa gli rivolse uno
i lumi al suo proscenio. Era rimasta da esaminare la  Contessa  Nerina De Ritz-Vispi, la quale rinchiusasi nella sua cella
protagonista. Di essa dobbiamo principalmente occuparci. La  Contessa  Nerina, perpetua Dea dei Capricci, dopo avere provate le
bruna, sdraiato calco coll'animo tutto il creato. La  contessa  Nerina in casa gli era il commento vivente, seducente di
nelle sue procaci speranze, la mossa spirituale della santa  Contessa  Matelda è profanata in un programma di facile conquista
è profanata in un programma di facile conquista della porca  contessa  Nerina: Come anima gentil che non fa scusa Ma fa sua voglia
forze e della sua perfezione" . In quel punto apparve la  Contessa  Nerina davanti la libreria, come Venere sorta da un mare
il primo aveva sedici anni, e il secondo quattordici. La  contessa  Costanza aveva fatto loro insegnare tutto ciò che si
Il padre loro era morto quando erano ancor piccini, e la  contessa  Costanza li aveva tenuti presso di sé; ma quando furono
tu sia più economo per l'avvenire. Gli uomini che la  contessa  Costanza aveva dato come scorta ai figli, offrirono il loro
i due fratelli dovevano passare alla Corte del nonno, e la  contessa  Costanza li richiamava con insistenza presso di sé, tanto
il suo primogenito. Quando il loro arrivo fu segnalato alla  contessa  Costanza dal soldato che stava sempre in vedetta sulla più
d'esser buon figlio, buon signore e buon cristiano. La  Contessa  ordinò subito grandi feste per solennizzare l'investitura
questi si trovavano molte dame e fanciulle, parenti della  contessa  Costanza. Una sera tutta la comitiva era adunata nella
stropiccio dei passi di tante e tante coppie allegre. La  contessa  Costanza e alcune matrone soltanto erano rimaste sedute, e
il chiarore, e nella sala buia nessuno osava fiatare. La  contessa  Costanza era caduta in terra, le altre dame avevano perduto
compiaceva che in guerreggiamenti, giostre, e cacce; ma la  contessa  Margherita, che menava vita ritirata nel suo grandissimo
stavano accanto i suoi parenti di Romena e di Porciano. La  Contessa  non era uscita dalla camera, perché da più giorni era assai
più a ser Grifo dopo quella breve visita. La malattia della  contessa  Margherita e le smanie del loro cugino li occupavano ben
e il cerusico meno di lui. Intanto la febbre bruciava la  contessa  ogni giorno più. In questo frattempo ser Grifo era stato
Intanto al palazzo giungevano tutti i parenti della  contessa  Margherita. Chi da Stia, chi da Pratovecchio, chi da una
ma la febbre non cedeva, e la notte del terzo giorno la  contessa  spirò. Il marito pareva più nel mondo di là che di qua,
il corteo, che dal palazzo doveva recare la salma della  Contessa  all'abbazia di San Fedele, traversando il paese. La cassa
curvo sulla cassa che accoglieva il cadavere della bella  contessa  Margherita e piangeva fissandola. In terra giacevano
... Mi ha detto: Se la tua padroncina volesse diventare la  Contessa  Grippa di San Celso! E scoppiò in una risata. Ma Giacinta