Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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appena giorno. Ho letto quasi tutta la notte.  Che  scrittore questo Salgari! Che romanzi!... Altro che i
letto quasi tutta la notte. Che scrittore questo Salgari!  Che  romanzi!... Altro che i Promessi Sposi con quelle
notte. Che scrittore questo Salgari! Che romanzi!... Altro  che  i Promessi Sposi con quelle descrizioni noiose che non
Altro che i Promessi Sposi con quelle descrizioni noiose  che  non finiscono mai! Che bella cosa essere un corsaro! E un
Sposi con quelle descrizioni noiose che non finiscono mai!  Che  bella cosa essere un corsaro! E un corsaro nero, per
essere un corsaro! E un corsaro nero, per giunta! Non so  che  cosa mi sia entrato nel cervello, leggendo tante avventure
avventure una più straordinaria dell'altra... Ma il fatto è  che  non posso star fermo e sento proprio la voglia di far
fermo e sento proprio la voglia di far qualcosa di grande,  che  faccia impressione a quelli che mi perseguitano,
di far qualcosa di grande, che faccia impressione a quelli  che  mi perseguitano, dimostrando che in certi momenti anche un
impressione a quelli che mi perseguitano, dimostrando  che  in certi momenti anche un ragazzo può diventare un eroe,
 Che  frescura! Che silenzio! (Sbadiglia.)
frescura!  Che  silenzio! (Sbadiglia.)
pie  che  pregate prima di porvi a letto, non pregate pei morti che
che pregate prima di porvi a letto, non pregate pei morti  che  stan nel cataletto non pregate per gli ospiti del tenebrore
cataletto non pregate per gli ospiti del tenebrore eterno,  che  dal mondo partendo sono usciti d'inferno. Stesi
sacra Natura ascoltano la voce: senton la vita immensa  che  si prepara al sole, han nei capegli l'umide radici delle
capegli l'umide radici delle viole, han nei pugni gli steli  che  diverranno abeti; i morti nella terra son tranquilli e
i morti nella terra son tranquilli e lieti. Genti pie  che  pregate quando la notte cade, non pregate pei morti che
pie che pregate quando la notte cade, non pregate pei morti  che  bevon le rugiade, che si mutano in foglie, che si mutano in
la notte cade, non pregate pei morti che bevon le rugiade,  che  si mutano in foglie, che si mutano in fiori; non pregate
pei morti che bevon le rugiade, che si mutano in foglie,  che  si mutano in fiori; non pregate pei giunti, pregate pei
viatori, per i vivi pregate quando cade la notte. E allor  che  i Mali intorno scaraventansi a frotte, e par che Iddio
E allor che i Mali intorno scaraventansi a frotte, e par  che  Iddio dimentichi le misere creature, come s'Ei pur dormisse
pur dormisse nelle sue regge oscure. Pregate per le madri  che  aspettano; pregate per le livide teste nel gioco
per le livide teste nel gioco ottenebrate; per la donna  che  stende le braccia all'uomo ignoto, pel povero poeta, altro
all'uomo ignoto, pel povero poeta, altro prigion del loto,  che  assalta il ciel coll'anima che lagrima e fa sangue; pregate
altro prigion del loto, che assalta il ciel coll'anima  che  lagrima e fa sangue; pregate per la turba negli ospitali
malinconia; per gli amanti pregate, scongiurate il Signore,  che  creò la Sventura quando creò l'Amore!
 Che  intendete dire? Che ho mangiato troppo? ...
Che intendete dire?  Che  ho mangiato troppo? ...
vedere se mi riesce d'acchiappare questa famosa bicicletta  che  da tanto tempo mi vedo scappare davanti agli occhi. A casa
mi vedo scappare davanti agli occhi. A casa non ci siamo  che  io, Virginia e Caterina. I miei genitori con Ada sono
passare una settimana da Luisa. La mamma è partita, dicendo  che  questo viaggio non le farà pro; che si struggerà tutto il
è partita, dicendo che questo viaggio non le farà pro;  che  si struggerà tutto il tempo che starà fuori, per la paura
viaggio non le farà pro; che si struggerà tutto il tempo  che  starà fuori, per la paura che io ne faccia delle solite. ma
si struggerà tutto il tempo che starà fuori, per la paura  che  io ne faccia delle solite. ma io le ho raccomandato di non
le ho raccomandato di non stare in pensiero, promettendole  che  sarò buono, che anderò tutti i giorni a scuola, che
di non stare in pensiero, promettendole che sarò buono,  che  anderò tutti i giorni a scuola, che ritornerò a casa appena
che sarò buono, che anderò tutti i giorni a scuola,  che  ritornerò a casa appena finite le lezioni, e obbedirò a mia
ragazzo modello. Voglio invocare tutti i santi del Paradiso  che  mi aiutino a cacciare le cattive tentazioni. Caterina dice
mi aiutino a cacciare le cattive tentazioni. Caterina dice  che  tutto sta a cominciare; che non è poi una cosa tanto
tentazioni. Caterina dice che tutto sta a cominciare;  che  non è poi una cosa tanto difficile esser buoni per una
basta volere. Non so come fa a sapere queste cose, lei  che  non è stata mai un ragazzo. Ma è certo che per aver
queste cose, lei che non è stata mai un ragazzo. Ma è certo  che  per aver finalmente una bicicletta, credo che potrò fare a
Ma è certo che per aver finalmente una bicicletta, credo  che  potrò fare a meno di gettare i sassi dietro i cani per la
dietro i cani per la strada, e salar la scuola. Non c'è  che  dire, quest'altra settimana potrò girare su e giù per il
sé):  Che  sciocco! L'ho ringraziata anch'io! ... Che sciocco!
sé): Che sciocco! L'ho ringraziata anch'io! ...  Che  sciocco!
 Che  intendete dire? Che io mangio per cinquanta persone?
Che intendete dire?  Che  io mangio per cinquanta persone?
chi è costui  che  sa tutto? Che ne dite, Eccellenza?
chi è costui che sa tutto?  Che  ne dite, Eccellenza?
sono stato a girare col cavalier Metello  che  è un signore amico dì Collalto, molto istruito e che sa la
che è un signore amico dì Collalto, molto istruito e  che  sa la storia d'ogni monumento dall'a alla zeta. Mi ha
dall'a alla zeta. Mi ha portato a vedere il Colosseo  che  anticamente era un anfiteatro dove facevano i combattimenti
a veder mangiare i cristiani vivi. Com'è bella Roma per uno  che  abbia passione per la storia! E che grande varietà di paste
bella Roma per uno che abbia passione per la storia! E  che  grande varietà di paste al caffè Aragno, dove sono stato
quale ha detto: - Si chiama Ponte Molle perché è sul Tevere  che  è sempre molle, ossia bagnato a questo modo, e non è come
ossia bagnato a questo modo, e non è come tanti altri fiumi  che  appena vien l'estate si asciugano subito. - Quando ho detto
subito. - Quando ho detto questa cosa al cavalier Metello,  che  è venuto poco fa per fissar la passeggiata di domani, si è
anche Mulvius e v'è pure chi lo chiamava Milvius, a il nome  che  ha ora è forse una corruzione dell'antica denominazione
una corruzione dell'antica denominazione Molvius, nome  che  deriva probabilmente dal colle che gli sovrasta di faccia,
Molvius, nome che deriva probabilmente dal colle  che  gli sovrasta di faccia, sebbene molti si ostinino nella
facendola derivare da Aemilius ossia da Emilio Scauro  che  si crede sia stato il costruttore del ponte, mentre d'altra
il costruttore del ponte, mentre d'altra parte è provato  che  lo stesso ponte esisteva un secolo prima che nascesse
è provato che lo stesso ponte esisteva un secolo prima  che  nascesse Emilio Scauro, tanto è vero che Tito Livio
un secolo prima che nascesse Emilio Scauro, tanto è vero  che  Tito Livio dichiara che quando il popolo di Roma andò
Emilio Scauro, tanto è vero che Tito Livio dichiara  che  quando il popolo di Roma andò incontro ai messi che
che quando il popolo di Roma andò incontro ai messi  che  portavano la notizia della vittoria contro Asdrubale,
a me, dico la verità, mi persuadeva più la spiegazione  che  mi ha dato stamani quell'uomo che tutti i Milvius, Molvius
più la spiegazione che mi ha dato stamani quell'uomo  che  tutti i Milvius, Molvius i Mulvius del cavalier Metello.
a riordinare le idee per raccontare qui la scena di ieri  che  è stata come la scena d'una tragedia, ma non di quelle che
che è stata come la scena d'una tragedia, ma non di quelle  che  fa D'Annunzio che sentii recitare una volta e che anche la
la scena d'una tragedia, ma non di quelle che fa D'Annunzio  che  sentii recitare una volta e che anche la mamma diceva che
di quelle che fa D'Annunzio che sentii recitare una volta e  che  anche la mamma diceva che non poteva stare, benché le mie
che sentii recitare una volta e che anche la mamma diceva  che  non poteva stare, benché le mie sorelle le dessero sulla
stare, benché le mie sorelle le dessero sulla voce, dicendo  che  dipendeva che lei non era intellettuale. La mia, invece, è
le mie sorelle le dessero sulla voce, dicendo che dipendeva  che  lei non era intellettuale. La mia, invece, è una tragedia
non era intellettuale. La mia, invece, è una tragedia vera  che  si potrebbe intitolare: Il piccolo bandito ossia La vittima
della libertà perché, in fin dei conti, tutto quello  che  mi succede è stato per dare la libertà a un povero canarino
mi succede è stato per dare la libertà a un povero canarino  che  la sora Matilde voleva tenere chiuso in gabbia. Ieri
eno, s'intende, quella della marchesa Sterzi e del marchese  che  fa la cura della cipolla. Il babbo è stato a sentir tutto,
non siamo arrivati a casa. Lì ho trovato la mamma e l'Ada  che  mi hanno abbracciato tutte piangenti, ripetendo come un
per rimuovere il babbo dalla sua risoluzione, ma io sentivo  che  il babbo ripeteva sempre questo ritornello: - Non lo voglio
lo voglio più vedere! Non lo voglio più vedere! - Bisogna  che  renda questa giustizia all'avvocato Maralli: è un uomo di
questa giustizia all'avvocato Maralli: è un uomo di cuore  che  difende i deboli contro la persecuzione e contro le
i deboli contro la persecuzione e contro le ingiustizie, e  che  a tempo e luogo sa mostrarsi grato dei benefici ricevuti. E
benefici ricevuti. E per questo, ricordando la pistolettata  che  gli tirai nell'occhio ha detto al babbo: - Che vuole? quel
pistolettata che gli tirai nell'occhio ha detto al babbo: -  Che  vuole? quel ragazzo fu lì lì per accecarmi e dopo, il
caminetto nel salotto da ricevere. Ma non posso dimenticare  che  io e Virginia dobbiamo a lui se siamo uniti... E poi prese
mie difese, a scuola, contro il nipote di Gaspero Bellucci  che  diceva male di me... Io l'ho saputo, e questo indica che
che diceva male di me... Io l'ho saputo, e questo indica  che  Giannino è un ragazzo di sentimento, non è vero, Giannino?
generoso: egli voleva dar la libertà a un uccellino... -  Che  avvocato d'ingegno è il Maralli!... Io che stavo fuori
uccellino... - Che avvocato d'ingegno è il Maralli!... Io  che  stavo fuori dell'uscio a sentire questo suo discorso così
disse, asciutto: - Va bene: ma poiché il socialismo vuole  che  ciascuno abbia la sua parte di gioia nel mondo, perché
tempo? - E perché no? - esclamò il Maralli. - Scommetto  che  ho la maniera di farlo diventare un omino... - Sentirai che
che ho la maniera di farlo diventare un omino... - Sentirai  che  gioia! - disse il babbo. - In ogni modo, siccome io non
un mese dal Maralli, dove potrò riabilitarmi e dimostrare  che  non sono, in fondo, quell'essere insopportabile che dicono
che non sono, in fondo, quell'essere insopportabile  che  dicono tutti. * * * Virginia e suo marito, fin dal loro
e suo marito, fin dal loro ritorno dal viaggio di nozze  che  fecero quando prese fuoco il caminetto nel salotto da
salotto da ricevere, vennero ad abitare questo quartiere  che  è molto comodo e centrale e dove mio cognato ha messo pure
e dove mio cognato ha messo pure il suo studio d'avvocato,  che  ha un ingresso a sé ma che comunica con la casa per mezzo
pure il suo studio d'avvocato, che ha un ingresso a sé ma  che  comunica con la casa per mezzo d'un usciolino che mette
a sé ma che comunica con la casa per mezzo d'un usciolino  che  mette nella stanza degli armadi. Io ho una cameretta
degli armadi. Io ho una cameretta piccola, ma elegante,  che  dà sul cortile e dove sto benissimo. In casa, oltre mia
e il Maralli, c'è il signor Venanzio, zio del Maralli,  che  è venuto da qualche giorno a passare un po' di tempo presso
a passare un po' di tempo presso il nipote, perché dice  che  questo clima gli giova di più alla salute. Però la salute
si sa dove l'abbia: è un vecchio cadente, sordo al punto  che  bisogna parlargli col corno acustico, e ha una tosse che
che bisogna parlargli col corno acustico, e ha una tosse  che  pare un tamburo. Dicono però che è ricco sfondato, e che
acustico, e ha una tosse che pare un tamburo. Dicono però  che  è ricco sfondato, e che bisogna trattarlo con tutti i
che pare un tamburo. Dicono però che è ricco sfondato, e  che  bisogna trattarlo con tutti i riguardi. Domani ritorno a
stazione a prendere la signora Merope Castelli e Maria,  che  a vederla è una bambina qualunque, ma che discorre in
Castelli e Maria, che a vederla è una bambina qualunque, ma  che  discorre in bolognese in modo che fa proprio ridere, perché
una bambina qualunque, ma che discorre in bolognese in modo  che  fa proprio ridere, perché non ci si capisce niente. Tutti
ci si capisce niente. Tutti in casa sono felici e contenti  che  sieno venute queste nostre future parenti, e anche io ne
future parenti, e anche io ne godo moltissimo, tanto più  che  Caterina ha preparato due bei dolci, uno con la crema e uno
 Che  dolore! Che dolore! Egli morì da tanti anni ed è ancor
Che dolore!  Che  dolore! Egli morì da tanti anni ed è ancor piena di peccato
mia. L'amo ancora! L'amo ancora! Cerco Dio, non trovo  che  lui, ardo sempre delle passate ebbrezze.
nell'anno novo!  Che  pranzo, ieri! Quanti dolci e liquori e rosolii e pasticcini
rosolii e pasticcini di tutti i colori e di tutti i sapori!  Che  bella cosa è il capodanno e che peccato che venga così di
colori e di tutti i sapori! Che bella cosa è il capodanno e  che  peccato che venga così di rado! Se comandassi io, vorrei
tutti i sapori! Che bella cosa è il capodanno e che peccato  che  venga così di rado! Se comandassi io, vorrei fare una legge
la sora Matilde, la quale ieri mangiò tanti biscottini,  che  stamani ha dovuto pigliare l'acqua di Janos.
LETTORI L'autore di questi due racconti fu uomo  che  ebbe lagrime e dolori molti; gioje pochissime; rari sorrisi
di farvi ridere. Vi è egli riuscito? Forse non ha fatto  che  ripetere in altra cadenza, con altro ritmo quell'inno di
in altra cadenza, con altro ritmo quell'inno di dolore  che  proruppe così spontaneo e così gagliardo dal suo petto.
e sotto il riso del gioviale s'indovina il gemito d'uno  che  soffre. Usategli venia, e siategli grati dell'intenzione.
Usategli venia, e siategli grati dell'intenzione. Pensate  che  egli dorme alcune braccia sotterra, e che non raggiunse il
Pensate che egli dorme alcune braccia sotterra, e  che  non raggiunse il ventinovesimo anno. Questi due racconti,
il ventinovesimo anno. Questi due racconti, dei primissimi  che  segnarono la sua carriera letteraria non hanno i pregi
la sua carriera letteraria non hanno i pregi d'altri lavori  che  nacquero più tardi. Sono ad ogni modo dilettevoli. La forma
d'essi non farà male a nessuno; potrà far bene a coloro  che  vogliano conoscere come gl'ingegni sventurati sappiano
Se scopro  che  i miei ordini non sono stati eseguiti! ... Che fate qui,
Se scopro che i miei ordini non sono stati eseguiti! ...  Che  fate qui, Regina?
diversi giorni  che  non scrivo nulla nel mio giornalino, e questo dipende
mia buona volontà, non ero arrivato a far tutto il compito  che  ci avevan dato! Ma oggi non posso proprio fare a meno di
i miei pensieri, una grande notizia, una notizia strepitosa  che  dimostra come i ragazzi. anche quando fanno del male, in
bene, mentre i grandi, per quel gran viziaccio di esagerare  che  hanno, ci perseguitano ingiustamente, perché qualche volta
l'avvocato Maralli iersera, in una lunga conversazione  che  ha avuto col babbo, gli ha chiesto la mano di Virginia.
in casa. La mamma, appena l'ha saputo s'è messa a urlare  che  sarebbe stato un delitto il sacrificare una povera
mani di quell'uomo senza principi e senza religione, e  che  lei non avrebbe mai e poi mai dato il suo consenso. Il
e poi mai dato il suo consenso. Il babbo, invece, sostiene  che  il Maralli è un ottimo partito per Virginia sotto tutti gli
tutti gli aspetti, perché è un giovane molto avveduto e  che  farà carriera e che bisogna adattarsi ai tempi, molto più
perché è un giovane molto avveduto e che farà carriera e  che  bisogna adattarsi ai tempi, molto più che oggi l'essere
farà carriera e che bisogna adattarsi ai tempi, molto più  che  oggi l'essere socialista non è una cosa brutta come venti
venti anni sono. Virginia dà ragione al babbo, e ha detto  che  il Maralli è quel che si può desiderare di meglio, e che
dà ragione al babbo, e ha detto che il Maralli è quel  che  si può desiderare di meglio, e che lei, giacché s'è
che il Maralli è quel che si può desiderare di meglio, e  che  lei, giacché s'è presentata l'occasione d'accasarsi, non se
non se la vuol lasciare scappare. Anche io avrei piacere  che  questo sposalizio si facesse, perché così ci sarà un altro
s'è intromessa nella questione tra me e il Maralli e pare  che  egli non mi riporti a casa mia come aveva minacciato di
non mi riporti a casa mia come aveva minacciato di fare. -  Che  badi bene, però, - ha detto a mia sorella - che badi di
di fare. - Che badi bene, però, - ha detto a mia sorella -  che  badi di rigar diritto! Io mi son già pentito di quel che ho
- che badi di rigar diritto! Io mi son già pentito di quel  che  ho fatto per lui, e ormai basta una goccia per far
due settimane  che  non ho più scritto una parola nel mio giornale, perché mi
mio giornale, perché mi sono ammalato da quel giorno famoso  che  fui per affogare e che scappai dal letto mentre sudavo.
sono ammalato da quel giorno famoso che fui per affogare e  che  scappai dal letto mentre sudavo. Collalto è venuto su a
vedermi due volte al giorno; ed è stato così buono con me,  che  quasi quasi sento rimorso di averlo fatto spaventare quella
mi ci vorrà per guarire?… Stamani sentivo Ada e Virginia  che  parlavano insieme nel corridoio: com'è naturale, mi sono
com'è naturale, mi sono messo ad ascoltare quello  che  dicevano. Pare che ci sarà, nientemeno, che una festa da
mi sono messo ad ascoltare quello che dicevano. Pare  che  ci sarà, nientemeno, che una festa da ballo in casa nostra.
quello che dicevano. Pare che ci sarà, nientemeno,  che  una festa da ballo in casa nostra. Virginia diceva che era
che una festa da ballo in casa nostra. Virginia diceva  che  era contentissima che io sia a letto; così si sentiva più
ballo in casa nostra. Virginia diceva che era contentissima  che  io sia a letto; così si sentiva più tranquilla, ed era
ed era sicura della riuscita della festa. Essa spera  che  io debba rimanere in camera un mese intero. Non so capire
ragione di avercela con me! Oggi mi sentivo così bene,  che  mi è venuta la voglia di levarmi. Verso le tre ho sentito
Verso le tre ho sentito venir su per le scale Caterina  che  mi portava la merenda; sono sgusciato dal letto, mi sono
entrare, le sono saltato addosso, abbaiando come un cane...  Che  credi che abbia fatto quella stupida?... Dalla paura ha
sono saltato addosso, abbaiando come un cane... Che credi  che  abbia fatto quella stupida?... Dalla paura ha lasciato
Dalla paura ha lasciato cascare in terra il vassoio  che  reggeva con tutt'e due le mani... Che peccato!.. Il bricco
in terra il vassoio che reggeva con tutt'e due le mani...  Che  peccato!.. Il bricco di porcellana celeste è andato in
mille pezzi; il caffè e latte si è rovesciato sul tappetino  che  la mamma mi aveva comprato ieri; e quella sciocca ha
ieri; e quella sciocca ha cominciato a urlare così forte,  che  il babbo, la mamma, le mie sorelle, la cuoca e Giovanni
Giovanni sono corsi su tutti spaventati, per vedere quello  che  era successo... Ci può essere una ragazza più oca di
è Dio, Dio è l'universo, e l'universo è amore. I giovani  che  non si sono trovati per gran tempo al contatto della
purissimo, talora tutto ideale, sdegnoso di un pensiero  che  lo contamini, e spinto al puritanismo più rigoroso; oltre a
più rigoroso; oltre a ciò l'amore non sembra proprio  che  dell'età dell'innocenza - epoca in cui si ama tutto e non
- epoca in cui si ama tutto e non si odia nulla - e coloro  che  non amarono in quell'età, amarono difficilmente nel resto
non di rado potenti, ma la sua forza non l'attinge mai  che  dall'abitudine. È dessa che rafforza i vincoli della
la sua forza non l'attinge mai che dall'abitudine. È dessa  che  rafforza i vincoli della famiglia, che accomuna e armonizza
È dessa che rafforza i vincoli della famiglia,  che  accomuna e armonizza caratteri opposti, che conserva alle
della famiglia, che accomuna e armonizza caratteri opposti,  che  conserva alle nostre affezioni, anche cessate, quel non so
conserva alle nostre affezioni, anche cessate, quel non so  che  di esigente, di doveroso, di inesorabile, a cui ci
creature si amarono per tutta la vita, pel solo motivo  che  ebbero la forza di amarsi da principio per un pajo di mesi:
esclamare: come abbandonarci? è impossibile, è tanto tempo  che  ci amiamo! .... Si suol dire che l'amore non mira che al
impossibile, è tanto tempo che ci amiamo! .... Si suol dire  che  l'amore non mira che al possedimento e che con esso
tempo che ci amiamo! .... Si suol dire che l'amore non mira  che  al possedimento e che con esso finisce, e non si distingue
Si suol dire che l'amore non mira che al possedimento e  che  con esso finisce, e non si distingue tra la passione e
e non si distingue tra la passione e l'amore. È la passione  che  si uccide col possedimento, ma l'amore incomincia con esso
amanti: si piacciono - dei coniugi: si amano. Questo amore  che  si rafforza col progredire della vita, e sembra tanto più
della sua continuazione al di là della morte. Il dolore  che  accompagna il morire, il rimpianto che lo segue, il
morte. Il dolore che accompagna il morire, il rimpianto  che  lo segue, il desiderio che lasciamo di noi morendo sembrano
il morire, il rimpianto che lo segue, il desiderio  che  lasciamo di noi morendo sembrano dirci che una sola cosa
il desiderio che lasciamo di noi morendo sembrano dirci  che  una sola cosa portiamo con noi dalla terra, l'amore.
Ada è venuta a darmi le notizie dell’avvocato Maralli,  che  va sempre migliorando, e a dirmi se volevo scendere in
e a dirmi se volevo scendere in salotto, col patto  che  dopo una mezz’oretta ritornassi in camera mia. Io sono
a far visita alla mamma e mi ha fatto molte feste, dicendo  che  ero cresciuto, che avevo gli occhi intelligenti, e molte
mamma e mi ha fatto molte feste, dicendo che ero cresciuto,  che  avevo gli occhi intelligenti, e molte altre cose che dicono
che avevo gli occhi intelligenti, e molte altre cose  che  dicono le donne di noi ragazzi, quando discorrono con le
discorrono con le nostre mamme. Però mia sorella Virginia,  che  era venuta in quel momento, ha creduto bene di farmi subito
ha creduto bene di farmi subito scomparire, dicendo  che  ero troppo spensierato, ed è entrata a parlare del fatto
ed è entrata a parlare del fatto dell’altra sera  che  ha raccontato naturalmente a modo suo, esagerando, come fa
rassegnazione della povera vittima (così chiama l’avvocato)  che  rimarrà privo di un occhio per tutta la vita. Però, la
privo di un occhio per tutta la vita. Però, la signora Olga  che  è una persona molto istruita e che scrive i libri, ha detto
Però, la signora Olga che è una persona molto istruita e  che  scrive i libri, ha detto che la vittima era da
è una persona molto istruita e che scrive i libri, ha detto  che  la vittima era da compiangersi, ma che era stata una
i libri, ha detto che la vittima era da compiangersi, ma  che  era stata una disgrazia; e io ho aggiunto subito: - Sicuro:
La mamma allora ha osservato: - Curiosa! Lei ha un orologio  che  somiglia perfettamente al mio... - Ah, sì? - ha risposto la
la signora Olga - e se l'è riposto in seno, mentre Virginia  che  le stava di dietro faceva dei cenni con le mani alla mamma
le stava di dietro faceva dei cenni con le mani alla mamma  che  non capiva niente. Quando poi la signora Olga se n'è
niente. Quando poi la signora Olga se n'è andata, Virginia,  che  ha sempre il vizio di chiacchierare e di ficcare il naso
il vizio di chiacchierare e di ficcare il naso nelle cose  che  non le appartengono, ha esclamato: - Ma mamma! Non hai
è tornata dicendo: - Ma io ve ne dirò un'altra... un'altra  che  è anche più straordinaria, tanto che, prima di dirla, ho
Quando la signora Olga si è soffiata il naso ho osservato  che  aveva un fazzoletto di tela batista col ricamo come quello
aveva un fazzoletto di tela batista col ricamo come quello  che  mi regalasti tu, mamma, per la mia festa. Ebbene: ora sono
e me ne manca proprio uno!... - Sfido! È il fazzoletto  che  presi l'altro giorno per fare il gioco di prestigio in
giorno per fare il gioco di prestigio in giardino, e  che  consegnai a Marinella con dentro l'orologio della mamma!...
Ah! Oh! Uh! e sono andate a ricercare l'ultimo giorno  che  la signora Olga era stata da noi, che fu l'altro lunedì, e
l'ultimo giorno che la signora Olga era stata da noi,  che  fu l'altro lunedì, e si son ricordate che la mamma l'aveva
era stata da noi, che fu l'altro lunedì, e si son ricordate  che  la mamma l'aveva fatta passare in camera sua, e finalmente
averla letta più di una volta nel giornale del babbo, e so  che  è una specie di malattia curiosissima, che spinge la gente
del babbo, e so che è una specie di malattia curiosissima,  che  spinge la gente a rubare la roba degli altri senza neanche
un'accusa ingiusta; ma siccome Virginia è saltata su a dire  che  io sono un ragazzo e che dovevo stare zitto, e guai, anzi,
Virginia è saltata su a dire che io sono un ragazzo e  che  dovevo stare zitto, e guai, anzi, se avessi detto a
al quale avevo assistito, così io le ho piantate, lasciando  che  se la sbrigassero fra loro. Quanta superbia hanno i grandi!
ragazzi, si può giudicare le cose molto meglio di loro,  che  voglion sempre saper tutto!...
Ada ha pianto e strepitato con la mamma, perché dice  che  non è giusta che anche Virginia si sposi mentre lei deve
e strepitato con la mamma, perché dice che non è giusta  che  anche Virginia si sposi mentre lei deve marcire in casa,
condannata a restare zittellona come la zia Bettina; e  che  se il babbo dà il permesso a Virginia di sposare un
non c'è ragione di proibire a lei di sposare il De Renzis  che  è povero, ma è un giovane distinto, e che in seguito potrà
il De Renzis che è povero, ma è un giovane distinto, e  che  in seguito potrà farsi una bella posizione.
 Che  cosa c'è? ... Che vi prende? (Si ode un canto cupo,
Che cosa c'è? ...  Che  vi prende? (Si ode un canto cupo, lontano, come proveniente
rettorica e senza ipocrisie. Voi ci troverete qualche cosa  che  vi appartiene, ch'è il frutto delle vostre passioni, e se
chiudere il libro allorchè si avvicina vostra figlia - voi  che  non osate scoprirvi il seno dinanzi a lei se non alla
le ballerine, avete il buon senso di supporre  che  ella non scorga scintillare l'ardore dei vostri desideri
nelle lenti del vostro occhialetto - tanto meglio per voi,  che  rispettate ancora qualche cosa. Però non maledite l'arte
se avete il coraggio e la buona fede di seguire la logica,  che  il godimento materiale. In tutta la serietà di cui siamo
serietà di cui siamo invasi, e nell'antipatia per tutto ciò  che  non è positivo - mettiamo pure l'arte scioperata - non c'è
positivo - mettiamo pure l'arte scioperata - non c'è infine  che  la tavola e la donna. Viviamo in un'atmosfera di Banche e
piaceri è la esuberanza di tal vita. Non accusate l'arte,  che  ha il solo torto di aver più cuore di voi, e di piangere
i dolori dei vostri piaceri. Non predicate la moralità, voi  che  ne avete soltanto per chiudere gli occhi sullo spettacolo
per chiudere gli occhi sullo spettacolo delle miserie  che  create, - voi che vi meravigliate come altri possa lasciare
gli occhi sullo spettacolo delle miserie che create, - voi  che  vi meravigliate come altri possa lasciare il cuore e
possa lasciare il cuore e l'onore là dove voi non lasciate  che  la borsa, - voi che fate scricchiolare allegramente i
e l'onore là dove voi non lasciate che la borsa, - voi  che  fate scricchiolare allegramente i vostri stivalini
folleggiano ebbrezze amare, o gemono dolori sconosciuti,  che  l'arte raccoglie e che vi getta in faccia. Controllato il
amare, o gemono dolori sconosciuti, che l'arte raccoglie e  che  vi getta in faccia. Controllato il testo immagine fino a
mare è generoso come ogni cosa grande: ama tanto la terra  che  gonfio in lei si espande; della rondin che porta dall'uno
tanto la terra che gonfio in lei si espande; della rondin  che  porta dall'uno all'altro lido le querule speranze e la
del nido l'ali cogli infallibili aliti suoi distende; ciò  che  cade disprezza il mar che all'alto tende: quando l'albero è
aliti suoi distende; ciò che cade disprezza il mar  che  all'alto tende: quando l'albero è infranto e sommersa è la
sa, triste ed anelo, s'esso mai non racchiuda più misteri  che  il cielo. E il mar conosce l'uomo più che l'uom nol
più misteri che il cielo. E il mar conosce l'uomo più  che  l'uom nol conosca; ond'è che dal profondo della sua valle
E il mar conosce l'uomo più che l'uom nol conosca; ond'è  che  dal profondo della sua valle fosca è risospinto il naufrago
bruttissimo vizio di brontolare) e gli disse: "Sai, babbo,  che  cosa mi ha fatto il maestro?". "Che ti ha fatto?" "Con la
mi ha fatto il maestro?". "Che ti ha fatto?" "Con la scusa  che  ho sbagliato a rispondere nell'Aritmetica, mi ha messo in
io non voglio più andare a scuola." "Io farei come te. A  che  serve la scuola? La scuola non è altro che un supplizio
farei come te. A che serve la scuola? La scuola non è altro  che  un supplizio inventato apposta per tormentare voialtri
l'Aritmetica non vuole entrarmi nella testa! Sta' a vedere  che  un libero cittadino non è padrone di non saper l'abbaco?
sono un libero cittadino, ne convieni, babbo?" "Sicuro  che  ne convengo." "Il mio maestro è un buon omo: ma è un omo
è un buon omo: ma è un omo piccoso. Figurati! pretenderebbe  che  i suoi scolari dovessero studiare! ... " "Pretensioni
"Pretensioni ridicole! Se viene a dirlo a me, non dubitare  che  lo servo io." "Dovresti andare a trovarlo!" "Vi anderò
"Dovresti andare a trovarlo!" "Vi anderò sicuro: e gli dirò  che  i maestri possono pretendere che i loro scolari sappiano la
anderò sicuro: e gli dirò che i maestri possono pretendere  che  i loro scolari sappiano la lezione ... ma obbligarli a
no." "La volontà è libera, ne convieni, babbo?" "Sicuro  che  ne convengo, e quando un ragazzo dice: "Io non voglio
quando si sente la voglia di parlare?" "Hai mille ragioni!  Che  forse la parola venne data all'uomo, perché a scuola stesse
e sbadigliando): Insomma, era un vecchio  che  tagliava la legna in un bosco reale ... Mi disse: Il mago
mago Sbuffante l'ha con voi, Maestà! Guardatevene, a meno  che  voi non gli offriate il regno in cambio del bene che
a meno che voi non gli offriate il regno in cambio del bene  che  cercate!
si arriva alla fede  che  per una sola via, per quella del dolore. I prosperi e i
sono spesso rivolto una domanda angosciosa: È l'agiatezza  che  rende i prosperi ingrati alla divinità, o è la sventura che
che rende i prosperi ingrati alla divinità, o è la sventura  che  ha creato ai miseri il bisogno di fabbricarsi questa
La fede - poichè ella è solo degli infelici - non sarebbe  che  un inganno creato dalla sventura? Volete raffermarvi per
tutte le intelligenze ragionatrici sono giunte alla fede.  Che  cosa è questa forza che dubita, che interroga, che ragiona
ragionatrici sono giunte alla fede. Che cosa è questa forza  che  dubita, che interroga, che ragiona dentro di noi: Dove si
sono giunte alla fede. Che cosa è questa forza che dubita,  che  interroga, che ragiona dentro di noi: Dove si va? d'onde si
fede. Che cosa è questa forza che dubita, che interroga,  che  ragiona dentro di noi: Dove si va? d'onde si viene? che
che ragiona dentro di noi: Dove si va? d'onde si viene?  che  cosa vi è oltre la morte? Rivolgetevi queste domande in un
già pensato al regalo  che  debbo fare a mio cognato. Gli comprerò una bella cartella
cartella da tenere sulla sua scrivania invece di quella  che  ha ora, che è tutta strappucchiata e sudicia d'inchiostro.
da tenere sulla sua scrivania invece di quella che ha ora,  che  è tutta strappucchiata e sudicia d'inchiostro. E poi
sudicia d'inchiostro. E poi comprerò anche un paio di razzi  che  manderò dalla terrazza in segno di gioia per esser
a fare un buco nella parete in fondo all'armadietto  che  è nel vano del muro a capo del mio lettino. Subito è
mio lettino. Subito è apparso un chiarore, una luce opaca  che  veniva dall'altra parte, ma riparata da qualche cosa che
che veniva dall'altra parte, ma riparata da qualche cosa  che  era frapposta al di là della parete. Spingendo lo scalpello
della parete. Spingendo lo scalpello fuori del buco sentii  che  l'ostacolo era cedevole e, dopo averne studiata per un
e, dopo averne studiata per un pezzo la natura, mi convinsi  che  doveva essere un quadro attaccato nella parete che avevo
convinsi che doveva essere un quadro attaccato nella parete  che  avevo forata. Ma se la tela mi vietava la vista non mi
la voce del signor Stanislao e della signora Geltrude  che  parlavano tra di loro. Mi giunse solo distintamente questa
- Con chi parlava la signora Geltrude? L'altra voce  che  io sentivo era certamente quella di suo marito; ma è
era certamente quella di suo marito; ma è impossibile  che  il signor Stanislao, con quella sua aria rigida di vecchio
a quel modo... L'argomento delle patate mi ha fatto pensare  che  vi fosse presente anche il cuoco e che il dialogo corresse
mi ha fatto pensare che vi fosse presente anche il cuoco e  che  il dialogo corresse con lui. Tito Barozzo al quale ho
questa è una faccenda secondaria. La questione principale è  che  si presentano dinanzi al nostro immediato avvenire di
volte cento chilogrammi, ovverosia tremila chilogrammi  che  è quanto dire centoquindici chilogrammi per ogni stomaco,
del buco nell'armadietto, e tutti hanno applaudito dicendo  che  quel posto d'osservazione era importantissimo e poteva
e poteva essere di molta utilità per tutti, ma  che  bisognava prima accertarsi che stanza fosse quella dalla
molta utilità per tutti, ma che bisognava prima accertarsi  che  stanza fosse quella dalla quale venivano le voci del
direttrice. Di questo si è preso l'incarico Carlo Pezzi  che  ha uno zio ingegnere e che sa come si fa a sviluppare le
è preso l'incarico Carlo Pezzi che ha uno zio ingegnere e  che  sa come si fa a sviluppare le piante delle case.
Il dottore seguita a dire  che  tu devi mangiare e tener da conto le forze - ripeteva la
versato un bel calice di vino vecchio di Marsala, di quel  che  bevono soltanto i signori, riprendeva a dire: - Il meglio
bevono soltanto i signori, riprendeva a dire: - Il meglio  che  tu possa fare è di non pensare piú a quella meschina che in
che tu possa fare è di non pensare piú a quella meschina  che  in mezzo alla sua disgrazia può dire d'essere caduta nella
avrei difficoltà a ricevere Celestina in casa. Ho risposto  che  dipenderà dalle circostanze. Naturalmente non siamo in caso
molto piú se non tornerà sola. Don Angelo assicura  che  Celestina avrà quel che ha diritto di avere, e quasi voleva
tornerà sola. Don Angelo assicura che Celestina avrà quel  che  ha diritto di avere, e quasi voleva ch'io dicessi una
ch'io dicessi una somma. Ho risposto: no, no: son cose  che  regolerete meglio con Giacomo. Ho detto bene? Ho accettato
in medici e medicine, si è spesa una dote; ma desidero  che  in questa faccenda dica tu la prima parola, perché
prima parola, perché l'affronto e il danno è stato piú tuo  che  nostro. La Lisa ha sentito dire alla fontana, da una donna,
nostro. La Lisa ha sentito dire alla fontana, da una donna,  che  fu a servire in casa Fulgenzi, come in una contingenza
e non bisogna nemmeno abusare delle disgrazie. Credo invece  che  convenga mostrarsi discreti e ragionevoli, non solo per
ragionevoli, non solo per riguardo a questi bravi signori,  che  sono i piú castigati, ma anche per semplificare un accordo.
anche per semplificare un accordo. Meglio stornello in mano  che  tordo in frasca. Siano trenta, siano quaranta, quel che
che tordo in frasca. Siano trenta, siano quaranta, quel  che  importa è che si metta tutto sotto un mucchio di cenere e
in frasca. Siano trenta, siano quaranta, quel che importa è  che  si metta tutto sotto un mucchio di cenere e che non se ne
importa è che si metta tutto sotto un mucchio di cenere e  che  non se ne parli piú. Con questi denari, non solo si
denari, non solo si potrebbe provvedere alla disgraziata,  che  non ha piú che questa casa; ma c'è anche questa povera
si potrebbe provvedere alla disgraziata, che non ha piú  che  questa casa; ma c'è anche questa povera diavola della Lisa,
questa casa; ma c'è anche questa povera diavola della Lisa,  che  ha sempre lavorato per tutti. A proposito della quale ti
lavorato per tutti. A proposito della quale ti devo dire  che  si è fatto avanti il Bogellino, figlio del fattore del
Ha finito il servizio militare e cerca moglie. Sai  che  la Lisa non gli è mai dispiaciuta. Se non si è fatto avanti
Se non si è fatto avanti prima, è perché sapeva  che  i Lanzavecchia litigavano coi debiti e col fallimento; ma,
padre, anche su una piccola ipoteca, il Bogellino dice  che  la sposerebbe subito. E io vedrei volontieri, dico la
e se domani dovessi ripigliare in casa la Celestina, dice  che  non resta un minuto in questa casa, ma va a servire un
quasi piú e aspetta di cedere la fattoria al figliuolo,  che  è stato tenuto al battesimo dal conte. Tutti lo chiamano
Don Angelo conosce un mercante di Bergamo, un galantuomo,  che  avrebbe giusto rilevato in questi giorni una camera da
bisogno d'un paio di calzoni . A questo genere di discorsi,  che  la vecchia Santina trovava modo di ripetere e di far
Giacomo non rispondeva mai nulla; ma lasciava capire  che  per conto suo non avrebbe impedito né allo zio prete di
avrebbe impedito né allo zio prete di accettare tutto quel  che  nella sua coscienza di prete credeva onesto d'accettare, né
ripigliare Celestina in casa, se Celestina non desiderava  che  questo: gli affari di casa non lo riguardavano piú. Egli
avere più la forza né di combattere, né di resistere. Dopo  che  il suo cuore aveva cessato di muoversi, come se il dolore
ne avesse paralizzato le forze, poco gli poteva importare  che  gli altri sfruttassero e accomodassero la sua disgrazia ai
cavallo morto è sciocchezza non trarre tutto il profitto  che  si può. Perfino quel che vi poteva essere di piú grottesco,
non trarre tutto il profitto che si può. Perfino quel  che  vi poteva essere di piú grottesco, in queste rattoppature
non aveva la virtú di farlo sorridere. È giusto  che  ognuno pensi a sé; l'erroreè nel credere che si possa
È giusto che ognuno pensi a sé; l'erroreè nel credere  che  si possa vivere d'idee; e molto meno si può vivere d'idee
e molto meno si può vivere d'idee inutili! Dal momento  che  aveva trovato quel posto a Pallanza, non aspettava che di
che aveva trovato quel posto a Pallanza, non aspettava  che  di mettersi in forze, poi avrebbe dato un addio per sempre
in fondo alla Sicilia, o in Sardegna, un di quei posti  che  nessuno vuole, che sembran fatti apposta per seppellirvi un
Sicilia, o in Sardegna, un di quei posti che nessuno vuole,  che  sembran fatti apposta per seppellirvi un uomo, dove arrivi
raccogliendo alcuni pochi libri in una cassetta (quei pochi  che  dovevano servire al mestiere) quando l'uscio fu spinto bel
cosa anche lui al povero sor Giacom Il vecchio fornaciaio,  che  aveva vedutonascere e crescere tutti i figliuoli della casa
vedutonascere e crescere tutti i figliuoli della casa e  che  nella sua rugosa scorza abbruciata dal sole e dal fuoco
non aveva potuto rimanere di pietra alle disgrazie,  che  da qualche tempo tempestavano le tegole dei Lanzavecchia.
Lanzavecchia. Dopo la morte del povero sor Maver , pareva  che  il diavolo, sceso per la canna del camino, si fosse seduto
sor Giacom deliberava di morire, a lui Manetta non restava  che  di andar a sonare il violino. Quando un uomo ha lavorato
come un cane rognoso su un pagliaio. Era questo il discorso  che  gli stava sul cuore di fare al sor Giacom , per
stava sul cuore di fare al sor Giacom , per dimostrargli  che  di mali ce n'è per tutti e che il peggio rimedio è quello
Giacom , per dimostrargli che di mali ce n'è per tutti e  che  il peggio rimedio è quello di non volerli portare. - Lei
portare. - Lei dirà, sor Giacom , ch'io ho buon tempo e  che  non tocca a me di fare il professore - disse il vecchio
il cappello sull'osso della testa per tutto il tempo  che  durò il gran discorso: - Per grossa è stata grossa; e
quando ci penso, mi vien voglia di bestemmiare, com'è vero  che  ho ricevuto il battesimo. È il vizio che fa gli uomini
com'è vero che ho ricevuto il battesimo. È il vizio  che  fa gli uomini cattivi; e quel che mantiene il vizio è la
il battesimo. È il vizio che fa gli uomini cattivi; e quel  che  mantiene il vizio è la troppa pietanza. Ma don Angelo dice
mantiene il vizio è la troppa pietanza. Ma don Angelo dice  che  la Provvidenza non si addormenta mai e bisogna crederci.
non si addormenta mai e bisogna crederci. Dal momento  che  questo Monsignor vescovo ci mette lui le mani dentro, saprà
per far buona la bocca. Il tempo è un vecchio sarto,  che  rattoppa anche al buio. Se va la combinazione, mi
al buio. Se va la combinazione, mi raccomando anche per me,  che  sono ormai da vendere per ferro frusto. Non si desidera
diodedei! A settant'anni non sono i peccati di gola  che  fan paura; ma c'è che l'asino è stracco come una vacca,
non sono i peccati di gola che fan paura; ma c'è  che  l'asino è stracco come una vacca, parlando con poco
è fatta l'abitudine di mangiare tutti i giorni, è difficile  che  muoia d'inappetenza. Per conseguenza diretta, se domani si
sento dire, a qualche grossa ditta di Bergamo, è probabile  che  nessuno voglia prendere un uomo cosí rovinato nel telaio. E
pesi ne ha sollevati in vita sua questa carcassa di corpo,  che  ora scricchiola come una cesta. Vede la chiesa di Calusco
mila mattoni? Ebbene son passati tutti per queste due mani,  che  ora stentano a stringere il pane. Lei sa che cosa è la
due mani, che ora stentano a stringere il pane. Lei sa  che  cosa è la filosofia, e dirà che io sono una bestia e che
a stringere il pane. Lei sa che cosa è la filosofia, e dirà  che  io sono una bestia e che della gente ce n'è fin troppa al
sa che cosa è la filosofia, e dirà che io sono una bestia e  che  della gente ce n'è fin troppa al mondo, peggio che le
bestia e che della gente ce n'è fin troppa al mondo, peggio  che  le mosche d'estate; ma si vorrebbe morire nel suo letto,
ma si vorrebbe morire nel suo letto, non su una strada:  che  ne dice, sor Giacom ? Se mi buttan via perché son vecchio e
perché son vecchio e scassinato, addio bella! non mi resta  che  di andar a quattro gambe come quel poveraccio del Foppa,
di andar a quattro gambe come quel poveraccio del Foppa,  che  è uno sproposito di Dio. Chi ha provato il tossico sa che
che è uno sproposito di Dio. Chi ha provato il tossico sa  che  cosa vuol dire bocca amara; chi ha patito sa che cosa vuol
tossico sa che cosa vuol dire bocca amara; chi ha patito sa  che  cosa vuol dire patire. E se lei dice una buona parola al
al vescovo, o alla sora contessa, o a Don Angelo, tanto  che  non mi buttino ai cani, pregherò sempre per il suo pà, per
fiamme del purgatorio, tanto è bianca nella sua coscienza  che  non piú questa neve che viene dal cielo. Lo so io il bene
tanto è bianca nella sua coscienza che non piú questa neve  che  viene dal cielo. Lo so io il bene che gli voleva la
non piú questa neve che viene dal cielo. Lo so io il bene  che  gli voleva la Cerestina. L'ho scoperto io questo amore,
Manetta, metti la mano nella fornace accesa! com'è vero  che  questa è carne viva, giuro che ve la tengo il tempo di tre
fornace accesa! com'è vero che questa è carne viva, giuro  che  ve la tengo il tempo di tre salveregine. Il vecchio
come se aspettasse veramente il giudizio di Dio. Giacomo,  che  all'assalto di questa nuova tenerezza sentiva farsi il
a fatica le parole, anzi parlando piú coi segni  che  colla voce, fece intendere che fin che ci sarebbe stato
anzi parlando piú coi segni che colla voce, fece intendere  che  fin che ci sarebbe stato pane pei giovani, non sarebbe
piú coi segni che colla voce, fece intendere che fin  che  ci sarebbe stato pane pei giovani, non sarebbe mancato ai
non sarebbe mancato ai vecchi. Ma capiva sempre piú  che  l'opera sua era finita; non solo, ma ch'egli era piú
sua era finita; non solo, ma ch'egli era piú d'impedimento  che  di aiuto. Forse era meglio ch'egli affrettasse la sua
partenza. Quando la battaglia è perduta, al vinto non resta  che  di ritirarsi. Durando il bel tempo secco, ben coperto dal
mandò via la sua poca roba per Pallanza. Nell'andare volle  che  si passasse per strade meno battute, quantunque la gran
non tanto per la paura del freddo, quanto perché immaginava  che  la gente, riconoscendolo, dovesse dire: "To', colui che si
che la gente, riconoscendolo, dovesse dire: "To', colui  che  si lascia rubar l'amorosa e par che si rassegni!". Nel
dire: "To', colui che si lascia rubar l'amorosa e par  che  si rassegni!". Nel ritornare dalla stazione fece fermare la
camposanto, e senza discendere girò l'occhio sulle croci,  che  allargavano le braccia sulla neve. In mezzo alle croci
- Sí - soggiunse Angiolino, con quel tono un po' acerbo,  che  mostrava da qualche tempo in qua. - Sí, ma vogliamo
ch'era lontano dal capire. - Voglio dire, non coi denari  che  vengono dal Ronchetto. A questa improvvisa rimostranza, che
che vengono dal Ronchetto. A questa improvvisa rimostranza,  che  uscí sbadatamente dall'anima rustica del ragazzotto,
rustica del ragazzotto, Giacomo arrossí con tanto fuoco  che  sentí per un pezzo il calore della vergogna durare sulla
- Non farmelo nominare. Per me avrei fatto il conto  che  avesse finito di respirare l'aria di queste parti. - Chi ti
nel ventre. Nel dire queste fiere parole, il ragazzotto,  che  mandava scintille dagli occhi, lasciò andare un'altra bieca
andare un'altra bieca frustata al capo della povera grigia,  che  s'impennò, balzò e prese la corsa. Il corpo forte ed
al sedile sospeso della timonella un moto convulso,  che  faceva tremar Giacomo nelle pieghe grosse del tabarro. La
saltò a terra e la condusse verso la stalla. Giacomo,  che  pareva schiacciato dall'umiliazione, gli andò dietro, e
una mano dolcemente sul petto, gli disse: - Sai quel  che  hai detto, Angiolino? - Lo so, non è da cristiano; ma
bene. - Ora la fiamma divampò sul volto del ragazzo,  che  fremeva tutto sotto la mano pallida del fratello. - Son io,
pallida del fratello. - Son io, non tu, son io nel caso,  che  devo aggiustarla, - pronunciò faticosamente Giacomo,
- pronunciò faticosamente Giacomo, alzando un dito,  che  tremava nell'aria. - Non importa chi sia, Giacomo: purché
- Non importa chi sia, Giacomo: purché non si dica  che  noi mangiamo il pane sporco. - Non si dirà - scappò detto
sporco. - Non si dirà - scappò detto al povero filosofo,  che  parve rianimarsi in un improvviso coraggio. - Non si dirà,
in un improvviso coraggio. - Non si dirà, ma son io  che  devo aggiustarla. - Fa conto che io sia con te, Giacomo:
- Non si dirà, ma son io che devo aggiustarla. - Fa conto  che  io sia con te, Giacomo: anche fino all'inferno - soggiunse
Giacomo: anche fino all'inferno - soggiunse il giovinetto,  che  sputò per disprezzo di qualcuno sul muro. - Non si dirà,
e morbose, s'era lasciato disarmare della forza naturale,  che  fa operare coraggiosamente per il bene contro il male: e
e trascinavasi inuna meschina inettitudine, permettendo  che  i suoi mangiassero il pane sporco. Angiolino lo faceva
faceva piangere di rabbia. Questo ragazzo quasi analfabeta,  che  lavorava per la sua mamma, che pregava cosí fervorosamente
ragazzo quasi analfabeta, che lavorava per la sua mamma,  che  pregava cosí fervorosamente per i suoi morti, che non
mamma, che pregava cosí fervorosamente per i suoi morti,  che  non avrebbe esitato a dar l'animo al demonio, purché fosse
poco fa alla mamma. - Prese a cantare la ragazzona: -  Che  bisogno c'era di mandar via proprio quest'oggi la tua roba?
c'era di mandar via proprio quest'oggi la tua roba? par  che  la tua casa ti bruci sotto i piedi. Invece quel che importa
par che la tua casa ti bruci sotto i piedi. Invece quel  che  importa adesso, piú di ogni altra cosa, è che tu stia bene,
Invece quel che importa adesso, piú di ogni altra cosa, è  che  tu stia bene, prima per te e poi per tutti gli altri. Chi
di Mondonico di cinque anni fa, fatto dal vecchio Bogella,  che  ne ha una cantina piena. T'ha parlato la mamma di quel che
che ne ha una cantina piena. T'ha parlato la mamma di quel  che  c'è in aria? Se ti pare che io abbia fatto qualche
T'ha parlato la mamma di quel che c'è in aria? Se ti pare  che  io abbia fatto qualche sacrificio per questa povera casa,
coll'essere la zia senza denti, o col mangiare un pane,  che  non mi vorrà passare quel giorno che madamisella tornasse
col mangiare un pane, che non mi vorrà passare quel giorno  che  madamisella tornasse in casa a comandare piú di prima. Ti
piú di prima. Ti parevo troppo ingiusta, quando dicevo  che  madamisella non era fatta per noi: sarà stata una
una disgrazia, ma a me non è capitata. Comunque non sarò io  che  starò ad ingrassare sui peccati degli altri. Questo
con una violenza irrefrenabile la frase di Angiolino:  Che  non si dica che noi si mangia il pane sporco. Uno
irrefrenabile la frase di Angiolino: Che non si dica  che  noi si mangia il pane sporco. Uno stringimento della gola,
dello stomaco gli fece sputare nella cenere il boccone,  che  egli non sapeva né rompere, ne inghiottire. Sentendosi il
né potendo togliersi dalle ossa i brividi, prima ancora  che  la giornata fosse scura del tutto, andò a letto e pregò che
che la giornata fosse scura del tutto, andò a letto e pregò  che  lo lasciassero quieto.
mentre studiavo la grammatica latina, stando attento a quel  che  dicevano tra loro la mamma e Ada, ne ho sentita una carina.
signora Olga e della sua pretesa cleptomania. Pare dunque  che  la mamma abbia avvertito della cosa, con tutta la
la delicatezza possibile, il marito della signora Olga  che  è il signor Luigi, un bolognese che discorre in napoletano
della signora Olga che è il signor Luigi, un bolognese  che  discorre in napoletano quando discorre, ma discorre poco
quando discorre, ma discorre poco perché è burbero e pare  che  ce l'abbia con tutti, benché invece sia il più buon uomo di
sia il più buon uomo di questo mondo, pieno di cuore e  che  vuol bene ai ragazzi e li sa compatire. Il signor Luigi, a
a quanto ho sentito, rimase molto sorpreso della notizia  che  gli dètte la mamma, e stentava a crederci; ma quando toccò
la mamma, e stentava a crederci; ma quando toccò con mano  che  l'orologio della signora Olga era quello della mamma, si
sua moglie da un celebre dottore, il quale sentenziò  che  la cosa era possibilissima trattandosi di un temperamento
nervoso, e prescrisse una cura ricostituente. Il fatto  che  le hanno ordinato questa cura l'ha raccontato lei ieri sera
cura l'ha raccontato lei ieri sera alla mamma; ma lei crede  che  sia per una malattia di debolezza che il medico le ha
mamma; ma lei crede che sia per una malattia di debolezza  che  il medico le ha riscontrato, e ha detto anzi, che se l'è
debolezza che il medico le ha riscontrato, e ha detto anzi,  che  se l'è levata di testa lui perché lei sta benissimo e che
che se l'è levata di testa lui perché lei sta benissimo e  che  fa la cura unicamente per contentar suo marito.
di più in seguito. Intanto stamani ho colto il momento  che  nessuno badava a me e sono andato in camera di Ada dove le
andato in camera di Ada dove le ho preso tutti i fazzoletti  che  ho trovato; poi, passando dal salotto da pranzo, ho preso
dicendole di portarli in camera della sua mamma, ciò  che  ha fatto subito; e di lei son sicuro, perché Marinella è
onesto arguto e preciso, responsabile di ogni parola  che  abbia mai scritta. Non credeva che il mestiere di scrivere
di ogni parola che abbia mai scritta. Non credeva  che  il mestiere di scrivere sollevasse lo scrittore al di sopra
per rendere il mondo un po' migliore, ma non penso  che  nutrisse grandi illusioni. Era uno di quegli uomini che,
sua rassegna di imbecilli rammolliti rappresenta una classe  che  è scomparsa, ma un tipo umano che sopravvive.
rappresenta una classe che è scomparsa, ma un tipo umano  che  sopravvive.
...  che  attende da un pezzo un Re saggio, un Re buono! (Ridendo) E
da un pezzo un Re saggio, un Re buono! (Ridendo) E a me  che  cosa offrite, Maestà?
... Beh, è roba da non crederci: lo capisco  che  queste cose le è venuto voglia di scriverle. Sì, qualche
cosa ne sapevo anch' io, me le raccontava mio padre,  che  in Germania c' era stato anche lui, ma in un' altra
io lavori in Germania non ne ho presi mai, sono terre  che  non mi sono mai piaciute, e mi arrangio a parlare tante
eppure, vuol credere? una volta mi è successo un lavoro  che  per me è stato peggio che stare in prigione; e se dovessi
una volta mi è successo un lavoro che per me è stato peggio  che  stare in prigione; e se dovessi andare in prigione sul
prigione; e se dovessi andare in prigione sul serio, credo  che  non resisterei neanche due giorni. Mi spaccherei la testa
e i rondoni se uno cerca di tenerli in gabbia. E non creda  che  mi sia successo in chissà che paese lontano: mi è successo
in gabbia. E non creda che mi sia successo in chissà  che  paese lontano: mi è successo a due passi da casa nostra, in
mi è successo a due passi da casa nostra, in un posto  che  quando tira vento e l' aria è pulita si vede Superga e la
tira vento e l' aria è pulita si vede Superga e la Mole; ma  che  l' aria sia pulita, da quelle parti non capita tanto
Mi avevano chiamato, me e degli altri, per un lavoro  che  non era proprio niente di speciale, né come posto né come
ossia non gliel' ho detto tanto preciso, ma il fatto è  che  un po' di segreto professionale ce l' abbiamo anche noi,
da una brutta faccenda, dal montaggio di un ponte in India  che  un giorno o l' altro glielo devo proprio raccontare. Anche
era previsto di farlo con la torre coricata per terra, cosi  che  più di sei metri non c' era mai bisogno di salire e non c'
non ci avevo neppure fatto caso: avevo visto dai disegni  che  doveva fare da sostegno per un impianto di chimica
calore e un mucchio di tubazioni. Mi avevano detto soltanto  che  era un impianto di distillazione, per ricuperare un acido
per ricuperare un acido dalle acque di scarico,  che  se no ...". Senza volerlo e senza saperlo, devo aver
mi ha detto: "Finirà poi col dirmelo, se non è un segreto,  che  commercio è il suo, e che cosa è venuto a fare da queste
col dirmelo, se non è un segreto, che commercio è il suo, e  che  cosa è venuto a fare da queste parti"; però poi ha
quando è ancora nella pancia di sua mamma. Si capisce  che  come bambino era un po' strano perché pesava sulle sessanta
tonnellate solo la carpenteria, ma cresceva non così basta  che  sia, come cresce la gramigna: veniva su ordinato e preciso
veniva su ordinato e preciso come nei disegni, in maniera  che  quando poi abbiamo montato le scalette fra piano e piano,
quando poi abbiamo montato le scalette fra piano e piano,  che  erano abbastanza complicate, hanno quadrato subito senza
erano abbastanza complicate, hanno quadrato subito senza  che  ci fossero da fare dei tagli o delle giunte, e questa è una
da fare dei tagli o delle giunte, e questa è una cosa  che  dà soddisfazione, come quando hanno fatto il traforo del
come quando hanno fatto il traforo del Frejus,  che  ci hanno messo tredici anni, ma poi il buco francese e il
con uno sbaglio neanche di venti centimetri, tant' è vero  che  gli hanno poi fatto quel monumento tutto nero in piazza
tutto nero in piazza Statuto, con in cima quella signora  che  vola. Come le ho detto, su quel lavoro non ero solo, ben
vola. Come le ho detto, su quel lavoro non ero solo, ben  che  un lavoro come quello, se mi avessero dato tre mesi e due
squadra, ma fin dal primo giorno è venuto come di natura  che  comandassi io, perché ero quello che aveva più mestiere:
venuto come di natura che comandassi io, perché ero quello  che  aveva più mestiere: che fra noi è la sola cosa che conti, i
comandassi io, perché ero quello che aveva più mestiere:  che  fra noi è la sola cosa che conti, i gradi sulla manica noi
quello che aveva più mestiere: che fra noi è la sola cosa  che  conti, i gradi sulla manica noi non ce li abbiamo. Con
e io anche, ma siamo subito andati d' accordo, essendo  che  anche lui era uno di quei tipi che non si dànno delle arie
d' accordo, essendo che anche lui era uno di quei tipi  che  non si dànno delle arie ma sanno il fatto suo e sono capaci
comandare senza mai dire una parola più forte dell' altra,  che  non ti fanno pesare i soldi che ti dànno, che se sbagli non
più forte dell' altra, che non ti fanno pesare i soldi  che  ti dànno, che se sbagli non si arrabbiano tanto, e che
dell' altra, che non ti fanno pesare i soldi che ti dànno,  che  se sbagli non si arrabbiano tanto, e che quando sbagliano
che ti dànno, che se sbagli non si arrabbiano tanto, e  che  quando sbagliano loro poi ci pensano su e ti chiedono
piazzale, e era goffo e un po' ridicolo come tutte le cose  che  sono fatte per stare in piedi quando viceversa sono
perché lo mettessero diritto. Ce ne volevano due, da tanto  che  era lungo, che lo agganciassero dalle due testate e lo
diritto. Ce ne volevano due, da tanto che era lungo,  che  lo agganciassero dalle due testate e lo facessero camminare
piano piano fino sul suo basamento di cemento armato,  che  era già predisposto coi suoi ancoraggi pronti; e una delle
ancoraggi pronti; e una delle due col braccio a telescopio,  che  lo tirasse in piedi e poi lo calasse giù. Tutto bene, ha
ha sfoderato tutto il suo braccio con il traliccio appeso,  che  a poco a poco si è messo in piedi: e anche per me, che di
che a poco a poco si è messo in piedi: e anche per me,  che  di gru ne ho viste parecchie, è sembrato un bello
un bello spettacolo, anche perché si sentiva il motore  che  ronzava tutto tranquillo, come se dicesse che per lui
il motore che ronzava tutto tranquillo, come se dicesse  che  per lui quello era una balla da niente. Ha mollato giù il
andati. Ma il committente mi è corso appresso: mi ha detto  che  aveva stima, che il lavoro più difficile era ancora da
mi è corso appresso: mi ha detto che aveva stima,  che  il lavoro più difficile era ancora da fare, mi ha chiesto
alta trenta metri, cioè alta come il traliccio  che  appunto la doveva tenere su, e col diametro di un metro:
un metro: era arrivata divisa in quattro tronconi, di modo  che  c' erano da fare tre giunte, una flangiata e due saldate di
e di tutti i materiali: ce n' era fino una di titanio,  che  io non sapevo neanche che esistesse e mi ha fatto sudare
ce n' era fino una di titanio, che io non sapevo neanche  che  esistesse e mi ha fatto sudare sette camicie. Era quella
e con gli scambiatori, ma lo schema era così complicato  che  io lo studiavo al mattino e alla sera l' avevo già
già dimenticato. Come del resto non ho mai capito bene in  che  maniera tutto l' impianto dovesse poi funzionare. La più
parte delle tubazioni erano di inossidabile, e lei lo sa  che  l' inossidabile è un gran bel materiale, ma non consente,
è un gran bel materiale, ma non consente, voglio dire  che  a freddo non cede .... Non lo sapeva? Scusi, ma io credevo
a freddo non cede .... Non lo sapeva? Scusi, ma io credevo  che  a voialtri queste cose le insegnassero a scuola. Non cede,
col martello, perché il martello aggiusta tutto, tanto  che  alla Lancia lo chiamavano "l' ingegnere". Basta, quando
dei bulloni, e mi vedo arrivare lassù il committente,  che  tirava un po' l' ala perché trenta metri è come una casa di
raccogliere la polvere dalla placca di testa della colonna  che  io avevo finito di montare un mese prima. Io lo stavo a
Invece no: dopo un po' mi ha chiamato, e mi ha fatto vedere  che  col pennello aveva spazzato nella carta un pochino di
strade e delle case non arriva fin qui. Questa è polvere  che  viene dalle stelle". Io credevo che mi pigliasse in giro,
qui. Questa è polvere che viene dalle stelle". Io credevo  che  mi pigliasse in giro, ma poi siamo scesi, e lui mi ha fatto
ma poi siamo scesi, e lui mi ha fatto vedere con la lente  che  erano tutti pallini rotondi, e mi ha mostrato che la
la lente che erano tutti pallini rotondi, e mi ha mostrato  che  la calamita li tirava, insomma erano di ferro. E mi ha
li tirava, insomma erano di ferro. E mi ha spiegato  che  erano stelle cadenti che avevano finito di cadere: se uno
erano di ferro. E mi ha spiegato che erano stelle cadenti  che  avevano finito di cadere: se uno va un po' in alto in un
finito di cadere: se uno va un po' in alto in un posto  che  sia pulito e isolato, ne trova sempre, basta che non ci sia
un posto che sia pulito e isolato, ne trova sempre, basta  che  non ci sia pendenza e che la pioggia non le lavi via. Lei
e isolato, ne trova sempre, basta che non ci sia pendenza e  che  la pioggia non le lavi via. Lei non ci crede, e neanche io
trovarsi in alto in dei posti come quelli, e ho poi visto  che  la polvere c' è sempre, e più anni passano, più ce n' è, di
c' è sempre, e più anni passano, più ce n' è, di modo  che  funziona come un orologio. Anzi, come una di quelle
come un orologio. Anzi, come una di quelle clessidre  che  servono per fare le uova sode; e io di quella polvere ne ho
ci pensa è una faccenda malinconica, quelle stelle filanti  che  sembrano le comete del presepio, uno le vede e pensa un
Ma non mi faccia perdere il filo. Dunque, le stavo dicendo  che  a lavoro finito quella torre sembrava un bosco; e sembrava
torre sembrava un bosco; e sembrava anche a quelle figure  che  si vedono nell' anticamera dei dottori, IL CORPO UMANO: una
I muscoli veramente non li aveva, perché non c' era niente  che  si muovesse, ma tutto il resto sì, e le vene e le budelle
dire lo stomaco o l' intestino, era quella colonna grande  che  le ho detto. L' abbiamo riempita d' acqua fino in cima, e
dovevano servire a fare come un labirinto, in maniera  che  la miscela d' acqua e d' acido che entrava a metà colonna
un labirinto, in maniera che la miscela d' acqua e d' acido  che  entrava a metà colonna avesse il tempo di separarsi bene:
scambiatore e finire non so dove; del resto gliel' ho detto  che  tutte quelle chimiche io non le ho capite bene. Bisognava
quelle chimiche io non le ho capite bene. Bisognava appunto  che  gli anelli non si rompessero, si posassero piano piano gli
rompessero, si posassero piano piano gli uni sugli altri, e  che  alla fine riempissero la colonna fino alla cima. Buttare
con la sabbia e l' acqua e i grandi dicono fa' attenzione  che  ti bagni tutto; e difatti mi sono bagnato tutto, ma faceva
anche le colonne più piccole da riempire di anelli, e a  che  cosa servissero quelle non glielo saprei proprio dire, ma è
immediatamente. Cosa vuole farci? L' ho contattato,  che  poi vuol dire che gli ho telefonato ma è più elegante, e ho
Cosa vuole farci? L' ho contattato, che poi vuol dire  che  gli ho telefonato ma è più elegante, e ho capito subito
telefonato ma è più elegante, e ho capito subito dalla voce  che  c' era qualche cosa che non andava. Aveva la voce di uno
e ho capito subito dalla voce che c' era qualche cosa  che  non andava. Aveva la voce di uno che telefona per chiamare
c' era qualche cosa che non andava. Aveva la voce di uno  che  telefona per chiamare un' ambulanza, ma non vuole fare
non vuole fare vedere l' emozione per non perdere lo stile:  che  mollassi lì tutto e andassi subito da lui, che c' era una
lo stile: che mollassi lì tutto e andassi subito da lui,  che  c' era una riunione importante. Ho cercato di sapere che
che c' era una riunione importante. Ho cercato di sapere  che  razza di riunione e cosa c' entravo io, ma non ci sono
c' entravo io, ma non ci sono riuscito perché lui insisteva  che  andassi subito, e sembrava che stesse per mettersi a
perché lui insisteva che andassi subito, e sembrava  che  stesse per mettersi a piangere. Prendo su e vado, e trovo
un quarantotto. Lui, il committente, aveva la faccia di uno  che  abbia passato la notte a fare baldoria, e invece l' aveva
baldoria, e invece l' aveva passata vicino all' impianto  che  stava dando i numeri; la sera prima si vede che si era
impianto che stava dando i numeri; la sera prima si vede  che  si era lasciato prendere dalla paura, come quando uno ha un
paura, come quando uno ha un malato in casa, e non capisce  che  male abbia, e allora perde la testa e telefona a sei o
progettista, il costruttore delle colonne, due elettricisti  che  si guardavano come un cane e un gatto, il suo chimico che
che si guardavano come un cane e un gatto, il suo chimico  che  anche lui era in ferie ma l' indirizzo lo aveva dovuto
aveva dovuto lasciare, e uno con la pancia e la barba rossa  che  parlava tricolore e non si capiva che cosa c' entrasse, e
e la barba rossa che parlava tricolore e non si capiva  che  cosa c' entrasse, e poi si è saputo che era un suo amico e
e non si capiva che cosa c' entrasse, e poi si è saputo  che  era un suo amico e faceva l' avvocato; ma più che come
è saputo che era un suo amico e faceva l' avvocato; ma più  che  come avvocato, credo che l' avesse chiamato perché gli
amico e faceva l' avvocato; ma più che come avvocato, credo  che  l' avesse chiamato perché gli facesse coraggio. Tutta
committente e facevano dei discorsi senza senso; il fatto è  che  anche la colonna stava facendo un discorso, e era proprio
accorto uno qualunque, e difatti me ne accorgevo perfino io  che  non ero della partita e il committente mi aveva fatto
e il committente mi aveva fatto venire solo perché ero io  che  ci avevo messo dentro gli anelli. Aveva come un attacco
minuti. Si sentiva come un ronzio leggero e tranquillo  che  poi man mano diventava più forte, irregolare, come una gran
mano diventava più forte, irregolare, come una gran bestia  che  gli mancasse il fiato; la colonna cominciava a vibrare, e
in risonanza anche tutto il traliccio, e sembrava proprio  che  venisse un terremoto, e allora tutti facevano finta di
un rumore di risacca, voglio dire come di ghiaietta  che  crolli, poi più niente, si sentiva solo il ronzio di prima.
come un orologio; e io glielo so dire perché è vero  che  c' entravo poco, ma fra tutti c' eravamo solo il
poco, ma fra tutti c' eravamo solo il progettista e io  che  avessimo conservato un po' di calma da vedere le cose senza
sarà perché si lamentava così senza senso, come uno  che  a parlare non sia ancora buono ma si vede che ha male; o
come uno che a parlare non sia ancora buono ma si vede  che  ha male; o sarà anche perché mi capitava come al dottore,
ha male; o sarà anche perché mi capitava come al dottore,  che  davanti a uno che ha male al corpo prima cosa gli mette l'
anche perché mi capitava come al dottore, che davanti a uno  che  ha male al corpo prima cosa gli mette l' orecchio sulla
si sentiva un gran lavoro di budelle in disordine,  che  quasi quasi anche le mie budelle personali c' è calato poco
quasi quasi anche le mie budelle personali c' è calato poco  che  non si mettessero in movimento ma mi sono tenuto per via
per via della dignità; e quanto al termometro, si capisce  che  non era come i termometri della febbre che uno se li infila
si capisce che non era come i termometri della febbre  che  uno se li infila in bocca o viceversa. Era un termometro
siccome il centro della colonna grande, sì, della colonna  che  si era ammalata, era proprio il cuore di tutto il sistema,
in quel punto c' era anche una termocoppia apposta,  che  comandava un termografo, sa bene, una punta scrivente che
che comandava un termografo, sa bene, una punta scrivente  che  scrive la curva della temperatura su un rotolo
ci si vedeva sopra tutta la storia clinica, fin dalla sera  che  avevano avviato l' impianto. Si vedeva l' avviamento, cioè
l' impianto. Si vedeva l' avviamento, cioè la traccia  che  partiva da venti gradi e saliva in due o tre ore a ottanta,
una ventina di ore. Poi c' era come un brivido, fino fino  che  si vedeva appena, che durava appunto cinque minuti; e da
Poi c' era come un brivido, fino fino che si vedeva appena,  che  durava appunto cinque minuti; e da allora in poi, tutta una
Anzi, gli ultimi, cioè quelli dell' ultima notte, altro  che  brividi, erano delle onde di dieci o dodici gradi di
erano delle onde di dieci o dodici gradi di scarto,  che  salivano ripide e cadevano a picco; e un' onda l' abbiamo
presa al volo, il progettista e io, si vedeva la traccia  che  saliva mentre saliva anche nell' interno tutto quel
colpo di tamburo e il rumore del crollo. Il progettista,  che  era uno giovane ma che sapeva il fatto suo, mi ha detto che
rumore del crollo. Il progettista, che era uno giovane ma  che  sapeva il fatto suo, mi ha detto che l' altro gli aveva
che era uno giovane ma che sapeva il fatto suo, mi ha detto  che  l' altro gli aveva telefonato a Milano già dalla sera prima
prima perché voleva l' autorizzazione di spegnere tutto, ma  che  lui non si era fidato e aveva preferito mettersi in
spegnimento non era cosi semplice e lui aveva avuto paura  che  il committente combinasse un guaio; adesso, però, non c'
è sentito un gran silenzio, la curva è scesa come un aereo  che  atterra, e a me mi pareva che tutto l' impianto tirasse un
curva è scesa come un aereo che atterra, e a me mi pareva  che  tutto l' impianto tirasse un respiro di sollievo, come
un poco ha smesso di soffrire. Io continuavo a dirglielo,  che  io non c' entravo niente, ma il committente ci ha fatti
una cosa da dire ce l' avevo sì, perché gli anelli ero io  che  li avevo messi giù, e come ho l' orecchio abbastanza fino
giù, e come ho l' orecchio abbastanza fino avevo sentito  che  quel rumore di budelle smosse era lo stesso rumore di
come quando arriva un ribaltabile a scaricare la ghiaia,  che  ronza, si alza, si alza, e poi tutto d' un colpo la ghiaia
poi questa mia idea l' ho detta sotto voce al progettista  che  era seduto vicino a me, e lui si è alzato in piedi e l' ha
con delle belle parole come se fosse stata un' idea sua, e  che  secondo lui la malattia della colonna era un caso di
dell' importanza, tutte le occasioni gli vengono buone.  Che  la colonna andava in flading, e bisognava aprirla, vuotarla
hanno cominciato a parlare di flading salvo l' avvocato,  che  rideva da solo come un scemo e diceva qualche cosa di
tutti guardavano il sottoscritto, come se fosse già inteso  che  l' uomo che doveva salvare la situazione ero io; e devo
il sottoscritto, come se fosse già inteso che l' uomo  che  doveva salvare la situazione ero io; e devo dire che in
uomo che doveva salvare la situazione ero io; e devo dire  che  in fondo neanche mi dispiaceva, un po' per la curiosità, un
un po' per la curiosità, un po' anche perché quella colonna  che  si lamentava, e che raccoglieva in cima la polvere delle
un po' anche perché quella colonna che si lamentava, e  che  raccoglieva in cima la polvere delle stelle, e che si
e che raccoglieva in cima la polvere delle stelle, e  che  si faceva il suo bisogno indosso ... già, forse non glielo
indosso ... già, forse non glielo avevo detto, ma si vede  che  andava in pressione, perché sul massimo di ogni onda di
passo d' uomo in basso si vedeva uscire una materia maron  che  colava giù sul basamento: bene, insomma mi faceva pena,
giù sul basamento: bene, insomma mi faceva pena, come uno  che  soffra e non sia capace di parlare. Pena e dispetto come
sia capace di parlare. Pena e dispetto come fanno i malati,  che  anche se uno non gli vuole bene finisce col dare una mano
a dirle il traffico per guardarci dentro. È venuto fuori  che  dentro c' erano due tonnellate d' acido che costava soldi,
È venuto fuori che dentro c' erano due tonnellate d' acido  che  costava soldi, e che in tutti i modi non si poteva mandarlo
c' erano due tonnellate d' acido che costava soldi, e  che  in tutti i modi non si poteva mandarlo in fogna perché
in fogna perché avrebbe inquinato tutta la zona; e essendo  che  appunto era un acido, non si poteva neppure metterlo dentro
non si poteva neppure metterlo dentro dei serbatoi basta  che  sia, ma ci volevano di acciaio inossidabile, e anche la
antiacida perché la roba bisognava scaricarla a monte dato  che  non c' era la cadenza per scaricarla a gravità. Ma fra
colonna, uno verso la metà e l' altro al piede: sa bene  che  si chiamano così perché sono quei buchi rotondi dove ci può
sulle caldaie delle locomotive a vapore, e non è mica detto  che  l' uomo ci passi tanto comodo perché hanno solo cinquanta
solo cinquanta centimetri di diametro, e io so di diversi  che  avevano un po' di pancia e o che non ci passavano, oppure
e io so di diversi che avevano un po' di pancia e o  che  non ci passavano, oppure che ci restavano piantati. Io però
avevano un po' di pancia e o che non ci passavano, oppure  che  ci restavano piantati. Io però da quel punto di vista, lei
con un dito, poi con la mano, niente: poteva essere logico  che  gli anelli si fossero assestati un po' più in giù. Tolgo il
li mettevo dentro me li fossi sognati: vedevo solo un pozzo  che  sembrava senza fondo, e solo quando ho abituato gli occhi
gli occhi al buio ho visto come un biancore giù in basso,  che  si vedeva appena appena. Abbiamo calato giù un peso
parlare e discutere, e alla fine si è capito il macinato,  che  stavolta non era un modo di dire ma era proprio un macinato
di dire ma era proprio un macinato perché erano gli anelli  che  si erano macinati. Pensi un po' che lavoro: gliel' ho detto
perché erano gli anelli che si erano macinati. Pensi un po'  che  lavoro: gliel' ho detto che erano anelli di ceramica, e che
si erano macinati. Pensi un po' che lavoro: gliel' ho detto  che  erano anelli di ceramica, e che erano fragili, tanto che li
che lavoro: gliel' ho detto che erano anelli di ceramica, e  che  erano fragili, tanto che li abbiamo messi giù con l' acqua
che erano anelli di ceramica, e che erano fragili, tanto  che  li abbiamo messi giù con l' acqua come ammortizzatore. Si
abbiamo messi giù con l' acqua come ammortizzatore. Si vede  che  aveva cominciato a rompersene qualcuno, e le schegge a fare
e si è vista una pappetta di sabbia e sassetti grigi,  che  era tutto quello che restava della carica di anelli; una
pappetta di sabbia e sassetti grigi, che era tutto quello  che  restava della carica di anelli; una pappetta talmente
della carica di anelli; una pappetta talmente intasata  che  quando ho tirato via il flangione non si è neanche mossa.
via il flangione non si è neanche mossa. Non c' era altro  che  fargli il funerale. Io ne ho già visti diversi, di questi
di fare sparire, di togliersi dai piedi una cosa sbagliata,  che  puzza come un morto, e che se si lascia lì a marcire è come
dai piedi una cosa sbagliata, che puzza come un morto, e  che  se si lascia lì a marcire è come una paternale che non
morto, e che se si lascia lì a marcire è come una paternale  che  non finisce mai, anzi, è come una sentenza del tribunale,
una sentenza del tribunale, un promemoria a tutti quelli  che  ci hanno messo mano: "non scordartelo, questa coglioneria
questa coglioneria l' hai combinata tu". Non è mica un caso  che  quelli che hanno più fretta di fare il funerale sono
l' hai combinata tu". Non è mica un caso che quelli  che  hanno più fretta di fare il funerale sono proprio quelli
hanno più fretta di fare il funerale sono proprio quelli  che  sentono più colpa: e quella volta lì è stato il
più colpa: e quella volta lì è stato il progettista,  che  è venuto da me con l' aria disinvolta a dire che bastava un
che è venuto da me con l' aria disinvolta a dire  che  bastava un bel lavaggio con acqua, tutta quella graniglia
parlare di altri anelli è diventato una bestia feroce:  che  il progettista attaccasse un quadretto alla Madonna perché
cattivo umore ero diventato malinconico anche io, tanto più  che  il tempo si era messo al brutto e invece che autunno
io, tanto più che il tempo si era messo al brutto e invece  che  autunno sembrava inverno. Poi si è subito visto che non era
invece che autunno sembrava inverno. Poi si è subito visto  che  non era un lavoro cosi svelto: si vede che quel materiale,
è subito visto che non era un lavoro cosi svelto: si vede  che  quel materiale, voglio dire gli anelli rotti, erano delle
e si erano intrecciate una con l' altra, perché l' acqua  che  gli gettavamo sopra con l' idrante usciva di sotto tale
fondame non si muoveva. Il committente ha cominciato a dire  che  forse se si fosse calato dentro uno con una pala, ma
guardare negli occhi nessuno, e con una voce così timida  che  si vedeva che non ci credeva nemmeno lui. Abbiamo provato
occhi nessuno, e con una voce così timida che si vedeva  che  non ci credeva nemmeno lui. Abbiamo provato in diverse
provato in diverse maniere, e in definitiva si è visto  che  il sistema migliore era quello di mandargli l' acqua per di
un dottore, anzi un veterinario, perché a quel punto invece  che  un bambino quella colonna ammalata incominciava a sembrarmi
ammalata incominciava a sembrarmi una di quelle bestie  che  c' erano nei tempi dei tempi, che erano alte come una casa
una di quelle bestie che c' erano nei tempi dei tempi,  che  erano alte come una casa e poi sono morte tutte chissà
e di quel lavoro peggio della prigione. Si capisce  che  se avessi saputo prima che effetto mi doveva fare, un
della prigione. Si capisce che se avessi saputo prima  che  effetto mi doveva fare, un lavoro così non lo avrei
fare, un lavoro così non lo avrei accettato, ma sa bene  che  a dire di no a un lavoro uno impara tardi, e per dire la
imparato neanche adesso, e si immagini un po' allora,  che  ero più giovane, e mi avevano offerto un forfé che io
allora, che ero più giovane, e mi avevano offerto un forfé  che  io pensavo già di andare due mesi in ferie con la ragazza;
due mesi in ferie con la ragazza; e poi lei deve sapere  che  farmi avanti quando tutti si fanno indietro a me mi è
piaciuto, e mi piace ancora, e loro hanno capito bene  che  tipo ero io. Mi hanno fatto la corte, che un altro
hanno capito bene che tipo ero io. Mi hanno fatto la corte,  che  un altro montatore come me non lo trovavano, che avevano
la corte, che un altro montatore come me non lo trovavano,  che  avevano fiducia, che era un lavoro di responsabilità e
montatore come me non lo trovavano, che avevano fiducia,  che  era un lavoro di responsabilità e tutto. Insomma gli ho
ho detto di sì, ma è perché non mi rendevo conto. Fatto sta  che  quel progettista, ben che era in gamba, aveva fatto una
non mi rendevo conto. Fatto sta che quel progettista, ben  che  era in gamba, aveva fatto una topica marca leone: l' ho
fatto una topica marca leone: l' ho capito dai discorsi  che  sentivo in giro, e anche dalla sua faccia. Pare che in una
che sentivo in giro, e anche dalla sua faccia. Pare  che  in una colonna come quella gli anelli non ci andassero, né
altra maniera, perché facevano ostacolo ai vapori; e  che  l' unica era di metterci al posto dei piatti, dei dischi
le conosce, queste colonne a piatti? sì? Ma garantito  che  non sa come si montano: o forse lo sa, ma non sa che
che non sa come si montano: o forse lo sa, ma non sa  che  effetto fa a montarle. Del resto è regolare, uno viaggia in
resto è regolare, uno viaggia in auto e a tutto il lavoro  che  c' è quagliato lì dentro non ci pensa neanche; oppure fa i
pensa neanche; oppure fa i conti su uno di quei calcolatori  che  stanno in saccoccia, e prima si meraviglia ma poi fa l'
sembra naturale; del resto, anche a me mi sembra naturale  che  io decida di alzare questa mano e ecco che la mano si alza,
sembra naturale che io decida di alzare questa mano e ecco  che  la mano si alza, ma appunto è solo per l' abitudine. È ben
alza, ma appunto è solo per l' abitudine. È ben per questo  che  io ho caro a raccontare i miei montaggi: è perché tanti non
ai piatti. Ogni piatto è diviso in due, come due mezze lune  che  si incastrano una nell' altra: vanno fatti divisi così
arriva all' altezza della spalla: non più su perché sa bene  che  è faticoso. Allora si monta il primo piatto sul primo
fatto il tracciamento senza nessuna difficoltà, ma dopo  che  sono stato a due o tre metri da terra ho cominciato a
terra ho cominciato a sentirmi strano. Al principio credevo  che  fossero i vapori dell' elettrodo, ben che ci fosse un bel
principio credevo che fossero i vapori dell' elettrodo, ben  che  ci fosse un bel tiraggio; o magari la maschera, che se uno
ben che ci fosse un bel tiraggio; o magari la maschera,  che  se uno salda per tante ore di seguito bisogna che gli copra
maschera, che se uno salda per tante ore di seguito bisogna  che  gli copra tutta la faccia, se no si scotta e gli vien via
chiusa come quando da bambini si ha voglia di piangere. Più  che  tutto, mi sentivo la testa andare in giostra: mi tornavano
testa andare in giostra: mi tornavano in mente tante cose  che  avevo dimenticate da un pezzo, quella sorella di mia nonna
avevo dimenticate da un pezzo, quella sorella di mia nonna  che  si era fatta monaca di clausura, "chi passa questa porta _
porta _ non vien più fuori né viva né morta"; e i racconti  che  si facevano al paese, di quello che l' avevano messo nella
né morta"; e i racconti che si facevano al paese, di quello  che  l' avevano messo nella bara e sotterrato e poi non era
camposanto batteva coi pugni per uscire. Mi sembrava anche  che  quel tubo diventasse sempre più stretto e che mi soffocasse
anche che quel tubo diventasse sempre più stretto e  che  mi soffocasse come i topi nella pancia dei serpenti, e
fuori, ma invece resistevo perché dopo tutti i complimenti  che  mi avevano fatto non volevo fare una figura. Insomma ci ho
indietro, e in cima ci sono arrivato. Però devo dirle  che  dopo di allora, ogni tanto, così all' improvviso, quel
improvviso, quel senso di topo in trappola mi ritorna: più  che  tutto negli ascensori. Sul lavoro è difficile che mi
più che tutto negli ascensori. Sul lavoro è difficile  che  mi capiti, perché dopo di allora i montaggi nel chiuso li
nel chiuso li lascio fare dagli altri; e mi chiamo contento  che  nel mio mestiere il più delle volte si sta ai quattro
non le leggo neanche. Ecco. È da stupido, e io lo so  che  è da stupido, ma non sono più stato buono di tornare come
deve arrivare domani. È questa la sesta volta a far poco  che  mi promettono un velocipede, e, pare impossibile, tutte le
e, pare impossibile, tutte le volte è successo qualche cosa  che  mi ha impedito di averlo. Speriamo che questa sia la buona!
qualche cosa che mi ha impedito di averlo. Speriamo  che  questa sia la buona! La bambina che si aspetta è una
di averlo. Speriamo che questa sia la buona! La bambina  che  si aspetta è una nipotina dell'avvocato Maralli, il quale
il quale ha scritto a una certa signora Merope Castelli,  che  è una sua sorella maritata a Bologna, di venire qui con la
qui con la figlia per conoscere la sua futura cognata  che  sarebbe la mia sorella Virginia. Ormai pare che per lo
cognata che sarebbe la mia sorella Virginia. Ormai pare  che  per lo sposalizio tutto sia concluso, e tanto la mamma che
che per lo sposalizio tutto sia concluso, e tanto la mamma  che  l'Ada, iersera, dopo una gran predica fatta dal babbo,
la rabbia di doverla mangiare. Il babbo ieri ha decretato  che  la mia punizione per l'affare del fantoccio di Virginia e
per sei giorni consecutivi sempre minestra, niente altro  che  minestra. E questo, si capisce, perché sanno che io le
altro che minestra. E questo, si capisce, perché sanno  che  io le minestre non le posso soffrire... Se per combinazione
combinazione la minestra mi piacesse, si può esser sicuri  che  mi avrebbero tenuto sei giorni senza minestra... E poi
avrebbero tenuto sei giorni senza minestra... E poi dicono  che  son dispettosi i ragazzi!... Il fatto è che ho resistito
E poi dicono che son dispettosi i ragazzi!... Il fatto è  che  ho resistito tutto il giorno rifiutandomi di mangiare,
rifiutandomi di mangiare, deciso a morir di fame piuttosto  che  sottostare a una prepotenza così feroce. Ma purtroppo
sul mio infelice destino e sulla minestra di capellini  che  ho terminata in questo momento.
sono proprio contento. Il dottore aveva ragione a dire  che  ho la pelle dura: son completamente guarito, e per di più
mille attenzioni e mille riguardi. Ieri ho sentito il babbo  che  diceva alla mamma: - Proviamo a trattarlo con dolcezza, a
stasera al teatro, a vedere il celebre prestigiatore Morgan  che  è qui di passaggio. Ci verrà anche l'avvocato Maralli,
Maralli, quello con gli occhiali e con quel barbone,  che  è stato causa di una gran discussione in casa perché è
nella nostra conversazione, mentre il babbo sostiene  che  in fondo è un buon diavolo, che bisogna andar coi tempi e
mentre il babbo sostiene che in fondo è un buon diavolo,  che  bisogna andar coi tempi e che il Maralli si va facendo una
in fondo è un buon diavolo, che bisogna andar coi tempi e  che  il Maralli si va facendo una buona posizione e che finirà
tempi e che il Maralli si va facendo una buona posizione e  che  finirà certamente deputato.
come un frutto maturo; ed è sì valente in questa bisogna  che  spesso ce ne infastidisce per modo da farci anelare alla
scopi: apparecchia noi a morire, e colle noie e colla pietà  che  inspiriamo altrui in quello stato, dispone gli altri a
a sopravviverci senza dolore. Quella misteriosa espiazione  che  tutti sentono di subire nella vita, diventa sempre più
più la vita stessa si avvicina al suo termine – o sia  che  l'espiazione affretti e addolori di più il termine della
affretti e addolori di più il termine della vita, o  che  il volgersi più rapido della vita al suo fine rincrudisca
a quelle sapesse poi riferire con giustizia le conseguenze  che  ne derivarono o presto o tardi nel tempo, vedrebbe che
che ne derivarono o presto o tardi nel tempo, vedrebbe  che  tutto era successo pel suo meglio, e che ogni cosa era
tempo, vedrebbe che tutto era successo pel suo meglio, e  che  ogni cosa era ordinata ad un fine da una volontà altamente
nel corso della sua esistenza. - È cosa assurda il supporre  che  mentre tutto succede per leggi fisse e immutabili, la sola
Bensì il caso non sussiste in natura; e per quelle opere  che  dipendono dalla sua volontà, e per la applicazione di
dalla sua volontà, e per la applicazione di quelle  che  non ne dipendono, ogni uomo è mastro della propria fortuna.
Allora l'ordine dell'esistenza è invertito; tutto ciò  che  era salito discende, tutto ciò che soleva imporsi subisce,
è invertito; tutto ciò che era salito discende, tutto ciò  che  soleva imporsi subisce, tutto ciò che soleva subire
discende, tutto ciò che soleva imporsi subisce, tutto ciò  che  soleva subire s'impone; l'azione e la passività si
l'azione e la passività si scambiano; vi è un mondo  che  si distacca da noi e un mondo che ci si avvicina, e se fino
scambiano; vi è un mondo che si distacca da noi e un mondo  che  ci si avvicina, e se fino allora si era stati amati e
le dolcezze del piacere e quella vaghezza di spensierirsi  che  è propria della giovinezza, nell'altra le gioie più nobili
forse meglio quest'ultima. Ma sciagurati coloro che, avanti  che  la natura lo esigesse, giovani ancora o fanciulli, sono
della vita, senza aver gustato dell'altra quelle dolcezze  che  sole possono confortarci di questa. Tutto il meraviglioso
della verità, e in quell'impotenza di criterio  che  ha luogo per ciascuno in quello stato. Lo stesso può dirsi
occhi aperti, e di quell'eterno vaneggiare e fantasticare  che  molti uomini semplici e immaginosi fanno anche in età più
fanno anche in età più avanzata. Da ciò parmi poter dedurre  che  se la verità ed il senso pratico della vita rendono più
più castigate; e talora li inaridiscono per modo  che  non possiamo trarne altro conforto che quello di poter
per modo che non possiamo trarne altro conforto  che  quello di poter dire: sono veri!
 che  diamine: dove mi mandano vado, anche in Italia, si capisce,
perché io so il mestiere troppo bene. Non pensi male, è  che  io mica per dire me la so sbrogliare più o meno in tutte le
e in giro per l' Italia mandano i giovani, i vecchi, quelli  che  hanno paura che gli venga l' infarto, e i pelandroni. Del
Italia mandano i giovani, i vecchi, quelli che hanno paura  che  gli venga l' infarto, e i pelandroni. Del resto anch' io
Del resto anch' io preferisco: per vedere il mondo,  che  se ne impara sempre una, e per stare lontano dal mio
le foglie morte se ne udiva la voce poderosa e tranquilla,  che  sembrava venire da tutti i punti dell' orizzonte. Si
dei minuscoli martelli pneumatici: Faussone mi ha spiegato  che  erano picchi verdi, e che ci sono anche dalle nostre parti,
Faussone mi ha spiegato che erano picchi verdi, e  che  ci sono anche dalle nostre parti, ma sparargli è proibito.
di chilometri pur di non vederlo, e lui mi ha risposto  che  no, che era anzi abbastanza bravo: questo termine, nel suo
chilometri pur di non vederlo, e lui mi ha risposto che no,  che  era anzi abbastanza bravo: questo termine, nel suo
intelligente e coraggioso. " ... ma è uno di quelli  che  mostrano ai gatti a rampicare, non so se rendo l' idea.
una tentazione", ha ripetuto meditabondo. Era chiaro  che  all' enunciato teorico sarebbe seguito un esempio pratico.
mandato me, in Italia, anzi, in bassa Italia, perché sapeva  che  c' erano delle difficoltà. Se vuol sentire la storia di un
vuol sentire la storia di un montaggio balordo, e io lo so  che  c' è gente che gode a sentire le disgrazie degli altri,
storia di un montaggio balordo, e io lo so che c' è gente  che  gode a sentire le disgrazie degli altri, allora senta
tutto, per via del committente. Bravo anche lui, non creda,  che  mi offriva dei desinari da dio, e fino un letto col
baldacchino in cima, perché aveva voluto a tutti i costi  che  io andassi a dormire a casa sua: ma del lavoro non ne
sua: ma del lavoro non ne capiva un accidente, e lei lo sa  che  non c' è niente di peggio. Lui era nei salami e si era
cassa del mezzogiorno, non glielo saprei dire; sta di fatto  che  si era piantato in testa di mettersi a fare i mobili
di mettersi a fare i mobili metallici. Ci sono solo i folli  che  credono che un cliente merlo è meglio, perché così fai
a fare i mobili metallici. Ci sono solo i folli che credono  che  un cliente merlo è meglio, perché così fai quello che vuoi:
che un cliente merlo è meglio, perché così fai quello  che  vuoi: è tutto il contrario, un cliente merlo non fa che
che vuoi: è tutto il contrario, un cliente merlo non fa  che  darti grane. Non ha l' attrezzaggio, non ha le scorte, al
dall' altra parte del telex c' era il mio caposervizio  che  mi cavava il fiato. Mi faceva un telex ogni due ore, per
ore, per avere l' avanzamento del lavoro. Lei deve sapere  che  i caposervizio, quando hanno passato una certa età, ognuno
si immagini un po' ! Un montaggio è un lavoro  che  ognuno se lo deve studiare da sé, con la sua testa, e
lui voleva solo quelli svedesi, e se veniva a sapere  che  su un lavoro qualcuno ne aveva montati degli altri veniva
degli altri veniva di tutti i colori e saltava alto così,  che  poi invece di regola era uno tranquillo: e sono solo
e sono solo storie, perché su lavori come quello  che  le sto raccontando, che era poi un nastro trasportatore,
perché su lavori come quello che le sto raccontando,  che  era poi un nastro trasportatore, lungo ma lento e leggero,
nastro trasportatore, lungo ma lento e leggero, stia sicuro  che  tutti i cuscinetti vanno bene, anzi, andrebbero bene fino
vanno bene, anzi, andrebbero bene fino le boccole di bronzo  che  faceva il mio padrino, una per una, a forza di olio di
così, ma adesso si chiama via Camerana. Poi, essendo  che  era ingegnere, aveva anche la mania delle rotture a fatica,
mania delle rotture a fatica, le vedeva dappertutto e credo  che  se le sognava anche di notte. Lei che non è del ramo forse
dappertutto e credo che se le sognava anche di notte. Lei  che  non è del ramo forse non sa neanche che cosa sono: ebbene,
anche di notte. Lei che non è del ramo forse non sa neanche  che  cosa sono: ebbene, sono una rarità, io in tutta la mia
loro non ne possono niente, la colpa è del montatore,  che  è lontano e non si può difendere, o delle correnti vaganti,
di quel caposervizio era questa, lui era uno di quelli  che  se hanno da voltare la pagina di un libro prima si
di un libro prima si berliccano un dito. Io mi ricordo  che  la mia maestra della scuola elementare, il primo giorno di
elementare, il primo giorno di scuola, ci aveva insegnato  che  non bisogna per via dei microbi: si vede che la sua non
insegnato che non bisogna per via dei microbi: si vede  che  la sua non glielo aveva insegnato, perché lui invece se lo
lui invece se lo leccava sempre. Bene, io ho fatto caso  che  si leccava il dito tutte le volte che faceva il gesto di
io ho fatto caso che si leccava il dito tutte le volte  che  faceva il gesto di aprire qualunque cosa: il cassetto della
finestra, la porta della cassaforte. Una volta l' ho visto  che  si leccava il dito prima di aprire il cofano della Fulvia".
il cofano della Fulvia". A questo punto mi sono accorto  che  non Faussone, ma io stavo perdendo il filo del racconto,
attimo senza parola. Sembrava piuttosto un braccio di mare  che  non un fiume: scorreva con un fruscio solenne contro la
scorreva con un fruscio solenne contro la nostra riva,  che  era un alto argine di terra friabile e rossiccia, mentre l'
piccole onde trasparenti e pulite. "Mah, può essere  che  io mi sia perso un po' nei particolari, ma le assicuro che
che io mi sia perso un po' nei particolari, ma le assicuro  che  è stato un lavoro balordo. Intanto, mica per dire, ma le
ma non ci metterei la mano sul fuoco, perché a me pareva  che  dessero piuttosto sul genere lanuto; tutti i momenti si
in mutua. Ma il peggio era per il materiale: la bulloneria  che  si trovava su piazza, primo c' era poco assortimento,
compagna non ne avevo mai vista, non dico in questo paese,  che  per essere grossieri non scherzano, ma neppure quella volta
grossieri non scherzano, ma neppure quella volta in Africa  che  le ho raccontato. E per i basamenti, stesso discorso:
ho raccontato. E per i basamenti, stesso discorso: sembrava  che  le misure le avessero prese a branche; tutti i giorni la
metteva a battere fitto fitto come fanno le telescriventi,  che  sembra che abbiano sempre fretta, anche quando scrivono
battere fitto fitto come fanno le telescriventi, che sembra  che  abbiano sempre fretta, anche quando scrivono delle
di origine sospetta", o qualche altra gofferia del genere  che  c' entrava come i cavoli a merenda, e io mi sentivo venire
merenda, e io mi sentivo venire il latte ai gomiti. Guardi  che  non è un modo di dire, si sentono proprio i gomiti venire
A me è successo diverse volte, ma quella volta lì più  che  tutte le altre, e sì che ho visto le mie. A lei non le è
volte, ma quella volta lì più che tutte le altre, e sì  che  ho visto le mie. A lei non le è mai capitato?" Eh, come no!
che, magari in altre lingue, quest' alluvione lattea,  che  interviene a debilitare e ad impedire l' uomo fabbro, possa
descritta con immagini più poetiche, ma nessuna fra quelle  che  io conosco è altrettanto vigorosa. Gli ho fatto notare che,
fatto scappare la pazienza a un santo. Mi creda, non è  che  io ci prenda gusto a leggergli la vita, perché gliel' ho
ci prenda gusto a leggergli la vita, perché gliel' ho detto  che  non era cattivo: è che mi toccava proprio nel mio punto
la vita, perché gliel' ho detto che non era cattivo: è  che  mi toccava proprio nel mio punto debole, nel gusto del
punto debole, nel gusto del lavoro. Avrei avuto più caro  che  mi avesse dato una multa, non so, magari una sospensione,
piuttosto di quelle paroline messe lì come per caso, ma  che  quando poi uno ci pensa sopra si accorge che portano via il
per caso, ma che quando poi uno ci pensa sopra si accorge  che  portano via il pelo. Insomma, come se tutti gli intoppi di
dopo ogni telefonata mi sentivo come un criminale, e sì  che  in quel lavoro ci avevo messo l' anima. Ma io l' anima ce
i lavori, lei lo sa, anche nei più balordi, anzi, con più  che  sono balordi, tanto più ce la metto. Per me, ogni lavoro
sono balordi, tanto più ce la metto. Per me, ogni lavoro  che  incammino è come un primo amore". Nella dolce luce del
solo quando eravamo ormai in vista della foresteria: "Vuole  che  gliene dica una? Per una volta, quel caposervizio aveva
caposervizio aveva ragione. Aveva quasi ragione. Era vero  che  su quel lavoro c' erano delle difficoltà, che non si
Era vero che su quel lavoro c' erano delle difficoltà,  che  non si trovava il materiale, che il commendatore, sì,
c' erano delle difficoltà, che non si trovava il materiale,  che  il commendatore, sì, quello dei salami, invece di darmi una
di darmi una mano mi faceva perdere tempo. Era anche vero  che  non c' era uno dei manovali che valesse due soldi; ma se il
tempo. Era anche vero che non c' era uno dei manovali  che  valesse due soldi; ma se il lavoro veniva avanti malamente,
ragazze di quelle terre si raccontano un mucchio di storie,  che  sono piccole, grasse, gelose, e buone solo a fare dei
gelose, e buone solo a fare dei figli. Quella ragazza  che  le dicevo era alta come me, coi capelli castani che erano
ragazza che le dicevo era alta come me, coi capelli castani  che  erano quasi rossi, dritta come un fuso e ardita come ne ho
poche. Portava il carrello a forche, anzi, è proprio così  che  ci siamo incontrati. Accosto al nastro che io stavo
è proprio così che ci siamo incontrati. Accosto al nastro  che  io stavo montando c' era la pista per i carrelli: ce ne
carrello guidato da una ragazza, con un carico di profilati  che  sporgeva un poco, e in su venire un altro carrello vuoto,
carrello vuoto, anche quello guidato da una ragazza: chiaro  che  incrociarsi non potevano, bisognava che uno dei due facesse
una ragazza: chiaro che incrociarsi non potevano, bisognava  che  uno dei due facesse marcia indietro fino a uno slargo,
dei due facesse marcia indietro fino a uno slargo, oppure  che  la ragazza dei profilati posasse il carico e lo sistemasse
cominciano a dirsene di tutte le tinte. Io ho capito subito  che  fra di loro ci doveva essere della ruggine vecchia, e mi
vecchia, e mi sono messo lì con pazienza a aspettare  che  avessero finito: perché anch' io dovevo passare, avevo uno
anch' io dovevo passare, avevo uno di quei carrellini  che  si guidano dal timone, carico dei famosi cuscinetti, che
che si guidano dal timone, carico dei famosi cuscinetti,  che  Dio liberi se avesse dato il giro e il mio caposervizio lo
se per piacere mi facevano passare: quella più grande,  che  era poi la ragazza che le dicevo prima, si volta e mi fa
facevano passare: quella più grande, che era poi la ragazza  che  le dicevo prima, si volta e mi fa tutta tranquilla:
quell' altra, e così, a sangue freddo, gliene tira giù una  che  non mi oso di ripetergliela, ma le giuro che mi ha fatto
tira giù una che non mi oso di ripetergliela, ma le giuro  che  mi ha fatto venire i capelli all' umberta. "Ecco", mi fa
la barba alle colonne, e anche ai montanti del mio nastro,  che  io mi sentivo venire freddo. Arrivata che è stata al
del mio nastro, che io mi sentivo venire freddo. Arrivata  che  è stata al corridoio di testa, ha preso la curva che
che è stata al corridoio di testa, ha preso la curva  che  neanche Nichi Lauda, sempre a marcia indietro, e invece di
è un diavolo scatenato": ma l' avevo già bell' e capito  che  tutto quel cine lo faceva per me, e poco tempo dopo ho
cine lo faceva per me, e poco tempo dopo ho anche capito  che  lo faceva apposta, a fare tanto la malgraziosa, perché era
a fare tanto la malgraziosa, perché era diversi giorni  che  mi stava lì a guardare mentre che io mettevo le mensole in
perché era diversi giorni che mi stava lì a guardare mentre  che  io mettevo le mensole in bolla d' aria ...". L' espressione
Faussone, impermalito, mi ha spiegato in poche parole dense  che  la bolla d' aria è solo una livella, che appunto ha dentro
poche parole dense che la bolla d' aria è solo una livella,  che  appunto ha dentro un liquido con una bolla d' aria. Quando
è più importante. Insomma, lei aveva capito me, cioè  che  a me mi va la gente decisa e che sa fare il suo mestiere, e
lei aveva capito me, cioè che a me mi va la gente decisa e  che  sa fare il suo mestiere, e io avevo capito che lei, alla
decisa e che sa fare il suo mestiere, e io avevo capito  che  lei, alla sua maniera, mi stava dietro e cercava di
il discorso, non c' è stata nessuna difficoltà, voglio dire  che  siamo andati a letto insieme, tutto regolare, niente di
niente di speciale; ma ecco, una cosa gliela volevo dire:  che  il momento più bello, quello che uno si dice "questo non me
cosa gliela volevo dire: che il momento più bello, quello  che  uno si dice "questo non me lo dimentico mai più, finché
finché vengo vecchio, finché tiro gli ultimi", e vorrebbe  che  il tempo si fermasse lì come quando un motore s' ingrippa:
parlavamo del più e del meno, anzi, mi ricordo perfino  che  io le stavo raccontando del mio caposervizio e della sua
si lasciava carezzare come un gatto. Parola, tutto il resto  che  è venuto dopo è stato anche abbastanza bello, ma conta di
storia della carrellista fossi stato io. "Cosa vuole bene  che  le dica: è un tira e molla. Sposarla, non la sposo: primo
perché ... sì, insomma, prima di maritarsi uno bisogna  che  ci pensi sopra quattro volte, e prendersi una ragazza come
le ho detto niente perché i patti erano quelli. Però lo sa  che  lei è un bel tipo a farmi contare queste storie, che
lo sa che lei è un bel tipo a farmi contare queste storie,  che  fuorivia di lei non le avevo mai contate a nessuno?"
né in casa. Non ho ancora rivisto il babbo e ormai spero  che  quando lo rivedrò gli sarà già passato ogni cosa. * * * Ah,
impossibile stare a sedere dopo avercene prese tante!  Che  umiliazione! Che avvilimento!... Vorrei scrivere ancora
stare a sedere dopo avercene prese tante! Che umiliazione!  Che  avvilimento!... Vorrei scrivere ancora raccontando la causa
scrivere ancora raccontando la causa di questa nuova bufera  che  mi s'è scaricata sulle spalle... anzi, per essere più
ma non posso; soffro troppo nel morale per l'amore proprio  che  è stato colpito a sangue, e anche nel materiale che è stato
proprio che è stato colpito a sangue, e anche nel materiale  che  è stato purtroppo anch' esso colpito a sangue senza nessuna
stato a scuola: e rinunzio a dire quel  che  ho provato nell'andare, nello stare e nel tornare. Scrivo
dunque, delle busse avute ieri è da ricercarsi nella manìa  che  ha la Caterina di occuparsi sempre delle cose che non la
manìa che ha la Caterina di occuparsi sempre delle cose  che  non la riguardano invece di pensare alle sue faccende. E si
invece di pensare alle sue faccende. E si sa, ormai,  che  in ultimo, chi ci va di mezzo son sempre io, anche se si
son sempre io, anche se si tratta di antiche sciocchezze  che  a quest'ora dovrebbero essere dimenticate. lersera Caterina
essere dimenticate. lersera Caterina cercando non so  che  in un armadio, pescò un paio di calzoni miei da mezza
un armadio, pescò un paio di calzoni miei da mezza stagione  che  non mi ero più messo da quest'autunno; e frugando nelle
le avrebbe dovuto suggerire la più elementare delicatezza,  che  cosa fece la Caterina? Andò subito dall'Ada, la quale andò
mamma e tanto chiacchierarono tutt'e due su questa faccenda  che  arrivò il babbo e volle sapere anche lui di che cosa si
faccenda che arrivò il babbo e volle sapere anche lui di  che  cosa si trattava. E allora vennero tutti da me per le
- disse il babbo a un tratto - e sentiamo subito di  che  si tratta. - Mi è toccato naturalmente a raccontare tutta
con Marinella facendomi dare l'orologio della signora Olga  che  pestai nel mortaio e che sostituii poi con quello della
dare l'orologio della signora Olga che pestai nel mortaio e  che  sostituii poi con quello della mamma. Appena ebbi finito il
- Ah! Ora capisco! Ora si spiega tutto! La signora Olga  che  è tanto distratta non si è mai accorta della
- Sicuro! proprio così! - urlava Ada. - E noi  che  abbiam creduto a un caso di cleptomania! E quel che è
- E noi che abbiam creduto a un caso di cleptomania! E quel  che  è peggio lo abbiam fatto credere anche a suo marito! Che
che è peggio lo abbiam fatto credere anche a suo marito!  Che  figura!.. - Ma tu, - ripigliava a gridare la mamma - tu,
- Io anzi lo volevo dire! - risposi. - Mi ricordo benissimo  che  incominciai a dirvi che non era per niente un caso di
- risposi. - Mi ricordo benissimo che incominciai a dirvi  che  non era per niente un caso di cleptomania, allora saltaste
un caso di cleptomania, allora saltaste su tutte a gridare  che  io in queste cose non dovevo metter bocca, che i ragazzi
a gridare che io in queste cose non dovevo metter bocca,  che  i ragazzi non devono impicciarsi di quel che dicono i
metter bocca, che i ragazzi non devono impicciarsi di quel  che  dicono i grandi, che non posson capire l'importanza delle
ragazzi non devono impicciarsi di quel che dicono i grandi,  che  non posson capire l'importanza delle cose... e via dicendo.
zitto per obbedienza. - E la nostra ampolliera d'argento  che  ritrovammo poi in casa della signora Olga? - E i miei
pensa, babbo, - seguitavo io a dire piagnucolando - pensa  che  son cose passate... I fuochi li misi nella gola del camino
Luisa... L'affare dell'orologio è dell'ottobre... Capirei  che  tu mi avessi picchiato allora... Ma ora no, ecco, ora son
aspetto un giorno o l'altro d'esser picchiato per le bizze  che  facevo quando ero piccino di due anni!...
ma con la precisione consueta, i molti modi assurdi  che  adottiamo per rendere noi stessi infelici gratis, e le
rendere noi stessi infelici gratis, e le fonti di felicità  che  sono aperte a chiunque non sia troppo duramente percosso
ed in molte altre sue opere, Russell intende dimostrarci  che  i problemi eterni, non solo della conoscenza, ma anche del
accessibili alla nostra ragione. È un buon amico: ci dice  che  la condizione umana è miserabile, ma che è ozioso
amico: ci dice che la condizione umana è miserabile, ma  che  è ozioso attardarsi a compiangerla, e doveroso adoperarsi
qui a contare i miei duecento biglietti da cinque lire  che  mi si parano davanti come duecento punti interrogativi: -
mi si parano davanti come duecento punti interrogativi: -  Che  ne farò? - Il fatto è che da quando ho tutti questi
duecento punti interrogativi: - Che ne farò? - Il fatto è  che  da quando ho tutti questi quattrini non sono più io: ho la
tantino mi svegliavo di soprassalto perché mi pareva sempre  che  venissero i ladri a rubarmi le mie mille lire, o il babbo a
lire, o il babbo a domandarmi di dove provenivano, ciò  che  per me, in fondo, rappresentava lo stesso pericolo di
lo stesso pericolo di perderle. In ogni modo bisogna  che  le assicuri meglio perché ci potrebbe essere in casa
meglio perché ci potrebbe essere in casa un'altra chiave  che  apra il cassetto del mio tavolino e nulla di più facile che
che apra il cassetto del mio tavolino e nulla di più facile  che  la mamma e Ada vengano a frugarci dentro... La prima spesa
la mamma e Ada vengano a frugarci dentro... La prima spesa  che  bisogna che faccia è quella di una buona cassaforte,
Ada vengano a frugarci dentro... La prima spesa che bisogna  che  faccia è quella di una buona cassaforte, piccola in modo
faccia è quella di una buona cassaforte, piccola in modo  che  possa nasconderla in fondo all'armadio dove tengo miei
balocchi di quando ero più piccino. In quanto all'impiego  che  farò dell'eredità, fra i tanti sogni che ho fatto due
quanto all'impiego che farò dell'eredità, fra i tanti sogni  che  ho fatto due specialmente mi stanno fissi alla mente:
in camera mia mentre tutti dormono: solo col mio tesoro  che  è qui, finalmente sicuro nel mio armadio... Che bella
mio tesoro che è qui, finalmente sicuro nel mio armadio...  Che  bella soddisfazione avere una cassaforte con mille lire
regolarmente registrate qui nel libro d'entrata e uscita  che  costa una lira e dal quale risulta il seguente stato di
Pasticcini 1000,00 1,00 15,00 250,00 3,00 Nel registro  che  ho comperato c'è anche una colonna per le Osservazioni, a
a lì non ho scritto niente, perché l'unica osservazione  che  potevo metterci era questa: che i quattrini peggio spesi
perché l'unica osservazione che potevo metterci era questa:  che  i quattrini peggio spesi sono stati quelli delle elemosine.
sugli scalini della chiesa di San Gaetano un povero cieco  che  chiedeva l'elemosina, e io messa subito mano a tasca ho
cinque lire e gliel'ho lasciato cadere dentro il cappello  che  egli teneva sulle ginocchia. Egli ha fatto un gesto di
eh, signorino? - Immediatamente un altro povero cieco  che  era dall'altra parte della scalinata è venuto a esaminare
è venuto a esaminare il biglietto e ha detto: - Ma non vedi  che  è buonissimo? E a me, signorino? Non me ne dà uno anche a
dato uno anche a lui: e siccome in quel momento uno zoppo  che  chiedeva l'elemosina sulla porta della chiesa è corso
lire anche a lui. Ma il bello della scena è stato questo:  che  io infatuato come ero in quel momento della mia
menomamente pensato al fatto stranissimo di quei due ciechi  che  vedevano e di quello zoppo che correva. Ci ho ripensato
di quei due ciechi che vedevano e di quello zoppo  che  correva. Ci ho ripensato dopo... Allora ho capito che la
zoppo che correva. Ci ho ripensato dopo... Allora ho capito  che  la carità è una gran bella cosa, ma bisogna saperla fare...
ne ho mangiati troppi, e senza dubbio ho abusato di canditi  che  mi piacciono di molto e per l'appunto, fra i dolci sono i
è stata quella della cassaforte. Pare impossibile  che  sia così difficile a un ragazzo che si presenta in una
Pare impossibile che sia così difficile a un ragazzo  che  si presenta in una bottega coi suoi bravi quattrini di
in una bottega coi suoi bravi quattrini di comperare quel  che  più gli pare e piace! Eppure al primo negozio ove mi sono
io insistevo mi hanno detto: - Bambino, levati di qui  che  abbiamo altro da fare che badare alle tue burlette! - In un
detto: - Bambino, levati di qui che abbiamo altro da fare  che  badare alle tue burlette! - In un altro negozio siccome si
farmi la stessa accoglienza, mi son risentito e ho detto: -  Che  credono perché sono un ragazzo che io non abbia i
risentito e ho detto: - Che credono perché sono un ragazzo  che  io non abbia i quattrini? - E ho levato di tasca una
lei. Però non mi ha voluto dar la cassaforte, scusandosi  che  lui non poteva vendere ai minorenni e che perciò bisognava
scusandosi che lui non poteva vendere ai minorenni e  che  perciò bisognava che ci andassi col mio babbo. Già: non ci
lui non poteva vendere ai minorenni e che perciò bisognava  che  ci andassi col mio babbo. Già: non ci mancherebbe altro!
fortuna in quel momento sulla bottega ci era un giovanotto  che  mi guardava mentre tiravo fuori i quattrini e che appena
che mi guardava mentre tiravo fuori i quattrini e  che  appena sono uscito mi ha detto: - Ma come son buffi! Per
e allora questo bravo giovanotto mi ha domandato: - Ma lei  che  voleva comprar qualcosa? - Sì: una cassaforte, - ho
spendere? - Ma... non saprei. Voglio una cassaforte  che  sia forte davvero, capisce? - Il giovanotto ha pensato un
lire?... - Eh! È un po' cara. - Cara? No davvero! Non sa  che  le casseforti costano delle migliaia di lire? Ma lei deve
con me. Ho diversi negozianti amici, tutte brave persone  che  vendono roba garantita e senza far tante storie come fanno
Abbiamo girato parecchio prima di trovare finalmente quel  che  si cercava. Quel giovanotto era proprio servizievole e non
contento finché finalmente non è riuscito a procurarmi quel  che  mi occorreva. Egli entrava via via nelle botteghe di questi
è ritornato fuori col padrone mostrandomi una cassaforte  che  per la misura era proprio quel che ci voleva sebbene fosse
una cassaforte che per la misura era proprio quel  che  ci voleva sebbene fosse un poco arrugginita. Io
per duecentocinquanta lire. Gli ho dati tutti i quattrini  che  avevo in tasca e me la son fatta portare a casa per le
me la son fatta portare a casa per le cinque, perché sapevo  che  a quell'ora il babbo non c'era e la mamma e l'Ada erano a
il resto, cioè centosessantotto lire oltre le ottantadue  che  avevo già date. Ma ora son contento perché il mio capitale
passai dallo studio, e vedendo nella stanza d'aspetto  che  Ambrogio non c'era e che aveva lasciato sotto il tavolino
e vedendo nella stanza d'aspetto che Ambrogio non c'era e  che  aveva lasciato sotto il tavolino lo scaldino spento, mi
ma come si fa, santo Dio, a immaginarsi le conseguenze  che  hanno il torto di venir sempre dopo, quando nelle cose non
voglio pensarci ben bene prima di fare una burla in modo  che  non mi succeda più di sentirmi dire, come per questo fatto,
non mi succeda più di sentirmi dire, come per questo fatto,  che  io fo gli scherzi di cattivo genere. È stata proprio una
genere. È stata proprio una faccenda seria, ma per me  che  sapevo che non c'era pericolo è stata una cosa da morire
È stata proprio una faccenda seria, ma per me che sapevo  che  non c'era pericolo è stata una cosa da morire dal ridere.
gran tonfo ed un urlo, e allora mio cognato e due clienti  che  erano nello studio si son precipitati nella stanza
corse pure Virginia e la donna di servizio per vedere quel  che  era successo. Ma ecco che, quando tutti erano lì riuniti,
Ambrogio solo, incastrato fra il tavolino e la seggiola e  che  non aveva la forza di moversi e balbettava: - Che sarà mai?
e che non aveva la forza di moversi e balbettava: -  Che  sarà mai? Che sarà mai? - Io ho cercato di fargli coraggio,
non aveva la forza di moversi e balbettava: - Che sarà mai?  Che  sarà mai? - Io ho cercato di fargli coraggio, dicendogli: -
dicendogli: - Non è niente di pericoloso... Anzi! Io credo  che  sieno certi razzi che avevo messo lì per fare un po' di
di pericoloso... Anzi! Io credo che sieno certi razzi  che  avevo messo lì per fare un po' di festa... - Ma il povero
e non mi sentiva neppure; però mi ha sentito il Maralli,  che  dopo essere scappato via con gli altri ora ritornava piano
rinfrancare anche lui dicendogli: - Ma no, via; t'assicuro  che  non è rovinato altro che uno scaldino... Non è niente,
- Ma no, via; t'assicuro che non è rovinato altro  che  uno scaldino... Non è niente, vedi? È stata più la paura
uno scaldino... Non è niente, vedi? È stata più la paura  che  il danno... - Non l'avessi mai detto! Mio cognato è
rosso dalla rabbia, e ha incominciato a gridare: -  Che  paura e non paura, brutto imbecille che non sei altro! Io
a gridare: - Che paura e non paura, brutto imbecille  che  non sei altro! Io non ho paura di nulla, per tua regola...
scappato in camera mia, dove poco dopo è venuta mia sorella  che  mi ha fatto una predica d'un'ora, ma poi ha finito col
E io, per dimostrargli la mia gratitudine, stamani prima  che  egli andasse nello studio, gli ho messo sulla scrivania la
studio, gli ho messo sulla scrivania la cartella nuova  che  gli comprai, e ho buttato quella vecchia nel caminetto.
e ho buttato quella vecchia nel caminetto. Speriamo  che  anche lui mi sia grato della mia gratitudine... * * * Oggi
cattivo genere, e perciò mi è venuto in mente di farne uno  che  non può aver nessuna seria conseguenza né recar danno a
né recar danno a nessuno. Mentre ero dal signor Venanzio,  che  tra parentesi si è divertito un mondo al racconto del fatto
com'eran prima. L'operazione è stata fatta così alla lesta,  che  ho potuto rimettere le due paia di lenti al loro posto
potuto rimettere le due paia di lenti al loro posto senza  che  né Ambrogio né il signor Venanzio si fossero accorti della
mi par vero dì vedere come anderà, a finire questo scherzo  che  non potrà essere certo giudicato uno scherzo di cattivo
non hanno un carattere proprio finchè non amano; non hanno  che  un istinto provvidenziale di piegarsi, d'informarsi a
ciò esse sono quasi sempre quali gli uomini le fanno. Ciò  che  gli uomini amano ed ammirano sopratutto nella donna, senza
nell'uomo carattere; però più frequente in quella  che  in questo. L'uomo può portare nei suoi affetti, nei suoi
affetti, nei suoi doveri, nelle sue azioni, molte forze  che  la natura non ha dato alla donna. Il difetto essenziale
dell'uomo l'esuberanza. Il legame più potente  che  ci unisce alla donna è quello della maternità. Quasi tutti
quanta l'umanità. Cristo rispondeva a sua madre: «donna,  che  v'ha di comune tra me e te?» Le donne non annettono
teoricamente alla loro virtù un atomo di quella importanza  che  vi annettono gli uomini semplici e coscienziosi. Esse
coscienziosi. Esse conoscono meglio di noi il valore di ciò  che  danno. È difficile che un uomo onesto possa essere tanto
meglio di noi il valore di ciò che danno. È difficile  che  un uomo onesto possa essere tanto ammirato e desiderato da
strumento di piacere. Ogni donna non è considerata oggi mai  che  sotto questo punto di vista. Esse stesse mostrano di non
da esse nè ingegno, nè virtù, nè amicizia, non si chiede  che  dell'amore e del piacere. Apprezzamento triste e degradante
dell'amore e del piacere. Apprezzamento triste e degradante  che  esse tuttavia non temono, o non comprendono. Tutti i mali
comprendono. Tutti i mali della società dipendono da ciò,  che  si amano le donne o troppo o troppo poco. In molta parte
mancanza d'opportunità, o artificio; prova evidente di ciò,  che  cedono quasi sempre alla sorpresa. L'ingenuità nella donna
è più pericolosa della malizia. Non vi è uomo sì abbietto,  che  non vi possa esser donna più abbietta di lui; non vi è uomo
esser donna più abbietta di lui; non vi è uomo sì nobile,  che  non vi possa esser donna più nobile. A che scopo dolerci
uomo sì nobile, che non vi possa esser donna più nobile. A  che  scopo dolerci delle donne? Noi possiamo mostrare loro di
di tenerle anche in ispregio; esse sono tuttavia ben certe  che  noi le ameremo sempre. Nelle religioni di tutti i paesi,
paesi, nelle tradizioni di tutti i popoli la prima notizia  che  si ha della donna accenna ad una seduzione. Le tradizioni
di tutte le storie, si riduce a questo: una moglie  che  inganna il marito, un marito che inganna la moglie, o una
a questo: una moglie che inganna il marito, un marito  che  inganna la moglie, o una moglie e un marito che si
un marito che inganna la moglie, o una moglie e un marito  che  si ingannano a vicenda. Gli uomini portano una maschera -
mettono gli uomini nella necessità di non chieder loro  che  dell'amore.
apre la lanterna. La luce  che  n'è evasa saltellando si posa su quattro basse mura, dove
e pendon croci e teschi e cappelli di preti; pur nessun  che  respiri fra le strane pareti. Ma Lionello ha nell'angolo
Ma Lionello ha nell'angolo scoperto un seggiolone: - È là  che  dorme; andiamola a svegliar colle buone; tien tu il lume. -
E un soffio esalò dalla salma. La carogna turbata par  che  riacquisti un'alma; il fetore che l'abita vuol la quiete
La carogna turbata par che riacquisti un'alma; il fetore  che  l'abita vuol la quiete profonda: se lo tocchi, s'ingrossa,
sicario. Questa vecchia, mio caro, rinchiude più segreti  che  messer Diego Alvaro Consigliere dei Dieci, te lo dice
dei Dieci, te lo dice Lionello, e fe' più matrimoni  che  il Patriarca, quello che li fa là in San Marco. Tienle un
dice Lionello, e fe' più matrimoni che il Patriarca, quello  che  li fa là in San Marco. Tienle un po' il braccio alzato...
di viola si diffuse. - Leggiamo. - " Se tu o vedi gli dirai  che  l'amo, che l'amo ancora come ai primi dì; che nei languidi
diffuse. - Leggiamo. - " Se tu o vedi gli dirai che l'amo,  che  l'amo ancora come ai primi dì; che nei languidi sogni ancor
gli dirai che l'amo, che l'amo ancora come ai primi dì;  che  nei languidi sogni ancor lo chiamo, lo chiamo ancor come se
lo chiamo, lo chiamo ancor come se fosse qui. " E gli dirai  che  colla fé tradita tutto il gaudio d'allor non mi rapì; e gli
fé tradita tutto il gaudio d'allor non mi rapì; e gli dirai  che  basta alla mia vita l'ultimo bacio che l'addio finì! "
mi rapì; e gli dirai che basta alla mia vita l'ultimo bacio  che  l'addio finì! " Nessun lo toglie dalla bocca mia l'ultimo
finì! " Nessun lo toglie dalla bocca mia l'ultimo bacio  che  l'addio finì!... Ma se vuoi dargli un altro in compagnia
finì!... Ma se vuoi dargli un altro in compagnia digli  che  l'amo e che l'aspetto qui ". - - Questa donna ti giuro che
Ma se vuoi dargli un altro in compagnia digli che l'amo e  che  l'aspetto qui ". - - Questa donna ti giuro che per me non
che l'amo e che l'aspetto qui ". - - Questa donna ti giuro  che  per me non farebbe: la dev'essere un ninnolo di miele e di
mio padrone è ammalato a palazzo." Nella sua gondola vuoi  che  usciam bellamente in Canalazzo? " Mi adatterò la sua
- Oh Lionello, usciam da questo orrore! Ho la testa  che  bolle, e mi si spezza il cuore; certo un malor ci
la Berenice! è ben cotesto il mio! Grazie, povera morta;  che  il ciel vi ricompensi, né ai vostri peccatucci il buon
è passata sul muro... alcun ci spia. - Oh fosse un sì  che  scrive la contessina mia! - Bada, l'ombra si appressa. E la
La signora Eugenia era salita a trovare la cameriera,  che  s'era messa a letto con un febbrone. Elisa era uscita sul
a letto con un febbrone. Elisa era uscita sul terrazzo,  che  dava sul lago, e stava là colle braccia a gomitello sul
un po' languido e sconfortato di chi soffre un cordoglio  che  vuolsi dissimulato a tutti e che nella solitudine si fa
di chi soffre un cordoglio che vuolsi dissimulato a tutti e  che  nella solitudine si fa sentire con raddoppiata amarezza.
e Nanà li aveva accettati; ma era stata con lui più fiera  che  mai. Uscendo da lei, era stato preso per reazione da una
suo amore per lei moltiplicato dal dispetto e dal tormento  che  Nanà gli aveva fatto durare il dì prima; le si mise
ch'egli aveva racchiuso in quell'anima innamorata. -  Che  hai Elisa?... Tu sei malinconica - le disse Enrico
con molta dignità. - La balia ieri sera mi parlò di te. -  Che  cosa la ti disse? - Che tu credi che io non ti ami più. - È
balia ieri sera mi parlò di te. - Che cosa la ti disse? -  Che  tu credi che io non ti ami più. - È vero. - domandò Elisa.
sera mi parlò di te. - Che cosa la ti disse? - Che tu credi  che  io non ti ami più. - È vero. - domandò Elisa. - Ebbene, ti
con accento sincero il conte. - Credilo, Elisa, io ti giuro  che  sento di non voler bene davvero che a te sola. Elisa
Elisa, io ti giuro che sento di non voler bene davvero  che  a te sola. Elisa sospirò, ma non disse parola. - Però,
a rischio di cadere nei lacci di una donna... una donna  che  non vale un tuo capello... ma per puro capriccio, vedi, non
- non c'è nulla. Tu mi credi, n'è vero Elisa? Tu lo senti  che  io sono sincero, e che non ti voglio bene proprio di cuore
credi, n'è vero Elisa? Tu lo senti che io sono sincero, e  che  non ti voglio bene proprio di cuore che a te sola.... -
io sono sincero, e che non ti voglio bene proprio di cuore  che  a te sola.... - Ebbene sì, ti credo - rispose la fanciulla
Sarebbe come ingannare un bambino. Io non so nulla di ciò  che  voi pensiate, nè che proviate per certe donne... ma so che
un bambino. Io non so nulla di ciò che voi pensiate, nè  che  proviate per certe donne... ma so che tu mi fai soffrire.
che voi pensiate, nè che proviate per certe donne... ma so  che  tu mi fai soffrire. Queste parole furono dette dalla
espansione. - Ah, se anche tuo padre non fosse l'uomo  che  egli è - sclamò Enrico quasi per scusarsi - se non fosse
è - sclamò Enrico quasi per scusarsi - se non fosse lui  che  mi sforzò a far la vita che faccio. - Oh, ma perchè? -
per scusarsi - se non fosse lui che mi sforzò a far la vita  che  faccio. - Oh, ma perchè? - Perchè io sento di essere
come un fanciullo, e non come un uomo di ventiquattro anni  che  fra poco sarà padrone del proprio avere. Lui crede che io
anni che fra poco sarà padrone del proprio avere. Lui crede  che  io debba pensare come lui, far la vita che fa lui, avere le
avere. Lui crede che io debba pensare come lui, far la vita  che  fa lui, avere le sue abitudini, le sue idee, le sue
mondo. Fin da quando avevo dieci anni e tu non ne avevi  che  cinque, il primo pensiero d'amore che passò nella mia testa
e tu non ne avevi che cinque, il primo pensiero d'amore  che  passò nella mia testa fu per te. Io sento di essere tuo e
passò nella mia testa fu per te. Io sento di essere tuo e  che  nessuna donna potrà prendere il tuo posto qui nel mio
qui nel mio cuore. - Allora giurami - disse la Elisa -  che  non la vedrai più questa donna. - Ebbene, te lo giuro -
- rispose Enrico sincero. Ma poi soggiunse: - Ti giuro  che  ci andrò ben di rado e che non le dirò mai più nulla che ti
Ma poi soggiunse: - Ti giuro che ci andrò ben di rado e  che  non le dirò mai più nulla che ti possa dar ombra. - Ah no,
che ci andrò ben di rado e che non le dirò mai più nulla  che  ti possa dar ombra. - Ah no, tu non devi vederla mai più. -
non vuoi, Elisa, ch'io diventi ridicolo. - No, ma io vorrei  che  tu mi promettessi almeno di non vederla più da solo a sola.
questo s'intese la voce vibrata e severa di donna Eugenia  che  chiamava: Elisa. E la madre comparve sulla soglia della
della terrazza. - T'ho pur detto tante volte - ripigliò -  che  sulla terrazza non amo che tu ci stia di sera, se non con
detto tante volte - ripigliò - che sulla terrazza non amo  che  tu ci stia di sera, se non con tua madre; speravo che tu
amo che tu ci stia di sera, se non con tua madre; speravo  che  tu m'avessi a obbedire. Rientrarono tutti e tre in sala,
dolcezze, mentre una noia feroce regnava in quella sala,  che  a poco a poco s'era andata popolando di visite. Erano i
popolando di visite. Erano i villeggianti dei contorni  che  venivano, come al solito, a passar la sera in casa
dei forestieri in una casina attigua alla villa. - Spero  che  ti fermerai un po' di giorni - aveva domandato il notaio al
una visita alla sfuggita. Ma ho sul cavalletto un ritratto  che  non voglio lasciar prosciugare. Il giorno dopo infatti
in fumo la promessa data alla Elisa ad ogni chilometro  che  si scostava da lei e che si avvicinava a Nanà.
data alla Elisa ad ogni chilometro che si scostava da lei e  che  si avvicinava a Nanà.
chi ha litigato con la persona indifferente, chi con quella  che  odia, chi con quella che ama di più: l'impiegato ha
indifferente, chi con quella che odia, chi con quella  che  ama di più: l'impiegato ha litigato col suo capo di
Questa carissima persona, la poesia, è da tanto tempo  che  non vuole saperne di me, quando io la desidero ardentemente
io la desidero ardentemente e per orgoglio mi taccio. Oggi  che  l'orgoglio si smorza in una infinita tenerezza, voglio
" e dell'" Eneide "; conosciamo poco Virgilio Mago  che  ha prodigato alla città diletta fra tutte i miracoli del
del suo potere magico. Noi siamo ingrati verso colui  che  esclama: Illo Virgilium me tempore dulcis alebat Parthenope
me tempore dulcis alebat Parthenope ... .. ppure molte cose  che  allettano ed incantano noi moderni e c'incatenano nella
ingiurie e di questi sogghigni. Sentite dunque quello  che  la cronaca dice. Virgilio veniva di lontano, dal nord
curva e mormorando certe sue frasi, in un linguaggio strano  che  niuno poteva comprendere. Egli abitava sulla sponda del
il colle di Posillipo, ma errava ogni giorno nelle campagne  che  menano a Baia ed a Cuma; egli errava per le colline che
che menano a Baia ed a Cuma; egli errava per le colline  che  circondano Parthenope, fissando, nella notte, le lucide
tendendo l'orecchio all'armonia delle onde, quasi  che  elle dicessero a lui solo parole misteriose. Onde fu detto
era molestata da una grande quantità di mosche, mosche  che  si moltiplicavano in così grande numero e davano tanto
se ne andava volando di qua e di là ed ogni mosca vera  che  incontrava faceva morire. Così in poco tempo furono
morire. Così in poco tempo furono distrutte tutte le mosche  che  affliggevano la bella città di Parthenope. Altro miracolo
di Parthenope. Altro miracolo fu questo: le molte paludi  che  allora si trovavano nella città, erano dannose, e perché i
si trovavano nella città, erano dannose, e perché i miasmi  che  esalavano guastavano l'aria producendo febbri, pestilenze
sorsero case e giardini e l'aria vi divenne la più pura  che  mai respirar si potesse. Così, giovandosi del suo potere
mai respirar si potesse. Così, giovandosi del suo potere  che  era infinito, un giorno egli salì sopra una collina e
e chiamò alla sua obbedienza i venti ed ordinò al Favonio  che  spirava nella città nel mese di aprile e col suo caldo
crebbe più bella e più rigogliosa. Laggiù nel quartiere  che  noi moderni chiamiamo Pendino, annidava un formidabile
moderni chiamiamo Pendino, annidava un formidabile serpente  che  era lo spavento di ogni uomo avendo già morsicato e
nelle viscere della terra per poi ricomparire più terribile  che  mai. Chiamato Virgilio in soccorso, egli si avviò tutto
guarito, non senza molta collera di maniscalchi ed empirici  che  si vedevano superati e sbugiardati. Certi pescatori della
pescatori della spiaggia napoletana e propriamente quelli  che  dimoravano nel punto chiamato in seguito Porta di Massa,
Massa, andarono a Virgilio, lagnandosi della scarsa pesca  che  vi facevano e chiedendo a lui un miracolo. Virgilio li
le vie della Campania, due teste augurali ed incantate, una  che  rideva e l'altra che piangeva: onde colui che capitava a
due teste augurali ed incantate, una che rideva e l'altra  che  piangeva: onde colui che capitava a passare sotto la porta
una che rideva e l'altra che piangeva: onde colui  che  capitava a passare sotto la porta dove la testa rideva ne
la testa rideva ne traeva buon augurio per i suoi affari  che  sempre riuscivano a bene ed il contrario colui che passava
affari che sempre riuscivano a bene ed il contrario colui  che  passava sotto la testa piangente. Fu Virgilio che in poche
colui che passava sotto la testa piangente. Fu Virgilio  che  in poche notti fece eseguire da esseri sovrannaturali la
per facilitare il viaggio agli abitanti di quei villaggi  che  venivano in città; fu Virgilio che, per la sua virtù
ferite ed ottime come condimento alle vivande; fu Virgilio  che  insegnò ai giovani i giuochi delle melarance e delle
ai giovani i giuochi delle melarance e delle piastrelle  che  s'ignoravano; fu Virgilio che di notte incantò le acque
melarance e delle piastrelle che s'ignoravano; fu Virgilio  che  di notte incantò le acque sorgive della riva Platamonia e
potenza per guarire ogni specie di malattia; fu Virgilio  che  applicando certi suoi rimedii e proferendo gli scongiuri,
gli scongiuri, sanò molti e molti ammalati; fu Virgilio  che  volendo salvare la campagna del suo discepolo Albino, svelò
da una naturale combinazione di suoni. La cronaca soggiunge  che  Virgilio Mago fu amato, rispettato, idolatrato quasi come
qualcuno alla sua morte su quel colle presso Avellino  che  chiamasi Montevergine, dove s'era ridotto a studiare ed era
gli abitanti di Parthenope gli eressero un grande monumento  che  poi fu distrutto; quello che sorge all'imboccatura della
eressero un grande monumento che poi fu distrutto; quello  che  sorge all'imboccatura della gotta essendo un semplice
l'epoca della sua morte. Ebbene poc'anzi ho errato dicendo  che  noi non conoscevamo Virgilio Mago. Non vi è che un solo
dicendo che noi non conoscevamo Virgilio Mago. Non vi è  che  un solo Virgilio: quello che la favolosa cronaca delinea
Virgilio Mago. Non vi è che un solo Virgilio: quello  che  la favolosa cronaca delinea nelle ombre della magia è
della magia è proprio il poeta. Invero egli non ha avuto  che  una magia sola: la grandiosa poesia del suo spirito. Nella
per quella orrida, bella e straziata campagna  che  sono i Campi Flegrei, donde egli fantasticava dell'Averno e
profondo della natura, l'amore dei campi ubertosi  che  si stendono all'infinito sotto il sole, dei prati
tutta una coltivazione di fiori; l'amore dell'uccello  che  canta e vola via, dell'insetto dorato che ronza, della
dell'uccello che canta e vola via, dell'insetto dorato  che  ronza, della foglia che il turbine si porta, della forte
e vola via, dell'insetto dorato che ronza, della foglia  che  il turbine si porta, della forte quercia che nulla scuote:
della foglia che il turbine si porta, della forte quercia  che  nulla scuote: quell'amore profondo della natura che è il
quercia che nulla scuote: quell'amore profondo della natura  che  è il sentimento più alto del suo poema, che è la magia per
della natura che è il sentimento più alto del suo poema,  che  è la magia per cui ancora c'incanta, che è - con una parola
del suo poema, che è la magia per cui ancora c'incanta,  che  è - con una parola troppo moderna, ma vera - la nostalgia
parola troppo moderna, ma vera - la nostalgia del suo cuore  che  lo fa esclamare ... " fortunatos agricolas ", che dà alla
suo cuore che lo fa esclamare ... " fortunatos agricolas ",  che  dà alla sua descrizione tanto colore, tanta luce, tanta
tanto colore, tanta luce, tanta vita. È il poeta  che  cerca ed interroga ogni angolo oscuro della natura; è lui
cerca ed interroga ogni angolo oscuro della natura; è lui  che  parla alle stelle tremolanti di raggi nelle notti estive; è
alle stelle tremolanti di raggi nelle notti estive; è lui  che  ascolta il ritmo del mare, quasi fosse il metro per cui il
fosse il metro per cui il suo verso scandisce; è il poeta  che  conosce la virtù dei semplici, è lui che ha scoverte certe
è il poeta che conosce la virtù dei semplici, è lui  che  ha scoverte certe leggi naturali, ignote a tutti; è il
certe leggi naturali, ignote a tutti; è il poeta civile  che  uccide le bestie, fa rasciugare le paludi e fa sorgere a
e fa sorgere a quel posto palagi e giardini; è il poeta  che  insegna ai giovani i giuochi dove il corpo si fortifica e
fortifica e l'anima si serena; è lui, sublime fantastico,  che  stabilisce l'augurio della buona o della mala ventura; è
l'augurio della buona o della mala ventura; è lui  che  come calamita fortissima attrae a sé l'amore, l'ossequio,
giornalino mio, come son nato disgraziato! E quel  che  mi è successo finora non è niente, perché c'è il caso che
che mi è successo finora non è niente, perché c'è il caso  che  io finisca in galera, come mi è stato predetto da più d'uno
e, tra gli altri, dalla zia Bettina... Sono così avvilito,  che  in casa non hanno avuto neanche il coraggio di picchiarmi.
- Procura di non farti vedere da nessuno... e prega Dio  che  abbia pietà di te e di me che, per causa tua, sono la donna
di malinconia mi viene da piangere... Ma, d'altra parte,  che  ho a fare se tutte le cose, anche le più semplici, mi vanno
e in questo non c'era niente di male, tant'è vero  che  tutti dissero: - Vediamo, vediamo questo rivale di Morgan!
rivale di Morgan! - Fra gli spettatori, oltre Mario Marri  che  fa le poesie e porta la caramella, la signorina Sturli che
che fa le poesie e porta la caramella, la signorina Sturli  che  le mie sorelle dicono che si stringe troppo, e l'avvocato,
la caramella, la signorina Sturli che le mie sorelle dicono  che  si stringe troppo, e l'avvocato, c'era anche Carlo Nelli,
troppo, e l'avvocato, c'era anche Carlo Nelli, quello  che  va vestito tutto per l'appunto e che ha rifatto la pace
Carlo Nelli, quello che va vestito tutto per l'appunto e  che  ha rifatto la pace dopo che s'era avuto tanto a male che
vestito tutto per l'appunto e che ha rifatto la pace dopo  che  s'era avuto tanto a male che Virginia gli avesse scritto
e che ha rifatto la pace dopo che s'era avuto tanto a male  che  Virginia gli avesse scritto sul ritratto: Vecchio gommeux.
- dissi io. Presi dal cappellinaio il primo cappello  che  mi capitò fra mano, e lo posi su una sedia, a una certa
è bella davvero!… - Io, sempre più incoraggiato nel vedere  che  tutti quanti si divertivano ai miei giuochi, per finire
come avevo visto fare al celebre Morgan, dissi: - Ora  che  le uova sono sbattute, io pregherei un signore di buona
il fuoco... - E rivolgendomi all'avvocato Maralli,  che  era il più vicino a me, ripresi: - Lei, signore, vuol avere
dentro e si mise a ridere esclamando: - Toh! Ma io credevo  che  ci fosse un doppio fondo... Invece ha sbattuto le uova
le uova proprio dentro il cappello!... - Carlo Nelli  che  sentì, dètte in un'altra risata più clamorosa della prima,
presi nell'ingresso il candelliere con la candela accesa  che  avevo già preparato e, ritornato accanto all'avvocato
carabina; ma io, avendo una di quelle pistole da ragazzi  che  si caricano con quei proiettili di piombo a punta da una
dall'altra, coi quali si tira nel bersaglio, avevo creduto  che  fosse la stessa cosa; e, impugnata la mia arma, mi impostai
dalle mani il candelliere e il cappello con le uova dentro  che  si sparsero sul tappeto sporcandolo tutto, si gettò su una
destro, lo spennacchietto rosso del proiettile a punta  che  gli s'era conficcato nella carne... Ebbene: posso giurare
gli s'era conficcato nella carne... Ebbene: posso giurare  che  ero il più dispiacente di tutti, ma in quel momento io non
all'occhio, era proprio buffo... Allora Carlo Nelli,  che  in tutta quella confusione aveva sempre seguitato a
quello lì è un delinquente nato!... - E la signorina Sturli  che  si era avvicinata al Maralli per vedere che cosa gli era
Sturli che si era avvicinata al Maralli per vedere  che  cosa gli era successo, accorgendosi d'aver macchiata la
d'aver macchiata la camicetta di seta bianca col sangue  che  usciva dall'occhio del ferito, si mise anche lei a
- Io smessi di ridere, perché incominciavo a capire  che  la cosa era molto seria. Mario Marri, aiutato dagli altri
quasi tutta la notte, finché non mi ha scoperto la mamma  che  mi ha accompagnato, come ho scritto prima, qui in camera
come ho scritto prima, qui in camera mia... Pare  che  l'avvocato Maralli stia molto male. E io? Io finirò in
non ne posso più!... * * * Ho dormito e mi sento meglio.  Che  ore sono ? Dev'esser tardi perché sento venir su dalla
perché sento venir su dalla cucina un odorino di stracotto  che  mi rallegra un po' lo spirito in mezzo a questo silenzio
in giardino, Caterina in gran conciliabolo con Gigi, quello  che  mi salvò la vita quando ero per affogare. Caterina si
di molto. Io li guardavo tutt'e due, e capivo benissimo  che  Caterina raccontava a Gigi il fatto di iersera
a Gigi il fatto di iersera dell'avvocato Maralli e  che  Gigi era molto impressionato del racconto; e capivo anelare
Gigi era molto impressionato del racconto; e capivo anelare  che  il far quei gesti che facevano era segno che l'affare era
del racconto; e capivo anelare che il far quei gesti  che  facevano era segno che l'affare era molto serio, e che
capivo anelare che il far quei gesti che facevano era segno  che  l'affare era molto serio, e che probabilmente il povero
che facevano era segno che l'affare era molto serio, e  che  probabilmente il povero avvocato stava molto male... A un
le braccia al cielo, m'è venuto anche il dubbio terribile  che  il povero Maralli fosse morto... Eppure bisogna, giornalino
Maralli fosse morto... Eppure bisogna, giornalino mio,  che  ti confessi una cosa: nel vedere quei due far tutti quei
due far tutti quei gesti, non ne potevo più dal ridere.  Che  io sia davvero un delinquente nato, come ha detto iersera
Carlo Nelli? Ma il buffo poi è questo, caro giornalino:  che  ora, ripensando a questa cosa del delinquente nato, mi vien
e far soffrire, e dico fra me: - Oh quant'era meglio  che  Gigi mi avesse lasciato affogare quel giorno! - Zitti!...
i carabinieri vengono ad arrestarmi per omicidio... Ma  che  carabinieri!... Era la mamma, la mia buona mamma che è
Ma che carabinieri!... Era la mamma, la mia buona mamma  che  è venuta a portarmi da mangiare e a darmi notizie
a darmi notizie dell'avvocato Maralli!… Ah, giornalino mio,  che  peso mi son levato dalla coscienza!... Salto e ballo per la
non è morto, e non c'è neanche pericolo di morte. Pare  che  tutto si ridurrà alla perdita dell'occhio, perché è rimasto
alla perdita dell'occhio, perché è rimasto offeso non so  che  nervo... e il dottore ha assicurato che il Maralli tra una
offeso non so che nervo... e il dottore ha assicurato  che  il Maralli tra una diecina di giorni potrà andar fuori. La
è entrata in camera io ero molto spaventato perché credevo  che  fossero i carabinieri, ella mi ha detto: - Ah, meno male
- Ah, meno male che, se non altro, hai rimorso di quel  che  hai fatto!... Io sono stato zitto, e allora lei mi ha preso
le ho risposto: - Sì, lo vedo: ma se son disgrazie, scusa,  che  colpa ci ho io? - Lei allora mi ha rimproverato perché io
ho detto: - Ma se quando mi son messo a farli, tutti quelli  che  erano in salotto si divenivano ed erano felici e
e contenti!... - Perché non potevano prevedere quello  che  hai fatto dopo... - E io lo potevo forse prevedere? Sono
lei ha tirato fuori l'affare del cappello di Carlo Nelli  che  dice è andato via impermalito, perché gliel'ho tutto
preso un cappello qualunque dal cappellinaio, e non sapevo  che  fosse il suo. - Ma, Giannino mio, se fosse stato d'un altro
stato lo stesso? - Così ha detto la mamma, ed era qui  che  l'aspettavo. - No, che non sarebbe stato lo stesso... per
- Così ha detto la mamma, ed era qui che l'aspettavo. - No,  che  non sarebbe stato lo stesso... per Carlo Nelli! Infatti,
per Carlo Nelli! Infatti, quando egli si è accorto  che  io non sapevo più come rimediare il giuoco e che il
è accorto che io non sapevo più come rimediare il giuoco e  che  il cappello ormai era rovinato, il signor Carlo Nelli
il signor Carlo Nelli rideva a crepapelle, credendo  che  il cappello fosse d'un altro, e diceva: - Ah, questa è
Questa è graziosa! - Mentre invece, quando poi s'è accorto  che  il cappello era suo, ha detto che io ero un delinquente
quando poi s'è accorto che il cappello era suo, ha detto  che  io ero un delinquente nato!.. Sempre così!.. Tutti così!..
anche il Maralli rideva e si divertiva, perché aveva visto  che  il cappello non era il suo, e se lo avessi poi anche
sfondato con un colpo di pistola, si sarebbe divertito più  che  mai... Invece la disgrazia ha voluto che cogliessi lui
divertito più che mai... Invece la disgrazia ha voluto  che  cogliessi lui vicino a un occhio, ed ecco che allora tutti
ha voluto che cogliessi lui vicino a un occhio, ed ecco  che  allora tutti danno addosso al povero Giannino, e tutti si
addosso al povero Giannino, e tutti si mettono a gridare  che  Giannino finirà in galera... Sempre così!… Tutti così!..
a questo modo, e ce l'ha a morte con me... E, in fondo,  che  avevo fatto di male? Avevo sradicato dal vaso una
male? Avevo sradicato dal vaso una pianticella di dìttamo  che  costerà due centesimi... Ma siccome io son nato
nato disgraziato, per l'appunto s'è data la combinazione  che  quella pianta era stata data alla zia Bettina da un certo
da un certo Ferdinando, e pare anzi, a quanto dice lei,  che  ci sia dentro, in quella pianta, lo spirito di questo
per bene: come ti disse la zia Bettina?... - E ha voluto  che  le dicessi tutto il fatto del dìttamo e le ripetessi quel
le dicessi tutto il fatto del dìttamo e le ripetessi quel  che  mi disse la zia Bettina, parola per parola; e poi s'è messa
conserva di pesche... - E se n'è andata giù, e ho sentito  che  chiamava l'Ada e la Virginia dicendo: - Ah, ve ne voglio
male. Io l'ho sempre detto: fra tutti, la mamma è quella  che  capisce di più la ragione, e che sa distinguere se una cosa
tutti, la mamma è quella che capisce di più la ragione, e  che  sa distinguere se una cosa succede per disgrazia o per
* C'è stata l'Ada a portarmi la cena e ha voluto anche lei  che  le raccontassi il fatto del dìttamo della zia Bettina. Mi
notizie. Un'ora fa c'è stato il dottore daccapo e ha detto  che  l'avvocato Maralli va molto meglio, ma che deve stare in
e ha detto che l'avvocato Maralli va molto meglio, ma  che  deve stare in camera al buio almeno per una settimana.
stare in camera al buio almeno per una settimana. Capisco  che  dev'essere una cosa seccante: ma è anche più seccante il
costretto a star io. Ma ci vuol pazienza. Ada mi ha detto  che  il babbo è molto arrabbiato, che non mi vuol più vedere e
pazienza. Ada mi ha detto che il babbo è molto arrabbiato,  che  non mi vuol più vedere e che perciò bisogna aspettare che
il babbo è molto arrabbiato, che non mi vuol più vedere e  che  perciò bisogna aspettare che gli passi l'inquietudine e
che non mi vuol più vedere e che perciò bisogna aspettare  che  gli passi l'inquietudine e allora con l'intromissione della
Reginotta! ... Perdonatemi i tormenti  che  vi ho dati ... Ah! Principe reale! ... Perdonatemi le tre
dati ... Ah! Principe reale! ... Perdonatemi le tre teste  che  vi ho fatto tagliare ... (Si abbracciano.)