di una gallina nelle paludi del Pripet; in altre | Cesare | era stato solo, come quella volta che si era assunto l' |
Lilit -
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ho raccontato finora la più ardita delle sue imprese perché | Cesare | me lo aveva vietato: era rientrato a Roma e nell' ordine, |
Lilit -
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picaro ingegnoso che ho descritto in "La tregua". Oggi però | Cesare | non è più il reduce estroso, cencioso ed indomabile della |
Lilit -
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un paesino della frontiera fra la Romania e l' Ungheria, e | Cesare | era furioso d' ozio forzato e d' impotenza-impazienza. Mi |
Lilit -
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ma poi l' aveva venduto per fame. Un socio così per | Cesare | andava benissimo: Cesare non ha mai avuto fisime di casta o |
Lilit -
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per fame. Un socio così per Cesare andava benissimo: | Cesare | non ha mai avuto fisime di casta o di classe. I due presero |
Lilit -
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in direzione contraria alla nostra, e nel corso del viaggio | Cesare | insegnò al Signor Tornaghi le principali preghiere del |
Lilit -
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l' aspetto onesto che la sua professione richiede, e | Cesare | per far fronte al secondo stadio del suo piano. Ciò fatto, |
Lilit -
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un paese assai meno neolatino di quanto assicurino i testi. | Cesare | non parlava romeno, evidentemente, né alcuna lingua fuori |
Lilit -
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funzione secondaria. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, | Cesare | incappò in una ragazza che rispondeva ai suoi requisiti: |
Lilit -
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troppe domande. Sul suocero putativo le notizie fornite da | Cesare | sono vaghe; era uno dei padroni dei pozzi di petrolio di |
Lilit -
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il cui cancello era affiancato da due leoni di marmo. Ma | Cesare | è un pesce che nuota in tutte le acque, e non mi stupisce |
Lilit -
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vista come una futura testa di ponte. La ragazza ci stette. | Cesare | fu presentato, invitato nella villa dei leoni , portò mazzi |
Lilit -
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presto, e dei soldi del padre non le importava niente. | Cesare | ottenne i quattrini e sparì. Pochi giorni dopo, verso la |
Lilit -
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a se stesso e a noi impantanati nel fango romeno. Che | Cesare | sia disceso a Bari dal cielo non ci sono dubbi. È stato |
Lilit -
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della compagnia aerea si erano accorti che i dollari che | Cesare | aveva avuti dal suocero, e con cui aveva pagato il |
Lilit -
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l' inganno e si sia vendicato preventivamente, punendo | Cesare | e ad un tempo liberandosi di lui. Cesare fu interrogato, |
Lilit -
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punendo Cesare e ad un tempo liberandosi di lui. | Cesare | fu interrogato, spedito a Roma con foglio di via e un |
Lilit -
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poi rilasciato definitivamente. È questa la storia di come | Cesare | sciolse il suo voto, e scrivendola qui ho sciolto un voto |
Lilit -
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maggiore è dell' architetto Zanoja; possiede pitture di | Cesare | Procaccini, Aurelio Luini, Ridolfo Cunio, scolare del |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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quadri, uno di Simone Preterazzano, l'altro di G. | Cesare | Procaccini. Il convento, che eravi annesso, fu convertito |
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mezzo della nuova Piazza dedicata a | Cesare | Beccaria sorge un monumento a quel grande filantropo nostro |
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dell'umanità Attorno alla base della statua vi è scolpito: | Cesare | Beccaria nato in Milano il 15 marzo 1738 _ Morto il 28 |
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sera andarono a letto mogi mogi. | Cesare | dormiva solo, e in un altro lettino accanto al suo, |
STORIE ALLEGRE -
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al suo, dormivano Orazio e Pierino. "Peccato!", disse | Cesare | con un gran sospiro, prima di addormentarsi. "Quelle cento |
STORIE ALLEGRE -
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russava come un ghiro. La mattina dopo, sul far del giorno, | Cesare | svegliò i suoi fratelli gridando: "Allegri, ragazzi, |
STORIE ALLEGRE -
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corona di Re", disse Orazio. "Come sei ignorante!", replicò | Cesare | con una scrollatina di capo. "Ma non sai che i Re di una |
STORIE ALLEGRE -
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ed apparteneva alla famiglia patrizia Monti. Quivi nacque | Cesare | Monti, che fu arcivescovo di Milano, non che il fratello di |
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conosciuto | Cesare | negli ultimi giorni di Lager, ma era un altro Cesare. Nel |
La tregua -
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stretti fra loro in un viluppo per difendersi dal gelo: | Cesare | e Marcello. Conoscevo bene Marcello: veniva da Cannaregio, |
La tregua -
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gli "zdorovyj" messi in fila davanti al reticolato. | Cesare | era stato fra i primi a capire la situazione ("a svagare il |
La tregua -
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là dentro tirandosi dietro un russo che lo inseguiva. | Cesare | era stato pescato, e dichiarato sano: per pura |
La tregua -
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a pelare patate, fare cucina e le pulizie. Era dura; ma a | Cesare | più che il lavoro e la fame cuoceva lo smacco. Farsi |
La tregua -
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più fino al viaggio di ritorno. _ Qui ci risiamo, _ disse | Cesare | infilandosi le brache, cupo in viso, quando, pochi giorni |
La tregua -
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fango polacco, incominciammo a sentirci veramente liberi. | Cesare | era già stato in città varie volte, e insisteva perché lo |
La tregua -
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rettangolino di cartone a Cesare. La sentinella domandò a | Cesare | come si chiamava. Cesare rispose "Primo Levi". Gli chiese |
La tregua -
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a Cesare. La sentinella domandò a Cesare come si chiamava. | Cesare | rispose "Primo Levi". Gli chiese il lasciapassare: il nome |
La tregua -
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il lasciapassare: il nome corrispondeva nuovamente, e | Cesare | uscì in piena legalità. Non che Cesare tenga molto ad agire |
La tregua -
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nuovamente, e Cesare uscì in piena legalità. Non che | Cesare | tenga molto ad agire legalmente: ma gli piacciono le |
La tregua -
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con la tecnica delle fragole che ci saremmo messi a posto. | Cesare | aveva capito la situazione, e cioè che quello era il |
La tregua -
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conto ben presto che fra il greco e lui correva un abisso. | Cesare | era pieno di calore umano, sempre, in tutte le ore della |
La tregua -
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sua vita, e non solo fuori orario come Mordo Nahum. Per | Cesare | il "lavoro" era volta a volta una sgradevole necessità, o |
La tregua -
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anzitempo, chiuso nel cerchio della sua ambizione trista. | Cesare | era un figlio del sole, un amico di tutto il mondo, non |
La tregua -
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non volli entrare, ma accettai di buon grado l' invito di | Cesare | ad accompagnarlo qualche volta al mercato, come |
La tregua -
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che Auschwitz aveva spenta. Una virtù quale quella di | Cesare | è buona in sé, in senso assoluto; è sufficiente a conferire |
La tregua -
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il commercio sulle pubbliche piazze: infatti al fascino di | Cesare | non era insensibile nessuno, né i russi del comando, né i |
La tregua -
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volgeva al fine, e il sole era già caldo e franco, quando | Cesare | venne ad aspettarmi dopo la chiusura dell' ambulatorio. Il |
La tregua -
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di quattrini, incitamento imperioso a procurarcene. | Cesare | vendette la penna al primo colpo, per venti zloty, senza |
La tregua -
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questa ignoranza giocava fortemente a suo vantaggio. | Cesare | "giocava nel suo campo", per dirla in termini sportivi: per |
La tregua -
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dalla necessaria concentrazione; se facevano controfferte, | Cesare | non le comprendeva, o fingeva testardamente di non |
La tregua -
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pubblico polacco pareva la ignorasse, e ne era affascinato. | Cesare | poi era un mimo di gran classe: sventolava la camicia nel |
La tregua -
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per il colletto (sotto il colletto c' era un buco, ma | Cesare | la teneva in mano proprio nel punto dove c' era il buco), e |
La tregua -
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tese una mano incerta e borbottò qualcosa come "pingìsci". | Cesare | ritirò la camicia al seno come se avesse visto un aspide. _ |
La tregua -
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come un orso da un piede all' altro. _ Du ferìk, _ riprese | Cesare | spietato (intendeva dire "verrückt"); indi, a maggior |
La tregua -
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capo, con gli occhi rivolti in giù; ma l' occhio clinico di | Cesare | aveva colto il segno della capitolazione: un movimento |
La tregua -
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ma dall' assonanza così curiosamente nostrana, affascinava | Cesare | e me) furono infine cacciate, e la camicia mollata; ma |
La tregua -
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me) furono infine cacciate, e la camicia mollata; ma subito | Cesare | mi strappò energicamente alla mia ammirazione estatica. _ A |
La tregua -
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fare festa, e mi voglio fare una gallinella arrostita. | Cesare | è un uomo indomabile: già me n' ero potuto convincere |
La tregua -
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_ mi disse Cesare. Lapé sono io: così mi ha battezzato | Cesare | in tempi remoti, e così tuttora mi chiama, per la ragione |
La tregua -
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e morbidi: a quel tempo i miei erano ancora molto corti, e | Cesare | sosteneva che gli ricordavano la pelliccia di coniglio. Ora |
La tregua -
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anzi, "pelle di coniglio", nel gergo merceologico di cui | Cesare | è esperto, si dice appunto Lapé. Daniele invece, il barbuto |
La tregua -
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tutte. _ Bravo, Lapé, _ mi disse: e mi spiegò il suo piano. | Cesare | è infatti un uomo dai folli propositi, ma li persegue poi |
La tregua -
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le galline. Uscimmo all' aperto: era ormai quasi buio, e | Cesare | aveva ragione. Sul ciglio di una appena percettibile |
La tregua -
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rispondeva nessuno. Quando fummo a un centinaio di metri, | Cesare | si fermò, prese fiato, e gridò: _ Ahò; a russacchiotti. |
La tregua -
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Io mi coricai a terra, pianino per non rompere i piatti; ma | Cesare | era inferocito, e restò in piedi: _ A li morté: ve l' ho |
La tregua -
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umani sul ciglio dell' altura. Ci avvicinammo cautamente, | Cesare | avanti, che continuava il suo discorso persuasivo, e io |
La tregua -
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della fucilata: teneva ancora il moschetto a bilanci-arm. | Cesare | considerava ormai esaurita la sua parte, che era quella |
La tregua -
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che una di loro tese una mano esitante verso il piatto che | Cesare | andava mostrando. _ Eh, che ti credi? _ disse questi, |
La tregua -
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a me noti, ma non ottenni alcun risultato visibile. Anche | Cesare | era perplesso. Cesare, nel suo intimo, non si era mai fatto |
La tregua -
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misteriose buffonate sulla loro piazza? Ormai furibondo, | Cesare | si sforzò perfino di fare l' uovo, e intanto li insultava |
La tregua -
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resi conto che la situazione era compromessa. Feci rialzare | Cesare | dalla sue innaturali positure, lo calmai, e con lui mi |
La tregua -
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meravigliare. Lucullo, Sertorio, Mario, Silla, Pompeo, | Cesare | son tali uomini, tali generali, uno solo dei quali |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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grande nazione. Se la perfezione fosse possibile all’uomo e | Cesare | alle sue qualità avesse unita l’abnegazione di Silla, io |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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dei presenti egli avea ucciso congiunti, amici, fratelli. | Cesare | non sanguinario al pari di Silla ma d’un’intelligenza a lui |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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di Bernardino Luini, di Daniele Crespi, di Giulio Campi, di | Cesare | Procaccini, di Enea Salmeggia, di Gaudenzio Ferrari, ecc. |
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visitare la rinomata fabbrica di carrozze del signor cav. | Cesare | Sala. |
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La chiesa fu rimodernata nel 1840. _ Vi sono pitture di | Cesare | Procaccini, di Filippo Abbiati, di Stefano Maria Legnani, |
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nel 1596. _ Contiene l'interno di buone pitture di G. | Cesare | Procaccini, di Federico Bianchi, di Camillo Procaccini, di |
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premio di Cento lire. Appena letto quel cartello, il nostro | Cesare | non ebbe più bene di sé. Nel tornare a casa, andava |
STORIE ALLEGRE -
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fratello Orazio, fu quello che aprì. "Giusto te!", disse | Cesare | con aria di gran mistero appena entrato in casa. "Che |
STORIE ALLEGRE -
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terra ". La chiesa ha un bellissimo pronao, e pitture di | Cesare | Procaccini, di Aurelio Luini, di Rodolfo Cunio. _ L'altare |
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Benedetti i ragazzi e chi ci s'impiccia!", brontolò | Cesare | sottovoce. Senza perdersi in altre chiacchiere, aprirono |
STORIE ALLEGRE -
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andò dall'altra parte. "Che cosa vuole da noi?" gli domandò | Cesare | ingrossando la voce e facendo finta di non aver paura. |
STORIE ALLEGRE -
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il valore di uno o due uova. Fu deciso collegialmente che | Cesare | e io, ormai accreditati come ambasciatori, risalissimo al |
La tregua -
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sempre in silenzio, e partimmo verso la strada principale. | Cesare | andò a chiamare gli altri, di fronte ai quali non perdemmo |
La tregua -
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a sorpassarci come se non ci vedesse o non ci riconoscesse. | Cesare | lo chiamò e lo invitò a salire con noi. _ Il disonor del |
La tregua -
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di perfezione tecnica. Al mattino dei giorni di pesce, | Cesare | faceva il giro delle camerate, munito di un pezzo di filo |
La tregua -
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centimetri cubi, scheggiata e praticamente inservibile. | Cesare | la esaminò con cura, e dichiarò che faceva al caso suo. _ |
La tregua -
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caso suo. _ Ma a che ti serve? _ domandai ancora una volta. | Cesare | mi guardò torvo, urtato dalla mia mancanza di tatto. Mi |
La tregua -
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l' interferenza negli affari altrui. Nei giorni successivi, | Cesare | fu visto dalla sora Letizia andare per acqua con un secchio |
La tregua -
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e da una osservazione fortuita. Pochi giorni prima, | Cesare | aveva barattato pesce al villaggio contro una gallina viva. |
La tregua -
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o poco dopo, oppure restava dentro indefinitamente. Allora | Cesare | aveva dissecato diversi pesci con un coltellino, e aveva |
La tregua -
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fatta nella vescica natatoria. In questo modo i pesci, che | Cesare | vendeva a peso, inoltre avevano un aspetto molto più |
La tregua -
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i bambini lo avevano guardato con degli occhi tali, che | Cesare | aveva buttato giù il pesce ed era scappato come un ladro. |
La tregua -
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buona casa, discreto, taciturno, venne a dire che il signor | Cesare | Fragalà voleva entrare, don Gennaro chiuse subito lo |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- La grazia vostra, compare! - entrò dicendo e sorridendo, | Cesare | Fragalà. - Padrone mio riverito! Come stanno la comare e la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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dopo, vado a Parigi. - E giuocate a Montecarlo? - chiese | Cesare | Fragalà, con uno sguardo scrutatore. - Sì, qualche poco; |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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don Gennaro, la cui fisonomia si era fatta gelida, da che | Cesare | parlava del suo debito, e che guardava la nuvoletta di |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Gli è che… neppure oggi posso pagarvi, - disse rapidamente | Cesare | Fragalà, quasi volesse buttar via la sua pena, in un colpo. |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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a tutte quelle parole, taceva. - Compare mio, - disse | Cesare | Fragalà, passando attraverso a un minuto acutissimo di |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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lo confesso, - disse con la sua lealtà di gran fanciullone | Cesare | - ma è stato con buone intenzioni. D'altronde, - soggiunse |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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glacialmente don Gennaro. E vedendo che dopo aver firmato, | Cesare | Fragalà stava per aggiungere il domicilio, lo fermò, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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l'azione legale si esercita meglio dove risiede la ditta. | Cesare | Fragalà si sentì venir freddo nelle ossa. - Non ve ne sarà |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- spiegò don Gennaro. - All'anno? - chiese stupidamente | Cesare | Fragalà. - Al mese. Un silenzio. E mentre macchinalmente |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Fragalà. - Al mese. Un silenzio. E mentre macchinalmente | Cesare | Fragalà contava il denaro, non osava dire a don Gennaro |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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tipo. - Non dubitate, - disse, con un pallido sorriso, | Cesare | Fragalà. E dopo essersi licenziato, se ne andò, col volto |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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e il commendatore letterato, vecchi amici del conte | Cesare | e dell'ingegnere, si erano accompagnati a questo per fare |
Malombra -
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gesti di rimprovero. Il Vezza disse a caso: "È la barca di | Cesare | quella là?" "Bei tempi!" esclamò Silla con voce sonora. |
Malombra -
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ne sa Lei?" "Non lo so; non credo che il padre del conte | Cesare | sia stato capace di questo. E poi, ci occupa, ci commuove |
Malombra -
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"era figlia di un consigliere d'appello tirolese. Sai che | Cesare | fu espulso di Lombardia nel 1831? Credo che volesse |
Malombra -
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nel 59 e dev'esser morto a Leibach, credo. La Mina e | Cesare | non si videro mai più, ma si scrissero sempre non d'amore, |
Malombra -
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Fontana. L'interno mostra una dovizia di dipinti di | Cesare | Procaccini, Gaudenzio Ferrari, Paris Bordone, A. Campi, |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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Vi abitavamo in una ventina, fra cui, naturalmente, | Cesare | e Daniele, e, meno naturalmente, il Moro, il Signor |
La tregua -
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come se fosse stato un diamante. Finalmente accadde quanto | Cesare | attendeva: il treno rallentò, e si arrestò alla stazione di |
La tregua -
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il convoglio era rimasto indiviso sul binario di transito. | Cesare | scese, e prese a passeggiare su e giù per la banchina. |
La tregua -
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per uno d' ottone. Il vecchio contropropose quaranta, | Cesare | fece l' indignato e si rivolse a un altro. Provò così con |
La tregua -
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affare e saltare sul treno in corsa subito dopo. Mentre | Cesare | mostrava l' anello a questo e a quello, si vedevano gli |
La tregua -
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sospettosi ed eccitati. In quella, la locomotiva fischiò; | Cesare | allentò l' anello all' ultimo offerente, intascò una |
La tregua -
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nuovamente, e si fermò con un gran stridore di freni. | Cesare | aveva richiuso le porte scorrevoli, e sbirciava fuori dalla |
La tregua -
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gli stavano indicando con energia la direzione giusta. | Cesare | si ritirò di scatto dallo spiraglio, e ricorse ai rimedi |
La tregua -
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quando il treno si mise in moto con un violento strattone. | Cesare | riemerse, pallido come un morto, ma si rinfrancò |
La tregua -
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fornito d'una collezione di pitture originali di Rubens, di | Cesare | Magno da Sesto, di Wandick e di altri insigni autori. |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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di rinunciare a qualsiasi occasione di mangiare. | Cesare | ne raccolse una buona quantità, e li fece bollire secondo |
La tregua -
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logoro; anche rubli, naturalmente, da chi ancora ne aveva. | Cesare | in breve le conobbe tutte, specialmente le giovani. Andavo |
La tregua -
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tratta di concordare quanto latte valga il pesce di Cesare: | Cesare | mostra una pentola da due litri (è di quelle di Cantarella, |
La tregua -
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una pentola da due litri (è di quelle di Cantarella, e | Cesare | la ha rilevata da un "ménage" scioltosi per |
La tregua -
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dita la parete della pentola a metà altezza. Ora tocca a | Cesare | indignarsi: brandisce il pesce (non manomesso), lo libra in |
La tregua -
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come inebriato dal profumo. Profittando dell' attimo in cui | Cesare | ha gli occhi chiusi, rapida come un gatto Irina gli strappa |
La tregua -
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scuola lombarda: Salaino, Boltrafiio, Marco d' Oggionno e | Cesare | da Sesto. Abbiamo pur quivi l'Albergo Cavour. Percorrendo |
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sorridere di compiacenza l'ancora innamorato marito. Anche | Cesare | Fragalà era giovane e bello; un po' feminilmente bello, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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mese soltanto. Tutto era intonato, finanche i loro vestiti: | Cesare | Fragalà, aspettando presto i suoi invitati, era già in |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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mancasse. - Se mi riesce una combinazione, - soggiunse | Cesare | Fragalà, mentre il parrucchiere, a cui avea dato cinque |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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nota finale, festiva, al pranzo della domenica. Il padre di | Cesare | Fragalà aveva aggiunto, alle sfogliatelle, anche tutte le |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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nessuno vorrebbe più mangiare. La casa Fragalà era solida: | Cesare | Fragalà aveva ereditato da suo padre una bella fortuna e un |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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sua figlia Agnesina. Oh, giammai, giammai suo marito | Cesare | avrebbe fatto nulla senza consultarla: l'aveva sposata per |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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napoletana, una bottega tutta moderna, che da un pezzo | Cesare | Fragalà sognava di aprire, senza osare di arrischiare un |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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occhi color dell'olio, un po' stupidi. Essendo andato di là | Cesare | Fragalà, un cameriere portò del marsala, biscotti, paste, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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invitate più umili, le cosidette mezze signore. oi mentre | Cesare | Fragalà chiacchierava con gli uomini, ridendo, passandosi |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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comparsi. Difatti, come il tempo passava, Luisella e | Cesare | scambiavano un'occhiata interrogativa. A un tratto, come |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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d'onore, egli circolava di gruppo in gruppo, seguito da | Cesare | Fragalà, scherzando, ridendo, mentre tutti, per dove egli |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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don Gennaro Parascandolo… Ma Luisella Fragalà e | Cesare | parve che avessero un'altra scossa elettrica, provocata |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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assoluto, di cui Fofò Mayer era la nota più acuta. Ma | Cesare | Fragalà era sparito. E dopo tre minuti di quel silenzio |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- Mamma, dammi la crema, dammi la crema… Tutto contento, | Cesare | Fragalà correva da una parte e dall'altra, facendosi |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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faceva una baldoria, eccitata dalle parole del padrone, | Cesare | Fragalà, che ogni tanto passava, dalla lietezza del salone |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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teneva la mano sul cuscino della bimba; dietro, il padre, | Cesare | Fragalà; e un po' più indietro, di nuovo, i camerieri coi |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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sporchi di cioccolatte. Alcuni altri, chiesto il permesso a | Cesare | Fragalà che lo aveva accordato, ridendo di quello |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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bonomia. - È filosofo, non bada ai vestiti. - Infine, | Cesare | io vorrei che se ne andasse. - E come si fa? - chiese lui, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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un po' di pazienza e poi lo faccio andar via. Difatti, | Cesare | Fragalà si avvicinò allo sconosciuto e gli offrì dei dolci, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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il candito, la rosea pasta reale, il frutto giulebbato che | Cesare | Fragalà gli veniva man mano offrendo, invitandolo con gli |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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sue scarpe. Pure, lentamente, continuava a mangiare; anzi | Cesare | Fragalà aveva fatto portare un vassoio di dolci sopra una |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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a mangiare e a bere, continuamente, taciturno; mentre | Cesare | Fragalà, con un sorriso stentato che mal celava una certa |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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quello strano miserabile, a cui con tanta compiacenza | Cesare | Fragalà dava da mangiare e da bere; e man mano, l'uno |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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mangiatore. Qualche uomo disoccupato si era accostato a | Cesare | Fragalà e all'incognito, per osservare meglio quel muto |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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d'impazienza. - Cesarino, certamente. Gli dà da bere. - | Cesare | li raccoglie col carrettino, questi straccioni, - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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conservando il suo sorriso un po' scettico, si rivolse a | Cesare | Fragalà e gli disse: - Cesarino, presentami a questo |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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e gli disse: - Cesarino, presentami a questo signore. | Cesare | Fragalà che era molto imbarazzato, non trovando una via di |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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. . . . A notte tarda, quando la casa fu vuotata di gente, | Cesare | Fragalà, insieme con le serve sonnacchiose, andò smorzando |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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mattina la contessa Fosca e il conte | Cesare | si trovarono soli a colazione. Tutti gli altri erano andati |
Malombra -
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Ella fece il viso scuro e scese lentamente. Il conte | Cesare | venne, molto festoso, a incontrare i suoi ospiti a capo |
Malombra -
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al carattere e alle aspirazioni di Cesare. A Bogucice, | Cesare | rifioriva, visibilmente, di giorno in giorno, come un |
La tregua -
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di Cesare, incominciai a provare una leggera inquietudine; | Cesare | tornò all' alba del quarto giorno, malconcio e ispido come |
La tregua -
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trovavo nella disposizione d' animo adatta a seguirlo. Ma | Cesare | non disarmò: forse la ragazza capiva il tedesco. Lui aveva |
La tregua -
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come si dice in tedesco questo e questo e quest' altro. | Cesare | sopravvalutava le mie conoscenze linguistiche. Le cose che |
La tregua -
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italiano e al francese. Gli esposi questi miei dubbi, ma | Cesare | mi guardò impermalito. Facevo del sabotaggio, era chiaro: |
La tregua -
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dall' universo della carta stampata; quattrini sprecati. | Cesare | se ne andò nuovamente, deluso della cultura, dell' |
La tregua -
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maggioranza, anzi, quasi soli con pochi francesi e greci; | Cesare | ritornò fra noi in uno di quei giorni tumultuosi Era in |
La tregua -
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di presto finire quella vita. Chiede di venir introdotto da | Cesare | e gli rispondono con parole di scherno; domanda di potergli |
I sogni dell'anarchico -
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si protestava innocente; insegnava che bisognava rispettare | Cesare | anche se era Nerone; che si doveva ubbidire alle autorità e |
I sogni dell'anarchico -
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alle fiere! Lui, dover appagare l'avida curiosità di quel | Cesare | che tanto odiava, di quel popolo che aborriva! Nesuno si |
I sogni dell'anarchico -
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coperta il viso, la contessa Fosca Salvador salutò il conte | Cesare | che le veniva incontro frettoloso con una faccia che voleva |
Malombra -
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se volete baciare: ma voi già siete un orso." Il conte | Cesare | stava sulle brage. Avrebbe volentieri mandato al diavolo |
Malombra -
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dell'incontro si chetasse. Si fece avanti e disse al conte | Cesare | parlando in buon italiano, ma con un forte accento |
Malombra -
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capo di Marina, egli, dal canto suo, torturava già il conte | Cesare | con la propria biografia, con la relazione de' suoi studi, |
Malombra -
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Nepo e donna Marina si mostrarono freddissimi. Il conte | Cesare | fu cordiale. Si alzò in piedi, prese con sincera |
Malombra -
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duri, oscuri, politici o morali, giudaici o nazareni. Così | Cesare | Beccaria chiamato in Francia dagli Enciclopedisti, che |
UNA SERENATA AI MORTI -
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allaganti tonto, buzzo e soturno come scrisse lombardamente | Cesare | Cantù; - e mendicando pretesti di salute, se ne ritornò più |
UNA SERENATA AI MORTI -
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Geromino non sapeva nemmeno lui se doveva atteggiarsi a | Cesare | Beccaria, a Vittorio Alfieri, ad Heine, o a sacrestano di |
UNA SERENATA AI MORTI -
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a volte vuotare la testa e poi riempire da mille ricordi: - | Cesare | coi suoi piccoli soldati, e le sue parlate superbe, |
UNA SERENATA AI MORTI -
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mondo non bisogna mai disperar di nulla, fuorché di veder | Cesare | pettinato. Adesso si trovava proprio come in paradiso; |
Malombra -
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pettinato. Adesso si trovava proprio come in paradiso; | Cesare | si era sbottonato, gli altri si erano sbottona ti, aveva |
Malombra -
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pel conte Cesare, benché in tutt'altro modo. E il conte | Cesare | era affettuoso con lei, aveva combattuto i suoi propositi |
Malombra -
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di suo marito, ella aveva finito per capire. Anzi tutto | Cesare | Fragalà era caduto nelle abitudini di tutti i cabalisti |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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l'interesse dei miei debiti! Pensa che è un miracolo, se | Cesare | Fragalà, il capo della casa Fragalà, non è stato dichiarato |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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innanzi alla madre di Gesù, la pia, la dolorosa madre. | Cesare | era accasciato. Ma Luisella schiuse subito la porta a |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Con quest' ultimo programma scendemmo a Katowice anche | Cesare | ed io, portando nelle tasche i risparmi nostri e di cinque |
La tregua -
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Leonardo, Daniele ed io prendemmo possesso di un angolo, | Cesare | partì per il paese in qualità di addetto alla sussistenza, |
La tregua -
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i muri erano affumicati come quelli di una vecchia cucina). | Cesare | fece cuocere le uova, e preparò un tè abbondante e bene |
La tregua -
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Ora, o quel tè era ben più gagliardo di quello nostrano, o | Cesare | doveva aver sbagliato le dosi: poiché in breve ogni traccia |
La tregua -
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e intatto amore per la vita. Tutti intorno dormivano: | Cesare | assisteva irrequieto al colloquio, chiedendomi ogni tanto |
La tregua -
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della Permanente, la combatteva con furore; e il conte | Cesare | la giudicava, con le sue idee da patrizio romano antico, un |
Malombra -
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al ribollire del democraticume balordo e borioso. Il conte | Cesare | parlava più acre del solito, temeva che il Finotti ed il |
Malombra -
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solennemente, ore rotundo, la coppia passò davanti al conte | Cesare | e Marina fissò lo zio con due occhi scintillanti di |
Malombra -
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così. Era piuttosto ferirla perché il denaro del conte | Cesare | doveva essere avvelenato d'inimicizia. Peggio ancora; |
Malombra -
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da Pietro Verri, il 1o settembre 1778 per consiglio di | Cesare | Beccaria. |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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di Lorenzo Costa, del Francia, di Vittore Carpaccio, di | Cesare | da Sesto, di Rafaello, e moltissimi altri di tutte le |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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condusse in moglie Alessandrina Felicita, zia del conte | Cesare | e madre, in seg uito, di Alvise VI. Il lusso tutto moderno |
Malombra -
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bigliettino affettuoso, sulle generali, per essa. Il conte | Cesare | rispose brevemente che si compiaceva delle buone qualità di |
Malombra -
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sesto giorno, snervato e inferocito più di tutti gli altri, | Cesare | ci piantò. Dichiarò che ne aveva abbastanza di Curtici, dei |
La tregua -
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a Roma in aeroplano. Nessuno di noi si sentì di seguirlo, e | Cesare | se ne andò: prese un treno per Bucarest, ebbe molte |
La tregua -
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non racconterò, o racconterò in altra sede solo se e quando | Cesare | me ne darà il permesso. Se in Romania avevo provato un |
La tregua -
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partì per Roma e sapete con che guida? con Gasparo, il | Cesare | dei banditi di tutte le età, divenuto anche lui uno |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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di chiamarla la pellagra sociale "Si, signori, vi dirà | Cesare | Correnti, avete detto bene: la plebe è la pellagra sociale. |
Milano in ombra - Abissi Plebi -
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e temuto di un timore vagamente superstizioso. Solo | Cesare | lo avvicinava, con la famigliarità impertinente degli |
La tregua -
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pesantemente Cleopatra, nella versione di Shakespeare, e | Cesare | era geloso. _ Come, nella versione di Shakespeare? _ Già, è |
Vizio di forma -
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possono vedere fra di loro. _ Ah. E allora non è vero che | Cesare | e Pompeo facciano i calafati? _ Chi lo ha mai affermato? _ |
Vizio di forma -
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