Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: cesare

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di una gallina nelle paludi del Pripet; in altre  Cesare  era stato solo, come quella volta che si era assunto l'
ho raccontato finora la più ardita delle sue imprese perché  Cesare  me lo aveva vietato: era rientrato a Roma e nell' ordine,
picaro ingegnoso che ho descritto in "La tregua". Oggi però  Cesare  non è più il reduce estroso, cencioso ed indomabile della
un paesino della frontiera fra la Romania e l' Ungheria, e  Cesare  era furioso d' ozio forzato e d' impotenza-impazienza. Mi
ma poi l' aveva venduto per fame. Un socio così per  Cesare  andava benissimo: Cesare non ha mai avuto fisime di casta o
per fame. Un socio così per Cesare andava benissimo:  Cesare  non ha mai avuto fisime di casta o di classe. I due presero
in direzione contraria alla nostra, e nel corso del viaggio  Cesare  insegnò al Signor Tornaghi le principali preghiere del
l' aspetto onesto che la sua professione richiede, e  Cesare  per far fronte al secondo stadio del suo piano. Ciò fatto,
un paese assai meno neolatino di quanto assicurino i testi.  Cesare  non parlava romeno, evidentemente, né alcuna lingua fuori
funzione secondaria. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto,  Cesare  incappò in una ragazza che rispondeva ai suoi requisiti:
troppe domande. Sul suocero putativo le notizie fornite da  Cesare  sono vaghe; era uno dei padroni dei pozzi di petrolio di
il cui cancello era affiancato da due leoni di marmo. Ma  Cesare  è un pesce che nuota in tutte le acque, e non mi stupisce
vista come una futura testa di ponte. La ragazza ci stette.  Cesare  fu presentato, invitato nella villa dei leoni , portò mazzi
presto, e dei soldi del padre non le importava niente.  Cesare  ottenne i quattrini e sparì. Pochi giorni dopo, verso la
a se stesso e a noi impantanati nel fango romeno. Che  Cesare  sia disceso a Bari dal cielo non ci sono dubbi. È stato
della compagnia aerea si erano accorti che i dollari che  Cesare  aveva avuti dal suocero, e con cui aveva pagato il
l' inganno e si sia vendicato preventivamente, punendo  Cesare  e ad un tempo liberandosi di lui. Cesare fu interrogato,
punendo Cesare e ad un tempo liberandosi di lui.  Cesare  fu interrogato, spedito a Roma con foglio di via e un
poi rilasciato definitivamente. È questa la storia di come  Cesare  sciolse il suo voto, e scrivendola qui ho sciolto un voto
maggiore è dell' architetto Zanoja; possiede pitture di  Cesare  Procaccini, Aurelio Luini, Ridolfo Cunio, scolare del
quadri, uno di Simone Preterazzano, l'altro di G.  Cesare  Procaccini. Il convento, che eravi annesso, fu convertito
mezzo della nuova Piazza dedicata a  Cesare  Beccaria sorge un monumento a quel grande filantropo nostro
dell'umanità Attorno alla base della statua vi è scolpito:  Cesare  Beccaria nato in Milano il 15 marzo 1738 _ Morto il 28
sera andarono a letto mogi mogi.  Cesare  dormiva solo, e in un altro lettino accanto al suo,
al suo, dormivano Orazio e Pierino. "Peccato!", disse  Cesare  con un gran sospiro, prima di addormentarsi. "Quelle cento
russava come un ghiro. La mattina dopo, sul far del giorno,  Cesare  svegliò i suoi fratelli gridando: "Allegri, ragazzi,
corona di Re", disse Orazio. "Come sei ignorante!", replicò  Cesare  con una scrollatina di capo. "Ma non sai che i Re di una
ed apparteneva alla famiglia patrizia Monti. Quivi nacque  Cesare  Monti, che fu arcivescovo di Milano, non che il fratello di
conosciuto  Cesare  negli ultimi giorni di Lager, ma era un altro Cesare. Nel
stretti fra loro in un viluppo per difendersi dal gelo:  Cesare  e Marcello. Conoscevo bene Marcello: veniva da Cannaregio,
gli "zdorovyj" messi in fila davanti al reticolato.  Cesare  era stato fra i primi a capire la situazione ("a svagare il
là dentro tirandosi dietro un russo che lo inseguiva.  Cesare  era stato pescato, e dichiarato sano: per pura
a pelare patate, fare cucina e le pulizie. Era dura; ma a  Cesare  più che il lavoro e la fame cuoceva lo smacco. Farsi
più fino al viaggio di ritorno. _ Qui ci risiamo, _ disse  Cesare  infilandosi le brache, cupo in viso, quando, pochi giorni
fango polacco, incominciammo a sentirci veramente liberi.  Cesare  era già stato in città varie volte, e insisteva perché lo
rettangolino di cartone a Cesare. La sentinella domandò a  Cesare  come si chiamava. Cesare rispose "Primo Levi". Gli chiese
a Cesare. La sentinella domandò a Cesare come si chiamava.  Cesare  rispose "Primo Levi". Gli chiese il lasciapassare: il nome
il lasciapassare: il nome corrispondeva nuovamente, e  Cesare  uscì in piena legalità. Non che Cesare tenga molto ad agire
nuovamente, e Cesare uscì in piena legalità. Non che  Cesare  tenga molto ad agire legalmente: ma gli piacciono le
con la tecnica delle fragole che ci saremmo messi a posto.  Cesare  aveva capito la situazione, e cioè che quello era il
conto ben presto che fra il greco e lui correva un abisso.  Cesare  era pieno di calore umano, sempre, in tutte le ore della
sua vita, e non solo fuori orario come Mordo Nahum. Per  Cesare  il "lavoro" era volta a volta una sgradevole necessità, o
anzitempo, chiuso nel cerchio della sua ambizione trista.  Cesare  era un figlio del sole, un amico di tutto il mondo, non
non volli entrare, ma accettai di buon grado l' invito di  Cesare  ad accompagnarlo qualche volta al mercato, come
che Auschwitz aveva spenta. Una virtù quale quella di  Cesare  è buona in sé, in senso assoluto; è sufficiente a conferire
il commercio sulle pubbliche piazze: infatti al fascino di  Cesare  non era insensibile nessuno, né i russi del comando, né i
volgeva al fine, e il sole era già caldo e franco, quando  Cesare  venne ad aspettarmi dopo la chiusura dell' ambulatorio. Il
di quattrini, incitamento imperioso a procurarcene.  Cesare  vendette la penna al primo colpo, per venti zloty, senza
questa ignoranza giocava fortemente a suo vantaggio.  Cesare  "giocava nel suo campo", per dirla in termini sportivi: per
dalla necessaria concentrazione; se facevano controfferte,  Cesare  non le comprendeva, o fingeva testardamente di non
pubblico polacco pareva la ignorasse, e ne era affascinato.  Cesare  poi era un mimo di gran classe: sventolava la camicia nel
per il colletto (sotto il colletto c' era un buco, ma  Cesare  la teneva in mano proprio nel punto dove c' era il buco), e
tese una mano incerta e borbottò qualcosa come "pingìsci".  Cesare  ritirò la camicia al seno come se avesse visto un aspide. _
come un orso da un piede all' altro. _ Du ferìk, _ riprese  Cesare  spietato (intendeva dire "verrückt"); indi, a maggior
capo, con gli occhi rivolti in giù; ma l' occhio clinico di  Cesare  aveva colto il segno della capitolazione: un movimento
ma dall' assonanza così curiosamente nostrana, affascinava  Cesare  e me) furono infine cacciate, e la camicia mollata; ma
me) furono infine cacciate, e la camicia mollata; ma subito  Cesare  mi strappò energicamente alla mia ammirazione estatica. _ A
fare festa, e mi voglio fare una gallinella arrostita.  Cesare  è un uomo indomabile: già me n' ero potuto convincere
_ mi disse Cesare. Lapé sono io: così mi ha battezzato  Cesare  in tempi remoti, e così tuttora mi chiama, per la ragione
e morbidi: a quel tempo i miei erano ancora molto corti, e  Cesare  sosteneva che gli ricordavano la pelliccia di coniglio. Ora
anzi, "pelle di coniglio", nel gergo merceologico di cui  Cesare  è esperto, si dice appunto Lapé. Daniele invece, il barbuto
tutte. _ Bravo, Lapé, _ mi disse: e mi spiegò il suo piano.  Cesare  è infatti un uomo dai folli propositi, ma li persegue poi
le galline. Uscimmo all' aperto: era ormai quasi buio, e  Cesare  aveva ragione. Sul ciglio di una appena percettibile
rispondeva nessuno. Quando fummo a un centinaio di metri,  Cesare  si fermò, prese fiato, e gridò: _ Ahò; a russacchiotti.
Io mi coricai a terra, pianino per non rompere i piatti; ma  Cesare  era inferocito, e restò in piedi: _ A li morté: ve l' ho
umani sul ciglio dell' altura. Ci avvicinammo cautamente,  Cesare  avanti, che continuava il suo discorso persuasivo, e io
della fucilata: teneva ancora il moschetto a bilanci-arm.  Cesare  considerava ormai esaurita la sua parte, che era quella
che una di loro tese una mano esitante verso il piatto che  Cesare  andava mostrando. _ Eh, che ti credi? _ disse questi,
a me noti, ma non ottenni alcun risultato visibile. Anche  Cesare  era perplesso. Cesare, nel suo intimo, non si era mai fatto
misteriose buffonate sulla loro piazza? Ormai furibondo,  Cesare  si sforzò perfino di fare l' uovo, e intanto li insultava
resi conto che la situazione era compromessa. Feci rialzare  Cesare  dalla sue innaturali positure, lo calmai, e con lui mi
meravigliare. Lucullo, Sertorio, Mario, Silla, Pompeo,  Cesare  son tali uomini, tali generali, uno solo dei quali
grande nazione. Se la perfezione fosse possibile all’uomo e  Cesare  alle sue qualità avesse unita l’abnegazione di Silla, io
dei presenti egli avea ucciso congiunti, amici, fratelli.  Cesare  non sanguinario al pari di Silla ma d’un’intelligenza a lui
di Bernardino Luini, di Daniele Crespi, di Giulio Campi, di  Cesare  Procaccini, di Enea Salmeggia, di Gaudenzio Ferrari, ecc.
visitare la rinomata fabbrica di carrozze del signor cav.  Cesare  Sala.
La chiesa fu rimodernata nel 1840. _ Vi sono pitture di  Cesare  Procaccini, di Filippo Abbiati, di Stefano Maria Legnani,
nel 1596. _ Contiene l'interno di buone pitture di G.  Cesare  Procaccini, di Federico Bianchi, di Camillo Procaccini, di
premio di Cento lire. Appena letto quel cartello, il nostro  Cesare  non ebbe più bene di sé. Nel tornare a casa, andava
fratello Orazio, fu quello che aprì. "Giusto te!", disse  Cesare  con aria di gran mistero appena entrato in casa. "Che
terra ". La chiesa ha un bellissimo pronao, e pitture di  Cesare  Procaccini, di Aurelio Luini, di Rodolfo Cunio. _ L'altare
Benedetti i ragazzi e chi ci s'impiccia!", brontolò  Cesare  sottovoce. Senza perdersi in altre chiacchiere, aprirono
andò dall'altra parte. "Che cosa vuole da noi?" gli domandò  Cesare  ingrossando la voce e facendo finta di non aver paura.
il valore di uno o due uova. Fu deciso collegialmente che  Cesare  e io, ormai accreditati come ambasciatori, risalissimo al
sempre in silenzio, e partimmo verso la strada principale.  Cesare  andò a chiamare gli altri, di fronte ai quali non perdemmo
a sorpassarci come se non ci vedesse o non ci riconoscesse.  Cesare  lo chiamò e lo invitò a salire con noi. _ Il disonor del
di perfezione tecnica. Al mattino dei giorni di pesce,  Cesare  faceva il giro delle camerate, munito di un pezzo di filo
centimetri cubi, scheggiata e praticamente inservibile.  Cesare  la esaminò con cura, e dichiarò che faceva al caso suo. _
caso suo. _ Ma a che ti serve? _ domandai ancora una volta.  Cesare  mi guardò torvo, urtato dalla mia mancanza di tatto. Mi
l' interferenza negli affari altrui. Nei giorni successivi,  Cesare  fu visto dalla sora Letizia andare per acqua con un secchio
e da una osservazione fortuita. Pochi giorni prima,  Cesare  aveva barattato pesce al villaggio contro una gallina viva.
o poco dopo, oppure restava dentro indefinitamente. Allora  Cesare  aveva dissecato diversi pesci con un coltellino, e aveva
fatta nella vescica natatoria. In questo modo i pesci, che  Cesare  vendeva a peso, inoltre avevano un aspetto molto più
i bambini lo avevano guardato con degli occhi tali, che  Cesare  aveva buttato giù il pesce ed era scappato come un ladro.
buona casa, discreto, taciturno, venne a dire che il signor  Cesare  Fragalà voleva entrare, don Gennaro chiuse subito lo
- La grazia vostra, compare! - entrò dicendo e sorridendo,  Cesare  Fragalà. - Padrone mio riverito! Come stanno la comare e la
dopo, vado a Parigi. - E giuocate a Montecarlo? - chiese  Cesare  Fragalà, con uno sguardo scrutatore. - Sì, qualche poco;
don Gennaro, la cui fisonomia si era fatta gelida, da che  Cesare  parlava del suo debito, e che guardava la nuvoletta di
Gli è che… neppure oggi posso pagarvi, - disse rapidamente  Cesare  Fragalà, quasi volesse buttar via la sua pena, in un colpo.
a tutte quelle parole, taceva. - Compare mio, - disse  Cesare  Fragalà, passando attraverso a un minuto acutissimo di
lo confesso, - disse con la sua lealtà di gran fanciullone  Cesare  - ma è stato con buone intenzioni. D'altronde, - soggiunse
glacialmente don Gennaro. E vedendo che dopo aver firmato,  Cesare  Fragalà stava per aggiungere il domicilio, lo fermò,
l'azione legale si esercita meglio dove risiede la ditta.  Cesare  Fragalà si sentì venir freddo nelle ossa. - Non ve ne sarà
- spiegò don Gennaro. - All'anno? - chiese stupidamente  Cesare  Fragalà. - Al mese. Un silenzio. E mentre macchinalmente
Fragalà. - Al mese. Un silenzio. E mentre macchinalmente  Cesare  Fragalà contava il denaro, non osava dire a don Gennaro
tipo. - Non dubitate, - disse, con un pallido sorriso,  Cesare  Fragalà. E dopo essersi licenziato, se ne andò, col volto
e il commendatore letterato, vecchi amici del conte  Cesare  e dell'ingegnere, si erano accompagnati a questo per fare
gesti di rimprovero. Il Vezza disse a caso: "È la barca di  Cesare  quella là?" "Bei tempi!" esclamò Silla con voce sonora.
ne sa Lei?" "Non lo so; non credo che il padre del conte  Cesare  sia stato capace di questo. E poi, ci occupa, ci commuove
"era figlia di un consigliere d'appello tirolese. Sai che  Cesare  fu espulso di Lombardia nel 1831? Credo che volesse
nel 59 e dev'esser morto a Leibach, credo. La Mina e  Cesare  non si videro mai più, ma si scrissero sempre non d'amore,
Fontana. L'interno mostra una dovizia di dipinti di  Cesare  Procaccini, Gaudenzio Ferrari, Paris Bordone, A. Campi,
Vi abitavamo in una ventina, fra cui, naturalmente,  Cesare  e Daniele, e, meno naturalmente, il Moro, il Signor
come se fosse stato un diamante. Finalmente accadde quanto  Cesare  attendeva: il treno rallentò, e si arrestò alla stazione di
il convoglio era rimasto indiviso sul binario di transito.  Cesare  scese, e prese a passeggiare su e giù per la banchina.
per uno d' ottone. Il vecchio contropropose quaranta,  Cesare  fece l' indignato e si rivolse a un altro. Provò così con
affare e saltare sul treno in corsa subito dopo. Mentre  Cesare  mostrava l' anello a questo e a quello, si vedevano gli
sospettosi ed eccitati. In quella, la locomotiva fischiò;  Cesare  allentò l' anello all' ultimo offerente, intascò una
nuovamente, e si fermò con un gran stridore di freni.  Cesare  aveva richiuso le porte scorrevoli, e sbirciava fuori dalla
gli stavano indicando con energia la direzione giusta.  Cesare  si ritirò di scatto dallo spiraglio, e ricorse ai rimedi
quando il treno si mise in moto con un violento strattone.  Cesare  riemerse, pallido come un morto, ma si rinfrancò
fornito d'una collezione di pitture originali di Rubens, di  Cesare  Magno da Sesto, di Wandick e di altri insigni autori.
di rinunciare a qualsiasi occasione di mangiare.  Cesare  ne raccolse una buona quantità, e li fece bollire secondo
logoro; anche rubli, naturalmente, da chi ancora ne aveva.  Cesare  in breve le conobbe tutte, specialmente le giovani. Andavo
tratta di concordare quanto latte valga il pesce di Cesare:  Cesare  mostra una pentola da due litri (è di quelle di Cantarella,
una pentola da due litri (è di quelle di Cantarella, e  Cesare  la ha rilevata da un "ménage" scioltosi per
dita la parete della pentola a metà altezza. Ora tocca a  Cesare  indignarsi: brandisce il pesce (non manomesso), lo libra in
come inebriato dal profumo. Profittando dell' attimo in cui  Cesare  ha gli occhi chiusi, rapida come un gatto Irina gli strappa
scuola lombarda: Salaino, Boltrafiio, Marco d' Oggionno e  Cesare  da Sesto. Abbiamo pur quivi l'Albergo Cavour. Percorrendo
sorridere di compiacenza l'ancora innamorato marito. Anche  Cesare  Fragalà era giovane e bello; un po' feminilmente bello,
mese soltanto. Tutto era intonato, finanche i loro vestiti:  Cesare  Fragalà, aspettando presto i suoi invitati, era già in
mancasse. - Se mi riesce una combinazione, - soggiunse  Cesare  Fragalà, mentre il parrucchiere, a cui avea dato cinque
nota finale, festiva, al pranzo della domenica. Il padre di  Cesare  Fragalà aveva aggiunto, alle sfogliatelle, anche tutte le
nessuno vorrebbe più mangiare. La casa Fragalà era solida:  Cesare  Fragalà aveva ereditato da suo padre una bella fortuna e un
sua figlia Agnesina. Oh, giammai, giammai suo marito  Cesare  avrebbe fatto nulla senza consultarla: l'aveva sposata per
napoletana, una bottega tutta moderna, che da un pezzo  Cesare  Fragalà sognava di aprire, senza osare di arrischiare un
occhi color dell'olio, un po' stupidi. Essendo andato di là  Cesare  Fragalà, un cameriere portò del marsala, biscotti, paste,
invitate più umili, le cosidette mezze signore. oi mentre  Cesare  Fragalà chiacchierava con gli uomini, ridendo, passandosi
comparsi. Difatti, come il tempo passava, Luisella e  Cesare  scambiavano un'occhiata interrogativa. A un tratto, come
d'onore, egli circolava di gruppo in gruppo, seguito da  Cesare  Fragalà, scherzando, ridendo, mentre tutti, per dove egli
don Gennaro Parascandolo… Ma Luisella Fragalà e  Cesare  parve che avessero un'altra scossa elettrica, provocata
assoluto, di cui Fofò Mayer era la nota più acuta. Ma  Cesare  Fragalà era sparito. E dopo tre minuti di quel silenzio
- Mamma, dammi la crema, dammi la crema… Tutto contento,  Cesare  Fragalà correva da una parte e dall'altra, facendosi
faceva una baldoria, eccitata dalle parole del padrone,  Cesare  Fragalà, che ogni tanto passava, dalla lietezza del salone
teneva la mano sul cuscino della bimba; dietro, il padre,  Cesare  Fragalà; e un po' più indietro, di nuovo, i camerieri coi
sporchi di cioccolatte. Alcuni altri, chiesto il permesso a  Cesare  Fragalà che lo aveva accordato, ridendo di quello
bonomia. - È filosofo, non bada ai vestiti. - Infine,  Cesare  io vorrei che se ne andasse. - E come si fa? - chiese lui,
un po' di pazienza e poi lo faccio andar via. Difatti,  Cesare  Fragalà si avvicinò allo sconosciuto e gli offrì dei dolci,
il candito, la rosea pasta reale, il frutto giulebbato che  Cesare  Fragalà gli veniva man mano offrendo, invitandolo con gli
sue scarpe. Pure, lentamente, continuava a mangiare; anzi  Cesare  Fragalà aveva fatto portare un vassoio di dolci sopra una
a mangiare e a bere, continuamente, taciturno; mentre  Cesare  Fragalà, con un sorriso stentato che mal celava una certa
quello strano miserabile, a cui con tanta compiacenza  Cesare  Fragalà dava da mangiare e da bere; e man mano, l'uno
mangiatore. Qualche uomo disoccupato si era accostato a  Cesare  Fragalà e all'incognito, per osservare meglio quel muto
d'impazienza. - Cesarino, certamente. Gli dà da bere. -  Cesare  li raccoglie col carrettino, questi straccioni, -
conservando il suo sorriso un po' scettico, si rivolse a  Cesare  Fragalà e gli disse: - Cesarino, presentami a questo
e gli disse: - Cesarino, presentami a questo signore.  Cesare  Fragalà che era molto imbarazzato, non trovando una via di
. . . . A notte tarda, quando la casa fu vuotata di gente,  Cesare  Fragalà, insieme con le serve sonnacchiose, andò smorzando
mattina la contessa Fosca e il conte  Cesare  si trovarono soli a colazione. Tutti gli altri erano andati
Ella fece il viso scuro e scese lentamente. Il conte  Cesare  venne, molto festoso, a incontrare i suoi ospiti a capo
al carattere e alle aspirazioni di Cesare. A Bogucice,  Cesare  rifioriva, visibilmente, di giorno in giorno, come un
di Cesare, incominciai a provare una leggera inquietudine;  Cesare  tornò all' alba del quarto giorno, malconcio e ispido come
trovavo nella disposizione d' animo adatta a seguirlo. Ma  Cesare  non disarmò: forse la ragazza capiva il tedesco. Lui aveva
come si dice in tedesco questo e questo e quest' altro.  Cesare  sopravvalutava le mie conoscenze linguistiche. Le cose che
italiano e al francese. Gli esposi questi miei dubbi, ma  Cesare  mi guardò impermalito. Facevo del sabotaggio, era chiaro:
dall' universo della carta stampata; quattrini sprecati.  Cesare  se ne andò nuovamente, deluso della cultura, dell'
maggioranza, anzi, quasi soli con pochi francesi e greci;  Cesare  ritornò fra noi in uno di quei giorni tumultuosi Era in
di presto finire quella vita. Chiede di venir introdotto da  Cesare  e gli rispondono con parole di scherno; domanda di potergli
si protestava innocente; insegnava che bisognava rispettare  Cesare  anche se era Nerone; che si doveva ubbidire alle autorità e
alle fiere! Lui, dover appagare l'avida curiosità di quel  Cesare  che tanto odiava, di quel popolo che aborriva! Nesuno si
coperta il viso, la contessa Fosca Salvador salutò il conte  Cesare  che le veniva incontro frettoloso con una faccia che voleva
se volete baciare: ma voi già siete un orso." Il conte  Cesare  stava sulle brage. Avrebbe volentieri mandato al diavolo
dell'incontro si chetasse. Si fece avanti e disse al conte  Cesare  parlando in buon italiano, ma con un forte accento
capo di Marina, egli, dal canto suo, torturava già il conte  Cesare  con la propria biografia, con la relazione de' suoi studi,
Nepo e donna Marina si mostrarono freddissimi. Il conte  Cesare  fu cordiale. Si alzò in piedi, prese con sincera
duri, oscuri, politici o morali, giudaici o nazareni. Così  Cesare  Beccaria chiamato in Francia dagli Enciclopedisti, che
allaganti tonto, buzzo e soturno come scrisse lombardamente  Cesare  Cantù; - e mendicando pretesti di salute, se ne ritornò più
Geromino non sapeva nemmeno lui se doveva atteggiarsi a  Cesare  Beccaria, a Vittorio Alfieri, ad Heine, o a sacrestano di
a volte vuotare la testa e poi riempire da mille ricordi: -  Cesare  coi suoi piccoli soldati, e le sue parlate superbe,
mondo non bisogna mai disperar di nulla, fuorché di veder  Cesare  pettinato. Adesso si trovava proprio come in paradiso;
pettinato. Adesso si trovava proprio come in paradiso;  Cesare  si era sbottonato, gli altri si erano sbottona ti, aveva
pel conte Cesare, benché in tutt'altro modo. E il conte  Cesare  era affettuoso con lei, aveva combattuto i suoi propositi
di suo marito, ella aveva finito per capire. Anzi tutto  Cesare  Fragalà era caduto nelle abitudini di tutti i cabalisti
l'interesse dei miei debiti! Pensa che è un miracolo, se  Cesare  Fragalà, il capo della casa Fragalà, non è stato dichiarato
innanzi alla madre di Gesù, la pia, la dolorosa madre.  Cesare  era accasciato. Ma Luisella schiuse subito la porta a
Con quest' ultimo programma scendemmo a Katowice anche  Cesare  ed io, portando nelle tasche i risparmi nostri e di cinque
Leonardo, Daniele ed io prendemmo possesso di un angolo,  Cesare  partì per il paese in qualità di addetto alla sussistenza,
i muri erano affumicati come quelli di una vecchia cucina).  Cesare  fece cuocere le uova, e preparò un tè abbondante e bene
Ora, o quel tè era ben più gagliardo di quello nostrano, o  Cesare  doveva aver sbagliato le dosi: poiché in breve ogni traccia
e intatto amore per la vita. Tutti intorno dormivano:  Cesare  assisteva irrequieto al colloquio, chiedendomi ogni tanto
della Permanente, la combatteva con furore; e il conte  Cesare  la giudicava, con le sue idee da patrizio romano antico, un
al ribollire del democraticume balordo e borioso. Il conte  Cesare  parlava più acre del solito, temeva che il Finotti ed il
solennemente, ore rotundo, la coppia passò davanti al conte  Cesare  e Marina fissò lo zio con due occhi scintillanti di
così. Era piuttosto ferirla perché il denaro del conte  Cesare  doveva essere avvelenato d'inimicizia. Peggio ancora;
da Pietro Verri, il 1o settembre 1778 per consiglio di  Cesare  Beccaria.
di Lorenzo Costa, del Francia, di Vittore Carpaccio, di  Cesare  da Sesto, di Rafaello, e moltissimi altri di tutte le
condusse in moglie Alessandrina Felicita, zia del conte  Cesare  e madre, in seg uito, di Alvise VI. Il lusso tutto moderno
bigliettino affettuoso, sulle generali, per essa. Il conte  Cesare  rispose brevemente che si compiaceva delle buone qualità di
sesto giorno, snervato e inferocito più di tutti gli altri,  Cesare  ci piantò. Dichiarò che ne aveva abbastanza di Curtici, dei
a Roma in aeroplano. Nessuno di noi si sentì di seguirlo, e  Cesare  se ne andò: prese un treno per Bucarest, ebbe molte
non racconterò, o racconterò in altra sede solo se e quando  Cesare  me ne darà il permesso. Se in Romania avevo provato un
partì per Roma e sapete con che guida? con Gasparo, il  Cesare  dei banditi di tutte le età, divenuto anche lui uno
di chiamarla la pellagra sociale "Si, signori, vi dirà  Cesare  Correnti, avete detto bene: la plebe è la pellagra sociale.
e temuto di un timore vagamente superstizioso. Solo  Cesare  lo avvicinava, con la famigliarità impertinente degli
pesantemente Cleopatra, nella versione di Shakespeare, e  Cesare  era geloso. _ Come, nella versione di Shakespeare? _ Già, è
possono vedere fra di loro. _ Ah. E allora non è vero che  Cesare  e Pompeo facciano i calafati? _ Chi lo ha mai affermato? _