e serberò tutta la vita grata memoria di quelle | care | popolazioni. |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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scale Clelia preceduta dalla madre. La vista di quelle | care | creature fiaccò lo sdegno dell’artista. Esse avevano dal |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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pensare con che animo i due amici ancor vivi e le loro | care | facessero trasportare nell’interno quelle salme preziose. |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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Egli aveva ravvisato sulla maschia fisionomia del nemico le | care | sembianze della sua Irene. Orazio aveva una canna della sua |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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gli atrii muscosi e i fori cadenti , rendesse in luogo loro | care | e parlanti le stoviglie e le suppellettili delle case e le |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
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triangolo di Boote affiancato dalla Corona e dalle Pleiadi | care | a Saffo, sono ancora sempre quelli, abbiamo imparato a |
L'altrui mestiere -
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più grave il tedio presente. M'inerpicai ancora per quelle | care | pendici; non mi accompagnava più il buono, il baldo angelo |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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e solo i nervi aveano provato il sordo risveglio delle | care | impressioni? Che voleva dire? Din! ... din! ... don! Era |
Racconti 1 -
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è una profanazione; che: "si vanno disseminando le più | care | memorie nelle camere d'albergo! Vorrebbero la villetta |
LA GENTE PER BENE -
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dives sum satis; quando se ne vanno pei fatti loro, le più | care | memorie, rinchiuderle tutte là sotto chiave. Sono spiriti |
LA GENTE PER BENE -
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non si gusta più. È vero che non hanno disperse le memorie | care | negli alberghi, e le hanno gelosamente rinchiuse; ma son |
LA GENTE PER BENE -
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delle più | care | soddisfazioni che si possano provare viaggiando, è quella |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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so. Ma pel sarcastico sorriso con cui tu ti burli delle mie | care | larve, evocate dalla tradizione o dalla fantasia popolare, |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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anche più acerbo il dolore della lontananza dalle sue | care | e si arrabbiava della sua impotenza. Era tornato |
CAINO E ABELE -
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dica che aspetto una lettera sua e che quelle rose-quelle | care | rose mi hanno tenuta in vita. Ormai la felicità le impediva |
CAINO E ABELE -
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sbarcato si era informato della fanciulla, senza cer- | care | di vederla. Con chiunque egli parlasse, non udiva altro che |
Le Fate d'Oro -
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mio sangue, carino, diavolino mio; e tu mi stendi le manine | care | e ti rivolgi verso di me, ma non t'affretti a ricadere sul |
Senso -
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cattivi; anch'essa mangerà nel nostro piattello. Quelle | care | persone si accordarono di pranzare insieme il giorno di |
VECCHIE STORIE -
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indigestioni per nutrirli, per amicarseli tutti quelle | care | «virgole» ... e «punti» - diventava faceto - che gli |
Racconti 3 -
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che i loro gemiti. Il primo ministro si permise di toc- | care | con la penna d'oro la mano della Regina per rammentarle che |
Le Fate d'Oro -
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indigestioni per nutrirli, per amicarseli tutti quelle | care | virgole ... e punti - diventava faceto - che gli stavano |
IL BENEFATTORE -
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la sua Miseria. La Fata, vedendolo piangere e suppli- | care | a quel modo, si rabbonì, e gli disse che bisognava che |
Le Fate d'Oro -
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dica quel bon'omo del canonico Ostinelli a cui sono cosí | care | le cianciafruscole manzoniane. Abbiatemi per vostro. |
Giacomo l'idealista -
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- Nessuno ardirà avvicinarsi senza il permesso di queste | care | bestie. Entrarono nel bosco sotto il quale regnava una |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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molto e che erano, si può dire, le cose che avesse più | care | al mondo: il suo canarino che aveva allevato lei, il suo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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noi lasciamo la nostra casa, le nostre dolci amiche, e | care | abitudini; lasciamo voi, sorella amata, per quanto offesa. |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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fischi di scoiattoli che corrono su per i pergolati. Di | care | e lunghe memorie era popolata quella vignetta, cosí folta |
Giacomo l'idealista -
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bene per te: anzi ce ne sono due: le sorelle Bellini, due | care | creaturine sui ventitrè l'una, sui ventiquattro l'altra, |
VECCHIE STORIE -
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forse rimpianto... chi sa? forse ricercato. Anche quelle | care | creature dalle gonnelle corte, dalle pose arrischiate |
ARABELLA -
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queste idee quanti sono i galantuomini in Milano! Il mondo, | care | le mie donne, non sta a guardare tanto pel sottile, quando |
ARABELLA -
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e un largo sorrise. - E quanto! La contessa fu tra le mie | care | amiche ... Adorabile creatura! Era Dama di Maria Cristina. |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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Bianca, per il bene Suo, per il bene di persone che Le son | care | e un poco anche per la mia pace nel mondo a cui vado, mi |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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parendomi che la intera giornata non bastasse a tante | care | e interminabili meditazioni. Mio padre si mostrava poco |
Senso -
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un poco beffardo. - Non si è mai sicuri del vostro cuore, | care | le mie signore, e vi confesso, Sarah, che stanotte ho |
CONTRO IL FATO -
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