l'acque tranquille le increspa e, alzando il volo, vi fa | cader | scintille. Libellule e farfalle i fiori hanno lasciati e, |
FIABE E LEGGENDE -
|
memoria cara. Certo aveva la febbre, ché non udì la porta | cader | sotto un gran calcio, e la sembianza smorta non rivolse che |
FIABE E LEGGENDE -
|
un raggio immenso il mondo scese a baciar d'un salto. Fu il | cader | di una maschera, cieca, stonata, abbietta, che discopra una |
FIABE E LEGGENDE -
|
e morirò di occhiate..." Luna, vedi due lagrime | cader | silenti e sole? Tu le illumini in cima di quel palazzo |
FIABE E LEGGENDE -
|
alto silenzio incumbea sulla riviera; se non era il | cader | di un frutto fracido che facea, nell'acqua immota, una nota |
FIABE E LEGGENDE -
|
cori di Fauni, al mietitore; lo stagno, a cento a cento, | cader | dal fiero campanil rivide le crocette d'argento. E la |
FIABE E LEGGENDE -
|
| cader | della notte, era cessata per l'Albani l'ebbrezza del |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
quel primo impeto d'irritazione e di rivolta, la spingeva a | cader | ginocchioni davanti la sponda del letto. - Dio mio! ... |
GIACINTA -
|
sorti della madre. Lucarino prese la parola: - Ieri, al | cader | del giorno, noi traversavamo di volo gli spazii sovrastanti |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
Alcuna di esse, staccandosi di un tratto, andava a | cader | sui bossoli di metallo; ciò produceva un rumor secco e |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
uno scrollo, si liberò dal supplicante, il quale si lasciò | cader | per terra colla testa nelle mani, mentre il gobbo chierico, |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
le dita prima d'avvolgere la carta: e Giacinta, lasciate | cader | le mani sulle ginocchia, lassamente, lo guardava fisso, con |
GIACINTA -
|
dai fantasmi che voi stessi avete evocati, lasciate | cader | l'albo e chiudete la cartella, onde di amarezza seguitano a |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
|
Gina che muore. Per poco la povera Mansueta non si lasciò | cader | di mano la scodella che stava per collocar sui fornelli. - |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
violento che pareva romperle il petto, ella si lasciò | cader | sul divano, portando le mani fredde alle tempie brucianti; |
Il maleficio occulto -
|
"Ho capito", fece il vecchio. Allora Franco lasciò | cader | la lettera, alzò le mani in aria, mise un "ah!" lungo, |
Piccolo mondo antico -
|
a tutti impassibile e fredda. Un segreto di amore stava per | cader | dalle labbra della matrona; erano forse più di vent'anni |
Nanà a Milano -
|
l'albero, vi si arrampicò, raggiunse il tronco e si lasciò | cader | giù. Ai piedi della scala brillava una torcia, e accanto ad |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
sulla carta di quel telaio aveva dipinto un paesaggio al | cader | del sole così obbrobrioso, da far venire in uggia la |
Nanà a Milano -
|
così obbrobrioso, da far venire in uggia la campagna ed il | cader | del sole. E Filippo non se n'era mai accorto. Sul piano del |
Nanà a Milano -
|
- No - rispose il signor Giovannino. - Tutti hanno paura di | cader | in trappola. - Si può sapere di che si tratta? Se si tratta |
Nanà a Milano -
|
penetrare tutto dalla solenne malinconia delle cose al | cader | della sera, che su quella cima di rupe, con la campagna che |
PROFUMO -
|
con quella faccia calmucca non gli credette e lasciò | cader | il discorso. Lo ripigliò l'altro, sottovoce, affacciandosi |
Piccolo mondo antico -
|
signora aveva lungamente passeggiato i vigneti e ora, al | cader | del sole, scendeva piano piano la costa che ne beve con i |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
non sa che mezza Milano li chiama cosí? bisogna proprio | cader | da un abbaino, caro Pianelli, per pigliare a occhi chiusi |
Demetrio Pianelli -
|
Lei, lei è la signora Teresita.... TERESITA fingendo di | cader | dalle nuvole. E lei è il signor Nicolò.... Guarda che |
VECCHIE STORIE -
|
fece questa domanda anche a quel cameriere che aveva veduto | cader | l'acqua dal terrazzino della casa di donna Peppa e di donna |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
|
bisognava usar prudenza: che Gina non uscisse mai dopo il | cader | del sole, che io facessi il possibile per non lasciarla |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
ginocchia così piano come se vi fosse stato pericolo di far | cader | in polvere le vecchie gambe. Udite cinque o sei repliche |
Piccolo mondo antico -
|
- Che cosa ti manca per annoiarti, amico? - gli chiese sul | cader | del quinto giorno l'indiano, vedendo che Yanez appariva più |
IL RE DEL MARE -
|
Non vedo, né odo nulla. Calami la giovanetta, poi lasciati | cader | giù. Non vi sono più di otto piedi. Ada, legata sotto le |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
declamando: - Ah disgraziato! Uh, che vedo!... A rischio di | cader | giù e sfracellarsi!... In nome di Dio, Stoppani, che cosa |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
non lasciare le lenzuola per nulla al mondo: potranno anche | cader | bombe - ormai è un tri- buto quotidiano - ma troppo strano |
Il fosso -
|
cappello di feltro di una bianchezza insolente, e lasciata | cader | con grande rumore la stecca che aveva nella sinistra, e, |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
dello sparo lo avrebbe atterrito; ristette e si lasciò | cader | l'arma di mano, mentre una voce interna gli diceva: che |
Racconti fantastici -
|
da ser Bindo, il cavallo s'impennò, e il cavaliere, per non | cader | di sella, lasciò la briglia dell'altro animale, il quale, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
|
rammentava bene la raccomandazione dell'angiolo, lasciavasi | cader | di mano pane e companatico nel portarlo alla bocca, e i |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
|
tono, e di monotono pareva diventasse allegro, come se il | cader | dentro la brocca interrompesse la sua eterna noia. I due |
CENERE -
|
dal cielo, dare una beccata nel cervello all'altro e farlo | cader | morto. Lapo si destò spaventato, mentre albeggiava, e |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
|
le molle e con la fantasia, pigliando, guardando, lasciando | cader | brage e progetti fino a che gli restarono un ultimo carbone |
Piccolo mondo antico -
|
fonnesi. Madre e figlio girovagarono per Nuoro fino al | cader | della sera, ed infine entrarono in una chiesa. C'era molta |
CENERE -
|
una inaspettata nel fianco, e allora non c'è più che da | cader | bene, a fronte alta, senza chieder pietà." "Sarà vero, ma |
Malombra -
|
come una lastra di smeraldo. Egli scosse il capo per farsi | cader | le lenti dal naso, saltò vezzosamente a terra con le |
Malombra -
|
di non avermi mai visto!" "To'!" esclamò l'altro lasciando | cader | la frusta e cacciandosi la mano in tasca. "Proprio vero che |
Malombra -
|
dialetto rispondeva: - Ma mo' propio so' beto! Le ho viste | cader | le lacrime persino, povera zi' Anna! Inutile. L'inesorabile |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
|
la sera; l'ora sacra a queste gravi missioni d'amore. Al | cader | della sera la paraninfa è sicura di trovare a casa il capo |
CENERE -
|
a un tratto. "Buon giorno" diss'ella. Il saluto parve | cader | gelato dal terzo cielo. "Vezza Le ha parlato" soggiunse. |
Malombra -
|
per sentirne la finezza, stropicciava la mussola per farne | cader | l'amido, quando impallidì, accorgendosi di una cosa. Le |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
|
due manciate. Marina aveva detto: dopo le undici. Lasciò | cader | le braccia inerti, piegò il collo, si accasciò tutto come |
Malombra -
|
nei viali solitari: spesso rimaneva nella pineta fino al | cader | della sera, assisteva ai rossi tramonti riflessi dal mare, |
CENERE -
|
una parola. Avevo il cuor grosso. Che nottataccia! Al | cader | della sera mi si erano ridestate piú violente nel cuore le |
Racconti 1 -
|
libro un elogio di tal sorta. Mi lasciai tutto di un pezzo | cader | sulla seggiola e stetti lí chi sa quanto! Assaporandomi a |
Racconti 1 -
|
allentò la mano che stringeva un pezzo di pane, lasciò | cader | la forchetta sulla tovaglia come avesse disgusto di un cibo |
La scuola di ballo -
|