Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: benedetto

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Abate e poi si recò all' Ospizio dei pellegrini. Trovò  Benedetto  addormentato con le braccia in croce sul petto, le labbra
Signore ti ha parlato?" "Sono nella Sua volontà" rispose  Benedetto  "come una foglia nel vento. Come una foglia che non sa
"Devi andare dall' Abate" diss'egli. "Dopo verrai da me."  Benedetto  lo fissò, lo interrogò senza parole: perché questa visita?
Speco sotto Santa Crocella, era il solo piacere fisico che  Benedetto  si concedesse. Piovigginava; nebbie fumavano lente nel
nel vallone alto, le tremole acque tenui si dolevano a  Benedetto  fuggendo attraverso la via, gli tacevano contente nel cavo
della loro anima casta, dolce, un senso di bontà Divina.  Benedetto  si versò l'acqua sul capo largamente, e lo spirito
concepito nella notte e già espresso all' Abate: dare a  Benedetto  un vecchio abito di converso. Prima di concedere o
voleva vedere Benedetto, parlargli. L' Abate aspettava  Benedetto  suonando un pezzo di sua composizione con le nocche delle
quattro minuti. Non udendo più nulla, andò ad aprire, vide  Benedetto  che s'inginocchiò. "Chi è costui?" diss'egli, ruvido. "Il
diss'egli, ruvido. "Il mio nome è Piero Maironi" rispose  Benedetto  "ma qui al monastero mi chiamano Benedetto." E fece l'atto
a sfogliare libri e a leggere carte, voltandogli le spalle.  Benedetto  aspettava diritto in piedi, con ossequio militare, ch'egli
rumorosamente la sua presa e ripeté: "Né fuori né dentro."  Benedetto  lo guardava senza rispondere. Vi era in quegli occhi
nonno e a vostro Padre. Belle teste!" Il viso di avorio di  Benedetto  si colorò lievemente. "Sono anime in Dio" diss'egli
quanto a lavorare avete lavorato ben poco!" "Padre" rispose  Benedetto  e il tôno severo della voce, la severa dignità del volto
vero, al quale sia gloria." Nel dire "al quale sia gloria"  Benedetto  cadde ginocchioni, acceso in viso da un fervore augusto.
esclamò l' Abate. "Ha ragione, ha ragione" rispose  Benedetto  di slancio, affannosamente e giungendo le mani. "Ora Le
"A nessuno. Mai." L' Abate rispose secco: "Non vi credo."  Benedetto  non batté ciglio. "Voi sapete" ripigliò l' Abate "perché
l' Abate "perché non vi credo." "Lo suppongo" rispose  Benedetto  piegando il viso. "Peccatum meum contra me est semper."
e poi partirete per non ritornare mai più. Avete inteso?"  Benedetto  assentì del capo, ed era per piegare il ginocchio
"Cosa farete" disse scrivendo "quando sarete fuori?"  Benedetto  rispose piano: "Il bambino preso in braccia dal Padre
in una busta, la chiuse, la tese, senza voltare il capo, a  Benedetto  che gli stava dietro le spalle. "Prendete" disse "portate a
le spalle. "Prendete" disse "portate a don Clemente."  Benedetto  gli chiese il permesso di baciargli la mano. "No, no,
via, andate via!" La voce dell' Abate tremava di collera.  Benedetto  ubbidì. Appena fu nel corridoio udì l'uomo incollerito
sul piano. Prima di entrare nella celletta di don Clemente,  Benedetto  si fermò davanti alla grande finestra che termina il
lo aveva udito venire e aperse a mezzo l'uscio della cella.  Benedetto  entrò, gli porse la lettera dell' Abate. "Debbo lasciare il
a Benedetto. La parola Divina non avrebbe avuto valore per  Benedetto  s'egli non la intendeva da sé. "Contento, no" diss'egli.
nel dir così a voce bassa, si colorò tutto di rossore.  Benedetto  piegò il capo a lui che gl'impose ambo le mani con dignità
Come se si fosse atteso a quell'atto e a quella domanda,  Benedetto  rispose pronto con voce ferma: "Sì." La voce piana:
"quel che l' Abate scrive dopo averti parlato." Mostrò a  Benedetto  il foglio dove l' Abate aveva scritto: "Concedo. Fatelo
partire subito perché io non sia tentato di trattenerlo."  Benedetto  abbracciò di slancio il suo Maestro e gli appoggiò la
sotto: "omnes superbiae motus ligno crucis affigat. "  Benedetto  si stese bocconi a terra, posò la fronte ov'eran da posare
inferiore con la creatura supplice al Padre comune.  Benedetto  non li udiva. Egli si alzò, pacato in viso, vestì, a un
don Clemente aveva pensato che quella gran commozione di  Benedetto  fosse stata effetto di umiltà. Adesso capiva che altro gli
"Ah!" esclamò a un tratto. "Forse la tua Visione?" Certo.  Benedetto  si era visto morire sulla nuda terra, all'ombra di un
questa parte e avrebbe potuto leggere nel cuore di  Benedetto  il suo sbigottimento al riaffacciarsi di un misterioso
farebbe sapere la Divina Provvidenza. "Padre mio" disse  Benedetto  "proprio non penso cosa sarà di me domani. Penso unicamente
persona, con un'occhiata al cielo, che significarono a  Benedetto  come fosse tempo di partire. Egli domandò in grazia di
l'uno accanto all'altro e fu quello il loro solo addio.  Benedetto  prese la via del Sacro Speco alle nove. Uscì di Santa
di San Pietro suonò le otto.  Benedetto  lasciò un piccolo gruppo di persone allo sbocco della via
vi si affacciò dal di dentro un prete, accennando.  Benedetto  si avvicinò. Quegli disse: "Lei viene per Sant' Anselmo?"
viene per Sant' Anselmo?" Era la domanda convenuta. Come  Benedetto  gli ebbe risposto di sì, il prete gli fece segno di
il prete gli fece segno di entrare. "Favorisca" diss'egli.  Benedetto  lo seguì. Passarono fra le guardie pontificie che
guardie, altri saluti, un ordine del prete, dato sottovoce;  Benedetto  non lo intese. Attraversarono il Cortile lasciando a
Vaticano?" diss'egli. "Conosco i musei e le logge" rispose  Benedetto  "e sono stato ricevuto dal predecessore del Pontefice
accaduto? Si era voluto ingannarlo, deriderlo? Ma perché?  Benedetto  s'interdisse un sospetto inutile a discutere. Pensò invece
quella che conduce alle camere dei domestici. Era corta,  Benedetto  trovò subito un altro pianerottolo. Ora egli aveva udito il
di sinistra quanto la cancellata di destra parevano chiuse.  Benedetto  guardò, guardò, a destra e a sinistra. Impronte antiche gli
porta del cardinale segretario di Stato non era da pensare.  Benedetto  spinse la cancellata. Era aperta. Sostò, si trovò davanti
Allora, sentendosi nel tacito cuore del Vaticano immenso,  Benedetto  ebbe un assalto di terrore sacro. Si accostò a una grande
comparve una figura nera, il prete che aveva abbandonato  Benedetto  sulla scala. Egli uscì con un atto rapido, richiuse la
Egli uscì con un atto rapido, richiuse la porta, disse a  Benedetto  come se niente fosse stato: "Lei sta per trovarsi alla
stupore. La voce, dall'accento meridionale, era commossa.  Benedetto  si alzò e rispose: "Dal Portone di bronzo fino a un luogo
Ti hanno detto che mi avresti trovato qui?" Quando  Benedetto  gli ebbe risposto che aveva visitato anni prima i musei
una sedia in faccia a lui: "Siedi, figlio mio." Se  Benedetto  non fosse stato assorto nel volto ascetico e benigno del
la lucernetta. "Guarda" diss'egli. "Conosci la scrittura?"  Benedetto  guardò, trasalì, non poté frenare un'esclamazione di mesta
Flores." Sua Santità riprese: "Adesso leggi. Ad alta voce."  Benedetto  lesse. "Monsignore Affido al mio Vescovo il plico
E preghi per l'anima del Suo povero don Giuseppe Flores."  Benedetto  depose lo scritto e guardò il Pontefice in viso,
Verità." Il Pontefice fermò gli occhi gravi negli occhi di  Benedetto  che piegò lievemente il capo. "Qui hai scritto"diss'egli
questa parte della tua visione?" "La mia visione" rispose  Benedetto  "nel tempo che passai a Santa Scolastica, circa tre anni,
"prima mi guidava un uomo vestito di nero." Di questo,  Benedetto  non aveva memoria. "Sai" riprese il Papa "che il profetare
tua quando hai avuto la Visione?" "Sentivo" rispose  Benedetto  "un amarissimo dolore di essermi allontanato da Dio, di
dalle mani, ebbi la Visione; ma istantanea, fulminea!"  Benedetto  ansava nel ritorno violento delle memorie. "Ha potuto
ch'era in te. Ti sei inorgoglito poi, di questa visione?"  Benedetto  piegò il capo e pensò alquanto. "Forse una volta" diss'egli
non si capisce perché tu ti sia andato a cacciare a Jenne."  Benedetto  sorrise lievemente ma non volle discolparsi, interrompere
aver avuto lassù della gente che ti vedeva di mal occhio?"  Benedetto  pregò semplicemente Sua Santità che lo dispensasse dal
posso tacere che sei stato accusato di molte cose. Lo sai?"  Benedetto  sapeva di un'accusa sola o almeno ne dubitava. Il Papa
ma non solamente attonito; anche un poco turbato, come se  Benedetto  gli avesse letto nell'anima. Il viso gli si dipinse di un
non crede ad alcuna di quelle accuse." A queste parole di  Benedetto  il Papa contrasse lievemente le sopracciglia. "Adesso"
Papa contrasse lievemente le sopracciglia. "Adesso" riprese  Benedetto  "Vostra Santità pensa che io mi attribuisca una
coscienza, aveva dato sfogo ai rimorsi lodando e rilodando.  Benedetto  non ne sapeva niente. "No" rispose "non lo so." Il
"Credi tu" diss'egli "avere veramente una missione?"  Benedetto  rispose, con una espressione di fervore umile: "Sì, lo
Come posso dirlo? Ecco, lo dirò ..." Qui la voce di  Benedetto  tremò di emozione " ...come non l'ho detto a nessuno. Io
cómpito di esercitarla qui, adesso, un'azione religiosa?"  Benedetto  giunse le mani come se implorasse già di venire ascoltato.
"Di' liberamente quello che lo Spirito ti consiglia."  Benedetto  non si alzò. "Mi perdoni" diss'egli "io devo parlare al
Il Papa trasalì, lo interrogò con gli occhi, severo.  Benedetto  porse un poco il mento, inarcando le sopracciglia, verso
di argento che stava sul tavolino, accennò imperiosamente a  Benedetto  di alzarsi e suonò. Ricomparve dalla porta della Galleria
costui per la porta sospetta, il Papa accennò con la mano e  Benedetto  parlò, a voce bassa. Il Pontefice lo ascoltava stringendo i
in avanti la persona e chino il viso. "Santo Padre" disse  Benedetto  "la Chiesa è inferma. Quattro spiriti maligni sono entrati
i primi persecutori dei cristiani. Santità ..." Qui  Benedetto  pose un ginocchio a terra. Il Papa non si mosse. Pareva
la pratica e l'insegnamento della preghiera interiore!"  Benedetto  tacque un momento, spossato. Il Papa alzò il viso, guardò
del Papa tradiva una commozione intensa. Egli voleva dire a  Benedetto  che si alzasse, che sedesse; e non parlò per timore di
commozione anche nella voce. Insistette a cenni, tanto che  Benedetto  si alzò e presa la sua seggiola, appoggiatevi alla
Santità, posso parlare ancora?" Il Papa, che da quando  Benedetto  aveva ricominciato a parlare gli teneva gli occhi in viso,
lieve abbassar del capo. "Il terzo spirito maligno" riprese  Benedetto  "che corrompe la Chiesa, non si trasfigura in angelo di
che ammonisce, che minaccia, che rampogna. Santo Padre!"  Benedetto  tacque, fissando il Papa con una espressione intensa di
espressione intensa di appello. "Ebbene?" mormorò il Papa.  Benedetto  allargò le braccia e riprese: "Lo Spirito mi sforza a dire
del capo mestamente. "Il quarto spirito maligno" proseguì  Benedetto  "è lo spirito d'immobilità. Questo si trasfigura in angelo
la bianca figura del Pontefice seduto e la bruna di  Benedetto  in piedi. "Contro lo spirito d'immobilità" disse questi "io
fioca che le tenebre premevano non si vedeva quasi più di  Benedetto  che le mani stese, non si vedeva quasi più del Papa che la
Papa che la destra posata sul campanello d'argento. Appena  Benedetto  tacque, il Santo Padre gli ordinò di alzarsi, poi scosse il
po' curvo. Mosse verso la porta della Galleria accennando a  Benedetto  di seguirlo. Don Teofilo uscì dalla parte opposta. Triste
morente. La Galleria delle lapidi, là dove il Papa e  Benedetto  vi entrarono, era semibuia. Ma nel fondo una grande lampada
presso il torso del fiume Oronte, guardò dalla finestra.  Benedetto  si domandò se guardasse i lumi del Quirinale, palpitò,
finalmente maturate nel pensiero parole che lo appagavano.  Benedetto  chinò il capo rispettosamente ad ascoltarlo. "Figlio mio"
, a visitare gli ospedali di Roma." "Oh Santità!" esclamò  Benedetto  "mi perdoni ma non è sicuro che queste anime disposte a
neppure questo Giovanni? Non dico però di non fare niente."  Benedetto  era per replicare. Il Pontefice, forse per non volersi
pensiero impuro, di vecchio tutto dolcezza di carità.  Benedetto  non riuscì, per la commozione, a parlare. "Vieni ancora"
quasi esitante: "Ricordi la fine della tua visione?"  Benedetto  rispose, pure sottovoce, abbassando il viso: "Nescio diem
sono nel manoscritto" riprese Sua Santità. "Ma ricordi?"  Benedetto  mormorò: "In abito benedettino, sulla nuda terra, all'ombra
per quel momento. Allora sarò ad aspettarti in cielo."  Benedetto  s'inginocchiò. La voce del Papa suonò solenne nell'ombra:
Il Papa risalì rapidamente i cinque gradini, scomparve.  Benedetto  rimase ginocchioni, assorto in quella benedizione che gli
e tuttavia pareva immune delle sue corruzioni, parlò di  Benedetto  ai nuovi arrivati con favore, in sostanza; però non senza
lo chiamava fra Benedetto. I Selva seppero da lui che  Benedetto  viveva in una capanna sua, lavorandogli per compenso un
aperta. Da un forno lì accanto le donne uscirono a dire che  Benedetto  non c'era. La turba ondeggiò intorno ai due infermi, si
Udito piombar dall'alto lo scroscio delle voci e dei passi,  Benedetto  disse al suo compagno con un sorriso: "Padre mio." Don
Don Clemente, appena arrivato a Jenne, aveva raggiunto  Benedetto  sul praticello che stava falciando, gli aveva recato il
di tenere a chi lo chiamava Santo certo discorso che  Benedetto  desiderò. Udì anche lui lo scroscio della folla che
folla che scendeva, le grida "il Santo! il Santo!" e quando  Benedetto  gli ebbe detto sorridendo: "Padre mio!" impallidì, fece un
impallidì, fece un gesto di acquiescenza e passò avanti.  Benedetto  depose la falce, uscì un poco del sentiero, sedette dietro
sulla rovina, sbucarono i pennacchi dei carabinieri. Allora  Benedetto  si alzò, uscì allo scoperto. Appena fu veduto, un gran
della caverna a guardare in giù, Noemi scese di corsa.  Benedetto  si trovò attorniato in un lampo da gente che gli baciava la
Noemi aveva letto un'ombra interna di tristezza; quella di  Benedetto  luceva di straordinaria Vita. Da due giorni egli si era
Intanto, sotto la bianca nuvoletta del melo fiorito,  Benedetto  riuscì con parole di dolore, di supplica, di rampogna, a
al monte Altuino, alle nubi veleggianti verso ponente.  Benedetto  si pose l'indice alla bocca, le campane parlarono sole.
processione di accordi musicali. Le campane tacquero e  Benedetto  disse dolcemente a chi gli stava di fronte: "Chi siete voi
smorte. Gli studenti avevano smesso l'aria beffarda. Quando  Benedetto  tacque, uno di loro avanzò risoluto e serio, per parlare.
"E voi ci guarite l'anima! E voi ci guarite l'anima!"  Benedetto  si gettò avanti con le mani nei capelli, esclamando: "Che
pure era triste. La turba si divise davanti a loro e  Benedetto  si fece da parte, riparò dietro don Clemente con un
davanti a don Clemente senza neppur guardarlo, si volsero a  Benedetto  e la maggiore gli disse, sicura: "Uomo Santo di Dio, tu hai
Santo di Dio, tu hai guarito questa, guarisci l'altro!"  Benedetto  rispose quasi sotto voce, tutto fremente: "Io non sono un
si ricompose rumoreggiando il fiotto diviso della gente.  Benedetto  si voltò a proibire che lo seguissero, a comandare che le
trattenersi un poco, soli, con esso. "Oh sì!" rispose  Benedetto  con un virile, caldo impeto di assenso. Noemi ch'era lì
momento una oscura parola solenne. "Sperate in Dio" rispose  Benedetto  alla vecchia, dolcemente. E si accostò al letto, si piegò
gran provvigioni gli avevano dato del cognac e del caffè.  Benedetto  chiamo a sé con un cenno don Clemente, gli disse
"Il miracolo, il miracolo, il miracolo." "Caro" diceva  Benedetto  "sei in mano di Dio e la senti terribile. Abbandònati, la
che Vita?" Lottando con le ombre della morte, figgendo in  Benedetto  gli occhi vitrei, lucenti di un desiderio intenso e del
corse via. Gli occhi lucenti del moribondo supplicarono.  Benedetto  gli disse: "Figlio mio, desideri Cristo?" Il poveretto
accennò di sì col capo e con un gemito inesprimibile.  Benedetto  lo baciò, lo ribaciò teneramente. "Cristo mi dice che i
tu parta in pace." Gli occhi lucenti sfavillarono di gioia.  Benedetto  chiamò la madre che dalle aperte braccia di Maria si
"e vieni subito con me a confessare quel povero giovane.  Benedetto  farà vedere se è un eretico o se è un uomo di Dio." La
entrò nella stamberga con Giovanni e l'arciprete. Chiamò  Benedetto  a sé, presso l'uscio e gli parlò sotto voce. L'ammalato
l'uscio e gli parlò sotto voce. L'ammalato rantolava.  Benedetto  ascoltò, a capo chino, le parole dolorose che gli
dai canti dei casolari, donne spiavano. All'apparire di  Benedetto  si ritrassero tutte. Egli sentì che Jenne sapeva l'agonia
piena gli occhi azzurrini di sbigottimento e di lagrime.  Benedetto  non poté a meno di volgere il capo a lei. Riconobbe la
gli stese le mani imploranti, ripiegando il capo sul petto.  Benedetto  si fermò. Esitò un momento e poi disse, con gravità severa:
tuono empiva la misera viuzza, impediva ai due di udirsi.  Benedetto  si accostò all'uscio. "Mi hanno detto" rispose la giovine
Verità, ama il bene, ama gli uomini, pratica questi amori."  Benedetto  tacque. Lo aveva detto, sì, ma parlando a un prete e non
macchie, scrosciarono col vento, sferzando i muri; ma né  Benedetto  riparò dentro l'uscio né lei gliene fece invito, e questa
viso "che mio Padre è salvo, che lo ritroverò in Paradiso!"  Benedetto  rispose: "Preghi." "Dio! Solo questo?" "Si prega forse per
Queste ultime parole furono sussurrate così piano che  Benedetto  non poté udirle. Fece un gesto di addio e si allontanò fra
dall'interno. Credette che il prete avrebbe invitato  Benedetto  a entrare, ma invece il prete, quando Benedetto gli fu
invitato Benedetto a entrare, ma invece il prete, quando  Benedetto  gli fu vicino, chiuse l'uscio rumorosamente, con grande
chiuse l'uscio rumorosamente, con grande sdegno di lei.  Benedetto  entrò in Sant' Andrea ed ella pure vi entrò. Quegli andò a
vorrà saperne di Cristo. Questi sono i belli miracoli! Sia  Benedetto  Iddio per i tuoni e i fulmini che altrimenti ci portavan
Al Viatico si era pensato troppo tardi. Il Padre domandò di  Benedetto  e Noemi glielo indicò. Parlarono del colloquio che Noemi
sapeva di questo messaggio. Udito che si voleva spogliare  Benedetto  della sua tonaca, scattò: Benedetto non doveva obbedire!
che si voleva spogliare Benedetto della sua tonaca, scattò:  Benedetto  non doveva obbedire! Intanto Benedetto e il Padre mossero
sua tonaca, scattò: Benedetto non doveva obbedire! Intanto  Benedetto  e il Padre mossero verso la porta. Benedetto si tenne in
Intanto Benedetto e il Padre mossero verso la porta.  Benedetto  si tenne in disparte; il Padre venne a dire ai Selva e a
non poté trattenere un singhiozzo. Pochi momenti dopo  Benedetto  lo chiamò dolcemente. - Padre mio diss'egli. "Mi guardi."
risplendere in questo tuo abito vile più che nella tonaca."  Benedetto  lo interruppe. "No no" diss'egli "non mi tenti, non mi
il Padre e subito tacque, tutto una fiamma nel viso.  Benedetto  credette intendere che avesse pensato: "non è detto che tu
di quanto accadeva, che non avrebbe voluto allontanare  Benedetto  ma temeva i Superiori. Non era un don Abbondio, non temeva
di un conflitto con l' Autorità. "Io gli perdono" disse  Benedetto  "e prego Dio che gli perdoni, ma questo difetto di coraggio
non aderiscono cadrà imputridito!" A misura che parlava,  Benedetto  si veniva trasfigurando. Nel pronunciare le ultime parole
passare alle labbra. "Del resto, Padre mio" riprese  Benedetto  "lo creda, io non sono bandito per avere evangelizzato il
dicendo con un tumulto, nella voce, di dolore e di amore,  Benedetto  si gettò un'altra volta nelle braccia del Maestro che,
l'abito deposto dal discepolo. Raccolto che l'ebbe, disse a  Benedetto  che non poteva offrirgli l'ospitalità di Santa Scolastica,
i signori Selva, ma che ora gli sorgeva il dubbio se a  Benedetto  fosse opportuno, nell'interesse del suo stesso apostolato,
così pubblicamente sotto la protezione del signor Giovanni.  Benedetto  sorrise. "Oh, questo no!" diss'egli. "Temeremo noi le
parlare." Don Clemente si meravigliò, nel suo interno, che  Benedetto  gli domandasse del vino ma non ne fece mostra. Disse che
mandata pure quella signorina che stava con i Selva.  Benedetto  lo interrogò cogli occhi, ricordando che quando la
gli sussurrò: "Pensi a Roma?" Invece di rispondere,  Benedetto  gli prese dolcemente di mano il fardello dov'era la povera
La stanza offerta dal padrone di casa per le udienze di  Benedetto  aveva un grande canapè, un tavolino quadrato coperto di un
voce, alle sue spalle, rispose: "Non ci vuole ascoltare?"  Benedetto  si voltò, sorpreso. Tre giovani stavano davanti a lui. Egli
arditamente perché avesse spogliato l'abito clericale.  Benedetto  non rispose. "Non lo vuol dire?" fece colui. "Non importa,
giudicò venuto il suo momento e scaraventò addosso a  Benedetto  una tempesta disordinata di quesiti. Sarebb'egli stato
della Bibbia e dell'ispirazione? Prima di rispondere,  Benedetto  guardò a lungo, severo in viso, il suo giovine
lasciò parlare lungamente e poi gli prese il polso, così."  Benedetto  prese il polso del primo che gli aveva parlato e proseguì:
sbalorditi. Quando accennarono a riaversi e a replicare,  Benedetto  riprese: "Se tre ciechi mi domandano la mia lampada di
gli porse una carta da visita. Si chiamava Elia Viterbo.  Benedetto  lo guardò, curioso. "Sì Signore" diss'egli "sono israelita,
secondo Lei, dovrebbero andare alle urne politiche?"  Benedetto  tacque. L'altro insistette: "Non vuoi rispondere neppure a
L'altro insistette: "Non vuoi rispondere neppure a questo?"  Benedetto  sorrise. "Non expedit" diss'egli. Passi nell'anticamera;
i Selva con Noemi. Maria Selva entra prima e vedendo  Benedetto  così vestito, non può trattenere un movimento di sdegno, di
questa roba!" esclamò Maria, meno mistica di suo marito.  Benedetto  fece un gesto come per dire "non parliamo di ciò!" e
operato in un'anima. "Quanto sarei stato felice" ripigliò  Benedetto  "di lavorare nel Suo orto per vederla qualche volta, per
si potevano dire. Giovanni ne prese occasione per offrire a  Benedetto  l'ospitalità, poiché don Clemente gli aveva detto che
avrebbe concesso a sua cognata. Noemi, pallida, fissò  Benedetto  per la prima volta, aspettando la sua risposta. "La
altro." Giovanni fece atto di ritirarsi con sua moglie.  Benedetto  li pregò di restare. Certo la signorina non aveva segreti
che non si trattava di segreti suoi. I Selva si ritirarono.  Benedetto  rimase in piedi e non disse a Noemi di sedere. Egli sapeva
bene perché non sono italiana, è don Giuseppe Flores."  Benedetto  trasalì. Non si aspettava questo. "No" esclamò ansioso.
stato scritto di apprenderle che non è più di questa Vita."  Benedetto  piegò il viso, se lo nascose fra le mani. Don Giuseppe,
Vorrei non averle dovuto recare un dolore così grande."  Benedetto  si scoperse il viso. "Dolore e non dolore" diss'egli. Noemi
"Dolore e non dolore" diss'egli. Noemi tacque, riverente.  Benedetto  le domandò se sapesse quando quella persona fosse morta.
anche questo, erano state affidate al Vescovo della città.  Benedetto  fece un gesto di approvazione che poteva servire anche per
spera che non rifiuterà." "Poiché suo fratello" rispose  Benedetto  "è ammalato di corpo e anche di spirito, non le si offre il
proprio a Benedetto, proprio per incarico dell'amica. Ma  Benedetto  si turbò. Era un esplicito messaggio che Noemi gli chiedeva
sono protestante e vorrei regolarmi." "Signorina" rispose  Benedetto  "verrà giorno in cui tutti adoreranno il Padre in ispirito
malinconia salì nella sua voce che fece salir nel cuore a  Benedetto  un senso di dolore dolce, tosto fatto sgomento, tanto era
confuse. Si udì gente nell'anticamera. Noemi piegò il viso,  Benedetto  pure; e il colloquio si sciolse senz'altro saluto. Anche la
che ne rideva con i suoi amici. I quali amici, nel vedere  Benedetto  in quell'arnese, si scambiarono occhiate e sorrisi che per
del popolo, il falso cattolico. All'uscita del villaggio  Benedetto  fu veduto da due o tre donne di Jenne. L'abito laico le
di dirgli almeno quando avrebbe potuto rivederlo, e siccome  Benedetto  non sapeva veramente come rispondergli, esclamò: "Oh La
esclamò: "Oh La vedrò a Roma! Lei andrà a Roma, certo!"  Benedetto  sorrise. "A Roma? E dove trovarmi, a Roma, se ci vado?"
che tutti saprebbero dove trovarlo. "Se Dio vorrà!" disse  Benedetto  con un affettuoso cenno di saluto. Il giovinetto gentile lo
"Sono Alberti, di Milano. Si ricordi di me!" E seguì  Benedetto  con lo sguardo intenso finché, a una svolta della
della croce dalle grandi braccia, sull'orlo della discesa,  Benedetto  ebbe un improvviso sussulto di commozione, dovette
che il Santo giaceva morto sull'erba, presso la croce.  Benedetto  pensò con quell'ombra di ragione oscura che ci governa nel
il mulattiere era stato rimandato a Jenne per cercarvi di  Benedetto  e anche per riportarne un ombrellino dimenticato
sulle ghiaie dell'Infernillo. La giovine maestra udì  Benedetto  domandare al mulattiere, per carità, che gli portasse da
due si parlarono ancora ma lei non attese altro, scomparve.  Benedetto  aveva accettato, dopo una breve conversazione col
i monti di Arcinazzo; la sera era senza vento, tepida.  Benedetto  si sentiva le tempie pulsare e ardere, celere e breve il
genitori, tace. Una voce dice: "È la bambina dell'oste."  Benedetto  riconosce la voce e, al fioco lume della luna, la persona
Sa che ora questa donna accusa Lei di averlo fatto morire?"  Benedetto  rispose con qualche severità nella voce: "Perché mi dice
questa?" Se il lume della luna non fosse stato così fioco,  Benedetto  avrebbe vedute due grosse lagrime rigar il viso della
"Addio." Stavolta le lagrime suonano anche nella voce.  Benedetto  le risponde: "A Dio." Egli scende sul mulo, ardendo di
nel 1652 su disegno di Francesco Richini per ordine di  Benedetto  Aresi. Sulla bella facciata, restaurata alcuni anni or
Allargò le braccia, raccolse e strinse a sé il capo di  Benedetto  e subito fece atto di respingerlo, si coperse il viso colle
colle mani. "Non son degno, non son degno!" diss'egli. Ma  Benedetto  gli abbracciò alla sua volta il capo, glielo baciò,
chiese l'infermo. "Che Lei pianga con me!" Così dicendo,  Benedetto  si levò dall'abbraccio; e durava a fissare affettuosamente
palme, quasi in faccia alla finestra del vecchio ex-frate.  Benedetto  stava per coricarsi in obbedienza al professore che gli
mai più, per quarant'anni. La notte prima della visita di  Benedetto  aveva sognato un gran rosaio del giardino dov'era trascorsa
santa, quante belle, odoranti rose! Tacque e fissava  Benedetto  a bocca semiaperta, lucenti gli occhi di una domanda
che implorava la Madonna di allontanare quell'importuno.  Benedetto  venne ad aprire. "Scusi" disse colui, cortesemente. "Lei è
e gemette: "No, sant'uomo, non andate via per amor di Dio!"  Benedetto  rispose: "Favorisca dirmi il Suo nome e perché dovrei
la gobbina, esterrefatta, lasciò cadere il rosario, guardò  Benedetto  che non poté trattenere un atto di sorpresa. Il delegato si
gl'inviti della Questura hanno un carattere speciale,  Benedetto  non pensò a scusarsi, domandò di restar solo con l'infermo
e la gioia, non sapeva dire che "Gesù mio! Madonna mia!"  Benedetto  la rincorò, promise di ritornare appena lo potesse e, preso
i servi di Dio e lasciate i ladri! - Via! - Abbasso! -  Benedetto  si fece avanti, accennò, a due mani, di tacere, pregò e
verso il Tevere, fra i tuoni, i lampi e la pioggia furiosa.  Benedetto  domandò al delegato, molto quietamente, che si volesse da
disse quanto gli sarebbe seccato di non trovarlo presto.  Benedetto  si provò a domandargli se sapesse la cagione della
per salvarsi dalle folate di pioggia. Un lampo mostrò a  Benedetto  il fiume giallastro, i neri barconi di Ripagrande; un altro
al piede di uno scalone scuro, fiancheggiato di colonne.  Benedetto  lo salì col delegato fino al secondo ripiano sul quale si
un occhio ovale lucente. Il delegato la spinse, entrò con  Benedetto  in un bugigattolo, in una specie di anticamera. Un usciere
che dormicchiava si alzò stentatamente. Il delegato lasciò  Benedetto  e passò in un'altra stanza. Allora l'usciere si chinò come
si chinò come per raccogliere qualche cosa e disse a  Benedetto  porgendogli una lettera chiusa: "Guardi che Le è caduta una
lettera chiusa: "Guardi che Le è caduta una carta." Perché  Benedetto  si meravigliava, insistette: "Lei è bene quello del
Veda che sarà Sua, faccia presto!" Faccia presto?  Benedetto  guardò l'uomo che si era rimesso a sedere. Quegli lo guardò
tu sospetti che ci sia sotto qualche cosa e realmente c'è.  Benedetto  guardò la busta. Vi si leggeva questo indirizzo: "Al
più grandi: "SUBITO" La scrittura era femminile ma  Benedetto  non la riconobbe. Aperse e lesse: "Sappia che il Direttore
Rifiuti. Quello che segue lo potrà leggere a Suo agio."  Benedetto  ripose frettolosamente la lettera. Ma poiché nessuno
scrivere a me, lo farà pervenire a Lei. Noemi D' Arxel.  Benedetto  guardò involontariamente l'usciere, quasi dubitando ch'egli
del delegato, il quale gli ordinò di accompagnare  Benedetto  dal signor commendatore. Benedetto fu introdotto in una
ordinò di accompagnare Benedetto dal signor commendatore.  Benedetto  fu introdotto in una stanza spaziosa, tutta buia fuorché
aveva davanti a sé. "Prenda una sedia" diss'egli, gelido.  Benedetto  ubbidì. "Lei è il signor Pietro Maironi?" "Sì Signore." "Mi
si fa chiamare col Suo nome, Lei?" Alla improvvisa domanda  Benedetto  non rispose immediatamente. "bene bene" ripigliò colui.
lento lento, coprendo lo scherno di flemma più insolente.  Benedetto  si alzò in piedi, risoluto e severo. "Io stavo" rispose
Levò allora lo sguardo da Benedetto, stette in ascolto.  Benedetto  afferrò la spalliera della sua seggiola per levarsi
Poi questi riprese, veemente: "Debbo farla arrestare qui?"  Benedetto  durò a fissarlo in silenzio. Quindi rispose: "Aspetto.
l'ossequio. L'usciere rientrò immediatamente, disse a  Benedetto  che aspettasse. Passò un quarto d'ora. Benedetto, tutto
spingeva la piccola sfera sul quadrante, parevano amiche a  Benedetto  nel loro prevalere indifferente sulla potenza umana che
dietro a sé, raccoglie delle carte sul suo tavolo, dice a  Benedetto  con piglio sprezzante: "Stia attento. Lei ha tre giorni per
mentre l'ascensore saliva al secondo piano, venne guardando  Benedetto  come si guarda qualcuno cui è fatto un grande onore e che
una grandissima sala semioscura. Da questa sala  Benedetto  venne fatto passare in una stanza illuminata così
Questi, evidentemente il più autorevole dei due, invitò  Benedetto  a sedere sur una poltrona di fronte a lui. "Non creda, sa,
dica il Suo concetto di una riforma cattolica. Sentiamo."  Benedetto  rimase silenzioso. "Parli" riprese il nume ignoto che
però pigiando più forte sulla prima sillaba: "Piano."  Benedetto  tacque. "Mi pare, caro mio" disse l'amico voltando il capo,
il modello del nihil respondit è preso molto sul serio."  Benedetto  trasalì, atterrito dal richiamo al Divino Maestro, dal
"E perché?" L'amico rise rumorosamente. "Perché" rispose  Benedetto  "chi opera tenebre, le tenebre lo avvolgono e la luce non
se possiede la Verità e tace che lo ha già venduto!" Mentre  Benedetto  parlava, l'amico del ministro, Eccellenza egli pure ma in
sé il bambino che avrebbe voluto battere i piedi sul posto.  Benedetto  non ubbidì. Ritto e severo, radiante invisibili raggi di
d'ironica noncuranza. "Senta un po', caro Lei" diss'egli a  Benedetto  dopo essersi fatto largo nella conversazione con quella
per chiamare l'usciere. "Signor ministro!" esclamò  Benedetto  con tal vigore di accento che il sottosegretario rimase
dei due potenti dicesse una parola, facesse un gesto,  Benedetto  uscì della sala. Egli discese lo scalone vibrando tutto nel
in alto, del ministro e del sottosegretario che discendono.  Benedetto  si sforzò di alzarsi, si trascinò nella via, vide a
sul marciapiede discorrendo col cocchiere. Al comparire di  Benedetto  il domestico gli si fece premurosamente incontro. Benedetto
Benedetto il domestico gli si fece premurosamente incontro.  Benedetto  riconobbe alla luce del gas il romano antico di villa
"No" diss'egli. Intanto la carrozza era venuta avanti.  Benedetto  immaginò di vedere Jeanne, esser fatto salire con lei, di
interno del coupé , coll'ordine di consegnarla al Signore.  Benedetto  non capiva, non vedeva. Il domestico prese la carta e
morto, il rigido uomo avrebbe ugualmente eseguito l'ordine.  Benedetto  pregò, per tutta risposta, che gli fosse portata un po'
molle eccellenti e le gomme alle ruote. Che riposo era per  Benedetto  di correre silenziosamente così, solo dentro un'oscura
fanali del coupé . Il cocchiere mise il cavallo al passo e  Benedetto  guardò fuori, nel buio. Gli parve che incominciasse la
ma poi, con molta gioia del giardiniere, affezionato a  Benedetto  e al padrone quanto avverso alla signora, era venuto un
era venuto un fiero contrordine del professore. Udito ciò,  Benedetto  sarebbe ripartito subito se gliene fossero bastate le
esitante "sei disposto a ritornare o non sei disposto?"  Benedetto  rispose nel medesimo tôno sommesso di prima e sempre
con un'altra stretta, commosso: "Se avessi saputo ...!"  Benedetto  aperse la bocca per parlare ma si trattenne. Procedettero
diritta nella gola per i ruderi delle Terme neroniane,  Benedetto  si sciolse dolcemente dal braccio del monaco e si fermò.
a lungo." "Sì, caro, ma è tardi. Entriamo nel monastero."  Benedetto  abitava nell' Ospizio dei pellegrini, la casa rustica dove
che passassero le cavalcature. Passate che furono,  Benedetto  abbracciò il suo Maestro in silenzio. Don Clemente,
coraggio, questa è una prova che il Signore ti manda."  Benedetto  gli mormorò: "Non è quello che Lei pensa." E ricomposto,
proprio un attimo. Mi si fece una gran luce nella mente."  Benedetto  alzò il viso e le mani giunte. La voce gli s'infiammò di
avvertire i Selva. "Comprendo che Lei mi dica così" riprese  Benedetto  affannosamente "ma se la incontro, non devo io cercare di
per la ripida, sassosa mulattiera, don Clemente davanti,  Benedetto  alle sue spalle, ambedue con l'anima in tempesta,
si portano all' Abate. "Dunque mi permette" chiese  Benedetto  "di restare fuori?" Le altre volte che il Maestro glielo
semper. " Passi nel corridoio. Una chiave gira nella toppa.  Benedetto  si dilegua come un'ombra. Il buon vecchio fra Antonio,
a questo punto, espresse la volontà di vedere il signor  Benedetto  e ordinò a don Clemente di mandarglielo l'indomani mattina,
quel ch'era poi seguito per via, la sua idea di mandare  Benedetto  a Jenne e di farvelo rimanere fino a che la signora non
il suo discepolo, che a ogni modo egli aveva già espresso a  Benedetto  il proposito di allontanarlo; ma impose silenzio a questo
i cipigli e i dubbî dell' Abate, il timore ch'egli ponesse  Benedetto  nella necessità di scegliere fra i voti monastici e il
era pure il suo pensiero, e gli pareva provvidenziale che a  Benedetto  ripugnasse la Vita monastica. Quasi quasi gli parve
adest et vocat te." Forse lo stesso Maestro Divino chiamava  Benedetto  a servirgli sotto le vesti del monaco. Egli cessò,
in faccia. Era da un pezzo suo voto, era sua speranza che  Benedetto  diventasse un grande operaio del Vangelo; non un operaio
Santo moderno. E se ora la Volontà Divina si manifestasse a  Benedetto  proprio diversa dal desiderio suo? Ah non era egli già
a Cristo. La Dessalle aveva sedotto Benedetto; per quanto  Benedetto  si fosse studiato di scolpare lei e d'incolpare sé, don
lei? Se fosse giusto che la tentasse? Se il sentimento di  Benedetto  fosse realmente più cristiano che il timore suo e gli
chiostro a guardare il dorso del Colle Lungo, dove forse  Benedetto  stava in orazione. Alcune stelle brillavano sul roccioso
mani, fissò il dorso selvaggio del monte dove si figurava  Benedetto  pregante, fece un atto mentale di rinuncia, di umile
sua celletta per un breve sonno fino alle due, ora di coro.  Benedetto  prese la via del Sacro Speco. Oltrepassato, all'altro
"Sei Tu" egli gemette "sei Tu, sei Tu?" Il vento tacque.  Benedetto  si stringe i pugni alle guancie, leva il capo puntando i
domandargli cosa voglia da me. Perché non scendo a dormire?  Benedetto  si alzò, greve il capo di stanchezza plumbea. Il cielo si
monti di Jenne, dove la valle dell'alto Aniene gira. Appena  Benedetto  poteva discernere la tenebra nera del Francolano, in
aperse le nubi sopra il negrore del monte Preclaro e sparì.  Benedetto  si provò di levar i piedi dalle serpi e ancora la leonina
romoreggiò per le nubi: "Non tentare il Signore Iddio tuo."  Benedetto  levò al cielo il viso e le mani congiunte, adorando, come
selvaggio della petraia umida, nello stesso proprio cuore,  Benedetto  sentiva un Divino confuso alla creatura, un'ascosa essenza
radi goccioloni battevano qua e là dal fogliame dei lecci.  Benedetto  si assopì di un sopor lieve che appena gli velava le
il fogliame sopra il suo capo. Giorno? Si fa giorno?  Benedetto  avrebbe creduto oltrepassata di poco la mezzanotte. Le ore
caso insolito, portava a quell'ora il latte al Sacro Speco.  Benedetto  lo salutò. Colui all'udir questa voce, tramortì e fu per
"Oh, Benedè!" esclamò riconoscendo Benedetto. "Qui, siete?"  Benedetto  gli chiese un sorso di latte per amor di Dio. "Lo
eh pigliate! eh bevete!" fece colui, rispettoso, avendo  Benedetto  per un Santo. "Che ci avete passato la notte qui? Che ci
come siete molle! Siete inzuppato come una spugna, siete!"  Benedetto  bevve. "Benedico Iddio" diss'egli "per la bontà vostra e
il vaccaro, Nazzareno Mercuri, soleva raccontare che mentre  Benedetto  lo stringeva fra le sue braccia non gli pareva esser lui;
ai piedi. In fatto non s'inginocchiò ma restò di sasso e  Benedetto  gli dovette dire due volte: "ora andate, Nazzareno; andate,
e la torre parevano, nella luce scialba, gravi di sonno.  Benedetto  entrò nell' Ospizio e coricatosi, senza spogliar le vesti
 Benedetto  amava il professore Mayda. Quando, nella casa del senatore,
che io non perdoni mai più qualche cosa a qualcuno?"  Benedetto  non si oppose più. Soltanto quando a notte venne il momento
questo, vero?" Staccò dalla parete il Crocifisso che  Benedetto  aveva portato con sé e prese l'infermo nelle sue braccia
"Non sai" diss'egli "che lo abbiamo portato con noi?"  Benedetto  lo guardò, contento del nuovo tu e porse la mano tremante
professore diede mano a saturarlo di chinino. In principio  Benedetto  accettò volontieri iniezioni dolorose e pozioni amare, così
che sarebbe giunto a Roma l'indomani mattina alle dieci.  Benedetto  n'ebbe una gran gioia. "Ma non sarà tardi?" diss'egli "Non
destò. Mayda pendeva sopra di lui col termometro in mano.  Benedetto  mormorò con gli occhi sbarrati: Padre! - Padre! - Padre! -
brusco richiamo del professore. Questi mise il termometro a  Benedetto  che quasi non se ne avvide. Era tutto nello sforzo di
al letto, silenzioso ancora, impenetrabile, guardando  Benedetto  che non guardava più lui ma guardava, rimessosi a giacere
all'ammalato se la luce della lampadina l'offendesse.  Benedetto  rispose che materialmente non l'offendeva, spiritualmente
il mondo superiore. Intese e non intese. Tacque riverente.  Benedetto  cercava con gli occhi le stelle. La sua propria coscienza
"Cosa c'è?" diss'egli. "Vedi qualche cosa? " Sulle prime  Benedetto  non rispose. Il professore alzò la lampadina e si chinò
vado io." "Ma sai" disse Mayda "dove vai, tu?" "So" rispose  Benedetto  "che mi separo da tutto quello che si corrompe e che pesa."
sei. Il termometro era salito di qualche linea. Alle nove  Benedetto  domandò di Giovanni Selva. Seppe ch'era venuto, ch'era
discorso della suora avea fatto prendere definitivamente a  Benedetto  una risoluzione pensata fin da quando la prima luce del
di venir cacciati. "Idee proprio di Santi" pensò la suora.  Benedetto  fece il tragitto nelle braccia del giardiniere e di un
e, predicate il cattolicismo e avete fama ..." Qui  Benedetto  troncò la lettura, dicendo: "Seguono parole inutili." E
corteccia le succeda. L'albero non muore, l'albero cresce.  Benedetto  sedette spossato e tacque. L'uditorio ebbe un moto e un
ondeggiò confusamente, sospinto in parti diverse.  Benedetto  si raccolse un momento celando il viso fra le mani. "Voi mi
voluto e non osarono rompere quel silenzio. Ma quando  Benedetto  si alzò e tutti gli si scostarono d'intorno a cerchio
Lei, i discepoli dei discepoli suoi lo vedranno." Abbracciò  Benedetto  e lo baciò in fronte. Due o tre vicini batterono le mani
Il padrone di casa si prostrò, quasi, davanti a  Benedetto  con parole di ossequio e di gratitudine. Allora uno dei
l'ossequio dovuto alla padrona di suo Padre e affermò che  Benedetto  era bello come un angelo. Ma una giovine signora
un momento la conversazione che si riaccese sul discorso di  Benedetto  e diventò un guazzabuglio tale di ragionamenti senza
cultura, un po' per avventatezza, ella aveva già battezzato  Benedetto  così. Allora la Insipidetta guardò l'orologio. La sua
aver letto nei giornali, in giugno o in luglio, di questo  Benedetto  che predicava e faceva miracoli a Jenne, quando un giorno
Anselmo. Il nuovo aiuto-giardiniere che si fa chiamare  Benedetto  e nient'altro, come a Jenne, è diventato presto popolare in
che teneva a Jenne, prende carne e vino. E per compiacere a  Benedetto  il professore ne fa distribuire molto largamente agli
solamente le parole di un Padre di Sant' Anselmo: "un  Benedetto  per ogni parrocchia di Roma e Roma diventa davvero la Città
dell'esterno, della scienza e della coscienza pubblica.  Benedetto  era severissimo nell'ammettere alle riunioni perché nessuno
eresiarca, i preti che lo seguono saranno eretici. No. Con  Benedetto  non c'è a temere di eresie né di scismi. Proprio
Un prete romano, capisce, un prete ha osato avvertire  Benedetto  che si guardasse! Ma Benedetto gli ha levato il coraggio di
un prete ha osato avvertire Benedetto che si guardasse! Ma  Benedetto  gli ha levato il coraggio di parlargliene un'altra volta.
Sant' Anselmo e parlò coi frati. In seguito a questa visita  Benedetto  fu chiamato a Sant' Anselmo dove i benedettini gli hanno un
la cosa era tenuta segretissima, che si era imposto a  Benedetto  di non parlare con alcuno, che niente ne sarebbe trapelato
l'indiscrezione di quel frate tedesco, e che gli amici di  Benedetto  speravano grandi cose da questa visita. L' Albacina domandò
da questa visita. L' Albacina domandò cosa si proponesse  Benedetto  di dire al Pontefice. Il professore sorrise. Benedetto non
Benedetto di dire al Pontefice. Il professore sorrise.  Benedetto  non se n'era aperto con nessuno e nessuno aveva osato
e nessuno aveva osato interrogarlo. Secondo il professore,  Benedetto  parlerebbe a favore di Selva, pregherebbe che i suoi libri
tanto silenzio. Egli si scusò. Non aveva inteso dire che  Benedetto  non parlerebbe anche di altre cose, al Papa. Aveva inteso
non replicò. L' Albacina voleva sapere quale opinione  Benedetto  avesse del Papa. "Oh lui" rispose il professore "nel Papa
a dire sospirando: "Quello che pur troppo si teme è che  Benedetto  non viva. Almeno Mayda lo teme." L' Albacina, che scendeva
bella, gentile e triste. Tutto che aveva udito di  Benedetto  in casa Guarnacci lo sapeva già da Noemi. Solo non sapeva
quell'impeto, e tardò un poco a rispondere. No, non era di  Benedetto  ma lo riguardava. Poiché la signora Dessalle poteva
ingenuamente come mai avesse preso interesse alla sorte di  Benedetto  questa signora Dessalle che non si era veduta mai alle
per lei, che riguarda lui, capirà!" Di Leynì, devoto a  Benedetto  di una devozione senza confini, non aveva mai creduto alle
gli era potuto passare per la mente che fra la Dessalle e  Benedetto  vi fosse una relazione non confessabile. Giovanni troncò il
proprio in quel momento, un amico del suo caro ospite; che  Benedetto  era fortunatamente senza febbre e, secondo lui, avviato
Il giovine aveva le lagrime agli occhi nel parlarne.  Benedetto  non sapeva di dover partire. Gliene aveva parlato lui come
aveva parlato lui come di una cosa non sicura ma possibile.  Benedetto  lo aveva guardato in silenzio per leggergli nell'animo, e
Se non si attendeva, per eseguirlo, che l'uscita di  Benedetto  da quella casa? Jeanne smentì, pacatamente, la possibilità
averne ragioni da loro non conosciute. Osservarono che  Benedetto  avrebbe potuto accettare l'ospitalità loro. Jeanne ricordò
accettare l'ospitalità loro. Jeanne ricordò pronta che  Benedetto  stesso aveva espresso un desiderio e che la salita di Sant'
a di Leynì di riferire al senatore che gli amici di  Benedetto  avrebbero provveduto a trovargli un altro asilo ma però a
presentarsi al senatore con qualcuno fra gli amici di  Benedetto  che potesse mettergli un po' di soggezione, perché il suo
comprenderla. La musica taceva, egli parlò sotto voce.  Benedetto  gli aveva scritto. Il medico lo aveva trovato senza febbre
fuori di sé, a chiedere spiegazioni della scomparsa di  Benedetto  da casa sua; che allora ella gli aveva raccontato tutto;
il senatore e il medico, il quale era di opinione che  Benedetto  si potesse trasportare; che fra il medico e Mayda vi era
anni, non poteva essere, per questo verso, la donna di cui  Benedetto  gli aveva raccontate le vicende. Ma il benedettino non
non rispose. Rispose per lei il vaccaro; e poi raccontò che  Benedetto  aveva passato la notte fuori, ch'egli lo aveva trovato
del Sacro Speco, che gli aveva offerto del latte e che  Benedetto  aveva bevuto come un moribondo in cui rifluisca la Vita.
per l'amore di Dio. Ella domandò all'ortolano dove questo  Benedetto  si potesse trovare. L'ortolano si cercò una risposta nella
interrogò ancora il vaccaro e l'ortolano. Possibile che  Benedetto  avesse vestito l'abito? Ma che! L'accattone era un povero
Sotto il monastero, nel profondo, pende il roseto di san  Benedetto  e sotto il roseto pendono gli orti, pendono gli uliveti al
Ella giunse lenta lenta le mani e piegò i ginocchi a terra.  Benedetto  si recò alle labbra l'indice della sinistra e tese l'altro
silenziose. Immobile, pendenti le braccia lungo la persona,  Benedetto  chinò un poco il capo e chiuse gli occhi, assorto nello
del vento. A un tratto, pochi secondi dopo che gli occhi di  Benedetto  si erano chiusi allo sguardo di lei, ella balenò e si
finestra di sinistra scendeva la luce alla Dolorosa;  Benedetto  era nell'ombra. La voce di lui mormorò appena udibilmente:
per affermare che lo poteva. "Promette di farlo" riprese  Benedetto  "se io prometto di chiamarla presso di me in un'ora fissa
uomini erano chiamati prima di lei a continuare l'opera di  Benedetto  dopo la sua morte. Camminavano in silenzio e a capo
Università, egli aveva accolto la notizia del passaggio di  Benedetto  alla casina con un terribile scoppio di collera. Non aveva
figura bruna non si mosse più di là tutto il tempo che  Benedetto  trattenne i suoi fedeli. Benedetto aveva il viso acceso,
di là tutto il tempo che Benedetto trattenne i suoi fedeli.  Benedetto  aveva il viso acceso, gli occhi lucenti, il respiro
e di consiglio, ciascuno represse il pianto. La voce di  Benedetto  suonò nel silenzio più profondo. "Pregate senza posa e
del suo respirare affannoso, gli disse piano che riposasse.  Benedetto  gli prese, gli strinse la mano, tacque alcuni istanti. Poi,
comune. Questo sarà il segno che Iddio li manda a voi." Qui  Benedetto  s'interruppe, pregò dolcemente Giovanni Selva di venirgli
stipite della porta non si mosse, ma il suo sguardo fermo a  Benedetto  ebbe una intensità, una tenerezza, una tristezza
ne lo pregò. Mayda non parlò né parlarono i discepoli.  Benedetto  bevve un po' d'acqua, ringraziò e riprese il suo dire.
non parve udire, s'inginocchiò dicendo: "Anche me."  Benedetto  gl'impose con umile obbedienza la mano sul capo, disse le
finestra. Prima guardò nel giardino, esclamò: "poverini!"  Benedetto  udì, volle sapere, apprese che il giardino formicolava di
parlava, tutti guardavano Benedetto, smarriti, riverenti.  Benedetto  salutò colle due mani, a braccia aperte. "Vi ringrazio"
voci impazienti di gente che voleva e non poteva salire.  Benedetto  disse qualche cosa, piano, a don Clemente. Don Clemente
venditrici di frutta, piccoli merciaiuoli, accattoni.  Benedetto  andava ripetendo di tanto in tanto, con voce stanca, parole
Mayda fece aprire la finestra perché l'aria si era viziata.  Benedetto  pregò che gli alzassero un poco il capo, desiderando vedere
baciò in fronte. Intanto i Selva attendevano in disparte.  Benedetto  li chiamò a sé, disse loro che avrebbe ricevuto la signora
ai Selva uscì anche Mayda. La suora dormicchiava. Allora  Benedetto  pregò don Clemente di recarsi poi dal Pontefice, di dirgli
il polso. Poi si alzò. "Lei va a prendere l'abito?" mormorò  Benedetto  con un sorriso dolcissimo. Il bel viso del Padre si coperse
"Andate." L'intelligenza era che con Jeanne andassero da  Benedetto  Maria e Noemi. Questa stese le mani a suo cognato. "Sai"
1030 ad onore della Trinità da un ricco zecchiero, tale  Benedetto  Rozzone di Cortesella. _ Se non che un pronipote di
funzioni; adesso ha messo ad ogni Oremus quella coda: sia  benedetto  il nome, sia benedetto sul suo santissimo altare, sia
ad ogni Oremus quella coda: sia benedetto il nome, sia  benedetto  sul suo santissimo altare, sia benedetto invano, sia
il nome, sia benedetto sul suo santissimo altare, sia  benedetto  invano, sia benedetto qua, sia benedetto là . In causa di
sul suo santissimo altare, sia benedetto invano, sia  benedetto  qua, sia benedetto là . In causa di quel benedetto , mi ha
altare, sia benedetto invano, sia benedetto qua, sia  benedetto  là . In causa di quel benedetto , mi ha fatto mangiare
sia benedetto qua, sia benedetto là . In causa di quel  benedetto  , mi ha fatto mangiare parecchie volte la minestra fredda.
relazione a Jeanne l'aveva un po' colorata di ottimismo.  Benedetto  stava nella camera stessa del professore. Non era
Solamente allora Giovanni Selva dice alle sue compagne che  Benedetto  non è più nella villa, che ha voluto essere portato nella
di aprire il cancello, dice al popolo che tutti vedranno  Benedetto  ma più tardi, che intanto entrino pure nel giardino. "Ma
a lui, don Clemente, di recarsi a Jenne e di chiedere a  Benedetto  la restituzione dell'abito. Don Clemente aveva cercato
chiesa, secondo la regola del mio santo padre Benedetto,  benedetto  davvero, dal quale venne a me ed «I mondo tanta pace, tanta
dai monaci e l'agricoltore comprende, che l'opera di san  Benedetto  è la grande salvezza della scienza, dell'arte, della
moriva in una mezza collera cogli uomini e con sé stesso,  benedetto  dal buon canonico Ostinelli, che accettò di esprimere (la
specchio. "Mi ha denunciato." "Chi?" "Che cosa dice questo  benedetto  uomo" tornò a trillare la zia Colomba, che sollevò un poco
mezzo ai comignoli delle case, ove non mai scende l'occhio  benedetto  del sole, e non regna sovrano che il vizio ed il puzzo del
a salvar voi e a salvar me. - Io penso proprio che Dio  benedetto  vi abbia mandato sulla mia strada, - disse il barone,
simile s'è potuto chiedere fin centomila lire, - mangia,  benedetto  figliuolo, - ma non tutte le circostanze sono uguali; e non
combina; ma non si può dare la ragazza in camicia, - bevi,  benedetto  ragazzo. - Quando io mi sono maritata, ho portato le mie
trovava modo di ripetere e di far entrare in testa a quel  benedetto  figliuolo, Giacomo non rispondeva mai nulla; ma lasciava
fu concetta nel desiderio del bene, e ciò che è buono è  benedetto  da Dio! Ormai non ho bisogno di altre spiegazioni.
davvero di finire l'anno solo come un eremita. Sia  benedetto  il cielo: ho trovato un compagno. Pasquale, un'altra
e tollerante; sopratutto tollerante. Lasci stare quel  benedetto  a' miei tempi che in bocca dei vecchi è un perpetuo
Cecco poi era stato alla cura e aveva riportato l'ulivo  benedetto  e lo aveva messo accanto alla piletta dell'acqua santa, a
e non si gratta! _ disse Elias. _ E questo è un miracolo:  benedetto  sii Tu, Signore Iddio nostro, Re dell' Universo. Io li
a Roma, ne guadagnano due a Napoli, tanto che è in questo  benedetto  e infelice paese, dove più facilmente nascono e vivono
po' piú a dargli le cose di prima necessità. Ma già questo  benedetto  popolo è un po' come le anime del Purgatorio, che servono
e la facesse camminare un dito sollevata da terra. Quel  benedetto  figliuolo le stava sul cuore. Dacché Ferruccio aveva
tutto stravolto in viso: "Da dove vieni così scalmanato,  benedetto  figliuolo? si direbbe che tu abbia camminato in un fosso.
si circondava di reliquie, chiamava il confessore, voleva  benedetto  il suo matrimonio! Ed era stato il suo iniziatore, il suo
giorni il conte ammalato. Ma, entrato in casa Grippa, quel  benedetto  dottore non trovava piú il verso d'andarsene. Ella li aveva
lo chiamo Maironi scrivendo a te; parlando a lui lo chiamo  Benedetto  senz'altro, perché il suo desiderio è questo. Sono sicura
verrete a Roma faremo musica insieme. Addio, ti abbraccio.  Benedetto  a don Clemente. (Non spedita ) Padre mio, il Signore si è
tu, bellezza? La sua cameriera? Brava, cara. E dov'è questo  benedetto  Cesare? Sta sulle tegole a quest'ora? Dimmi, tesoro,
là è un frate o un cuoco? Ma che ci prepari un brodo,  benedetto  da Dio. Nepo, sei languido, fio? Oh Dio, Cesare, che
di quel gran tradimento - Se fosse vero, san Giovanni  benedetto  avrebbe già vendicato l'offesa. Con san Giovanni, pel
di ubbriacare compare caprone! ... Ma san Giovanni  benedetto  avea tolto ogni lume a quei due! E glieli dava in mano,
del cielo. L'aria frizzava. Oh, non si arrivava piú a quel  benedetto  Cassano! La strada filava diritta; pioppi di qua, pioppi di
da quattro gocce d'acqua. La vecchietta che ha fatto venire  Benedetto  dall'ex-frate è lì anche lei. L'hanno fermata mentre usciva
casa, si metteva in grado di pagare per la Pasqua quel  benedetto  livello. Non parlava per sé, che ormai sentivasi vecchia e
scioglie il voto, portandone il vestito, un abito nuovo,  benedetto  in chiesa, che non si deve smettere, se non quando è
alzato da sedere e attendeva la risposta. Giacché questo  benedetto  divorzio non riesce a venir fuori - ringhiò costui,
e di frantumi di vetro. "Che cosa era venuto a dire quel  benedetto  Paolino?" Nell'uscire di chiesa egli provò una dolce
"Ho pregato tanto anche per te, mamma." "Brava." In quel  benedetto  crocevia della piazza del Duomo, da dove si irradiano gli