mattina, quando il marchese meno se lo aspettava, don | Aquilante | era ricomparso non per parlargli, come al solito, di |
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gli Spiriti? Si divertono ancora a tormentarvi?» - don | Aquilante | gli aveva raccontato, tempo addietro, che Spiriti cattivi, |
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dovreste convincermi che l'anima umana è immortale.» Don | Aquilante | rizzò il capo, maravigliato di questo inatteso linguaggio. |
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» Non volle neppure nominare Rocco Criscione. Come mai don | Aquilante | si era messo a riflettere, per l'appunto, intorno al |
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momenti, fin gli uomini più intrepidi, non aspettò che don | Aquilante | gli rispondesse. «Intanto», riprese subito, «per farvi |
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un tratto inaridita. «State in orecchio!» La voce di don | Aquilante | era diventata cavernosa. «Darà un segnale della sua |
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la testa e le mani, la voce alterata mostravano che don | Aquilante | non era davvero nello stato ordinario. E il marchese |
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«Non credo di esser sordo!» «Vi prendo una mano», disse don | Aquilante | dopo qualche istante di paura, «per assorbire altro fluido |
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marchese ebbe un brivido ghiaccio per tutta la persona. Don | Aquilante | lo guardava negli occhi con ansiosa intensità. «Niente!», |
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e toccare con mano?» Voleva prendersi la rivincita su don | Aquilante | che gli aveva messo una bella paura, non ostante ch'egli |
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di don Aquilante. «Andate di là; mi spiccio subito.» Don | Aquilante | abbozzò un gesto per significare: «Fate pure con comodo!», |
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«Compare Santi però ... », tentò d'interromperlo don | Aquilante | per calmarlo. Ma il marchese non gli diè retta, e continuò |
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trovarlo un altro avvocato più esperto e più onesto di don | Aquilante | Guzzardi? Bisognava prenderlo così com'era, con quelle sue |
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marchese si era seduto dal lato opposto della tavola, don | Aquilante | riprendeva: «Finalmente ci siamo!». Il marchese spalancò |
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il fatto, che cosa si può chiedere di più?» Parlando, don | Aquilante | aggrottava le sopracciglia, storceva le labbra, sgranava |
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E nessuno ha udito, nella notte, neppure quel colpo.» Don | Aquilante | socchiuse gli occhi, scosse la testa e fece una lunga |
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spalancò poi la vetrata e si affacciò al terrazzino. Don | Aquilante | lo raggiunse. Dietro le nuvole diradate e sospinte dal |
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dopo di aver acceso un sigaro. «Ecco don Aquilante!» Don | Aquilante | arrivava di corsa scusandosi di essere in ritardo. Titta |
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reliquie per quando si vede in pericolo!», rispose don | Aquilante | senza scomporsi. «Se credete di chiudermi la bocca col |
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«Dichiaro la mia incompetenza», s'affrettò a rispondere don | Aquilante | che aveva già riposto nel vassoio il bicchiere ancora |
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tenuta ferma da una mano sul paracarro sottostante. Don | Aquilante | socchiuse gli occhi, scosse la testa con l'abituale |
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disse il marchese aprendo lo sportello della carrozza. Don | Aquilante | fece soltanto una mossa che voleva significare: se sapeste! |
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fece il bravo, sorrise; e quantunque avesse pregato don | Aquilante | di non più riparlargli di quelle cose , ed ora ne sentisse |
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religiose. E l'Inferno? E il Paradiso? E il Purgatorio? Don | Aquilante | li spiegava a modo suo; ma la Chiesa non dice che si tratta |
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e di terrori che gli passava per la mente mentre don | Aquilante | parlava. Rimescolio di riflessioni e di terrori che lo |
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lui e quell' altro, ammiccava strizzando un occhio. A don | Aquilante | parve molto curioso che il marchese avesse voglia di |
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E rimase assorto, con gli sguardi fissi nel vuoto. Don | Aquilante | lo guardò stupito. «Vi sentite male?», gli domandò |
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«Sarà meglio», replicò il marchese distrattamente. Don | Aquilante | uscì dallo studio scotendo la testa. Passando davanti a |
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via! Volete giocare con la bambola? Mio zio è pazzo".» Don | Aquilante | sorrise. «Che vi ha detto? Che si sente?», domandò la |
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accompagnava le parole. «È andato via! Va, viene ... Don | Aquilante | dovrebbe scacciarlo ... » «Glielo dirò ... Lo scaccerà», |
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quel po' di pulizia che le sembrava urgente nella casa. Don | Aquilante | non riusciva a capire in che modo il marchese potesse |
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non hanno neppur bisogno di fatti precisi ... » E don | Aquilante | aveva dovuto stentare per indurlo ad andare assieme con lui |
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si voltava di tanto in tanto per rassicurarlo. Don | Aquilante | ricordava, raccapricciando, che appunto lungo quelle rampe |
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ai carretti coi testimoni, che scendevano senza fretta. Don | Aquilante | aveva intravisto Rosa Stanga, mastro Vito Noccia, Michele |
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noce del collo. «Badiamo, marchese!» E per distrarsi, don | Aquilante | si sforzava di pensare al marchese grande , di cui si |
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il ritorno del marchese di Roccaverdina e di don | Aquilante | per conoscere tutto l'andamento della discussione e il |
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Il marchese sembrava trasfigurato. Da due giorni, don | Aquilante | lo guardava stupito e stava ad ascoltarlo ancora più |
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ma gravi, di quelle che non ammettono replica ... » Don | Aquilante | che, con le mani incrociate, gli occhi socchiusi, ora |
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Banco di Sicilia. Pago a rate, in vent'anni.» «Forse.» Don | Aquilante | si voltò tutt'a un tratto indietro come se qualcuno lo |
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Da un pezzo mi viene davanti senza che io lo evochi.» Don | Aquilante | non aveva più osato di riparlargliene dopo |
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di affari.» «È un grande affare anche questo», rispose don | Aquilante | con gravità. «Se si potesse almeno rivendicare la |
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dalle parole del notaio Mazza, dalle sciocchezze di don | Aquilante | che pretendeva di vedere gli Spiriti e di parlare con loro; |
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La signora Mugnos, Cristina, il cavalier Pergola, don | Aquilante | erano accorsi alle prime notizie sparsesi per Ràbbato del |
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«Eh, via, cugina! ... Che colpa ne ha il marchese?». Don | Aquilante | l'aveva poi confortata un po', raccontando minutamente |
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salotto, il cavalier Pergola discuteva ad alta voce con don | Aquilante | intorno ai primi capitoli della Genesi. Di tratto in tratto |
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Genesi. Di tratto in tratto si udiva la voce severa di don | Aquilante | che ripeteva: «Parole il cui senso non è stato ancora |
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Cipolla ne ha detta una più stupida: "La colpa è di don | Aquilante | che gli ha sconvolto il cervello con lo spiritismo, |
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Lo spiritismo? Può darsi benissimo! ... E vedrete che don | Aquilante | finirà pazzo anche lui!» «Mi par di sognare!» «Povera |
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Greca andava di accordo con lui. E se quel fanatico di don | Aquilante | aveva davvero iniziato il marchese nelle pratiche |
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Pergola, il marchese di Roccaverdina aveva incontrato don | Aquilante | con un fascio di carte sotto braccio e la grossa canna |
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fatto un gran tradimento con quella conversione. Ma don | Aquilante | poi che cosa conchiudeva con le sue nuove dottrine? Parole! |
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«Chi vi forza a dire il falso?» «Quell'anima lunga di don | Aquilante | ... » Ella lo interruppe: «Lo avete sentito dire, per caso, |
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Dio?» «Io vi rispondo come don Silvio La Ciura, quando don | Aquilante | voleva provargli che le persone della Santissima Trinità |
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parte egli le aveva sapute dalla baronessa; parte, da don | Aquilante | che, come avvocato, aveva dovuto rimediare per loro |
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morta l'anima. Chi ha mai visto un'anima? Soltanto don | Aquilante | e i pochi pazzi suoi pari si illudono di parlare con gli |
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a sentirli, e poi ... agisco come mi persuado. Anche don | Aquilante | ce l'ha coi preti. E intanto egli le sballa più grosse di |
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a certi incidenti ... Me lo ripeteva, giorni addietro, don | Aquilante | ... Ma neppur lui mi capisce. Ormai la mia vita è così; non |
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