feritoia? - Loro. - Chi loro? - I thugs. - I thugs? - Sì, | tutto | era preparato per farlo fuggire. - Non capisco più. È |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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nella guardia. - Narra, spicciati, Saranguy, come accadde | tutto | ciò - Il sole era tramontato, - disse Tremal-Naik, - io ero |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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tempo il capitano e il sergente, correndogli incontro.. - | Tutto | è scoperto. Saranguy è un thug! - Ah' ... Non t'inganni? - |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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ma me la daranno in isposa. Io sono forte, coraggioso. Farò | tutto | ciò che essi vorranno per averla. Negapatnan intanto è |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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apparve tosto all'equipaggio del vascello, che si trovava | tutto | in coperta. Fin dove giungevano gli occhi, il mare, che in |
I PESCATORI DI BALENE -
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ghiacci non trovano più posto, stritolano irresistibilmente | tutto | ciò che impedisce loro di allargarsi. E tu sai quanti |
I PESCATORI DI BALENE -
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pericolo del "Danebrog" che poteva venire schiacciato. | Tutto | all'ingiro s'udirono allora tonfi, scoppi violenti e cozzi |
I PESCATORI DI BALENE -
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tolda e gli attrezzi del "Danebrog". Il freddo scese quasi | tutto | d'un colpo di altri 8 gradi! - L'affare diventa serio |
I PESCATORI DI BALENE -
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L'"iceberg" che avanzava sempre rollando spaventosamente, | tutto | d'un tratto s'inclinò verso la nave che gli passava di |
I PESCATORI DI BALENE -
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Weimar gettò un vero ruggito e il tenente, malgrado | tutto | il suo coraggio, impallidì. Entrambi credettero che questa |
I PESCATORI DI BALENE -
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un secondo urto e questa volta così forte da rovesciare | tutto | l'equipaggio. Una montagna d'acqua, varcate le murate, si |
I PESCATORI DI BALENE -
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varcate le murate, si precipitò sulla tolda atterrando | tutto | ciò che incontrava. Tra i fischi del vento ed i muggiti |
I PESCATORI DI BALENE -
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un discorso. Non aveva avuto il tempo di scriverlo, ma | tutto | ciò che voleva dire non era una improvvisazione; era il |
CAINO E ABELE -
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Comunale, appresa poco prima, lo costringeva a modificare | tutto | il suo discorso. Che parli! Che parli! - urlavano da tutte |
CAINO E ABELE -
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sopra una sedia ripetè: - Basta! Non accusate un assente. | Tutto | quello che ha detto l'Orlando è verità. Menzogna! Calunnia! |
CAINO E ABELE -
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a quel pervertito, privo di senso morale, di delicatezza, | tutto | il disprezzo che gl'ispirava, traversò il quartiere e scese |
CAINO E ABELE -
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soggiunse: - Sapete, amico, quando tornai da Roma ero | tutto | lieto di poter consegnare a mio fratello qualche migliaio |
CAINO E ABELE -
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lo credo un infelice, ma non mi fa compassione. Questo fu | tutto | ciò che il Varvaro si permise di dire rispetto al duca; ma |
CAINO E ABELE -
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nuova infamia, risparmiarle questo nuovo dolore, avrei dato | tutto | ciò che possiedo, ma non posso. Mi dica, serba l'atto della |
CAINO E ABELE -
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potrei intentare l'azione penale; vedete che sono armata di | tutto | punto. L'ex-forzato taceva. Ma le lacererò in presenza |
CAINO E ABELE -
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non credeva in quel mutamento di carattere e attribuiva | tutto | alla malattia recente, all'eccitamento nervoso che |
CAINO E ABELE -
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che mi invade l'animo e mi commuove tutto... Però prima di | tutto | voglio dare un'occhiata se il mio prezioso segreto e al suo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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- aggiunse la mamma. Ma di questo non c'è pericolo dopo | tutto | quel che gli facesti... - E poi, - osservò mia sorella - la |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mi aspettava con lo sportello aperto. Dentro c'era un uomo | tutto | vestito di nero che mi ha detto: - È lei Giovannino |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Cesira Degli Innocenti (su per giù diceva così) prima di | tutto | per gratitudine mia verso di lei che, nella casa di mio |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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privilegi, primo dei quali è quello della eredità, lascio | tutto | il mio patrimonio già descritto ai poveri di questa città, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Maralli che pareva invecchiato di dieci anni e tremava | tutto | per la rabbia e per lo sforzo che faceva per contenersi, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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neppure grazie. Sull'uscio dello studio era quell'uomo | tutto | nero che mi aveva accompagnato fin lì e che è sceso giù con |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Quando hanno saputo che il signor Venanzio aveva lasciato | tutto | il suo patrimonio ai poveri del Comune e che al Maralli non |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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ragione; ma la giustizia, l'equità, il diritto, tutto, | tutto | è esulato dalla terra, dal giorno, nel quale quei maledetti |
I sogni dell'anarchico -
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la figlia della padrona di casa, contribuiva piú di | tutto | a rendergli discreto l'ambiente Da alcune settimane egli |
GIACINTA -
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questa spaventevole certezza al tormento del dubbio. Tu sei | tutto | per me! Perché non dovresti piú amarmi? Che ti ho fatto di |
GIACINTA -
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le stesse parole: - Abbi il coraggio di dirmelo! Tu sei | tutto | per me! - ma con intonazione cosí variata, che le rendevano |
GIACINTA -
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- Me lo assicuri? ... Me lo giuri? - Te lo giuro. Farò | tutto | quello che vuoi. - Mi basta. Ah! Il cuore mi si slarga! |
GIACINTA -
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cuore, le rendeva convulsa la lingua. Vagellava: - Oramai! | Tutto | è finito! Ogni nodo s'è rotto! ... Ahimè, forse non lo |
GIACINTA -
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Luigi ..... - E di me non lo siete forse? .... - Amico di | tutto | il mondo; ma ..... capite, oggi pranzo qui, domani pranzo |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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lo so io? Mi colga malanno se ho capito una parola di | tutto | il suo discorso. Non ha veduto? Dondolavo il capo, tanto |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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diritti. Per me, ripeto, amico di tutti e farmacista di | tutto | il mondo, e così messer Iddio lo volesse. - Che ne dice? - |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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Il curato infatti ci veniva incontro pel viale di mezzo, | tutto | sorridente, e spalancando le braccia. Avute le mie |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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a meraviglia, ho visto dei soggetti di pittura magnifici, | tutto | mi sorride e mi piace, sono vostro in corpo ed anima, e vi |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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un balocco; 3° Una stupenda canna da pescare con la lenza e | tutto | l'occorrente e che si smonta e diventa un bastone che mi ha |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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perché io vado matto per la pesca; 4° Un astuccio con | tutto | l'occorrente per scrivere, e con un magnifico lapis rosso e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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giornalino di Ada, questa si è messa a urlare e faceva di | tutto | per strapparglielo di mano, ma lui duro; ha voluto arrivai |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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sopra una bassa poltrona trapunta la lasciava fare; | tutto | il suo spirito era teso nell'analizzarla; ella ne provava |
Oro Incenso e Mirra -
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occhi verdi socchiusi. Una seduzione morbosa esalava da | tutto | il suo corpo impregnato di un triste odore di sandalo, |
Oro Incenso e Mirra -
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subito alla gaiezza, colla quale ella saltellava volendo | tutto | vedere e frugando invece abilmente fra i suoi manoscritti |
Oro Incenso e Mirra -
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per cercarvi le tracce di qualche avventura, forse non del | tutto | passata. Non trovò quasi nulla, poche fotografie di belle |
Oro Incenso e Mirra -
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andarsene. Una mollezza lo aveva preso in quel gabinetto | tutto | pieno di fiori e dell'odore di quella donna così |
Oro Incenso e Mirra -
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in compagnia del vecchio padre, prostrava in quel momento | tutto | il suo orgoglio giovanile. - Hai freddo stamane: che ti |
Oro Incenso e Mirra -
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il contrario! Le grillaie! Se le ha ridotte un paradiso, è | tutto | merito suo. Perchè non le avete comprate voi, o il Sindaco, |
IL BENEFATTORE -
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con tanta convinzione che il capo disse: - Rispondi di | tutto | sulla tua testa? - Sulla mia testa. I cuochi e il loro capo |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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del capo dei cuochi; e possiede una tovaglia che opera | tutto | l'incantesimo! - Bisogna avere quella tovaglia! - disse la |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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Ne mangiò uno e lo trovò squisito. Ma sentì tosto per | tutto | il corpo un prurito inquietante. Si guardò le mani, le |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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nelle loro stanze e la novella terribile si diffuse in | tutto | il regno. Furono consultati invano i medici più famosi. |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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terra era arida, bruciata dal sole che l'aveva percossa | tutto | il giorno. Le pianticelle del giardino, intristite, |
Teresa -
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acuto, sensuale, rompendo la siccità dell'atmosfera; e | tutto | ciò che era nella terra, bruchi, vermiciattoli, esalavano |
Teresa -
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del suo assolutismo. Si trovavano di fronte, soli, con | tutto | un passato che li divideva, coll'amarezza indistruttibile |
Teresa -
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in cui era partita per Marcaria, su quello stradone lungo, | tutto | soleggiato, che non finiva mai, dove il sediolo di Orlandi |
Teresa -
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serio, profondamente malinconico, era la sua risposta a | tutto | ed a tutti. Passarono due mesi. Negli ultimi giorni |
Teresa -
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a perdere i riflessi bruni. La pretora restò con lei quasi | tutto | il giorno. All'indomani mattina, tutta vestita di nero per |
Teresa -
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dei misteri del futuro. Don Giovanni Boccabadati, | tutto | ravvolto in una pelliccia, mise il capo alla finestra. |
Teresa -
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carattere ed i tuoi sentimenti. Crederei inutile dirti che | tutto | è finito e inesorabilmente fra noi, se tu non prendessi il |
CENERE -
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mia vita, mentre gli avvenimenti mi spingono a disperare di | tutto | e di tutti, e specialmente di me stesso, la sua figura, |
CENERE -
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buona impressione. Forse dovevo aggiungere che il torto è | tutto | mio, ma che non potevo agire altrimenti: ma no, essi non |
CENERE -
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non potrebbero capirmi, come non potranno mai perdonarmi. | Tutto | è finito.» E all'improvviso sentì un impeto di gioia |
CENERE -
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è una vana fiamma che passa nella vita e incenerisce | tutto | ciò che tocca, e si spegne quando non ha più nulla da |
CENERE -
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avvolto, e gli parve che una rete pesante lo stringesse | tutto | e lo attirasse giù, in un abisso di tenebre. «Deve esser |
CENERE -
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«ed io non le ho detto una sola parola di conforto. Dopo | tutto | ella era mia madre, ed ha sofferto nel mettermi al mondo. |
CENERE -
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ed era vissuta nella colpa! Sciocco! Che importava | tutto | ciò? Che importavano queste sfumature nel quadro grandioso |
CENERE -
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di cenere gli parve un simbolo del destino. Sì, | tutto | era cenere: la vita, la morte, l'uomo; il destino stesso |
CENERE -
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alla sessantina, con gli occhi tutti fuoco e il resto | tutto | cen ere. C'era pure il comm. Vezza, letterato, aspirante al |
Malombra -
|
elegante, timido, con un'aria di sposina imbarazzata, | tutto | tepido ancora del nido di famiglia. Anche di lui sorrideva |
Malombra -
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posate e dei cristalli, il cozzo sguaiato dei piatti e | tutto | quanto. Il giovane avvocato taceva, mangiava poco, beveva |
Malombra -
|
il mio vino e le ragioni del signor professore, loderanno | tutto | e non si decideranno a niente. Questa gente, più la si |
Malombra -
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d'impiegati tecnici e amministrativi, l'esempio, sopra | tutto | l'esempio! Sapete quanti opifici si potranno piantare con |
Malombra -
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che di suo figlio, lo consultava. È morta nel 58, e | tutto | questo io l'ho saputo dopo, da un'amica sua. Ora domando io |
Malombra -
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marchesina di Malombra, che ragioni aveva..." "Sì, sì, sarà | tutto | vero, vuol dire che lei non sa le cose a questo modo. Ma |
Malombra -
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voce! - Non temere. Non vengo a farti una scenata. Lo so: | tutto | è finito tra noi. Ma partire cosí, di nascosto, oh! è |
GIACINTA -
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cosí intense, che la parola non può esprimerle ... E ora | tutto | è finito! Per sempre! Vivremo ... vivrai di ricordi. Chi |
GIACINTA -
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battendo i denti, convulsa, con un gelo di morte in | tutto | il corpo, quasi brancolante fra le tenebre della pazzia che |
GIACINTA -
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gomiti appoggiati sul tavolino dove questi cenava, si levò | tutto | confuso, all'inaspettata apparizione, balbettando una |
GIACINTA -
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tutti questi capi, queste gambe maiuscole da Satanasso, | tutto | questo sciame di angeli, queste Madonne che piegano la |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
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E che notte orribile e indiavolata! Il cielo appariva | tutto | coperto di nuvoloni; lampeggiava e tonava: e gli alberi |
STORIE ALLEGRE -
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via, come foglie portate dal vento. Moccolino, impaurito da | tutto | quel fracasso infernale, cacciò il capo fuori delle |
STORIE ALLEGRE -
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"Chi è che ha chiesto le ciliegie?", balbettò l'oste, | tutto | impaurito e maravigliato. "Sono io", rispose la solita |
STORIE ALLEGRE -
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anche! Ed io ho fatto miracoli. Ho pensato a | tutto | io; bado a tutto io! Dormo appena tre ore al giorno, e già |
Racconti 2 -
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Ed io ho fatto miracoli. Ho pensato a tutto io; bado a | tutto | io! Dormo appena tre ore al giorno, e già mi sembrano |
Racconti 2 -
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! Trenta milioni di colonne di Corrispondenze private ! E | tutto | diviso in pacchetti da tre, da cinque, da dieci colonne, |
Racconti 2 -
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proceda rapido, spiccio! E non voglio dirvi altro! Ora | tutto | proced e come nel macchinismo di un cronometro; ma per |
Racconti 2 -
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dai calori dell'estate. Era vicino alla mèta e sentiva | tutto | lo sforzo che aveva dovuto fare per rimanere lontano circa |
CAINO E ABELE -
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la via e pareva a Roberto che gli dessero il bentornato. | Tutto | gli era noto: dalla fisonomia dei castelli, come 0132 S. |
CAINO E ABELE -
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un toscano magro, con due baffettini neri, un ometto | tutto | fuoco e penne, che era da poco tempo in paese e spiegava |
CAINO E ABELE -
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che, nonostante le apparenze, Alessio era innocente. Ma | tutto | quel mistero lo turbava, tutte quelle complicazioni lo |
CAINO E ABELE -
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la sola verità che mi apparisca chiara. Mi risponderete che | tutto | cospira contro di lui, ed avete ragione, ma nessuno sa per |
CAINO E ABELE -
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che mio marito mi ha fatto balenare nella mente. Dove | tutto | è buio pesto, bisogna seguire qualunque lumicino, anche un |
CAINO E ABELE -
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i suoi nervi, le aveva dileguato dalla mente ogni ricordo. | Tutto | era pace, era letizia e alzando ogni tanto gli occhi su |
CAINO E ABELE -
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l'impiego che aveva fatto della somma, pagando prima di | tutto | i creditori che avevano ipoteche su quello e poi |
CAINO E ABELE -
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che avrebbe venduto in seguito, i piccoli debiti liquidati, | tutto | espose brevemente e con chiarezza, ricorrendo due o tre |
CAINO E ABELE -
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a un sorriso. Dico che è buono, ma non posso dir altro. | Tutto | è mistero, Costanza. Il sorriso svanì dalle labbra della |
CAINO E ABELE -
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voce sonora: Figliuoli, i vostri compagni d'Italia e di | tutto | il mondo hanno voluto che questo giorno fosse santificato |
CAINO E ABELE -
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ai quali il lavoro manca, che a turbe debbono abbandonare | tutto | ciò che amano, per recarsi a chiedere a una terra lontana |
CAINO E ABELE -
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te ! - Mentre il Principino sbalordito dall'apparizione e | tutto | tremante stava per rivolgerle una domanda, i contorni della |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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e scrivere e fare di conto, e poi il latino, le scienze e | tutto | quello che si insegnava allora. Intanto il Principino |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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andandone al possesso avrebbe potuto rendere al fabbro | tutto | quello che aveva speso nella lite. S'accorgeva bene che in |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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l'oro, che nessuno si faceva più un vestito nuovo. E | tutto | perché ? Per quel processo che non finiva mai. Una notte il |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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oserà più trasgredire agli ordini miei. - II fabbro, | tutto | consolato e pieno di speranza tornò a Palermo, consegnò la |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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che fa per me? Non vedi, madre mia, che s'è disfatto di | tutto | quel che possedeva , non vedi che stenta per mantenere tuo |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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che fino a quel momento non s'era lagnata e le era parso | tutto | giusto quel che il marito aveva fatto per il Principino, |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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è pazzo da legare! S'è mai veduto che un padre dia fondo a | tutto | quello che ha, riducendo la famiglia alla miseria, per far |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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Angelina, non per vantarmi, era la ragazza più ricca di | tutto | il rione, e ora ha appena la camicia ! Chi se la piglierà |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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- Una bella sentenza ! Hanno dichiarato che l' abate ha | tutto | il diritto di valersi dei beni del principe di Cattolica e |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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prigione o a remare su qualche galera. Invece il Re, | tutto | buono si volse a lui e, mettendogli in mano una borsa piena |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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viaggi sia accompagnato.... - Al diavolo l' etichetta e | tutto | il resto, obbedite ! - E don Josè obbedì e la sera stessa |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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vi era nulla di speciale in quella camera; ma per Teresina | tutto | era nuovo, incominciando dal letto, fino alla catinella di |
Teresa -
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una santa Lucia cogli occhi sul piatto; il confronto era | tutto | a vantaggio delle avventure di Telemaco. Un leggero fruscìo |
Teresa -
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si sentì i nervi dolcemente sferzati, un benessere in | tutto | il corpo, un'energia singolare, una strana lucidità di |
Teresa -
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abbagliante. Tornò a sorridere. Che cosa bizzarra! | Tutto | il suo viso cambiava. Faceva dunque quell'effetto lì, lei, |
Teresa -
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che sintetizzava la debolezza del sesso forte, c'era | tutto | quanto il frutto della sua vita trascorsa osservando; |
Teresa -
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di quel memorabile ballo, ricordando sillaba per sillaba | tutto | quello che le aveva detto Cecchino: "Posso? La prego, |
Teresa -
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rombo o per lo meno un triangolo di parole, che spiegavano | tutto | il contenuto del libro. Ad esempio: Della necessità del |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
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(tra parentesi, chi sa perché negli almanacchi | tutto | il novembre, e più di quattro sesti del dicembre si |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
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di opposizione del mio mandamento, i quali si fanno sentire | tutto | il giorno a chiacchierare e a scribacchiare, e poi non |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
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Invece adesso il Duomo se ne sta lì rimminchionito, | tutto | in un mucchio, in un gruppo, carico di gromma e di ruggine. |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
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capisco". Non sapete, signor curato, che mi è troppo aver | tutto | il cuore di Edith, che io ne sento rimorso, qualche volta, |
Malombra -
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nella Risurrezione e nella Vita. Ecco il segreto doloroso. | Tutto | il cuore, tutti i pensieri di Sua figlia sono qui. Vuol |
Malombra -
|
E adesso mi permetta di tornare prete, di dirle: "son qua | tutto | per Lei: parleremo, leggeremo, discuteremo... diremo male |
Malombra -
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luce sulla Vostra fede. Notate che secondo lo scrittore | tutto | il genere umano dovrà un giorno trovarsi afflitto dalla |
Malombra -
|
avete preso il cuore e lo tirate a Voi, bisogna bene che | tutto | l'uomo venga. Così sta per accadere a me, perché il mio |
Malombra -
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per questo, calore e purezza di sentimento, ci vuole sopra | tutto | la facoltà più sublime dell'anima nostra, che non so come |
Malombra -
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spensierate delle ragazze lo irritavano. Se Edi th udisse | tutto | quello strepito, come si sentirebbe amaramente sola! Gli |
Malombra -
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addietro. "Oh, papà" disse Edith "non va bene, prima di | tutto | andar a guardare nel mio album, e poi non va bene far certe |
Malombra -
|
scintillante del lago, la tingeano di viola. "È magnifico | tutto | questo verde" disse Steinegge guardandosi in giro. "Pare di |
Malombra -
|
filosofale" continuò Steinegge "una pietra che cangi in oro | tutto | quello che è brutto, scuro fuori di noi, e, molto più, |
Malombra -
|
alla tua fede. Come si può dir questo, che io riposo sopra | tutto | quello che io vedo? Eppure è così; io non ho mai provato |
Malombra -
|
che è nella natura intorno a me. Cosa ne dici, Edith, di | tutto | questo?" Ella alzò il viso bagnato di lagrime. "Mi domandi, |
Malombra -
|
la chiave della chiesa, corse via, sorridendo a suo padre. | Tutto | era vivo per la campagna, tutto si moveva e parlava nel |
Malombra -
|
sorridendo a suo padre. Tutto era vivo per la campagna, | tutto | si moveva e parlava nel vento; tutto era morte nella vôta |
Malombra -
|
vivo per la campagna, tutto si moveva e parlava nel vento; | tutto | era morte nella vôta chiesa fredda, tranne la lampada |
Malombra -
|
si inginocchiò sul primo banco, ringraziò Dio, gli offerse | tutto | il suo cuore, tutto, tutto, tutto; e più ripeteva il suo |
Malombra -
|
rifulgono; i colli sono splendidi di luce; il mare brilla | tutto | come un migliaio di specchi; sulla punta del cratere |
LEGGENDE NAPOLETANE -
|
cosa abbrucia e fuma ed il cielo è cupo nella sua serenità. | Tutto | è luce vivida, tutto è intensità di colore, ogni cosa si |
LEGGENDE NAPOLETANE -
|
ed il cielo è cupo nella sua serenità. Tutto è luce vivida, | tutto | è intensità di colore, ogni cosa si condensa; pare che si |
LEGGENDE NAPOLETANE -
|
e che la montagna voglia eruttare lave di fuoco - e | tutto | rimane immobile, tetro e grave. È per l'amore: voi |
LEGGENDE NAPOLETANE -
|
che abitava in una campagna presso Napoli, in un palazzo | tutto | di marmo. Egli per amore aveva menato in moglie una donna |
LEGGENDE NAPOLETANE -
|
carattere, delle case crollanti, sebbene tutte nuove; e | tutto | a un tratto come contrasto, degli edifici innalzati in |
Milano in ombra - Abissi Plebi -
|
piuttosto che ricoveri; dei sepolcri anzi che abitazioni. | Tutto | ciò nondimeno a Parigi; nella capitale del lusso a due |
Milano in ombra - Abissi Plebi -
|
delle tavole ammuffite o della fanghiglia; si formano | tutto | intorno dei pantani e dei depositi immondi, i tubi di |
Milano in ombra - Abissi Plebi -
|
illustri porte, invaderà le vostre sale e pretenderà da voi | tutto | irritata dal rifiuto di una piccola porzione del vostro |
Milano in ombra - Abissi Plebi -
|
morto. La figlia dell'Orco, vedendo quel bel giovane | tutto | insanguinato, n'ebbe pietà: - Che roba buona dite mai! É |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
la sua parte. - E lì dentro che c'è? Accennava all'uscio | tutto | d'acciaio, con congegni complicati e due mostri di bronzo; |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
figliolino sarà Re. - Sì, sì, gli perdono! Gli perdono di | tutto | cuore! - Ora, guarda! Stese la verga d'oro e cominciò a |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
da parte. Sarà buona da mangiare; vedrai. E gli spiegò | tutto | quel che doveva accadere. Il Reuccio raccolse gli arnesi: I |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
io ero un vostro nemico. Eppure avete torto: ormai ho rotto | tutto | con quegli uomini e preferisco essere contato fra i vostri |
IL RE DEL MARE -
|
arredata con mobili indiani, leggeri sì, ma elegantissimi e | tutto | all'intorno aveva quei bassi e comodi divani che si vedono |
IL RE DEL MARE -
|
o qualche cosa d'altro per mandarmi via di qui. Sarà | tutto | quello che vorrai, anche un vero fanatico, ma non un thug. |
IL RE DEL MARE -
|
raccogliere il meglio che posseggo, poi daremo fuoco a | tutto | e raggiungeremo la tua nave. - E correremo al più presto |
IL RE DEL MARE -
|
delicata e difficile, per la quale si richiedono | tutto | il mio accorgimento e la mia potenza di volontà. Questa |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
operato, ed impartire ad essi degli ordini. - Oramai io so | tutto | quanto mi giovava sapere, non restano che alcuni |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
e vi adoprerete a secondarle con tutte le vostre forze, con | tutto | il vostro zelo. - Da Omega ad Alfa - risposero i quattro |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
prodigiose. Ma io non avrò certo la pazienza di spiegarvi | tutto | un processo, che d'altronde può essere facilmente |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
mi si riempie l'anima dì malinconia e dico fra me: - | Tutto | è inutile, e i grandi non si correggeranno mai… - E intanto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
un premio invece che un gastigo, avendo io fatto di | tutto | per obbedire la mamma che ieri, prima di andar via di casa |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
volevo seguitare il gioco fino in fondo. Il cielo era stato | tutto | il giorno coperto di nuvole, e in quel momento cominciarono |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
sua bambina era smarrita nel viale. E io che mi infradiciai | tutto | per andare a cercare Maria, non ebbi in ricompensa né baci, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
a nuotare; aiutandosi con la testa, con le spalle, con | tutto | il corpo. Pochi istanti dopo si abbandonava sfinita sopra |
CAINO E ABELE -
|
che la sua pace, la sua lieta esistenza, il suo amore; | tutto | sarebbe stato distrutto da Franco. 0168 Sarà il mio |
CAINO E ABELE -
|
Sono stato a Trapani in questi giorni, e come ella sa, per | tutto | si prepara la lotta elettorale, benché il decreto di |
CAINO E ABELE -
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fare a quel paese così abbandonato dal Governo. Prima di | tutto | bonificarlo, riprendendo dopo tanti secoli i lavori |
CAINO E ABELE -
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e, sicura della vittoria, aveva tracciato a Roberto | tutto | quello che poteva far di utile, specialmente nel campo |
CAINO E ABELE -
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la trionfatrice crudele del 1793. Sì Vellcda, io farò | tutto | quello che vuole, io mi lascerò guidare da lei, - aveva |
CAINO E ABELE -
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ridere e far chiasso; e davanti a lei, nel palazzo Varisi | tutto | nero e tutto chiuso, le sembrava adesso di veder passare in |
Teresa -
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chiasso; e davanti a lei, nel palazzo Varisi tutto nero e | tutto | chiuso, le sembrava adesso di veder passare in un'aureola |
Teresa -
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dargli una buona educazione, e colla educazione veniva | tutto | il resto. Questi discorsi Teresina gli aveva nel midollo |
Teresa -
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si sentiva così piccina, quasi avvilita, che le restava per | tutto | il giorno un senso di scoramento; e piú a fondo le |
Teresa -
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basta! - cogli occhi che le lucevano, con un formicolìo per | tutto | il corpo. Un giorno le disse: - Sorellina, oggi vado a |
Teresa -
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in chiesa le domeniche, nel terzo banco a destra; distratta | tutto | il tempo della messa per osservare se suo nipote si trova |
Teresa -
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barba con un mezzo arco sanguigno, spesso dischiuso, e | tutto | il volto si illuminava della gaiezza di quel riso, dove la |
Teresa -
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Non si erano mirati prima, nella via, quando ne avevano | tutto | l'agio. I loro occhi si incontrarono là, in quello strano |
Teresa -
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le faceva fuggire il sangue dalle guancie, faceva fuggire | tutto | l'idillio d'amore, tutta la dolcezza del sole e dell'amore. |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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il capo dall'altra parte: ma egli insisteva, voleva sapere | tutto | quello che aveva visto. Oramai ogni visione di sua figlia, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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in quella serata dolorosa in cui ella gli aveva confidato | tutto | il mistero della sua famiglia: e un galantuomo deve |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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spade, innanzi a quell' Ecce Homo i grandezza naturale, | tutto | sanguinante, dalla fronte coronata di spine, dal costato |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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fantasia si formava fra la realtà e il sogno, le parve che | tutto | quello che aveva udito, non fosse stato che una lugubre |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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fenomeno della notte, di nuovo, domandando a sé stessa, se | tutto | ciò non si rannodasse a un truce mistero. Trovò Giovanni |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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fissi sul pozzo, in una angosciosa aspettazione, avendo | tutto | lo spasimo di quell'attesa e tutta la paura dell'ignoto, la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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orribile visione di tronco di assassinato. E il tronco | tutto | livido, tutto sanguinante nel viso, e nel petto, e nelle |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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visione di tronco di assassinato. E il tronco tutto livido, | tutto | sanguinante nel viso, e nel petto, e nelle braccia avvinte, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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lasciate sole, pentito di quel gran chiasso, intendendo che | tutto | quello scandalo sarebbe ricaduto sulla famiglia Cavalcanti, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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alla colonna, scolpita e dipinta magistralmente, avea | tutto | l'orribile aspetto del cadavere sanguinante: e l'acqua del |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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voluto raccapezzarsi in quel morbo singolare, in cui | tutto | il sangue pareva diventato debolissimo e in cui tutti i |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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piedi di sua figlia, tremante di vergogna e di umiliazione, | tutto | sussultante di un singulto senza pianto. E sotto gli occhi |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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piangendo le rare e brucianti lacrime dei vecchi, sentendo | tutto | l'orrore della sua colpa, si piegava innanzi alla giovane |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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infantile, proprio come il fanciullo, che sfoga nel pianto | tutto | il puerile pentimento del suo errore: e la figliuola |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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fino a chiederti perdono, ma che ti prometta, in nome di | tutto | quello che hai sofferto, di fare quello che tu gli |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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e la felicità del mio avvenire, promettete di farla? - | Tutto | quello che vuoi, figliuola, sono il tuo servo... - ... È |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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il dottore, approvando con un battito di palpebre | tutto | quanto egli andava dicendo, cautamente, delicatamente, per |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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un momento di pentimento e di confusione, che avreste fatto | tutto | quello che voglio io, e io vi chiesi di fare una sola cosa, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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ogni compassione era sparita dal suo cuore, egli provava | tutto | l'implacabile egoismo delle immense sofferenze. - Amore |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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discretamente, come la porta di un carcere misterioso. | Tutto | era finito, dunque. Il padre suo era seduto nel seggiolone, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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più greve quel peso, sotto al quale era quasi venuto meno | tutto | il giorno; non si ricordava di cosa alcuna distintamente, |
VORTICE -
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comodamente colla famiglia, accettato, stimato da per | tutto | più di quanto la posizione lo consentisse. Questo, che era |
VORTICE -
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cose, dal momento che la sua testa vi si perderebbe, e | tutto | si sarebbe risolto in un piagnisteo pieno di rimbrotti e di |
VORTICE -
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quasi inconsapevole soddisfazione aveva riconosciuto | tutto | a posto nella saletta; sulla tavola ancora coperta della |
VORTICE -
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tempo per l'inevitabile colloquio colla moglie. Anche lì | tutto | era ordinato. Macchinalmente si trasse il pastrano e il |
VORTICE -
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questa mia lettera. Per te non ne sarà nulla certamente, o | tutto | al più un equivoco che si scoprirà; invece io non sono che |
VORTICE -
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più minuti, meno osservabili di un paesaggio, e poi | tutto | ritorna nero, tempestoso, fragoroso, pauroso. Da molto |
VORTICE -
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lire. Era poco, però ne aveva altre, anche più piccole, poi | tutto | il resto dei debiti e delle liste. Mai si era sentito più |
VORTICE -
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a travolgerlo senza lasciargli un'ora di pace. E | tutto | era finito prima della scadenza vera; il dramma scoppiava |
VORTICE -
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né sentito il dolore, quantunque fosse già il distacco da | tutto | quanto componeva la sua vita di trentadue anni, una vita |
VORTICE -
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non vi si riconosceva più: vedeva la disposizione di | tutto | l'appartamento con quelli che vi abitavano, sua moglie |
VORTICE -
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pena che lo minacciavano, non voleva morire. V'era tempo, | tutto | poteva ancora accomodarsi. Una ressa d'indistinti bisbigli |
VORTICE -
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abilità di accusa o di difesa. Tanto era morire altrimenti. | Tutto | intorno a lui si sarebbe del pari spezzato: Caterina e i |
VORTICE -
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da parte sua, senz'alcuna possibilità di resistenza. Adesso | tutto | era passato. Un singhiozzo gli salì dal petto affaticato. |
VORTICE -
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Allora ne aveva provato dentro come un dissolvimento di | tutto | se stesso, ma nessuno si era accorto di nulla, ed egli non |
VORTICE -
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contentandosi di acquistare a buon mercato il podere. | Tutto | ciò gli rimaneva non pertanto torbido nella testa. Non si |
VORTICE -
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due ore. Non ci pensò. Morire così era impossibile, mentre | tutto | era ancora intatto dentro e intorno a lui. La profondità di |
VORTICE -
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era stato scartato dalla lista. Allora se ne era sentito | tutto | orgoglioso: per un momento aveva quasi creduto che lo |
VORTICE -
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Una rabbia fredda gli strinse il cuore; egli periva come | tutto | il resto dei poveri o dei piccoli, appunto per essere |
VORTICE -
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si poteva essere più sciocco, lo capiva, se lo ripeteva con | tutto | il fiele, col quale l'avrebbe detto e ridetto sul viso al |
VORTICE -
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migliore che quella di tanti. Non vi era giustizia in | tutto | ciò; perché tanta disparità di trattamento?... E |
VORTICE -
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aveva già i due bambini, che riempirono in casa quel vuoto: | tutto | era andato bene sino allora, malgrado la dilapidazione |
VORTICE -
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sopra una bella strada. Ada aveva un carattere mite, | tutto | simile a quello di Caterina, e non gli dava pensiero. Il |
VORTICE -
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morire, risparmiandone a sé e agli altri l'inutile spasimo. | Tutto | il problema era lì. Invece non aveva che voglia di |
VORTICE -
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la sentenza colla inesorabilità di un carnefice. Adesso | tutto | diventava irrevocabile nel suo stato: non poteva formulare |
VORTICE -
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di casa. Il viso gli rimaneva lagrimoso. Nella saletta | tutto | era al solito posto. La sua grossa pipa in legno, ricurva, |
VORTICE -
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che si coricavano invariabilmente alle nove, gli lasciavano | tutto | preparato nella saletta, ed egli dormiva allora nello |
VORTICE -
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l'ufficiale, con Ridolfi e Politi. Questi era già del | tutto | rovinato. Si era fatto del chiasso e bevuto del Conegliano |
VORTICE -
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dalle sue risposte. La ragazza vestiva un abito chiaro | tutto | sgualcito, con un paltoncino in casimira avana, del quale |
VORTICE -
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portafogli, che portava in tasca: adesso non ho pronto | tutto | il danaro. Romani aveva avuto come una vertigine; guardava |
VORTICE -
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grigi si accendevano brevi luccicori di acciaio vecchio. | Tutto | in lui era povero; il colletto della camicia dritto, ma |
VORTICE -
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della propria impazienza non aveva neppure potuto attendere | tutto | il tempo assegnatogli, Romani incontrò per le scale un |
VORTICE -
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su e giù per la stanza. - A che ora sarai libera? - domandò | tutto | felice di contemplare quella sua gioia profonda: - Mi ami |
VORTICE -
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l'uomo a prendere la cesta per stasera? Ho dovuto mandare | tutto | in teatro, non hanno nulla laggiù in quella maledetta |
VORTICE -
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serbando nella soavità cilestrina del proprio colore | tutto | il sorriso del cielo. E improvvisamente egli vi scorse |
VORTICE -
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su quella specie di piccolo manto cilestre, senza che per | tutto | il suo corpo un brivido solo tradisse la paura. - Oh! - |
VORTICE -
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assegnatagli? Una cloaca senza sfondo, nella quale | tutto | si arrestava separatamente, per sempre, nel silenzio di |
VORTICE -
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si volse dall'altro lato per dormire ancora, sentendosi | tutto | mollo di un sudore freddo. - Mio Dio, mio Dio! - mormorò. |
VORTICE -
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si era svegliato, al solito, in quella camera, nella quale | tutto | gli era famigliare. Il mobilio in noce si componeva di un |
VORTICE -
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alle labbra. - Vi avrò messo poco zucchero; a te piace che | tutto | sia dolce. - Già! Vuotò la tazza, e tornò nella camera per |
VORTICE -
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trionfi abbaglianti del sole sulla marina napoletana, dove | tutto | è musica ed incanto, festa ed oblio. E a pochi passi, |
VORTICE -
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non si allarga come un'ombra nel mezzo del nostro spirito. | Tutto | è così facile nella prima parte dell'esistenza! Funzioni ed |
VORTICE -
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si ride, si dorme; poi il mattino vi desta, intorno a voi | tutto | prosegue: la moglie, i bimbi, la serva, la casa alternano i |
VORTICE -
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la casa alternano i propri motivi senza un pensiero che | tutto | ciò sia effimero, che basti la presenza di un insetto a |
VORTICE -
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appiattata in ogni ombra possa in un istante distruggere | tutto | senza ragione, senza traccia. Si vive così, come se la |
VORTICE -
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propria immobilità. Aveva avuto paura. Morire era, prima di | tutto | andarsene; ma per quanto la natura ripugnasse a tale |
VORTICE -
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si trattava solo di sceglierne il momento, quando | tutto | il resto delle condizioni nella vita diventava |
VORTICE -
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egli non sarebbe più, dove sarebbe egli in quel momento? | Tutto | finiva lì? La religione diceva di no, la maggioranza della |
VORTICE -
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semplice, ma non era chiaro. Che cosa significava allora | tutto | il prima? La sua testa si perdeva. Confuse memorie gli |
VORTICE -
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in qualunque modo i ricchi. Perché fare l'elemosina? | Tutto | era caso, il fortunato non doveva logicamente che |
VORTICE -
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fatta nello spirito, come una luce fredda, entro la quale | tutto | gli appariva lontanamente. La sua testa, poco abituata alle |
VORTICE -
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che i capricci degli uomini non saprebbero mutare, e quindi | tutto | si riuniva nella morte come dinanzi ad un tribunale. Le |
VORTICE -
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l'uomo, togliendosi la vita, espiava in tale dolore | tutto | quanto poteva aver commesso, giacché seguitando a vivere |
VORTICE -
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però fuori del suo spirito, giacché non ne provava ancora | tutto | il peso. - Che cosa faccio qui? - si chiese con un |
VORTICE -
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prima di non vederli più. Aveva bisogno della notte, adesso | tutto | lo distraeva. Si avviò per ritornare, ma appena ebbe presa |
VORTICE -
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presa questa decisione, ridivenne triste triste; sentì che | tutto | era finalmente stabilito, non tornerebbe più in campagna, |
VORTICE -
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cavallo di Carlino dormiva dimenticato sopra quella sedia. | Tutto | invece sarebbe sossopra domani: forse il vecchio |
VORTICE -
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avvolta in un pulviscolo d'acqua tenue come un vapore. | Tutto | quel largo dinanzi al Duomo sino in fondo alla piazza |
VORTICE -
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tra la distrazione di quei discorsi tornava a ricordarsi | tutto | quanto sapeva sopra ognuno degli interlocutori. Pochi |
VORTICE -
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di guaio in guaio, sino alla fine, che interrompeva | tutto | senza risolvere nulla. La moglie, i figli, quanti restano |
VORTICE -
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di fede, di speranza, di amore, perché presso alla morte | tutto | si fa pallido. E in quella folla, nella quale l'egoismo |
VORTICE -
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vecchio soprabito con una leggera mantellina al disopra, | tutto | lindo e rasato di fresco: i capelli bianchi, troppo lunghi, |
VORTICE -
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per lui ridotta al minimo; non diceva nemmeno più la messa, | tutto | si riduceva al pranzo e a quella passeggiata. Eppure era |
VORTICE -
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non succederebbe più, era già perduto irrevocabilmente dove | tutto | si perde, ciò che fu e ciò che dovrà essere, perché la vita |
VORTICE -
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in alto, oltre lo splendore delle stelle, si era spento con | tutto | quanto moriva intorno a lui, nella dissoluzione della |
VORTICE -
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difficile ad immaginarsi. Egli si accorgeva di osservare | tutto | questo intorno a sé. E quell'invito brutale di Ponti gli |
VORTICE -
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Ma se ciò non fosse, forse la gente impazzirebbe; | tutto | nella vita ha la propria immagine falsa, l'amore e la |
VORTICE -
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ritornava, pentendosi già in cuore di non averlo seguito. | Tutto | quell'incubo di morte, così soffocante da venti ore, gli |
VORTICE -
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conto dopo la morte? Come quei condannati, cui era | tutto | permesso nell'ultimo giorno, e che si sentivano prendere |
VORTICE -
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della tomba, un estremo impeto di profanazione contro | tutto | quanto stava per abbandonare. Le stesse contraddizioni, |
VORTICE -
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leggerezza, che il desiderio della donna sembra dare a | tutto | il corpo. L'altra rivolse la testa. Egli la riconobbe: il |
VORTICE -
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raccolte da qualcuno per viverne. Egli aveva veduto | tutto | alla prima occhiata, l'aggrovigliamento di quei cenci |
VORTICE -
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vita passata, già fermentante nell'ultima dissoluzione. | Tutto | lì dentro era stato nuovo in altri giorni: quante migliaia |
VORTICE -
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fascia del bimbo al grembiule del beccaio, dalla veste che | tutto | un popolo aveva ammirato, all'abito che l'accattone aveva |
VORTICE -
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di cielo, qualche dolcezza nei tramonti, poi il sole brucia | tutto | daccapo, e l'autunno imputridisce quanto il sole ha |
VORTICE -
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provato la stessa angoscia subitanea nel crollo di | tutto | il passato, davanti alla impenetrabile oscurità |
VORTICE -
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avesse potuto uscire di casa: e allora? In un baleno vide | tutto | il dramma dopo la propria morte, ma così rapidamente, in |
VORTICE -
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nell'estate. Anche quello era stato un sogno impossibile. | Tutto | dileguava, per sempre! Si dovrebbe vendere ogni cosa dopo, |
VORTICE -
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Come se il grande distacco si fosse già compito, vedeva | tutto | a una distanza troppo grande, con quella indifferenza che |
VORTICE -
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davanti a lui, mostrare in una ostilità mimica. Egli vedeva | tutto | questo senza che alcuno gli badasse, perché non era mai |
VORTICE -
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minuti sarebbe entrato nell'orbita della esecuzione. Quindi | tutto | quanto aveva patito nel giorno gli si condensava in uno |
VORTICE -
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qui, questi ultimi otto minuti sono inutili, vuoti, come | tutto | il resto della mia esistenza! Che cosa posso fare? Rimango |
VORTICE -
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la stretta suprema, senza nome, nella quale già soffocava. | Tutto | il resto non esisteva più. La febbre gli faceva battere i |
VORTICE -
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rosso ardente in un vivido color verde. Romani sapeva | tutto | questo, giacché in una bella notte d'estate, l'anno prima, |
VORTICE -
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avesse già rotto, si disse: - Me ne vado. Nuovamente | tutto | dipendeva da questo caso. Un'angoscia di speranza lo |
VORTICE -
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che una fiammella misteriosa nella notte. Pareva immobile, | tutto | rimaneva immoto intorno, il guardiano era scomparso dentro |
VORTICE -
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soffio, il fiume taceva. Un brivido del palo gli passò per | tutto | il corpo facendolo tremare a verga a verga, mentre, laggiù, |
VORTICE -
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sopra una terra nuova la vita quasi consunta in un'altra. | Tutto | diventava piccolo dinanzi al prodigio di un treno: |
VORTICE -
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alcune voci spaurite sembravano richiamarsi. Egli sentì | tutto | questo. Come se le fiamme dei fanali gli fossero entrate |
VORTICE -
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nero, con quel ventaglio di fiamma dinanzi, respingendo | tutto | col suo respiro di fornace; dalle rotaie parevano sprizzare |
VORTICE -
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con delle teste di donne soffuse di un tenue pallore. | Tutto | era bello: i cuoi delle valigie avevano tinte esotiche, i |
VORTICE -
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poiché sono già assenti prima di essere morti, mentre | tutto | quanto formava la loro vita non ha più nemmeno il valore di |
VORTICE -
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sottile velo scuro, le stelle splendevano piccole e rade. | Tutto | taceva. Al di sopra di quel silenzio assonnato, la vigilia |
VORTICE -
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ma la tenebra sulla campagna era così densa che | tutto | vi era naufragato. Il suo sguardo salì attratto dal |
VORTICE -
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di fanali e magnificamente spiegata sul mondo. Ma | tutto | era sulla terra. Questa rappresentazione immutabile per lo |
VORTICE -
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dentro di lui: un vuoto aveva inghiottito il suo spirito, e | tutto | quanto gli restava di vita non era più che un moto di |
VORTICE -
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tratto tratto, quasi barattando segnali di scolte. Ma | tutto | era pace anche lassù: una dolcezza di riposo si spandeva su |
VORTICE -
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l'ombra del guardiano; non tremava, ma era come se | tutto | tremasse intorno a lui. Aspettava in una tensione, che non |
VORTICE -
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predellini dei vagoni, aveva sentito sfilare ruinosamente | tutto | il treno. L'aria, che fuggiva smaniando fra i larghi raggi |
VORTICE -
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freddo e una minaccia fulminea che rovesciava, dissolveva | tutto | dinanzi a sé. Perciò non aveva resistito. Per un solo |
VORTICE -
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sottoposta campagna nella tenebra. Si accorse di essere | tutto | bagnato di sudore e di rugiada, il luogo non pareva mutato, |
VORTICE -
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più riconfondersi cogli altri uomini. Egli si rappresentava | tutto | questo oscuramente, nelle scene che ne sarebbero seguite a |
VORTICE -
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fosse tornato addietro, avrebbe intoppato nella ilarità di | tutto | il paese, unanime, dopo una simile commedia, nel giudicare |
VORTICE -
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sentirsi maggiore degli altri, appunto gettando ciò che è | tutto | per essi, gli era venuta improvvisamente meno. Vile come |
VORTICE -
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Era l'ultimo pianto, quello che non si sente più, perché | tutto | è già morto di dentro: i suoi occhi piangevano, come |
VORTICE -
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sotto la propria ruina, inconsolabile, immutabile, inutile. | Tutto | ridiventava un pericolo. Guardava, ascoltava convulsamente; |
VORTICE -
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incertezza, e più orribile nell'impossibilità di muoversi. | Tutto | il suo odio si era mutato in coraggio, quasi la morte, che |
VORTICE -
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per le scosse della terra, che gli passavano per | tutto | il corpo colla violenza di continue scariche elettriche. Si |
VORTICE -
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conficcò le spine; vedi, sol due parole, sol due lagrime, e | tutto | che di smanie ti pesa sull'anima e di lutto si svelò nel |
FIABE E LEGGENDE -
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con tutta la mia buona volontà, non ero arrivato a far | tutto | il compito che ci avevan dato! Ma oggi non posso proprio |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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insegnata, chi ha preparato a me questa sorpresa? Gigino, | tutto | rosso, accennò coll'indice la Vezzosa, che stava a ridere |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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che le aveva regalati Cecco, non si può dire. E lui, | tutto | orgoglioso della moglie, se la condusse in chiesa, e gli |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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vecchia incominciò: - C'era dunque una volta a Castagnaio | tutto | un popolo di Nani, diviso in quattro tribù, che abitavano i |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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mezzo al petto che tuttavia non gl'impedivano di lavorare | tutto | il giorno, e di guadagnarsi coscienziosamente il pane. Una |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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come se fosse stata una palla, finché non ebbe fatto | tutto | il giro del circolo. Allora egli ricadde in terra |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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i Ballerini. - Vieni qui, Pietro. Pietro si avvicinò | tutto | gongolante. Essi lo sollevarono da terra, come avevan |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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avvertito la giustizia per fargli sequestrare e vendere | tutto | quello che aveva. Bernardo ebbe un bel pregare e |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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grido, partirono da ogni punto della piaggia. In un momento | tutto | il terreno fu coperto da Nani: ne uscivano dai ciuffi di |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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a tracolla. Egli ne raccolse quanti più poté e corse a casa | tutto | allegro. - Accendi la lucerna e metti il chiavistello, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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- disse alla moglie. - Porto tante ricchezze da comprar | tutto | il Casentino. Bernardo posò subito sulla tavola i sacchetti |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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Il marito le narrò la gita al Pian del Castagno e | tutto | quello che era accaduto. - San Francesco, aiutateci! - |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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che contenessero qualche cosa di meglio, - rispose Bernardo | tutto | afflitto. - Chi non val nulla non può dar cosa di valore; - |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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a casa loro; ma la camera è pulita e io gliela offro con | tutto | il cuore. - Vi daremo troppo incomodo, - osservò la |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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il suo bel soprabito d'autunno color d'uva passa, | tutto | fino al bavero, ma di sotto, la valigietta dei denari, |
VECCHIE STORIE -
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e urtò il suo cappello nuovo, incatramato, d'un bel taglio | tutto | monzese, contro un voltino, facendovi dentro un'ammaccatura |
VECCHIE STORIE -
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e continuava a girare sopra sè stessa in contemplazione di | tutto | lo spettacolo che aveva intorno, voltando per caso un poco |
VECCHIE STORIE -
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pieni di azzurro e di luce, là dove pareva che fosse | tutto | finito; e il chiacchierare della gente ad ogni stazione fra |
VECCHIE STORIE -
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di Paolina, se pure non si deve credere ch'ella facesse di | tutto | per occuparsene.... La natura le si dipingeva innanzi bella |
VECCHIE STORIE -
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sotto i portici, un buco fatto apposta per loro, tornò | tutto | contento all'albergo a trarne la sua povera "alma consorte" |
VECCHIE STORIE -
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cogli scarponi ferrati, cogli alpenstok e riempirono | tutto | l'atrio. - Faccia el favorito piacere di non gridare. |
VECCHIE STORIE -
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del quale voleva fare un contadino; ed il bimbo lo seguiva | tutto | lieto di rendersi utile, recando con alterezza sulle spalle |
CENERE -
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cuore, poiché il luogo, il lavoro, la figurina del bimbo, | tutto | gli ricordava Olì, i suoi fratellini, l'errore commesso, |
CENERE -
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un tanto ad Olì, e, morta mia moglie, la sposerei. Dopo | tutto | sono stato io il primo ad ingannarla». Ma Anania non |
CENERE -
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chiuso, - per quell'anno, - ed il mugnaio si trasformò del | tutto | in contadino. Una primavera ardente ingialliva già le |
CENERE -
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messo su bottega in un bugigattolo in faccia al cortiletto; | tutto | il santo giorno era un viavai di gente che rideva, gridava, |
CENERE -
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lo stesso Maestro Pane chiedeva spesso l'elemosina. Con | tutto | ciò la gente era allegra: i cinque bimbi mendicanti |
CENERE -
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con un getto di freccie sibilanti. In quel lamento era | tutto | il dolore, il male, la miseria, l'abbandono, lo spasimo non |
CENERE -
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Dipendeva forse da me l’impedirlo? Se quella donna che era | tutto | il mio bene sulla terra non m’avesse voluto più, avrei |
La morte dell'amore -
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mi ribelli, ch’io ti importuni, ch’io ti minacci. Accetterò | tutto | da te. Non v’è parola uscita dalle tue labbra che non sia |
La morte dell'amore -
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la passione, disistimano le donne, le credono capaci di | tutto | – ragione per cui esse li ammirano… Poi, egli doveva aver |
La morte dell'amore -
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calcolo poteva anche essere sbagliato, produrre effetti del | tutto | contrarii! Nondimeno, durante la sua assenza, la mia |
La morte dell'amore -
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lui non apprezzasse la creatura in cui io avevo riposto | tutto | il mio vanto, tutto il mio orgoglio, il cui possesso mi |
La morte dell'amore -
|
la creatura in cui io avevo riposto tutto il mio vanto, | tutto | il mio orgoglio, il cui possesso mi aveva fatto credere |
La morte dell'amore -
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quella di eliminare tutti i perni e gli ingranaggi, anzi, | tutto | il materiale metallico. Siamo fatti di roba molle, salvo le |
Lilit -
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metallico. Siamo fatti di roba molle, salvo le ossa, eppure | tutto | funziona lo stesso. Lo stomaco e l' intestino, per esempio: |
Lilit -
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specie di notte, e poco per volta si accorse che invece sì, | tutto | si muoveva, ma liscio come un orologio. Nel libro c' era |
Lilit -
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per esempio di non dimenticare le cose che sapeva: | tutto | compreso, anche se uno non ha la laurea, di cose ne sa un |
Lilit -
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delle fermate, e insieme controllare il cuore e | tutto | il resto? Un giorno, mentre rallentava a una fermata, sentì |
Lilit -
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uno spino, Si trova una campana d'oro fino, Che vale quanto | tutto | il Casentino. - È sempre bene a sapersi; - diceva Banfio, - |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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che la profezia del suo balzano s'era avverata, si sentì | tutto | consolare fidando nella gratitudine del giovane signore. |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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c'era né fonte, né spino, né macigno, ma un bel praticello | tutto | fiorito. - Quella vecchia era rimbambita e chissà quante |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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che dice la leggenda, che la campana d'oro vale quanto | tutto | il Casentino. Saresti più ricco dei Guidi di Poppi, dei |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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fiorellini delicati. - Bel fiorellino! - esclamò Banfio | tutto | arrabbiato. - Tu mi canzoni, strega. Qui c'ero venuto anche |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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E la famosa campana, dov'è? - Vedi, - rispose la vecchia, - | tutto | lo spazio che corre fra la fonte e la siepe? - Lo vedo. - |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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soltanto dopo aver baciato e ribaciato Banfio, sbavandogli | tutto | il viso, se ne andò in compagnia delle sorelle. Il buffone, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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benché si appoggiasse sul bastone. - Dolce amor mio, | tutto | è pronto, non si aspettava altro che te, - gli disse |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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mai, che quando spuntò l'alba aveva messo allo scoperto | tutto | un lato della campana e vi era penetrato sotto. Quando vide |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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s'accòrse che la campana si stringeva lentamente, come se | tutto | l'oro che la formava tendesse a riunirsi in un sol masso. - |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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coraggio e, senza fermarsi mai, corse a Porciano dove narrò | tutto | al conte Gentile, il quale esortò il giullare a cambiar |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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altro che un masso di tufo. Convinto il buffone che | tutto | quello che gli era successo non fosse altro che opera |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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uno spino, Si trova una campana d'oro fino, Che vale quanto | tutto | il Casentino. Però, nonostante la leggenda, nessuno l'ha |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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verbum - (excusez le latin) - e a lui il vescovo ordinò | tutto | quel che un vescovo può ordinare in una circostanza come |
Giacomo l'idealista -
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un letterone coi fiocchi, in cui ti mostri riconoscente di | tutto | quel che ha fatto per te, e chiedile perdono di tutto quel |
Giacomo l'idealista -
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di tutto quel che ha fatto per te, e chiedile perdono di | tutto | quel che le hai fatto soffrire. E prometti di lasciarti |
Giacomo l'idealista -
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qualche insegnamento e non ne uscissi colla nausea per | tutto | ciò che è volgare e poco pulito. L'aristocratie c'est de la |
Giacomo l'idealista -
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che essa scenda fino al tuo cuore e lo rinfranchi. Immagino | tutto | quello di piú spaventoso agiterà i tuoi giorni e le tue |
Giacomo l'idealista -
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avrei pubblicato le menzogne di un sogno? Se la cenere è | tutto | quello che resta in fondo di ogni verità, tanto fa non |
Giacomo l'idealista -
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a ogni autorità, e a qualsiasi punizione. In forma del | tutto | passiva, l'invincibile passività che conoscevo. Lo |
Vietato ai minori -
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certo senso non dimenticano niente. Se anche non sanno più, | tutto | è però entrato nella loro sostanza, la memoria si trasforma |
Vietato ai minori -
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un furterello, che tale apparve solo quando non si svelò | tutto | il resto?.... Notiamo però: innanzi al giudice inventa; ma |
Il maleficio occulto -
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baronessa che passa qualche istante dopo, vede il Boldrella | tutto | affaccendato a smuovere la lettiera e a rinfrescarla con |
Il maleficio occulto -
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essere svelata: bisogna giuocare una carta ultima, o veder | tutto | miseramente perire. Ma che fare? Quale occasione gli si |
Il maleficio occulto -
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passando il cancello, non vede alcun carabiniere; | tutto | quieto, monotono e triste come ogni giorno.... Che più? In |
Il maleficio occulto -
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canta sfrenatamente, di gioia spaventosa..... - Come sai | tutto | questo? - interruppe Clara, drizzandosi a guardarmi. - L'ha |
Il maleficio occulto -
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donna, che gli manca tra le braccia, senza un grido.... | Tutto | questo in un attimo, in un lampo, sulla soglia, quasi senza |
Il maleficio occulto -
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deserti, senza rimanervi ingambati; onde pigliarono per sé | tutto | ciò che si poteva pigliare allora, e menarono a Roma |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
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dialettica ), per cui armonizzarono e si appropriarono | tutto | ciò che pareva loro buono, dalle navi cartaginesi alle |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
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o calati del popolo romano, ma i comizi universali di | tutto | il popolo italiano. E nella regione degli echi romani alla |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
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ogni cinquanta femmine basterebbe con abbondanza. Oltre | tutto | risolvereste anche il problema della fame nel mondo. G. E |
La stampa terza pagina 1986 -
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in pace, con le mie centomila figlie intorno che mi leccano | tutto | il giorno. C' è un tempo per ogni cosa, l' ha detto molti |
La stampa terza pagina 1986 -
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e la pace, il lavoro e la fecondità: ma al di sopra di | tutto | c' è lo Stato, e niente fuori dello Stato. Be' , rimpianti |
La stampa terza pagina 1986 -
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primavera delle sue nozze: il grande san Michele Arcangelo, | tutto | lucente di oro e di argento, e la statuettina delicata |
STORIA DI DUE ANIME -
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e secondo il costume dei diversi santuarii, alcune di | tutto | stucco, assai più difficili a compiere, e tutte smaglianti |
STORIA DI DUE ANIME -
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di prezioso merletto, il fazzoletto per tergere le lacrime. | Tutto | questo, mancava. Il pittore non aveva eseguito che il volto |
STORIA DI DUE ANIME -
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apparso, inquieto, agitato, chiedendo che si lavorasse a | tutto | andare, per consegnargli la sua Madonna Addolorata, |
STORIA DI DUE ANIME -
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la sua Madonna Addolorata, offrendo danaro, molto danaro, | tutto | il danaro necessario, e il superfluo, anche, perchè il suo |
STORIA DI DUE ANIME -
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ma restando sempre, Domenico, nella incertezza di aver | tutto | fatto e di tutto aver fatto bene. A ogni sacrificio novello |
STORIA DI DUE ANIME -
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sempre, Domenico, nella incertezza di aver tutto fatto e di | tutto | aver fatto bene. A ogni sacrificio novello cui egli si |
STORIA DI DUE ANIME -
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costei nulla diceva, non ringraziava, non mostrava gioia, | tutto | accettava come se le fosse dovuto, e aveva l'aria di |
STORIA DI DUE ANIME -
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d'attorno questo noioso amore esaltato di suo marito:, | tutto | un piano che ella aveva formato, perchè egli non la |
STORIA DI DUE ANIME -
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di un'avversaria, preparata alla battaglia e che aveva | tutto | per restar vittoriosa. - Ella non mi ama - diceva Domenico |
STORIA DI DUE ANIME -
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un oblio temporaneo. E ciò egli riteneva per un miracolo, | tutto | a lui dedicato, per un miracolo, che i santi e le Madonne |
STORIA DI DUE ANIME -
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parendogli un secolo che le fosse lontano, spesso lasciava | tutto | in asso, si cambiava di abito, in un angolo della bottega, |
STORIA DI DUE ANIME -
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si delineava sulla tumida e voluttuosa bocca di Anna, | tutto | il ridicolo in cui ella teneva queste visite improvvise |
STORIA DI DUE ANIME -
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o non amato mai, trasaliva tristemente. E a malgrado che | tutto | egli volesse nascondere, vergognandosi della sua |
STORIA DI DUE ANIME -
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Carluccio Dentale si era organizzata una buona vita, con | tutto | ciò che gli serviva. Di sera, spesso, si presentava in casa |
STORIA DI DUE ANIME -
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Con un'abilità perfetta, dovendo egli stare a bottega, | tutto | il giorno, non facendosi restituire che pochissime visite, |
STORIA DI DUE ANIME -
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suo costume, ogni tradizione familiare, ogni uso popolare, | tutto | questo svolgersi dell'esistenza, in una certa maniera, |
STORIA DI DUE ANIME -
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Anna colpiva, dalla sommità della sua signorilità, | tutto | ciò che per tanti anni era stato il fondo della vita di |
STORIA DI DUE ANIME -
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nominava sua moglie, l'altro, subito, troncava il discorso. | Tutto | egli comprendeva, Mimì Maresca, con una sensibilità |
STORIA DI DUE ANIME -
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la statuettina dai piedini rosei e nudi sul piedistallo, e | tutto | fornito da lui, la veste, la coroncina, l'oro, i voti. |
STORIA DI DUE ANIME -
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aveva un bell'abito, Anna, oggi? - Sissignore. Quello nero, | tutto | ricamato di perline. - Oh! E ti ha detto nulla, per me?. - |
STORIA DI DUE ANIME -
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- disse lui, con un sospiro profondo, ove parve si esalasse | tutto | il suo rammarico impotente e inutile. Non altro. Il suo |
STORIA DI DUE ANIME -
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dove corresse quell'uomo dallo scialbo e floscio viso, | tutto | assorto in un pensiero fisso, ed egli stesso andava, |
STORIA DI DUE ANIME -
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che aveva consegnato la lettera al fattorino. No, | tutto | ciò gli era sfuggito dalla mente; egli correva, soltanto, |
STORIA DI DUE ANIME -
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Dentale, per farsi scacciare, forse, da sua moglie? E | tutto | l'ardor di ricerca, dunque, di Mimì Maresca era caduto: la |
STORIA DI DUE ANIME -
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delle carrozze da nolo, e i canti lontani e vicini, e | tutto | un chiasso umano, ora basso ora alto, ora dolce ora |
STORIA DI DUE ANIME -
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più alta e più magra: il suo vestito di mussolina bianca, | tutto | adorno di merlettini bianchi, pareva che le andasse largo, |
STORIA DI DUE ANIME -
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fuggita, contrastavano malamente con quel viso delicato, | tutto | imbellettato. - E che fai, qui, a quest'ora…. Fraolella ? - |
STORIA DI DUE ANIME -
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ma in quell'ambascia, almeno, egli poteva concentrare | tutto | quanto aveva sofferto in quel giorno, tutto quanto aveva |
STORIA DI DUE ANIME -
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concentrare tutto quanto aveva sofferto in quel giorno, | tutto | quanto aveva sofferto in un anno e mezzo. A quella povera |
STORIA DI DUE ANIME -
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con un gesto breve, della mano, con un accento bizzarro. | Tutto | vedeva e scorgeva, adesso, il povero Domenico Maresca, |
STORIA DI DUE ANIME -
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orgogliosa. Faceva sempre così, come se fosse chiaro che | tutto | le era dovuto e nella semioscurità di quell'antro sembrava |
Sogni d’inverno -
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di più, aveva pensato Federico, io ho speso per lei quasi | tutto | quello che avevo. Altro che i guanti di Harrods. Era povero |
Sogni d’inverno -
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precipitare con fragore in un grande spreco di luci mentre | tutto | quel frastuono li costringeva a urlare. Altro spettava |
Sogni d’inverno -
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uno stupido... Ma sapeva che in fondo le perdonava quasi | tutto | perché era tanto povera e tanto orgogliosa e quel marito |
Sogni d’inverno -
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fosse stato Abelardo e lei Eloisa) e si era visto paziente | tutto | il Museo delle Cere contentandosi di prenderla sotto |
Sogni d’inverno -
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un foulard al collo, e il sangue slavo della madre è | tutto | nella falcata un po' ondulante del passo, nel latte della |
Sogni d’inverno -
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sensuali. Quella sera stessa era andato a letto con lei. | Tutto | era successo molto in fretta, attenti a non fare rumore, e |
Sogni d’inverno -
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danza, le braccia sono come ali e le scarpe scalcagnate da | tutto | quel girovagare per strade e metropolitane, musei, |
Sogni d’inverno -
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insiste Federico. Asia si gira a guardarlo, è un attimo, | tutto | si sospende immobile: barchette, acqua, nuvole, |
Sogni d’inverno -
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