se io odo i lamenti degli albergatori, non veggo da | tutto | questo che una costante, nobile, ammirevole ed esclusiva |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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fervono nella mente di coloro che amano Napoli: e, su | tutto | questo, si strombetti ai quattro venti della stampa dei due |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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quel che si è fatto al Cairo, ha formato la fortuna di | tutto | l'Egitto: sia, sia, questa opera buona, questa opera santa, |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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pel suo paese, come è la mia, di chiedere una parte di | tutto | questo, una povera, piccola parte per migliorare le |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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sia dedicata da coloro che debbono e possono fare questo! | Tutto | deve esser fatto con modeste ma tenaci idee di bene, con |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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le leggi di polizia urbana, laggiù ove non vi è traccia di | tutto | questo, laggiù ove ognuno fa quello che vuole, perchè niuno |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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intraprese, ogni giorno si andrà migliorando, fino a chè | tutto | sarà trasformato, miracolosamente, fra lo stupore di tutti, |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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a prendere il tè nella sua camera. Era monastica, e in | tutto | identica alla mia, fino ai dettagli: identici il paralume, |
La chiave a stella 1978 -
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le dico chi è stato, lei fa un salto così. Perché prima di | tutto | mi ha messo nei guai mica male; secondo poi, perché non era |
La chiave a stella 1978 -
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bosco, e non faceva né freddo né caldo, ma invece pioveva | tutto | il tempo. Pioveva tiepido, e non si può neanche dire che |
La chiave a stella 1978 -
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la sera nella baracca. Ma quello che mi preoccupava più che | tutto | era quello che chiamano l' equipaggio, che io non credevo |
La chiave a stella 1978 -
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neanche della mia partita. Sembra niente, ma dentro c' è | tutto | il coso per l' avanzamento, che è l' elettronico e si |
La chiave a stella 1978 -
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acciaio che scendono nel pozzo uno dietro l' altro; insomma | tutto | un cine che di regola uno lo vede ... sì appunto solo al |
La chiave a stella 1978 -
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i bulloni e mi faceva le smorfie. Basta, io sarei stato | tutto | il giorno a guardarlo, ma c' era la scadenza, mica storie. |
La chiave a stella 1978 -
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come se uno gli avesse dato una sberla: ancora in piedi, ma | tutto | storto, e col gancio impegnato nel basamento, come l' |
La chiave a stella 1978 -
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e mi aspettava, mi aveva sentito arrivare con la moto: era | tutto | fiero, chissà cosa si credeva di aver fatto. Io ero ben |
La chiave a stella 1978 -
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il bottone della risalita; o forse solo così per caso. | Tutto | il traliccio si era messo in tensione, che a pensarci mi |
La chiave a stella 1978 -
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mucco, teneva la testa insaccata fra le spalle, guardava | tutto | da una parte, e se io mi avvicinavo scappava via: forse |
La chiave a stella 1978 -
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le immagini più folli mi tenevano in perpetua guerra. Dirò | tutto | in una parola sola, qualunque fosse il destino degli amori |
Un giorno a Madera -
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coricato, senza cuscini, vestito ancora come era a Madera; | tutto | rabbuffato, cogli occhi rossi, pallido, sparuto, come se |
Un giorno a Madera -
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dentro tutta l'umana debolezza e tutta l'umana grandezza; | tutto | l'uomo, tutta quanta la povera creatura fatta di fango e di |
Un giorno a Madera -
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Io lo stimava assai più che non l'amassi, e l'amava con | tutto | il calore dei miei ventidue anni, con tutto l'affetto che |
Un giorno a Madera -
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e l'amava con tutto il calore dei miei ventidue anni, con | tutto | l'affetto che mi dava la mia solitudine, l'essere a molte |
Un giorno a Madera -
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era andata a desinare dai Marcucci e aveva portato in casa | tutto | il corredo, perché la matrigna, che stava meglio, non aveva |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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stacco del vestito di seta. Questo solo mancava; del resto | tutto | era pronto, tutto stirato, e Vezzosa aveva già messo la |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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di seta. Questo solo mancava; del resto tutto era pronto, | tutto | stirato, e Vezzosa aveva già messo la biancheria |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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i fratelli, quando il vecchio ebbe chiuso gli occhi, fecero | tutto | mio come le civette, e non le dettero nulla. Piero, che era |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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vacca, donata da Cosimo alla sorella. Biancospina stava | tutto | il giorno nei prati a guardare la vacca nera che |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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- pensava, - povera vacca, così docile, che mangiava di | tutto | e cominciava a ingrassare! Che peccato che i lupi l'abbiano |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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molto quando vide andar via la vacca, e rimase afflitta | tutto | il giorno. Allorché la sera andò nella stalla per rivedere |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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che la mamma renda la villa e i poderi? - No, perché | tutto | questo le era stato usurpato ingiustamente da suo fratello. |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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i cavalli di Rassina! Questa notizia si sparse in breve per | tutto | il vicinato, e giunse anche alle orecchie di Cosimo, il |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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del pastore, perché questo povero montone non può reggere | tutto | il suo vello. Ma allorché volle tosare l'animale, Lena |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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della vedova, il quale andò alla villa, e die' a Lena | tutto | quello che possedeva, purché gli consegnasse il montone. Ma |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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né d'altro, ciarlando del più e del meno, e verso sera, | tutto | affabile, prese commiato dalla sorella, e, risalito a |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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visto il fondo del boccale, non brontolava più, era invece | tutto | ilare e sereno, come colui che ha ben mangiato e meglio |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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le disse sulle gentilezze della figlia. Cosimo si trattenne | tutto | il giorno, e, dopo aver pranzato con la sorella come se |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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farlo andare in furia più che mai. Quando ebbe frugato per | tutto | ben bene, disse alla sorella: - Ora ti servo io! Non ti |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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annegato? - Ma io sono povero, povero, perché vi ho dato | tutto | per aver quel montone, e io rivoglio il mio. - Venite a |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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e dopo aver mangiato copiosamente, rimontò a cavallo, e | tutto | in pace se ne tornò ad Arezzo. - E tre! - disse |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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alla sua giustizia e alla sua misericordia. Il Signore fa | tutto | bene. Le piaghe da lui inflitte sono piaghe di vita. Egli |
GIACINTA -
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giorni, i piú desolati della sua vita, un crollo di | tutto | il suo essere, qualcosa di orrendo, era avvenuto dentro di |
GIACINTA -
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Quell'uomo non sa fare il suo mestiere, povero diavolo! E | tutto | deve dipendere dai suoi occhi di bue. La voce sonora di |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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Qui staremo benissimo, se mastro Taverna ci manderà | tutto | questo ben di Dio ogni giorno! Tuttavia preferirei essere a |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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- rispose il giovane gabbiere. - Questo Medoc lo lascio | tutto | per te. - Lo vuoterò fino all'ultima goccia. Guarda, vi è |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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vino si deve bere sempre gelato. Il mastro fece onore a | tutto | quel ben di Dio. Piccolo Flocco, credette opportuno |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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Piccolo Flocco. - E non so trovare una via d'uscita a | tutto | questo imbroglio. Capisci? Si tratta della vita del nostro |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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i policemen. - E che cosa hanno fatto? - Hanno frugato | tutto | l'albergo ed hanno fatto vestire il tedesco, finalmente |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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disse Piccolo Flocco. - - Non se ne troverebbe un altro in | tutto | il mondo. - Lo credo anch'io - rispose Testa di Pietra |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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rapidamente. - Per il borgo di Batz! - urlò il bretone. - | Tutto | va a rotoli! Che cosa si dice nel castello a proposito del |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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da pochi stecchi che bruciavano nel cami- netto. In | tutto | il vicinato non c'era fuoco più misero di quello. Anche i |
Le Fate d'Oro -
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- disse la Contessa. - Mi pare che ci siamo privati di | tutto | il superfluo. - Ci rimane però l'antico letto di famiglia, |
Le Fate d'Oro -
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e carri per portarle via. Non c'è altro nel castello? - | Tutto | il rimanente appartiene al mio padrone. - Fammi scegliere, |
Le Fate d'Oro -
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lo manderai. - Sicuro, - rispose l'intendente. - Vi manderò | tutto | dopo che sarete partito. - E il Gigante segnava, segnava |
Le Fate d'Oro -
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il denaro? - domandò. - Signor mio! - esclamò l'intendente | tutto | sgomento. - Denaro non ce n'è. - Il Gigante non rispose, ma |
Le Fate d'Oro -
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più bassa del castello, l'intendente gli cor- reva dietro | tutto | disperato. Il Gigante aprì la porta e entrato nella stanza |
Le Fate d'Oro -
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di denaro; ho segnato quel che ho scelto e dovete mandarmi | tutto | dentro la settimana. Avete capito? - Il Gigante vecchio |
Le Fate d'Oro -
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persona a cui era destinato. Un sacchetto di broc- cato, | tutto | luccicante, conteneva i brillanti per la Fata. Ci volle |
Le Fate d'Oro -
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- Il Gigante aveva incominciato a dire qualche cosa | tutto | confuso, quando la Fata l'interruppe. - Sì, caro Conte, |
Le Fate d'Oro -
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in camera, trovarono l'antico letto di famiglia al posto, | tutto | luccicante. - Che bel Capo d'anno! - esclamò il buon Conte. |
Le Fate d'Oro -
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bufera veniva a man dritta; vele, manovre, scotte, alberi, | tutto | cigolava, strideva, minacciava rovina. La parte destra |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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foglio di carta, una busta, il calamaio, la penna, e porta | tutto | qui. Mentre Susanna si attardava, di là, Checchina con la |
La virtù di Checchina -
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Alla grazia dei quattrini che mi consegna, la mattina! | Tutto | è caro, il beccaio è fuori del timor di Dio e alla verdura |
La virtù di Checchina -
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cercò di rialzarne il merletto bianco del collo che era | tutto | gualcito, e andò a sedersi nella stanza da pranzo: per |
La virtù di Checchina -
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di questo vestito nero. Le sarebbe andato così bene, | tutto | semplice, coi bottoni di pastiglia nera, col fazzoletto di |
La virtù di Checchina -
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meravigliosa. Ma niente, niente: ella non aveva niente di | tutto | questo, non lo avrebbe mai avuto, tutto era inutile, tutto, |
La virtù di Checchina -
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non aveva niente di tutto questo, non lo avrebbe mai avuto, | tutto | era inutile, tutto, tutto, era impossibile. Ebbe una |
La virtù di Checchina -
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impazientandosi. Ne venne fuori un certo coso informe, | tutto | sbuffi e gonfiamenti: ma la penna avrebbe accomodato tutto |
La virtù di Checchina -
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tutto sbuffi e gonfiamenti: ma la penna avrebbe accomodato | tutto | questo. La tolse dal cappello rotondo e l'appuntò con gli |
La virtù di Checchina -
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cucina, con un grande rumore di forchette e di coltelli. - | Tutto | avete speso? - Tutto. - Al solito, sempre la stessa |
La virtù di Checchina -
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mancia?! Checchina ingoiò in fretta un bicchiere d'acqua, | tutto | intiero. - Anche la mancia: ecco a che servono i fiori, a |
La virtù di Checchina -
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- e si strinse nelle spalle, come una persona che ha fatto | tutto | quello che poteva. Dopo, ricucita la piuma sul cappello |
La virtù di Checchina -
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Non ti pare? - e si levò in piedi, per farsi veder bene. - | Tutto | per Giorgio, tutto per quel caro amore mio - riprese, |
La virtù di Checchina -
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levò in piedi, per farsi veder bene. - Tutto per Giorgio, | tutto | per quel caro amore mio - riprese, sedendosi. - Sei ancora |
La virtù di Checchina -
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forza e il suo carattere? Niente: nessuno. Non il tempo che | tutto | modifica e tutto trasforma: non gli uomini folli che |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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Niente: nessuno. Non il tempo che tutto modifica e | tutto | trasforma: non gli uomini folli che delirano di mutare le |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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della gioja, mai il minimo della fiacchezza: e mentre | tutto | l'immenso corpo della città dorme, sotto l'arco stellato |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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la forza, la grazia, la poesia, la tradizione, e hanno | tutto | questo e altre cose hanno, ancora, nella loro storia e |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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nella loro storia e nella loro espressione, ma Toledo ha | tutto | ciò e ha un'altra cosa, l'altra cosa grande, imponente, |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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si contentino, così le giuste aspettative di una strada ove | tutto | di Napoli si concentra e si esprime: e si dia agli occhi |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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saputo far meglio di quanto, ora, facèa la vigliaccherìa. | Tutto | al bene fluisce: dove non può la virtù, giova il vizio. E, |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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E poi, il Beccajo e la fazione di lui- sette uòmini in | tutto | e trè donne - con le lor robe e il bestiame, tràssero ad |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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ecco un lume apparire e sparire - una - due - trè volte. | Tutto | va bene. Dice quel lume, che Nicola il Dragone riuscì |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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cielo, solcato da incandescenti carboni; è un istante; poi, | tutto | riabbuja. E, oh quante riabbùjano insieme, fatiche e |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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glielo porteremo via di nascosto." "Lo zio, dunque, ha | tutto | il vestiario per il Rigoletto?" "Non è precisamente il |
STORIE ALLEGRE -
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a portarla in capo. La mattina dopo ... volete crederlo? | tutto | il vestiario, a furia di spilli, di aghi e di punti |
STORIE ALLEGRE -
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era inutile, perché sarebbe stato lo stesso che scoprire | tutto | il sotterfugio combinato fra loro. A buon conto, avevano |
STORIE ALLEGRE -
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i danni tuòi.» Ma, ahimè! che vale nulla parte perita se il | tutto | non è più quello? che importa la memoria in altrùi agli |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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lucicàvano in giù. Sana, ella sentìa la sanità circostante: | tutto | era gaudio per lei, perchè godeva al didentro. E così, pie' |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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la flava testina sul dorso paziente del cane, ella ed esso, | tutto | sparsi di fiori. Quando svegliossi, la terra, giràndosi a |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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si serràssero incontro: d'ogni parte, voràgini di oscurità: | tutto | intorno un silenzio, che si facea più e più sospettoso. |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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la ragazzina o tenèndola a mano; ella, contàndogli intanto | tutto | sè stessa e tempestandolo di domande ….… Di cui, fra le |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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sveglia. Con un solfodiene non si sa mai, ma per il momento | tutto | andava regolarmente. Lanza gustava il soave riposo, e si |
Il sistema periodico -
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sani. Il posto per un' altra mucca ci sarebbe, ma (e qui | tutto | si offuscò in una nebbia di cifre e di calcoli abbozzati e |
Il sistema periodico -
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la fabbrica sa che è zolfo, e in tempo di guerra, quando | tutto | mancava, parecchi se lo portavano a casa e lo vendevano in |
Il sistema periodico -
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ebbe finito, affrancò di nuovo il boccaporto e rimise | tutto | in moto. Alle tre di notte, il termometro era a 200ä: |
Il sistema periodico -
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stava andando in pressione. "Spegni e scappa". "Spegni | tutto | e scappa". Ma non scappò: acchiappò una chiave inglese, e |
Il sistema periodico -
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ed incontrò Carmine che stava entrando. Gli disse che | tutto | andava bene, gli lasciò le consegne e si mise a gonfiare le |
Il sistema periodico -
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Il mare mugolava e scrosciava sinistramente, il cielo era | tutto | nero; un dubbio li assali entrambi, un dubbio che impediva |
CAINO E ABELE -
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Com' era felice di ringraziare Velleda, di attribuirle | tutto | il merito di quel fatto, di chiederle scusa dei dolori che |
CAINO E ABELE -
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le aveva involontariamente ci, rionali e di assicurarla che | tutto | l'avvenire lo avrebbe consacrato a lei! -Egli si sentiva |
CAINO E ABELE -
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aveva misurato le sue forze e con la mente abbracciava | tutto | il vasto campo che relezione recente schiudeva alla sua |
CAINO E ABELE -
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strano, - diceva Roberto salendo in fretta le scale. Su era | tutto | buio. Maria; udendo i passi del babbo, s'era alzata e |
CAINO E ABELE -
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e poi ha dormito senza chiamarmi mai! Roberto scese | tutto | sconvolto e incontrò il Lo Carmine. Amico, accompagnatemi, |
CAINO E ABELE -
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padrone. Costanza, che era intenta a vestire Maria, sentiva | tutto | e le sue mani tremanti non riuscivano a compiere l'ufficio |
CAINO E ABELE -
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di questo non c’è dubbio. Esso è capace di mandare qui | tutto | il suo esercito e con la sua artiglieria rovesciare queste |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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i mitrati decisero in consiglio d’inviare a quella volta | tutto | il loro esercito con artiglieria e giacché, pensarono con |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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di gran fama fu chiamato a dirigere la grande campagna e | tutto | si preparò con alacrità per giungere in tempo che il famoso |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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Te ne ricordi, Baccio, fosti tu che venisti ad aprire, | tutto | meravigliato. - Santi del paradiso! sclamò il campanaro, |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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(ma quelle erano veglie che non darei ancora adesso per | tutto | l'oro del mondo) non voleva saperne ad ogni costo di venire |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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allora mi suonavano all'orecchio con un effetto del | tutto | diverso. «È un uomo capace di tutto!» Che tutto? Tremavo, e |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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tanto bene. Ma vien qua, il mio uomo, e riscaldati che sei | tutto | intirizzito. Datti pace, va, che il diavolo non è brutto |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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Barozzo. - Egli non è avvezzo... gli farebbe male, e così | tutto | sarebbe scoperto. - Va bene: allora starò a veder fumare. - |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mi avessero tenuto in prigione per una settimana, che dopo | tutto | era meglio stare a pane e acqua che essere obbligati a |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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dicendomi con voce drammatica: - Vuoi essere trattato con | tutto | il rigore? Tal sia di te! - Rimasto solo daccapo, mi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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uno, come Silvio Pellico, e mi misi all'opera con | tutto | l'impegno, ma dovetti smettere. Non so se dipenda perché i |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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degli altri, ma il fatto è che quel maledetto ragno faceva | tutto | il contrario di quel che gli dicevo dì fare, e mi fece |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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ma potevo giudicarne la durata dal sudore che mi bagnava | tutto | per la fatica. Finalmente mi riuscì di fare in modo che la |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Fa' così, fa' cosà, piglia qui, piglia là - e gli insegnava | tutto | quel che aveva a fare e dove stavano gli utensili e come |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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tutta, capisci? - Allora le raccontai semplicemente | tutto | quello che avevo visto e sentito dalla finestrino della mia |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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scusi, signor direttore, ma le par possibile che si faccia | tutto | questo? Deve sapere che io ho per abitudine di far sempre |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mi dètte un colpetto di mano su una guancia. Io me ne andai | tutto | contento e persuaso in mezzo ai miei compagni, che giusto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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di quel che avevo visto la mattina. Così potei narrar | tutto | per filo e per segno al Barozzo, il quale prese la cosa |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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i quali fingono di avere scherzato... e tu, persuaso di | tutto | questo, mangi e gusti, come al solito, la tua brava |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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la tua brava minestra di magro alla casalinga e... e | tutto | sarebbe andato bene per loro se tu non avessi raccontato la |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e, tra questi e il Michelozzi, Maurizio del Ponte. Prima di | tutto | c'è stato un voto di plauso per me, perché quel giorno in |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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a nessuno... Però ho pensato che a te potevo confidar | tutto | perché mi sei fedele e poi io ti custodisco bene, chiuso a |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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sua a prendere i diamanti per Luisa che sarà felicissima, e | tutto | per merito mio. Ecco che cosa vuoi dire essere un buon |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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era stato stabilito prima? Naturalmente io che avevo fatto | tutto | il mio progetto per fare i fuochi stasera in giardino son |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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quali io sentivo tanta gratitudine verso di lui da spendere | tutto | lo scudo che mi aveva dato sua moglie, che è mia sorella, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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gente che s'è trovata al fatto fosse stata più coraggiosa, | tutto | sarebbe finito in una risata. Purtroppo, però, le buone |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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crepapelle, e io son qui solo, condannato a pane e acqua, e | tutto | questo mi succede per il troppo amor fraterno che mi ha |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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star qui solo al buio mi mette i brividi, e ora capisco | tutto | quello che doveva soffrire il povero Silvio Pellico e tanti |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e capisce che con noi c'è poco da fare. " Come vedi, era | tutto | un programma. Pippo frustò la bestia infatti, dirigendola |
Il maleficio occulto -
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Questo piccolo dialogo mi parve sinistro e simbolico: e per | tutto | il giorno la cavalla saura e Clara bionda, il sacco di |
Il maleficio occulto -
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non ho mai perduto un'occasione di azzeccarmi una febbre. | Tutto | è armonia ed equilibrio a questo mondo. Non osai scriver |
Il maleficio occulto -
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non solamente l’amor nostro è disdegnato e respinto, ma | tutto | il nostro amor proprio ferito e calpestato. Se ella dunque |
La morte dell'amore -
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scaccia chiodo, dice il proverbio; e se a noi parve finito | tutto | il nostro merito perché la persona che prima ci amava ora |
La morte dell'amore -
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più degna della sua attenzione. "Questo amore era stato | tutto | ciò che di meglio avevo tenuto al mondo, il sogno della mia |
La morte dell'amore -
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avessi potuto ridarmi all’arte mia, l’avrei ora sdegnata. | Tutto | ciò che avevo fatto non l’avevo fatto per lei, affinché |
La morte dell'amore -
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sole lodi ambite ed apprezzate non erano state le sue? Come | tutto | mi pareva ora inutile, vuoto ed oscuro! Nulla m’interessava |
La morte dell'amore -
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di perdere la stessa memoria di un amore che era stato | tutto | il mio bene, il cuore mi si stringeva talmente che io |
La morte dell'amore -
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presenti una specie di felicità e come l’illusione che | tutto | non fosse ancor morto… Così, invece d’insistere nei miei |
La morte dell'amore -
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ma io riconoscevo ben tosto, nel finale abbattimento di | tutto | l’essere mio, che questa sua freddezza, che questa sua |
La morte dell'amore -
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non toccava a lei di scrivermi una riga, una parola, perché | tutto | fosse detto?… Quando arrivò la posta cercai con mano |
La morte dell'amore -
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ne cancellavo due. Volevo mettere sopra un foglio di carta | tutto | ciò che avevo in cuore; ma le parole mancavano, ed anche |
La morte dell'amore -
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come quelli d’un tempo? Ora e sempre, possiate voi ottenere | tutto | quel bene che il vostro cuore desidera…". Mi parve di non |
La morte dell'amore -
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soffrire; ed io le davo ancora quest’altra soddisfazione!… | Tutto | ciò fu pensato nel tempo che la mia mano andò dalla tasca |
La morte dell'amore -
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Fu la prima volta, dopo tanto tempo, che mangiai con gusto. | Tutto | il giorno fui in giro al Museo, che non avevo ancora visto. |
La morte dell'amore -
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suo pentimento, la sua solitudine: ella diceva apertamente | tutto | ciò; non diceva. "Tornate!", ma questa parola era come |
La morte dell'amore -
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venuti. | Tutto | arde; le fiamme si alzano altissime e divorano il frutto |
I sogni dell'anarchico -
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non si sarebbe lasciato intrappolare una seconda volta. | Tutto | vero: siamo in democrazia, e democrazia è partecipazione; |
Lilit -
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or è. Ottimo, due decasillabi sonanti, e neppure del | tutto | insensati. La Di Pietro continuava: adesso stava parlando |
Lilit -
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Oimè Roma amore mio; e subito accanto, A Roma fottuta | tutto | fa mora, che gli parve più appropriato. E poi ancora, Ad |
Lilit -
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niente gelosia, due persone savie in buona fede reciproca, | tutto | alla luce del sole. Il livido sole, poeta ossesso, ateo, |
Lilit -
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del calore e dell' umidità. I trasporti urbani erano del | tutto | fuori della sua competenza; si alzò e sgusciò via, cercando |
Lilit -
|
girare all' indietro, allora sarebbe stata finita. Ma no, | tutto | era in ordine. Non c' era niente di obiettivo, nessun |
Lilit -
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offrirsi intera al primo bacio e proseguì più incalzante, | tutto | curvo su di lei, mordendole la bocca e scompigliandole i |
CONTRO IL FATO -
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tutto.... - pregò. - Che vuoi ti dica? So tutto, ecco! so | tutto | e non ti amo più, non voglio amarti più, perchè tu |
CONTRO IL FATO -
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mai essa, tanto intelligente e colta, non l'aveva capito? E | tutto | queste ragioni, tutte queste proteste, erano avvalorate da |
CONTRO IL FATO -
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più piano, sicuro di aver trionfato, soffiandole in viso | tutto | il folle desiderio poco prima represso. Essa si schermiva |
CONTRO IL FATO -
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che Luciano le diede quella notte l'ultimo bacio. - È | tutto | passato, non è vero? - le sussurrò prima di lasciarla. - |
CONTRO IL FATO -
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gliela battesse piuttosto forte, perché l'altro si risentì | tutto | inviperito, e ne nacque un combattimento a corpo a corpo |
STORIE ALLEGRE -
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dinanzi agli occhi una bell'idea. Quella sera andò a letto | tutto | contento: e prima di addormentarsi diceva dentro di sé: |
STORIE ALLEGRE -
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queste stesse vie. Poi ti imbatti in "Horcynus Orca" e | tutto | salta: è un libro esuberante, crudele, viscerale e |
La ricerca delle radici -
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oggi, siam vinti. Stanno i nemici dov'èrano le case nostre. | Tutto | distrutto ... L'Allegra, scannata ... Fuggiamo! ... |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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e si addentò il pugno, insultando all'inarrivàbile Dio. | Tutto | avèa egli perduto; i nemici nulla. Se ne scorgèvano, laggiù |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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e il flùido braccio, posava un nuovo pìccolo èssere, | tutto | una polpa, con le cicciose manine ai labbruzzi, bagnati di |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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e a Natale, il modo di far la calza, il cucito, il ricamo, | tutto | quello che è l'umile ma glorioso retaggio delle spose |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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certe perdite, in certe speculazioni non sue, dicendole che | tutto | il commercio andava male, tanto che ella, fattasi pensosa, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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di suo marito, ella aveva finito per capire. Anzi | tutto | Cesare Fragalà era caduto nelle abitudini di tutti i |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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di una giacchetta, Luisella ne aveva trovato un fascio, | tutto | quello di una settimana, quattro o cinquecento franchi |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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e poveri, dello stesso male, poiché in questo grande paese | tutto | s'irradia, la gioia come il dolore, la buona fortuna come |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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era venuta l'ora lunga e dolorosa, in cui vi era bisogno di | tutto | il suo coraggio, per vincere l'animo di Cesare. Era proprio |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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settantamila lire, Luisa, e non le avevo, sai che abbiamo | tutto | il denaro in giro. - Non giuoca, un padre di famiglia. - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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i brillanti, domani gli altri oggetti preziosi, poi tutto, | tutto | quello che possediamo, tutto sparirà, tutto sarà stato un |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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oggetti preziosi, poi tutto, tutto quello che possediamo, | tutto | sparirà, tutto sarà stato un fugace sogno, - replicò lei, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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poi tutto, tutto quello che possediamo, tutto sparirà, | tutto | sarà stato un fugace sogno, - replicò lei, guardando |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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di denaro, come in un crogiuolo, donde fuggisse | tutto | il metallo. Sulle prime giuocavo moderatamente, cercando di |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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ebbe come un'eco lugubre, in quel gaio bianco magazzino, | tutto | smagliante di rasi e di porcellane. Poscia, un silenzio |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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siamo in pericolo di mancare all'onestà. Prendi. Ma per | tutto | quello che è stato di dolce il nostro passato, ma per tutto |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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tutto quello che è stato di dolce il nostro passato, ma per | tutto | quello che può essere di terribile il nostro avvenire, per |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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crediti, compera e vendita? - Prometto… - Prometti di dirmi | tutto | ciò che devi dare, acciò che io possa pensare al rimedio? - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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pensare al rimedio? - Prometto… - Prometti di dare a me | tutto | il denaro che hai, che puoi avere, e di non cercarne altro, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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quando eri fanciullo? - Come a mia madre, obbedirò. - Giura | tutto | questo. - Lo giuro innanzi alla Madonna, che ci ascolta. - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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fa lacerare Atteone; a lui dobbiamo l'assetto definitivo di | tutto | il tempio di Demetra, la ricomposizione di uno degli |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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Un bungalow di una semplicità elementare, ad un solo piano, | tutto | bianco, aperto da vetrate immense sull'intero orizzonte. |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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volgare. Saranno altre, mutate fino all'ultima particella. | Tutto | il nostro corpo sarà mutato. Le nostre due persone si |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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dinnanzi, - la fede! Quella che muove i macigni, che fa | tutto | possibile, tutto. - Tutto? - mi domandai; e istintivamente, |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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Eleanor rispose al mio silenzio, subito con voce calma: - | Tutto | possibile. Sì, anche questo. Eravamo nell'atrio, tutto |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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- Tutto possibile. Sì, anche questo. Eravamo nell'atrio, | tutto | rivestito di capelvenere. Dinnanzi m'era lo scenario che |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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altri! Pubblicherò un manoscritto di mio padre dedicato | tutto | allo studio di queste distruzioni nefande. Pensate a quel |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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che fornì materiale per tutti i porti nel Medio Evo! | Tutto | fu abbattuto e spezzato. Abbattute le colonne ciclopiche, |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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della cura. La conosco da anni. Giurerei che avete parlato | tutto | il giorno d'arte e d'oltretomba. Sono le sue due |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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di Max Bruch - mi passò nel cervello come una scalfittura. | Tutto | il miracolo evocato dal piccolo intercessore, che dalla |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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convertivano in parole sue: - ... la fede, la fede che fa | tutto | possibile: anche questo! - e abbassava gli occhi |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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trovarlo. Cercai un capitello, una pietra dove sedermi: | tutto | era occupato dalle signore. E le ginocchia non mi |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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nell'intreccio delle sue dita, - mi sveglierò tra poco e | tutto | sarà come se non fosse stato e non avrò più queste tue |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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di fanciullo dinnanzi al mistero? Perchè ribellarsi? Per | tutto | ciò che è divino m'hai chiamata. Sono venuta. E venuta |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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m'hai chiamata. Sono venuta. E venuta quale voglio essere. | Tutto | è possibile. Anche questo. - Eleanor! Eleanor! Che questa |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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realtà il sogno divino, ben certo che con l'ultima nota | tutto | sarebbe dileguato nel nulla. E non volevo. Volevo ghermire |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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passi la stanza. - Bada di dirmi la verità! Tanto saprò | tutto | oggi, da Miss Eleanor. - Miss Elaanor è partita da tre |
L'ALTARE DEL PASSATO -
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del quadro, quasi compiaciuto dell'opera propria a cui | tutto | quel candore era destinato. E le buone vicine erano state |
Racconti 2 -
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a vedere; e le amiche avevano avuto la partecipazione che | tutto | era pronto; mancava, soltanto il bambino ... o la bambina. |
Racconti 2 -
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in fondo a un cassone, in un angolo oscuro della casa, | tutto | quel monte di biancherietta che non serviva piú a niente; |
Racconti 2 -
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scendeva per le spalle fino alle calcagna; aveva il petto | tutto | parato di collane di oro e di orecchini appuntati su la |
Racconti 2 -
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il prete, in un angolo, s'infilava la cotta per benedire | tutto | e tutti in nome di Dio. Sapete, intanto, che pensò di fare |
Racconti 2 -
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se ne fosse accorto. Strabiliava. Gli pareva di sognare. - | Tutto | questo però può anch'essere opera del diavolo, per farmi |
Racconti 2 -
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pensato di premunirsi contro ogni possibile accidente. | Tutto | era stato disposto e preparato in modo che nessuno avesse |
Racconti 2 -
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si persuase che il diavolo non c'entrava affatto, e che | tutto | era una personalità, sí, una personalità di san Giuseppe |
Racconti 2 -
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di fedeli è quello della Speranza innalzato dai credenti di | tutto | il mondo ad un Dio immaginario, cioè ad un simbolo, che |
L'ANNO 3000 -
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gigantesco diffondeva per l'aria le sue note melanconiche. | Tutto | sembrava disposto in quel luogo per risvegliare nei fedeli |
L'ANNO 3000 -
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agli altari, che con diversa architettura sono innalzati | tutto | all'ingiro del tempio. Sono, direi quasi, altrettante |
L'ANNO 3000 -
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prende parte una gran folla. Il tempio è allora ornato | tutto | quanto di fiori e le musiche di cento e mille istrumenti |
L'ANNO 3000 -
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gigantesca di marmo bianco, in atto di aprire le braccia a | tutto | il mondo; opera di un celebre scultore inglese, vissuto |
L'ANNO 3000 -
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dove la ragione tace, i bassi istinti scompaiono e l'uomo | tutto | si sente rapito al disopra della vita quotidiana per |
L'ANNO 3000 -
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la Chiesa Evangelica, dirigendosi a un terzo tempio, | tutto | circondato da una foresta così densa di alberi secolari, |
L'ANNO 3000 -
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intravedere il vasto edifizio, che pare nascondersi fra | tutto | quel verde. È la Chiesa dei Deisti. Avevano copiato |
L'ANNO 3000 -
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ad ogni sua curiosità un gran punto d'interrogazione. | Tutto | questo è logico, è naturale, è inevitabile, ma siamo sempre |
L'ANNO 3000 -
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le sue parole con un brivido, che le corse per | tutto | il corpo, come se provasse un gran freddo. E i nostri |
L'ANNO 3000 -
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preferiva aspettare in silenzio la domanda formale. | Tutto | un anno passò, tranquillo in apparenza, agitato per |
Teresa -
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seconda distribuzione; Teresina, che lo aveva aspettato | tutto | il giorno, lo chiamava, ansiosa, volendo assicurarsi che |
Teresa -
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ombre. Non dubbi sulla fedeltà di Egidio ch'ella sentiva | tutto | suo, non ansie per l'avvenire. Unica pena, la lontananza. |
Teresa -
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sbuffi delle camiciuole da mattina. La fanciulla osservava | tutto | minutamente, colla testa bassa, attenta, volendo ritenere i |
Teresa -
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seguiva il filo delle sue idee, impassibile - e prendiamo | tutto | dalle nostre clienti, la tela, i merletti ... - Bene, bene. |
Teresa -
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non eccessivo. Quando escono, se hanno imparata un'arte, è | tutto | vantaggio loro. La pretora approvò in silenzio, col capo. |
Teresa -
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colpa, appunto perché ignorava che fossero le sensazioni di | tutto | il mondo. Non le passava neppure per la mente che sua madre |
Teresa -
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Chiudeva gli occhi, e si sentiva scorrere un brivido per | tutto | il corpo. Però, se il curato di San Francesco tuonava |
Teresa -
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ginocchi e, incominciando dai capelli, le baciava ridendo | tutto | il volto, fino al mento, fino al collo, fin dietro nella |
Teresa -
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quando udiva nominare quell'ente misterioso, a cui | tutto | si deve dare e che non dà nulla, che non ha cuore, che non |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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crudeltà! Per mercoledì ci voleva il versamento totale di | tutto | quello che si sarebbe esatto, come giuocate, e del debito |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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scintillanti di giaietto, che le borghesi nostre adorano. E | tutto | questo, sempre vivendo del reddito del Banco lotto, magari |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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tutti nella miseria e lui in carcere, perduto tutto, | tutto | perduto, se mercoledì on pagava! Adesso, ogni volta che la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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bene accolta… - Per che somma, fallito? - Duecentomila. - | Tutto | per il lotto, eh? - Tutto, - disse con un gesto definitivo |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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mormorò Ninetto Costa. - Che dite? - Niente. Ma calmatevi. | Tutto | si potrà man mano aggiustare. - Mercoledì, mercoledì!… - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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casa, invero, poiché l'avvocato Marzano giuocava tutto, | tutto | quello che guadagnava, mantenendo finanche, per sessanta |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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con diffidenza e il viso ignobile del ciabattino si mostrò, | tutto | macchiato di rossa salsedine: e gli occhi cisposi e |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- mormorò il ciabattino, cavando un pezzettino di carta | tutto | sporco, e prendendone una presa di tabacco giallastro. - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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già morta: mentre la mano sinistra tremava sempre, e | tutto | il lato sinistro del volto si torceva, ogni tanto, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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ciabattino. - Ho quattro lire, morirà come un cane! Allora | tutto | il represso dolore di don Crescenzo scoppiò. - Mi doveva |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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in due stanze, litigando, gridando, battendosi e piangendo | tutto | il giorno. Egli aveva nascosto alla stiratrice di essere |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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la indecente miseria, il lavoro da serva che ella faceva, | tutto | il grossolano lavoro, e quella torma di figli brutti, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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la stiratrice, spettinata, con un grembiale di cucina | tutto | unto sulla vestuccia di lanetta, le guance incavate, il |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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ma sono pazzie! Quindi la grande decisione è presa: | tutto | per tutto! - Che cosa? - domandò don Crescenzo, sorpreso. - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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E don Crescenzo, sebbene ristretto di mente, comprendeva | tutto | lo strazio di quella coscienza, combattuta adesso |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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il letto e un cassone, sopra uno stramazzo di paglia: e | tutto | questo per poter avere il figliuolo dottore, comunicando a |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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con occhi malinconici e meravigliati, da dietro i vetri, | tutto | il singolar mondo napoletano che si agita nella stretta e |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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della sua. Pure, si aggrappava alle festuche: e anzi | tutto | voleva sapere, voleva sapere tutto, con quell'acre voluttà |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- E che fate, là? - soggiunse lui, volendo approfondire | tutto | quel dolore. - Andiamo a giornata, - disse il vecchio, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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pensò: dove andare? E di nuovo, sospinto da uno stimolo | tutto | meccanico, prese la rincorsa e, attraversando Toledo, salì |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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sera dolce di primavera, egli pensò, a un tratto, che | tutto | era finito. Le cento lire che il suo pianto aveva strappato |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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parola del destino. Non avrebbe trovato più niente: | tutto | era detto. La sua disperata volontà, la sua emozione sempre |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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travolta dal turbine. Non poteva fare più nulla, più nulla: | tutto | era finito. Qualcun altro, ancora, gli doveva del denaro, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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altri, somme piccole, ma egli non voleva neppure andarvi: | tutto | era inutile, tutto, poiché dovunque egli era apparso, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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addormentava il suo bambino. Ma non osava rientrare, no; | tutto | non era dunque finito? Sua moglie avrebbe letto la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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era finito il nome dell'antichissima ditta e in cui eravi | tutto | un avvenire di miseria da affrontare; e infine, su tutto, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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egli insieme con loro, egli e la sua famiglia, castigati in | tutto | quello che avevan di più caro, la fortuna, la felicità |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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della loro sventura gli avrebbe abbruciato le labbra. | Tutto | un castigo, tutta una punizione tremenda: vale a dire la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Colpiti dove avevano peccato, anzi dal peccato istesso! | Tutto | un lungo scoppio di pianto, da tutti gli occhi, dai più |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Badate ai fatti vostri. Come mai quell'uomo riusciva a far | tutto | da sé? I due ragazzi non potevano dargli nessuna mano di |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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il tuo campo da te? - Maestà, con zappa e falce si fa | tutto | in campagna. Ma tu, a quel che ne so, non hai né zappa né |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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e Falce che agitava le sue e abbatteva nel giardino reale | tutto | quel che gli si presentava davanti: fiori, piante, |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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arnesi: se no, quelli non si muovono. Il Re, credendo che | tutto | questo fosse una stranezza da matto, si mise a ridere più |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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torneranno Zapperanno e falceranno; Falceranno, zapperanno | Tutto | l'anno! |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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tradizione popolare, perchè il Fisco andò al possesso di | tutto | il patrimonio del Marini, accusato di aver ucciso per |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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con un temperino gli ha fatto due buchi negli occhi. Cosi | tutto | è stato felicemente preparato per il grande spettacolo di |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mai e nel quale ho letto la gratitudine e il ricambio di | tutto | il bene ch'io gli voglio. Poi con accento grave nel quale |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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la luna in quel momento ? Non lo credo, perché il cielo è | tutto | bigio uniforme. E poi, anche se mi vedono ? M'invidieranno |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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nel viso. - Ahi! ahi! ahi! - incomincia a gemere, e | tutto | irato si volge alla bella ragazza e la rimprovera |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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il sangue incomincia a scorrere sul volto del Reuccio, che | tutto | irato corre alla terrazza, chiama il porco, lo inforca e |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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E il Re, che non aveva più testa, e si faceva guidare in | tutto | e per tutto dal cognato, disse: - Facciamo il bando ! Il |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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che non aveva più testa, e si faceva guidare in tutto e per | tutto | dal cognato, disse: - Facciamo il bando ! Il bando fu fatto |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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parte per la capitale, che era molto distante. per | tutto | incontrava messi reali che facevano il bando. "Chi guarirà |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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"Chi guarirà il Reuccio avrà una gran ricompensa!" E per | tutto | vedeva capannelli di gente che parlava della malattia del |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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solo e si sentiva lacerare il cuore vedendo il Reuccio | tutto | nero in viso, tutto gonfio e sanguinante, spasimare a quel |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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lacerare il cuore vedendo il Reuccio tutto nero in viso, | tutto | gonfio e sanguinante, spasimare a quel modo. La bella |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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cavò fuori il vasetto dell'unguento, e piano piano ne unse | tutto | il viso al Reuccio, ma per quanto facesse con tutta |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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di me. Conosco la tua infamia e voglio il tuo sangue, per | tutto | quello che mi hai fatto spargere. - Ditemi : - domandò la |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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risalì sul groppone del porco e via dallo zio. - Ho saputo | tutto | quel che avevate macchinato contro di me, - gli disse |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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saccheggiata e guasta, la casa fu poscia del | tutto | demolita per dare agio maggiore alla chiesa. |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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di intendere che mai ella volesse significare con la parola | tutto | . Pur troppo non riusciva a dimenticare! Tornava anzi a |
Il Marchese di Roccaverdina -
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Fate come vi pare, non avete bisogno di consultarmi; | tutto | quel che voi disponete e ordinate, io lo approvo |
Il Marchese di Roccaverdina -
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eccellenza!» «Prendo il ragazzo», risolse la marchesa | tutto | a un tratto. «Bisogna rivestirlo, provvederlo di scarpe. |
Il Marchese di Roccaverdina -
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la povera vedova non si stanca di benedirvi, gratissima di | tutto | quel che voi avete fatto per essa e pei suoi bambini, |
Il Marchese di Roccaverdina -
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l'avvocato, c'era anche Carlo Nelli, quello che va vestito | tutto | per l'appunto e che ha rifatto la pace dopo che s'era avuto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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- Ah, questa è bella!... questa è proprio graziosa!… - Io, | tutto | contento, presi nell'ingresso il candelliere con la candela |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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dicono tutti!... Sono disperato, mi gira la testa, mi sento | tutto | pesto come se mi avessero bastonato... Non ne posso più, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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non è morto, e non c'è neanche pericolo di morte. Pare che | tutto | si ridurrà alla perdita dell'occhio, perché è rimasto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Nelli che dice è andato via impermalito, perché gliel'ho | tutto | insudiciato con le uova. - Va bene - ho detto io. - Ma |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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piena di curiosità, dicendomi: - Come, come?... Raccontami | tutto | per bene: come ti disse la zia Bettina?... - E ha voluto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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ti disse la zia Bettina?... - E ha voluto che le dicessi | tutto | il fatto del dìttamo e le ripetessi quel che mi disse la |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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l'inquietudine e allora con l'intromissione della mamma | tutto | sarà appianato. Intanto io vo a letto, perché ho molto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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tra un punto e l'altro, un signore serio, vestito | tutto | di nero, con due baffi neri, in compagnia di un grande |
Il cappello del prete -
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con un gran condimento di tenerezza il Povero vecchietto | tutto | spaventato. - Devo farle alcune dimande e darle forse |
Il cappello del prete -
|
- Si calmi, don Antonio, ed esponga tranquillamente | tutto | ciò che ella sa su questo fatto. Il signor maresciallo non |
Il cappello del prete -
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fondo ad una tasca un calamaio d'osso e una penna, scrisse | tutto | sopra un cartolare in presenza del signor carabiniere, che |
Il cappello del prete -
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braccia incrociate sul petto e riempiva con le sue spalle | tutto | lo stanzino. Si fece consegnare la lettera di monsignore, |
Il cappello del prete -
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allegò in numero A, B, all'incartamento, poi disse: - Da | tutto | ciò che ella mi ha detto, reverendo, vedo che ella ha agito |
Il cappello del prete -
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canterano e sedia, e poiché gli pareva di aver compiuto | tutto | il suo dovere, lasciò un soldato di guardia al cancello |
Il cappello del prete -
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tecnologi e cinquanta scienziati? Ecco, guardi: è | tutto | qui _. Cavò di tasca una scatola metallica e la posò con |
Storie naturali -
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dico di no, ma creda, per correre da un cliente all' altro | tutto | l' anno senz' altro in mano, e cercare di convincerli che è |
Storie naturali -
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sa fare? _ chiesi. _ Ecco, è ben questo il punto: sa fare | tutto | e niente. In genere, le macchine sono specializzate: un |
Storie naturali -
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appendicite in Sicilia nel 1940? o quanti fra i suicidi in | tutto | il mondo, dal 1900 ad oggi, erano mancini e simultaneamente |
Storie naturali -
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che piazzare selettori in tempo di congiuntura. Durante | tutto | questo discorso, che si svolgeva al termine di uno dei |
Storie naturali -
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con impazienza, _ non mi parli di cervello umano. Prima di | tutto | è troppo complicato, poi non è affatto dimostrato che possa |
Storie naturali -
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pensi che, per diversi mesi, ho danzato a otto io stesso, | tutto | intero, voglio dire, non solo col dito; sì, qui davanti, |
Storie naturali -
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con me. Quanto alle altre specie, devo dirle prima di | tutto | che le api hanno rapporti regolari solo con le più evolute; |
Storie naturali -
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il filo è da due millesimi, la giunzione è da cinque, e il | tutto | costa quattromila lire; ma presto ne costerà duecento. |
Storie naturali -
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inutili. Nelle sere tranquille il gran fiume è | tutto | latteo, e riflette i lumi, i ponti, la luna, come un marmo |
CENERE -
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estinguere. Io sono così solo nel mondo, Margherita! Tu sei | tutto | il mio mondo, e quando io mi smarrisco tra la folla, in un |
CENERE -
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la patria, la razza, il sogno. * * * Riprendo la lettera, | tutto | stordito da una confidenza fattami da zia Varvara pochi |
CENERE -
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nel sentirsi così pietoso, la sete di sacrifizio ... | Tutto | menzogna. Basta un vago indizio, dato da una vecchia |
CENERE -
|
una tempesta di fango, e suggerirgli l'idea del delitto! | Tutto | illusione, tutto sogno in «questa cosa strana» che è la |
CENERE -
|
fango, e suggerirgli l'idea del delitto! Tutto illusione, | tutto | sogno in «questa cosa strana» che è la vita. «E se fosse |
CENERE -
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e inteso. Per me è diverso. Io ricordo tutto: voglio dire, | tutto | quanto mi è accaduto dall' infanzia. Posso riaccenderne in |
Vizio di forma -
|
è migliore della vostra, anzi, è piena: io ricordo | tutto | quanto è avvenuto ad ognuno dei miei avi, in linea diretta, |
Vizio di forma -
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Quale non più mammifero? E qual era il suo aspetto? "Io" so | tutto | questo, ho fatto e subìto tutto quanto i miei avi hanno |
Vizio di forma -
|
era il suo aspetto? "Io" so tutto questo, ho fatto e subìto | tutto | quanto i miei avi hanno fatto e subìto, perché io ho |
Vizio di forma -
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meglio dire peso quanto voglio, ma una volta a riva avrò | tutto | il mio peso da amministrare. E la pelle? _ 10*. Mia moglie |
Vizio di forma -
|
fuori. Ma non se la sente di separarsi da loro così, | tutto | ad un tratto: dice che soffrirebbe troppo, e che ha in |
Vizio di forma -
|
in cima alla coda. Voi non ci crederete, ma ho fatto | tutto | soltanto con carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto, oltre a |
Vizio di forma -
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cespugli, alghe, alberi alti trenta o cinquanta metri: | tutto | è verde, tutto germoglia e cresce e si squaderna al sole. |
Vizio di forma -
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alghe, alberi alti trenta o cinquanta metri: tutto è verde, | tutto | germoglia e cresce e si squaderna al sole. Sembrano |
Vizio di forma -
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ma ci tengo moltissimo, e non lo lascerei atrofizzare per | tutto | l' oro del mondo. _ 10*. L' avevamo capito da un pezzo, mia |
Vizio di forma -
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| tutto | da quei petti, fuorché il furore, è in bando. - Ferro e |
FIABE E LEGGENDE -
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quella di prima. Sarà colpa sua o nostra? Sulla carta, c' è | tutto | perché il libro continui a vivere: Saint-Exupéry è un uomo |
La ricerca delle radici -
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più invidiare la sorella, e si disperava che egli avesse | tutto | e lei niente. Un giorno, mentre era ritta davanti alla |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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le vesti sontuose, che pensando al fratello esclamò : - Lui | tutto | e io niente ! - Non appena ebbe pronunziato queste parole, |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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comprare! - E con che devo comprare questo qualche cosa, se | tutto | è del duca Roberto ? - rispose Costanza. - Ma una cosa è |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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uno scudo d'oro in moneta sonante. Chi lo vuol comprare? In | tutto | il Regno del signor nostro Guglielmo e neppure nel resto |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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la guerra ? - . Roberto non badò neppure a queste parole e | tutto | il giorno non fece che sospirare e bramare il bei cavallo |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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quando sedette a mensa di fronte alla sorella Costanza, era | tutto | taciturno e pensieroso e respingeva il cibo. - Che cosa ti |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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un temporale, e subito andò nelle sue stanze e ordinò a | tutto | il seguito d'andare al riposo. Egli, invece, accesa una |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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ma lo smosse dai suoi sostegni e ad un colpo più. forte | tutto | il sarcofago precipitò in terra con altissimo fracasso e si |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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splendeva il sole, e il Duca avrebbe potuto illudersi che | tutto | quello che aveva fatto durante la notte fosse il ricordo di |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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mio tesoriere? Chi ti dette quella moneta d'oro? - II Duca | tutto | tremante rispose : - Maestà, quando il padre mio venne a |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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e la gobba si presentò arditamente a Guglielmo e negò | tutto | quello che aveva detto il fratello e giunse perfino a |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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testa separata dal resto dello scheletro. Essi riferirono | tutto | a Guglielmo che, riconosciute veritiere le parole del Duca, |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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Maralli da iersera è di un umore terribile. Prima di | tutto | se la prese con me perché non lo avevo avvertito, come mi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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- In quel momento però è venuto Ambrogio, esclamando: - | Tutto | è spiegato! Guardi: lo vede questo sgraffietto in questa |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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braccia incrociate sul davanzale. Quei due uomini erano del | tutto | dissimili tra di loro, come diverso era il modo, nel quale |
I sogni dell'anarchico -
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un secondo. Dal che si deduce, che la vita dell'anima è del | tutto | diversa da quella del corpo. La vita del corpo si misura da |
I sogni dell'anarchico -
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quasi scarlatta. - Del vile ai mei A me che ho sacrificato | tutto | al nostro ideale; che odio con infinito livore ogni |
I sogni dell'anarchico -
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l'indifferente, l'apatico ne va privo. Per me domani | tutto | sarà finito, mormorò l'altro. Il giovane non gli rispose. |
I sogni dell'anarchico -
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Pure la vita era bella; quella sera specialmente | tutto | lo invitava a vivere, a godere, ed invece domani.... |
I sogni dell'anarchico -
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