Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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ne diveniva proprietario. La facciata verso la Piazza di  San  Fedele è la sola compiuta; essa è di tre ordini di
le volte che gli parlavano di  san  Giuseppe, il cavaliere Florestano, quantunque credente e
voglio piú averci che fare, né punto né poco! - In verità,  san  Giuseppe non s'era condotto molto bene con lui; e se il
serviti umilmente a tavola, quasi fossero stati proprio  san  Giuseppe, la Madonna e il Bambino - siamo giusti, di chi
e il Bambino - siamo giusti, di chi era la colpa? No,  san  Giuseppe, non s'era condotto bene con lui. La rottura era
tre poverelli del vicinato, un vecchio da rappresentare  san  Giuseppe, una bambina da rappresentare la Madonna, e un
si dava in onore del Patriarca, che meritava ben altro. Il  san  Giuseppe di quest'anno, indossata la tunica azzurra e il
rotondi, i buccellati di fior di farina: il piú grande per  san  Giuseppe, e i piú piccoli per la Madonna e pel Bambino
e che tutto era una personalità, sí, una personalità di  san  Giuseppe contro di lui! - Che gli ho fatto al Patriarca,
putativo di Gesú Cristo, gli fo tanto di cappello; ma come  san  Giuseppe, no, non voglio piú aver che fare con lui. Non
sui fabulaeque Manes di Orazio, soleva dire di Monte  San  Donà: "Cossa vorla? Poesia franzese!" Il solitario palazzo,
franzese!" Il solitario palazzo, il vecchio giardino dei  San  Donà gli erano poco meno antipatici di "monsiù Nisarde" sin
stato così. Il professore non ha più voluto rivedere Monte  San  Donà e dorme profondamente da parecchi anni, nel suo campo
Manes Et domus exilis Plutonia. Adesso la famiglia  San  Donà, che ha vissuto con un certo fasto sino al 1848,
i pioppi secolari del viale pomposo che da Monte  San  Donà mette ad una umile stradicciuola comunale; ma la
torto. Infatti, nel settembre del '79 Bianca tornò a Monte  San  Donà, sola, col cuore amaro; e le parve, passando fra i
santa donna di sua madre? La mansueta signora Giovanna  San  Donà, una santa per forza, non partecipò alle collere del
dorato dei cipressi che dai vigneti deserti presso a Monte  San  Donà si rizzavano qua e là sul cielo biancastro di oriente.
tre mesi che non vedeva il poeta, di cui nessuno a Monte  San  Donà le parlava mai, ed egli le aveva scritto una volta
metteva le prime ondate taciturne sulla spianata di Monte  San  Donà. Ancora un momento e avrebbe chiusa la casa nel suo
"Ci vorrà un lume, a tavola" disse al domestico la signora  San  Donà, rientrando. "Niente, niente" gridò Beneto dal salotto
s'arresta a un segreto solenne: come cadder dall'alto di  San  Marco sei ore, il palazzo fu scosso da un immenso fragore.
altrimenti; ed egli sorrideva, per gloria del Patriarca  san  Francesco, q uando i ragazzi gli correvano incontro
dalla fronte, ma lieto e contento, per gloria del Patriarca  san  Francesco! come ogni volta, vedendolo arrivare, esclamava
della Madonna dei Malati, di santa Veronica Giuliani e di  san  Vito. A loro toccava soltanto levarsi a mezzanotte, a
e per gli strettoie di ulive, in nome del Patriarca  san  Francesco; e il riposto parve uno squallore, con quattro
andava a buttarsi a piè della Madonna e del Patriarca  san  Francesco, perché pensassero loro a difendere la religione
elemosina a fra Formica pel triduo da farsi al Patriarca  san  Francesco, alla Madonna e a tutti i santi protettori
faceva il fra Formica un po' per sé. Non era giusto,  san  Francesco benedetto? Che non fosse giusto, il buon padre
fosse vissuto di carità, né avesse mai vestito l'abito di  san  Francesco. E girava per le aie a cavallo della stessa mula
non a quella delle monache. - Le monache - diceva - sono di  san  Benedetto; non c'entrano col Sacro Cuore ... - E voi siete
non c'entrano col Sacro Cuore ... - E voi siete di  san  Francesco e non ci entrate neppure! - gli rispondevano i
via senza dargli un soldo. Sí, lui era del Patriarca  San  Francesco! E piú invecchiava e piú il frate d'un tempo gli
che i quadri e le statue lo guardassero imbronciti; specie  san  Vito con quella testa altiera, incastrata nel collare alla
lo spigolo di un gradino dell'altare del Crocifisso. -  San  Francesco lo ha punito! - disse la gente, quando seppe il
la gente, quando seppe il tristo caso. Nessuno pensò che  San  Francesco poteva avergli anche perdonato! Mineo, dicembre
del mio Gaudenzio Ferrari, mio delle mie montagne; il  San  Sebastiano soprabello di Guido Reni; l'altro San Sebastiano
il San Sebastiano soprabello di Guido Reni; l'altro  San  Sebastiano sofferente e paziente del Caracci; i mazzolini
le figure ben rosolate di Innocenzo da Imola; un terzo  San  Sebastiano, dolente e ben martirizzato del Perugino; le
Flagellazione alla colonna di Luca Giordano; le figure di  San  Gerolamo e di Nettuno, che si allungano come cirri celesti
Salvator Rosa; quella carezza di un chierichetto che è il  San  Stanislao con il Bambino del Ribera (Spagnoletto); le Tre
un fiume, anzi un mar Rosso di maestà. Nella chiesa di  San  Pietro in Vincoli, dove hanno allogato il Mosè in mezzo a
di Concezione, Trinità e Buonavista a oriente; di  San  Giovanni, delle Isole di San Giorgio all'occidente, tutte
e Buonavista a oriente; di San Giovanni, delle Isole di  San  Giorgio all'occidente, tutte popolate da pescatori, i quali
e di volpi, e parecchie città. La capitale dell'isola è  San  Giovanni, situata in una baia posta al sud-est, con un
scorsero, come annidata sulle sponde di una baia,  San  Giovanni, la capitale dell'isola. Per alcuni istanti
scuri degli indigeni; poi Cartier, lo scopritore del fiume  San  Lorenzo." "Si pescano anche nel San Lorenzo?" "No, i
lo scopritore del fiume San Lorenzo." "Si pescano anche nel  San  Lorenzo?" "No, i merluzzi non penetrano mai nei fiumi, anzi
della fondazione del monastero: alcuni l'attribuiscono a  San  Martino nel IV secolo; tutti però si accordano
dedicata alla Madonna, venne nel secolo XII intitolata a  San  Maurizio. Fu già quell'edificio, sino al 1799, chiostro di
parti la sostanza Ratta e assegnava ad Arabella il fondo di  San  Donato, offriva alle istituzioni di carità e ai parenti
non si può andare, ci vuol tempo per mettere in ordine  San  Donato e per cercare un'altra casa. Hai tempo fino al
lire, cara te, valgono un bel perdono. Non sai che  San  Donato diventa tuo? Son ottocento pertiche milanesi, quasi
egli lascia addirittura Milano, e viene a stabilirsi a  San  Donato a fare l'affittaiolo de' suoi fondi, sotto la guida
anche io a sentire il bisogno di una mano che mi aiuti.  San  Donato è a due passi, ci potremo vedere spesso, tu aiuti
quanto il corpo aiuta l'anima. Un giorno andremo insieme a  San  Donato a vedere quel che c'è da fare... e il Signore
che in lui camminava un morto risuscitato. Ora le Cascine e  San  Donato avrebbero fatto una cosa sola; il mio è tuo, il tuo
sarebbe stata pronta ed abitabile la casa padronale di  San  Donato, un avanzo viscontesco, che sotto le rappezzature e
energia attese al trasporto dei mobili, che accompagnò a  San  Donato, facendo e rifacendo la strada da Milano alle
All'uopo fece dall'architetto Fabio Mangone, presso  San  Sepolcro, costruire apposito edificio, la cui facciata, di
più o meno di numero secondo l'opportunità. In Piazza di  San  Sepolcro, avanti la facciata del Mangone, venne nel 1865
l'Erculea alla Maddalena, presso Sant' Eufemia; la Giovia a  San  Vicenzino, presso il Foro Bonaparte; la Ticinese, o Marzia,
la Ticinese, o Marzia, al Carrobbio; la Comasina a  San  Marcellino; la Nuova alla Croce Rossa; la Tosa a San Zeno;
a San Marcellino; la Nuova alla Croce Rossa; la Tosa a  San  Zeno; l'Argentea od Orientale, presso San Babila, e la
Rossa; la Tosa a San Zeno; l'Argentea od Orientale, presso  San  Babila, e la Vercellina presso la chiesa di Santa Maria
XII re di Francia, in quell'epoca signore di Milano. _  San  Carlo, su disegno del Pellegrini fece erigere nel centro
una pagina in cui era raffigurata la testa sanguinante di  san  Giovanni Evangelista, deposta sul bacino, pure
del frate Camaldolense, che ha delineato la testa di  san  Giovanni Evangelista, le mie monache seguiranno la regola
Evangelista, le mie monache seguiranno la regola di  san  Romualdo. Quella notte Sofia non sognò altro che la testa
con la quale egli chiedeva la creazione dell'abbazia di  San  Giovanni Evangelista, dell'ordine di San Romualdo, nonché
dell'abbazia di San Giovanni Evangelista, dell'ordine di  San  Romualdo, nonché l'investitura di quell'abbazia per la
era incominciata la costruzione della chiesa dedicata a  san  Giovanni Evangelista e del monastero. Sofia andava ogni
dopo che Sofia ebbe vestito l'abito bianco dell'ordine di  San  Romualdo, il vecchio Conte spirò fra le braccia de' suoi,
fermamente che quell'animale le fosse stato inviato da  san  Giovanni, si insospettì, e nel cuor della notte corse al
ella, spiegando il gonfalone su cui era trapunto il capo di  san  Giovanni Evangelista, montata sulla bianca mula, andò loro
da Barberino, mosse ardita contro i nemici, gridando: - Per  san  Giovanni Evangelista, a me, miei fidi! La mula non corse,
altro che se ella avesse sventolato il gonfalone con  san  Giovanni Evangelista. Nel monastero ella fece pure
mani di Corrado da Barberino il gonfalone con la testa di  san  Giovanni Evangelista e lo sventolò in segno di vittoria,
ricerche, si riunirono in chiesa, davanti a una immagine di  san  Giovanni Evangelista, che fecero ornare di lumi, e rimasero
lungo vivere di un animale, e si diceva che la Madonna e  san  Giovanni Evangelista avevano mandato quella mula a Sofia
svaniva nell’anima dei fedeli e coraggiosi superstiti. A  San  Marino, vedendo che non v’era più volontà di combattere
Invano lo sposo si affaticava a persuaderla di rimanere a  San  Marino: incinta, spossata, inferma, non vi fu verso di
dal Teatro della Commedia, che si sta costruendo in Piazza  San  Fedele. Al Fossati ed al Nuovo Teatro Re si danno operette
emesso dalla Presidenza, o dato da un socio. Teatro  San  Simone, ccupato dalla Società di dilettanti Gustavo Modena.
d' estate si fa musica nel giardino dei caffè Cova in via  San  Giuseppe, in quello del Rinascimento al Corso Venezia, e
Regia Casa di Pena. Barriera. Stazione Centrale. CHIESE.  San  Bartolomeo. ALBERGHI. Cavour. Manin. Firenze. Percorrendo
Roma, la più importante strada della città, il tratto da  San  Nicola alla Carità, fino alle Chianche della Carità, vale a
con la malinconia dei grandi fabbricati inutili; quello di  San  Pasquale a Chiaia, è addirittura chiuso; il venditore
e trovare degli uomini che dormono sotto il porticato di  san  Francesco di Paola, col capo appoggiato alle basi delle
e delle bimbe, che dormono sugli scalini delle chiese di  san  Ferdinando, santa Brigida, la Madonna delle Grazie,
che giusto a due passi da via Roma, vi sia il Chiostro di  San  Tommaso d'Aquino, dove non vi sono più monaci, ma che è un
d'Adda, disegno dell'architetto Arganini. La chiesa di  San  Francesco da Paola che vedesi nella stessa via del Giardino
quel momento l'aerostato si librava quasi sopra  San  Paolo, piccola isola che è situata fra quella Brettone e
Maddalene, che occupano quasi il centro del grande golfo di  san  Lorenzo; al sud-ovest l'isola frastagliata del Principe
s'ingolfa entro Terranova. Fra queste due isole e quella di  San  Paolo, i due aeronauti scorsero un legno a vapore, che
da Sidney la vostra fuga in pallone alle autorità di  San  Giovanni o di Harbour-Grace, e queste hanno lanciato
grande altezza, filava maestosamente sopra il golfo di  San  Lorenzo, avvicinandosi alla grande isola, che pareva gli
la quale gli consegnò una medaglia d'oro con l'effigie di  san  Marco raccomandandogli di non separarsene mai, e via a
invece d'incontrare le navi della Serenissima Repubblica di  San  Marco, i viaggiatori trovarono molti bastimenti turchi, che
di bronzo e d'argento, quella d'oro con l'effigie di  san  Marco, datagli dalla madre al momento della partenza, e,
della partenza, e, intenerito da quel ricordo, disse: -  San  Marco benedetto, voi che prendeste a simbolo il leone,
in pieno petto il moro, che cadde rantolando per terra. -  San  Marco benedetto, e tu, madre mia, abbiatevi un giuramento:
di scorgere dinanzi agli occhi la faccia rannuvolata di  san  Marco. - No, - rispose con fermezza, - io non cederò alla
un punto solitario del giardino e si buttò in ginocchio. -  San  Marco benedetto, datemi un suggerimento, un'ispirazione per
nel petto i potenti artigli; ma Valfredo, invocato che ebbe  san  Marco, stese le mani, e, afferrato il leone per le gambe,
con la lingua incominciò a leccare le palme di Valfredo. -  San  Marco, vi ringrazio di avermi fatto il miracolo! - esclamò
che si avanzavano per legarlo, urlò: - A me, leone di  san  Marco! A quel grido la fiera si scosse, ruggì, e,
dalla fiera, gridando: - A me, cristiani, per il leone di  san  Marco, noi siamo liberi! A un tratto una folla di
e pittori, fece costruire una ricca cappella in onore di  san  Marco, nella quale ordinò che fosse trasportato il cadavere
di Giuseppe II nell'area ove già sorgevano i monasteri di  San  Dionigio, che ricordava l'arcivescovo Ariberto, demolito
è ora vuoto di quelle reliquie, le quali, poste in  San  Giorgio per salvarle dalle mani del Barbarossa, furono
l'ascesa a Recanati come ad un santuario? La sosta a  San  Vitale presso Classe con quei gran gigli simmetrici per
sono mai uscite dalla mia famiglia. Ecco il campanellino di  san  Romano, che ha un suono che si sente a qualunque distanza e
che corre colui che lo possiede. Il coltello appartenne a  san  Donato, e tutto ciò che tocca sfugge agli incantesimi dei
maghi e del Demonio; il bastone poi è quello del glorioso  san  Francesco, e conduce dove uno vuol andare. Ti do il
le scarpe, ed uscì dal podere appoggiandosi sul bastone di  san  Francesco. Quando giunse a un crocevia, conficcò il bastone
merenda, e la ragazza, trovando sulla tavola il coltello di  san  Donato, lasciato lì da Gosto, lo prese per servirsene, caso
cristiani, - disse Santina, cavando di tasca il coltello di  san  Donato. Ma quando stava per toccare con quello il primo
tutta la gente che ella aveva salvata. Il bastone di  san  Francesco ubbidì subito, e prima che il bastimento
Santina toccò lo Scoglio del Diavolo col coltello di  san  Donato, e lo Scoglio sprofondò nei gorghi del mare. Dopo
Mercè loro sorsero in Casentino tre chiese in onore di  san  Romano, di san Donato e di san Francesco, che erano stati i
sorsero in Casentino tre chiese in onore di san Romano, di  san  Donato e di san Francesco, che erano stati i santi
tre chiese in onore di san Romano, di san Donato e di  san  Francesco, che erano stati i santi protettori della madre.
che si nascondeva, quasi, in un cantoncello, a un grande  san  Michele Arcangelo, posto nel centro della bottega, grande
la tunica e i suoi piccoli piedi non si vedevano. Un  san  Giuseppe, alto mezzo metro, era, invece, tutto di legno e
bastone, però, vi era un mazzolino di fiori artificiali. Un  san  Vincenzo Ferreri misurava due terzi della persona,
Non così la statua del bello e temibile e terribile  san  Michele, centro di tutta quella singolare e curiosa coorte.
di dolore e di collera. Ma, in tutto questo, il viso di  san  Michele era roseo come quello di una fanciulla, e dei
qualche altra statua, ma minore, appariva non finita. Un  san  Rocco, per esempio, tutto di legno e stucco, posato sovra
cristiana gli assegna per fedele compagno. Di questo  san  Rocco, non eran completi che il viso, le mani e una delle
il resto era grezzo: e il fedel compagno era informe. Un  san  Biagio, un mezzo busto, appena appena iniziato, aveva il
aveva avuto bottega, in quel singolarissimo vicolo di  san  Biagio dei Librai, ove non si traffica, non si vende e non
verso il Divino Amore, verso il Corso di Napoli, verso  San  Giovanni Maggiore e, infine, quasi sulla soglia della
coscienza dell'artefice: come l'azzurro degli occhi di  san  Giovanni Evangelista, colui che dormì sul petto di Gesù,
delle guance di Maria Egiziaca, come la barba a punta di  san  Francesco d'Assisi. Forse, Domenico Maresca, nel suo amore
globo, stretto nella sua manina, sul piedistallo da darsi a  san  Ciro, sulle frecce coperte di acciaio che avevan trafitto
Ciro, sulle frecce coperte di acciaio che avevan trafitto  san  Sebastiano. Le discussioni, lira a lira, soldo a soldo,
così, improvvisamente, sant'Antonio di Padova, per esempio,  san  Francesco di Paola, san Filippo Neri: ed egli aveva fatto
di Padova, per esempio, san Francesco di Paola,  san  Filippo Neri: ed egli aveva fatto anche qualche viaggetto,
bottega di Domenico Maresca partivano gli Ecce-Homo , i  san  Luigi Gonzaga, i san Catello, i san Matteo, in grandi
Maresca partivano gli Ecce-Homo , i san Luigi Gonzaga, i  san  Catello, i san Matteo, in grandi casse, imballati
gli Ecce-Homo , i san Luigi Gonzaga, i san Catello, i  san  Matteo, in grandi casse, imballati accuratamente, come
Maresca, a cui premeva assai di lavorare intorno al suo  san  Michele, domandato con grandi insistenze dal parroco di
da quanti avevan messo insieme il denaro, per avere un  san  Michele nuovo, loro protettore, aveva fatto accendere da
Ascione; e se si vuol vestir bene una santa Genoveffa, un  san  Ciro, si deve venire da me. Don Mimì, l'anno scorso una
che seguitava a tirar fuori l'argento sulla corazza di  san  Michele. - ... anticiparmi cinque lire. - Io vi ho
una grande fabbrica di medicine, fuori Napoli, verso  san  Giovanni a Teduccio: e don Carluccio sposò un'altra
uno sforzo. Don Domenico era tornato presso la statua di  san  Michele, ma non aveva ripresa la stecca. - Tante grazie,
aveva ricominciato a lavorare, assiduamente, intorno al suo  san  Michele. Il taciturno stuccatore, accanito alla fatica,
di essere sfuggito a un ladro. Più tardi, lentamente, da  san  Giovanni Maggiore, si avvicinarono due carabinieri, muti,
suonare, la notte di sabato santo, la campanella detta di  San  Giovanni e poi nella processione della Inchinata, la
Quella fuga, accompagnata dal suono della campana di  san  Giovanni, le aveva acceso l'immaginazione. La gnà
Ora la lotta era presso il Parroco. La campanella di  San  Giovanni si concedeva al migliore offerente. Il Parroco
Tu rappresenteresti il più amato discepolo di Gesù Cristo,  San  Giovanni evangelista. Gesù è risuscitato. La Madonna e le
l'Angelo ha detto a Maria Maddalena: - Non è qui! - E così  san  Giovanni va attorno per avere notizie del Signore
morto crocifisso. - 'Ntio! 'Ntio! 'Ntio! E come se tu fossi  San  Giovanni!... Dunque che daresti? E il parroco notava il
la banda andava dietro a colui che sonava la campanella di  San  Giovanni, con gran rumore di tamburo, di gran cassa e di
fosse presente e l'approvasse, perché la campanella di  San  Giovanni, e il montone al forno, e i maccheroni e le
Mistero Sacro, dove facevano da personaggi la campanella di  San  Giovanni, la Madonna avviluppata col manto di lustrino
ripeteva le istruzioni a colui che doveva fare da  San  Giovanni, e ai quattro giovani massai che regalavano due
Signore Resuscitato e va ad attendere nella chiesetta di  San  Rocco, voi, figliuolo caro, dovete correre su e giù, tra le
la Madonna innanzi, il Signore Resuscitato dietro, e  San  Giovanni con la campanella 'Ntio! 'Ntio! quasi per invitare
novella, e Maso e la Carola, scherzando, le domandavano se  san  Romano aveva dato anche a lei l'anello con le tre pietre.
ad un tratto cadde sfinita per terra e nel cadere disse: -  San  Francesco, voi che aveste tanta pietà dei poverelli,
Grifo e Leone che aveva accomodati nel canestro. Il beato  san  Francesco scese dal Cielo, dove gode la gloria di Dio, si
dalla neve, alzò gli occhi al cielo e invocò l'aiuto di  san  Francesco. Il Santo scese dal Cielo per visitare la povera
Mentre madonna Bice, gettatasi in ginocchio, ringraziava  san  Francesco di quel nuovo miracolo operato per sottrarla,
disagioso cammino dalla Verna a qui, per ordine del beato  san  Francesco, il quale mi ha ingiunto di disputare la tua vita
a pregare con maggior fervore di prima, implorando da  san  Francesco che intenerisse con un raggio della sua fede
raggio della sua fede quell'anima indurita nel peccato. E  san  Francesco apparve in sogno al vicario e gli parlò con
cuore indurito del vicario si commosse a quelle parole di  san  Francesco. - Se potessi ritrovare madonna Bice e ricondurla
meravigliò udendolo parlare in quel modo, perché sapeva che  san  Francesco aveva la virtù di operare grandissimi miracoli; e
dinanzi quel grande peccatore ammansito dalla parola di  san  Francesco, e ringraziava umilmente il venerato capo del suo
e i figli suoi avevano passato un anno, e che dedicò a  san  Francesco. L'acqua della fontana, che aveva servito a
... Le serpi poi sono al mio comando ... Tutta grazia di  San  Paolo, perchè son nato la notte del ventinove di giugno.
pel collo a guisa di spada ... . - Questa è la spada di  San  Paolo! Gli uomini, il Soldato , massaio Turi, guardavano
cui coperchio era incollata una rozza stampa raffigurante  San  Paolo con due serpi ritte dappiè ai due lati. Scurpiddu si
le irrequiete non sguisciassero fuori nuovamente, - E  San  Paolo protegga il massaio e tutti gli uomini di questa
del Re. Al. palazzo reale è unita una chiesa dedicata a  San  Gottardo, pur fatta erigere da Azzone, la quale conserva
se ti cerchi un podere, non lo potrai avere altro che per  San  Martino; e vuoi che tutti questi mesi si viva a questo
cattura e di morte, e Bencio, con quel foglio, se n'andò a  San  Godenzo, dove i fiorentini tenevano guarnigione, e chiese
Dopo cinque giorni, mentre era nella sua bottega dietro Or  San  Michele, eccoti la servigiala a dirgli che andasse subito
il ponte Rubaconte, ora Ponte Vecchio, prese per la costa  San  Giorgio, e in poco tempo giunse, sudato e trafelato, nel
partire, con Bencio, immediatamente per il monte. Giunti a  San  Godenzo, si fecero accompagnare dai servi di Giustizia
servi di giustizia: - Messere, io conosco una vecchia di  San  Godenzo, che, senza andare mai fuori di casa, fa venire a
alcune ore a pensare, e rivolse una fervida preghiera a  san  Giovanni, protettore della sua città. Finalmente poté
il fiorentino, il quale si allontanava in direzione di  San  Godenzo portando in collo la capra e il barbagianni, che
egli, così afflitto e sconsolato com'era, si recò a Or  San  Michele e adunò tutta la congrega dei lanaioli, mostrando
di voti, e il popolo acquistò sempre maggiore devozione per  san  Giovanni Battista. Alla sua morte, Bencio lasciò la metà
sulle ville fiorite della via Appia Nuova. Dalla porta  San  Giovanni le carrozze giungevano continue al passo; talvolta
eleganti. Oh! il duca di Astura con la principessa di  San  Secondo! - esclamarono cento voci, e allora gli stessi
non interrompendo la conversazione con la principessa di  San  Secondo. Ogni anno egli la conduceva una volta, il giorno
Le dame continuavano a giungere. Ora la principessa di  San  Secondo era seduta alla destra della duchessa di Astura e
Don Franco stava per andare verso la principessa di  San  Secondo per offrirle il braccio e condurla a tavola, quando
onori la duchessa d'Astura, presero posto la principessa di  San  Secondo, la duchessa di Bitteto, madame de Louvois e
si turbò e avrebbe voluto interrogarlo, ma il principe di  San  Secondo, che era in faccia al duca, le impedì di parlare.
incassate in tralci di bronzo dorato. La principessa di  San  Secondo si avvicinò allora al duca e gli disse, accostando
poi. - So che si occupa dei ricoverati nell'ospizio di  San  Giuseppe. Hanno tanti bisogni quei piccini, - diss'ella.
già preludiava. Il duca cinse la vita della principessa di  San  Secondo e dette il segnale del ballo. Soltanto verso le due
prima mi ha storpiato il braccio destro, e poi la gamba; ma  san  Luca, mio protettore, e Voi, mio Angelo custode, volete
ebbe fiato, invocò tutti i santi del Paradiso e per ultimo  san  Francesco, che aveva ricevute da Gesù le stimate sul fiero
merlo della mia torre, io farò larghe elemosine alla Verna.  San  Francesco andò sotto la torre, e alzando le palme, in cui
cui erano i segni gloriosi della passione di Gesù, disse: -  San  Luca ti ha mandato qual messaggio di dolore; io ti comando
Diavolo. Il conte Guido non era stato solo a tener dietro a  san  Francesco. I suoi famigli, i suoi vassalli e la gente che
e la gente che incontravano per via, ingrossava il corteo.  San  Francesco pregava a voce alta, e tutti quelli che lo
bianca, che si perdeva nel cielo, esclamò: - Gloria a  san  Francesco! - Gloria! - risposero i terrazzani in coro. Il
onore abitando il suo castello, poiché un uomo per il quale  san  Francesco scendeva dal Cielo, era una benedizione per una
e preso il bastone, come soleva per andare all'abbazia di  San  Fedele, scese al piano; quindi, mirando sempre il gran
fin lassù erasi propagata la fama del miracolo operato da  san  Francesco in favore del vecchio di Gerusalemme, come lo
in que- gli anni aveva ancora luogo attorno alla piazza di  San  Marco, sembrava tale e quale uno dei cantori dipinti l'anno
spesso i suoi allievi a cantare in coro nella cappella di  San  Marco; ma prima voleva che andassero in un bacaro a berne
senti solido, ti senti incrolla- bile come il campanile di  San  Marco". E il vecchio lungo, entusiasmato, schizzava
facendo accorrere sulle calate tutta la popolazione di  San  Domingo; poi vi fu un po' di sosta, perché la Nuova
- E allora corriamo anche noi e cerchiamo di lasciare  San  Domingo prima che spunti il sole. Gli spagnuoli
vecchio squalo. In marcia! Non voglio trovarmi ancora a  San  Domingo al sorgere dell'alba. Gettarono le vesti e la spada
del Sol, che era in quel tempo una delle principali di  San  Domingo e che metteva nell'aperta campagna. Due
- Che vorrei sapere chi siete e perché siete fuggito da  San  Domingo, mentre era stato dato l'ordine d'impedire l'uscita
inutilmente le nostre spade. La mia dorme da due anni in  San  Domingo e minaccia di non saper piú uscire dal fodero.
a chi meglio mi piace. - Conoscete S. Josè? - Conosco mezzo  San  Domingo. - Sapreste condurci nella tenuta della marchesa di
delle navi e ad arrampicarsi sulle alberature. A quei tempi  San  Domingo, al pari della vicina Cuba e della Giamaica, aveva
Spero che non ci farete perdere in mezzo alle boscaglie di  San  Domingo. - Zitto, signore! - Che cosa c'è ancora? Se è
passeggiata notturna! Era molto meglio restarcene a  San  Domingo. - Zitto, eterno brontolone! - sussurrò il conte. -
- E queste sono le splendide passeggiate che si fanno a  San  Domingo - disse Mendoza. - Preferisco quelle che si fanno
(due guanciali!) ciò che sempre s'innova. Carlo, ne  san  più assai gli immensi boschi sovra cui sono i secoli
nelle vene il sangue d'un giaguaro. - Se vi fossero in  San  Domingo cento di quei bucanieri, non so come finirebbero le
Era necessario salvarvi un'altra volta, perciò ho lasciato  San  Domingo. Gli ospiti che hanno diviso con me la mia tavola,
- Non lo so - rispose la marchesa. - Come vi ho salvato a  San  Domingo, vi salverò anche qui. Anzi mi diverto in questa
all'uomo e vedremo se sarà più astuto il governatore di  San  Domingo o la marchesa di Montelimar. - Voi correte però il
intera. - Con qual diritto? - Ordine del governatore di  San  Domingo. - Comincia a diventare noioso quel signore! -
potrà resistere ad un ordine scritto dal governatore di  San  Domingo. - Che ci vengano a scovare? - Non saprei che cosa
- rispose il signor di Ventimiglia. - E me fra i boschi di  San  Domingo, presso Puerta del Sol aggiunse il guascone. - Ma
cosa sta per succedere. Gli archibugieri del governatore di  San  Domingo pareva che avessero affatto dimenticato lo scopo
bevuto. La bevuta degli archibugieri del governatore di  San  Domingo durò una buona mezz'ora, poi tutti se ne andarono,
A dritta l'una ed a sinistra l'altra? - Si, capitano. - Per  San  Patrick, - esclamò sir William, - Che occhi hanno i due
il tempo di mandare un ah! e precipitò in mare. - Per  San  Patrik! - esclamò il Corsaro. - Si massacra la mia gente!
aveva potuto continuare la sua velocissima marcia. - Per  San  Patrick! - esclamò il Corsaro. - Tirano come novizi! Signor
a sinistra! Pronti per l'abbordaggio! Tuoni per  San  Patrik! Prenderemo il treponti, se non lo caleremo a fondo.
in questa occasione. Io non sono un mendicante, ma bensì  san  Giuseppe in persona, mandato dalla Madonna in terra, dietro
belle assi corte della lunghezza appunto di una tavola. -  San  Giuseppe benedetto! - esclamò il ragazzo. - Davvero che mi
e lavori con voglia, ragazzo mio; ma chi ti ha insegnato? -  San  Giuseppe! - rispose Fazio umilmente; e lì in quattr'e
e Fazio li passò pregando continuamente il suo protettore  san  Giuseppe di far palese la sua innocenza. Non gl'importava
frate che lo accompagnava. - Sono innocente! Innocente, e  san  Giuseppe lo sa! - Zitto, ladro! assassino! - ripeteva la
palco. In quel momento Fazio fece una nuova invocazione a  san  Giuseppe e si rassegnò a morire, pregando che gli fosse
stamane quando mi è apparso il glorioso sposo di Maria,  san  Giuseppe, e mi ha detto: "Inforca un asino e corri a
la facilità con cui lavorava con gli strumenti donatigli da  san  Giuseppe, volle con esse costruire in Bibbiena una chiesa
Fu in quel tempo che da noi crebbe molto la venerazione per  san  Giuseppe, e di lui non erano soltanto devoti i falegnami,
torto a negarlo. In procinto d'ereditare il grosso fondo di  San  Donato, egli aveva trovato non inutile, nella sua perfetta
affari dell'amministrazione i dintorni di Chiaravalle, e di  San  Donato, il vecchio Maccagno incontrò in varie riprese la
il povero sor Paolino, che vede venir innanzi con spavento  San  Martino, e che senza questa combinazione non saprebbe più
che bel giovane! e che partito! si calcolava che solamente  San  Donato valesse duecento mila lire e che il fittabile
fittabile pagasse l'affitto col solo reddito del latte. E  San  Donato era a due passi dalle Cascine, sicché poteva dire di
sopra un libro utile e morale. Vivete sani e amatemi.  San  Terenzo (Lerici), 27 luglio 1868
da caffè, nei ritrovi, passeggiando su e giù in piazza di  San  Marco o sul Molo non si parlava d'altro. C'era come
nessun patto, anzi avesse fatto veni- re dalla basilica di  San  Petronio un cantore stupendo, talché il di- sgraziato basso
tempo di pigliare il suo posto consueto nella cappella di  San  Clemente, di fianco al presbiterio vuoto, ove si al- zava,
quella dell'orchestra, la quale stava sopra la cappella di  San  Clemente e non poteva quindi essere ve- duta da Nene,
uscivano dalla chiesa, formando capannelli in piazza di  San  Marco e sotto le Procuratie. Quando poté principiare la
ha esclamato: - Ah, guarda: qui c'è il nostro sposalizio di  San  Francesco al Monte! - A queste parole mio cognato s'è
dunque, ha strappato le pagine del suo sposalizio a  San  Francesco al Monte, ne ha fatto una palla e l’ha buttata
spagnuoli, si erano specialmente stabiliti nell'isola di  San  Domingo, la piú ricca di selvaggina. Per la maggior parte
allora, come abbiamo già detto, abbondantissimi in  San  Domingo. Del resto la sola carne di bue o di maiale,
lotta, i loro stabilimenti sulle isolette che circondano  San  Domingo. Non andavano piú ormai alla caccia che in grosse
da un gruppo di filibustieri, sono giunte dall'isola di  San  Giovanni. Pare che si siano stabiliti colà per dare la
me un miserabile bucaniere, un macellaio delle foreste di  San  Domingo! ... Maledetto giuoco! Sei stato la mia rovina! -
di Ventimiglia con voce dolce. - Gli uragani durano poco a  San  Domingo - rispose il bucaniere con un triste sorriso. -
Volete che ci mettiamo in cammino? Non giungeremo a  San  Josè prima dell'alba, ed in questo paese è meglio marciare
sa mai dove si fermano. La marchesa però è troppo potente a  San  Domingo per non proteggervi. - Ne ho avuto la prova. -
gran signur. 'l re cön la Regina l'an piàla bin për man, a  San  Giuan l'an mnàla, en Piassa San Giuan. - Da già che a l'è
l'an piàla bin për man, a San Giuan l'an mnàla, en Piassa  San  Giuan. - Da già che a l'è cusì, da già ch'a l'è destin,
Torino? Sì. La cupola della Metropolitana, il campanile di  San  Lorenzo, i Santi Martiri ... Ma quale spaventosa
nefasto presagio ... ". E poco oltre all'angolo di Via  San  Francesco da Paola uno scrivano pubblico legge ad alta voce
attraverserà la città di Torino uscendo di Palazzo a Piazza  San  Giovanni per Via Dora Grossa, Piazza Castello, Via Nuova,
tutte le belle dame della nobiltà subalpina, la Marchesa di  San  Damiano, la Marchesa d'Ormea, la Contessa Morozzo, la
Contessa Morozzo, la Contessa Della Rocca, la Marchesa di  San  Germano, la Marchesa di Cinzano, la Contessa di Salmour, la
a divise vivacissime. Lungo Via Santa Teresa e Piazza  San  Carlo, lungo Via Nuova, sono tutti gli altri Corpi della
in una stretta d'ultimo addio. - La bela Carôlin! La piazza  San  Carlo è convertita in una sala immensa: "sta una tavola ivi
colline, la riga della marina lontana e il cupolone di  San  Pietro. Ah! Il cupolone di San Pietro, l'abbocco a momenti.
lontana e il cupolone di San Pietro. Ah! Il cupolone di  San  Pietro, l'abbocco a momenti.
Nostra Signora mia del Buon Consiglio! Ma ad un tratto vidi  San  Giorgio con in testa la luna piena, ed in mano una leppa
Fra le altre cose egli vedeva il nuraghe col gigante ed il  San  Giorgio del sogno febbrile di zia Varvara; ma la luna si
le statue di Martino V e di Pio IV de' Medici, quella di  San  Bartolomeo dell'Agrati, i bassorilievi del capocroce allo
fe' più matrimoni che il Patriarca, quello che li fa là in  San  Marco. Tienle un po' il braccio alzato... Ecco già un
nulla." "Malgrado la sua paura!" disse l'irlandese. "Per  San  Patrick mio patrono, mi pare che il vostro servitore sia
fusi e v'inietto dentro i miei 400 metri cubi di gas." "Per  San  Patrick, mio protettore! Voi avete pensato ad ogni cosa!"
quando un'acuta detonazione risuonò sotto l'aerostato. "Per  San  Patrick!" urlò, "cosa scoppia?" "Una granata," rispose