Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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a mezzogiorno era quasi a picco sulla mia testa, eppure c'  erano  ancora chiazze di neve sui prati. Poco più in basso c'
ancora chiazze di neve sui prati. Poco più in basso c'  erano  greggi, pastori e sentieri: si vedeva il fondo della valle,
case di pietra, non tanto belle ma solide: alcune invece  erano  di legno, sospese a qualche palmo dal suolo perché
mi è sembrata un' invenzione intelligente. I tetti non  erano  di paglia, ma di pietre larghe e piatte; la birra non la
Ho visto subito che in alto, nelle pareti della valle, c'  erano  fori nella roccia e colate di detriti: segno che anche da
Tringo e scendeva a monte della gola, in un luogo dove c'  erano  bestie cornute che muggivano, e quindi (ho pensato io)
Ero stanco, sono sceso e mi sono fermato dai pastori.  Erano  diffidenti, ma conoscevano (fin troppo bene) il valore
detto, dove vivono loro e tengono il fieno e le provviste.  Erano  gente scontrosa, di poche parole, ma non avevano armi e non
pendevano stalattiti lunghe come le mie dita. Per terra c'  erano  paletti di legno infracidito e frammenti d' ossa, pochi e
il resto dovevano averlo portato via le volpi, infatti c'  erano  tracce di volpi e forse di lupi: ma un mezzo cranio che
valle triste, fino a che questa è sboccata nel piano. C'  erano  prati e campi di grano, e un odore aspro di sterpi bruciati
ci sono fermato, anche perché il mio oro volgeva alla fine.  Erano  pescatori e gente strana, che veniva per nave da vari paesi
i punti cardinali e le distanze; ma insomma, su un punto  erano  tutti d' accordo, e cioè che navigando verso sud, chi
ma che i cavalli, i buoi, perfino i conigli e i polli,  erano  invece minuscoli; che comandavano le donne e facevano la
guardavano le bestie e filavano la lana; che questi giganti  erano  divoratori d' uomini, e in specie di stranieri; che era una
e non si possono rialzare più. Sul fatto dei metalli, però,  erano  tutti d' accordo; molti mercanti e capitani di mare avevano
isola a terra carichi di metallo greggio o lavorato, ma  erano  gente rozza, e dai loro discorsi era difficile capire di
Altri chiamavano "sider" sia il ferro, sia il ghiaccio, ed  erano  così ignoranti da sostenere che il ghiaccio delle montagne,
Anche nel porto avevo visto che tutte le navi alla fonda  erano  rosicchiate: non c' è niente da fare, mi ha detto il
entrati in un piccolo porto a forza di remi: intorno, c'  erano  scoscendimenti di granito, e schiavi che scolpivano
di granito, e schiavi che scolpivano colonne. Non  erano  giganti, e non dormivano nelle proprie orecchie; erano
Non erano giganti, e non dormivano nelle proprie orecchie;  erano  fatti come noi, e coi marinai si intendevano abbastanza
dove penso che nessuno avesse mai cercato: infatti non c'  erano  pozzi né gallerie né discariche, e neppure c' erano segni
non c' erano pozzi né gallerie né discariche, e neppure c'  erano  segni apparenti in superficie; i sassi che affioravano
segni apparenti in superficie; i sassi che affioravano  erano  come tutti gli altri sassi. Ma poco sotto il piombo c' era:
somigliante ad un cappello d’operaio. Le ghette di cuoio  erano  state abbandonate da Marzio ed il suo abito di color
briganti, ma per di più traditori! Ma mi direte: quelli  erano  repubblicani, gente infesta al mondo. E cosa eravate voi,
se pure ne avete una. E a Castelfidardo, a Gaeta, non  erano  republicani che assaltavate! Con che legalità, con che
e Goldbaum da due giorni si  erano  allontanati dal campo base: avevano tentato invano di
piccola ansa del fiume; i Siriono li stavano aspettando,  erano  molto eccitati, avevano tentato di spegnere il fuoco
rozze scodelle e con i secchi, dono dei due inglesi, ma non  erano  riusciti a salvare nulla. Difficile pensare a un
pensare a un sabotaggio: i loro rapporti coi Siriono  erano  buoni, e del resto, questi ultimi non avevano molta
a quel giorno i contatti dei due etnografi con i Siriono  erano  stati sommari. Solo con molta fatica, e corrompendolo con
e corrompendolo con il dono di due scatole di Corned Beef,  erano  riusciti a vincere la diffidenza di Achtiti, che era l'
una città. Achtiti fece portare loro da mangiare:  erano  gamberetti di fiume, crudi, quattro a testa; due noci
e fece loro osservare che la qualità e la fibra del legno  erano  le stesse. Ritornò alla capanna, e ne uscì questa volta con
nel profondo della terra, di là dei fiumi e della foresta.  Erano  penosamente consci dell' inadeguatezza della loro difesa:
due e li chiusero in una capanna di solidi tronchi; non c'  erano  aperture, la luce entrava soltanto dagli interstizi del
molte cose su tutte le civiltà umane antiche e recenti, si  erano  interessati a tutte le tecnologie primitive, alle
una selce perché Achtiti glielo aveva insegnato, e non  erano  stati in condizione di insegnare ad Achtiti proprio niente:
mani sotto un altro cielo. Dopo quasi un mese di prigionia  erano  a corto di idee, e si sentivano ridotti all' impotenza
Siriono. Mancavano le materie prime da cui partire o, se c'  erano  nelle vicinanze, loro non sarebbero stati capaci di
dell' utilità di lavarsi col sapone. Alla fine, si  erano  ridotti ad un progetto modesto: avrebbero insegnato loro a
per ungersi i capelli, ed anche per gli stoppini non c'  erano  difficoltà, si potevano ricavare dal pelo dei pécari
un fucile o un motore fuoribordo: le candele non  erano  molto, ma valeva la pena di provare. Stavano proprio
perché ogni termine più restrittivo sarebbe improprio. C'  erano  uomini, ed anche un buon numero di donne e di bambini. C'
uomini, ed anche un buon numero di donne e di bambini. C'  erano  cattolici, ebrei, ortodossi e mussulmani; c' erano bianchi
C' erano cattolici, ebrei, ortodossi e mussulmani; c'  erano  bianchi e gialli e diversi negri in divisa americana;
sorprendenti, pane e tè. Durante il nostro breve soggiorno  erano  al potere gli ungheresi: cucinavano degli spezzatini
fra gli scompartimenti destinati ai tre sessi: o se ce n'  erano  state, erano scomparse. L' amministrazione russa non si
destinati ai tre sessi: o se ce n' erano state,  erano  scomparse. L' amministrazione russa non si curava
amministrazione. Passammo a Sluzk una diecina di giorni.  Erano  giorni vuoti, senza incontri, senza avvenimenti a cui
eccezionale: ma tant' è, non molti a quell' epoca se ne  erano  accorti. Fu dato verso le dieci l' ordine di partenza, e
un anno di rasatura, a tutti, e a me in specie, i capelli  erano  ricresciuti curiosamente lisci e morbidi: a quel tempo i
curiosamente lisci e morbidi: a quel tempo i miei  erano  ancora molto corti, e Cesare sosteneva che gli ricordavano
conducesse a un villaggio: ora, se c' era un villaggio, c'  erano  anche le galline. Uscimmo all' aperto: era ormai quasi
un' altra volta. Arrivammo finalmente al villaggio. Non  erano  più di cinque o sei case di legno intorno a una minuscola
avevano smesso di schiamazzare, ed anche i cani si  erano  acquietati. Il vecchio col fucile ci rivolgeva delle
la riportammo in baracca, svegliammo i compagni che già si  erano  addormentati, riaccendemmo il fuoco, cucinammo il pollo e
imposte taglie immense alle popolazioni che queste non  erano  capaci di pagare. E come Napoleone, il gran ladro, cosi i
di uccidere, di lasciare in vita almeno il bove aratore;  erano  così ipoveri e quel bove rappresentava per loro una
avrebbero potuto arare i loro campi; eppoi essi, i soldati,  erano  fin troppo sazi e carne c'era là in abbondanza, allora essi
fin troppo sazi e carne c'era là in abbondanza, allora essi  erano  montati sulle furie; avevano scannato il bove, il mulo, le
magnifici, d'infinito valore. Con quanto riguardo non  erano  stati conservati in qualche chiesa, in quache palazzo, in
la cena: di qualche quadro di minor mole venduto. Ve ne  erano  tanfi quadri sui carri; nessuno li aveva contati, nessuno
su questi danni incalcolabili, e pensava che quei furti  erano  in buona parte inutili, perche non giovavano neppure alla
il passo ad altri treni che avevano la precedenza. Pochi  erano  treni passeggeri: erano convogli di vagoni merci che
che avevano la precedenza. Pochi erano treni passeggeri:  erano  convogli di vagoni merci che portavano esseri umani, ma
insegnato a tutti come si lavorano il rame e il ferro.  Erano  tutti figli di Lamec. Lamec era stato un misterioso
_ Sono militari. Sembrano inglesi. Le voci si avvicinarono:  erano  quattro o cinque persone, e si fermarono a parlare proprio
prima del diluvio. Line aprì la portiera. Sulla banchina c'  erano  quattro giovani in uniforme khaki linda e ben stirata.
usarle. Abbiamo avuto battaglie dure, ma dietro di noi c'  erano  le retrovie, le cucine, le infermerie e un paese che ci
solo gli ebrei italiani, ma molti ebrei stranieri che si  erano  rifugiati in Italia. _ Forse questo è avvenuto perché gli
italiani sono stati fascisti quando tutti gli italiani  erano  fascisti e battevano le mani a Mussolini; e quando sono
ne abbiamo incontrati molti, lungo la nostra strada, e non  erano  come noi. Noi non siamo DP, siamo partigiani, e non solo di
scale mobili che non funzionavano, sul piazzale stesso. C'  erano  italiani vestiti di stracci che tornavano in patria,
in stracci che aspettavano di partire per chissà dove; c'  erano  militari alleati, di pelle bianca e nera, nelle loro
pietra circolava qualche tram e qualche rara automobile; c'  erano  aiuole che erano state trasformate in orti di guerra, poi
qualche tram e qualche rara automobile; c' erano aiuole che  erano  state trasformate in orti di guerra, poi erano state
aiuole che erano state trasformate in orti di guerra, poi  erano  state saccheggiate ed abbandonate, e si stavano coprendo di
ed abbandonate, e si stavano coprendo di erbacce. Vi  erano  state montate delle tende, davanti a cui donne dall'
con latte, pentole e recipienti di fortuna. Tutto intorno  erano  palazzi smozzicati dalle bombe. Soltanto Pavel conosceva
e curiosi; mai, in tutto il loro lunghissimo cammino, si  erano  sentiti tanto stranieri. Era primo pomeriggio. Procedevano
alternavano alti edifici intatti, pretenziosi; molti negozi  erano  aperti, le vetrine rigurgitavano di merci piene di
i passanti che incontravano nelle strade del centro  erano  ben vestiti e rispondevano affabilmente alle loro domande,
avevano bisogno di tutto, e la confusione era estrema. C'  erano  uomini, donne e bambini accampati nei corridoi, famiglie
donne e bambini accampati nei corridoi, famiglie che si  erano  costruiti ripari con fogli di compensato o coperte appese.
nei visi degli italiani a cui dal Brennero in poi si  erano  rivolti c' era talora un lampo di diffidenza o di furberia,
il tedesco e lo parlava anche abbastanza bene: non c'  erano  grosse difficoltà per intendersi, ma Pavel si piccava di
di profughi polacchi e ungheresi, ma le camerate  erano  ampie, previste per almeno due o trecento persone, e bene
contava poco, e invece c' era un grande movimento di merci.  Erano  casse di viveri e di medicinali, ma alcune erano troppo
di merci. Erano casse di viveri e di medicinali, ma alcune  erano  troppo pesanti perché si potesse credere alle scritte che
fra gli uomini di Ruzany brontolarono che loro non si  erano  aperta la strada combattendo, dalla Bielorussia fino in
i gedalisti si accorsero presto che alcuni elementi  erano  stanziali: evitavano di mettersi in vista, ma dovevano
Due soprattutto attirarono l' attenzione di Mendel.  Erano  sulla trentina, atletici, agili nei movimenti; parlavano
lontani fra loro, e il naso affilato, diritto e breve,  erano  rimasti quelli, e quello il pallore teso delle guance, che
che non fossero nude. Nel salotto della signora S. c'  erano  molti invitati, tutti italiani. Alcuni erano vestiti con
signora S. c' erano molti invitati, tutti italiani. Alcuni  erano  vestiti con eleganza, altri erano in abiti logori, altri
tutti italiani. Alcuni erano vestiti con eleganza, altri  erano  in abiti logori, altri ancora indossavano le divise degli
avrebbero paura di noi. La padrona di casa era in ansia.  Erano  suoi, quei cinque: una sua trouvaille, una sua scoperta, e
dall' inizio del ricevimento. Chi era tutta quella gente?  Erano  proprio ebrei, lui e sua moglie? E la casa era loro? Non
proprio ebrei, lui e sua moglie? E la casa era loro? Non  erano  venuti i tedeschi, anche a Milano? Come si erano salvati,
loro? Non erano venuti i tedeschi, anche a Milano? Come si  erano  salvati, loro e tutte le belle cose che si vedevano
cose che si vedevano intorno? Tutti gli ebrei italiani  erano  ricchi come loro? O tutti gli italiani? Tutti avevano case
come si fa con i bambini non tanto svegli. Ma certo, loro  erano  ebrei, tutti quelli che si chiamano S. sono ebrei. Gli
no, non tutti: ma è poi una faccenda così importante?  Erano  amici, ecco tutto, gente per bene, che desiderava conoscere
Milano è una città ricca. Ricca e generosa, molti ebrei  erano  rimasti in città, nascosti o con documenti falsi; i vicini
per un rifiuto: addussero pretesti vaghi, di fatto  erano  intimiditi, non si sentivano all' altezza della parte che
Gedale. La padrona di casa colse il momento in cui i cinque  erano  riuniti e presentò loro un altro amico, un giovane alto e
i suoi compagni non avevano nulla contro Stalin, anzi, gli  erano  grati per aver abbattuto Hitler; ma che le loro case erano
erano grati per aver abbattuto Hitler; ma che le loro case  erano  distrutte, avevano il vuoto alle spalle, e speravano di
e si allontanò. A Mendel, neppure le facce degli italiani  erano  chiare; le loro espressioni, le loro smorfie, non riusciva
privata, ordinata e pulita, ma molti vetri delle finestre  erano  sostituiti con pannelli di legno compensato, e sugli altri
sostituiti con pannelli di legno compensato, e sugli altri  erano  incollate strisce di carta incrociate. Ròkhele era in una
una pistola infilata nella cintura. Due dei suoi compagni  erano  seduti sul pavimento e sembravano ubriachi; gli altri due
trascinandosi dietro una suora e il medico di guardia.  Erano  tutti e tre spaventati, per motivi diversi; Isidor gridava
abbracciarono Isidor, i cui occhi, arrossati dalla veglia,  erano  divenuti lucidi. Uscì anche il dottore, batté la mano sulla
avevano sgombrato anche la zona alberata e che tutti si  erano  ripiegati sui loro accampamenti, certi di non venire più
non sarebbero tornati alla riscossa, i tre uomini che  erano  stanchissimi si ritrassero nelle loro stanze non certo
bram nel cortile che si estendeva dinanzi al bengalow. Vi  erano  più di ottanta vasi, della capacità di due e anche tre
dell'incendio che divorava le terrazze contro cui si  erano  fino allora infranti i loro sforzi e fors'anche avvertiti
avamposti celati sotto gli arbusti spinosi, che le cinte  erano  state sfondate, non avevano indugiato a lasciare i loro
stanze del bengalow, poi appena vide che i suoi uomini  erano  in salvo, fece tuonare le spingarde per simulare una
le spingarde per simulare una disperata difesa. I dayaki  erano  allora davanti alle cinte. Vedendole in parte abbattute
Vedendo quei recipienti, i dayaki per la seconda volta si  erano  arrestati. Un resto di diffidenza li tratteneva ancora non
contenere. L'alcol che si sprigionava dai coperchi, che  erano  stati appositamente smossi, non tardò a giungere ai loro
- Bram! Bram! Fu il grido che uscì da tutte le gole. Si  erano  precipitati sui vasi, strappando i coperchi e tuffando le
Invano i capi si sfiatavano per cacciarli innanzi. I dayaki  erano  diventati ostriche attaccate al loro banco colla differenza
ostriche attaccate al loro banco colla differenza che si  erano  invece incrostati ai vasi. Ottanta vasi di bram! Quale
ai vasi. Ottanta vasi di bram! Quale orgia! Mai si  erano  trovati a simile festa. Avevano gettato perfino gli scudi
alle terrazze. Si udivano gli scoppi delle spingarde che  erano  state abbandonate ancora cariche. Degli uomini s'aggiravano
s'aggiravano affannosamente trascinando i guerrieri che si  erano  ubriacati e che correvano il pericolo di essere bruciati
nel kampong e, non udendo più nè spari nè grida di guerra,  erano  certamente accorsi per vedere che cosa era successo dei
si comincia da bambini, imparare a rubare non è facile; mi  erano  occorsi diversi mesi per reprimere i comandamenti morali e
laboratorio era terreno vergine, tutto da esplorare. C'  erano  benzina ed alcool, prede banali e scomode: molti li
quello era un laboratorio tedesco. Sì, certo, i russi  erano  a pochi chilometri, la catastrofe era nell' aria, quasi
la catastrofe era nell' aria, quasi visibile; c'  erano  bombardamenti tutti i giorni; tutti sapevano che la guerra
ne nascosi tre in tasca e me li portai la sera in campo.  Erano  lunghi forse venticinque millimetri, e con un diametro di
cui sono fatte le comuni pietrine per accendisigaro. Perché  erano  così grandi? Alberto, che per qualche settimana aveva
redarguì. Per lui la rinuncia, il pessimismo, lo sconforto,  erano  abominevoli e colpevoli: non accettava l' universo
e forte, ed era miracolosamente rimasto libero, e libere  erano  le sue parole ed i suoi atti: non aveva abbassato il capo,
una sua parola, un suo rigo, avevano virtù liberatoria,  erano  un buco nel tessuto rigido del Lager, e tutti quelli che lo
rischiando l' impiccagione: poiché a questa pena  erano  condannati, fra l' altro, tutti coloro che accendevano un
altrui, dopo che queste sono andate a buon fine: forse non  erano  dunque abbastanza temerarie? O forse è vero che esiste un
a colpire; in una piccola città, dove tutti, o quasi tutti,  erano  amici e parenti! ... Intanto, egli conchiudeva col
per le botteghe tutte chiuse. I Porati, padre e figlio,  erano  sull'uscio del Caffè della Pantera, fermati a discorrere,
Maiocchi; scendevano incontro a lui dal lato sinistro. Gli  erano  apparsi improvvisamente sotto la viva luce d'un fanale; e i
su bellissimi cavalli, si mostrò sul margine d'un palmeto.  Erano  cavalleggieri spagnuoli, mandati certamente dietro ai tre
fossimo giunti almeno in vista del campo. I tre andalusi si  erano  lanciati nel vallone, saltando agilmente i cespugli ed i
d'aver sotto dei saltatori meravigliosi e resistentissimi,  erano  certi di tenere gli assalitori a grande distanza. Gli
a grande distanza. Gli spagnuoli, superata la cima, si  erano  a loro volta slanciati nel vallone, urlando e sparando, di
faticavano meno quelli degli spagnuoli: i quali forse non  erano  migliori di quelli del governatore. La corsa diventava
fare per evitare gli ostacoli. Ogni dieci o quindici passi  erano  costretti a trattenere bruscamente i cavalli e ad allargare
... Fermate i cavalli prima che si spezzino il cranio.  Erano  giunti ad una svolta della valle e dinanzi a loro si ergeva
le spade, staccando invece dalle selle gli archibugi. Si  erano  fermati a soli duecento passi dai fuggiaschi, quindi
volse le spalle e raggiunse i suoi uomini, i quali  erano  nel frattempo balzati a terra, nascondendosi dietro ai loro
nitriti e da due altre imprecazioni. Altri due cavalli  erano  caduti in mezzo alle roccie, trascinando con loro i
roccie, trascinando con loro i cavalieri. Gli altri tre si  erano  fermati, facendo un fulmineo volteggio, poi erano fuggiti
tre si erano fermati, facendo un fulmineo volteggio, poi  erano  fuggiti verso lo svolto del vallone, presso cui si trovava
Allora siamo sicuri di smontare tutti! I due cavalieri che  erano  stati scavalcati, approfittando dei crepacci e delle rocce,
scavalcati, approfittando dei crepacci e delle rocce, si  erano  rapidamente allontanati, strisciando come serpenti ed
la carica e per paura di venire a loro volta smontati, si  erano  trincerati dietro una roccia, sparando alcuni colpi
essi dovevano aver lasciati gli archibugi presso i cavalli.  Erano  cosí pervenuti ad una distanza di una ventina di metri,
piume variopinte e che tenevano in mano dei lunghi archi,  erano  comparsi fra le alte rocce del vallone. Non correvano però
la fuga agli assediati. Il guascone ed il fiammingo gli si  erano  messi dietro, pronti ad aiutarlo nella temeraria impresa.
fermò dietro il tronco d'una grossa palma. GI'indiani non  erano  che a dieci o dodici passi e gli volgevano le spalle,
spaventati di vedersi dinanzi quei tre uomini bianchi, si  erano  precipitati sotto la vicina boscaglia, correndo come lepri.
manto, scintillanti, ambedue, dell'oro lucido, onde  erano  fittamente ricoperti, sicchè, quasi, il nero spariva, e
il nero spariva, e l'oro trionfava, solo, su queste vesti,  erano  deposte, per esser anche benedetti dalle parole rituali del
curvato la testa alle parole potenti della benedizione: vi  erano  Domenico Maresca, il pittore dei santi, lo stuccatore e
e Nicolino avevano sollevato il vassoio con le vesti, e si  erano  diretti alla porta, seguiti da Domenico Maresca e dalle tre
cui sanguinante torace, nel collo nudo, nelle braccia nude,  erano  confitte delle leggere e brillanti frecce di argento; un
busto della statua, perfettamente, mostrando con qual cura  erano  state prese le misure ed eseguite le varie prove. E presa
suoi panni, infilò i suoi calzoni. Poichè in camera non vi  erano  fiammiferi, poichè nella sua giacca non ne avrebbe
tre domestiche, per capriccio di Anna, per lo più, o perchè  erano  indolenti, insolenti, mangione. - L'ultima, una giovine, vi
tirandoli violentemente, sbattendoli nel richiuderli:  erano  vuoti, lisci, vuoti, vuoti. - Ha portato via la sua roba,
l'ultimo cassetto. Andò a un grande armadio a specchio, ove  erano  le vesti e i mantelli di Anna; era socchiuso. lo schiuse
stanzetta ove, un tempo, aveva dormito Mariangela e ove vi  erano  altri due armadi, di biancheria e di vestiti. Tutta la roba
in camera da letto: gittò uno sguardo sulla sveglia.  Erano  le quattro del mattino. - Questa notte, due ore fa: non
anni, qualche altro dono avuto, dal compare, dai parenti,  erano  chiusi, ordinariamente, in uno dei tiretti, il superiore,
di Domenico, e per maggiore sicurezza, alla loro volta,  erano  tutti raccolti in un cassetto di sicurezza, di ferro, non
non affidandola mai a sua moglie, e in esso, da anni,  erano  chiusi quei titoli di rendita al portatore che suo padre
solo la rendita, poichè i guadagni del pittore dei santi  erano  bastati a fare andare innanzi la casa. Anna sapeva che, lì
del cassettone nel taschino del suo panciotto, ove già  erano  le chiavettine dei due cofanetti di ferro. Folle di
il letto, donde Anna era fuggita: i due cofanetti non vi  erano  più, più, essa li aveva portati via, essa aveva rubato i
senza portinaio ove essi abitavano, e di cui i battenti  erano  chiusi solo con un lucchetto. Nella via Donnalbina,
come i tiretti del cassettone, le porte della bottega  erano  leggermente schiuse: entrandovi, Domenico inciampò nella
e devastata. Dal petto e dalle spalle del san Sebastiano  erano  state strappate le freccie di argento e lo stucco che si
da un san Francesco, da un san Cataldo, da un san Gregorio,  erano  state svelte le aureole di argento, più grandi, più
svelte le aureole di argento, più grandi, più piccole, onde  erano  incoronate le loro teste. Due di questi santi, più piccoli,
incoronate le loro teste. Due di questi santi, più piccoli,  erano  stati arrovesciati dal loro piedistallo, per derubarne il
carico di oro, le sette spadine confitte nel petto e che  erano  anche di argento massiccio, la veste carica di oro:
come una camicia: mentre, sul capo denudato, in alto, ove  erano  dipinti leggermente i capelli, vi era un buco, prodotto
furia di tirar via la corona di argento e il manto che vi  erano  inchiodati: le bende e il soggolo pendevano lacerati, sul
e la Madonna era spogliata, col capo infranto, i santi  erano  spogliati, con le braccia rotte, con il costato aperto, e
che aveva qualche cosa di mortale. E tutte le cose vi  erano  restate come Domenico Maresca le aveva trovate: la
spinta al tradimento, al furto, al sacrilegio. E non gli  erano  stati di altro aiuto, che come triste compagnia. Non
all'abbattimento delle forze fisiche ed alla disperazione:  erano  restati lì, in bottega, chiusi con lui, fra le statue
morenti di fame, come erano, verso la sera, uno alla volta,  erano  usciti, si erano allontanati, dandosi il cambio: e dal non
come erano, verso la sera, uno alla volta, erano usciti, si  erano  allontanati, dandosi il cambio: e dal non aver egli neanche
essi non avevano chiesto di restare, avevano obbedito, come  erano  avvezzi a obbedirgli, sempre. Così mentre la pioggia
e malgrado la giovinezza, i segni della decadenza si  erano  fatti più palesi sul suo viso e sulla sua persona. Più
Non portava più il cappello: e i suoi bei capelli folti  erano  acconciati pomposamente, in nodi, in ciocche, in ciuffi, in
nel disonore, nel fango, per non aver visto a tempo, ove  erano  la verità e la vita. E l'uomo obbliò il suo immenso
gli archeologi d' oggi scavano sulle coste della Danimarca;  erano  mucchi di rifiuti che crebbero lentamente, a partire da
stradale e il marciapiede, le zampe posteriori del cavallo  erano  sottoposte al massimo sforzo, e slittavano se il lastrone
state sostituite, ma sono state lasciate in sito quelle che  erano  state perforate dagli spezzoni incendiari. Questi ordigni
state perforate dagli spezzoni incendiari. Questi ordigni  erano  prismi d' acciaio che venivano lanciati alla cieca dagli
d' acciaio che venivano lanciati alla cieca dagli aerei, ed  erano  disegnati in modo da cadere verticalmente, con tale impeto
di passanti che non avevano fatto a tempo a rifugiarsi, ed  erano  stati trafitti dalla testa ai piedi. Altri segni sono meno
e per loro era una festa. Che cosa fosse la Commissione non  erano  mai riusciti a saperlo. In certi giorni della settimana,
ed eccitava la loro fantasia. E siccome parecchie volte  erano  stati sorpresi a origliare dietro l'uscio della sala; e una
fatto spalancare l'uscio mal chiuso, e uno o due di loro  erano  ruzzolati sul pavimento disturbando quei signori nel meglio
amici, quando ve n'era qualcuno. Un giorno, dagli Scalandri  erano  venuti i bambini Colocci, tre demonietti scatenati. Essendo
Ma, signori! Poi non s'intese più niente. I bambini  erano  rimasti lì atterriti, specie gli Scalandri; avevano dipinta
di marsala, riempì solennemente sette bicchieri, quanti  erano  loro; e levato in alto il suo, disse: - Alla salute della
e dopo il marsala, venne la volta del rosolio. Tutti  erano  accesi in viso, con gli occhi luccicanti; e già parlava- no
porta, e mi ero trovato precipitato nel regno dell' orrore.  Erano  un centinaio di cuccette: la metà almeno erano occupate da
orrore. Erano un centinaio di cuccette: la metà almeno  erano  occupate da cadaveri irrigiditi dal freddo. Solo due o tre
divisoria, in fondo alla corsia, e trovai chi cercavo.  Erano  due italiani in una sola cuccetta, stretti fra loro in un
Verso la metà di marzo, le armate tedesche in rotta si  erano  concentrate attorno a Breslavia, e avevano tentato una
in direzione del bacino minerario slesiano. I russi  erano  stati colti di sorpresa: forse sopravvalutando l'
forse sopravvalutando l' iniziativa avversaria, si  erano  affrettati ad approntare una linea difensiva. Occorreva una
la valle dell' Oder fra Oppeln e Gleiwitz: le braccia  erano  scarse, l' opera colossale, la necessità urgente, e i russi
un paese di vecchi e di vedove. Alle nove di mattina non c'  erano  che donne in strada: massaie con la borsa o il carrettino,
che avevano cercato timidamente di interporsi,  erano  penetrati nel campo coi mitra all' anca, e avevano fatto
corsa pazza come in un gran gioco di rimpiattino, altri si  erano  messi sulla porta, ed esaminavano uno per uno gli uomini e
uniforme. Bisognava alzarsi e vestirsi, subito. Perché?  Erano  tornati i tedeschi? Ci trasferivano? Nessuno sapeva niente.
e contrordini. Comparvero scope, stracci, secchi; tutti  erano  mobilitati, bisognava pulire i vetri, fare sparire i cumuli
non se ne parlava più affatto, i russi della Kommandantur  erano  ritornati alla loro abituale e benefica incuria e
loro abituale e benefica incuria e sciatteria, due tavole  erano  state schiodate dalla porta di dietro della latrina, e
l' uragano del passaggio del fronte. Molte botteghe e caffè  erano  aperti; addirittura proliferante il mercato libero; in
quei soldati, ormai smobilitati e sulla strada di casa,  erano  i contraenti più faciloni che si possano immaginare. Erano
erano i contraenti più faciloni che si possano immaginare.  Erano  pieni di allegria, di noncuranza e di preda, non
lunghissimi convogli di carri merci adibiti a tradotta:  erano  attrezzati per viaggiare mesi, forse fino al Pacifico, ed
smobilitati, viveri, materiale bellico, rottami.  Erano  villaggi ambulanti: alcuni carri contenevano quanto
stufa, una radio, sedie e tavoli. Fra un vagone e l' altro  erano  tesi fili elettrici di fortuna, provenienti dal primo
la sua parlata incomprensibile e i suoi gesti mai visti,  erano  distolti dalla necessaria concentrazione; se facevano
bisognava rispondere soltanto con un sì o con un no. Alcune  erano  stupide, altre straordinariamente indiscrete, altre ancora
il mio turno, mi mostrò quattro o cinque cartoni su cui  erano  stampate immagini enigmatiche, e mi pregò di esprimere
potuto permettermi una simile trasgressione? Inaudito:  erano  cose riservatissime, cose loro, in cui i profani non
non eravamo noi trenta, ma loro, i nostri esaminatori:  erano  una équipe di psicologi in prova, e i test somministrati a
équipe di psicologi in prova, e i test somministrati a noi  erano  il loro esordio, quello che per gli apprendisti operai si
avevano superato il severo sbarramento dei primi esami, ed  erano  stati ammessi al laboratorio di Analisi Qualitativa del ii
qualitativa, e cioè riferire quali metalli e non-metalli c'  erano  contenuti. Riferire per iscritto, sotto forma di verbale,
iscritto, sotto forma di verbale, di sì e di no, perché non  erano  ammessi i dubbi né le esitazioni: era ogni volta una
e che emanava un buon odore asciutto e pulito. C'  erano  elementi facili e franchi, incapaci di nascondersi, come il
fisica e professionale. Le cappe d' aspirazione  erano  poche; ognuno, secondo le prescrizioni del testo, nel corso
col passo lungo e lento del contadino. Da pochi mesi  erano  state proclamate le leggi razziali, e stavo diventando un
stavo diventando un isolato anch' io. I compagni cristiani  erano  gente civile, nessuno fra loro né fra i professori mi aveva
parlava poco. Il padre era morto quando lui era bambino,  erano  gente semplice e povera, e poiché il ragazzo era sveglio,
di cui ci nutrivamo, oltre che alimenti di per sé vitali,  erano  l' antidoto al fascismo che lui ed io cercavamo, perché
l' antidoto al fascismo che lui ed io cercavamo, perché  erano  chiare e distinte e ad ogni passo verificabili, e non
ma qualcosa maturava in lui (non certo solo per merito mio:  erano  mesi pieni di eventi fatali), qualcosa che lo turbava
una parentela antica: i padri dei suoi padri, mi raccontò,  erano  stati calderai ("magnìn") e fabbri ("fré") delle valli
insieme tre pasti e poi partire. Per lui, tutte le stagioni  erano  buone. D' inverno a sciare, ma non nelle stazioni
notte appena svanita, e insieme innumerabilmente antiche.  Erano  un' isola, un altrove. Del resto, non sempre occorreva
alto e lontano. Nelle mezze stagioni il regno di Sandro  erano  le palestre di roccia. Ce ne sono diverse, a due o tre ore
chiodo, lasciato caritatevolmente dal fratello di Sandro.  Erano  quelli curiosi luoghi, frequentati da poche decine di
antico e recente, a recuperare le biciclette. Altre volte  erano  imprese più impegnative: mai tranquille evasioni, poiché
nero su quello in ombra; fra uno spuntone e l' altro c'  erano  sacche di neve fradicia dove si affondava fino alla
del bastione, li costrinse a fermarsi. Ormai però non  erano  che a pochi passi dalla porta. - Chi vive! - gridò la
scimitarra. I dayachi ed i malesi, udendo quegli spari si  erano  a loro volta slanciati a corsa disperata; pronti ad aiutare
il corpo di guardia, spaventati da tutti quei colpi,  erano  fuggiti a gambe levate, non senza urlare però ed a
montanari di Khampur che s'avanzavano in ranghi serrati, si  erano  messi a gridare ed a sparare. Quella marcia non doveva però
vide sbarrata la via da un grosso attruppamento di soldati.  Erano  i cipay del rajah, i quali avendo la loro caserma in quei
del rajah, i quali avendo la loro caserma in quei dintorni,  erano  stati lesti ad accorrere con qualche pezzo d'artiglieria ed
caricate alla disperata. Qui bisogna sfondare. - Quei cipay  erano  una truppa eccellente, formata del fiore dei guerrieri
offrivano una certa resistenza. Fra le une e le altre si  erano  ammassati i cipay ed i guerrieri assamesi, con un certo
di morti e di feriti, segno evidente che gli indiani si  erano  valorosamente difesi, prima di cedere al possente urto dei
e dai petti delle vecchie tigri di Mompracem: - I seikki! -  Erano  infatti i saldi ed invincibili guerrieri del demjadar, che
le armi onde essere più lesti. Tre o quattrocento però  erano  rimasti sulla piazza, abbassando le carabine e le
e le scimitarre in segno di resa. Sandokan e Tremal-Naik si  erano  slanciati verso il demjadar, che marciava alla testa della
con tre o quattro palle in corpo. - Morto? - Per Giove!  Erano  palle di carabina e di buon calibro, mio caro Sandokan. -
scorta. I seikki guardavano le porte, dinanzi alle quali  erano  stati piazzati dei piccoli pezzi d'artiglieria. Il
partenza da Pest, servendosi di quei mezzi di trasporto che  erano  i meno veloci, e come tali, accordati gratuitamente dagli
sto per dire che l' unico viaggiatore serio ero io. Metà  erano  turisti tedeschi e italiani, tutti gasati fin dalla
solo con gli occhi e con le dita; l' altra metà invece  erano  operai pachistani che tornavano a casa dalla Germania, con
Germania, con le mogli e i figli piccoli, e anche loro  erano  contenti, perché appunto tornavano a casa a fare le ferie.
perché appunto tornavano a casa a fare le ferie. C'  erano  anche delle operaie, anzi proprio sul sedile vicino al mio
piacciono, perché c' è la curiosità. I più allegri di tutti  erano  poi i bambini. Ce n' era un bordello e mezzo, e non avevano
linee lì non gli facciano neanche pagare il biglietto.  Erano  scalzi e chiacchieravano fra di loro come tanti passerotti,
subito via. Quando l' aereo è stato sopra il Caucaso c'  erano  dei vuoti d' aria, e i passeggeri grandi chi aveva paura e
e credeva che ci fosse un guasto; poi si è accorto che  erano  loro e ha chiamato la hostess e li ha fatti stare quieti. È
del naso. Quando ha portato il vassoio col mangiare, c'  erano  solo come delle pomate bianche e gialle che facevano senso,
le auto dei film di Ridolini: ma io vedevo che gli altri  erano  tranquilli, e così sono rimasto tranquillo anch' io. Ero
c' è la malaria, e infatti alle finestre della baracca c'  erano  le zanzariere. Io ho visto che gli operai indiani del
i minatori dentro i cassoni per scavare la roccia, e ne  erano  morti annegati due, ma insomma alla fine i cassoni li
per raccordarsi colla pianura; sui cinque piloni grossi c'  erano  già le torri di sostegno, alte una cinquantina di metri; e
spaccavano in due o tre pezzi. Si vede proprio che i piloni  erano  solidi, perché contro i basamenti si era formato tutto un
indirizzo di una casa privata, che andassi pure lì perché  erano  suoi amici, e che mi sarei trovato bene anche per l'
per le fognature, lungo quattro metri e diametro uno: c'  erano  il papà la mamma e tre bambini, nel tubo avevano messo un
e due pezzi di tela uno da una parte e uno dall' altra; ma  erano  ancora fortunati perché la gran parte dormivano così sul
viene. Gli amici dell' ingegnere è venuto fuori che non  erano  degli indiani ma dei parsi, e che lui era un medico, e con
in un tunnel inclinato ricavato dalla roccia. I tunnel  erano  quattro, due per ogni cavo: ma che tunnel! Erano come delle
I tunnel erano quattro, due per ogni cavo: ma che tunnel!  Erano  come delle grotte. Non avevo mai visto niente che gli
una settimana come a scuola, a lezione dagli ingegneri:  erano  sei, cinque indiani e uno dell' impresa; quattro ore al
i miei undicimila fili, anzi ventiduemila perché i cavi  erano  due, e mi sento un poco suo parente, specialmente quando
a me di fare la lezione ai miei uomini. Questa volta  erano  indiani indiani, non come quegli alascani che le ho
gli piacevano, e mi ha anche fatto vedere la fotografia.  Erano  proprio belli, e era bella anche sua moglie: tutte le
appunto come fili di ragno: ma a guardarli da vicino  erano  due fasci da far paura, spessi settanta centimetri; e li
sotto, e sembrava proprio di pescare delle anguille, ma  erano  anguille che pesavano quindici quintali l' una; e
operazione: che si vedeva benissimo, che le sospensioni  erano  scarse, che l' acciaio aveva delle soffiature grosse come
la fine mi ero abituato. Bene, a lavoro finito, che c'  erano  già i verniciatori arrampicati un po' dappertutto e
all' altro, come quando si scuote una corda lenta; ma non  erano  più vibrazioni, erano onde alte uno o due metri, perché ho
si scuote una corda lenta; ma non erano più vibrazioni,  erano  onde alte uno o due metri, perché ho visto uno dei
sapeva che cosa fare. Anche i cavi di sospensione si  erano  messi in movimento. Sa come succede in quei momenti, che
visto che il ponte, non che si fosse fermato, ma le onde si  erano  come stabilizzate, andavano e rimbalzavano da un capo all'
uno e mezzo, faccia un po' il conto delle tonnellate che  erano  lì in giostra. Ogni modo, non hanno fatto a tempo a fare
non saprei dire, ma verso le dieci le onde verticali  erano  alte quattro o cinque metri, e si sentiva tremare la terra,
si sono sentiti come dei colpi di cannone, li ho contati,  erano  sei, erano le sospensioni verticali che si strappavano: si
come dei colpi di cannone, li ho contati, erano sei,  erano  le sospensioni verticali che si strappavano: si strappavano
indiani col turbante e la pelle scura. A conti fatti,  erano  andate giù due campate della carreggiata, quasi intere, e
delle sospensioni verticali; invece, i cavi principali  erano  a posto. Tutto era fermo come in una fotografia, salvo il
un cristiano, anzi non un cristiano perché allora non c'  erano  ancora, ma insomma un uomo, e lo mettevano dentro alle
non avevano tardato a riprendere il loro sangue freddo.  Erano  uomini troppo bene temprati, per rimanere molto a lungo
un gravissimo pericolo li minacciava, pericolo che non  erano  ben certi di evitare. Bindar, dopo aver annunciata la
Recavano tutti notizie poco rassicuranti. Molti uomini  erano  realmente sbarcati nello stagno dei coccodrilli, e si erano
erano realmente sbarcati nello stagno dei coccodrilli, e si  erano  accampati sul margine della jungla. - Bindar non si è
fuori dai cespugli vicini e fuggiva a precipizio. Non  erano  però sempre dei nilgò o degli axis, gli eleganti cervi
in ritirata, pur ringhiando e brontolando. Altre tre miglia  erano  state guadagnate ed in lontananza cominciava a delinearsi
con maggior frequenza degli spazi liberi, dove non vi  erano  che delle erbe che non avevano la rigidezza dei kalam e
alle calcagna o se ci preparano qualche nuovo agguato. - Si  erano  messi in corsa, seguendo la medesima via tenuta da prima,
non sarebbero stati zitti. Se tacevano, ciò voleva dire che  erano  spaventati. Bastarono venti minuti, a quegli infaticabili
in tutte le direzioni le loro gigantesche foglie.  Erano  trascorsi appena due minuti, quando udirono distintamente i
s'apriva fra le gigantesche canne ed il gruppo di banani.  Erano  non già seikki, bensì scikari, ossia battitori delle
le piste, sia degli uomini come delle belve feroci. Si  erano  subito arrestati esaminando attentamente il terreno e
uno partiva di corsa rifacendo la via, gli altri tre si  erano  rimessi in cammino, curvandosi di quando in quando al
Le ali avevano resistito meravigliosamente, ma le eliche  erano  state portate via, parte della stoffa che copriva i piani
lamiere della macchina e distrutto parte del timone. Non  erano  danni irreparabili perché il capitano, da uomo previdente,
stato per Fedoro e Rokoff. Che cosa era accaduto di loro?  Erano  caduti nel lago dopo essere stati fulminati o erano
loro? Erano caduti nel lago dopo essere stati fulminati o  erano  riusciti a salvarsi e a raggiungere quel monastero ch'egli
accomoderemo alla meglio la stoffa dei piani inclinati. Si  erano  messi subito febbrilmente al lavoro, ansiosi di tornare sul
verso il lago, avevano già scorto lo "Sparviero" e si  erano  gettati in ginocchio, alzando le mani verso gli aeronauti e
vivi? - chiese il capitano, con accento di gioia. -  Erano  approdati qui, sotto la rupe. - Conducetemi subito da loro,
il capitano, che aveva ormai compreso che i suoi amici  erano  stati creduti per esseri divini. - Prima però devo
riceverci con grandi onori. - E se si fossero accorti che  erano  invece due stranieri? Tu hai veduto se il Lama di quel
sud-ovest. - Lassù - disse. - A cosa fare? - Non so ... vi  erano  due uomini bianchi come voi ... che si dicevano figli di
isolata fra un gruppo di monti minori. Tutti i suoi fianchi  erano  coperti di neve; solamente alla base si vedeva un po' di
intenso a quell'altezza, che le balaustrate di metallo si  erano  coperte quasi istantaneamente di ghiaccioli e che l'alito
disgraziati, che indossavano ancora le tonache dei monaci,  erano  legati a una specie di croce, l'uno accanto all'altro,
disperatamente, cercando di far cadere la croce, ma  erano  legati così solidamente da non poter liberare né le mani né
e il capitano e lo sconosciuto, quantunque storditi, si  erano  slanciati a terra. - Rokoff! Fedoro! - gridò il comandante,
fermandosi di quando in quando per guardare verso la cima.  Erano  almeno tre o quattromila persone e buona parte di esse
- Non è prudente fermarsi troppo a simili altezze. Si  erano  imbarcati tutti. Lo "Sparviero" attraversò il piccolo
là dove i pellegrini e i monaci calavano. Questi si  erano  subito accorti della presenza di quel mostruoso uccello che
e pellegrini, fossero impietriti dallo spavento. Alcuni si  erano  lasciati cadere al suolo, nascondendosi il viso fra le
facevi? - Restavo là dov'ero seduto: avevo paura. - Quanti  erano  i tacchini del notaio? - Quindici. - E le scarpe dove l'hai
passo dopo che dalla scorciatoia stretta tra due ciglioni  erano  sbucati nella larga strada che conduceva al beveratoio e di
Intanto giungevano vicino alla masseria. Due grossi cani  erano  mossi loro incontro, abbaiando e saltellando festosamente
borbottò lo zi' Girolamo. I buoi e le vacche coi vitelli si  erano  fermati su lo spianato, ognuno al suo posto davanti il
le si affollarono attorno chiocciando e starnazzando.  Erano  uscite nel vasto cortile insieme coi tacchini: ma questi
traverso il cancello socchiuso, con gran stupore di Mommo.  Erano  sessantaquattro. - Il Signore ti benedica! Io do il
tra l'erbe, ingoiando insetti. Così potè ricontarli bene  erano  sessantaquattro, tre ventine e quattro, com'egli diceva. La
la covata, - disse sorridendo. E accortosi che i tacchini  erano  sbucati su la strada li rincorse e li rimenò indietro nel
e Senza-coda , ridotta tale dai figli del notaio che si  erano  divertiti a strappargliela. Quanti mai nomi ci volevano
 Erano  anni che il marchese e suo zio il cavaliere don Tindaro non
marchese contadino, gli aveva fin tolto il saluto. Ora si  erano  trovati inattesamente faccia a faccia nello stesso albergo,
Frangar non flectar! Nel secolo scorso i Roccaverdina  erano  soprannominati i Maluomini ... Coi nostri antenati non si
«Avrei voluto vederti! ... Lo avresti ammazzato!» Non  erano  parole di approvazione, di giustificazione? Non si
quel soprannome perché forti e potenti! ... I tempi però  erano  cangiati, e la razza si adattava ai tempi. La Società
e parecchi azionisti della Società Agricola ; i quali  erano  rimasti colà una settimana per assistere agli studi e alle
i tini, i tinelli, le botti e i bottaccini che ancora non  erano  al lor posto, ma che si sarebbero trovati là tra non molto;
i coppi pieni di olio, che non c'erano neppur vuoti, ma che  erano  stati ordinati, tutti di una misura e di unico modello,
di tenerezza che il marchese le rivolgeva accomiatandosi  erano  sempre queste: «Non piove! Vedete? ... Non piove!». «C'è
riprese la baronessa, «che gli uomini di una volta  erano  più cortesi di quelli del giorno d'oggi. Alla prima
fredde e poche coperte di grosso feltro molto logoro. Vi  erano  invece numerosi vasi di terra ripieni di acquavite di riso
si dominava un vasto tratto di foreste. I soldati manciù  erano  ancora lontani tre o quattrocento metri, e s'avanzavano
senza alcuna precauzione, chiacchierando e ridendo forte.  Erano  una dozzina, luridissimi, stracciati, con dei cappelli di
in mezzo a un cespuglio. Rokoff e Fedoro con un solo salto  erano  balzati a terra, preparando le armi. - Fuggiamo! - gridò il
proprie gambe e dirigendosi verso l'Hoang-ho. I manciù si  erano  già gettati sulle orme dei fuggiaschi, continuando a
che si fermavano sovente per caricare i loro moschettoni,  erano  rimasti molto indietro. Tuttavia si udivano le loro grida
onde ripararsi dietro di esso. Il capitano e Fedoro si  erano  sdraiati a poppa, tenendo i fucili in mano. I manciù
dei pini e delle querce, aprendo una nutrita fucilata.  Erano  una ventina e alla loro destra si vedeva il tartaro. Il
nelle acque del fiume. Il luogo pareva deserto. Non vi  erano  che pini, querce, alberi del sevo, giuggioli e bande di
che quello di spaventare gli uccelli acquatici, si  erano  diretti verso il nord seguendo la riva del fiume, onde
anitre mandarine, i marangoni, i beccaccini e le oche che  erano  sempre numerose. Avevano già percorso tre o quattro miglia
dai tronchi eleganti distendevano le loro splendide foglie.  Erano  delle superbe camerope humilis, dal fusto cilindrico, nudo
distanza l'uno dall'altro. Come tutti quelli del Sahara,  erano  stati rivestiti di tronchi di palma, onde impedire al
di palma, onde impedire al terreno sabbioso di franare, ed  erano  profondi dai sette agli otto metri. Gli otri furono calati
però queste tanto alte da poterli coprire interamente,  erano  scesi dai loro mehari, tenendoci ora molto più alla loro
a circa mezzo chilometro dalle prime palme, i banditi si  erano  divisi in due drappelli egualmente numerosi. Mentre uno
valgono poco," rispose Ben. Vedendoli fuggire, i predoni si  erano  messi ad inseguirli vigorosamente, eccitandosi con alte
il marchese, rallentando la corsa del cavallo. I predoni si  erano  nuovamente riuniti, vista l'impossibilità di sorprendere la
per smontare tre uomini. I tre mehari, gravemente feriti,  erano  caduti a poca distanza l'uno dall'altro. Il marchese stava
l'avevano sbattuta un po' dovunque: ora quegli orecchini  erano  enormemente importanti. Importanti come lo erano stati,
orecchini erano enormemente importanti. Importanti come lo  erano  stati, pochi giorni prima, un paio di guanti di Harrods. O
l'orecchio perché glieli avvitasse e le dita di Federico si  erano  trovate in difficoltà, tremavano anche un poco mentre
coppia poteva abbandonarsi a interminabili abbracci? Così  erano  andati al cinema e a Asia era venuto sonno (capitava ogni
Asia non era stata neanche nominata. Ancora a letto si  erano  girati e rigirati, ognuno con le proprie rabbie, le proprie
pendulo di camicia. Un giorno avevano preso il pullman ed  erano  andati a Cambridge. La sera prima aveva piovuto e si erano
erano andati a Cambridge. La sera prima aveva piovuto e si  erano  messi a correre per Kensington Gardens mentre l'acqua
amicizia con dei ragazzi olandesi. Una volta a Cambridge si  erano  sparpagliati fra i Colleges e avevano cominciato a
che andava e veniva sulle loro teste. Gruppi di studenti  erano  passati incuranti, lenti, gli occhiali che riflettevano il
Rivelazione. Più tardi insieme ai ragazzi olandesi si  erano  ritrovati a mangiare in un locale basso e unto dove perfino
i tovaglioli puzzavano di grasso e per smaltire il pasto si  erano  messi a fare uno stupido gioco lungo le rive del Cam dove
che l'iniziativa fosse stata dell'uno o dell'altra, si  erano  ritrovati abbracciati. Un impulso, il primo in tutti e due.
e la mano era scesa a cercare la coperta, gli occhi si  erano  aperti a fatica, appena una fessura tra le ciglia «Che fai
il suo sibilo sottile. Pochi giorni dopo i ragazzi olandesi  erano  partiti con mille giuramenti di rincontrarsi in Italia.
luogo: le nostre precedenti esperienze monetarie coi russi  erano  state incoerenti e assurde. Alcuni fra loro accettavano
valuta di qualsiasi paese, anche tedesca o polacca; altri  erano  sospettosi, temevano inganni, e accettavano soltanto scambi
con materiale innominabile. In ogni modo, otto rubli non  erano  molti: il valore di uno o due uova. Fu deciso
se ne accorsero anche i compagni) che gli otto rubli  erano  stati pressoché sprecati: il barbone doveva andare a
e irto qua e là di selvagge macchie di arbusti: altrove  erano  alberi alti, ma rari e isolati. Ai due lati della strada
bidoni: i resti dei due eserciti che per tanti mesi si  erano  affrontati in quei luoghi. Eravamo entrati nella regione
nella regione delle paludi del Pripet. La strada e la terra  erano  deserte, ma poco prima del tramonto notammo che qualcuno ci
non solo mancava l' acqua, ma perfino le tubazioni  erano  state asportate, e così pure i fornelli delle cucine, le
ex prigionieri di guerra, piuttosto altezzosi e sgarbati;  erano  pesantemente consci della loro condizione di militari,
o disciplina. Solo pochi italiani lavoravano, quelli che si  erano  offerti spontaneamente per il servizio di cucina, dei bagni
come infermiere; ma oramai, con la buona stagione, i malati  erano  pochissimi, e il nostro incarico era una sinecura. Chi
poiché, se il campo non era né sorvegliato né cintato, lo  erano  invece, e fortemente, le lontane frontiere. Non vi era da
torvo, urtato dalla mia mancanza di tatto. Mi disse che  erano  cavoli suoi, una sua pensata, un esperimento, e che poteva
suo concorrente: era senza secchio e vendeva pesci, ma  erano  pesci stranissimi, grassi, duri e rotondi, e non piatti e
fatto torrente non presentavano approdo, o ben difficile.  Erano  settanta in varie barche armati di revolver e pugnale con
In quella notte Roma doveva insorgere. Nella città si  erano  introdotti molti dei più coraggiosi d’ogni provincia
me! - E se ti tocca, parla. Queste parole «di color oscuro»  erano  sussurrate dietro un piccolo uscio che metteva al
- me ne accorsi alle fisonomie intravedute dalle fessure -  erano  la moglie e la figliuola di Bazzetta. La conversazione
un baleno scivolarono e scomparvero dietro l'uscio da cui  erano  uscite. - Vi accompagno fino al presbiterio, disse Bazzetta
se il grande veicolo l'avesse assorbita. Queste ascensioni  erano  avvenute ad ora molto avanzata della notte, e la gondola
fosse sempre il preludio d'un nuovo assalto. Cinque giorni  erano  così trascorsi, dal primo tentativo d'attacco, con gran
Eppure non mancava nulla nel kampong. I magazzini  erano  ben forniti, le tettoie erano piene di gabà, di quel
nel kampong. I magazzini erano ben forniti, le tettoie  erano  piene di gabà, di quel bellissimo riso che coltivano i
protestare; le frutta non facevano difetto e le cantine  erano  piene di enormi vasi di terra colmi di bram, quel forte
e si portarono verso le cinte. Gli uomini di guardia, che  erano  i giavanesi, toccando a loro quella notte vegliare, stavano
per l'abuso del siri e del betel. Yanez e Tremal-Naik  erano  appena saliti sul parapetto, quando notarono nei campi dei
frettolosamente le tettoie per riparare le spingarde, si  erano  sdraiati sui larghi parapetti delle terrazze, con le
da fuoco che avevano ritirata dalla torricella. Entrambi  erano  un po' nervosi e preoccupati. Quel silenzio che regnava
- All'armi! Ecco il nemico! Yanez e Tremal-Naik, che si  erano  coricati sul parapetto, erano balzati in piedi. - Alle
Yanez e Tremal-Naik, che si erano coricati sul parapetto,  erano  balzati in piedi. - Alle spingarde! - aveva gridato il
cadaverica, era perfetta. Le spingarde, che come dicemmo  erano  state coperte a tempo colle tettoie, avevano cominciato a
pianura. Anche i malesi, i giavanesi ed i pirati che non  erano  occupati al servizio delle bocche da fuoco, sparavano come
di poter invadere la fattoria. Alcuni drappelli si  erano  muniti di travi pesanti per servirsene come di arieti e
di Yanez e di Tremal-Naik, tutti gli uomini del kampong  erano  accorsi da quella parte, non lasciando che pochi artiglieri
a urlare: - Avanti per Allah! Maometto vi protegge! Non  erano  dopotutto così sciocchi per accorgersi che Allah ed il
verdi"), Criminali comuni, Befauer (dalla sigla BV con cui  erano  ufficialmente designati, e che a sua volta era l'
sapevamo pressoché nulla: del resto, anche ora si sa poco.  Erano  i "triangoli verdi", i tedeschi già detenuti nelle carceri
la loro pena in un Lager anziché in una prigione. Di regola  erano  gentaglia; molti fra loro si vantavano di vivere in Lager
avevano mano libera sulle razioni destinate a noi; molti  erano  assassini nel senso stretto della parola, non ne facevano
le molte sofferenze del Lager, le percosse di questo genere  erano  di gran lunga le meno penose; il che equivale a dire che
riportare. Mi disse che, per mia fortuna, le due traduzioni  erano  uguali e il testo non era compromettente. Che io ero matto:
e il testo non era compromettente. Che io ero matto: non c'  erano  altre spiegazioni, solo un matto avrebbe potuto pensare di
gridato: - Oohh! Oohh! - in tono di minaccia. I monelli si  erano  fermati, avevano guardato in direzione della voce e,
con un urlo di gioia: - Pecoraio! Pecoraio! E gli si  erano  slanciati incontro di corsa. Allora li aveva riconosciuti
la testa anche al figlio di mio padre! E i ragazzi che  erano  presenti alla sfuriata, stettero zitti e seri, un po'
quando proprio sotto il carubbo dovettero fermarsi. Si  erano  guardati in viso, e si eran visti pallidi, bianchi come
e appena li vide, si diè un colpo alla fronte: - Madonna!  Erano  loro che mi rubavano la ricotta! Per accertarsi che il
non finiva di ripetere, me- ravigliato e mezzo incredulo: -  Erano  loro che mi rubavano la ricotta. * * * La lezione giovò. I
non ci sono dubbi. È stato visto da numerosi testimoni che  erano  accorsi ad aspettarlo, ed essi non hanno dimenticato la
da Bucarest, i funzionari della compagnia aerea si  erano  accorti che i dollari che Cesare aveva avuti dal suocero, e
suocero, e con cui aveva pagato il biglietto del viaggio,  erano  falsi, e avevano subito spedito un fonogramma all'
l' Europa e in specie nei Paesi balcanici; fra l' altro,  erano  stati usati dai tedeschi per pagare in Turchia la spia
In buona parte, a partire dal 1942, queste banconote  erano  prodotte nel Lager di Sachsenhausen, dove le SS avevano
radunato circa centocinquanta prigionieri d' eccezione:  erano  grafici, litografi, fotografi, incisori e falsari che
maggio 1945, a pochi giorni dalla capitolazione) a Ebensee:  erano  entrambi Lager dipendenti da Mauthausen. Pare che i falsari
rendeva inospitale; i nostri genitori, chi ancora li aveva,  erano  sfollati in campagna per sottrarsi ai bombardamenti, e noi
con incoscienza i bombardamenti notturni degli inglesi; non  erano  per noi, erano un brutale segno di forza dei nostri
i bombardamenti notturni degli inglesi; non erano per noi,  erano  un brutale segno di forza dei nostri lontanissimi alleati:
umiliati allora pensavano: che i tedeschi e i giapponesi  erano  invincibili, ma gli americani anche, e che la guerra
sembrava un incidente ridicolo e gratificante; gli Alleati  erano  padroni del cielo, forse alla fine avrebbero vinto e il
e il fascismo sarebbe finito: ma era affare loro, loro  erano  ricchi e potenti, avevano le portaerei e i "Liberators".
1943 ci svegliammo circondati dalla repubblica: loro  erano  trecento, e noi undici, con un mitra senza colpi e qualche
a palmo, poiché i romanzi di cui anni prima mi ero nutrito  erano  pieni di meravigliose evasioni: ma lì muri erano spessi
nutrito erano pieni di meravigliose evasioni: ma lì muri  erano  spessi mezzo metro, la porta era massiccia e vigilata dal
imbarazzanti, e neppure mi chiese mai se ero ebreo. Invece  erano  temibili gli interrogatori di Cagni. Cagni era la spia che
ebreo, bene, c' era un campo di raccolta a Carpi, loro non  erano  dei sanguinari, ci sarei rimasto fino alla vittoria finale.
perché volevo tentare di comunicare con Guido ed Aldo, che  erano  nelle due celle contigue. Ci riuscii, ma era estenuante:
Mi teneva compagnia, ma di notte mi rosicchiava il pane. C'  erano  due brande: ne smontai una, ne ricavai un longherone, lungo
la bocca senza labbra e gli occhi fuggitivi. Le sue mani  erano  sproporzionatamente grosse, nodose, come cotte dal sole e
il mormorio della Dora, amica perduta, e tutti gli amici  erano  perduti, e la giovinezza, e la gioia, e forse la vita:
parecchi uomini nudi, bizzarramente tatuati. Quegli uomini  erano  gli assassini del povero cacciatore di tigri. - Ebbene? -
una luce spettrale. Duecento indiani, coi lacci in mano,  erano  seduti all'intorno. In mezzo si ergeva la statua di Kalì:
strada sui thugs, i quali, rimessisi dallo spavento, si  erano  subito lanciati sulle nostre tracce! Corremmo per una buona
capitano Macpherson. Centinaia e centinaia di thugs  erano  caduti per sua mano, e giorno e notte egli inseguiva gli
degli strangolatori, né i pugnali dei più fanatici settari  erano  giunti a colpirlo, né le più infernali trame avevano avuto
E quell'uomo sinistro manteneva la parola. A Raimangal si  erano  radunate parecchie centinaia di strangolatori essendo già
fatta saltare in aria. Solo Tremal-Naik e la sua fidanzata  erano  stati risparmiati. Aveva rimorso, Suyodhana, a spegnere
Williams. Era stato denunciato come thug ed i testimoni non  erano  mancati, poiché quella setta conta numerosi seguaci anche a
e una sera d'orgia, mentre i thugs, ubriachi fradici, non  erano  più in grado di uscire dai loro sotterranei, mi recai alla
apparteneva ai preti e frati d’ogni specie. E due  erano  le principali sorgenti delle ricchezze loro. La prima
conforto, alla pienezza, alla libidine di quei corpi beati!  Erano  di poco trascorse le nove e fittissima era calata la notte
il sole, Yanez fece subito i preparativi della partenza. Vi  erano  ancora a bordo trentasei uomini, compresi i feriti. Ne
ridiscendeva a terra con Tangusa, il pilota e la scorta.  Erano  tutti formidabilmente armati, con carabine indiane di lungo
una rete assolutamente inestricabile. Le grosse piante non  erano  riuscite a soffocare i sarmenti altissimi i quali,
di quei pachidermi. Avendo trovato degli spazi liberi, si  erano  messi a correre, guardandosi con spavento alle spalle,
che sono sufficienti a proteggerci. Ecco che giungono! Si  erano  appena lasciati cadere dietro a quei tronchi colossali
su quello spazio il grosso, con clamori spaventevoli.  Erano  quaranta o cinquanta elefanti, fra maschi e femmine, che si
raccoglievano appena caduti, tornando a lanciarli. Non  erano  che una ventina, tuttavia i pachidermi, atterriti da quella
- aveva ripetuto precipitosamente Padada. Gli elefanti  erano  già passati, urtando i primi tronchi della macchia, senza
quelle colossali piante avessero fortunatamente ceduto ed  erano  scomparsi nel più folto della foresta, sempre perseguitati
così l'una presso all'altra ed i cespugli e i rotangs  erano  rari, sicchè potevano marciare più celermente e correre
stesso tempo maggior leggerezza. Le due tazzine già cotte  erano  sottili quanto le tazze di porcellana; ma il piemontese ne
per non sbagliare, Cardello avrebbe voluto sapere che cosa  erano  quei medicamenti e come si chiamavano: ma il Piemontese
ho ricevuto l'avviso ieri sera. - Appunto per quei tubi  erano  sorte difficoltà con la dogana. Il Piemontese avea dovuto
Provincia per osservare lo stato dello scavo, e i lavori  erano  stati sospesi fino al ritorno dell'appaltatore e all'arrivo
regolarsi per le dosi dei medicamenti E poi le boccette  erano  parecchie; e nel momento che il Piemontese aveva fatto la
stagno! L'altro vasetto e le due tazze, chi sa perchè?,  erano  riusciti meno belli; poche iridi, poche venature di oro
in modo che quegli non avesse potuto accorgersi sùbito che  erano  state adoprate; nascose i vasetti e le due tazze in un
 erano  già accesi i fanali, il traffico serale si faceva sempre
grosse tasche un po' dappertutto: due, lunghe e strette,  erano  sui pantaloni sotto i ginocchi, altre due stavano sotto i
e con poche ciglia, il naso breve e largo. Larghe e robuste  erano  anche le mascelle e la dentatura, ma questa era bassa e
ma questa era bassa e sembrava logora, tanto che le guance  erano  rugose ed infossate più di quanto non comportasse l' età
piantata, e lei ha fatto una brutta fine. Tutte queste cose  erano  vere, ma il visitatore le raccontava con un' aria distratta
che "i lenzuoli funebri non hanno tasche" e che quelli  erano  soldi ben spesi, intascò con dignità l' assegno, disse a
Io sguardo sull’adunanza ed essersi assicurato che tutti  erano  muniti di un nastro nero al braccio sinistro (segno di
di Leonida, come gli eroi dell’antica famiglia dei Fabii,  erano  i giovani nostri amici; i quali non avrebbero ceduto il
mole. Non impallidirono i congiurati, disposti come  erano  ad affrontare la morte in qualunque guisa, né rimasero
dovrebbe servire di stanza». Subito dietro alla Camilla,  erano  entrati alcuni dei giovani rimasti di guardia al di fuori e
verso Rocco e Ben. Dopo quella prima lezione, i predoni  erano  diventati più prudenti ed avevano rallentato lo slancio dei
"Che superba volata!" esclamò Ben, ridendo. I Tuareg si  erano  arrestati sfogando la loro rabbia impotente con urla ed
desolante monotonia di quelle pianure. Il marchese e Ben si  erano  collocati alla retroguardia onde prevenire qualunque
prevenire qualunque sorpresa, mentre Rocco e El-Haggar si  erano  messi all'avanguardia, tenendo i fucili dinanzi alle selle.
ce ne lasceranno il tempo," disse il moro, i cui sguardi si  erano  volti verso una bassura che si estendeva verso l'est. "Si
correndo e sbattendo vivamente le ali per aiutarsi meglio.  Erano  una diecina, tutti bellissimi e di statura gigantesca, e
le dune terminate, gli inseguitori dei giganteschi volatili  erano  stati costretti a smascherarsi onde attraversare la radura.
anche, e forse impropriamente, le linci dei deserti,  erano  almeno una trentina e correvano disperatamente sulle orme
struzzi, facendo sforzi prodigiosi per isolarne qualcuno.  Erano  bellissimi animali, non più alti di settanta od ottanta
e di Ben, stramazzò. Udendo quegli spari, i caracal si  erano  arrestati guardando le tre nuvolette di fumo che s'alzavano
le code e partirono ventre a terra dalla parte donde  erano  venuti. Frattanto lo struzzo, abbandonato dai compagni già
Questore. Nel 1982, il titolo era mutato, ma le funzioni  erano  identiche. La Polizia, la Questura, l'Uffizio di
di estendersi verso l'alto corso, sicchè quelle boscaglie  erano  state risparmiate. Una calma assoluta regnava sulle rive,
e anche vedendo accostarsi il veliero non si  erano  mossi, essendo per loro natura poco diffidenti. - Destatevi
di carne salata. I gaviali, vedendo cadere quella manna, si  erano  alzati, poi vi si erano scagliati sopra disputandoseli
vedendo cadere quella manna, si erano alzati, poi vi si  erano  scagliati sopra disputandoseli ferocemente. In un momento
I gaviali, vedendo quella preda umana, con un balzo si  erano  precipitati in acqua, nuotando velocemente verso la
io lo ignoro. So solo che pochi giorni dopo, i dayaki  erano  tutti in armi e che chiedevano la testa di Tremal-Naik, che
che cadevano in festoni lungo i tronchi degli alberi, vi  erano  delle siamang, quelle orride scimmie nere che hanno la
che noi giungessimo fino qui, - rispose Tangusa. -  Erano  troppo sicuri di poterci fermare e massacrare alla foce del
Era scoppiata la guerra, tutti gli italiani in Francia  erano  stati internati, ma poi erano venuti i tedeschi, avevano
tutti gli italiani in Francia erano stati internati, ma poi  erano  venuti i tedeschi, avevano ricostituito l' impresa e l'
essendo militarizzati, vivevano alla maniera dei militari:  erano  accasermati in un campo non lontano dal nostro, dormivano
libera uscita alla domenica, una settimana o due di ferie,  erano  pagati in marchi, potevano scrivere e mandare rimesse in
uno dei primi, aveva danneggiato gli edifici, e questi  erano  danni riparabili; ma schegge e macerie avevano anche
senza parlare, per cui da principio non mi accorsi che  erano  italiani. Poi uno di loro, alto, un po' curvo, con i
per sei mesi: finché io lavorai da manovale per lui, non c'  erano  difficoltà per la consegna, ma dopo qualche settimana lui
detto ai suoi compagni che fra gli ebrei di Auschwitz c'  erano  due italiani, e tutte le sere faceva il giro della camerata
più consono al luogo; le sue scarpe da lavoro, di cuoio,  erano  rotte, nel suo campo non c' era ciabattino, e nella città
lo rividi più se non un anno dopo in Italia. Nella zuppa c'  erano  infatti terriccio e sassolini, e solo dopo un anno, quasi a
fienili e mangiavano patate che rubavano dai campi; quando  erano  stanchi di camminare, si fermavano nei villaggi, dove per
madre che io non sarei ritornato: gli ebrei di Auschwitz  erano  morti tutti, nelle camere a gas, sul lavoro, o infine
andata a vedere due o tré «villinetti» e aver trovato che  erano  assai squallidi e che il giardino non era che uno stretto
opportuno comperare una casa, perché i soldi dell’affitto  erano  soldi buttati dalla finestra; ma, ripeto, nei primi tempi
perché la diffidenza e la sfiducia di mio marito si  erano  contagiate a me: e perché sempre ho bisogno, nelle mie
annunci, sottolineava con la matita soltanto le case che  erano  nel centro di Roma. Veniva con me a vedere le case alle
casa, in nessuna, perché quello che sentivo di odiare non  erano  le case, ma bensì me stessa? E non era che tutte le case,
risposero alcune persone: ma le case che offrivano non  erano  per nulla in Prati, ne in Monte verde vecchio, e non
che a loro non gliene importava niente di case, ed  erano  scettici sul fatto che noi ne avremmo mai comprata una: gli
che le sole case che dovevamo prendere in considerazione,  erano  quelle costruite da una ventina d'anni, non prima e non
costruite da una ventina d'anni, non prima e non dopo: ed  erano  proprio quelle che a noi non piacevano. La prima casa che
noi quella casa. Un giorno andammo là risoluti a comprarla:  erano  le tré del pomeriggio, era estate, il sole batteva a picco
incantarono due case gemelle, una attaccata all'altra, che  erano  in vendita tutt'e due. Erano dalle parti di piazza
una attaccata all'altra, che erano in vendita tutt'e due.  Erano  dalle parti di piazza Quadrata: zona che mio marito
era brutto, quelle piastrelle che imitavano il marmo  erano  proprio orribili. La scala non era antipatica. E non era
fontana, quel cancelletto, quell'incavatura del selciato,  erano  proprio a un passo dalla casa che visitammo un mattino, mio
c'era stato quell'ufficio eran tornate a essere ciò che  erano  prima della guerra, vale a dire stanze d'abitazione d'una
l'antico fiume sacro degli Indù, e dove dall'altezza in cui  erano  si scorgeva appena nel basso una grande città, che, dal
planetaria si innalzasse a Quito, dove i vulcani si  erano  spenti e non si avevano più terremoti e dove rideva
gli abitanti, che venuti da tutti i paesi del mondo vi si  erano  agglomerati, per quell'istinto irresistibile che l'uomo ha
che secondo il gusto e la ricchezza di ciascheduno  erano  usati nell'anno 3000. Le vie non erano tutte diritte, nè si
di ciascheduno erano usati nell'anno 3000. Le vie non  erano  tutte diritte, nè si tagliavano ad angolo retto, come nelle
anche il pian terreno. Quelle di un sol piano (il terreno )  erano  dei poveri o dei celibi; le più alte dei ricchi e degli
era bizzarra e svariatissima. Tutti gli antichi stili vi  erano  rappresentati insieme ai nuovi e ai nuovissimi; che ogni
ma bensì la novità e la diversità del materiale, con cui  erano  costruite le case. Nel secolo XIX tutte le case eran fatte
di rettangolari, di ettagone, di esagone; ma per lo più  erano  rotonde, tutte molto ampie e rallegrate da alberi, da
delle più lontane regioni del globo. Altre fontane  erano  di stile classico antico, altre barocche con draghi e
saziato mai di ammirare. Le piante, i fiori, le fontane non  erano  però l'unico ornamento delle piazze, dove si innalzavano
di grandi uomini di tutti i paesi del mondo. Nè le statue  erano  innalzate a caso; ma ogni piazza era desinata ad illustrare
sul geografico, perchè gli uomini civili del secolo XXXI si  erano  facilmente convinti, che i genii di un'epoca si
Grecia; in un'altra quelli di Roma imperiale; in una terza  erano  raccolti i genii del rinascimento toscano e che da soli
all'utile e all'indispensabile. Il direttore, a cui  erano  raccomandati, servì loro da cicerone, ma essi dopo aver
era un quadrante posto nel centro dell'edifizio e dove  erano  segnate tutte le forze diverse, che ogni giorno dovevano
con cui giungevano le richieste e la prontezza con cui  erano  soddisfatte. Vi era un impiegato addetto all'acqua, un
ricordare le delizie dell'amore. Nel secolo XIX i giardini  erano  già una meraviglia, perchè riunivano in piccolo spazio
si ottenevano fuori della loro stagione naturale,  erano  insipidi; così come i fiori non avevano il loro profumo e
Europei. Paolo e Maria, passando dinanzi a un banco, dove  erano  esposte montagnole di arancie e di mandarine, videro un
come un tizzone. Ma che fare! le radici delle sue catene  erano  impiombate nel muro e quei massi erano enormi. Mi ravvolsi
delle sue catene erano impiombate nel muro e quei massi  erano  enormi. Mi ravvolsi tra il carname a cercare ferri che mi
anni!». E due giorni dopo, i testimoni, di ritorno,  erano  assediati dalla gente che voleva conoscere tutti i
morto, qui, davanti a voi!». Nella sala tutti gli occhi si  erano  rivolti verso il Crocifisso appeso alla parete dietro il
Non era possibile! Per ciò alcuni dei più curiosi si  erano  aggruppati in Piazza dell'Orologio per fermare la carrozza
ad ascoltarlo ancora più stupito. I soci del Casino si  erano  schierati in semicerchio; e, dietro i seduti, si pigiava la
seduti là in faccia sul canapè addossato al muro. Alcuni  erano  fin montati su gli zoccoli delle quattro colonne di finto
guida. Aveva poi trovato il filo conduttore, e le prove  erano  balzate fuori, chiare e lampanti. «Ah, quel Procuratore del