qualche poco di vero e conteneva assaissimo di falso. | Ella | non era andata al Cairo e non era ancora stata in Russia. |
Nanà a Milano -
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non era andata al Cairo e non era ancora stata in Russia. | Ella | non regnava menomamente in fondo di un palazzo saraceno; |
Nanà a Milano -
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non regnava menomamente in fondo di un palazzo saraceno; | ella | non s'era innamorata pazzamente di un gran Negro, che |
Nanà a Milano -
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alle Cascine di Firenze, un bel giorno di maggio del 1869, | ella | avesse fatto davvero una corsa nei paesi barocchi come |
Nanà a Milano -
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nella classica terra delle arti, della musica e dei fiori, | ella | aveva arrischiata come dicemmo una gita a Monaco, dove |
Nanà a Milano -
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trovato chi le aveva fatto mutare itinerario. E allora | ella | era stata presa da una grande curiosità di vedere questa |
Nanà a Milano -
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adunque non giungeva certo a Firenze in buon punto, se | ella | fosse stata una donna portata a conoscere i rompicolli e i |
Nanà a Milano -
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in pubblico. Si voleva sapere come potesse accadere che | ella | già rovinata dalla roulette di Montecarlo pure spendesse |
Nanà a Milano -
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da Parigi nel suo cervello da enfant enfantgatè oppure | ella | si cullava in un nuovo sogno dorato colla arditezza sovrana |
Nanà a Milano -
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un affettuoso addio alla patria come disse il Manzoni. | Ella | si trovava sola, finalmente; cosa che non le era quasi mai |
Nanà a Milano -
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Ed era stata, si può dire invece, messa alla porta da chi | ella | credeva di aver soggiogato per sempre! Chi l'avrebbe capita |
Nanà a Milano -
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per sempre! Chi l'avrebbe capita in quel punto? Eppure | ella | tripudiava di sentirsi libera, d'essere uscita da una nuova |
Nanà a Milano -
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nei ripostigli più segreti del suo cuore inesplorato, | ella | sentì con non poca sorpresa sorgere in cuore un desiderio, |
Nanà a Milano -
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la bontà cristiana di quel cuore di donna parigina, | ella | sentì dei fremiti di felicità inarrivabile. Poi fa assalita |
Nanà a Milano -
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io mi conservassi casta e tutta per lui? Nanà si conosceva. | Ella | sapeva bene che di quando la sua natura ardente, le sue |
Nanà a Milano -
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finivano sempre con una sfida all'insensibilità mascolina. | Ella | si trovava tosto assai stupida e assai stupita di avere |
Nanà a Milano -
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però un poco d'amarezza e una gran dose di fatuità. | Ella | aveva sempre - e a ragione - una grandissima stima delle |
Nanà a Milano -
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e della flessibilità prodigiosa de' suoi mezzi uccellatori; | ella | si rammentava quante volte a Parigi degli uomini seri che |
Nanà a Milano -
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quel suo nuovo desiderio e gli davano una spinta poderosa. | Ella | stessa si maravigliava, a certi punti, di trovarsi così |
Nanà a Milano -
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avesse voluto dire qualche cosa di serio. In sostanza però, | ella | doveva persuadersi che que' suoi nove adoratori credevano |
Nanà a Milano -
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supplicanti e desiosi. Voi credevate in buona fede che | ella | vi avesse fissato in quel modo, perchè la vi trovasse bello |
Nanà a Milano -
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potuto capitare nel suo manicotto, e non trovò la risposta. | Ella | non s'era nemmeno accorta di Ernesto Cantis, non l'aveva |
Nanà a Milano -
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di scambiarle la sua creatura; come se d'una bambina, | ella | non sapesse che farsene. Ma nel provarsi ad allattarla, |
GIACINTA -
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la testa, senza levar gli occhi dalla culla, | ella | ricadeva nei rapimenti, nell'estasi che la tenevano in |
GIACINTA -
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Da parecchi mesi, la sua mamma era diventata un'altra; | ella | non la riconosceva piú. Da persona pratica qual era, non |
GIACINTA -
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già a realizzarsi, e che la gente, scordatasi d'onde | ella | veniva, guardasse soltanto dov'era arrivata. Andrea, con un |
GIACINTA -
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d'una creaturina ancora mal sicura dei propri movimenti, ed | ella | sentivasi correre per tutto il corpo quei brividi di |
GIACINTA -
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una dolce consuetudine per Roberto, un bisogno carissimo. | Ella | trovava sempre un mazzo di fiori da serra sul tavolino da |
CAINO E ABELE -
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maschera lieta Velleda gli nascondeva i suoi affanni, ma | ella | soffriva orribilmente dopo che s'era accorta della |
CAINO E ABELE -
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fissava con uno sguardo così pieno di tenace desiderio; che | ella | doveva abbassagli occhi e impallidire. Come avrebbe ella |
CAINO E ABELE -
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ella doveva abbassagli occhi e impallidire. Come avrebbe | ella | potuto evitare sempre la persecuzione di Franco? Roberto, |
CAINO E ABELE -
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nel suo solo aiuto, nella sua unica protezione: ma poteva | ella | far scoppiare fra i due fratelli una scissura profonda? Non |
CAINO E ABELE -
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per il ritorno. In mare c'era una barchetta immobile; ma | ella | non se ne dette pensiero, perché riconobbe una barca dello |
CAINO E ABELE -
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se le ubbidissi. Qui deve ascoltarmi e mi ascolterà. | Ella | tremava, e sentivasi mancare le forze, ma aveva ripreso a |
CAINO E ABELE -
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di lei. - È stanca? appoggi una mano sulla mia spalla. | Ella | non rispose e fece nuovi sforzi per allontanarsi ma le |
CAINO E ABELE -
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nulla, nessuno ci osserva mai: mi consoli, Velleda? | Ella | non poteva più rispondere, il suo corpo aveva acquistato la |
CAINO E ABELE -
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anzi ... ! Sono stato a Trapani in questi giorni, e come | ella | sa, per tutto si prepara la lotta elettorale, benché il |
CAINO E ABELE -
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collegio che gli si offre sarebbe. Castelvetrano? - domandò | ella | Appunto. Non so se accetterà, ma sono quasi sicura che riu |
CAINO E ABELE -
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tratta di sapere se il signor Roberto accetterà. Vorrebbe | ella | interrogarlo, per evitarmi un rifiuto, o nel caso |
CAINO E ABELE -
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scavi. Qui la volevo! - esclamò Velleda. - Dica la verità: | ella | desidera che un uomo colto, un archeologo, conoscitore di |
CAINO E ABELE -
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notte quieta e serena, quando Velleda si alzò da tavola. | Ella | offrí il caffè agli ospiti e a Roberto e poi per non |
CAINO E ABELE -
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di comunicar pure ai suoi amici che Roberto accettava. | Ella | posò la lettera senza chiuderla sulla scrivania, per |
CAINO E ABELE -
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su e giú per la camera, come un'anima dannata, diceva | ella | stessa. - Ah! ... forse, con minor fierezza di animo, |
GIACINTA -
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quasi importuni, turbandola profondamente ... - Come se | ella | non fosse debole abbastanza, o Signore! E non avesse anzi |
GIACINTA -
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abusare della propria forza, della fragilità di lei? ... Ed | ella | resisteva, lottando, mascherando con la bruschezza la |
GIACINTA -
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non le toccava di tracannare giorno per giorno! ... | Ella | non aveva piú lagrime ... Non osava lamentarsene neppure in |
GIACINTA -
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quel che sarebbe potuto avvenire e non era avvenuto e che | ella | credeva non sarebbe più avvenuto. Orgogliosa che mai un suo |
Il Marchese di Roccaverdina -
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la sopravvivenza di un'illusione della sua giovinezza, | ella | era rimasta turbata il giorno in cui la baronessa di |
Il Marchese di Roccaverdina -
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di grosse fette di pane infornato a posta, che distribuiva | ella | stessa, facendo sfilare i poveri a uno a uno, dicendo una |
Il Marchese di Roccaverdina -
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cattive. Le donne però vi erano state tutte sante; e forse | ella | attribuiva un po' di santità anche a se stessa, pensando ai |
Il Marchese di Roccaverdina -
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improvvisa morte del marito. Due, tre volte la settimana, | ella | e Cristina pranzavano in casa Roccaverdina e vi restavano |
Il Marchese di Roccaverdina -
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il grano crivellato nei sacchi pronti a riceverlo. | Ella | aveva fatto sembiante d'interessarsi della trebbiatrice che |
Il Marchese di Roccaverdina -
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da un'inattesa tristezza, cominciando ad avvedersi che | ella | era entrata nella vita di lui con la stessa importanza |
Il Marchese di Roccaverdina -
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nel cuore qualche cosa di più intimo, di più dolce di cui | ella | stessa non aveva chiara e precisa idea, ma di cui le era |
Il Marchese di Roccaverdina -
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alla sua costanza, a quella segreta dedizione con cui | ella | si era votata a lui quando egli ne aveva perduto ogni |
Il Marchese di Roccaverdina -
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nel cuore come una volta. Allora si era rassegnata; oggi | ella | sentiva che non avrebbe potuto rassegnarsi più. Che |
Il Marchese di Roccaverdina -
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trattasse di indizi da cui potevano trarsi lieti auspici. | Ella | negava: «No, no; sto bene, molto bene anzi. Che mi manca?». |
Il Marchese di Roccaverdina -
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di Poggiogrande, autorizzandola a voce, anzi volendo che | ella | disponesse della rendita in favore della madre e della |
Il Marchese di Roccaverdina -
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continuare a lavorare, come due misere donne, mentre | ella | viveva nella ricchezza. Parecchi oggetti superflui di casa |
Il Marchese di Roccaverdina -
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carrucole, tra il fremito armonioso delle corde vellutate, | ella | trovossi negli appartamenti superiori. Le prime sensazioni |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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in volta ad ora sì tarda, questo solo basterebbe perché | ella | dovesse piegarsi a' miei desiderii. - Eravamo uscite un po' |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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della macchina ... Fidelia articolava a stento le parole. | Ella | appoggiò il suo braccio a quello del padre, e tutti insieme |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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Devo farle alcune dimande e darle forse qualche seccatura. | Ella | è don Antonio Spino? - Per servirla. Prego si accomodi. - |
Il cappello del prete -
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è don Antonio Spino? - Per servirla. Prego si accomodi. - | Ella | ha scritto giorni fa una lettera a un certo Filippino |
Il cappello del prete -
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Antonio, che non sapeva ancora in quali acque navigava. - | Ella | qui dice che il cappello fu trovato "nei dintorni". Ebbene: |
Il cappello del prete -
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don Antonio, ed esponga tranquillamente tutto ciò che | ella | sa su questo fatto. Il signor maresciallo non ha nessuna |
Il cappello del prete -
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A, B, all'incartamento, poi disse: - Da tutto ciò che | ella | mi ha detto, reverendo, vedo che ella ha agito in perfetta |
Il cappello del prete -
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- Da tutto ciò che ella mi ha detto, reverendo, vedo che | ella | ha agito in perfetta buona fede: ma non sarà mia colpa se |
Il cappello del prete -
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mani alle ginocchia. - Questo cappello dei diavolo, come | ella | lo ha giustamente chiamato, apparteneva a un vecchio |
Il cappello del prete -
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ma rosso di sangue cristiano..., di sangue consacrato... - | Ella | ha detto, don Antonio, di aver lasciato in luogo del |
Il cappello del prete -
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breve descrizione. - Il cappello nuovo era sul canterano, | ella | dice? - Signor sí. E il cappello vecchio sulla sedia? Sulla |
Il cappello del prete -
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fabbricarsi questa chimera e di credervi? La fede - poichè | ella | è solo degli infelici - non sarebbe che un inganno creato |
Racconti fantastici -
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di stecchi e di paglia in mezzo a un bosco foltissimo, ma | ella | aveva un cuore tanto compassio- nevole che non pensò |
Le Fate d'Oro -
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i ricchi abiti che erano prepa- rati per lei. Intanto | ella | sentiva intorno al palazzo un gran viavai. I campanellini |
Le Fate d'Oro -
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aspettavano per scortarla fino alla sala del trono. Quando | ella | si fu seduta sotto il baldacchino d'oro, il drappello delle |
Le Fate d'Oro -
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ma Fragolina si fece pallida ed esitò. In quel momento | ella | ebbe una vi- sione. Le parve di esser trasportata nella |
Le Fate d'Oro -
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con la penna d'oro la mano della Regina per rammentarle che | ella | doveva firmare, ma Fragolina fece un gesto di ne- gazione. |
Le Fate d'Oro -
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chiedevano, ebbe orrore della rinunzia che volevano da lei. | Ella | prese la penna e la gettò per terra; prese la corona e la |
Le Fate d'Oro -
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palazzo. Grida irate del popolo le giunsero agli orecchi. | Ella | sen- tiva dietro a sé il brusìo di tante piccole gambe che |
Le Fate d'Oro -
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le trombettine che squil- lavano incessantemente, ma | ella | correva sempre. Giunta che fu all'imboccatura della scala, |
Le Fate d'Oro -
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Quando arrivò su, nel bosco dove cre- scevano le fragole, | ella | faceva sangue da tutto il corpo e il suo visino era |
Le Fate d'Oro -
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il corpo e il suo visino era spaventoso a vedersi. In terra | ella | trovò il fastello delle le- gna per la nonna, il panierino |
Le Fate d'Oro -
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che provava. «Ella muore», pensò, «e sono io che la uccido: | ella | muore di paura, di rimorso, di dolore. Sì, io l'ho vista |
CENERE -
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- mentre accuso di viltà Margherita e la disprezzo perché | ella | dice sinceramente di non potere amare una donna perduta. |
CENERE -
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io non le ho detto una sola parola di conforto. Dopo tutto | ella | era mia madre, ed ha sofferto nel mettermi al mondo. Ed io |
CENERE -
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da vicino l'orrore e il vuoto della morte. Ed ecco ella, | ella | sola s'era riserbata il compito di rivelargli col dolore |
CENERE -
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vita? Non bastava che Olì lo avesse fatto nascere, perché | ella | rappresentasse per lui la più meritevole delle creature, la |
CENERE -
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«Andiamo giù, figlio, andiamo. No, non tormentarti: | ella | è morta perché doveva morire. Tu hai fatto il tuo dovere, |
CENERE -
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ricevemmo il sacchettino entro il fazzoletto colorato, | ella | diventò livida; poi squarciò un po' il sacchettino e pianse |
CENERE -
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poi squarciò un po' il sacchettino e pianse ... » « ... Sì, | ella | s'è tagliata la gola. Sì, stamattina alle sei, mentre io |
CENERE -
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poiché io oggi non sono morta. Ah, perché siamo nati?» | ella | concluse, piangendo. Anania provò un indicibile turbamento |
CENERE -
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triste e nera, con quell'antica lucerna di ferro in mano, | ella | pareva la figura della Morte in attesa vigilante. Anania si |
CENERE -
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tediosa e allora ... ? Ma non facciamo pronostici. Se | ella | ritorna, è probabile che il suo esempio operi il miracolo. |
CAINO E ABELE -
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mente. L'arrivo del nostro ospite l'ha un poco distratta; | ella | è carina e affettuosa con lui, e il signor Franco fa di |
CAINO E ABELE -
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Come sono vuote e lunghe le serate senza leggere! Finché | ella | era qui, quelle serate, erano il compenso di una giornata |
CAINO E ABELE -
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dura in queste parole, ma Franco capì benissimo che | ella | voleva trovarsi il meno possibile con lui, arguendolo da |
CAINO E ABELE -
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stringendogli la mano. Grazie, - rispose Franco, - verrò. | Ella | aveva sperato che egli rifiutasse e si pentì dell'invito. |
CAINO E ABELE -
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il marito e il soggiorno di Firenze le era divenuto odioso. | Ella | non avrebbe bisogno di stare in casa d'altri, perché ha da |
CAINO E ABELE -
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avrà terminato l'educazione di Maria, ma sono certo che | ella | la destinerà a scopi di beneficenza, perché è molto |
CAINO E ABELE -
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sempre e la marchesa Salvati ne riceve ogni giorno. | Ella | sta meglio. Ancora non ha saputo della tua partenza e ogni |
CAINO E ABELE -
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di Roberto e giunta alla firma, posava su quella le labbra. | Ella | aveva gli occhi pieni di lagrime, ma un sorriso di |
CAINO E ABELE -
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abbia mai avuto nel cuore di un uomo onesto il posto che | ella | occupa nel mio. Non le ho fatto mai questa confidenza, |
CAINO E ABELE -
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posso farle questo sfogo, posso aprirle il mio cuore di cui | ella | è signora. E questo dominio che ella ha preso su di me, non |
CAINO E ABELE -
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il mio cuore di cui ella è signora. E questo dominio che | ella | ha preso su di me, non sussiste da che le sono lontano, da |
CAINO E ABELE -
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madre? Spinta da un sentimento di delicatezza sublime, | ella | volle farmi una confessione generale e mi narrò la sua |
CAINO E ABELE -
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auduci. Quelle scene straziavano il suo cuore di bimba ed | ella | si faceva protettrice dell'oppresso, del debole e |
CAINO E ABELE -
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Fiesole e i poderi acquistati, allorché del povero artista | ella | si era foggiata un ideale molto diverso dal vero, |
CAINO E ABELE -
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che mancava al resto della narrazione. Poi sobriamente | ella | mi accennava all'amore per un giovane avvocato, più |
CAINO E ABELE -
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capivo lo sforzo che doveva esserle costato lo scriverla. | Ella | parlava più lungamente dei suoi lavori, che continuavano a |
CAINO E ABELE -
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spendere in orgie e a sciupare nel giuoco. Su tutto questo | ella | sorvolava quasi, ma io indovinai più di quello che ella mi |
CAINO E ABELE -
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ella sorvolava quasi, ma io indovinai più di quello che | ella | mi diceva, come capii quanto insopportabile doveva esser |
CAINO E ABELE -
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tribunali e chiedere una separazione legale. Ma ottenutala | ella | non ottenne la calma. Quel vile continuava a perseguitarla |
CAINO E ABELE -
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fosse corrisposto, ma son certo da molto tempo che | ella | mi vuole un bene immenso. L'ho capito da quel linguaggio |
CAINO E ABELE -
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vistosa che non le preciso. È stato uno sforzo, perché | ella | sa che noi industriali immobilizzando dei capitali ci |
CAINO E ABELE -
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l'affetto di Roberto non poteva essere un mistero per me. | Ella | si alzò e portò alla bimba addormentata il bacio paterno, |
CAINO E ABELE -
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volta egli le aveva chiesto I Vincitori e i Vinti Vintied | ella | avevagli risposto: Ora non scriverei più in quella maniera, |
CAINO E ABELE -
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chiamare Costanza, che doveva essere in camera di Maria, | ella | scese in giardino e s'avviò al canile. In quel momento i |
CAINO E ABELE -
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sotto il fogliame scuro delle folte piante d'arancio. | Ella | tremò, ma vinta la paura, sciolse presto i cani dicendo : |
CAINO E ABELE -
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qualcuno nascosto, fosse subito visto a quel chiarore vivo. | Ella | era ancora al piano superiore, allorché giunsero due |
CAINO E ABELE -
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cui erasi svolta poco prima la rapida scena, e per questo | ella | non poteva seguire le indagini del Varvaro. Però a un certo |
CAINO E ABELE -
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della notte, le ferivano dolorosamente gli orecchi. | Ella | scese incontro al Lo Carmine e ai due tedeschi e non seppe |
CAINO E ABELE -
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e nella cintura portavano il revolver. revolver.Signori, - | ella | disse ai due giovani architetti tedeschi, conducendoli |
CAINO E ABELE -
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nessuno, veglino per me. Io devo correr là. Non si muovano! | Ella | aveva preso in mano il revolver e trascinava seco il Lo |
CAINO E ABELE -
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chiuso a chiave il cancello, disse : Frughiamo il giardino, | Ella | aveva preso nella sinistra la lanterna abbandonata da |
CAINO E ABELE -
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il Varvaro, che andava a dirle quello che era accaduto. | Ella | fece loro cenno di non fiatare per non turbare il sonno |
CAINO E ABELE -
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quella notizia giungesse a Roma a Roberto. Ma come fare? | Ella | affidò Maria alla balia; che aveva ancora gli occhi rossi, |
CAINO E ABELE -
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non mi sembrava punto cambiato. Erano scorsi degli anni, ma | ella | aveva conservato intatta la sua freschezza giovanile. Quel |
Racconti 1 -
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Che cosa le era accaduto? E, innanzi tutto, come si trovava | ella | in Catania? Le cento interrogazioni che mi rivolgevo |
Racconti 1 -
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avvicinato quando la incontrai sullo spianato della Villa? | Ella | mi aveva guardato a lungo, aveva quasi fatto le viste di |
Racconti 1 -
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e della sua eleganza. Un giovane uffiziale la salutò. | Ella | rispose con un piccolo cenno del capo ed un sorriso. Io ne |
Racconti 1 -
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Tant'occhi si sarebbero fissati sopra di noi due! | Ella | girò pei viali, fermossi un istante sul ponticello di legno |
Racconti 1 -
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io aspettando che fosse lei la prima a farmi un accenno, | ella | quasi tacitamente richiedendo ch'io fossi il primo a |
Racconti 1 -
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solite trivialità sull'amore pacifico delle tortorelle. | Ella | notò invece il fagiano dal mantello bianco brizzolato, |
Racconti 1 -
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sua femina e di tanto in tanto la beccava. - Creda - | ella | disse - non son le tortorelle l'ideale del la donna. Ecco |
Racconti 1 -
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La piaga non ha forse ancora fatto il margine, ed io ... - | Ella | s'inganna - mi affrettai a rispondere - non vi è nemmen |
Racconti 1 -
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presto un'altra che oso appena sperare! - Ah! - esclamò | ella | con un tono tra la sorpresa e il disinganno. Ed abbassò il |
Racconti 1 -
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di aver detto, colle ultime parole, una gran cosa. Se | ella | fosse stata curiosa di domandarmi qual'era quella gioia che |
Racconti 1 -
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nella contemplazione di quella bellezza gentile. Ed | ella | intanto a che mai pensava? Sembrava assai trista. I suoi |
Racconti 1 -
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povero fantasma in un breve cantuccio di quel mondo? O era | ella | tanto lontana da me col cuore quanto io le ero vicino? |
Racconti 1 -
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Mi voltai allora trepidante verso di lei. Che avrebbe | ella | risposto? Ella mi guardava sorridente, quasi tranquilla, |
Racconti 1 -
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allora trepidante verso di lei. Che avrebbe ella risposto? | Ella | mi guardava sorridente, quasi tranquilla, cogli occhi che |
Racconti 1 -
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da non capire piú né quel che facevo, né dove mi trovavo. | Ella | prese, alla sua volta, la mia mano, e stringendola forte: - |
Racconti 1 -
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col disprezzarmi. Son sicura che alzandosi da questo sedile | ella | mi avrà piú amore, perché mi avrà piú stima. La sua stima |
Racconti 1 -
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rabbiosamente la punta del suo collare di merletto ... | Ella | invece stava in piedi, lí presso, col viso bianco come un |
Racconti 1 -
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Quale scena per me! Non potrò mai dimenticarla. Finalmente | ella | si scosse, passò una mano fra i capelli e sulla fronte, |
Racconti 1 -
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dell'amore! Né doveva amare piú mai! Tre mesi dopo | ella | lasciò Firenze e la Toscana quasi disperato della salute. |
Racconti 1 -
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lesta e quasi affrettata. Giungemmo al cancello. - T'amo! - | ella | mi disse sottovoce come addio, e mi strinse la mano. - |
Racconti 1 -
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nella sala da pranzo e Checchina aveva paura financo che | ella | si accorgesse dello scricchiolìo della carta. Poi, ebbe una |
La virtù di Checchina -
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chiara e larga, come sonante e squillante. Due o tre volte | ella | ripetè sotto voce: Ugo di Aragona. Poi, da quello che egli |
La virtù di Checchina -
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avesse sospettato qualche cosa? Non ci mancava che questa. | Ella | si fermava, abbottonandosi il vestito, presa da una |
La virtù di Checchina -
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- disse l'altro, con la sua grossa malizia romanesca. | Ella | sorrise debolmente. - Dalla tintora - spiegò poi - dalla |
La virtù di Checchina -
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mia, e il sor Toto era arrivato prima di me - e rise. | Ella | restava tutta confusa, senza rispondere. - Una di queste |
La virtù di Checchina -
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dica a Toto, a quel fortunato birbone e me lo saluti tanto. | Ella | riprese la strada, sempre più agitata. Adesso anche il sor |
La virtù di Checchina -
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persone che conosceva l'avevano incontrata e notata ed | ella | non se n'era accorta! E se quel collega di Toto, di Santo |
La virtù di Checchina -
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tutto fosse finito, poichè un'altra lo sapeva, poichè | ella | aveva avuto la debolezza di pronunziare quel nome. Quando |
La virtù di Checchina -
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chiedergli se il marchese d'Aragona era su e poi passare. | Ella | riunì tutte le sue forze, per far questo tentativo, ma a |
La virtù di Checchina -
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una di quelle facce irriverenti che disanimano i timidi. | Ella | arrivò sino dal tappezziere Reanda, cercando di farsi |
La virtù di Checchina -
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il marchese lo aveva detto, che lui amava l'ombra. Allora | ella | rifece la strada, dal palazzo Odescalchi sino al caffè, |
La virtù di Checchina -
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del lotto, con una cèra collerica, ma non si muoveva. | Ella | non entrò. Per la terza volta, ritornando verso il palazzo |
La virtù di Checchina -
|
Per la terza volta, ritornando verso il palazzo Odescalchi, | ella | ripassò: egli ricaricava lentamente la pipa, premendo il |
La virtù di Checchina -
|
santuario d'amore, quando la loro felicità era al colmo ed | ella | non chiedeva più nulla né alla terra, né al cielo! E le |
GIACINTA -
|
meglio morire! La testa le scoppiava. La bocca era riarsa. | Ella | aveva già avvertite delle interruzioni nella sua |
GIACINTA -
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intieramente; dal fondo un boccettina ruzzolò. - Eccola! | Ella | sorrideva tristemente, scotendo il capo. Il cuore le |
GIACINTA -
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erasi destata con la vigoria di una volta. Pure, | ella | stava in guardia contro sé stessa, a quel vivo ripullulare |
GIACINTA -
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la via, già cominciava a turbarla. - No; meglio morire! - | ella | disse ad alta voce. E suonò. Marietta a vederla |
GIACINTA -
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Il cuore non ragiona. E lei, sta bene? - ... Benissimo! - | ella | rispose, distrattamente. - Va via? - Vado da quella |
GIACINTA -
|
trattenuto per la mano da Giacinta, sorrideva imbarazzato. | Ella | comprese l'intimo linguaggio di quel sorriso, e di quella |
GIACINTA -
|
per te! ... ". - Ingrato! ... Vigliacco! ... Ma ecco, | ella | cominciava a provare una strana inquietudine, un bisogno di |
GIACINTA -
|
l'interna soddisfazione di quell'anima fatta d'orgoglio: | ella | godeva, godeva senza fine nel vedere venire a lei tutti gli |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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intorno a lei, facendole corona, minori tutte di lei: | ella | era sola, maggiore, unica. In fondo al grande salone era |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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piacevano ed erano adottate con trasporto. Solo per questo | ella | aveva consentito che Donna Mercede de las Torres, sua |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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le formavano un elmo sul capo, era una spagnuola vera. | Ella | rappresentava nella commedia la parte di una schiava |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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di pugnale destinato al cavaliere da un padre crudele. | Ella | recitava con un trasporto, con un tale impeto che tutta la |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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piangendo e strappandosi i neri capelli. Fino a che | ella | scomparve d'un tratto dal palazzo Medina Cœli e fu detto |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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omaggi salutarono la ricca e potente duchessa Donn'Anna; ma | ella | sedeva sul suo trono, con l'anima amareggiata di fiele, col |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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la trasformazione degli abiti di Muzio con commozione. Pure | ella | che tanto lo aveva amato mendico avrebbe quasi desiderato |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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sa l'indirizzo del capo officina, e cui va a denunciarlo. | Ella | è astuta e cauta, audace e sboccata: ella resta sempre |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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va a denunciarlo. Ella è astuta e cauta, audace e sboccata: | ella | resta sempre nella posizione di una benefattrice, a cui |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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e il debito rimane uguale: donna Raffaela è furibonda, | ella | grida come una energumena, vuole strappare dal collo della |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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è robba mia! T'aie arrobbato lu sango mio! Come l'altra, | ella | finisce per incassare quattro o cinque volte il capitale; |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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incassare quattro o cinque volte il capitale; come l'altra, | ella | è necessaria alla povera gente, la quale non reagisce mai |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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non reagisce mai contro queste violenze; come l'altra, | ella | non arrischia mai che piccoli capitali, preferendo di far |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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alla passeggiata, portando al collo il laccetto d'oro che | ella | ha dovuto impegnare, alle orecchie gli orecchini di una |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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a Roma quando ne disprezzava palesemente l'amore, ma perché | ella | gli offriva il mezzo di appagare il suo odio. Questo |
CAINO E ABELE -
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care e vagheggiate speranze. Velleda era più osservatrice. | Ella | aveva quella specie di divinazione di certi naturali |
CAINO E ABELE -
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secondarci, una forza negativa: l'inerzia. Io credo che | ella | non possa rimproverarsi nulla; ma il duca, oltre la forza |
CAINO E ABELE -
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possa rimproverarsi nulla; ma il duca, oltre la forza che | ella | gli riconosce, e contro la quale si smussano tutte le |
CAINO E ABELE -
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labbra tremanti l'interna lotta. Presentimenti, - rispose | ella | con un triste sorriso; presentimenti sinistri. Lei sa che |
CAINO E ABELE -
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momento dopo quel dubbio era distrutto dalla sicurezza che | ella | non potesse celargli nulla, assolutamente nulla, e attribuì |
CAINO E ABELE -
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mancato la Trinacria con la dichiarazione del Bonaiuto ed | ella | credeva di aver ridotto al silenzio quel giornale, che si |
CAINO E ABELE -
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- quanto ti vedo con piacere! Me ne accorgo, - rispose | ella | abbassando le lunghe palpebre con una mossa civettuola |
CAINO E ABELE -
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a sapere molte cose sul suo passato; molte cose brutte. | Ella | sente che non è più terreno per lei e si vuoi far condurre |
CAINO E ABELE -
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Maria andrebbe con loro: non è forse il preteste col quale | ella | copre il suo amore? E io? Tu rimarrai a Selinunte; ti |
CAINO E ABELE -
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liberamente tutto l'odio contro di lei! Franco vide che | ella | stava per uscir di camera e la richiamò per raccomandarle |
CAINO E ABELE -
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dello stabilimento in cerca di Giovanni, del suo alleato. | Ella | sapeva comporsi in volto così indifferente che non pareva |
CAINO E ABELE -
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della tramvia elettrica l'avesse attratta in quel luogo. | Ella | girava e rigirava intorno ad essi sperando che dal portone |
CAINO E ABELE -
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atteso e si trovò sul suo passaggio. Senza guardarlo, | ella | disse : Oggi nella grotta. Dirai ai compagni che ti |
CAINO E ABELE -
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la saliva, e mentre consegnavo il soprabito alla cameriera, | ella | ripetè: ~ Oh! E credendo con ciò d'aver compiuto la sua |
Il maleficio occulto -
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il capo; e vidi donna Clara sul limitare della sala, ed | ella | esclamò giocondamente; - Siete voi? Siete proprio voi? Vi |
Il maleficio occulto -
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curioso anche un santo. Quando venne la sua volta | ella | chiese al distributore dei biglietti: - Uno per Genova, |
Racconti 1 -
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piú tardi, un quarto d'ora dopo. Nella sala di aspetto | ella | era andata a sedersi in fondo, presso il caffè. Con un |
Racconti 1 -
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Infatti quando la campana dié il segno della partenza, | ella | si riscosse, guardò sorpresa i gambi rimastile in mano e le |
Racconti 1 -
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molta probabilità di rimaner sola. Lasciai che montasse. | Ella | si affrettava a chiudere lo sportello, quando mi presentai |
Racconti 1 -
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mi presentai io colla valigetta alla mano. - Oh, scusi! - | ella | disse; e si trasse indietro e andò a sedersi al lato |
Racconti 1 -
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esitando qualche istante a salire. - Faccia il suo comodo - | ella | soggiunse, vedendo che restavo incerto sul gradino. Entrai |
Racconti 1 -
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mai in numero sufficiente. - Un vagone per due! - osservò | ella | sorridendo; - ci si può contentare. Forse arrossii a questa |
Racconti 1 -
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preso un biglietto per Genova, tanto per avere uno scopo - | ella | rispose coll'involontaria loquacità delle persone afflitte |
Racconti 1 -
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tornerò addietro Comincio a pentirmi della mia risoluzione. | Ella | è d'Empoli, credo? - No, di Firenze Ho preso in affitto una |
Racconti 1 -
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Le si leggeva negli occhi. - E quanto paga di fitto? - | ella | chiese rivolgendomisi improvvisamente. - Cento franchi il |
Racconti 1 -
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di momento in momento. Quando le rivolgevo la parola, | ella | mi guardava in viso con una cert'aria da parere volesse far |
Racconti 1 -
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produrle un'impressione assai strana. Mentre parlavo, | ella | stava ad ascoltare come se avesse voluto udire qualche |
Racconti 1 -
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questo momento potrebbe espormi anche a peggio. Che pensa | ella | di me? - Oh, nulla di male, stia certa! - Non dice la |
Racconti 1 -
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che mi piacque tanto - Ma, ad un patto! - soggiunse - | Ella | mi cederà metà, un quarto del caseggiato, come meglio le |
Racconti 1 -
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- Non è il caso. Qui la persona è talmente insignificante - | ella | riprese sorridendo sempre con grazia infinita, che questo o |
Racconti 1 -
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gentili lavorini di soggetto greco. - Questo volevo dire - | ella | soggiunse; - ne avevo un'idea confusa. E sia Fasma! - |
Racconti 1 -
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familiarmente del tu. - Non se ne può far di meno - sclamò | ella | ridendo di cuore: - un passo obbliga all'altro - La bimba |
Racconti 1 -
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di sentirla parlare, di riflettere che quella notte | ella | avrebbe dormito sotto il mio stesso tetto! Honni soit qui |
Racconti 1 -
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Voleva, come si dice, fare una ricognizione dei luoghi. - | Ella | non smetterà le sue abitudini - mi disse per le scale; - mi |
Racconti 1 -
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non aveva un aspetto tanto diverso da qualch'altro che | ella | avrebbe voluto dimenticare. E cosí, mentre il piede |
Racconti 1 -
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inverso. Io la guardavo stupito - Strana la vita! - esclamò | ella | ad un tratto - Due che poche ore fa erano perfettamente |
Racconti 1 -
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due farfalle ci passarono davanti l'una inseguendo l'altra. | Ella | fermossi e, proprio stizzita, diessi a sparire |
Racconti 1 -
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suo sviluppo, dai vent'anni ai venticinque. - Quanta poesia | ella | mi ammazza! - E c'è peggio - continuò con arguta malizia - |
Racconti 1 -
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di sospettare qualcosa intorno a lei, io provavo verso la b | ella | creatura un sentimento di rispetto e di tenerezza quasi |
Racconti 1 -
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proposito, anzi! - riflettevo alle dieci di sera, quando | ella | si era già ritirata nelle sue stanze, ed io appoggiato sul |
Racconti 1 -
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un po' offeso; infine avevo trent'anni! Il giorno dopo | ella | volle dei libri. Li scelse da se stessa, l'Ernesto |
Racconti 1 -
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il passato, forse dominare le fatalità del futuro? A volte | ella | si levava, con uno scatto, da sedere; passeggiava su e giú |
Racconti 1 -
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farli nascere e poi lasciarli morire di sfinimento? - Crede | ella | che si accorgano di soffrire? - risposi. (La fittaiuola si |
Racconti 1 -
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l'accento toscano. - Va'! Le bugie hanno le gambe corte. Ed | ella | ha risposto? - Lo supponga. Sono stata lungamente fuori |
Racconti 1 -
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in conversazione e tollerar quasi tutto. Dopo due settimane | ella | veniva piú frequente nella mia stanza. Era un raggio di |
Racconti 1 -
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rischiarato fin dentro i piú ciechi nascondigli del cuore. | Ella | si affacciava sorridente, esitando; spesso rimaneva a lungo |
Racconti 1 -
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persona restava impresso e attaccato su qualunque oggetto | ella | toccasse. L'orma del suo piedino mi pareva vederla |
Racconti 1 -
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metta in collera, via! - Rimasi di stucco a quest'uscita. | Ella | si accorse del mio imbarazzo, e mutando intonazione, mentre |
Racconti 1 -
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qui -. La sua gaiezza sparí ad un tratto, e poco dopo | ella | andò via dalla mia stanza, piú che stizzita, turbata. Quai |
Racconti 1 -
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tratto ad amarla. Avevo sbadatamente parlato a quel modo. | Ella | mi piaceva immensamente, mi inspirava un rispetto |
Racconti 1 -
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Il cuore intanto, testardo! rispondeva sempre di no. | Ella | però dimostrò, nei giorni appresso, voler quasi compensarmi |
Racconti 1 -
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volar via a stormo, come degli uccellini spauriti. | Ella | mi guardava in un modo! Mi sorrideva con tal'espressione! |
Racconti 1 -
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amato davvero! Chi non l'avrebbe creduto? Un giorno | ella | venne nella mia stanza, col volume del Poe. Scrivevo una |
Racconti 1 -
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mia volta Quel volumetto, si sa, proprio divora il lettore: | ella | me ne aveva parlato Ma in quel punto le mie sensazioni non |
Racconti 1 -
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noiose, noiose all'eccesso! Qual terribile confronto! Ecco; | ella | guarda ancora il libro buttato lí e tenta, forse, |
Racconti 1 -
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ero, la notte, buttato vestito sul letto; e in tale stato | ella | trovommi verso le nove della mattina, quando, aperto |
Racconti 1 -
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- Non ebbi la forza di darle subito una risposta; sicché | ella | accostossi premurosa sulla punta dei piedi al mio letto, e, |
Racconti 1 -
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sempre vicina! - soggiunsi dopo E ribaciai la sua mano. | Ella | mi posò lievemente le labbra prima sulla fronte, poi sugli |
Racconti 1 -
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mormorai nuovamente: - Mi ami dunque? - Dio mio! - fece | ella | portando, con acuta espressione di dolore, le mani al suo |
Racconti 1 -
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in sé, fremente per tutta la persona con spasimo lieve, | ella | lasciavasi in pieno abbandono delle mille sensazioni onde |
Racconti 1 -
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e le corsi incontro e la levai di peso tra le braccia. | Ella | die' un piccolo grido e nascose il volto sulla mia spalla |
Racconti 1 -
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monotonia di accento che mi trafisse l'anima. Evidentemente | ella | pativa a star lí. Mi decisi a partire. - Per carità, stia |
Racconti 1 -
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compianga. Prima di buttarmi la pietra del suo disprezzo, | ella | dovrebbe conoscere tutta la storia del mio cuore e della |
Racconti 1 -
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posso reggere questo peso... E tu? Sarai malato anche tu? | Ella | mi stava di fronte, magnifica d'eleganza e di sveltezza |
Il maleficio occulto -
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la condussi allo specchio. - Guàrdati! - dissi. - Ebbene? - | ella | domandò senza comprendere. - Non sei bella? - ripetei. - |
Il maleficio occulto -
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a meditare, per rapirle un'idea..... - Ci penserò, -.- | ella | rispose, mentre le lagrime le scendevano per le guance |
Il maleficio occulto -
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con un singhiozzo violento che pareva romperle il petto, | ella | si lasciò cader sul divano, portando le mani fredde alle |
Il maleficio occulto -
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i capelli d'oro le fluivano giù per il fianco, ed | ella | s'inchinò lievemente, si distese quant'era lunga. - E' il |
Il maleficio occulto -
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sommessa: - Vieni qui..... Io mi avvicinai. - Mi vuoi? - | ella | seguitò sottovoce. - Se posso darti un po' di gioia, |
Il maleficio occulto -
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- Mi ami? - domandai, chinandomi verso la giovane. - No, - | ella | rispose nettamente. - Ti voglio molto bene: l'ho detto. La |
Il maleficio occulto -
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anche fisicamente, così stesa e senza moto, a occhi aperti. | Ella | non pensava già più alle sue parole: riviveva forse il |
Il maleficio occulto -
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era congiunta alla mia...... - Poiché sono di marmo, - | ella | disse maliziosamente,questo non ti fa male..... Rinchiuse |
Il maleficio occulto -
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la rivelazione dello spirito che, certo, quella notte | ella | aveva dovuto avere. Non poteva mancare. Don Pasqualino, l' |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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muoversi. - Io, io, Bianca, - ripetè lui, impazientendosi. | Ella | sospirò profondamente, senza dire nulla: ma il respiro le |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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peccato mortale sulla coscienza? - No… non credo almeno, - | ella | disse, esitando. Tacquero. Il marchese Cavalcanti guardava |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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crudele, dimmi tutto. - Voi volete che io muoia, - ripeté | ella | disperatamente e rassegnatamente. - Sei una sciocca. Vuoi |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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tu veda e senta lo spirito. - No, non ve ne andate! - gridò | ella | sollevandosi sul letto e attaccandosi al suo braccio, con |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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dall'urto nervoso. - Ho paura di vedere, ho paura, - | ella | disse, pianissimamente, appoggiando la fronte sui braccio |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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figlia, per sostenerne il debole corpo convulso: e mentre | ella | più si nascondeva, attaccata a suo padre, come a una tavola |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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il marchese, ogni tanto, incoraggiandola teneramente. | Ella | rispondeva, sospirando: un sospiro che pareva un lamento, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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le diceva un'altra volta, ostinato, spietato: - Che hai? | Ella | faceva un cenno con la mano, di orrore, come se volesse |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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egli fece per riporre il capo sui cuscini del letto, ma | ella | ebbe un fremito di paura. - Non mi lasciar sola, per amor |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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col respiro corto che parea le uscisse a stento dalla gola, | ella | ardeva tutta, il suo alito breve bruciava il collo del |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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lo spirito, mentre tutto l'animo di lui era una preghiera. | Ella | giaceva, sempre più affannata, mentre le ardenti mani |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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pare vogliano portare via in ventiquattr'ore un'esistenza. | Ella | affannava, bevendo l'aria dalla bocca schiusa, simile a un |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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gli occhi ardenti che l'insonnia spalancava, nelle tenebre, | ella | si sentiva piena di coraggio. Questo grosso uomo che |
La virtù di Checchina -
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di visione dei cervelli che la veglia notturna esalta, | ella | si vedeva partire di casa, alle quattro, sorridendo un poco |
La virtù di Checchina -
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qui tutti i suoi nervi tremavano in una vibrazione, ed | ella | nascondeva la faccia nel cuscino. Sì, tutto le pareva |
La virtù di Checchina -
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vedendolo tutto aggiustato, tutto pronto, tutto bello, | ella | arrivava sempre all'estremo del suo sogno, a quell'arrivo |
La virtù di Checchina -
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strisciava su un pezzo di potassa per cavarne le macchie, | ella | demoliva, in sè, silenziosamente, tutti i progetti della |
La virtù di Checchina -
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le sembrava, di giorno, tutta una confusione, un imbroglio; | ella | avrebbe certo smarrita la via. Quando veniva la sera, tutto |
La virtù di Checchina -
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era crollato, tutto era caduto, in polvere, scomparso; | ella | non aveva osato pronunziare una parola, fare un atto, |
La virtù di Checchina -
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di una disfatta ingloriosa, in una battaglia dove | ella | non aveva avuto il coraggio nè di attaccare, nè di |
La virtù di Checchina -
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mancanza di volontà nel giorno, venne il venerdì mattina. | Ella | non aveva deciso niente. Alle quattro doveva andare, poichè |
La virtù di Checchina -
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quello che essa desiderava. Da questo interno convincimento | ella | trasse un po' di coraggio, per dire a Susanna: - Puliscili |
La virtù di Checchina -
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a fare il medico. Mentre egli si spogliava per rivestirsi, | ella | lo seguiva passo passo, come per aiutarlo. - Sei contenta, |
La virtù di Checchina -
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tutto sul letto. Dal mattino Susanna l'aveva pettinata, | ella | ripassò il pettine nei capelli, per lisciarli un poco, non |
La virtù di Checchina -
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l'occhio sinistro: ma a una certa distanza non si vedevano. | Ella | detestava tutta quella brutta roba che si metteva addosso: |
La virtù di Checchina -
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proprio, fino fino, senza scroscio, ma continuamente. | Ella | aprì i cristalli, mise una mano fuori, come se non credesse |
La virtù di Checchina -
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dell'armadio. Niente, non vi era. - Guardiamo bene - diceva | ella | ancora, ostinata. - È inutile guardare, non vi è. Lo avrà |
La virtù di Checchina -
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sono tanti ladri. Pioveva sempre e i vetri si appannavano, | ella | non vedeva più chi passava per la via. - Maddalena ce lo |
La virtù di Checchina -
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niente. Fino a che, a poco a poco, cessò di piovere e | ella | si avviò. Alla porta sonarono: - È la lavandaia - disse |
La virtù di Checchina -
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storto. Non l'ho trovato il marchese... Seguì un silenzio, | ella | si svestiva lentamente, riponendo man mano la sua roba. |
La virtù di Checchina -
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giacchetta di casa domandò: - Che ore sono, Toto? - Le sei. | Ella | voltò, per un istante, la faccia verso la parete. |
La virtù di Checchina -
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salviette, perché i forestieri vi scrivano il proprio nome, | ella | aveva scritto con una calligrafia punto inglese, punto |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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difese contro le signore, che mi parevano troppo maligne. | Ella | passò in quel momento improvvisamente, salendo dalla via. |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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che il vento del Nord e la neve offrivano alla luna. | Ella | sorgeva sopra mille punte di abeti, fra due montagne |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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dover soggiungere per cortesia: "Lei ama molto la musica?". | Ella | non rispondeva, guardava fuori nella tempesta nel baglior |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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che s'inganni. Credo che sia una compagna, una signorina". | Ella | appoggiò la fronte alle invetriate, come per vedere meglio; |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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più rotta dall'emozione. "Sono qui senza amici" disse | ella | "senza nessuno, e posso aver tanto bisogno di un'anima |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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ma di tristezza amara. Io tremava che, finito il pezzo, | ella | volesse appiccar discorso con lo Zuane. Avevo ancora negli |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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signorina Lisetta la scongiura di non parlargli adesso". | Ella | trasalì, m'interrogò con uno sguardo attonito e diffidente. |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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altro". "Non parlerò" diss'ella sottovoce, rapidamente. "Ma | ella | ha promesso il suo appoggio a me, sa, prima che alla |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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ho udita suonare, stasera". Mi scusai, con ottime ragioni. | Ella | preferì allora non pregare altri e accompagnarsi da sé. |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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rispose guardando la Fedele, come se gli parlasse di lei. | Ella | cantava allora con uno straziante spasimo nella voce: Ah |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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esitante dubitando se dovesse rivolgersi anche a lei o no. | Ella | gli accennò col capo di venire e, trattosi un anello, lo |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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a permettere che egli parlasse così davanti a lei; ma | ella | lo voleva. Aveva voltato il viso alle finestre, adesso. Chi |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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si ostinava a star lì? Le toccai leggermente una spalla. | Ella | m'indovinò, negò del capo con la stessa muta energia di |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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dodici anni perché questa creatura diventasse artista. | Ella | lo aveva promesso fin da bambina, prima a Dio poi alla |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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il sentiero del laghetto. "Vorrei andare al lago" disse | ella | tranquillamente come se tutto fosse oramai finito in pace; |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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Volevo ora domandarle che intendesse fare, e non osavo. | Ella | non parlava più. Passata la villetta C., mi disse che |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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La guardai, le stesi la mano senza poter parlare. | Ella | mi diede la sua. "So che ci muoio" soggiunse "ma in ogni |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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suora". Ci parve udir parlare nell'albergo. "Domani" disse | ella | in fretta "non venga mica a salutarmi quando parto. I suoi |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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esistenza. Cosí, durante gli anni passati tra le monache, | ella | si era sentita invadere da un senso di isolamento e di |
Racconti 3 -
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sordamente e fortificandolo - forse invano! | ella | rifletteva - per una lotta nella quale già capiva di dover |
Racconti 3 -
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confronto anche della messa bassa di tutti i giorni a cui | ella | aveva assistito in convento. Quei quattro ceri accesi |
Racconti 3 -
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col piano e le spalliere coperti di cuoio, dietro i quali | ella | udiva il sommesso borbottio del rosario e i colpi di tosse |
Racconti 3 -
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persistevano a durare. Fortunatamente in convento | ella | aveva appreso a suonare il pianoforte e vi si era |
Racconti 3 -
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superare nell'esecuzione. Soltanto all'uscita del convento | ella | avea voluto provvedersi di una larga scelta di cose |
Racconti 3 -
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ha l'esempio della mamma, di una santa ... - E se ... | Ella | s'interruppe, irrigidendosi, facendo un visibile sforzo di |
Racconti 3 -
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dire tutto. Mi sarei confidata con mammà se non sapessi che | ella | non ha altra volontà all'infuori di quella di mio padre. Ho |
Racconti 3 -
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Faccia a modo mio ... Dio l'aiuterà ... E in questa maniera | ella | eviterà a sé e ai suoi genitori gravissimi dispiaceri ... |
Racconti 3 -
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indurre ad accettare il consiglio del confessore. Avrebbe | ella | avuto la forza d'animo di aprire il suo cuore a una persona |
Racconti 3 -
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Si era rivista sposa, madre, quasi schiava di un uomo che | ella | aveva rispettato senza mai poter arrivare ad amarlo; e |
Racconti 3 -
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fosse decisa a confidarsi con lei, che cosa avrebbe potuto | ella | fare per impedire la disgrazia? Dio aveva disposto cosí: i |
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abbandono alla marchesina proprio come se colui al quale | ella | inviava, a quel modo, il grido del suo cuore, le avesse |
Racconti 3 -
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non le parole, anzi quel che esse non osavano di esprimere, | ella | se n'era subito accorta. - Ora che sua madre sta meglio, |
Racconti 3 -
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desiderare di rivedersi? È sciocco quel che io dico ... - | Ella | aveva interrotto la conversazione col pretesto che |
Racconti 3 -
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di quel viso pallido che già stava per dirle quel che | ella | aveva indovinato, quel che l'aveva turbata profondamente |
Racconti 3 -
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una nova coscienza di se stessa. Quante volte non aveva | ella | evocato questi ricordi nella solitudine della sua camera, e |
Racconti 3 -
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convinto che lei dimenticherà presto le mie parole ... - | Ella | gli aveva accennato di tacere, tremante di commozione, ma |
Racconti 3 -
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palazzo nelle rare occasioni che vi andava. Quelle lettere | ella | non le rileggeva piú; già le sapeva a memoria: lettere |
Racconti 3 -
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loro corrispondenza e incoraggiato a non sospettare di lei. | Ella | si dichiarava sempre pronta a combattere contro ogni |
Racconti 3 -
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salir dal cuore una forza inattesa! Davanti a quell'uomo | ella | avrebbe parlato forte, dignitosamente, da vincerlo in pochi |
Racconti 3 -
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e le strozzava le parole in gola. - Parliamone piuttosto - | ella | balbettò - mentre siamo in tempo. Ho fatto appello alla |
Racconti 3 -
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Parlate sul serio? - Come se fossi in punto di morte! - | ella | rispose. - Ho detto cosí non perché io dubiti della vostra |
Racconti 3 -
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La sottomissione ai riguardi, ai pregiudizi della razza | ella | la portava nel sangue. Cosí avevano fatto l'ava, la nonna, |
Racconti 3 -
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avvenire diversamente! Quando il pericolo era lontano | ella | si era illusa che avrebbe saputo sfidarlo e superarlo: ora |
Racconti 3 -
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di lei, la confessione fattagli, e ne aveva riso; ora che | ella | era stata incapace di mostrare la minima resistenza alla |
Racconti 3 -
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di salvezza riposta nella generosità di quell'uomo; ora | ella | sentiva soltanto l'orgoglio di non dover dare a nessuno la |
Racconti 3 -
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facilmente il dolce conforto di quell'amore dal cuore! | Ella | sentiva anzi, nel momento che il barone rispondeva ai |
Racconti 3 -
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aveva preso a memoria come soleva con le sue prediche - | ella | sentiva anzi in quel momento qualcosa di piú che la fiera |
Racconti 3 -
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mettesse in atto; e con questo senso di prossima vendetta, | ella | toccò la coppa da sciampagna che il barone le stendeva; e |
Racconti 3 -
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- Con me bisogna stare sempre allegri! - Invece | ella | era sempre piú cupa e piú chiusa che mai. Sacrificarsi alla |
Racconti 3 -
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rendono vigliacchi i piú risoluti caratteri! Talvolta | ella | amava figurarsi che il barone, all'ultimo momento, si |
Racconti 3 -
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o una bassezza! E si sdegnava riconoscendo che era vero: | ella | non sarebbe stata capace di commettere una bassezza o una |
Racconti 3 -
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di Pietrerase, la situazione non era piú la stessa; | ella | acquistava, quel giorno, piena libertà di azione. Suo |
Racconti 3 -
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fino all'ultimo! Appunto il giorno precedente alle nozze, | ella | parlò al barone: - Ascoltatemi attentamente: debbo dirvi |
Racconti 3 -
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piú! Mai piú! - E per calmare la desolazione della mamma, | ella | scrisse su un foglio: - È un voto! Lasciami fare, mammà ! - |
Racconti 3 -
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Una gran serenità le risplendeva nel volto, nella persona. | Ella | andava e veniva per le stanze, accennando benevolmente alla |
Racconti 3 -
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l'idea di tal pericolo. Non se ne mostrò affatto scossa. | Ella | aveva un mezzo per manifestare i sentimenti del suo cuore; |
Racconti 3 -
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fuori dell'aperto balcone, volava via, lontano, lontano! | Ella | non sapeva precisamente dove indirizzare quelle note |
Racconti 3 -
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impeti scortesi da parte di suo marito. Una notte | ella | avea sognato che, nell'assenza del barone, la posta le |
Racconti 3 -
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cosí affettuose e cosí tristi parole, non era piú! | Ella | però non lo rimpiangeva. Se lo sentiva accanto, invisibile, |
Racconti 3 -
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saperlo morto fedele a lei, come la sognata lettera diceva! | Ella | avea sentito parlare tante volte di sogni veritieri. Anche |
Racconti 3 -
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inattesamente, realizzando il suo sogno! Fin allora | ella | aveva soffocato la ripugnanza che le ispirava il contatto |
Racconti 3 -
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opererà il miracolo! Vedete che vita mi fate fare? - | Ella | crollava la testa, negando. Il barone infatti per |
Racconti 3 -
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andava a sedersi sul canapè di faccia al pianoforte mentre | ella | suonava, rimproverandole talvolta che avesse suonato |
Racconti 3 -
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lavori nel fondo di Saccorotto datole in dote dal padre; ed | ella | aveva cosí potuto abbandonarsi interamente al triste |
Racconti 3 -
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negli occhi; il barone stupito di vederla reagire, | ella | mordendosi la lingua per non rompere il giuramento di non |
Racconti 3 -
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le corse dietro. - Via! via! Sono stato un po' vivace ... - | Ella | entrò rapidamente nella stanza vicina e gli chiuse l'uscio |
Racconti 3 -
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neppure per lamentarsi! Perché avrebbe dovuto lamentarsi? | Ella | era lieta di morire. E affrettava la morte fingendo di |
Racconti 3 -
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fisso negli occhi. - Perdonate, figliuola mia? - | Ella | assentí con un'altra stretta. - Dite qualche parola di |
Racconti 3 -
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delle grandi dame, e non volendo neppur riconoscere che | ella | avesse maniere garbate e insinuanti, dicevano che Cecco era |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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Questi discorsi erano arrivati all'orecchio di Vezzosa, ma | ella | era così felice, che non ci aveva badato; peraltro, quando |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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impeto d'avarizia di Maso, dei fratelli e delle cognate, | ella | era trattata da loro con una cordialità come se avesse |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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vieni qua; che ne dici, Vezzosa? Vezzosa, aiutami"; ed | ella | andava da un punto all'altro della casa, svelta, senza far |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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riuscito a dare a Vezzosa una riparazione morale, e quando | ella | scese, disse alla mamma: - Volete raccontarci la novella? - |
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che per le imprese di guerra. Quando fu in età da marito, | ella | rifiutò a uno a uno tutti i signori che la chiedevano in |
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mobile di quercia un libro, ornato di figure di santi. | Ella | non sapeva leggere, ma dalle immagini miniate dalla mano |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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di una numerosa processione di monache. La mattina dopo, | ella | scese il ponte levatoio del castello per recarsi sul luogo |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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gambe, la povera bestia seguì Sofia fino al luogo ove | ella | aveva in mente di costruire il monastero, e giunta colà |
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mattina dopo, nonostante che la neve ricoprisse il terreno, | ella | uscì con la solita scorta per andare a visitare la mula; ma |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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vegliare sul figlio, poiché era in uno stato miserando. Poi | ella | distribuì armi, assegnò a ogni uomo il proprio posto e, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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castello fossero sbarrate e non si aprissero altro che se | ella | avesse sventolato il gonfalone con san Giovanni |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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il gonfalone con san Giovanni Evangelista. Nel monastero | ella | fece pure preparativi di guerra, schierò dinanzi a quello e |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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se essi, sgomenti, non si fossero dati alla fuga. Allora | ella | prese dalle mani di Corrado da Barberino il gonfalone con |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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Il messo fu ricevuto da Sofia in abito da cavaliere. | Ella | accondiscese ai patti, purché i signori di Porciano |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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da ognuno di fellonìa. Non temendo dunque nessun attacco, | ella | si dava alle cure del suo monastero, agli esercizî |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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e la Badessa sola rimase a guardia del castello. | Ella | visse lungamente e la mula si mantenne sempre forte e agile |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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è Pasqua; ci hai poco più da tribolare, abbi pazienza! | Ella | gli rivolse uno sguardo pieno di gratitudine e non disse |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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non vuol lasciarsi persuadere del contrario. "Ecco Ruggero" | ella | disse, sentendo picchiare all'uscio. Invece era il |
PROFUMO -
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dolori, quantunque cotanto diversi. Poteva mai dirle che | ella | faceva quel triduo per impetrar pace al suo povero cuore? |
PROFUMO -
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spina che le si conficcava tanto più fonda, quan- to più | ella | tentava di strapparla? Poteva mai dirle le notti insonni, o |
PROFUMO -
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per ottenere un buon esito. Un giorno, all'improvviso, | ella | s'era ritirata dalla finestra, sor- ridendo; e poco dopo |
PROFUMO -
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finestra, o l'aveva veduta affacciarsi appena giunto, quasi | ella | stesse in ascolto per sentire il rumore dei passi di lui |
PROFUMO -
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poche cime di spighe" disse. "Hanno un odore troppo acuto" | ella | rispose. "Ne vuole qualcuna?" Stendeva la mano in atto di |
PROFUMO -
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"No; può cascare!" "Ho studiato ginnastica." "No!" | ella | insisteva, vedendolo salire lestamente di ramo in ramo. |
PROFUMO -
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..." E per chiasso lo scosse facendolo piegare. "Cattivo!" | ella | esclamò. E si ritrasse dalla finestra. Però guardava |
PROFUMO -
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accingersi a discendere. La risposta non venne. Solamente | ella | lo seguiva con gli occhi mentre si lasciava calare tra un |
PROFUMO -
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Non lo faccia più!" "Che cosa dovrò fare dunque?" "Niente" | ella | rispose. Perché rimaneva alla finestra? Quella breve |
PROFUMO -
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penoso. Le si accapponava la pelle anche sveglia, quasi | ella | fosse sfuggita davvero alle minacce di morte di |
PROFUMO -
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scena." "Sei ghiaccia! Senti? Il Padreterno si sfoga." | Ella | chiuse gli occhi, rovesciando supina la testa sul |
PROFUMO -
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proprio sul capo e la sollecitassero a levarsi. Ma | ella | rimaneva inerte, col cuore ansante, come sconvolto da un |
PROFUMO -
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lasciata libera e pa- drona di se medesima! "No! No!" | ella | balbettava ansante, spalancando gli occhi al sentirsi |
PROFUMO -
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- diceva Vezzosa in tono supplichevole al marito, che | ella | aveva chiamato da parte per sottrarlo alle insistenze dei |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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abbandonarla. Intanto battezziamola, poiché non sappiamo se | ella | sia cristiana. La bimba dormiva ancora, ma quando l'Abate |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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maggiore in persona le gettò l'acqua lustrale sulla testa, | ella | aprì gli occhi, e, invece di mettersi a piangere, schiuse |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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da Buona e la trovava sempre allegra, sana, sorridente. | Ella | si baloccava con Lupo, si gingillava con i fiori, cantava |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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correva loro incontro e parlava loro con affetto. Appena | ella | ebbe sette anni, l'Abate, che molto si occupava di quella |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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e a tale scopo le affidò alcune pecore affinché | ella | le portasse a pascere. Poi l'Abate diede incarico a fra' |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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nel quale Buona aveva cura di mantenere sempre il fuoco. | Ella | imparava con una facilità straordinaria, ed era così |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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esser coraggiosa, quasi temeraria. Un giorno di autunno | ella | aveva spinto il gregge verso l'Abetiolo, per trovare un po' |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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d'infanzia e che ora s'era fatto alquanto vecchio; ed | ella | camminava svelta, chiamando le pecore quando cercavano di |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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e le gridavano: - Figlia della Madonna, prega per noi! | Ella | era davvero sicura in quel paese deserto, e mentre filava, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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pregava. Quel giorno dunque, mentre badava al gregge, | ella | vide Lupo diventare inquieto e correre di qua e di là, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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cara alla Madre del Signore; - disse fra' Buono, - poiché | ella | è veramente santa, e la Madonna si servirà di lei per |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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- domandò l'Abate. - Padre santo, l'umile capanna ove | ella | abita è sempre olezzante di gigli e viole; il corpo di lei |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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di lei non è stato mai soggetto a nessuna infermità; quando | ella | canta le laudi della Vergine, gli uccelli corrono a stormi |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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dai boschi e le si posano sulle spalle; le piante che | ella | coltiva dànno fiori, anche quando soffia il tramontano. Ed |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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in quel carcere, non faceva altro che piangere e pregare; | ella | piangeva Corso, che supponeva morto in seguito alle ferite, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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dal giorno che la fanciulla fu raccolta da fra' Buono, ed | ella | s'era fatta bellissima di viso e di corpo, e tale appariva |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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talvolta essi risanavano, così nessuno più dubitava che | ella | fosse già santa in vita. Ora avvenne che il conte di |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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nulla. Soltanto quando il Conte le narrò la storia truce, | ella | comprese e disse: - Liberate l'infelice madre mia! Questo |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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Conte; ma nonostante le ricche offerte di maritaggio, | ella | volle rimanere libera e non dismise mai l'abito bianco dei |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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mai l'abito bianco dei Camaldolensi. Rimasta orfana, | ella | cedé ai parenti il castello di Poppiano e i feudi annessi, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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avrebbe toccati: i campi intorno alla cantoniera dove | ella | viveva col padre ed i fratellini, erano completamente |
CENERE -
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suoi fratellini che cercavano grilli. «A casa! Subito!», | ella | disse con la sua bella voce ancora infantile. «No!», |
CENERE -
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anch'io, insegnatemi da mia madre. Aspetta, senti questa.» | Ella | recitava qualche strofa in dialetto logudorese, poi |
CENERE -
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i parenti di mia madre erano nobili ed istruiti: tuttavia | ella | non volle sposare il vecchio proprietario. Vide invece mio |
CENERE -
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bello come una bandiera, se ne innamorò e fuggi con lui. | Ella | soleva dire, mi ricordo: "Mio padre mi ha diseredata, ma |
CENERE -
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madre il vecchio possidente ... perché io sono povero ed | ella | ha molti soldi. Ma che cosa importa? Ella è vecchia e morrà |
CENERE -
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io sono povero ed ella ha molti soldi. Ma che cosa importa? | Ella | è vecchia e morrà presto; noi siamo giovani, Olì, ed io |
CENERE -
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egli disse, appena Olì gli rinfacciò la sua menzogna, «sì, | ella | adesso è povera, ma quando la sposai era ricca. Dopo le |
CENERE -
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quando le montagne lontane si confondevano col cielo, | ella | seguiva con uno sguardo triste i fratellini seminudi, neri |
CENERE -
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il paesaggio con le loro grida di uccelli selvatici, | ella | pensava al giorno in cui avrebbe dovuto abbandonarli per |
CENERE -
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in cui avrebbe dovuto abbandonarli per partire con Anania. | Ella | aveva veduto l'anello ritrovato dal giovine, e sperava e |
CENERE -
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festa e alla notte canteremo.» «Oh, mio padre non vorrà!», | ella | disse sospirando. «Ma è curioso quell'uomo! Si vede che non |
CENERE -
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è curioso quell'uomo! Si vede che non conosce mia moglie: | ella | è decrepita come le pietre», disse Anania, sempre |
CENERE -
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vuoi andartene così presto? Che farò io senza di te?» Ma | ella | si alzò tutta vibrante. «Forse ci rivedremo domani mattina, |
CENERE -
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e tremava, e la sua voce commoveva Olì fino alle lagrime. | Ella | rimase. Solo in autunno zio Micheli si accorse che sua |
CENERE -
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ribellò. Prese Olì per un braccio e la cacciò via di casa. | Ella | pianse, ma zio Micheli fu inesorabile. Egli l'aveva |
CENERE -
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l'aveva avvertita mille volte; e forse avrebbe perdonato se | ella | avesse peccato con un uomo libero; ma così no, non poteva |
CENERE -
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così. Ora ti racconterò perché mio marito si fece bandito.» | Ella | disse si fece con una certa fierezza, non priva di vanità. |
CENERE -
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fiabe che Anania aveva narrato ai suoi fratellini: ed ella, | ella | stessa, con la sua miseria infinita faceva parte della |
CENERE -
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«Un motto ... », egli sussurrò. «Ma che morto! ... », | ella | disse ridendo, improvvisamente allegra. Ma quando fu a |
CENERE -
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urlava ancora più tonante, smuovendo e sbattendo le assi, | ella | ripensò ai racconti della vedova, all'uomo mascherato che |
CENERE -
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del sentimento ispiratomi di primo tratto. - Signore - | ella | mi disse dopo un pezzetto con accento cortese ma fermo; - |
Racconti 1 -
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donna che non conosce -. E siccome lí il viale biforcava, | ella | prese dall'altra parte. Non mi diedi per vinto. Girai dal |
Racconti 1 -
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Un profondo sentimento di ammirazione mi chiuse la bocca. | Ella | passò oltre lentamente, rilevando colla mano sinistra la |
Racconti 1 -
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- è una ragione di piú per cominciare a conoscerci -. | Ella | fece un segno del capo come per dire: - Niente affatto! - E |
Racconti 1 -
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il cuore fortemente. Eravamo riusciti sul corso Venezia, | ella | avanti, io dietro ad una diecina di passi. Ella ora |
Racconti 1 -
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Venezia, ella avanti, io dietro ad una diecina di passi. | Ella | ora fermavasi ad osservare le mostre delle botteghe e si |
Racconti 1 -
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Fui piccato dall'accorgermi che, appena sulla soglia, | ella | si era voltata un istante proprio per accertarsi se le |
Racconti 1 -
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rapito qualcosa ai lembi della sua veste toccati mentre | ella | passava; l'aria intiera n 'era impregnata; gli atomi |
Racconti 1 -
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assicurato, a voce o in iscritto, di averlo ottenuto. "Se | Ella | - conchiudevo - potesse immaginare gli effetti prodotti dal |
Racconti 1 -
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indignarmi di quel che suole accadervi. Perché rivederci? | Ella | parla di tranquillità perduta, di apparizioni celesti! Oh, |
Racconti 1 -
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celesti! Oh, è proprio troppo! Arrestiamoci qui, ed | ella | non si curi piú di una persona che non ha nulla per |
Racconti 1 -
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alcuni minuti di ritrovo in qualunque posto le aggrada. | Ella | è per me circondata da una nube, come una dea degli antichi |
Racconti 1 -
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la donna quella che mostra piú spirito. - Mi avvedo - | ella | disse - di aver avuto torto a dar retta alle sue insistenti |
Racconti 1 -
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- feci io. - Non si penta di un'opera buona. - Ebbene - | ella | riprese - che vuole da me? - Poco, nulla! ... Se fosse |
Racconti 1 -
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... Se fosse possibile ... essere riamato! - Dica tutto! - | ella | esclamò sorridendo. - E quando l'avessi riamato? - L'amore |
Racconti 1 -
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ancora e, quasi, non vorrei mai capirlo. - Ho marito! - | ella | rispose sospirando e chinando il capo addolorata. - Che |
Racconti 1 -
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Non ci vedremo piú - mi disse dopo con accento commosso. - | Ella | tornerà alle tranquille occupazioni della sua vita; io ... |
Racconti 1 -
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di gente. - Abbia l'amabilità di accompagnarmi un pochino - | ella | mi disse avviandosi verso il Naviglio. - Come passano |
Racconti 1 -
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cuore non mi ha ingannato. - Abbiamo scherzato col fuoco - | ella | disse ridendo: - non ripetiamo lo scherzo -. Per un buon |
Racconti 1 -
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c'era evidentemente nulla di preciso e di determinato. Se | ella | non avesse avuto il marito? Se fosse stata una donna che |
Racconti 1 -
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dal terreno inzuppato dalla pioggia. - Mi aspettava? - | ella | disse, mostrandosi sorpresa di trovarmi. - Sicuramente - |
Racconti 1 -
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ragionare a bell'agio. - Abbiamo ben poco da dirci! - | ella | fece, chiudendo il suo ombrello per prendere il mio braccio |
Racconti 1 -
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fu piú sentimentale, piú vaporosa dell'altra volta. | Ella | era contenta di vedermi già savio. Finché duravo cosí, |
Racconti 1 -
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per dire: guarda un po' come si va di carriera! E intanto | ella | parlava di mille piccole cose, del tempo, della pioggia la |
Racconti 1 -
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Certosa di Garignano e a un mio villino in quei pressi; ed | ella | rispondeva di no, specie pel villino di cui, diceva, era |
Racconti 1 -
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a lungo? Oibò! Mi sarei presto annoiato, stancato; già | ella | mi secondava unicamente per provarmi che aveva ragione a |
Racconti 1 -
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Perché non viene a vederle? - le avevo subito risposto. Ma | ella | aveva affrettato il passo, dicendo di no. Quella sera, come |
Racconti 1 -
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collo sguardo. Forse, se avessi pronunciato una parola, | ella | non si sarebbe indotta a salire; ma quel linguaggio intimo, |
Racconti 1 -
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soggiunse - la prego, andiamo fuori! La precessi col lume. | Ella | non parve pienamente rassicurata che quando fu sul |
Racconti 1 -
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di una vendetta minacciatale spesso da quell'uomo brutale, | ella | non aveva mai dato nulla a ridire sulla sua condotta. - |
Racconti 1 -
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che scaturiva da questa nuova fase della nostra relazione. | Ella | n'era commossa e nello stesso tempo atterrita. Ne capiva |
Racconti 1 -
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una felicità perduta; ed io ricercavo la sua mano ed | ella | me l'abbandonava come suol farsi nei momenti di grave |
Racconti 1 -
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cuore le impressi ripetutamente i primi baci sulla fronte. | Ella | taceva come venuta meno, agitata per tutto il corpo da un |
Racconti 1 -
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improvvisamente fiorito sotto la bacchetta di una fata. | Ella | andava, veniva, sorrideva, mi interrogava, mi faceva delle |
Racconti 1 -
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una felicità che le pareva fuggisse via di mano in mano che | ella | si accorgeva diventasse piú intensa. E ques to metteva |
Racconti 1 -
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vasi di fiori. Rimpetto al tavolo dove leggevo o scrivevo, | ella | situò il suo tavolino di lacca intarsiato in madreperla, |
Racconti 1 -
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ai giardini pubblici, non ne parlammo nemmeno una volta. | Ella | si chiuse in casa pari a quelle femmine di uccelli, che nel |
Racconti 1 -
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In confuso capivo forse anch'io che qualcosa di ciò che | ella | prevedeva dovesse finalmente avvenire; ma m'illudevo |
Racconti 1 -
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che la Cecilia aveva voluto nascondermi la verità? Sí, | ella | aveva pianto! E non mi era passato pel capo di dirle una |
Racconti 1 -
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imbarcati io colla spensieratezza di un uomo appassionato, | ella | colla rassegnazione del sagrificio di una donna che ama! |
Racconti 1 -
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sua madre; e crollava le larghe spalle con aria di sprezzo. | Ella | doveva nascondergli le sue sofferenze per non essere |
Teresa -
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Tutti i calmanti riuscivano vani; li respingeva | ella | stessa, con orrore, lagnandosi che tutti la facessero |
Teresa -
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una bella cuffia - disse l'Ida, ridendo per distrarla. | Ella | non volle la cuffia; anzi si tolse un fazzoletto ch'era |
Teresa -
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- Si metta a sedere, così; ma non si agiti, la prego. | Ella | era veramente sbigottita; tremava, colla fronte coperta di |
Teresa -
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ed essendo comparso all'improvviso davanti a Teresina, | ella | arrossì, tutta confusa, con un sentimento recondito di |
Teresa -
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acquistata, senza guardarla, una partita di libri vecchi, | ella | pose le mani sopra un libriccino gualcito. Il titolo |
Teresa -
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la loro bianchezza sudicia risaltava sul fondo nero. | Ella | non era contenta. Tornò a raccattarli e li volle abbruciare |
Teresa -
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come le parole, che non svanivano come i sorrisi, che | ella | aveva distrutte in un esemplare ma che esistevano in mille |
Teresa -
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di lui venne a mischiarsi alle rimembranze lascive, | ella | provò la maggior vergogna della sua vita. Le parve di veder |
Teresa -
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che nessuno di loro sentiva, e quei baci di cielo in cui | ella | credeva di dare l'anima. A poco a poco la pace entrava in |
Teresa -
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da lontano, con ondulazioni malinconiche e paurose. Ma | ella | resisteva anche ai frizzi acuti della brezza notturna; |
GIACINTA -
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mai piú tanta libertà in avvenire. - È un'imprudenza! Ma | ella | era già fuori, stizzita di vederlo esitante. La luna |
GIACINTA -
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Andrea non rispose nulla. - A quest'ora tutti dormono - | ella | disse poco dopo. E rizzava la testa verso quelle persiane e |
GIACINTA -
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ricercando la mano, amorosamente irrequieta. - Oh! Oh! - | ella | fece, arrestandosi dopo alcuni passi. Quei lampioni che |
GIACINTA -
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il golfo di Napoli! Che spettacolo! - Ah! ... Napoli! - | ella | rispose, distratta. S'intesero i tocchi argentini d'un |
GIACINTA -
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anzi, istintivamente, con un timore vago di peggior male, | ella | aveva impedito a Giovannino di parlare con la sua matrigna. |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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eccitamento in cui si trovavano i suoi nervi, da venti ore: | ella | non aveva avuto da quella donna un solo beneficio, mai: |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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non aveva avuto da quella donna un solo beneficio, mai: | ella | le doveva tutte le sue torture, tutti i suoi pianti, tutte |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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dei loro balconi, salutando Chiarina con aria festevole. | Ella | chinava il capo e arrossiva: tutti quelli che incontrava, |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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che aveva fatto fare un triduo, a sua insaputa, perché | ella | fosse felice con la volontà della matrigna mettendosi in |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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e quando egli parlava con quel suo tono basso, seduttore, | ella | involontariamente si fermava dal lavorare, le mani |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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nel cuore di Chiarina la collera fervidamente giovanile che | ella | avea contro la matrigna: ma il ricordo delle pene di suo |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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non si cancellava. Non voleva domandarle nulla, ecco. Se | ella | aveva mal giudicato la sua matrigna, se ella era stata |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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ecco. Se ella aveva mal giudicato la sua matrigna, se | ella | era stata ingiusta verso questa donna, la ragazza voleva |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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tela e di mussola portavano un timbro, un timbro curioso: | ella | capì subito che era dell'agenzia di pegni e spegni di sua |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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a guardare la sua fidanzata con tanta tenerezza, che | ella | si sentiva morire d'amore, le parlava con tanta dolcezza, |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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sentiva morire d'amore, le parlava con tanta dolcezza, che | ella | smetteva di lavorare, vinta: e la macchina taceva, Ora, |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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soli soli, tenendosi per mano, nella gioia come nel dolore: | ella | sarebbe libera libera, accanto a lui, per sempre, divisi |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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solo dalla morte, ma uniti anche di là, poiché | ella | credeva. Oh venisse presto questo giorno in cui ella |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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poiché ella credeva. Oh venisse presto questo giorno in cui | ella | sarebbe uscita dalla casa dove aveva tanto sofferto, per |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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della macchina. Quando Giovannino si levò per andarsene | ella | si alzò, risolutamente, seguendolo fin fuori la porta. Là |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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mia" disse lui, carezzandole i capelli, lievemente. | Ella | si schivò: "Dovremo, dunque, vivere con la sua elemosina?". |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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dover vivere in casa della matrigna, mangiando il pane che | ella | le dava per carità. che tante volte le aveva rinfacciato di |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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conoscere il sindaco e l'assessore del ramo. Vagamente, | ella | s'appagava per poco, ma poi intendeva che egli non cercava |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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gli aveva risposto incertamente. Ma poi, a poco a poco, | ella | aveva cominciato a precisare chiaramente le sue cose e |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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a sapersi" disse lui, quietamente, buttando la sigaretta. | Ella | non replicò. Egli aveva su di lei un potere assoluto, lo |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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le chiese sottovoce. "Soffro, mi fai soffrire" rispose | ella | quasi svenendo. "Non far la sciocca, lasciami fare, |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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sulla piazza, la vide tornare accompagnata da Giovannino. | Ella | si ritrasse indietro, colpita, ma inconscia ancora. La |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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delle parole vaghe, quasi per stordirla nel suo dolore. | Ella | ascoltava, ancora fremente, chetandosi a poco a poco; egli |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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per amor tuo, per non farti vivere di elemosina...". | Ella | singhiozzò nell'ombra. "Non piangere, Clara, non c'è da |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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che la tua matrigna si rimariti. Allora staremmo freschi!". | Ella | lo guardò nell'ombra. "Ma non lo farà, credo" soggiunse |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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". "Mi dai un bacio?". Era la prima volta che lo chiedeva. | Ella | fece un passo indietro, appoggiandosi allo sportello del |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
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del palazzo Santobuono, che la chiamavano la sposa: | ella | sorrideva, la fanciulla, come una febbricitante che ha i |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
|
| ella | non aveva dei romanzi pel capo. Tutti quegli imbecilli che |
GIACINTA -
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Andrea Gerace che non le aveva mai detto nulla, quantunque | ella | capisse che quegli occhi neri che se la divoravano |
GIACINTA -
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dove la cara melodia di quella sera si andava perdendo. Ma | ella | si arrestava tutt'a un tratto, piena di terrore: - No! No! |
GIACINTA -
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gli occhi di Giacinta. - Da amico, non mi domandi altro - | ella | rispose, porgendogli una mano che Andrea strinse piú volte. |
GIACINTA -
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- Un leggero disturbo ... di stomaco, una cosa da nulla. | Ella | gli tastava la fronte: - Come hai ghiacce le mani! Che cosa |
GIACINTA -
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Giacinta. - Grazie. Lasciami stare; non farmi parlare. | Ella | gli sedette al fianco. Andrea restava immobile, senza |
GIACINTA -
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sfuggirle. - Scusi. Che può importarle di tutto questo? - | ella | riprese con tristezza. - Anzi, m'interessa tanto! Nel |
GIACINTA -
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e strettale forte la mano, andò via senza dire una parola, | ella | non si mosse; ma guardò lungamente l'uscio dietro cui egli |
GIACINTA -
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creata dall'amore. Cimone amava la fanciulla greca. Invero | ella | era bellissima: era l'immagine della forte e vigorosa |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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che nel dolce linguaggio greco significa Vergine. | Ella | godeva sedere sull'altissima roccia, fissando il fiero |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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tutto il mondo. Ma presto questi sogni svaniscono. Ora | ella | ama Cimone, con l'unico possente, imperante amore della |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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e nella sua voce armoniosa vibra la passione: - Io t'amo - | ella | dice -, partiamo. Sono mille anni che il lido imbalsamato |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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è vero. Parthenope non ha tomba, Parthenope non è morta. | Ella | vive, splendida, giovane e bella, da cinquemila anni. Ella |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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Ella vive, splendida, giovane e bella, da cinquemila anni. | Ella | corre ancora sui poggi, ella erra sulla spiaggia, ella si |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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e bella, da cinquemila anni. Ella corre ancora sui poggi, | ella | erra sulla spiaggia, ella si affaccia al vulcano, ella si |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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Ella corre ancora sui poggi, ella erra sulla spiaggia, | ella | si affaccia al vulcano, ella si smarrisce nelle vallate. È |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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ella erra sulla spiaggia, ella si affaccia al vulcano, | ella | si smarrisce nelle vallate. È lei che rende la nostra città |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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questo amore che la prendeva tutta, anima e corpo? Perché | ella | amava molto sua madre, ma non aveva mai passate le notti a |
Teresa -
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comprensione la rendeva mesta; all'alba felice dell'amore | ella | non poteva avere che pensieri rosei. Cantava pateticamente |
Teresa -
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passare impunemente, guardando le finestre della Portalupi; | ella | sorrideva. Sorrise anche una mattina, che passò il |
Teresa -
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appunto, vigilando al mattino il passaggio del procaccio, | ella | aveva ricevuta una lettera; una vera lettera d'amore questa |
Teresa -
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madre, la lentezza delle ore sul quadrante dell'orologio, | ella | si sentiva opprimere spinta da desideri, da aspirazioni |
Teresa -
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il piú dolce nome della terra. Né solamente colle stelle | ella | componeva quel nome. Nelle ore in cui, Cenerentola |
Teresa -
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giovane le fosse apparso, non poteva sorprenderla, perché | ella | lo aveva sempre con sé; si meravigliava anzi di non vederlo |
Teresa -
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Queste lettere oramai formavano un piccolo volume che | ella | non riusciva piú a nascondere in seno. Dopo lunghi |
Teresa -
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Rispondere a codeste lettere non era un piccolo pensiero. | Ella | si sapeva illetterata, ignorante d'ogni artifizio di stile, |
Teresa -
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guardato; ma non era per ciò che la fanciulla si crucciava. | Ella | pensava a quel ritratto di donna. Le tre messe le parvero |
Teresa -
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la verità. Sottoscrisse come il solito, "fedele Teresina". | Ella | era ben sicura di restargli fedele, sempre, fino alla |
Teresa -
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giorni lo studente capitava a farle un'improvvisata. | Ella | cuciva, accanto alla finestra, e lo vedeva a un tratto |
Teresa -
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passava, rasente il muro, mormorandole una dolce parola; | ella | lasciava cadere l'ago, oppressa da un turbamento delizioso. |
Teresa -
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in volto, con una sovrabbondanza di gesti e di parole, | ella | tentò di far capire come Orlandi l'amava; ma la pretora |
Teresa -
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avea sfiorato la guancia di Giulia e in quel soffio | ella | intravvide l’inutilità e il pericolo della intrapresa |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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sorte; non agli uomini integri e intelligenti, - rispose | ella | sdegnosamente. - Suo fratello ha dinanzi a sé un grande |
CAINO E ABELE -
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in testa. Franco sorrise malignamente. Dunque, - riprese | ella | con calore, - ci vuoi tanta fatica a persuadere qualcuno |
CAINO E ABELE -
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seduta sul parapetto marmoreo della fontana disseccata. | Ella | si gingillava coi nastri di velluto e sul volto contratto |
CAINO E ABELE -
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su Cavour e il parlamentarismo in Italia, e da quelle | ella | raccoglieva la narrazione delle più memorabili sedute, i |
CAINO E ABELE -
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inventate da un poeta e usate tanto in questi ultimi anni. | Ella | me Io spiega, traduce in opera quelle parole, ogni giorno |
CAINO E ABELE -
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di benefizj? - Velleda, - disse Roberto fissandola, - | ella | lavora non solo per farmi eleggere, ma mi prepara anche |
CAINO E ABELE -
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ognuno vorrebbe frugare nel suo passato e ogni persona che | ella | avvicinerebbe, atteggerei besi a inquisitore dei nostri |
CAINO E ABELE -
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e me la offra in segreto; è un sogno irrealizzabile forse? | Ella | fece questa domanda abbassando la testa, soffusa di una |
CAINO E ABELE -
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la eloquenza vera e con la serietà dei suoi intendimenti. | Ella | avrebbe ripreso a scrivere, per occupare le lunghe sere |
CAINO E ABELE -
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degli antichi doveri. Nessuno avrebbe mai saputo che | ella | ne era l'autrice; Roberto doveva trovarle a Roma un editore |
CAINO E ABELE -
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era l'autrice; Roberto doveva trovarle a Roma un editore ed | ella | ne voleva pagare la stampa con le sue economie e farla |
CAINO E ABELE -
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nei loro cuori come il ricordo di una musica divina. | Ella | aveva preso il lavoro e i fiori sbocciavano sotto le sue |
CAINO E ABELE -
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diceva che il nome del marito di Velleda era Crespi; ma che | ella | faceva bene a ripudiarlo e a portare quello del padre, per |
CAINO E ABELE -
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sempre e sempre più si attaccherà a Velleda e sempre più | ella | insuperbirà della gloria di lui! Ah! è atroce la mia sorte; |
CAINO E ABELE -
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a Maria che e inutile che si culli in quei pensieri, che | ella | si chiamerà sempre Maria Frangipani e che nessun titolo |
CAINO E ABELE -
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disse a bassa voce a Velleda: Ci sarà fatale, Franco? | Ella | non rispose. I suoi presentimenti erano sinistri, ma non |
CAINO E ABELE -
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non lo permette. ? Dove sono ? Presso amici. ? Anarchici? - | Ella | è anarchico? - domanda la voce. - Uno dei capi. Abbiamo |
I sogni dell'anarchico -
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per la società odierna. Il popolo sarà un giorno maturo? ? | Ella | è ancora qui? ? domanda dopo una pausa. ?SÌ. - Dove mi |
I sogni dell'anarchico -
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piccola parte risparmiata dalle fiamme ? è la risposta. ? | Ella | è dunque? ? chiese spaventato. ? Un cappuccino. La chiesa è |
I sogni dell'anarchico -
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che non mentiscono agli altri e a se stesse. Tre giorni fa, | ella | era seduta presso quella finestra dirimpetto al tavolino |
Racconti 3 -
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nei giorni piú felici, io le avevo proposto, a quest'ora | ella | non sarebbe chi sa dove, abbandonata a chi sa quale |
Racconti 3 -
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volta che io le ripetei, insistendo, quella proposta, | ella | rispose: - Che temi? Non dobbiamo essere piú orgogliosi di |
Racconti 3 -
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ch'ella si sdegnava quando sentiva parlare di divorzio. | Ella | pensava che la gran virtú del matrimonio insolubile |
Racconti 3 -
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circostanze che poi si lasciano dietro grandi rimpianti. | Ella | pensava anche che il matrimonio civile è incompleto se non |
Racconti 3 -
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Soltanto ora comprendo la immensità del suo sacrifizio. | Ella | ha voluto che io fossi libero di dividermi da lei il giorno |
Racconti 3 -
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accorto di non poter piú vivere insieme, il giorno in cui | ella | avrebbe potuto essere un ostacolo, un impaccio, una |
Racconti 3 -
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Ormai! - E un altro mi suggerisce: - Niente è perduto! | Ella | ti ama troppo da non essere felice di ricominciare da capo! |
Racconti 3 -
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lungo a pronunziare) si era accostato a miss Elsa appena | ella | aveva fatto pochi passi nella piazzetta. - Ah! Non è |
IL BENEFATTORE -
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di fare qualche miglio per la campagna, sola sola ... - | ella | continuò rivolgendosi al giovane. E rideva. - E se suo papà |
IL BENEFATTORE -
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il piacere che sentiva di poter accompagnare miss Elsa. | Ella | si avviò lesta e sorridente verso la Banca notarile, |
IL BENEFATTORE -
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la rendeva più bella. - Il male di qui, di voialtri tutti - | ella | riprese - è questa rassegnazione mussulmana. Dite: - È |
IL BENEFATTORE -
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- Riconoscere i propri difetti è già un bel passo - | ella | riprese. - Ma non basta. Lei che è giovane può far molto. |
IL BENEFATTORE -
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delle faccende domestiche. Così le Marcucci seppero che | ella | s'era maritata da pochi anni, ed era figlia di un |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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per farne, col tempo, una cameriera. A Camaldoli | ella | non avrebbe portato altro che una vecchia cuoca, che aveva |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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sempre vedere e sorvegliare. L'Annina fu interrogata, ed | ella | rispose, sorridendo dal piacere: - Così mi guadagnerò il |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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per lei; e soltanto quando la signora fu in carrozza, | ella | poté riaversi dallo sbalordimento. Naturalmente, tutto il |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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La ragazza capì che doveva cedere, e, nonostante che | ella | si sentisse sanguinare il cuore, disse a Gosto: - Va', e |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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un coltello e un bastone. - Queste tre reliquie, - | ella | disse, - non sono mai uscite dalla mia famiglia. Ecco il |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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di nulla perché avrai tutto ciò che potrà farti felice. | Ella | lo aveva fatto entrare in una seconda sala tutta tappezzata |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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conosceva, ma molte ancora che non aveva mai viste. Poi | ella | andò presso un piccolo vivaio, che era in fondo al giardino |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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A ogni grido si vedeva guizzar sull'acqua un pesce, che | ella | metteva in una rete d'acciaio. Quando la rete fu piena, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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a sposare l'Incantatrice, e il dì dopo le nozze | ella | ci ha ridotti come vedi, e come aveva già ridotti i nostri |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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della ragazza come farebbero le stecche di un arcolaio. Ma | ella | non si lamentava, sapendo che ogni passo la riavvicinava |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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ebbe indossato il ricco abito, pareva proprio un cavaliere. | Ella | ringraziò il Nano, il quale le diede ancora alcune |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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con un sol volo fino allo Scoglio del Diavolo. Giunta colà | ella | disse: Uccello, bell'uccello, Ritorna bastoncello; Or son |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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quest'isola, e voglio fargli lieta e cortese accoglienza. | Ella | mosse dunque incontro a Santina, dicendole: "Cuor mio! Amor |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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ritornarono uomini com'erano prima dell'incantesimo. Quando | ella | fu per partire, vide arrivare l'omìno della montagna, che |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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per portare sulle coste di Romagna tutta la gente che | ella | aveva salvata. Il bastone di san Francesco ubbidì subito, e |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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accettata senza dote. - Nessuno certo! - esclamò Maso. - | Ella | s'industria in ogni modo per rendersi utile alla famiglia; |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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per rendersi utile alla famiglia; - continuò la Regina, - | ella | sa fare di tutto, e sotto le sue dita abili, anche un |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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male, si sentiva rimescolare, cercando di intendere che mai | ella | volesse significare con la parola tutto . Pur troppo non |
Il Marchese di Roccaverdina -
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e di sentimenti che lo inducevano a confronti nei quali | ella | immaginava di doversi trovare inferiore a quell' altra ; a |
Il Marchese di Roccaverdina -
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quali sarebbe stata peggiore la certezza che il sospetto. | Ella | cercava di prevenirne ogni desiderio, fargli scorgere che |
Il Marchese di Roccaverdina -
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e che non le sembrava buon segno. Timidamente un giorno | ella | gli aveva detto: «La povera mamma Grazia si stanca subito; |
Il Marchese di Roccaverdina -
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sentirvi qui marchesa di Roccaverdina per davvero.» «No», | ella | rispose. «Dovreste prima parlargliene voi. Merita questo |
Il Marchese di Roccaverdina -
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parlargliene voi. Merita questo riguardo. Non vorrei che | ella | vedesse in me una nemica. Le donne come lei sono |
Il Marchese di Roccaverdina -
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figlio del disgraziato Neli Casaccio ... Ho fatto male?» | Ella | si era arrestata un istante, meravigliata di vederlo |
Il Marchese di Roccaverdina -
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di prima. «L'ucciso, capisco, era persona di casa vostra», | ella | continuò. «Lo chiamavano Rocco del marchese ! Gli volevate |
Il Marchese di Roccaverdina -
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informarci della vostra salute ... - Grazie. Che ora è? - | ella | domandò, rannicchiandosi meglio sotto le coperte. - Sono |
GIACINTA -
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scotta. Il conte le aveva messo una mano sulla fronte, ma | ella | gliela allontanò con un movimento vivace. - Non sarà nulla, |
GIACINTA -
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indeterminatezza gradevolissima cominciava a dileguarsi, | ella | risentiva sulle labbra il bruciore dei baci di Andrea: - |
GIACINTA -
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in camera o nel salottino. "Ti occorre qualche cosa?" | ella | domandava. "No. Voglio distrarmi da un lavoro noioso che mi |
PROFUMO -
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eccitamento ilare, simile a quello che le dava il caffè, se | ella | eccedeva nella dose. Si stillava il cervello. Non le pareva |
PROFUMO -
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tazione prodottale fin dalle cose più insignificanti, | ella | se la sentiva svaporare da tutto il corpo con quel profumo |
PROFUMO -
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e più facile la traspirazione voluta impedire. Perciò | ella | avea smesso, attendendo che il fenomeno, un giorno o |
PROFUMO -
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Chi sa che cosa s'attendeva la vecchia cattiva? Ah, | ella | avrebbe voluto interrogare a quattr'occhi il dottore, se |
PROFUMO -
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Mola si divertiva a sgusciarle di mano ogni volta che | ella | tentava di afferrarlo e indurlo a parlare. Non la pren- |
PROFUMO -
|
Perché si ostinava a nascondergli i sintomi interni che | ella | andava notando e che il pove- r'uomo non poteva indovinare? |
PROFUMO -
|
capriccio che avrebbe fatto molto piacere anche a lui. "No" | ella | aveva sempre risposto. "Qui si sta tanto bene! Se volessi |
PROFUMO -
|
così ... Avreste forse preferito mangiar cenere o carbone?" | Ella | lo guardava con tanto d'occhi, senza poter dire una sola |
PROFUMO -
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quella di un'altra creatura di Dio. Parlate, parlate!" Ed | ella | parlò, abbandonatamente, chiedendo scusa, di tratto in |
PROFUMO -
|
anche per non essere ingrata verso Dio! ..." "Sì, sì" | ella | rispondeva, asciugandosi le lagrime. Si sentiva più |
PROFUMO -
|
bugia prese davanti ai suoi occhi tali proporzioni che | ella | ne fu sgomentata, quasi fosse sul punto di diventare una |
IL BENEFATTORE -
|
siciliano e per l'ingegno e la cultura. Con lui, | ella | poteva parlare di letteratura e di arte senza timore di |
IL BENEFATTORE -
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la vite ... e mia sorella ... l'opunzia indica spinosa! | Ella | infatti, cresceva bella e sana sotto quel cielo così |
IL BENEFATTORE -
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esercizi dialettali, cosa che anche la divertiva quando | ella | non arrivava a sormontare la difficoltà di certi suoni di |
IL BENEFATTORE -
|
del cottage le si era popolata di dolci fantasmi, senza che | ella | sentisse il bisogno di accertarsi se essi non erano |
IL BENEFATTORE -
|
profonda impressione prodotta dalle rivelazioni di lui. | Ella | stava per dirgli: - Senti, babbo! ... La confessione di |
IL BENEFATTORE -
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- Sarà qualche regina, - diceva scherzando la signora. - | Ella | è di gentil sangue di certo, e io v'invito, Madonna, a |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
|
passare una volta dinanzi alla Grotta del Serpente, di cui | ella | ha fatto la sua dimora, per vederla. La contessa Laura era |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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Quando Fronzola fronzolava, Poppi e Bibbiena tremava. | ella | preparava stendardi, tesseva tele di lino e di seta, |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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pallido, circondato di capelli biondi, diventò rosso, ed | ella | fece due passi per fuggire. Ma Laura le stese le mani e le |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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Signore e a voi. - Speriamo, - rispose la signora, - che | ella | non abbia mai bisogno del mio aiuto; ma qualora le vostre |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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ma qualora le vostre tetre previsioni si avverassero, | ella | troverà in me un'altra madre. La castellana di Fronzola e |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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la malattia della Forestiera fece rapidissimi progressi. | Ella | era ridotta un'ombra; i dolci occhi azzurri solamente |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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e anche ridotta com'era a procurarsi il cibo nei boschi, | ella | non trascurava mai di ornare di fiori, o di rami di |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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di Morienna e il nome della defunta. A una sua ancella poi | ella | disse di recarsi alla Grotta e di condurre Chiara al |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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tutto ciò che trovava. - Osservatela, messere, quando | ella | esce furtivamente dal castello, e domandatele che vi mostri |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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prima di partire a madonna Laura, poiché non voglio che | ella | interceda per te. Chiara, offesa di tanta durezza, mostrò |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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di lei, e più di tutto la nobiltà dei sentimenti che | ella | esprimeva, commossero il conte Guido, il quale ordinò ai |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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di Fronzola aveva poca fiducia in Chiara e credeva che | ella | macchinasse un tranello per vendicarsi di essere stata |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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quei ferri, credé obbligo suo di non respingere l'aiuto che | ella | gli offriva. Tuttavia, a fine d'impedirle di nuocere agli |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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ai conti di Fronzola la ricchezza. Disgraziatamente, quando | ella | era già vecchia, un incendio distrusse le stanze di madonna |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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mia cara amica, che | ella | abbia ragione. Quantunque tutte le forme di morte |
La morte dell'amore -
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ma tutto il nostro amor proprio ferito e calpestato. Se | ella | dunque vuol sapere da me in qual modo questa pena estrema |
La morte dell'amore -
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pendere dalle sue labbra e stringersi tutta a lui… Ha | ella | notato come lo spettacolo di due amanti e anche di due |
La morte dell'amore -
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i ritratti dell’amata, i fiori, i nastri, le cose che | ella | gli aveva donate? Come rileggere senza morire le lettere |
La morte dell'amore -
|
labbra, perché la donna che aveva scritto queste cose, | ella | stessa in carne ed ossa, le scriveva in quel punto ad un |
La morte dell'amore -
|
ciò che avevo fatto non l’avevo fatto per lei, affinché | ella | fosse contenta di me, affinché le apparissi meno indegno di |
La morte dell'amore -
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per ottenerne ancora una sola che cosa non avrei dato?… | Ella | aveva sempre voluto che io le scrivessi ogni giorno, anche |
La morte dell'amore -
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Come incolpavo me stesso della morte d’un amore che invece | ella | stessa aveva ucciso!… Allora, ripensando alla premeditata |
La morte dell'amore -
|
ancora, accoglievo ancora qualche lusinga! Pensavo che | ella | avrebbe potuto pentirsi del male che m’aveva fatto e |
La morte dell'amore -
|
e le sole che contassero nella mia vita. Che cosa faceva | ella | in quei momenti? Era possibile che non ricordasse |
La morte dell'amore -
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suo perdono per me. Fra giorni ricorreva il suo natalizio: | ella | non aveva parenti, nessuno dei suoi conoscenti sapeva la |
La morte dell'amore -
|
imploravo ancora da lei il ricambio dell’amor mio – ed | ella | forse l’avrebbe letta fra le braccia d’un altro. Ella |
La morte dell'amore -
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– ed ella forse l’avrebbe letta fra le braccia d’un altro. | Ella | avrebbe riso di me, m’avrebbe risposto due righe di |
La morte dell'amore -
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Il suo rammarico, il suo pentimento, la sua solitudine: | ella | diceva apertamente tutto ciò; non diceva. "Tornate!", ma |
La morte dell'amore -
|
appunto perché sono inaccessibili. - L'ammirazione che | ella | destava assumeva la forma di un desiderio; c'era nei suoi |
Eva -
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prima ancora che sia trascorsa, - nello stesso modo che | ella | avrà dimenticato persino il mio nome, o lo rammenterà come |
Eva -
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incorniciata dall'imbottitura di seta della carrozza. | Ella | ci volse uno sguardo, un solo sguardo limpido come |
Eva -
|
un arlecchino, con tanta insistenza che tutti la notavano. | Ella | passava sorridente sotto la sua maschera - aveva un sorriso |
Eva -
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senza maschera!..." "L'ho vista." "Ah! tu la conosci! | Ella | ti ha gettato la fiamma del suo sguardo ... a te!.. Non è |
Eva -
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Non è vero che farebbe commettere tutte le pazzie?..." | Ella | scomparve verso la porta. Enrico era rimasto sempre cogli |
Eva -
|
e il timore che esse fossero giudicate ridicole ... Se | ella | mi trovasse ridicolo?... Non ebbi neanche un istante il |
Eva -
|
amico stimò conveniente di dire qualche cosa per conto mio; | ella | si rizzò, tutta rossa, ancora anelante, ed aggiustando i |
Eva -
|
"Ah! sì, per esempio cotesta vale tre lire." "Oh!" "Sì, | ella | vende per tre lire le sue spalle, il suo seno, le menzogne |
Eva -
|
guarda con disprezzo - tutto ciò non vale che tre lire; - | ella | ebbra, procace, in mezzo a gente che ha la testa a segno, e |
Eva -
|
al cuore con un raggio di fuoco. Non sapevo da qual parte | ella | sarebbe venuta, e al menomo rumore che udivo su per le |
Eva -
|
siete venuto a trovarmi?" Ero imbarazzato a rispondere, ed | ella | seguitò, senza attendere la mia risposta: "Siete poeta?" |
Eva -
|
non avete mai provato l'amore della donna?" Parve sorpresa | ella | stessa della sua scappata, e soggiunse, quasi per non darmi |
Eva -
|
sue membra. "Corriamo!" E corremmo come due fanciulli, | ella | posando appena i suoi piedini sul suolo, compiacendosi del |
Eva -
|
"Oh! che bella sera!" Quando fummo di nuovo in carrozza | ella | chiuse tutti i cristalli, e si rannicchiò in un angolo del |
Eva -
|
di faccia a lei. "Ho bisogno di guardarvi in faccia!..." | Ella | sorrise dolcemente, con quello stesso sorriso di piena e |
Eva -
|
soprattutto il teatro." "Allora perché non lo lasciate?" | Ella | mi guardò sorpresa, con quei suoi grand'occhi spalancati da |
Eva -
|
fatte, ma me ne farete." "Oh, no." "Come no?! Perché?" | Ella | aspettò lungamente la mia risposta, e riprese con la voce |
Eva -
|
dilatava e mi comprimeva il cuore a vicenda. Mi pareva che | ella | dovesse guardarmi dietro i vetri, e quelle finestre |
Eva -
|
rimproveri, scene drammatiche; nulla di tutto ciò. | Ella | entrò, sedette accanto al camino spento, e mi disse |
Eva -
|
e mi disse tranquillamente: "Non siete venuto!" "Voi!" | Ella | sorrise dolcemente. Aveva gli stivalini tutti coperti di |
Eva -
|
seggiola. Ruppi il cavalletto e accesi il fuoco nel camino. | Ella | sorrise; aveva la labbra violette e stese le manine |
Eva -
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e poscia glielo stesi sotto i piedi a guisa di tappeto. | Ella | mi lasciava fare, ridendo come una bambina; guardava |
Eva -
|
mia cameruccia, illuminata dalla fiamma del mio camino! | Ella | aveva capricci improvvisi, bizzarri, dietro ai quali si |
Eva -
|
indovinare il giorno in cui non mi avrebbe più amato. | Ella | era seduta di faccia a me, dinanzi al camino, e quasi le |
Eva -
|
e di parlarmi col suo cuore, povera e modesta come me. | Ella | mi disse anche: "Vedete che vi amo davvero, se ve lo dico |
Eva -
|
che possiate trovarmi bella ..." Il fuoco s'era spento. | Ella | s'inginocchiò dinanzi al camino - ella sì elegante, sì |
Eva -
|
fuoco s'era spento. Ella s'inginocchiò dinanzi al camino - | ella | sì elegante, sì delicata, che avevo vista circondata di |
Eva -
|
che cosa potessi sacrificare al gran freddo che faceva. | Ella | si avvide del mio imbarazzo e mi disse: "Vogliamo andare a |
Eva -
|
freddo di gennaio; le strade erano tutte bianche di neve; | ella | tremava. Allorché fummo in piazza d'Azeglio, il mio primo |
Eva -
|
cadde su quelle finestre del primo piano ancora illuminate. | Ella | che si stringeva al mio braccio, lo sentì trasalire, e lo |
Eva -
|
una luce più viva invase la camera ed entrò Eva. | Ella | corse verso di me; mi afferrò improvvisamente il capo, |
Eva -
|
la baciavo, quand'io la soffocavo di carezze deliranti, | ella | metteva un piccolo grido: un grido pieno d'amore e di |
Eva -
|
non lo so ... se non ho più la testa, se ho la febbre!..." | Ella | aveva i capelli sciolti, e me ne sferzava il viso con certi |
Eva -
|
a guardare le tue finestre dalla via, e ti vedrò dormire." | Ella | sorrise in modo inesprimibile, e mi avventò un bacio come |
Eva -
|
neppure tentato di esprimere, e impotenze desolanti. *** | Ella | mi amava veramente. Quell'amore sarà stato un capriccio, ma |
Eva -
|
che le suonassi al pianoforte la musica dei suoi balli, ed | ella | mi appariva improvvisamente dinanzi nel suo leggiadro |
Eva -
|
aspettavo Eva delle ore intere nella sua camera, mentre | ella | riceveva i suoi numerosi amici, mentre la sentivo ridere e |
Eva -
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febbrile impazienza di stringermi Eva tra le braccia. Poi | ella | compariva, sorridente, inebbriante - la luce si faceva e mi |
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inebbriante - la luce si faceva e mi abbagliava. | Ella | trovava cento pretesti per venire a stare con me due o tre |
Eva -
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volte durante quelle visite, e in quei due minuti in cui | ella | mi saltava sulle ginocchia aveva tali carezze, tali baci, |
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senza significato, sottovoce, tremanti, estatici. - Poi | ella | mi lasciava con un bacio e scappava via. *** Una volta mi |
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dove cercai di mettere tutto il fiele che avevo in cuore. | Ella | non mi rimproverò la mia indiscrezione. "Hai fatto male" mi |
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mi prese entrambe le mani, e mi disse con serietà - | ella | che non era mai seria: "Ti amo ancora e voglio che tu mi |
Eva -
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..." "Che m'importa se questi non mi vengono da voi!" | Ella | lesse nei miei sguardi tutta l'amarezza che non c'era nelle |
Eva -
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una ballerina." "Oh, io mi innamorai della donna, perdio!" | Ella | sorrise tristamente. "La donna la vedesti un momento, nel |
Eva -
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impallidii, e non osai domandarle altro. *** Il giorno dopo | ella | mi vide così cambiato che mi domandò anche lei. "Che hai?" |
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lei. "Che hai?" E stavolta fui io che risposi: "Nulla!" | Ella | si fece pensierosa e parlò d'altro. Passammo quella notte |
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ci faceva morire il bacio sulle labbra ed il riso in cuore. | Ella | mi guardava con quei suoi grand'occhi spalancati, col |
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mi parlò della mia arte, di me, del mio paese - giammai | ella | non mi aveva parlato della mia famiglia; era una |
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era istinto di gelosia? Allorché partivo, sull'alba, | ella | mi richiamò, mi attirò sui guanciali, allacciandosi |
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me lo domandi? Non mi ami? Non ti amo? Non siamo felici?" | Ella | appoggiava la testa sul cuscino, rivolta dalla mia parte, e |
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di tutte quelle angosce che mi rodevano da due giorni. | Ella | si rizzò a sedere di botto, splendida di bellezza, sotto la |
Eva -
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cuore umano, le domandai di sciogliermi dalla mia promessa. | Ella | mi guardò sorpresa. "Perché?" "Voglio vederti." "Non mi |
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modo!..." "Mi vestirò qui per te." "Oh, è tutt'altro!..." | Ella | sorrise e mi disse: "Orgoglioso!" "Orgoglioso?" "Si, vuoi |
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cameriera l'attendeva per pettinarla; prima di lasciarmi | ella | mi disse, come risovvenendosi: "Però mi prometterai di non |
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come se temessi di vedermela strappare dalle braccia. | Ella | credette che fosse l'entusiasmo destatomi dal suo trionfo! |
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in sala. Io dovevo avere l'aria orribilmente stralunata; ma | ella | era così compresa della gioia del suo trionfo che non se ne |
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sua felicità. Suonarono il campanello. Eravamo nel salotto; | ella | mi prese per mano, e mi fece entrare nella sua camera. |
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disse tutta giuliva. "Vedete che mi rassegno anch'io ..." | Ella | mi guardò in volto con sorpresa. "Fai il broncio alla mia |
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"Domani dunque?" "A domani." "Buona sera" Io non risposi; | ella | non se ne accorse. Era impaziente, tutta commossa di gioia, |
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della mia ignoranza sul valore delle gemme. "A che pensi?" | ella | domandò con una certa inquietudine. "Penso che sono ben |
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era fatta bruscamente: "Chi t'ha regalato quel gioiello?" | Ella | rispose con la maggior franchezza. "Il conte Silvani. |
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Ma son geloso! orribilmente geloso!" Per tutta risposta | ella | mi dette un bacio. "Perché non hai rimandato quel |
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hai rimandato quel braccialetto?" le domandai dolcemente. | Ella | mi guardò con tanto d'occhi spalancati, come se stentasse a |
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non fosse stato il mio. Andavo su e giù per la stanza, ed | ella | mi teneva dietro con gli occhi, tenera, amorosa, quasi |
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dietro con gli occhi, tenera, amorosa, quasi timida - | ella | che era così orgogliosa! Io sentivo quello sguardo |
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lettera esercitava da un'ora su di me, e la presi in mano. | Ella | trasalì, ma non si mosse. "Entrando ho interrotto la tua |
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la tua lettura"; le dissi, e le porsi la lettera. | Ella | la prese vivamente. "Oh, nulla d'importante." "Ebbene, |
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amaramente, additando il foglio che ardeva. "Oh!" esclamò | ella | celandosi il viso fra le mani. "Oh!" Sentivo montarmi alla |
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montarmi alla testa dei caldi soffi di collera selvaggia. | Ella | rimase un istante in silenzio, col viso rosso di vergogna, |
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per sfogarmi di tutti i sarcasmi che mi bollivano in seno. | Ella | non mi diceva più nulla; attizzava il fuoco colle molle e |
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le dissi, "io non posso farvi dei regali di duemila lire!" | Ella | si rizzò come se l'avessi morsa al cuore, pallida, con |
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com'ero, appoggiato al caminetto, duro, pallido, fosco. | Ella | fece due o tre giri per la camera, asciugandosi |
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parole, come una pistolettata a bruciapelo: "Non vi credo!" | Ella | si celò il viso tra le mani, e si lasciò cadere sulla |
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il mio amore. Mi attendevo un'esplosione di collera. - | Ella | si alzò, pallidissima, si tenne ritta in faccia a me, |
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"ecco che t'ho obbedito." *** Credetti di esser felice. | Ella | mi apparteneva intieramente; non aveva che me. Mi pareva di |
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silenzi. Avevo pensato a tutte le parole più comuni che | ella | avrebbe potuto dirmi nelle più insignificanti congiunture. |
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che mi aveva tutto sacrificato - domandavo a me stesso se | ella | soffocasse, come me, le medesime dolorose impressioni, |
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giù linee o pennellate che il giorno dopo scancellavo. | Ella | mi guardava con sorpresa, mi stringeva le mani, mi diceva |
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trapelare ad Eva la menoma mia preoccupazione; e allorché | ella | si mostrava più affettuosa, più sommessa, e cercava |
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il camino spento. "Perdio!" dissi ad Eva aspramente; | ella | lavorava presso il lume. "Non vien certamente la voglia di |
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questa farmi trovare una ghiacciaia!" ripresi. Vedevo che | ella | avea il viso livido, che tremava dal freddo sotto il suo |
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sotto il suo scialle, e non pensai che in quella ghiacciaia | ella | avea dovuto pur starci tutto quel tempo in cui io avevo |
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legna", soggiunse timidamente. "Non ce n'è più in Firenze?" | Ella | chinò il capo sul lavoro e stette zitta. "Non hai danari?" |
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"Avevo quei pochi gioielli." "Li hai venduti?" "Sì." "Ah!" | Ella | venne a me dolcemente; mi rialzò il capo, e mi baciò in |
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con occhi che avevano le migliori intenzioni di adorarla. | Ella | aveva una cuffietta assai modesta; alcune ciocche di biondi |
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belle parole!" le dissi aspramente. "Mio Dio!" rispose | ella | timidamente, come per rabbonirmi, "non sono stata mai |
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che vedevo scorrerle fra le dita. "Enrico!" mi disse | ella | dolcemente come nei nostri più bei giorni d'amore, "vedi |
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dinanzi agli occhi tutta l'estensione del sacrificio che | ella | avea fatto alle mie folli esigenze. "E tu sapevi tutto |
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tutto quello che mi hai sacrificato, o mi ucciderò!" | Ella | mi guardò in modo singolare con quei suoi occhi mesti e |
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questo bastava. Io ero inquieto, irascibile, dispettoso. | Ella | trascurava il suo vestire, era triste, e qualche volta |
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fumando la pipa accanto a lei, leggendo il giornale, mentre | ella | lavorava. Ambedue senza dire una parola, sentendoci gravare |
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avrebbe sorpreso se il mio cuore fosse stato più all'erta. | Ella | cantava per la camera, sembrava allegra, aveva comperata |
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tante volte, non pensai ad altro che al modo con cui | ella | l'aveva abbandonata; e quando mi avvicinai a quei guanciali |
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del suo capo non pensai a quell'altro letto dove | ella | forse dormiva, se non perché non era il mio. Non pensai a |
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di sudore, aveva le narici rosse e mandava nugoli di fumo. | Ella | era leggermente inclinata sulla sella; acconsentiva la mano |
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menomo desiderio di lei. C'era come un abisso fra di noi. | Ella | era così lontana, così in alto, che non provavo né |
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ma se mi avesse buttato un pezzo di pane, chissà ... quando | ella | avesse svoltato l'angolo del viale!... *** Verso le sei mi |
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la cravatta bianca, e guardava lei con occhi innamorati. | Ella | montò in una bella carrozza, gli strinse la mano e gli |
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Nel vestibolo incontrai di nuovo Eva di faccia a faccia. | Ella | mi lanciò di bruciapelo uno di quei tali sguardi, come se |
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di avermi amato; mi disse cento cose seducenti come | ella | le sa dire, scaldandosi al fuoco, e sollevando la veste per |
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profumo del suo fazzoletto e coi tacchi degli stivalini, | ella | si alzò tranquillamente e mi stese la mano. - Se ne andava! |
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inoppugnabili! Io chiusi la porta e le presi le mani; | ella | me le strappò, e si mise a correre per le stanza, ridendo, |
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"No." "Come, no! Ma non capisci che ho bisogno di vederti!" | Ella | mi guardò e scoppiò a ridere. "Proprio?" mi disse. "Come |
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mi hai fatto ardere il sangue colle stesse febbri?..." | Ella | mi guardò nello specchio, con quel sorriso! e mi disse: |
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bisogna essere ragionevoli. Non scherziamo più col fuoco!" | Ella | seguitava ad accarezzarmi le mani, e vedendomi sempre |
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carrozza per le vie e vidi il suo capo sull'omero di lui. - | Ella | mi ravvisò, e chiuse le imposte o si tirò vivamente |
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Le scrissi; le scrissi umile, delirante, minaccioso. | Ella | mi rimandò le mie lettere con un sol motto: " Una follia |
Eva -
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o diventa sciocchezza ". - Una sera la rividi in teatro; | ella | non mi gettò che un'occhiata dal suo palchetto - a me che |
Eva -
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la seta della sua veste imprigionata sotto al mio piede; | ella | si volse vivamente e mi gettò in faccia un'occhiata di |
Eva -
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che vi frutteranno onori e quattrini." "Oh, è un'infamia!" | Ella | si drizzò come una duchessa cui si fosse mancato di |
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volse attorno uno sguardo furtivo e lo fermò su di Eva. | Ella | era pallidissima, avea le labbra livide e l'occhio smarrito |
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bisogno di parlare di lei ... e che tu mi dicessi che | ella | ti ha parlato di me ... Ora non lo desidero più ... Ho |
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