da quel colpo di fucile. "Ho commesso una sciocchezza," | disse | Rocco. "Meno grossa di quello che tu credi," rispose il |
I PREDONI DEL SAHARA -
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l'avrà già divorato un leone senza che noi lo vedessimo,", | disse | Ben, con inquietudine. "Rocco, che tu l'abbia mancato?" "A |
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metri." "Questa sparizione ha del soprannaturale," | disse | Ben. "Cerchiamolo, se è stato solamente ferito non può |
I PREDONI DEL SAHARA -
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"Corriamo al villaggio prima che quel furfante vi giunga," | disse | il marchese. "Povera sorella!" sospirò Ben. "Se dovessimo |
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Mi si stringe il cuore al solo pensarlo." "Tacete, Ben," | disse | il marchese con voce strozzata. "Non scemate il mio |
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potremo avvicinarci con maggior sicurezza al villaggio," | disse | Ben. "Avremo da superare però una grossa difficoltà." |
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un passaggio attraverso una palizzata." "Allora andiamo," | disse | il marchese. "Aprite gli occhi e guardatevi intorno. Gli |
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altissime di grossa pelle. "Scendiamo con precauzione," | disse | il marchese. Tenendosi per mano, si calarono nel fossato. |
I PREDONI DEL SAHARA -
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Ben, con ansietà. "Esther!" "Dov'è?" "Guardatela, Ben," | disse | il marchese con voce commossa, lasciandogli il posto. La |
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singhiozzò Ben. "Rallegriamoci di averla trovata," | disse | il marchese. "Temevo che quel maledetto negro ci avesse |
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"Ah! Che splendida idea!" esclamò Rocco. "Parla, Rocco," | disse | il marchese. "Incendiamo il villaggio, signore. Queste |
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le vesti e per rimettersi in piedi. "Non facciamo rumore," | disse | il marchese. "Possono accorgersi della nostra presenza, ed |
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coltelli in pugno. "Signore!" "Marchese!" "Aiutami, Rocco," | disse | il signor di Sartena. "Imbavaglia questa donna, o colle sue |
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la donna fu strettamente imbavagliata. "Portala fuori ora," | disse | il marchese. "Se la lasciamo qui, brucerà colla capanna. |
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il margine del bosco. "Cerchiamo di orizzontarci," | disse | il marchese. "Il fiume sta dinanzi a noi," disse Rocco. |
I PREDONI DEL SAHARA -
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disse il marchese. "Il fiume sta dinanzi a noi," | disse | Rocco. "Troveremo subito la scialuppa." Si cacciaron sotto |
I PREDONI DEL SAHARA -
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là, guardata da El- Haggar e dai due battellieri. "Esther!" | disse | il marchese, "raggiungete l'imbarcazione. Noi faremo una |
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nascosti fra le piante. "Non abbiamo nulla da temere," | disse | il marchese. "Gli abitanti del villaggio non temeranno più |
I PREDONI DEL SAHARA -
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ben nascosti, tuttavia manderemo i battellieri sulla riva," | disse | il marchese. "Al primo allarme ci getteremo nella foresta. |
I PREDONI DEL SAHARA -
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alto e più pericoloso. Figuratevi che bel giudizio! "Io", | disse | subito Arnolfo, "scommetto di saltare gli ultimi cinque |
STORIE ALLEGRE -
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"E io scommetto di saltare dalla finestra del fienile", | disse | Raffaello. "E noi, se vuoi scommettere, facciamo con te a |
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fanteria. "Io poi scommetto di saltare una buccia di fico", | disse | ridendo Tonino, capitano d'ambulanza e nel tempo stesso |
STORIE ALLEGRE -
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e dopo aver dato un'occhiata di compassione a' suoi cugini, | disse | con aria di smargiasso: "Dunque voialtri quel salto non |
STORIE ALLEGRE -
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- Lascia stare quella gente e veniamo al mio affare, - | disse | Sandokan. - Che cosa vuoi tu, signore? - Io so che il tuo |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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... - Io ho potuto salvare qualche centinaio di rupie, - | disse | Sandokan, interrompendolo prontamente - e saranno tue se |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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un profondissimo inchino. - Il mio padrone mi vuol bene, - | disse | - e non rifiuterà un così piccolo favore, trattandosi di |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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conduce nella stanza della giovane che hanno rapito - | disse | a voce bassa. - L'harem del padrone è al secondo piano. - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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io entrare nell'harem del mio signore. - Non importa, - | disse | Sandokan dopo un momento di riflessione. - Che cosa devo |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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rispose allo stridio del chiavistello. - Taci, Surama! - | disse | Sandokan. - Sono io! |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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il suo fratello Orazio, fu quello che aprì. "Giusto te!", | disse | Cesare con aria di gran mistero appena entrato in casa. |
STORIE ALLEGRE -
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qualche disgrazia?." "Finiscila, gua', giuccherello!", | disse | Orazio. "O dunque? ... " "Tu sei un gran curioso! E a farlo |
STORIE ALLEGRE -
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gli occhi. "A te no di certo. Ma forse a me ... ", | disse | Cesare. "E a me, soggiunse Orazio." "Che andate in |
STORIE ALLEGRE -
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"Per chi mi avete preso? per una spia?" "A proposito", | disse | Cesare, "come ci dovremo mascherare?" "Io non lo so", disse |
STORIE ALLEGRE -
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disse Cesare, "come ci dovremo mascherare?" "Io non lo so", | disse | Pierino. "Neanch'io", soggiunse Orazio. "Silenzio tutti! |
STORIE ALLEGRE -
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cento lire?" "Io son contento se me ne dai quaranta", | disse | Pierino, ma le voglio tutte in soldi, perché le mi fanno |
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è mobile Col fiume a letto ... " "S'è capito, s'è capito", | disse | Orazio. "Io, com'è naturale", riprese Cesare, "mi vestirò |
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di Francia, e tu ... " "Mi dispiace di non essere gobbo", | disse | Orazio, "perché mi vestirei tanto volentieri da Rigoletto!" |
STORIE ALLEGRE -
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forza lo strangolatore Negapatnan. - Siedi e discorriamo, - | disse | il capitano, indicando allo strangolatore un sedile di |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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un paio di pistole. - Tu adunque hai detto di conoscermi, - | disse | il capitano Macpherson, fissando sull'indiano uno sguardo |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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il capitano, pallido d'ira. - Non irritarti per sì poco, - | disse | lo strangolatore, sorridendo. - Ti ricordi tu, la notte che |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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fu sempre alla testa di tutte le imprese dei thugs, - | disse | l'indiano con orgoglio. - Fui io a sfondare la finestra ed |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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- È questo che io voglio vedere. - Capitano Corishant, - | disse | gravemente lo strangolatore, - al disopra dei dominatori |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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di riaverla fra le mie braccia. - Continua. - Negapatnan, - | disse | il capitano con voce vivamente commossa. - Hai mai avuto |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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alto, ma dimmi dov'è la mia Ada. - Capitano Macpherson, - | disse | lo strangolatore, torvo in volto.- Il tuo reggimento non ha |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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belva uscì dalle labbra dello strangolatore. - Uccidimi, - | disse | con un tono di voce che più nulla aveva d'umano.- Uccidimi, |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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il sergente. Il capitano Macpherson esitò. - Non ancora, - | disse | poi. - Lo lascierai ventiquattro ore senz'acqua e senza |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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tempo in qualità d'ambasciatore straordinario del mio re, - | disse | il ministro, prendendo il manilla. Yanez gli porse uno |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Ne sappiamo più di quello che potreste supporre, - | disse | poi. - È vero: nell'alta Birmania è scoppiata una |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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mi raccontate voi? - Ve la spiegherò meglio, mylord, - | disse | il ministro, socchiudendo gli occhi. Secondo le leggi |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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affatto. Su-payah-pa ... pa ... - Avanti, Eccellenza, - | disse | Yanez, guardandolo malignamente. - Dov'ero ... rimasto? - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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gruppo si fermò sotto la finestra illuminata. - Pronti, - | disse | una voce. - Aspetta un momento, - rispose Yanez. Strappò i |
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sempre una immobilità assoluta. - Pesa ben poco S. E., - | disse | Yanez, prendendoselo in braccio. Lo portò verso la finestra |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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appena ebbe toccato il suolo. - Aspettate me, ora, - | disse | Yanez a bassa voce. Spense la lampada, s'aggrappò alla |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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attimo si trovò sulla via. - Tu sei un vero demonio, - gli | disse | Sandokan. - Non l'avrai ucciso, spero. - Domani starà bene |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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mano una torcia per illuminare la via. - Subito a casa, - | disse | Sandokan al cocchiere. Poi, volgendosi verso Yanez che |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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darle anche la corona? - Era ben questa la nostra idea, - | disse | Sandokan. - Non avrei lasciato il Borneo per fare delle |
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la loro conversazione. - Siamo giunti, padrone, - | disse | il conduttore del carro. Dieci o dodici uomini, gli stessi |
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come dea delle lingue e dell'armonia. - Fermatevi qui, - | disse | Yanez a coloro che lo accompagnavano. - Tenete pronte le |
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se si trovasse nel suo letto. - È tempo di svegliarlo, - | disse | Yanez, gettando la sigaretta e prendendo da una mensola un |
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dell'oppio? - Ben nascosto sotto la foglia del sigaro, - | disse | Yanez. - Lo avevo coperto così bene da sfidare l'occhio più |
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suo cervello non tarderà molto a snebbiarsi. - Vediamo, - | disse | il portoghese. Empì un bicchiere d'acqua preso da una |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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la solita limpidezza. - Aprigli la bocca, Sandokan, - | disse | allora il portoghese. Il pirata s'avvicinò al ministro |
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ad aprire i denti, che erano fortemente chiusi. - Presto, - | disse | Sandokan. Yanez versò nella bocca di Kaksa Pharaum il |
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Pharaum il contenuto del bicchiere. - Fra cinque minuti, - | disse | la Tigre della Malesia. - Allora puoi accendere la tua |
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su Yanez. - Amate troppo il riposo, Eccellenza, - | disse | Yanez ironicamente. - Come fanno i vostri servi a |
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nascondere un tremito. - Non abbiate paura di lui, però, - | disse | Yanez, che si era accorto dello spavento del ministro. - |
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un gesto di terrore. - Potete scegliere senza timore, - | disse | Yanez. - Questi non contengono nemmeno una particella |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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lui, non volevano perderlo di vista. "Ci vogliono morti" | disse | l'ingegnere a O'Donnell. "Quei furfanti non rinunciano |
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approdare sulla costa, caleremo su una di quelle isole" | disse | l'ingegnere. "Non ci prenderanno gl'inglesi?" "Quando |
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brutta accoglienza, venderemo cara la pelle!" "Ricadiamo!" | disse | il mozzo. "Povero Washington esclamò O'Donnell. "Si sgonfia |
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rapidamente." "Temo che si siano riaperte le cuciture," | disse | l'ingegnere. "Sento odore di gas. " "Si vede ancora la |
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chilometri. "Prepariamoci ad abbandonare il Washington" | disse | l'ingegnere con una certa emozione. "Non lo salveremo |
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diventato estremamente pesante. "Ecco quello che temevo" | disse | l'ingegnere. "Preparatevi a tagliare le funi!" "Siamo |
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stringendo con disperata energia le corde. "È finita!" | disse | O'Donnell "Tenetevi stretti, amici" disse l'ingegnere. |
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"È finita!" disse O'Donnell "Tenetevi stretti, amici" | disse | l'ingegnere. "Ricadremo in mare?" "Lo temo, ma le isole |
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di tre o quattro miglia. "Un altro legno da guerra?" | disse | O'Donnell. "No: è un piccolo veliero, un cutter |
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"No: è un piccolo veliero, un cutter mercantile." | Disse | l'ingegnere. "Guardate: l'equipaggio vira di bordo e mette |
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mentre l'ingegnere scaricava il suo revolver. "Vengono," | disse | Kelly, "ma quando giungeranno qui noi saremo già caduti." |
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"Probabilmente sarà francese o portoghese. "Cadiamo" | disse | Walter. "Non avrai paura, povero ragazzo?" chiese |
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con voce ferma. "Procura di tenerti sempre vicino a me" | disse | O'Donnell. "So nuotare, signore, e le onde non mi fanno |
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essere uno dei quattro pinnacoli che adornano il palazzo - | disse | Martin. - Siamo diventati falchi, camerata. - Meglio falchi |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Volete ospitarci nella vostra villa? - Voglio salvarvi - | disse | la marchesa con voce commossa. - E noi, marchesa, giacché |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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noi, marchesa, giacché c'invitate in campagna, accettiamo - | disse | il figlio del Corsaro Rosso con voce perfettamente |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Mendoza e Martin lo seguirono. - Saldi in gamba, amici - | disse | il conte, salutando una seconda volta la marchesa che si |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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da una grata di legno. - Ecco un bellissimo nascondiglio - | disse | il conte. - Purché non diventi invece una trappola, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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il basco. - Hai dei brutti gusti, amico. - Silenzio! - | disse | il conte, il quale aveva cacciato la testa dentro |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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gli spagnuoli, superstiziosissimi. - Non sono il diavolo - | disse | il conte - bensí un suo stretto parente. - Allora siete un |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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uomo come me, entrato qui per spaventarmi e per derubarmi - | disse | il soldato, agitando minacciosamente la sua draghinassa. - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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gridate troppo forte, perché potreste perdere la lingua - | disse | il conte. - Vi avverto prima di tutto che io non sono un |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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come un guascone infila i ladri! - Ah, siete guascone? - | disse | il conte. - Si dice che i vostri compatrioti siano valorosi |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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il soldato furiosamente. - Infilatevi prima i calzoni - | disse | ironicamente il corsaro. - Non vedete che avete indosso le |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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facendo sollecitamente due passi indietro. - Amico - | disse | il corsaro - In altri momenti vi avrei fata la proposta di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Vi regalo anche la mia draghinassa, signor conte, - | disse | il guascone che pareva volesse divorarle con gli occhi. - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Cerca di regalarci qualche bottiglia invece, se l'hai - | disse | Mendoza, - Ho dell'aguardiente che non si beve nemmeno a |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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per bene e lo gettarono sul letto. - Buona fortuna - | disse | il basco un po' ironicamente. Il guascone si agitò un po' |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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canestro pieno di banane. - Buon giorno, signor Barrejo - | disse | vedendo il corsaro. - V'ingannate, buona donna - rispose il |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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che conosci a menadito la città, guidaci verso il porto - | disse | il conte, quando si trovarono in mezzo a degli orti. - Non |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Montelimar si rechi nei Messico. - Forse a me riuscirebbe - | disse | Martin. Un mulatto non può destare gravi sospetti, e voi |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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fermato e borbottava stringendo i pugni. - Affare serio! - | disse | Mendoza. E l'affare era veramente grave. Quattro galeoni, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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del vecchio filibustiere. - Cerchiamo un po' d'ombra - | disse | dopo qualche momento. Il sole è caldo nel grande golfo. A |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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di enormi grappoli. - Armiamoci di pazienza ed aspettiamo - | disse | il conte. - Io sono certo che, appena le tenebre caleranno, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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la fregata innanzi che si spari il primo colpo di cannone - | disse | il mulatto. - Datemi le vostre istruzioni, signor conte. - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Maria. - Permettetemi, capitano, che aggiunga una cosa - | disse | Mendoza. - Parla pure, amico. - Suppongo, Martin, che tu |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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completamente nudo. - Che Dio vi aiuti, signor conte, - | disse | - Io non dimenticherò le vostre istruzioni. - Va, amico, e |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Va, amico, e guardati dalle palle degli spagnuoli - | disse | il signor di Ventimiglia. - Addio, camerata - disse |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- disse il signor di Ventimiglia. - Addio, camerata - | disse | Mendoza. - Guardati anche dai pesci-cani. - Io me ne rido |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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di testa, scomparve sott'acqua. - È un vero diavolo! - | disse | il conte. - Io non ho mai veduto un nuotatore piú abile di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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detto io, capitano, che quel diavolo sarebbe riuscito - | disse | Mendoza vuotandosi la pipa. - Ora potremo andare un po' in |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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precipitosamente per lasciare loro il posto. "Signore," | disse | il governatore, volgendosi verso il marchese che gli |
I PREDONI DEL SAHARA -
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e capo dei credenti." "Ah! signor marchese," | disse | Rocco, trattenendo a stento uno scoppio di risa, mentre il |
I PREDONI DEL SAHARA -
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qui fino al momento in cui la vostra carovana sarà pronta," | disse | al marchese. "Ho già dato ordini di procurarvi uomini e |
I PREDONI DEL SAHARA -
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del sangue sulle mani." "Non vi comprendo, eccellenza," | disse | il marchese, guardandolo con stupore. "Chi la possiede può |
I PREDONI DEL SAHARA -
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da chi? ... " "Da Allah." "Ah! ... Ho capito," | disse | il marchese, trattenendo a stento uno scoppio di risa. "Ed |
I PREDONI DEL SAHARA -
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"Sì, signor marchese. Basta caricarli." "Signore," | disse | in quel momento l'ebreo, "dove vi recate?" "Nel deserto; |
I PREDONI DEL SAHARA -
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signor marchese." "Voi allora potete essermi assai utile," | disse | il signor di Sartena. "Farò il possibile per ricompensarvi |
I PREDONI DEL SAHARA -
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che gli bruciava le labbra, poi scrollando le spalle, | disse | "A più tardi." "Che cosa?" chiese Ben Nartico. "Non |
I PREDONI DEL SAHARA -
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"Il governatore fa gli onori di casa come un principe," | disse | il marchese messo di buon umore dai profumi che sfuggivano |
I PREDONI DEL SAHARA -
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il governatore ha molta fretta di mandarci nel deserto," | disse | il marchese. "Che abbia paura del suo popolo?" "Non si |
I PREDONI DEL SAHARA -
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il vostro tempo." "E nemmeno io il mio, signor marchese," | disse | Rocco. "Io ho mandato a prendere i nostri bagagli e devono |
I PREDONI DEL SAHARA -
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del Ramadan. "Non si vedono che dei cani affamati," | disse | Rocco, il quale aveva impugnato la rivoltella. "Che abbiano |
I PREDONI DEL SAHARA -
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gli disse: "Signore, la tua carovana è là!" "Benissimo," | disse | il marchese, respirando. "Ora possiamo dire di essere al |
I PREDONI DEL SAHARA -
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- E... sta bene, la signora Parascandolo? - Benissimo, - | disse | subito don Gennaro, supponendo una insidia in questa |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Cavalcanti, come sta? - Sta un po' male, un po' male, - | disse | il vecchio, curvando la testa. - Buongiorno, marchese, - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- In questa casa vi debbono essere degli spiriti, - egli | disse | a Felicetta, nella sua visita, in cui non arrivò a dominare |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Eh!… chissà!… - Certo che questo palazzo è male abitato, - | disse | la ragazza. - Di giorno e di sera, vanno e vengono una |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- Come, qui? -Vi è un guaio, qua sopra, marchese, - | disse | freddamente l'usuraio, accendendo una sigaretta. - Io me ne |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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di uno scherzo fra amici, o di una giusta punizione, - | disse | Cavalcanti, esaltandosi. - Io non voglio saper niente. So |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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cattive azioni! - Andiamo, andiamo, vi farò aprire io, - | disse | il marchese, decidendosi a rendere meno aspra la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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dottore, aprite. - Se non siete solo, non apro, capite! - | disse | collericamente Trifari, il carceriere, di dentro. - Aprite, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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andare dal questore. - Tanto, non me ne vado, dottore, - | disse | di fuori, Parascandolo. - Non faccio che mandare a chiamare |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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filo di voce. - Fatevi coraggio, ora verrete via con me, - | disse | lo strozzino, porgendogli una fialetta di cognac, he |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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sempre addosso. - Ah non ne avrò la forza, cavaliere mio, - | disse | l'altro fiochissimamente. - Mi hanno ammazzato. Chiuso, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- Come avete potuto far questo a un uomo, a un cristiano? - | disse | severamente don Gennaro, guardando gli altri due. - Vedete |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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con Trifari. - Che volete? la passione è troppo grande… - | disse | il vecchio, tutto raumiliato, fremendo anche per altri |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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fatto niente. - Queste sono cosa da galera, capite? - | disse | l'usuraio, assai freddamente. - Non parlate di galera, voi! |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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sgomento. - Non ho la forza di muovermi, cavaliere, - | disse | don Pasqualino, lamentandosi. - Se mi volevano uccidere, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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non potendo resistervi. - Ora faccio venire una carrozza, - | disse | don Gennaro. - Come, lo porti via? - osò chiedere |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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e tu ci rovini, Gennarino… - Pensa agli altri guai tuoi, - | disse | seriamente lo strozzino. L'altro, colpito, tacque. Tutti |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
|
la porta di uscita, per precauzione. - A uno alla volta, - | disse | l' assistito. - È una specie di testamento che fo: voglio |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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quella che fa il gioco piccolo. - Ma sono storto. . . - | disse | desolatamente il lustrino. - Eh, industriati. Il quinto fu |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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potette udire nulla. - Quanto è stupido il governo! - | disse | l' assistito, ardeggiando uno sguardo suggestivo a don |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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don Pasqualino, vogliamo restare qui sino a stasera? - | disse | lo strozzino, rientrando. - Avete finito, con questi |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
|
volete andare? - chiese Parascandolo. - Alla questura, - | disse | l'altro, nuovamente, con voce fioca, sdraiato nella |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
|
- Ma perché non avete loro dato i numeri? - Per questo, - | disse | l'altro, enigmaticamente. - Don Pasqualì, voi i numeri non |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
|
- Don Pasqualì, voi i numeri non li sapete! - | disse | don Gennaro, ridendo. - E a voi, che ve ne importa? - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
|
Ma con me dovete parlar franco. - Sissignore, sissignore, - | disse | l' assistito milmente, - ma essi perché mi hanno buttato |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
|
signor Pasqualino de Feo che vuoi fare una dichiarazione, - | disse | l'usuraio mettendosi a fumare una sigaretta, dopo averne |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
|
guardando negli occhi l' assistito. Volevo conoscere, - | disse | costui, flebilmente, - se qualcuno è venuto a dichiarare la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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giorno… - Voi testimoniate che è la verità, cavaliere? - | disse | sbadatamente, senza darvi importanza, l'ispettore. - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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che non ho: non avrei mai denunziato quei signori… - Ah! - | disse | l'altro, fermandosi. - E perché? - Non mi conveniva - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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sono come i vostri numeri? - Le sue fatture sono vere, - | disse | pensosamente, sinceramente, don Pasqualino. - E lei ci |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
|
- E lei ci crede alla vostra assistenza? Sì, ci crede, - | disse | l'altro, chinando il capo, - mia moglie ha per me una |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
|
- Per voi? - Per me. - Siete curiosi, voi altri, - | disse | lo strozzino, filosoficamente. - Intanto li avete salvati, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- E vi obbediranno, credete? - Come è certa la morte, - | disse | l' assistito, ugubremente. ugubremente.Salutò don Gennaro |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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a mettere le armi in resta. - Giungiamo un po' in ritardo - | disse | Yanez, ridendo. - Il principe sarà inquieto per la mia |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
- Con questa musica è impossibile, Altezza. - Ne convengo - | disse | il rajah ridendo. In quell'istante verso la porta echeggiò |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
ma ritornarono quasi subito. - Aspettatemi qui, milord - | disse | il rajah. Yanez non rispose né si mosse. Quel grido, che |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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subito dopo il combattimento avvenuto alla foce del fiume - | disse | poi. - Contro la Tigre della Malesia? - Sì. - È un nemico |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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- Sì, perché lo cercò per i boschi. - Grazie, amico - | disse | Yanez mettendogli in mano una rupia. Uscì dalla sala e si |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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grida selvagge. - La fuga per di qua è impossibile - | disse | Yanez. - Eppure bisogna che io lasci questo palazzo al più |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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il nostro nemico ... Ora mi ricordo che Sambigliong | disse | di averlo veduto, alla testa di una banda di dayachi, nella |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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- Solo, milord, e senz'armi. - Entrate, Altezza - | disse | Yanez con accento ironico. Si mise le pistole alla cintura, |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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rinunciare in causa dell'altezza della parete. - Bah! - | disse | l'anglo-indiano. - Sarà un'attesa di pochi minuti. - Che |
IL RE DEL MARE -
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isolani supporranno invece che vengano per appenderci, - | disse | Darma. - Sono capaci di aver preparate le corde, - disse |
IL RE DEL MARE -
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- disse Darma. - Sono capaci di aver preparate le corde, - | disse | Yanez, scherzando. Un rumore di voci si era udito verso la |
IL RE DEL MARE -
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ha derubati! Appiccatelo! - Silenzio, vecchia cornacchia, - | disse | sir Moreland. - Sono affari che non vi riguardano, giacchè |
IL RE DEL MARE -
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le nostre bestie? - Fate incassare la tratta a Pontianak, - | disse | Yanez, ironicamente. - Che istoria è questa, capitano? - |
IL RE DEL MARE -
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scala di tribordo che era rimasta abbassata. - Capitano, - | disse | il tenente, quando sir Moreland giunse in coperta, salutato |
IL RE DEL MARE -
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e pareva molto lieto. - Miss, signor de Gomera, - | disse | accostandosi a loro, - voi non verrete ricondotti a Labuan, |
IL RE DEL MARE -
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senza indugio. - Dove verremo consegnati al rajah, - | disse | Yanez. - È tutto quello che noi possiamo fare, quantunque |
IL RE DEL MARE -
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possiamo fare, quantunque io avessi desiderato ben altro, - | disse | il capitano con un sospiro. - E che cosa, sir Moreland? - |
IL RE DEL MARE -
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il braccio alla giovane e conducendola verso la poppa, le | disse | con certa agitazione. - Vorrei strapparvi una promessa, |
IL RE DEL MARE -
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è nato sotto una cattiva stella, sir Moreland, lo sento, - | disse | la giovane con voce triste. - Non parlate così, miss Darma. |
IL RE DEL MARE -
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rispose sir Moreland. - Daremo battaglia e l'affonderemo, - | disse | il tenente. - Volete farvi colare a picco? Fra pochi minuti |
IL RE DEL MARE -
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Sarawak. - Sì, eppure mi spiacerebbe perdere altro tempo, - | disse | la Tigre della Malesia. - Dobbiamo cercare Yanez e Darma. - |
IL RE DEL MARE -
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furiosa di tutto distruggere. - Tigre della Malesia, - | disse | in quel momento Sambigliong, il quale aveva puntato un |
IL RE DEL MARE -
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vi erano sopra Darma e Yanez. - sir Moreland, - | disse | Sandokan, - dove vi ha raccolti quella nave? - A Mangalum, |
IL RE DEL MARE -
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dare all'anglo-indiano, nondimeno non replicò. - Signori, - | disse | allora l'anglo-indiano con voce grave, fissando bene in |
IL RE DEL MARE -
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e Surama sul castello, le salutò col fazzoletto. - Yanez, - | disse | Sandokan, traendo da parte il portoghese. - Perchè lo hai |
IL RE DEL MARE -
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Dorme, - | disse | Marietta affacciandosi all'uscio. La signora Teresa, suo |
GIACINTA -
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lievemente. - Ha dovuto passare una cattiva nottata - | disse | il conte sotto voce. E nell'accostarsi al letto urtò e |
GIACINTA -
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- Lasciatemi riposare. Il riposo val piú d'ogni rimedio - | disse | Giacinta languidamente. Provava un malessere indefinibile, |
GIACINTA -
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l'avvolgeva tutta nelle sue fiamme. - Aria! ... Aria! ... - | disse | a Marietta che apriva soltanto le imposte. Soffocava. - Il |
GIACINTA -
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il duca Wan Guld. - Io ho udito parlare di questo, - | disse | il marchese, - molto vagamente però. - I conti di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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spagnuole del Golfo del Messico. - Me ne ricordo infatti, - | disse | il marchese di Montelimar. - I tre conti di Ventimiglia |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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il diritto di punirlo. - Come un volgare ladrone, è vero? - | disse | il conte, ironicamente. Il marchese non rispose. Il signor |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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il segreto! ... - O parlare o morire, signor marchese, - | disse | il conte. - Egli, dinanzi al dilemma, ha preferito aprire |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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di Montelimar. - Non so che cosa farci, signor conte, - | disse | poi. - A chi l'avete affidata? - A don Juan de Sasebo, mio |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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conte. - Eppure io non lascerò l'America senza averla, - | disse | il signor di Ventimiglia. - È mia sorella. - Nessuno vi |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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vi contrasterà questo diritto. Temo però, signor conte, - | disse | il marchese, con accento sempre ironico, - che a Panama non |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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ma colle draghinasse in mano, pronti a qualunque sorpresa, | disse | loro: - Affido a voi questo signore: è sotto la vostra |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- A Panama, se vorremo averla. - Un affare serio, - | disse | Grogner, facendo una smorfia. - Panama non è Pueblo-Viejo, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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una simile impresa. - Andiamo all'isola di Taroga, - | disse | Tusley, il quale fino allora era rimasto silenzioso. - Io |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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è pel momento un'altra cosa. - Parlate, signor Tusley, - | disse | il conte. - Un prigioniero mi ha confessato or ora che |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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prendere si trova nelle nostre tasche. - Poca cosa però, - | disse | Raveneau. de Lussan. - Il saccheggio non ha fruttato che |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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città e non le risparmieremo. - Io sono pronto a partire, - | disse | il conte. - Non terrò per parte mia che un solo |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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che ci forniranno a suo tempo un rispettabile riscatto, - | disse | Grogner. - Ci saranno utilissimi se potremo fare una |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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la sorpresa e potremmo venire ricacciati. - Signore, - | disse | il pilota in quel momento. - Che cosa decidete? - Credi che |
IL RE DEL MARE -
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lo guardò con diffidenza. - Sospettate di me, è vero? - | disse | il malese, sorridendo. - Avete ragione: fino a ieri io ero |
IL RE DEL MARE -
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dieci minuti. - Dammi dunque una prova della tua fedeltà, - | disse | Yanez. - L'avrete, signore. Il malese si fece dare un |
IL RE DEL MARE -
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di dare addosso ai nemici. - Date dentro a corpo perduto, - | disse | loro. - Le tigri di Mompracem mostrino in quale conto |
IL RE DEL MARE -
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sulla cui cima brillava una grossa lanterna. - Tangusa, - | disse | Yanez, che aveva fatto coricare i suoi uomini, volendo |
IL RE DEL MARE -
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Mompracem. - Lo ritroveremo più tardi. - Vieni, amico, - | disse | Tremal-Naik. - Non è questo il luogo per scambiarci le |
IL RE DEL MARE -
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o di Visnù. - Un buon bicchiere di bram innanzi tutto, - | disse | l'indiano, empiendo due bicchieri con quell'eccellente |
IL RE DEL MARE -
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leghe tutte d'un fiato. Non sono più giovane, amico mio, - | disse | Yanez, vuotando poi d'un fiato il bicchiere. - Ed ora |
IL RE DEL MARE -
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- Sono uomini capaci di difendere il mio veliero, - | disse | Yanez che se n'era accorto. - Sono molti i dayaki, più di |
IL RE DEL MARE -
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- Quale? - È così assurdo che rideresti se te lo dicessi. - | disse | Tremal-Naik. - Gettalo fuori. - Che potesse essere qualche |
IL RE DEL MARE -
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lievemente pallido. - Sei ben certo, Tremal-Naik, - | disse | poi con voce grave, - che tutti i luogotenenti di |
IL RE DEL MARE -
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questi barbari. - E hai fatto un buco nell'acqua, - | disse | Yanez, ridendo. - Purtroppo. - E ci rimetterai qualche |
IL RE DEL MARE -
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la tua nave. - E correremo al più presto verso Mompracem, - | disse | Yanez. - La nostra presenza è necessaria laggiù. Aveva |
IL RE DEL MARE -
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del leopardo inglese. - E anche la sua ingratitudine, - | disse | l'indiano. - Ecco come vorrebbero compensarci d'aver |
IL RE DEL MARE -
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la Marianna! - Seguimi sull'osservatorio, Yanez, - | disse | Tremal-Naik. - Di lassù potremo udire meglio da quale parte |
IL RE DEL MARE -
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d'orso. - Che noi mangeremo assieme a quel signore ... - | disse | il cosacco, accennando lo sconosciuto. - Ah? Mi scordavo di |
I FIGLI DELL'ARIA -
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lo sconosciuto. - Ah? Mi scordavo di presentarvelo - | disse | il capitano. - Un mio amico e soprattutto un valoroso. - E |
I FIGLI DELL'ARIA -
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- È un segreto che noi non vogliamo conoscere, signore - | disse | Rokoff. - Sì, non ne abbiamo il diritto - aggiunse Fedoro. |
I FIGLI DELL'ARIA -
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e corrugando impercettibilmente la fronte. - Ben felice - | disse | in cattivo russo. Poi strinse la mano a Fedoro, limitandosi |
I FIGLI DELL'ARIA -
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- Mi pare che lo "Sparviero" abbia cambiato rotta - | disse | Fedoro. - Sì, marciamo verso il sud-ovest con una velocità |
I FIGLI DELL'ARIA -
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Fedoro? - No, mai - rispose il russo. - Poi ... - Signore - | disse | Rokoff - andremo anche in India? ... - Toh! Mi dimenticavo |
I FIGLI DELL'ARIA -
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Rokoff, guardandolo sospettosamente. - Il deserto! - | disse | il capitano. - Qui, sotto di noi, vi è infatti lo Sciarno; |
I FIGLI DELL'ARIA -
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un cupo lampo. - Perché dovrebbe odiare i cosacchi? - | disse | Rokoff, stupito. - Come tutti gli esiliati che nostro |
I FIGLI DELL'ARIA -
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a marcire nelle orribili miniere della gelida Siberia - | disse | Fedoro. - Tu sai e te lo dico senza che tu abbia ad |
I FIGLI DELL'ARIA -
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in così breve tempo? - Abbiamo dormito trentasei ore - | disse | Fedoro. - Colla velocità che sviluppano le macchine dello |
I FIGLI DELL'ARIA -
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il narcotico che il capitano vi aveva messo dentro - | disse | Fedoro. - Quell'uomo dunque sarà un amico del comandante. - |
I FIGLI DELL'ARIA -
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Pigion a Chami. - Scendiamo verso la Mongolia meridionale - | disse | il capitano, il quale aveva raggiunto Fedoro e Rokoff che |
I FIGLI DELL'ARIA -
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del Tibet. - Ci avanziamo con una velocità straordinaria - | disse | Fedoro. - Percorriamo cinquanta miglia all'ora, signori |
I FIGLI DELL'ARIA -
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abbiamo il vento favorevole. - Quasi come gli uccelli - | disse | Rokoff. - Oh no! Guardate come corrono quelle aquile che |
I FIGLI DELL'ARIA -
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Vengono dai Tian-Scian ed ingrandiscono a vista d'occhio - | disse | il capitano. - Non danneggeranno le nostre ali! - Lo |
I FIGLI DELL'ARIA -
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sbattendo vivamente le loro immense ali. - Sono furiose - | disse | Rokoff, prendendo un fucile da caccia, di fabbrica |
I FIGLI DELL'ARIA -
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il macchinista. - Attenti alle ali del nostro "Sparviero" - | disse | il capitano. - E anche ai piani orizzontali - aggiunse |
I FIGLI DELL'ARIA -
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verso il deserto, descrivendo dei bruschi angoli. - E una - | disse | Rokoff. - A me la seconda! Tre colpi di fucile |
I FIGLI DELL'ARIA -
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a lasciare in pace il trenoaereo. - Sono ostinate - | disse | Rokóff. - Non ne hanno ancora abbastanza. - Ritenteranno |
I FIGLI DELL'ARIA -
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sarebbe terminato in America. - Sono ben coraggiose - | disse | Fedoro. - Il mio macchinista porta ancora la traccia d'un |
I FIGLI DELL'ARIA -
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della presenza di qualche aquila. - Signore, tornano - | disse | il macchinista. - Ancora? Sono cariche le vostre armi? - |
I FIGLI DELL'ARIA -
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l'avevamo veduta? - Da quel bosco di betulle e di larici - | disse | Rokoff. - Ma ... to'! Si direbbe che ci adorano! Sono tutti |
I FIGLI DELL'ARIA -
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verso di noi con gesto supplichevole. - Sono calmucchi - | disse | il capitano. - Non sono predoni e non avremo nulla da |
I FIGLI DELL'ARIA -
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- rispose Rokoff. - E poi, non sono che una dozzina - | disse | Fedoro. - Prenderemo le nostre armi. - Macchinista! |
I FIGLI DELL'ARIA -
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allora si alzò da tavola, e fatta una bella riverenza, | disse | al padroncino di casa: "Arrivedella signor Alfredo: scusi |
STORIE ALLEGRE -
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occhiate al canestro delle nespole giapponesi. "Amico mio", | disse | allora Alfredo, "se indugi un altro poco, farai notte senza |
STORIE ALLEGRE -
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tutta abbottonata, come un piccolo milorde. "Così va bene", | disse | Alfredo. "Mettetevi ora a sedere, e buon appetito!" Il |
STORIE ALLEGRE -
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pieno, da non poterne più. "Ora poi me ne vado davvero", | disse | alzandosi da tavola con grandissima fretta. Ma nel mentre |
STORIE ALLEGRE -
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signor Alfredo, dopo averlo squadrato da capo ai piedi, gli | disse | con accento vivace e risentito: "Chi vi ha insegnato a |
STORIE ALLEGRE -
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Poi se ne andò. "Questa volta è partito davvero", | disse | Alfredo tutto afflitto. "E me ne dispiace. Gli volevo bene |
STORIE ALLEGRE -
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delle vacanze autunnali. Alzatisi da tavola, Alfredo | disse | guardando l'orologio: "Il bastimento parte a mezzanotte. |
STORIE ALLEGRE -
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e due in abito da viaggio". In cinque minuti io son pronto, | disse | Pipì, e ballando e saltando entrò nella sua camerina. E |
STORIE ALLEGRE -
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quattro o cinque libbre di sale."" "Noi lo libereremo," | disse | il marchese, "dovessimo dar fuoco a Tombuctu o far |
I PREDONI DEL SAHARA -
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o far prigioniero il sultano." "M'incarico io di ciò," | disse | Rocco, che tutto credeva possibile. "Non commettete |
I PREDONI DEL SAHARA -
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ex padrone, gli farò sentire il peso dei miei pugni," | disse | Rocco, indignato. "Trattare così un povero vecchio!" Poco |
I PREDONI DEL SAHARA -
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pietre preziose." "Si fa fortuna presto a Tombuctu," | disse | il marchese ridendo. "Ha impiegato vent'anni ad accumulare |
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della pianura sabbiosa. "Non una parola che non sia araba," | disse | Ben al marchese. "Se vi sfugge una frase in francese siete |
I PREDONI DEL SAHARA -
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qui," rispose il moro. "Non saremmo liberi," | disse | Tasili. "Andiamo ad accamparci nel giardino del mio |
I PREDONI DEL SAHARA -
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ancora abitabili." "Si, andiamo alla dimora di mio padre," | disse | Ben. "Desidero ardentemente vederla." "E poi il tesoro è |
I PREDONI DEL SAHARA -
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riescono mortali alle persone. "Andiamo a vedere il pozzo," | disse | il marchese. "Non facciamo però capire ai beduini e nemmeno |
I PREDONI DEL SAHARA -
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e nemmeno agli altri che là dentro si nasconde un tesoro," | disse | il prudente e sospettoso moro. "Sarebbero capaci di |
I PREDONI DEL SAHARA -
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come mia sorella sarà la più felice delle donne." "L'amo," | disse | il marchese, semplicemente. "È il destino che ci ha fatto |
I PREDONI DEL SAHARA -
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- Io invece continuo a udire dei lontani latrati, - | disse | il bucaniere. - Qualcuno vi ha veduto attraversare le |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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che la precedeva - rispose il conte. - Ora comprendo! - | disse | Buttafuoco. - Quella cinquantina deve averne incontrata |
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al piú presto la tenuta della marchesa di Montelimar - | disse | il conte. - È ancora troppo lontana - rispose il bucaniere. |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Cerchiamo di far perdere le nostre tracce ai doz - | disse | poi. - Forse ci riusciremo con una marcia aerea. Si tratta |
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d'imitarmi. - Diamo la scalata alle griselle del bosco! - | disse | Mendoza. Preferisco una manovra marinaresca a questa |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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latrando lamentosamente. - Quello stupido ci tradirà! - | disse | Mendoza al bucaniere, approfittando d'una breve sosta. - È |
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dall'infallibile palla del cacciatore. - È strano! - | disse | il bucaniere passandosi una mano sulla fronte. - Mi pare di |
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fucile. - Gli spagnuoli hanno raccolto una truppa di doz - | disse | poi. - Fortunatamente potranno assediarci, ma non |
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- Devono aver trovato il cadavere del mio bracco, - | disse | il bucaniere, il quale si era messo a cavalcioni d'un |
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degli altri, seguito da un fruscio di foglie. - Vengono! - | disse | il bucaniere. - Che nessuno parli. Mendoza ed il guascone |
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che si perdettero subito in lontananza. - Sono passati! - | disse | il bucaniere al conte. - Ora attenti alla cinquantina. Non |
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a terra. - Una corsa inutile, è vero, miei piccini? - | disse | colui che chiamavano Diaz. - Non vi scoraggiate. Quei |
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e non si ricorderà piú di avere dei galloni - | disse | un altro soldato con voce ironica. - Se parli ancora ti |
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verso il drappello, abbaiando sordamente. - Ci sentono - | disse | Buttafuoco, accostando le labbra ad un orecchio del signor |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Avrebbero trovato ben poco da rosicchiare, signor soldato - | disse | Mendoza ironicamente. - E per questo forse se ne sono |
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di passare la notte qui. - Cosí diventeremo dei volatili! - | disse | Mendoza. - Purché non giungano i cacciatori! - Vi ho detto |
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- Vi ho detto che le cinquantine non hanno armi da fuoco - | disse | il bucaniere. - Dei cacciatori con le alabarde ne |
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sfuggí un'imprecazione. - Circondano e battono le macchie - | disse | facendo un gesto di collera. - Sgombriamo di qui prima che |
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uno solo di voi si occupi dei cinque che guidano i cani! - | disse | il bucaniere. - Gli altri facciano fuoco con me sulle |
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fuoco con me sulle cinquantine. - Me ne incarico io! - | disse | il guascone. - Fra mezzo minuto i cinque soldati saranno a |
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solamente in un combattimento a corpo a corpo. - Benone! - | disse | il bucaniere, vedendo un soldato a terra. L'avanguardia è |
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sconcertare Buttafuoco. - Devono avere qualche progetto - | disse | il bucaniere al conte. - Quale? - chiese il signor di |
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sui cani? Buttafuoco scosse la testa. - Forse piú tardi - | disse | poi. - Li vedete? - Io no. - E voi, Mendoza? - Non vedo |
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gli occhi d'un vero guascone, scorgo qualche altra cosa - | disse | don Barrejo, il quale era salito molto in alto, con la |
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avete tutti le spade? - E che tagliano come rasoi - | disse | Mendoza. - Io non vorrei provarle sul mio collo, ve lo |
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- Se è per questo, non v'inquietate. - Me ne incarico io - | disse | il guascone. - Sempre spaccone! - brontolò Mendoza. - |
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uomini sono davvero incorreggibili. - Continuate il fuoco - | disse | il bucaniere. - Anche voi, soldato. L'avanguardia non pare |
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già scappato! - Purché non facciano invece stupire noi, - | disse | Mendoza. - È quello che attendo, - rispose il bucaniere, - |
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- Voi che siete un guascone dovreste sbrogliarlo subito, - | disse | Mendoza. - Ci sono i cani sotto di noi. - Pei guasconi |
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valgono meno dei lupi. - Tacete e fate fuoco invece, - | disse | il bucaniere. - Non è colle chiacchiere che si guadagnano |
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sul cui margine erano ormai giunti. - Morte dell'inferno, - | disse | Buttafuoco, gettando via il cappello. - Ora non li |
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disceso su uno dei rami piú bassi. - Signor soldato, - gli | disse | - volete prendervi la briga ora di distruggere la muta che |
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Un posto d'onore, - brontolò Mendoza, ridendo. - Sia pure - | disse | il guascone. - Se quei cani valgono gli uomini, m'incarico |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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avevano avuto il loro conto. - In acqua, signori, - | disse | - e badate di seguirmi attentamente, perché ai vostri |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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considerevole. - Ecco uno splendido rifugio! - | disse | Buttafuoco. - Se il fondo continua a mantenersi buono, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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per questa notte, ad importunarci. - Sono gente educata, - | disse | il guascone. - Se avessero però potuto mettervi le mani |
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il signor di Ventimiglia. - Io preferirei una buona cena, - | disse | Mendoza. - La lingua di bufalo e anche l'arrosto di maiale |
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furiose. - Io credo di averli sulle punte dei piedi, - | disse | il guascone con comica gravità. - Io non ho meno fame di |
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con comica gravità. - Io non ho meno fame di voi, - | disse | il bucaniere. - Però sarete costretti, al pari di me, ad |
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noi non troveremo altro che uccelli. - E sarà già molto, - | disse | il conte, sorridendo. - Le paludi di San Domingo sono di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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dall'intendente. - Quest'uomo è veramente meraviglioso, - | disse | Mendoza. - Decisamente i filibustieri hanno una fortuna |
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e molto delicati. - Occupiamoci prima del passaggio, - | disse | il bucaniere al conte, il quale si preparava a sparare |
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fare. - Forse è questo che farà venir loro la febbre, - | disse | il conte. - Che cosa io sia venuto a fare qui tutti lo |
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fisso il bucaniere. - Siete stato nel Darien, voi? - gli | disse | ad un tratto. - Sí; con Wan Horn, - rispose Buttafuoco. - |
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lo vide ritornare. - Abbiamo una fortuna meravigliosa, - | disse | - il fondo è ottimo e non vi sono sabbie. Signori |
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alle savane sandominghesi.. - Attendono dei rinforzi - | disse | Buttafuoco al conte. - Se noi non ci affrettiamo a |
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seconda volta - rispose il conte. - A lei tutto è facile - | disse | Buttafuoco. Aprí una tasca di cuoio che portava al fianco e |
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afferrando il suo fucile. - Signor conte - | disse | con la voce un po' alterata - sono giunti dei rinforzi agli |
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si preparano a prenderci a fucilate. Poi, alzando la voce, | disse | a Mendoza ed al guascone: - S'impegna battaglia: attenti |
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tollerano offese. - Lo sappiamo da un pezzo, don Barrejo, - | disse | il basco. Forse che non siamo del mar di Biscaglia? - Ma |
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bottiglia, dei dobloni. - Uno ... uno solo, don Barrejo, - | disse | Mendoza. - In Guascogna con un doblone si beve un anno |
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- Lo berrà allora la mia spada! ... - Se avrà sete, - | disse | Mendoza, il quale non cessava di ridere. Il taverniere |
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ora, - rispose il filibustiere. - Lo dico anche a voi, - | disse | l'avventuriero irritato. - Avete udito, compare? - chiese |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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aprendola. Fra il profondo silenzio che regnava nella sala, | disse | con voce grave: - Se il mio amico non vi getterà a terra, |
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- Ohé, compare, aspetterete prima che gli tagli la barba, | disse | il guascone. - Potrebbe far deviare la lama. - Io però |
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mettendosi in guardia. - Tu non sei uno spadaccino, - | disse | il guascone. - Tu credevi di aver dinanzi qualche indiano e |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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guascone fu lesto a parare. - Non è cosí che si attacca, - | disse | don Barrejo. - Il vostro maestro non valeva niente: era un |
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lesto a parare anche quella. - Ecco una bellissima botta, - | disse | don Barrejo. - Il vostro maestro non era un vero asino. - |
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vostro maestro non era un vero asino. - Era del Brabante, - | disse | l'avventuriero. - Scuola fiamminga: ottima, non c'è che |
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- No, sono fiammingo. - Non mi rincresce di saperlo, - | disse | don Barrejo, sempre calmo. - Quella scuola non la conoscevo |
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- Fate pure, senza preoccuparvi della mia persona, - | disse | don Barrejo. - Allora parate anche questa! Il guascone |
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Mendoza impugnò la spada e, muovendo verso di loro, | disse | con voce grave: - Silenzio, voi! ... Qui vi sono in giuoco |
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e ricominciare il duello? - Adagio, caballero, - | disse | il taverniere, avanzandosi. - Voi non riavrete la vostra |
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- A noi, guardie! ... Ci accoppano! ... - Scappiamo, - | disse | il fiammingo. - Signori, vi è un'altra uscita dalla parte |
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è un'altra uscita dalla parte della cucina. - Guidateci, - | disse | il guascone. - E la mia draghinassa? - L'ha portata via |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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... - Ve lo avevo detto io che era un ladrone patentato! - | disse | don Barrejo. - Ci ha rubato un doblone! - Scappiamo! - |
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- Hanno chiusa la porta! ... - Si salta dalla finestra, - | disse | il guascone. - Ve ne sono due qui, se non m'inganno. Signor |
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Infatti avete delle buone spalle, molta polpa e molte ossa, | disse | il guascone. Il fiammingo, vedendo appesa alla parete una |
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le viuzze della città. - Voi siete un uomo di genio, - | disse | il fiammingo, il quale a sua volta era saltato sulla |
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- Allora siamo presi! ... La ronda ci è alle spalle! - | disse | il fiammingo. - Datemi un spada. - Per cosa farne? - chiese |
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non valgono le armi bianche. - Io credo, signori, - | disse | don Barrejo, ringuainando la draghinassa, - che la |
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me la tagliavo, - rispose il fiammingo. - Ecco la ronda, - | disse | Mendoza, ringuainando pure la spada. Siamo fritti. - Non |
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possiamo concedere un po' di riposo a queste brave bestie, | disse | il guascone, il quale fumava l'ultimo sigaro regalatogli |
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un parente del diavolo. - La trovata è stata splendida, - | disse | Mendoza, ridendo. - Io credevo di andare a penzolare al di |
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- Che noi certo non restituiremo al signor governatore, - | disse | il fiammingo. - Gli uomini onesti sono rari in America, - |
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al figlio del Corsaro Rosso. - E poi non ci siamo noi? - | disse | il guascone. - Noi tre siamo capaci di dare la scalata ad |
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per loro scoprire dei cavalieri. - Non vedo che il fiume, - | disse | il guascone. - E questo lo udite? - chiese il basco, |
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avevano formato una specie di collinetta. - Siamo presi, - | disse | il fiammingo. - No, signore, - rispose il guascone, il |
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serviteci di scorta e vi pagherò tutti da vero principe, - | disse | il guascone. - Preferisco fucilarvi sul posto, señor. - Vi |
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de los Angelos. - E grande di Spagna, lo sappiamo, - | disse | il capo squadrone ironicamente. - Sí, anche grande di |
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nascondendosi dietro ai loro cavalli. - Signor basco, - | disse | il guascone, volgendosi verso Mendoza. Io non sono un |
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spadaccini, siamo pure formidabili archibugieri, - | disse | don Barrejo. - Signor fiammingo, siete veramente un uomo |
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vostra immensa barba. - Non sono forse io del Brabante? - | disse | il fiammingo, con solenne gravità. - Per le centomila code |
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piú innanzi della spaccatura. - Ecco una vera disgrazia, - | disse | il guascone. - Quell'animale valeva almeno duecento piastre |
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sono sempre stati battaglieri, quindi non vi dispiacerà, - | disse | il fiammingo, colla sua solita calma. - Preferiscono sempre |
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cavallo e l'uomo che gli stava dietro. - Signor Mendoza, - | disse | l'incorreggibile chiacchierone. Voi siete un tiratore |
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d'aver spiccato un salto, cadde fulminato. - È il mio, - | disse | il guascone, bestemmiando. - Non valeva la pena di |
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e tenetevi pronti a caricare colle spade. - lo non ne ho, - | disse | il fiammingo. - Caricherete colla sella del vostro cavallo, |
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fiammingo. - Caricherete colla sella del vostro cavallo, - | disse | il guascone. Gli spagnuoli non avevano cessato di |
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per evitare d'essere colpiti. - Approfittiamone, amici, - | disse | il guascone. I tre avventurieri balzarono innanzi, |
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i cavalli rimasti vivi. - Io spero di non rivederli piú, - | disse | il guascone, rifugiandosi precipitosamente dietro la |
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attraverso il corpo. - Non sono però scappati gl'indiani, - | disse | il fiammingo. - Non sarà facile a loro di colpirci. |
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sappiamo quanto è lungo. - Mi pare che si siano divisi, - | disse | Mendoza. - Alcuni di loro inseguono i cavalleggieri: vedo |
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anche quella povera bestia. - Ci impediscono di fuggire, - | disse | Mendoza. - Quante piastre perdute! ... - Un migliaio per lo |
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un po' di polvere! ... - Non abbiamo che tre cariche, - | disse | Mendoza. - E di pistola ... - Tiro troppo breve. - Lo so, |
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nulla. Ciò m'inquieta. - Qui non corriamo alcun pericolo, - | disse | il fiammingo, il quale masticava l'ultimo pezzo del suo |
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perché l'angolo della roccia si prolunga. - Tentiamo, - | disse | Mendoza, risolutamente. - State attenti alle freccie; non |
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- Infatti noi abbiamo una fortuna veramente straordinaria, | disse | Mendoza. - Chi avrebbe potuto supporre che qui esistesse un |
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e giunsero dietro la frana. - Laggiú mugge il Chagres, - | disse | il guascone. - Dobbiamo attaccare alle spalle gl'indiani o |
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- Noi siamo gente sempre straordinariamente fortunata, - | disse | il guascone. - Se gl'indiani non si accorgono della nostra |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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che un giaguaro mi divori. - Brutta scommessa, - | disse | il guascone, scuotendo la testa. Il filibustiere osservò |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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le pelli-rosse se ne fossero accorte. - Signor Mendoza, - | disse | don Barrejo, - non sarebbe questo il momento di dare una |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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giuocare di spada? - Le spade sono le armi dei guasconi, - | disse | don Barrejo. È il colpo della navaja che io vorrei vedere. |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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freccie, senza guardarsi alle spalle. - Sotto, Mendoza, - | disse | il guascone. - Lasciate fare a me, - rispose il basco. - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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matrigna che sapeva questo, una domenica sera, dopo cena, | disse | alla figlia: - Serena, ho dimenticato il mio libro di |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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estatici ad ammirarla. - Oh! Che bella graziosa bambina! - | disse | uno gnomo. Un secondo disse: - Ch'ella divenga della metà |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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Ch'ella divenga della metà più bella e più graziosa ancora. | Disse | un terzo: - Oh! Che bimba soave e buona! Un quarto disse: - |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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- Ch'ella divenga della metà più ancora bella e soave! | Disse | un quinto: - E che una perla le cada dall'orecchio sinistro |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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per la figlia Gordiana. La domenica dopo, alla stessa ora, | disse | alla figlia di recarsi a prendere il libro nella chiesa del |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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con pugni e con calci. - Che bimba brutta e deforme! - | disse | uno gnomo. Un secondo disse: - Ch'ella diventi della metà |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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un poco, come se la domanda gli sembrasse difficile, e poi | disse | con voce profonda: _ Perché è titanio. Maria si sentì |
Il sistema periodico -
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avrebbe dovuto rispondere "Ti taglio la lingua". Invece | disse | soltanto: _ Non ti taglio: titanio. In conclusione, doveva |
Il sistema periodico -
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_ L' uomo guardò in giù a Maria e al cerchio, rise forte e | disse | molte cose che non si capivano, ma non pareva che fosse |
Il sistema periodico -
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tesoro. - Ora andate voi ad aspettare il vostro capo, - | disse | il Consigliere. - State in guardia, signor conte, - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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come al solito, in una maniera assai goffa. - Emanuel, - | disse | il Consigliere indicandogli il conte, - condurrai questo |
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- Saprò difenderla, Eccellenza. - Signore, potete andare, - | disse | il Consigliere al conte. Vi auguro di riuscire nella vostra |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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infatti parò senza scomporsi. - Si vede che sei forte, - | disse | il conte. - Questo non è ancora nulla, - rispose il |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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siate molto duro da smontare questo è vero, mio signore, - | disse | il bandito, il quale continuava ad indietreggiare, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Ecco una botta magnifica e che non mi aspettavo, - | disse | il bandito. - Non vale però quella delle cento pistole. Chi |
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sempre, indietreggiando verso la duna. - Tu mi scappi, - | disse | il corsaro, incollerito. - Mostrami la tua valentia, |
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quasi su se stesso. - Il colpo delle cento pistole, - | disse | il conte, mettendosi in guardia di seconda. - Lo conosco, |
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mandò un vero ruggito. - Eppure bisogna che vi uccida, - | disse | poi, con voce rauca. - Io l'ho promesso a don Juan de |
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casacca del conte e anche le carni. - Sono ... vendicato, - | disse | con un soffìo di voce. - Canaglia! - aveva gridato il |
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che vi avrebbero teso un agguato. - Signor conte, - | disse | Mendoza, con voce commossa. È grave la ferita? - Non mi |
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ferita? - Non mi pare. - È necessario medicarvi subito, - | disse | il guascone. - La fonda è troppo lontana, - disse il |
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subito, - disse il guascone. - La fonda è troppo lontana, - | disse | il fiammingo. - V'è la lanterna, - rispose il guascone. - |
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- Lasciate questa torcia e tornate alla vostra lanterna, - | disse | il guascone. - Se avremo bisogno di voi vi chiameremo, e |
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col Consigliere. - Ma se il marchese è a Taroga? - | disse | il guascone. - Vi era, volete dire, perché ora si trova |
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nascosto o d'ingannarmi. Allora bisogna riprenderlo, - | disse | don Barrejo. Senza di lui non potrò mai sapere dove quei |
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uno a loro. - Noi siamo sempre pronti, è vero, Mendoza? - | disse | il guascone. - Anche a dar fuoco a Panama, - rispose il |
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fasciatura. - Dovremo però agire colla massima cautela, - | disse | il conte. - Domani, giacché la mia ferita non presenta |
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conte. - Intanto occupiamoci di un altro piú pressante, - | disse | in quel momento il fiammingo, entrando. - Che cosa c'è |
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- esclamò don Barrejo. - Vengono a prendere voi, - | disse | il conte, - Mi pareva impossibile che il marchese ed il |
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A me lo spadaccino ed a voi le guardie. - Scappiamo, - | disse | Mendoza. - Non potremo, - rispose don Ercole. - Il |
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quelli dei guasconi. - Fuori la vostra idea, don Barrejo, - | disse | il conte. - Non abbiamo tempo da perdere. - Voi, Mendoza, |
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pur avendoli uditi a salire. - Vecchio mio, scegli, gli | disse | il guascone, mostrandogli l'arma da fuoco ed il denaro. |
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vi caccio una palla nel cervello. - Scelgo le piastre, - | disse | il guardiano, dopo una breve esitazione. - D'altronde una |
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schifo, e non volle più allattarla. Il Re, angustiato, | disse | a un servitore: - Prendila e portala giù; mettila fra i |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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come se non fosse stata sua figliuola. E una volta | disse | al Re: - Maestà, no, costei non è la nostra figliuola. Ce |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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e vedrai. E stava per infilarglielo. - No, Maestà - | disse | Testa-di-rospo. Vestito bello, fatto da poco, Vestito nuovo |
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andava cercando una Principessa reale per moglie. La Regina | disse | al Re: - Almeno facciamogli vedere tutte e due le |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Il brutto scherzo fu che il Reuccio, uscito dal canile, | disse | al Re: - Maestà, vi chieggo la mano di Testa-di-rospo. La |
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- Ora son proprio pentita, e domando perdono alla Fata! | Disse | appena così, che alla Reginotta cadde giù quella schifosa |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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bene come alla pupilla degli occhi. Un giorno venne uno, e | disse | al Re: - Maestà, passavo pel bosco qui vicino, e incontrai |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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era terribile: poteva devastare tutto il regno. - Maestà, - | disse | uno dei ministri - cerchiamo una bella ragazza, vestiamola |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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nel braccio sinistro; è impossibile ingannarlo. - Maestà, - | disse | il ministro - cerchiamo un'altra ragazza, chiamiamo un |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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sgorbio non seppe frenarsi. - Che cosa voleva? - Maestà, - | disse | il Nano - vengo a farvi una proposta. Se mi darete mezzo |
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non ci sentiva neppure. - Bella parola di Re! - gli | disse | il Nano una volta. - Ah, nanaccio impertinente! E il Re gli |
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lesto lesto, come se nulla fosse stato. - Buon viaggio! - | disse | il Re tutto contento. Ma la Reginotta, da quel giorno in |
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Portogallo mandò a domandarla per moglie. La Reginotta non | disse | né di sì, né di no; ma il Re e la Regina non vedevano l'ora |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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fatato era opera del Nano. - Ah! Nano, nanuccio - gli | disse | pentito; - se tu mi rendi la mia figliuola, essa sarà tua |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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d'occhio, cavallo e Reginotta furono lì. Allora il Nano | disse | al Re: - Maestà, datemi un pugno sulla gobba! Non abbiate |
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"Finché ce ne sarà uno, non cesseranno di perseguitarci," | disse | il corso, volgendosi verso Rocco e Ben. Dopo quella prima |
I PREDONI DEL SAHARA -
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uomini bianchi maneggiavano con tanta destrezza. "Padrone," | disse | Rocco. "Volete che ricominciamo il fuoco, prima di |
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nervose, un magnifico corridore. "È un peccato ucciderlo," | disse | l'ebreo. Mirò per qualche istante, poi premette dolcemente |
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verso il nord. "Pare che ne abbiano avuto abbastanza," | disse | il marchese. "Che si siano decisi a rinunciare ai loro |
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ai loro progetti ladreschi?" "Non speratelo, marchese," | disse | Ben. "Finché ne rimarrà uno non ci lasceranno tranquilli. |
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lontani." "Lasciamoli correre e raggiungiamo la carovana," | disse | il marchese. "Ci avanzeremo a marce forzate per giungere |
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"Non potremo fare molto assegnamento su questi uomini," | disse | il marchese, osservando i visi sconvolti dei marocchini. "I |
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dei marocchini. "I due beduini parlavano di abbandonarvi," | disse | Esther. "Se non avessero avuto paura della mia carabina e |
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noi." "Ed anche El-Haggar mi pare abbastanza spaventato," | disse | Ben. "Signore," disse in quel momento El-Haggar, |
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mi pare abbastanza spaventato," disse Ben. "Signore," | disse | in quel momento El-Haggar, accostandosi al marchese, "è |
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il maggior spazio possibile." "Ben detto, marchese," | disse | Esther. "Noi non abbiamo paura di quei ladroni. Partiamo." |
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alle dune. "Pare che abbiano rinunciato ad inseguirci," | disse | il marchese a Rocco ed al moro. "Non abbiamo veduto |
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ancora ignoriamo." "Se i Tuareg ce ne lasceranno il tempo," | disse | il moro, i cui sguardi si erano volti verso una bassura che |
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"Una bella occasione per procurarci un superbo arrosto," | disse | Rocco. "Devono essere stati i Tuareg a costringerli a |
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chiese il marchese. "Lo suppongo, signore." "Ebbene," | disse | il marchese con voce tranquilla, "prima occupiamoci di |
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nemici a grandi distanze. "Sembrano veramente spaventati," | disse | il marchese, il quale li osservava con viva curiosità. |
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banda di iene?" "Rimarrebbero subito indietro, marchese," | disse | Ben. "Ah! Guardateli i cacciatori!" Essendo le dune |
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piedi dell'uccello gigante. "Strappiamolo ai caracal," | disse | il marchese. Approfittando del momento in cui lo struzzo |
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bel mazzo di:i piume candidissime e porgendole a Esther, le | disse | con galanteria "Alla bella cacciatrice." "Grazie, |
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- Mi pare di trovarmi nella cala della Tuonante - | disse | il bravo uomo. - Sarà un po' difficile che quelle canaglie |
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grosse coperte di cotone. - Ora mi pare che vada meglio - | disse | il bretone. Qui staremo benissimo, se mastro Taverna ci |
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In fondo a questa troverò la soluzione dell'arduo problema | disse | poi. - Va' a cercarla - rispose il giovane gabbiere. - |
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a dieci o dodicimila uomini? No, ho invece un'altra idea, - | disse | Testa di Pietra. - Dilla. - Impadronirci del carnefice, |
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nuovamente udire. Annunciava il thè. - Giunge in tempo - | disse | il mastro; che cominciava ad aver brividi di freddo. Si |
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bevanda - Questa è la perla dei tavernieri! - | disse | Piccolo Flocco. - - Non se ne troverebbe un altro in tutto |
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di Medoc, e di Bordeaux. - Avrei preferito un buon caffè - | disse | Testa di Pietra, quando ebbe vuotato il terzo bicchiere, |
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- La miss! la miss! - Rimani qui, Piccolo Flocco, - | disse | il bretone - e lascia sbrigare a me quest'affare. Afferrò |
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ore d'angoscia mi avete fatte passare, mia dolce Nelly, - | disse | il bretone. - Non ho chiuso gli occhi un solo momento |
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del baronetto? La cameriera divenne pallidissima, poi | disse | con un fil di voce: - Si dice che sarà impiccato posdomani. |
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di Pietra si decise a fare una salita. - Vieni anche tu - | disse | a Piccolo Flocco. - Qualche cosa di grave dev'essere |
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agenti senza che alcuno intervenisse. - Gambe, ora! - | disse | Testa di Pietra, quando vide i quattro semisvenuti e |
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l'un l'altro sorridendo. - Ne abbiamo date, eh? - | disse | il mastro. - L'abbiamo scampata bella! - aggiunse Piccolo |
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- esclamò. - È l'ultima! - Quando si dice aver fortuna! - | disse | Testa di Pietra. - Proprio, l'ultima doveva finire dentro |
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era un asino, grosso come la rupe del leone delle Bermude - | disse | Testa di Pietra. - Era sempre ubriaco - rispose |
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essere un buon taverniere! - Un buon bevitore sì, però - | disse | Piccolo Flocco. - Ne ha dato l'esempio, figliuol mio. Orsù, |
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- La regola, miei gentlemen. - Tu sei un uomo onesto, - | disse | il lupo di mare - ed amo gli onesti; per ciò torneremo a |
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e di gioia. - Piacciono le sterline a mastro Taverna, eh? - | disse | il bretone ironicamente. - Risparmia i tuoi inchini e i |
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grossi mortai della corvetta. - Guidami al castello - | disse | il Corsaro a Testa di Pietra. - Sempre ai vostri ordini, |
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ferritoie e da cannoniere. - Ecco il castello d'Oxford! - | disse | Testa di Pietra fermandosi. - Dobbiamo attaccarlo subito, |
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si trovasse imprigionata lassù. - Testa dì Pietra, - | disse | ad un tratto - dovresti portare un soldato del castello a |
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dolcissimo. - Con bottiglie ed una colazione sulla punta - | disse | Piccolo Flocco - Che assaggerai anche tu, briccone. - |
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- Marinai sempre allegri. Puoni fratelli. - Padre, - | disse | il bretone. - Sono vecchio tanto da poter essere tuo padre. |
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affumicati? - Ponissimi con la pirra. - Niente pirra - | disse | Testa di Pietra. - Berremo buon vino scorpionato. - |
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che pago come un capitano di corvetta. - E anche pirra - | disse | il soldato. Testa di Pietra fu pronto a strizzare l'occhio |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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di Pietra fu pronto a strizzare l'occhio al taverniere, poi | disse | prontamente - Non se ne trova più da queste parti. L'avete |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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li guardò di traverso, poi curvandosi verso il soldato, gli | disse | sottovoce: - Quelle devono essere spie. - Uhm! Quelle |
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È l'altra che amo. - La camerera? - Sì, la cameriera - | disse | Testa di Pietra. - Ah, come l'amo! Il cuore minaccia di |
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mesi di navigazione. - Penone! penone! - Sì, di maestra - | disse | il bretone ridendo. - Bevi ancora, figliuolo, e spalanca |
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Sono vecchio anch'io, perbacco! - Avanti, patre. - Nostro - | disse | il bretone. - Fra poco questo luterano mi recita il Pater |
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di cibo agli avvoltoi." "Quello non è riconoscente," | disse | il Tuareg, sorridendo. "Ti aspetto a Tombuctu." "Vi seguirò |
I PREDONI DEL SAHARA -
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dal gruppo dei Tuareg. "La pace è conclusa, signore," | disse | il sahariano, con voce lieta. "Ho persuaso i Tuareg a |
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stava per divorarlo," rispose El-Melah. "Andiamo ai pozzi," | disse | Ben. "La sete mi divora." Mentre s'inoltravano nell'oasi, i |
I PREDONI DEL SAHARA -
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"Che siano quelli che ci hanno dato la caccia?" | disse | El-Haggar. "Lo suppongo, ma sono cresciuti di numero. |
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essere per lo meno una trentina." "Fuggiamo, signore," | disse | El-Haggar. "E dove?" "Cercheremo un rifugio nell'oasi di |
I PREDONI DEL SAHARA -
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solo." "Fate le provviste d'acqua e ordinate la carovana," | disse | il marchese. "E noi andiamo a ritardare la marcia di quei |
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per ora e poi la vostra presenza è necessaria qui," le | disse | il marchese. "Siete la più valorosa e prenderete il comando |
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e sorprendere la carovana nella sua ritirata. "Rocco," | disse | il marchese, "va' ad unirti ad Esther e non lasciarla fino |
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scomparendo dietro i folti cespugli. "Ed ora a noi, Ben," | disse | il marchese. Si volse e vide, a circa un chilometro, la |
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scarica dei pari inoffensiva. "Che pessimi bersaglieri," | disse | il marchese. "Sono i loro fucili che valgono poco," rispose |
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coi fucili in mano. "Cerchiamo di mantenere la distanza," | disse | il marchese, rallentando la corsa del cavallo. I predoni si |
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trovarono a soli quattrocento passi dai fuggiaschi. "Ben," | disse | il marchese. "Arrestiamoli.". "Gli uomini od i mehari?" Si |
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"Salite dietro di me e raggiungiamo la carovana," | disse | Ben. "Presto, i Tuareg arrivano al galoppo!" Il corso si |
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della cittadina; vi condusse Ada e Kammamuri, poi | disse | alla nipote: - La mia missione finisce qui. Tutto quello |
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devo serbarmi neutrale. - Dunque voi ci lasciate già? - | disse | Ada con dolore. - È necessario. Ritorno al mio yacht, ma |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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Di quale regione? ... - Della grande tribù dei maharatti - | disse | Kammamuri che si era silenziosamente avvicinato a loro. - |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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Ma anch'io sono maharatto. - No, tu sei un rinnegato - | disse | Kammamuri. - Se tu fossi un vero maharatto saresti libero |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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spense, e chinò il capo, mormorando: - È vero. - Vattene - | disse | Kammamuri. - I liberi maharatti disprezzano i traditori. |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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trasalì, poi, alzando gli occhi velati di lacrime, | disse | con voce triste: - No, non ho dimenticato la mia patria, |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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oppressori dell'India: sono ancora maharatto. - Tu! ... - | disse | Kammamuri, con maggior disprezzo. - Dammene una prova! ... |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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giuro di obbedirti. - Ora ti riconosco per un compatriota - | disse | Kammamuri. - Seguici! ... Entrarono nell'abitazione cinese |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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rialzando il capo e guardandola con stupore. - Sì - | disse | la giovinetta con energia. - Hai forse da lagnarti di lui? |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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di obbedirti e Bangawadi non mancherà alla parola data - | disse | l'indiano con voce solenne. - Sentiamo - disse Kammamuri |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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data - disse l'indiano con voce solenne. - Sentiamo - | disse | Kammamuri che fino allora era rimasto silenzioso. - Quante |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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grosso come una nocciuola. - Recati dal governatore - | disse | rivolgendosi all'indiano, - e gli dirai che la principessa |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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uno strano odore. - Me le ha date il signor Yanez - | disse | - e so per esperienza quanto siano potenti. Basta lasciarne |
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veduto così di buon umore come oggi. - Andiamo, padrona - | disse | il maharatto. Uscirono preceduti dalla guardia e seguiti |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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- Intanto mi farete vedere il vostro regale prigioniero - | disse | Ada, ridendo. - Dopo il pranzo, Altezza, andremo a bere il |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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non dovevano essere cattivi galleggianti. - Basteranno, - | disse | Sandokan, dopo aver dato una rapida occhiata alla |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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fermarci nel nostro vecchio rifugio per qualche giorno, - | disse | Sandokan a Tremal-Naik. - È assolutamente necessario che ci |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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ed il demjadar dei seikki. - Ecco il momento di operare, - | disse | a loro. - Noi siamo pronti a giuocare la suprema partita. - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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ottocento. - Non lascerò a loro il tempo di barricarsi, - | disse | Sandokan. - Entreremo in città di sorpresa. Ed ora a te, |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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di sorpresa. Ed ora a te, Bindar. - Comanda, padrone - | disse | il giovane indiano che aspettava di essere interrogato. - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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potrai del capitano Yanez. - A questo ci penso io, sahib - | disse | il capo dei seikki. - Appena giungerò alla corte |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Allora tu, Bindar, entro domani, verrai a raggiungerci, - | disse | Sandokan volgendosi al giovane indiano. - Aspetto tue |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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scomparendo ben presto fra le tenebre. - Ora, - | disse | Sandokan, - possiamo cenare. - Anche quella notte nessun |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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intensa. - Il mio caro sahib bianco! - Taci, fanciulla, - | disse | Sandokan ruvidamente. - Perché non lo hanno ancora condotto |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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Surama, ti raccomando quel maggiordomo e quel suo parente - | disse | Sandokan volgendosi verso la giovane. - Forse quei due |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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i miei amici che formavano la scorta del capitano Yanez, - | disse | il malese con voce commossa. Il viso di Sandokan si fece |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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cupo. - Non era necessario che tu lo chiedessi, amico - | disse | con voce stridula. - Sai che la Tigre della Malesia non |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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alla figlia di Mahur. - Li ringrazierai da parte mia, - | disse | Surama, - e dirai a loro che non scorderò giammai di dover |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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montanari di Sadhja il mio trono. - Vieni, Tremal-Naik - | disse | Sandokan. - Andiamo a preparare il nostro piano. - A |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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cosa vogliono da noi?" "Ci vorranno derubare." "Derubare?", | disse | Pipì, ridendo. "Scusate, miei cari fratelli: quanti |
STORIE ALLEGRE -
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una mezza parola. Allora Pipì, avanzandosi in mezzo, | disse | con bella maniera: "Scusino, signori assassini; che ci |
STORIE ALLEGRE -
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fece la moglie: poi i quattro figlioli. "Ora tocca a me", | disse | Pipì, che era rimasto solo in mezzo al cerchio formato |
STORIE ALLEGRE -
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che parevano tre ruote da carrozza. "Ora possiamo andare", | disse | ai suoi compagni: e tutti insieme si avviarono verso la |
STORIE ALLEGRE -
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questa barca, vi devono essere degli abitanti sulle rive - | disse | il capitano. - Signori miei, mi rincresce assai, ma non |
I FIGLI DELL'ARIA -
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qui si riposa il terribile drago. - Andiamo nei boschi - | disse | Rokoff. - La corrente non è molto impetuosa in questo |
I FIGLI DELL'ARIA -
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un sorriso e fece col capo un cenno affermativo. - Date - | disse | poi. Il capitano gli gettò fra le mani due fagiani e |
I FIGLI DELL'ARIA -
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colazione. - Ecco un volto che non mi rassicura affatto - | disse | Rokoff, seguendo collo sguardo il tartaro. - Gli abitanti |
I FIGLI DELL'ARIA -
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di contatto. - Avrei preferito tornarmene all'isolotto - | disse | Rokoff. - Ed io no - disse il capitano. - E si può |
I FIGLI DELL'ARIA -
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tornarmene all'isolotto - disse Rokoff. - Ed io no - | disse | il capitano. - E si può conoscerne il motivo? - Sapete che |
I FIGLI DELL'ARIA -
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a trovare un luogo più deserto. - O daremo battaglia - | disse | Rokoff, risolutamente. - Io non ho paura né dei manciù, né |
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qualcuno dei suoi abbia invece cominciato a strangolarli? - | disse | Fedoro. - Eh che! - esclamò il cosacco. - Si allevano i |
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bensì per ottenere delle bellissime pellicce innanzitutto - | disse | Fedoro. - In questa regione e anche nella vicina Manciuria, |
I FIGLI DELL'ARIA -
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grassi. Come vedi, è un'industria produttiva. - Capitano, - | disse | Rokoff - non fatevi servire alcun piatto del paese. Quel |
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comandante ridendo. - Non amo né topi, né cani. - Ah! ... - | disse | ad un tratto Rokoff. - Non ci aveva detto il tartaro di |
I FIGLI DELL'ARIA -
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ospite passare e ripassare dinanzi alla porta. - È vero - | disse | il capitano, colpito da quella osservazione - Andiamo a |
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girare lo spiedo, si volse, facendo un gesto di stizza, poi | disse | con voce tranquilla: - Miei amici. - Che tu hai avvelenato? |
I FIGLI DELL'ARIA -
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creduto che l'oppio si fumasse e non già che si mangiasse - | disse | il capitano. - Quella gente si avvelena lentamente. - I |
I FIGLI DELL'ARIA -
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da seta, come usano i cinesi. - Riporta i prosciutti - | disse | Fedoro. - Non fanno per noi. Il tartaro lo guardò con una |
I FIGLI DELL'ARIA -
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- Ecco una colazione che molti ci invidierebbero, - | disse | Rokoff che divorava per quattro. - Capitano, i vostri |
I FIGLI DELL'ARIA -
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dispaccio. - E dove lo cercheremo? - Non occupatevene, - | disse | il capitano con un sorriso misterioso. - Preparate il |
I FIGLI DELL'ARIA -
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- rispose il capitano. - Che sia fuggito? - Signori miei - | disse | il capitano - questa scomparsa m'inquieta. Raccogliamo la |
I FIGLI DELL'ARIA -
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- Lo saranno di certo - rispose Fedoro. - Nella casa - | disse | il capitano. - Là almeno ci troveremo al coperto e potremo |
I FIGLI DELL'ARIA -
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che traspariva sul volto del giovane. "El-Abiod! ... " | disse | finalmente. passandosi una mano sulla fronte. "Io non ho |
I PREDONI DEL SAHARA -
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intorno a me." "Ritiratevi sotto la tenda e riposatevi," | disse | il marchese. "Oggi ci fermeremo qui, non avendo ormai |
I PREDONI DEL SAHARA -
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raggiunto il marchese. "Mi sembrate assai preoccupato," | disse | l'ebreo. "Forse quel colloquio vi ha messo dei timori?" Il |
I PREDONI DEL SAHARA -
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"Il traditore è morto!" esclamò Rocco. "La cosa è grave," | disse | Ben. "Se quell'El-Abiod è stato ucciso, noi non potremo |
I PREDONI DEL SAHARA -
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"Volete che vi dica che cosa penso dell'uomo scampato?" | disse | Rocco. "Parla," comandò il marchese. "L'ho esaminato |
I PREDONI DEL SAHARA -
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nondimeno lo sorveglierò da vicino." "E farete bene," | disse | Nartico. "Noi non sappiamo ancora chi sia ed a Tombuctu non |
I PREDONI DEL SAHARA -
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di questa fermata per esplorare i dintorni," | disse | Ben. "Non son tranquillo." Il marchese e Ben presero i |
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rallentarono la corsa e presero i fucili. "Dividiamoci," | disse | il marchese. "Voi girate la duna a destra ed io a sinistra. |
I PREDONI DEL SAHARA -
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modo prenderemo la spia fra due fuochi." "Alto, marchese," | disse | Ben, trattenendo di colpo il cavallo e facendolo impennare. |
I PREDONI DEL SAHARA -
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secolo e d'un tiro molto dubbio. "Fuciliamoli con calma," | disse | il marchese, rallentando la corsa. "E stiamo per ricevere |
I PREDONI DEL SAHARA -
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la corsa. "E stiamo per ricevere anche dei soccorsi," | disse | Ben. "Da chi?" "Ecco Rocco che galoppa verso di noi." "Un |
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le loro armi. "Faremo fare loro una splendida galoppata," | disse | il marchese. "Prima gli uomini e poi i mehari." In |
I PREDONI DEL SAHARA -
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e s'avvicinò a Surama. - Bada di non farle male, - | disse | il ministro. - Noi non sappiamo ancora chi sia, ed il rajah |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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toccata da una scarica elettrica. - Si sveglia, signore - | disse | il chitmudgar. - Fra poco tu saprai tutto quello che |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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giovane indiana. - Odi come respira più libera, signore? - | disse | il maggiordomo che non staccava gli sguardi da Surama - È |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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fece un segno come per dire: - Interroga pure. - No, - | disse | il ministro - io non sono il sahib bianco, però sono un suo |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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congiura si sta certamente tramando contro il rajah - | disse | il primo. - Continua a interrogarla, signore - rispose il |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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sul letto, chiudendo gli occhi. - Il sonno l'ha ripresa, - | disse | il chitmudgar. - Non potrai sapere più nulla, signore. - E |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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paura di nessuno. - Date prima i vostri ordini, signore - | disse | il maggiordomo. - Lasciala riposare tranquilla e se si |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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persuaso. Basterà un pugno per ridurlo all'impotenza, - | disse | Tremal- Naik. - Vieni sulla terrazza. Tra poco vedrai |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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si era messo dietro al capitano. - Ebbene, mio caro, - | disse | Macpherson con accento sarcastico, - come hai passata la |
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questi rettili? - gridò egli. - Pare che sia così, - | disse | lo strangolatore. - Non dirlo così presto, però. Ti dissi |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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che lo fissava tranquillamente. - Ascoltami, - | disse | Tremal-Naik abbassando la voce. - Hai anche tu qualche cosa |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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missione da compiere. - Una qualche vendetta? - Forse, - | disse | Tremal-Naik con aria tetra. - Ora silenzio e aspettiamo le |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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e forse meno, il sipai doveva scendere. - All'opera, - | disse | Tremal-Naik, alzandosi bruscamente e traendo dalla cintola |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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sull'ultimo pianerottolo. - Saranguy! - chiamò. - Scendi, - | disse | Tremal-Naik. - Non ci si vede più. - Va bene, - rispose, e |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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ponendo un piede sul petto del caduto. - È necessario, | disse | Tremal-Naik, freddamente. Negapatnan tirò a sé il laccio. |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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Era morto. - Che la dea Kâlì abbia il suo sangue, - | disse | il fanatico, sciogliendo il laccio. - Spicciamoci, prima |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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e Negapatnan lo legò e lo imbavagliò. - Sei un brav'uomo, - | disse | il thug. - Se un giorno avrai bisogno di un amico fedele, |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
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che era piuttosto pessimista. - Le sgomineremo noi! - | disse | il guascone con un gesto tragico. Attraversarono le |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Buon giorno, conte! Buon giorno, Buttafuoco! - | disse | allegramente. - Come avete passata la notte? - Dormendo, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Come avete passata la notte? - Dormendo, marchesa - | disse | il signor di Ventimiglia. - Dove? - Fra le botti - rispose |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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marchesa, noi siamo abituati a coricarci dove possiamo - | disse | il conte. - Quante notti ho dormito sulla tolda della mia |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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sia fissato per il tramonto. - Forza, signor guascone! - | disse | Mendoza a don Barrejo. - Avremo bisogno della vostra |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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corsaro i suoi profondi occhi; poi, scuotendo il capo, | disse | bruscamente: - Partiamo. Aiutata dal conte, salí nell'amaca |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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che ci aprirà la via fino sul ponte della fregata - | disse | Mendoza al Guascone. - Io preferirei che si riaprisse |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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dopo un cordiale saluto, a scomparire. - Marchesa, - | disse | il conte che camminava di fianco all'amaca - noi vi |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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padrone del Golfo! - Tacete, signor di Ventimiglia, - | disse | la marchesa - voi non sapete dove sono imboscati gli |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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negri che reggevano il lungo palo a cui era appesa l'amaca, | disse | loro: - Nel mio padiglione dei bagni! Fate presto! I |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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poi, rivolgendosi alle due meticcie che l'avevano seguita, | disse | loro: - Fate venire il corriere. Un momento dopo un |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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per non lasciarsi sorprendere. - Puoi andare. - Signora, - | disse | il conte vivamente commosso - io non mi attendevo un simile |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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che circondava la graziosa casetta. - Signor conte, - | disse | traendolo sotto l'ombra d'una gigantesca palma - non ci |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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In quel momento comparve Buttafuoco. - Signor conte, - | disse | - la scialuppa è pronta ed è giunto il momento di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Anch'egli fissava intensamente il conte. - Amico, - gli | disse | il signor di Ventimiglia, porgendogli la destra - grazie di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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alterò i lineamenti del bucaniere. - A quale scopo? - | disse | poi, con voce rauca. - L'ho lasciato cadere e per sempre in |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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sulle sue brune gote. - Tutto deve essere finito! - | disse | poi. - No, signor ... - Barone de Rouvres - disse la |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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finito! - disse poi. - No, signor ... - Barone de Rouvres - | disse | la marchesa. - Perché tradire il mio segreto, signora? - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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che ho disonorato. - Per me siete sempre un gentiluomo - | disse | il signor di Ventimiglia, commosso dall'intenso dolore che |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Siamo gente pericolosa noi! - Ha fatto tre volte bene, - | disse | Mendoza, prorompendo in una risata, - perché saremo noi a |
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la fregata? - Lo temo, Mendoza. - Li ricacceremo in mare! - | disse | il guascone, il quale non cessava di contare e ricontare i |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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a cena nel frapponte, poi piú nulla. - Signor conte, - | disse | il guascone, quando l'ultimo sprazzo di luce scomparve - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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sorriso un po' ironico. - Non sarei un guascone, diavolo! - | disse | don Barrejo. - Mendoza! - Capitano? - Punta diritto sulla |
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- Io credo, capitano, che voi abbiate torto di lamentarvi - | disse | Mendoza. - Sono troppo furbi i vostri marinai. Se sulla |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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e le artiglierie non chiedono che di sparare. - Bene! - | disse | il conte. - È uscito nessun galeone da San Domingo? - Ne è |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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guascone, fu pronto ad accorrere. - La mia divisa rossa - | disse | il conte. - Il figlio del Corsaro Rosso non si batte sotto |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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"Un pò più su e la palla non vi risparmiava, marchese," | disse | Ben. "Padrone," disse Rocco. "Se ci fermassimo qui e |
I PREDONI DEL SAHARA -
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palla non vi risparmiava, marchese," disse Ben. "Padrone," | disse | Rocco. "Se ci fermassimo qui e facessimo alcune scariche |
I PREDONI DEL SAHARA -
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tutti." "Spero che non ne avranno più la voglia, signore," | disse | El-Haggar. "Tuttavia affrettiamoci a raggiungere Eglif. Nel |
I PREDONI DEL SAHARA -
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il moro. "Laggiù deve trovarsi Tasili, il servo di Ben," | disse | il marchese. "Non scorgo alcuna tenda fra quelle palme," |
I PREDONI DEL SAHARA -
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si chiese il marchese. "Può essersi spinto verso Amul-Taf," | disse | il moro. "Un'altra oasi?" "Sì, lontana due giorni di marcia |
I PREDONI DEL SAHARA -
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non si vede alcuna tenda, né alcun cammello," gli | disse | il marchese. "Forse Tasili sarà andato in cerca di |
I PREDONI DEL SAHARA -
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senza ricevere risposta. "Tasili non si trova più qui," | disse | il marchese, dopo alcuni istanti d'attesa. "Che sia stato |
I PREDONI DEL SAHARA -
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il tesoro nascosto da mio padre." "Andiamo a vedere," | disse | El-Haggar. "Se è stato assalito, troveremo le tracce dei |
I PREDONI DEL SAHARA -
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sono venuti qui e hanno portato via il vostro servo," | disse | El-Haggar all'ebreo. "Sì," disse Ben, con voce strozzata. |
I PREDONI DEL SAHARA -
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via il vostro servo," disse El-Haggar all'ebreo. "Sì," | disse | Ben, con voce strozzata. "Quei maledetti lo hanno |
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maledetti lo hanno assalito." "Vedo parecchie tracce qui," | disse | El-Haggar. "Seguiamole." Attraversarono l'oasi e sulle |
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alle dune e poi nascondersi." "Andiamo a scovarlo, Ben," | disse | il marchese, risalendo sul mehari. I suoi compagni lo |
I PREDONI DEL SAHARA -
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perché sei un prode e io amo i prodi. - Sono maharatto - | disse | l'indiano con fierezza. - Una razza che ha un buon nome. |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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tua salute, Kammamuri. - Alla vostra, signor ... - Yanez - | disse | l'uomo bianco. E tracannarono d'un fiato i due bicchieri. - |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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d'un fiato i due bicchieri. - Ora, giovanotto - | disse | Yanez, sempre di buon umore, - andremo a trovare il |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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della nave. - Che cos'hai? - chiese Yanez. - Signor ... - | disse | il maharatto, esitando. - Parla. - Non la toccherete? - |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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Non la toccherete? - Hai la mia parola. - Grazie, signore - | disse | il maharatto con voce commossa. Corse a poppa e sparve nel |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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resistenza, né pronunziato sillaba alcuna. - Partiamo - | disse | Yanez, prendendo la ribolla del timone. Il mare a poco a |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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questa donna nella migliore abitazione del villaggio - | disse | Yanez, additando ai pirati la pazza. - Le faranno del male? |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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del male? - domandò Kammamuri. - Nessuno ardirà toccarla - | disse | Yanez. - Le donne qui si rispettano forse più che in India |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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le nubi sotto un vigoroso colpo di vento. - Avvicinati - | disse | all'indiano. Kammamuri, ancora sorpreso di trovarsi dinanzi |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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di eroi dunque? - Dite il vero, Tigre della Malesia - | disse | l'indiano con orgoglio. - Perché hai lasciato il tuo paese? |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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- Prigioniero? E perché? L'indiano non rispose. - Parla - | disse | brevemente il pirata. - Voglio sapere tutto. - Avrete la |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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"Quella è la miglior poesia italiana, non è vero?" gli | disse | ridendo l'ingegnere. Steinegge giunse le mani, soffiò e |
Malombra -
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che va dimenticando di essersene occupato male" | disse | il professore. "Non gli dia retta. Del resto, non sono |
Malombra -
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infocata, toccava il cielo nero, tempestoso. "Bello!" | disse | il comm. Finotti appoggiandosi alla balaustrata; "bello, ma |
Malombra -
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inferiore senza rispondere. "Come mai è amico di Cesare?" | disse | il commendatore sottovoce. "Non lo so." "Io però lo |
Malombra -
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essere assai poco piacevole agli altri se non garbano a me" | disse | Marina con l'accento e l'atto di chi vuol troncare un |
Malombra -
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Il garbatissimo amico si sviscerò in proteste. "Marchesina" | disse | il Vezza, avvicinandosi "oda come si ricompensa |
Malombra -
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a quel dilettante di psicologia pratica. "Tutti in piedi?" | disse | il conte affacciandosi in quel punto alla loggia con |
Malombra -
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signori preferiscono rimanere." "Noi leveremo l'incomodo" | disse | uno degli assessori. "Che diavolo!" replicò il conte. |
Malombra -
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i ginocchi con le mani. "Com'è diventato aguzzo il mondo!" | disse | il più vecchio. "E noi restiamo sempre tondi" rispose |
Malombra -
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"Almeno se non ci piallano un poco." "Comune ricco, già" | disse | il Finotti. "Sì, quattro sterpi e un paio di viaggi d'erba, |
Malombra -
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a levante. "Vuol far temporale." "Oh signor no" | disse | l'assessore che aveva parlato prima "per adesso no; |
Malombra -
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ch'era più meglio." "C'è bene, lassù, il buco del diavolo" | disse | l'altro assessore. "Ah, c'è un buco del diavolo?" disse |
Malombra -
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disse l'altro assessore. "Ah, c'è un buco del diavolo?" | disse | Silla "E perché lo chiamano così?" "Ma, io non saprei mica, |
Malombra -
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anche il nome a tre o quattro che ci son passati." "Ah sì?" | disse | il commendator Finotti. "Sentiamo." "Proprio non mi |
Malombra -
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mormorò fra i denti il poco riverente assessore; e non | disse | altro. "Bravo Sindaco. A Lei! Lei deve ben sapere da che |
Malombra -
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anni fa." "Ouf, seicento! Non saranno neanche sessanta" | disse | un altro municipale che fino allora era stato zitto. "Bene, |
Malombra -
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I suoi colleghi gli fecero gesti di rimprovero. Il Vezza | disse | a caso: "È la barca di Cesare quella là?" "Bei tempi!" |
Malombra -
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ramo di passiflora. "Può essere stata una vendetta atroce" | disse | il Finotti "un omicidio lento e legale. Che ne sa Lei?" |
Malombra -
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di R... e il dottore si ritirarono subito. "Bel finale!" | disse | il commendator Vezza, passato il primo sbalordimento. "Hai |
Malombra -
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e così insolente. Si deve impazzire di piacere." "Peuh!" | disse | il letterato "è troppo magra." Ma l'onorevole deputato fece |
Malombra -
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Perché si piange qui? - Perché tu non mi conosci più, Ada - | disse | Tremal-Naik. Guardami in viso, guardami. Ella si curvò |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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braccia di ferro l'arrestavano. - Calmatevi, Tremal-Naik - | disse | una voce. Era Sandokan che aveva lasciato il suo posto, |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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- Questo miracolo lo compirò, ve lo prometto, Tremal-Naik - | disse | Sandokan con voce grave. - E quando? ... - Questa sera, vi |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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- Per ora non abbiamo bisogno né di te né di Tremal-Naik - | disse | Sandokan. - Andate a passeggiare e non ritornate al forte |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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intenzione di ritornare a Mompracem? - Sì, Tremal-Naik - | disse | Yanez. - Domani manderemo alcuni uomini a Sarawak ad |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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e l'abiterete con Ada. - Questo è troppo, signor Yanez - | disse | Tremal-Naik con voce commossa. - Non vi basta aver esposto |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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mostri e quelle torce. - In una pagoda dei thugs indiani - | disse | Sandokan. - Chi ha fatto tutti questi brutti mostri? - Noi, |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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la ragione a Ada. - Anch'io sono del tuo parere, Sandokan - | disse | Yanez, - e comprendo il tuo piano. Tu vuoi ripetere la |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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- chiese Tremal-Naik. - I thugs saranno i miei uomini - | disse | Sandokan. - Sono stati istruiti da Kammamuri. - Avanti |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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- chiese Sandokan. - Tutti - risposero i dayachi. - Yanez - | disse | allora Sandokan, - ti affido una parte importante. - Che |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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sorretta da due dayachi. - Avanzati, vergine della pagoda - | disse | Sandokan con voce grave, - Suyodhana te lo comanda. A quel |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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morta! ... - urlò Tremal-Naik con accento disperato. - No - | disse | Sandokan. - Ella è salva! Appoggiò una mano sul petto della |
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sì, ma batteva. - È svenuta - diss'egli. - Allora è salva - | disse | Yanez. - Fosse vero! - esclamò Tremal-Naik che rideva e |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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uscì dalle labbra della fanciulla. - Sta per rinvenire - | disse | Sandokan. - Devo rimanere qui? - chiese Tremal-Naik. - No - |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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voce debole, cercando di alzarsi. - Fra amici, signora - | disse | Sandokan. - Ma che cos'è successo? - mormorò. - Ho sognato? |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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- Ho sognato? Dove sono? ... Chi siete voi? - Signora - | disse | Sandokan, - vi ripeto che siete fra amici. Cos'è successo, |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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di pianto soffocò la sua voce. - Calmatevi, signora - | disse | Sandokan. - Qui non correte alcun pericolo. Suyodhana non |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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piedi e, afferrando strettamente le mani di Sandokan, gli | disse | piangendo: - In nome di Dio, ditemi ciò che è successo e |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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pentiva della sua malignità. - Tu sei stato una bestia! - | disse | però un giorno a suo fratello il dottore. - Non sai far |
IL BENEFATTORE -
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un leggero fischio risuonare a poca distanza." "Anch'io," | disse | Rocco. "Che siano i rapitori, od altri?" chiese Ben, |
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vicinissimo. "Vi è qualcuno che cammina dinanzi a noi," | disse | il marchese agli orecchi di Ben. "E non è lontano più di |
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tempo di gettare un grido!" "Lasciate fare a me, marchese," | disse | Rocco, che aveva udito il loro dialogo. "Con un pugno lo |
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villaggio in questi dintorni. "Va' mio bravo Rocco," | disse | il marchese. Il sardo si sbarazzò del fucile, fece cenno ai |
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Il negro scosse la testa senza rispondere. "Parla," | disse | il signor di Sartena, appoggiando il dito sul grilletto del |
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si potevano posare i piedi. "Badate di non cadere," | disse | il marchese. "Vi sono sabbie mobili a destra ed a |
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non aveva potuto vedere il salto del negro. "È fuggito," | disse | Rocco. "Io non l'ho veduto scivolare. Quel birbante ci ha |
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potessi almeno vedere un pezzetto della sua testa!" "Orsù," | disse | il marchese, dopo aver atteso qualche minuto ancora. "È |
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quelle grida salutavano il ritorno dei rapitori. "Avanti," | disse | il marchese con tono risoluto. "Il cuore mi dice che Esther |
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che dovevano essere tetti di capanne. "Il villaggio," | disse | Rocco. "Dobbiamo andare innanzi o attendere l'alba?" |
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della probabilità della vittoria." "Silenzio, signore," | disse | in quel momento Rocco. "Che cosa c'è ancora?" Rocco aveva |
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in attesa di mitragliare gli assalitori. - Signor conte, - | disse | Grogner, il quale appariva preoccupato. - Vi è proprio |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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di saccheggio. - Vostro padre non agiva diversamente, - | disse | Tusley. - Voi siete sempre stati corsari dilettanti, ma che |
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dilettanti! ... Allora prendiamo d'assalto la fortezza, - | disse | Raveneau de Lussan, il quale non dubitava mai di nulla. - |
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infilate nelle bacchette dei loro archibugi. - Ed io, - | disse | una voce, - mi ricordo che una volta degli uomini audaci |
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- Se volete farvi mitragliare, siete padronissimo, - | disse | Grogner, un po' ironicamente. - Sono un guascone. - Ed io |
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scovata in mezzo alle rovine d'una abitazione. - Come! - | disse | don Barrejo, fingendosi indignato. - Si vuotano dei boccali |
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pericoloso. Aspettate almeno che sia finita. - Se finirà, - | disse | il fiammingo. - E noi che cosa siamo? - gridò il guascone, |
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- Questo compare deve avere qualche idea grandiosa, - | disse | il fiammingo, il quale ad ogni colpo di cannone tracannava |
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per l'altro mondo. - Spiegatevi meglio, don Barrejo, - | disse | Mendoza. - Vi ho detto che giacché il forte non si arrende, |
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un angolo. - E da quell'angolo saliremo all'attacco, - | disse | il fiammingo. - Benissimo, don Ercole, - rispose il |
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dicendo: - È cosí che voi combattete? - Signor de Lussan, - | disse | il guascone, - noi cerchiamo in fondo a questa fiasca la |
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mettere a nostra disposizione due barili di polvere, - | disse | il guascone. - Per che cosa farne? ... - Non ve l'ho detto? |
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- Voi siete pazzi! ... - Niente affatto, signor Raveneau - | disse | Mendoza. - Abbiamo compiuto noi tre ben altre imprese. - E |
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bene che gli è necessario. - Siete della brava gente, - | disse | il gentiluomo turennese. Prima del tramonto, se la fortezza |
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di polvere di trenta libbre ciascuno. - Compari, - | disse | il guascone. - Questo è il momento buono per tentare il |
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il fiammingo. - Don Ercole deve essere sempre un Ercole, - | disse | Mendoza, gravemente. Cominciava a gocciolare, quando |
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che non volevano lasciarsi sorprendere. - Siate prudenti, - | disse | il guascone ai suoi due compagni. Collocheremo i barili |
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spagnuoli stanno fumando dietro ai merli o nelle casematte, | disse | il fiammingo. Solamente dei pazzi come noi potrebbero |
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armata d'un paio di pezzi. - Ecco una mina pronta, - | disse | il guascone, sottovoce. Quest'arcata non può resistere |
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stavano preparando la miccia. - Siamo al sicuro, - | disse | loro, - almeno fino a che i barili scoppieranno. Sono bene |
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due barili. - Ancora mezzo minuto e la lunetta salterà, - | disse | al basco che gli stava dietro. - L'arcata protegge le |
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il marchese con fierezza. - E poi, noi lo accompagneremo, - | disse | il guascone. - Signor Grogner, - disse il conte, - |
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lo accompagneremo, - disse il guascone. - Signor Grogner, - | disse | il conte, - occupatevi dei prigionieri e saccheggiate |
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il filibustiere. - Sono ai vostri ordini, marchese, - | disse | il signor di Ventimiglia. Il gentiluomo spagnuolo sorrise |
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che furono andati via, il Maralli, parlando col babbo, gli | disse | che proprio era felice di avere avuto in questa circostanza |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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del loro arrivo. - Se il diavolo non ci mette la coda, - | disse | Yanez a Tremal-Naik, - quando la squadra degli alleati ci |
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dopo la dispersione della setta. - Sì, immensi, padrone, - | disse | Kammamuri che si era in quel momento accostato. - Durante |
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colmi d'oro. - Purchè non siano rimasti sott'acqua, - | disse | Yanez. - Mi fu poi detto che possedeva ricchezze |
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- Tu mi guasti la mia fumata, mio caro Kammamuri, - | disse | Yanez. - Che il figlio della Tigre dell'India sia riuscito |
IL RE DEL MARE -
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ci abbia fornito qualche spiegazione sul nostro nemico, - | disse | Tremal-Naik. - Uhm! - fece Yanez. - Io ho il sospetto che |
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- Ragione di più per non risparmiarlo, signor Yanez, - | disse | Kammamuri. - Dovevate lasciar tuonare tutte le artiglierie |
IL RE DEL MARE -
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Darma. - Non avrete già avuto paura, mie buone fanciulle - | disse | guardando specialmente la figlia dell'indiano con una certa |
IL RE DEL MARE -
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sir Moreland ti ama ardentemente. - Eppure, sahib bianco, - | disse | Surama, - mi hanno detto che aveva tentato di far saltare |
IL RE DEL MARE -
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forse e approfittare della confusione per rapirci Darma, - | disse | Yanez. - Oh, non l'avrebbe certo lasciata annegare. Toh! |
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Possiamo considerarci, almeno per ora, fuori di pericolo, - | disse | Yanez a Horward il quale, assieme a Darma, contemplava il |
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si ammirano in questi mari sono infatti i più splendidi. - | disse | Yanez. - Hanno delle tinte che non si vedono in altri |
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cena. Approfittiamone finchè nessun pericolo ci minaccia, - | disse | Yanez, offrendo il braccio alla giovane anglo-indiana. Due |
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- Da quale parte venivano quegli spari? - Da occidente, - | disse | Yanez, che era di guardia. - Non hai veduto prima, in |
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quindi essere state sparate ad una grande distanza, - | disse | Horward. - Sì, considerato che il vento soffia appunto |
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che il vento soffia appunto dall'est. - Sandokan, - | disse | Tremal-Naik, la cui fronte si era oscurata. - Cerchiamo |
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l'equipaggio? Non si vede nessuno? - E nessuno risponde, - | disse | Sandokan che si era accostato, mentre tre razzi lanciati da |
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Allora gli inglesi hanno fatto prigioniero l'equipaggio, - | disse | Tremal-Naik. - E noi andremo a liberarli, dovessi inseguire |
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E il suo equipaggio? - Vi è una scala di corda a babordo, - | disse | Tremal-Naik. - Saliamo. - Preparate le armi, - comandò |
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- Vi possono essere degli inglesi a bordo. - Pronti! - | disse | Yanez. Salì pel primo, quindi Sandokan, poi gli altri, |
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l'acqua a muggire cupamente. - Non vi è nessuno qui, - | disse | Yanez. - Che cosa sarà successo dei miei uomini? - si |
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Addio speranze! ... - Forse abbiamo tardato troppo, - | disse | Sandokan. - Il rajah ci ha prevenuti. - Che cosa faremo |
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per sbarazzarci della squadra; però siamo forti e veloci, - | disse | Yanez. |
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lo sguardo di Kammamuri. - Il giovanotto mi ha scorto - | disse | Yanez, - ma non si muove. Comprende che bisogna essere |
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suono metallico. - Il mio amico Brooke ha pensato a tutto - | disse | il portoghese ridendo. - Queste sobno fiammanti sterline. |
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velenosissimo succo dell'upas. - Devo essere ancora abile - | disse | il portoghese, esaminando l'arma. Staccò una freccia lunga |
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a raccoglierla ed a staccare la carta. - Ed ora usciamo - | disse | Yanez, quando ebbe veduto Kammamuri andarsene. Si gettò a |
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il cavallo del maharatto. - Prepariamo delle sterline - | disse | il portoghese. - Prevedo una scena burrascosa. Guardò nella |
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vuotò la sua tazza. - Volete che partiano? - Partiamo, - | disse | Yanez, gettando sul tavolo alcuni scellini. - Vi avverto |
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e di là raggiunsero i boschi. - Camminate con precauzione - | disse | Kammamuri al portoghese. Ho incontrato parecchi serpenti |
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