Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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suo peso la sala del Gran Consiglio e stava immerso fino  alla  cintola nel pavimento a mosaico. Biondo, con gli occhi
di certe stelle benigne. La Regina correva ogni momento  alla  finestra e consultava a voce alta gli astrologhi delle
Una stella che splende in pieno meriggio! Tutti accorsero  alla  finestra, ma prima ancora la gran vetrata di fondo s'aprì
s'aprì per incanto e Piumadoro apparve col suo seguito  alla  Corte sbigottita, I soffioni le avevano tessuta una veste
in diecimila paggetti vestiti di smeraldo, fecero ala  alla  giovinetta che entrò sorridendo, bella e maestosa come una
dall’alto del balcone alle moltitudini rispondendo  alla  terribile loro esclamazione! Morte a nessuno! «Eppure, chi
Marina di Malombra  alla  signora Giulia De Bella Dal Palazzo, 2 settembre 1864
a trovare! Sguinzaglia, ti prego, i tuoi cortigiani.  Alla  tipografia V... con un po' d'arte si deve trovar tutto.
e socchiuse gli occhi. Quando li riaprì si trovò dinanzi  alla  casetta della Fata Nasuta e la vecchietta gli sorrideva. Si
gli sorrideva. Si guardò, si palpò, era ritornato come  alla  vigilia delle nozze, con la sua alta statura diciottenne e
pericolo. - Forse. ma fa' cuore, mettiti in armi e corri  alla  Corte. Dal canto mio t'aiuterò. Sansonetto s'armò di tutto
è aperto un torneo a Palazzo Reale. Il Re ha imposto  alla  figlia la scelta d'uno sposo. E cento cavalieri si
di quest'oggi avrà sbaragliato i rivali. Sansonetto accorse  alla  giostra, scese tra gli spettatori. Il cavaliere misterioso,
Fata Nasuta aveva animata d'uno spirito benigno e inviata  alla  giostra per sopprimere gli altri combattenti e dar modo al
alzò la visiera, e s'inchinò sugli arcioni, dinanzi  alla  loggia della sposa. Biancabella quasi venne meno dalla
conduce  alla  capitale dell'Olona ... Il padiglione rimane sgombro. Di là
 alla  chiesa di San Carlo vi è la Galleria De_Cristoforis. _
boccone e l'altro, parla.) Ero venuta per fare una visita  alla  Reginotta prigioniera ... Sua Maestà vorrà permetterlo ...
ne lungo il filo che avrebbe dovuto penzolare dal muro  alla  sua destra. La contrarietà aiutò il risveglio e col
spiraglio di luce nella torbida vicenda che si ripresentava  alla  sua memoria e alla sua sensibilità con un aspetto d'incubo
torbida vicenda che si ripresentava alla sua memoria e  alla  sua sensibilità con un aspetto d'incubo oscuro e greve.
via Sant'Antonio, dicontro  alla  chiesa omonima, vi è il palazzo Greppi, il cui architetto
degno de’ tempi antichi avea giurato di vendicarsi  alla  prima occasione e non l’avea perduta. Alla testa de’ suoi
di vendicarsi alla prima occasione e non l’avea perduta.  Alla  testa de’ suoi dragoni, col suo sciabolone alla mano, egli
perduta. Alla testa de’ suoi dragoni, col suo sciabolone  alla  mano, egli era stato visto caricare nel più folto di un
«Buon augurio! la burbanza straniera prostrata davanti  alla  maestà romana, è indizio certo di vittoria!». E veramente,
processione verso la porta Romana, per ivi dare un saluto  alla  vecchia matrona dell’orbe ricordando il valore de’ suoi
quasi dimentico del lungo servaggio, si abbandonava  alla  gioia, e la gioventù dopo aver fatto solenne saluto di
come tutte le altre avean tenuta nel lutto, si destava  alla  gioia di un ricordo glorioso dalla stessa porta Romana,
tra loro non si raffreddasse, ordinò tosto la carica  alla  baionetta. I Viterbesi, che come tutte le popolazioni
rivoluzionari di non muoversi e quindi non eran preparati  alla  pugna. Si dispersero per le vie traverse, il che venne loro
della Luna il campanello chiamava a raccolta i commensali  alla  gran tavola rotonda. Circa cinquanta posti erano preparati,
l’istessa ora, una carrozza a quattro cavalli giungeva  alla  porta della locanda, e vi scendeva una donna in abito da
locanda, e vi scendeva una donna in abito da viaggio, che  alla  sveltezza del passo e alla scioltezza d’ogni movimento si
donna in abito da viaggio, che alla sveltezza del passo e  alla  scioltezza d’ogni movimento si scorgeva essere giovane. Il
di stanza; ed essa rispose che volentieri sarebbe scesa  alla  tavola rotonda, non piacendole di pranzar sola. La sala era
elegantemente vestito, e pregò la bella inglese di sedersi  alla  sua destra. Gli ufficiali sollecitamente si affollarono
affollarono verso il capo della tavola per mettersi accanto  alla  signorina e così i primi posti in un batter d’occhio furono
furono occupati da loro. Giulia vedendosi un mercenario  alla  destra, si pentì di avere accettato l’offerta, ma era già
a vedere il suo diletto col mantello, poco abituata  alla  fisionomia d’Orazio che aveva veduto un sol momento armato
e sommersa è la stiva, li rifiuta e, sdegnoso, li rimanda  alla  riva; e vi getta le perle e le conchiglie, e, chino come
dal profondo della sua valle fosca è risospinto il naufrago  alla  luce del sole.
la via per  alla  Porta Garibaldi, trovansi a destra, nella via Moscova, i
arricchitosi coi giuochi che si tenevano nel teatro  alla  Scala, su disegno dell'ingegnere architetto Giusti, verso
di essere osservato il palazzo Ponti, già appartenente  alla  famiglia Bovara, e quindi a quella dei Camozzi di Bergamo,
di popolo libero, disprezzava tutto quanto apparteneva  alla  famiglia dei chiercuti. Ma Roma! La Roma del genio e delle
sua scuola mista d’ogni studio artistico e gentile. Davanti  alla  stupenda colossale figura del Mosè
Milano. Essa era nei primi tempi al Ponte Vetero e dedicata  alla  Luna. _ La Porta che qui si trovava, costruita dal Governo
eretta l'attuale fra gli anni 1826 e 1828. E un arco ornato  alla  dorica, sormontato da quattro colossi del Perabò,
non mai sentiti prima. Donna Clara non avrebbe resistito  alla  mia eloquenza; dopo un lungo dibattito, dopo la naturale
Tornabuoni, a due passi dalla casa di Clara. Ero addossato  alla  porta d'una liquoreria elegante e aveva intorno a me alcuni
un sacco di frustate per punirla. La cavalla si precipita  alla  fuga, trova la salita, e capisce che con noi c'è poco da
un programma. Pippo frustò la bestia infatti, dirigendola  alla  salita; la bestia si diede, infatti, alla corsa più
dirigendola alla salita; la bestia si diede, infatti,  alla  corsa più vertiginosa; ma giunta alla salita. invece di
si diede, infatti, alla corsa più vertiginosa; ma giunta  alla  salita. invece di lanciarvisi e di spossarvisi, fece uno
al lago; cosa, la quale mi pareva incredibile se ripensavo  alla  luna, alla brezza profumata, alla bocca della bella
la quale mi pareva incredibile se ripensavo alla luna,  alla  brezza profumata, alla bocca della bella Anastasia, che
incredibile se ripensavo alla luna, alla brezza profumata,  alla  bocca della bella Anastasia, che m'avevan reso tanto
e ancora non se ne sapevano notizie. Le donne sue erano  alla  disperazione. «E che sarà del tuo buon padre?» diceva
«E che sarà del tuo buon padre?» diceva Silvia piangendo  alla  figlia. «Egli non s’è mischiato mai in affari
quanto lungo la via Panini, e fuori città, per accedere  alla  stazione ferroviaria. Il re di Portogallo, Luigi Filippo
degli Omnibus Antonio Vismara ha la propria Stazione  alla  Porta Ticinese. L'Impresa Michele Lissoni ha la stazione in
 alla  chiesa evvi un palazzo, ora pur proprietà del Municipio e
Dame, ai servitori. Poi s'inginocchia galantemente davanti  alla  Reginotta e dice:) Mi resta una sola vita; la consacro a
Cordusio, via Broletto, Ponte Vetero, Corso Garibaldi  alla  Porta. NB. Le Imprese degli Omnibus Antonio Vismara,
si siede su una seggiola, in mezzo  alla  stanza. Dame e servitori, in piedi, sono attorno al Re,
fondo  alla  via San Calimero evvi il Riformatorio della Gioventù, già
Spagliardi, è di visitare i carcerati per confortarli  alla  rassegnazione, migliorarli con assidue istruzioni, e
giorni; scorsi i quali, se il libro non viene riconsegnato  alla  Biblioteca, si paga di nuovo una tassa e una sopratassa di
il libro bisogna far constare di sè a chi sepraintende  alla  distribuzione.
 alla  bella omonima del superbo e valoroso Yacht ed ai suoi
si trovava tutt’altro che in istato d’inviare imbarcazioni  alla  costa; anzi coll’imperversare della tempesta egli temette
veduto greci in Costantinopoli inchiodati per un orecchio  alla  porta della loro bottega e lo straniero passando
In questo palazzo abitò il maresciallo Brune. In angolo  alla  piazza Belgiojoso e la via del Morone è la casa di
servizio per le partenze è posto a sinistra di chi accede  alla  stazione, ed il caffè, squisitamente provveduto d' ogni
di trattoria e bottiglieria, è all'estremo di questo lato.  Alla  parte opposta sta invece il servizio degli arrivi, e la
tale il mondo sorrise e le faccie mortali, chine ai libri o  alla  mota, confitte ai capezzali, dal pianto affaticate, o róse
come chi, mentre altrove è assorto, sente chiamarsi a nome,  alla  finestra corse, cacciò la testa fuori, tra due piccoli vasi
i piccoli figli seduti a cena nel niduccio ravvolto  alla  vicina gronda; e, se avesse cantato il caso di Ildegonda,
marzo 1848 gli orfanelli prestarono pure un grande servizio  alla  patria; parte di essi stettero alle barricate, parte
parte di essi stettero alle barricate, parte servirono  alla  trasmissione degli ordini dei capi della insurrezione da un
la giustizia. Siamo nel Canto ix. Ulisse è sfuggito  alla  prigionia nella caverna del Ciclope. Ha perso molti
del suo ingegno. È "un uomo da nulla", ma vuole far sapere  alla  torre di carne chi è stato il mortale che lo ha sconfitto.
aspettare che il servo gli facesse lume. S'andò in fondo  alla  loggia lunghissima, e poi si scese da una scaletta a
e poi si scese da una scaletta a chiocciola, rispondente  alla  sagrestia. Il prete andò a prendere in un angolo un grosso
andò a prendere in un angolo un grosso cero, e lo accese  alla  lanterna di Pasquale. Qua e là nelle cappelle luccicavano i
Il tempio era deserto, il silenzio sepolcrale. Innanzi  alla  immagine del Tabernacolo solenne ardevano due candele; ma
spilloni, di catenelle, di braccialetti, e ammonticchiati  alla  base. Poiché il rettore ebbe detto, in tre minuti al più,
Dio la protegga! La tristezza non s'addiceva al corpo,  alla  faccia, alla voce del reverendo: aveva bisogno di agitare
La tristezza non s'addiceva al corpo, alla faccia,  alla  voce del reverendo: aveva bisogno di agitare le braccia, di
il sangue de’ suoi concittadini. La Nazione italiana vide  alla  luce del sole il ceffo deforme degli impostori, marciare
deforme degli impostori, marciare col crocefisso in mano  alla  testa delle masnade straniere
SERVIZIO DI TAVOLA (Cucina pronta a tutte le ore. _ Pranzo  alla  carta ed a prezzo fisso, od a piacere) Agnello. Ancora.
Ancora. Roma. Europa. Francia. Ville (De la) (Solo pranzo  alla  sera). Leone. Biscione (Piazza Fontana). PIAZZA DEL DUOMO.
contenere 30,000 spettatori. _ Fu incominciato nel 1805, e  alla  sua costruzione si impiegarono le pietre del demolito
si impiegarono le pietre del demolito castello, ed  alla  fronte delle carceri gli avanzi del castello di Trezzo.
Povera figlia! (Re e Ministro, dopo essersi inchinati  alla  Regina, si siedono a tavola, ognuno al suo posto. Due
lire. Il disegno, non troppo felice, è dell'Amati. Dicontro  alla  chiesa evvi il grande Albergo della Ville fabbricato non
filosofia - anche l'assurdo; cioè quel che sembra assurdo  alla  presuntuosa nostra scienza. - Dev'essere così! - esclamò
dunque, notato che le apparizioni della mia bella vicina  alla  finestra si erano fatte meno rare; il suo contegno però non
tentavo di associarmi, in qualche modo, all'osservazione e  alla  risatina che la seguiva, tentavo inutilmente. La
e neppure di quella pudica civetteria che accresce grazia  alla  donna. Era proprio indifferenza assoluta e serena. Infatti,
di osservare che, finalmente, ella si era affacciata  alla  finestra immediata alla mia, dove non si era affacciata mai
finalmente, ella si era affacciata alla finestra immediata  alla  mia, dove non si era affacciata mai fino allora. Mi parve
con un lieve cenno di saluto. Ella rimase alcuni istanti  alla  finestra; poi si ritirò senza guardarmi, non lasciando
di dispiacere. Interruppero queste riflessioni tre picchi  alla  parete dietro le mie spalle, tre picchi che mi sembravano
la bellissima bruna si era affacciata per la prima volta  alla  finestra della stanza accanto. Stetti a origliare. I picchi
cautela. Picchiai tre volte anch'io e accostai l'orecchio  alla  parete. Mi pareva di udire un fioco e indistinto mormorìo
di parlare più forte - dissi, mettendo le mani attorno  alla  bocca per raccogliere il suono della voce. Mi fu risposto
lenta, ma chiara: - Questa sera non posso più. Domani,  alla  stessa ora! - Grazie! Buona notte! - mi affrettai a
parve raffinatamente furba il giorno dopo, quando la rividi  alla  finestra, indifferente e serena come le altre volte! Volli
Verso le undici, non stavo più a sedere, ma addossato  alla  parete, in attesa dei picchi avvisatori. Furono tre, come
per la schiena. Risposi all'appello, e accostai l'orecchio  alla  parete. - Voi non potete vedermi, io sì - ella disse. -
stentasse a penetrare la densità del muro. - Rispondete  alla  domanda di ieri sera: Perchè? - È inutile. E soffrirei nel
profondo turbamento. E la mattina, rivedendo la bella bruna  alla  finestra, serenamente indifferente, cominciavo a sospettare
udire a traverso il muro, io ebbi la debolezza di cedere  alla  pressione di quello sgomento, di quel terrore. E siccome
Per una di quelle combinazioni che noi sogliamo attribuire  alla  scarsa immaginazione dei romanzieri in impiccio, ma che
Non mi guardava mai, tutte le volte che si affacciava  alla  finestra. - Quando abbiamo l'aria di non guardare, noi
voglio! Si è divertita a burlarsi di me con quei picchi  alla  parete, con le stranissime cose che si è piaciuto di darmi
- Che cosa debbo credere? A un'inesplicabile allucinazione?  Alla  leggenda? Noti che allora io la ignoravo. - Che vuoi che ti
arnese. L’anima di questi prodi è tranquilla come  alla  vigilia d’una festa, il loro cuore batte, ma di speranza,
d’averlo considerato ed assaggiatane la punta, lo nascose  alla  cintura sotto le pieghe del vestito. Clelia era degna di
del vestito. Clelia era degna di coloro che anelavano  alla  sua liberazione. Dopo le nove il prelato, adornata la
che vedeva scorrere il tempo senza approdare a nulla tornò  alla  porta, fece un segno e comparivano in suo soccorso Don
della fanciulla, che strinse come una tenaglia. L’eunuco  alla  sua volta dalla parte sinistra la raggiunse e tra i due
disarmarla e condurla scapigliata in un’alcova attigua  alla  stanza, alcova senza dubbio destinata a tali oscene
di fuori, un urto terribile sconficcò la porta e in mezzo  alla  stanza furono visti piombare due uomini il cui volto
la porta, «Nessuno esca» disse. Poi col pugnale  alla  mano ordinò, pena la vita, al prelato di coricarsi boccone.
cui hai derubato un orfano delle sue sostanze e lo riducevi  alla  mendicità. Non mormoravi ahi! quando portavi le vergini
tre amici e troppo prezioso l’olocausto dei tre mostri  alla  libertà di Roma. Clelia, Camilla, Manlio, vittime loro,
loro, dovevano essere vendicate. Colle mani legate dietro  alla  schiena ed una corda al collo, uno dopo l’altro, i tre
Il cardinale Ascanio Sforza, fratello del duca, contribuì  alla  generosa impresa. Il terreno aveva appartenuto al conte
Andrea Pizzala. Il bello stradone, che si presenta dicontro  alla  porta, venne decretato da Napoleone I. Chiamasi di Loreto;
Chiamasi di Loreto; esso continua sempre così maestoso sino  alla  Reale Villa di Monza.
Maurizio Garavaglia, il quale nell' interno si attenne  alla  demolita chiesa di Santa Marta, che era nella Piazza
da donna di famiglia cospicua. Nel secolo XVIII fu ridotto  alla  odierna forma su disegno dell'architetto Giulio Galliori. _
farsi nel giorno della Purificazione da questa chiesa  alla  Metropolitana.
tua cameretta all'ora legale - disse una voce ben nota  alla  fanciulla. - Oh! voi ... mie buone sorelle! - Presto! a
stazione di gondole volanti - disse Viola, dando il braccio  alla  giovane amica ... - In meno di tre minuti, prima che la
che la campana abbia cessato di suonare, noi scenderemo  alla  porta del tuo palazzo. L'agitazione di Fidelia, sopratutto
le amiche, entrava negli atrii del palazzo paterno. Corse  alla  sedia ascendente toccò il bottone dorato, e tosto, pel
Non appena la sedia ristette, l'un d'essi stese la mano  alla  fanciulla per aiutarla a discendere - l'altro, il più
mi impone di ricordarle che l'aria della notte è nociva  alla  salute, e quand'anche non vi fossero per lei altri pericoli
nel 1796. _ Allorchè si demolirono le prigioni del Podestà  alla  Piazza dei Mercanti, queste carceri furono dilatate e
un capo della magistratura milanese, rivisse. Superiormente  alla  porta vedesi un terrazzo donde pubblicavansi i bandi e le
occhi bellissimi e vivissimi che sfavillavano al buio.  Alla  luce incerta dell'aula con le lampadine accese, lui mostra
cotta del ragazzo pastore. Deve rispondere di lesioni gravi  alla  sorella con deformazione permanente. Vengono chiamate anche
ai lati del collo come in un bassorilievo egiziano. Essa  alla  transenna, il ragazzo alla panca, un momento si guardano
un bassorilievo egiziano. Essa alla transenna, il ragazzo  alla  panca, un momento si guardano con vaga bellicosità, e lui
perdute in un giacchettone da uomo e ricciolini teneri  alla  nuca. Risponde stentatamente nel suo dialetto aspro che non
È una donna rinsecchita, col tuppetto in cima  alla  testa da cui sfuggono cernecchi grigi. Una misera donna di
altrui. La femmina (così essa dirà sempre nominandola) bada  alla  casa e governa i fratelli. Il maschio (con che tenero
riandare al passato, a una vita rassegnatamente prona  alla  soperchieria maschile. Ma lui è un buon figlio, ripete come
Ma lui è un buon figlio, ripete come tra sé. Si ordina  alla  ragazza di mostrare il segno del morso e docilmente solleva
in troppe parole, l'insieme non riuscì propriamente chiaro.  Alla  fine, nel profondo silenzio, più che altro stupefatto,
un poco digrignanti, il pastorello disse: La mozzicherò  alla  recchia. E poi seppi che effettivamente, quando una