Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: vini

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due parti; basterà notare che all'Italia sembrava grave pei  vini  italiani un aumento che arrivasse fino a lire 1 50 per
e che la Francia proponeva la parità di trattamento per i  vini  italiani ordinari, col dazio di 3 lire pei vini ordinari e
per i vini italiani ordinari, col dazio di 3 lire pei  vini  ordinari e di 6 lire pei vini di liquore, mentre i nostri
col dazio di 3 lire pei vini ordinari e di 6 lire pei  vini  di liquore, mentre i nostri negoziatori; quanto ai vini
pei vini di liquore, mentre i nostri negoziatori; quanto ai  vini  francesi domandavano 6 lire sino ai venti gradi, e pei vini
vini francesi domandavano 6 lire sino ai venti gradi, e pei  vini  in fusto al disopra di venti gradi il trattamento degli
al disopra di venti gradi il trattamento degli alcool, pei  vini  in bottiglie poi 25 lire il centinaio di bottiglie.
non abbia consultato uno studio precedentemente fatto sui  vini  italiani del D. Ferdinando Springmüll, il quale analizzò
del D. Ferdinando Springmüll, il quale analizzò 1023  vini  italiani, analisi che darebbe questo risultato, cioè che
darebbe questo risultato, cioè che per quattro quinti dei  vini  italiani difficilmente si potrebbero ottenere questi
dei quali il Governo avrebbe assegnata la determinazione di  vini  da taglio.
si dirà che l'Ungheria produce più  vini  fini che vini da taglio. Ma non dimentichiamo che si tratta
si dirà che l'Ungheria produce più vini fini che  vini  da taglio. Ma non dimentichiamo che si tratta di un paese
aversi al massimo buon mercato e dove affluiscono altresì i  vini  orientali.
nostri  vini  fini non possono lottare vantaggiosamente coi vini francesi
nostri vini fini non possono lottare vantaggiosamente coi  vini  francesi e quindi la Francia continuerà ad essere in gran
in gran parte padrona del mercato tedesco per riguardo ai  vini  di immediato consumo. Del resto la riduzione del dazio non
sarebbe tale da potere provocare una grande importazione di  vini  in Germania. Il dazio convenzionale tedesco sarebbe più
parlo poi dell'esportazione di  vini  per la distillazione. Quando si pensa per detti vini si
di vini per la distillazione. Quando si pensa per detti  vini  si deve pagare un dazio di 10 marchi l'ettolitro oltre il
ognuno rileverà la nessuna convenienza a distillare i  vini  italiani in Germania.
di lire 5.77 sarà applicato all'entrata in Italia a tutti i  vini  di provenienza dall'Austria-Ungheria. E invece sarà
sarà applicato il dazio di 3 fiorini e 20 kreutzer ai  vini  italiani nella loro entrata in Austria; per modo che,
letterale, noi non potremmo importare in Austria che  vini  di origine italiana, e l'Austria potrebbe invece importare
potrebbe invece importare fra noi, col patto convenzionale,  vini  anche di altri Stati, purchè provenienti dai suoi confini.
da taglio. Secondo queste formalità, per potersi importare  vini  da taglio in Germania, bisogna trovare il vino tedesco nei
si arrivi ai tre milioni. Due milioni di ettolitri sono di  vini  fini che la Germania vende a prezzo carissimo a tutto il
a tutto il mondo. Resterebbe un milione di ettolitri di  vini  leggieri come quelli della Mosella.
ignorano che quei  vini  che finora abitualmente essi prendevano da noi per taglio,
la questione si è di molto aggravata, poichè neanche i  vini  giovani privilegiati passeranno più come vini da taglio,
neanche i vini giovani privilegiati passeranno più come  vini  da taglio, perchè il glucosio si diffalca dall'estratto
la proposta di far pagare la tassa dell'alcool anche sui  vini  ed in ragione di lire 1 56 per grado, e l'onorevole
e l'onorevole Luzzatti deve saperlo meglio di me, su quei  vini  che superassero i 15 gradi dell'alcoolometro di GayLussac.
l'altro progetto dei negoziatori francesi di distinguere i  vini  ordinari da quelli di qualità superiore; ed i verbali
Bordonaro e la Camera e tutti gli esportatori di  vini  alcoolici, o vini caldi come sono chiamati, che non c'è
e la Camera e tutti gli esportatori di vini alcoolici, o  vini  caldi come sono chiamati, che non c'è l'ombra di pericolo,
altre formalità a cui si assoggettava l'esportazione di  vini  da taglio in Germania: il coupage, il taglio fatto nei
il coupage, il taglio fatto nei depositi doganali con  vini  tedeschi.
dell'apparente gravità del dazio inflitto ai nostri  vini  che entrano in Francia, i quali, come la Camera sa, da 80
trattato, venne nel dubbio se all'entrata in Francia dei  vini  italiani, e specialmente di alcuni vini delle provincie
in Francia dei vini italiani, e specialmente di alcuni  vini  delle provincie meridionali, cui mi sembra egli alludesse,
prezzo dei  vini  è disceso in un decennio di circa la metà; il prezzo degli
trattativa pel dazio dei  vini  è stata la più lunga e la più faticosa.
complesso paghiamo ventinove lire per introdurre i nostri  vini  in Germania; cioè dieci lire di più della tariffa massima
lire di più della tariffa massima francese. Io credo che  vini  italiani in Germania non ce n'entreranno mai.
l'onorevole ministro non sa quanti siano i  vini  che contengono l'estratto secco nella proporzione di 28
da tutte le parti d'Italia, e dai paesi che producono i  vini  da taglio, come le Puglie, le Calabrie, e la Sicilia. Da
quistione del grado dell'estratto secco, contenuto nei  vini  italiani, per soffermarmi semplicemente su poche e sommarie
riduzione della tariffa pei  vini  d'immediato consumo da 24 a 20 marchi non è di un gran
credo però che i  vini  che in Italia abbiano la quantità di 2,8 gradi di estratto
doppia ragione, perchè adopera l'alcool per mettere i suoi  vini  in con dizione di viaggiare, e perchè ha bisogno che il
esteso in Italia, per poter distillare, con profitto, quei  vini  che non potrebbe vendere a buon prezzo.
società di approvigionamento di Vienna di una cassa di  vini  da servire per saggi.
ai  vini  da taglio, io non voglio ripetere quello che già ha detto
Materi. La riduzione di dazio fatta dal trattato pei  vini  da taglio, è sottoposta a tali formalità da rendere
favorire contemporaneamente quantunque indirettamente, i  vini  francesi.
altri sbocchi, il commercio dei  vini  prese la via dell'America, e uno sbocco importante si era
raccogliere grandissima quantità nei depositi doganali di  vini  leggeri che si producono in Germania. Supponghiamo che ne
della clausola della nazione più favorita, esporteranno  vini  da taglio in Germania. E allora che cosa resterà a noi da
ci siamo fatti su questa quistione dell'esportazione dei  vini  da taglio.
questi trattati, è stata quella della Germania. I nostri  vini  di immediato consumo, invece di entrare in Germania pagando
qualunque modo l'ostacolo, che si oppone allo smercio dei  vini  in Francia, e forse il modo ci sarebbe…
a dividersi in equa misura con gli altri il taglio dei  vini  tedeschi; che cosa avrà ottenuto?
matematicamente la misura col taglio graduato dei  vini  tedeschi che non sono molto copiosi. E ciò senza contare
il nuovo trattato) pagando il dazio di 20 marchi; i  vini  da taglio saranno soggetti a 10 marchi di dazio, quelli per
dalla Francia al Portogallo sarà mantenuto all'Italia pei  vini  finchè non spira il trattato di commercio col Portogallo, e
andrà in vigore il nuovo trattato di commercio i  vini  italiani pagheranno al confine francese il dazio solo di
ridotta la quantità di estratto secco prescritta per i  vini  da taglio, che restringerebbe il benefizio ad una minima
del fatto compiuto, se sia possibile, giacchè pochi sono i  vini  italiani che posseggono questa quantità di estratto secco,
presente convenzione, di ottenere che, inviando in Germania  vini  che misurano 13 o 14 gradi di alcool, si possa avere una
di commercio sottoposto alla Camera, la questione dei  vini  fu la prima a discutersi, ma l'ultima a definirsi. I
del Governo, sforzandosi a dimostrare che i nostri  vini  da taglio posseggono la quantità di 28 grammi di estratto
e potremmo dire la principale Casa di esportazione di  vini  in Germania, tedesca essa stessa e molto rispettabile,
rilevereste che la clientela di Germania chiede da noi i  vini  da taglio aventi 28 grammi di estratto secco, per godere i
della tara nel valutare il dazio doganale all'entrata dei  vini  italiani in Germania.
di un dazio differenziale, cioè che potesse mancare ai  vini  italiani il trattamento della nazione più favorita, finchè
accurato studio, così in questo come nell'altro caso dei  vini  austro-ungheresi, dall'onorevole Ellena, per ciò che si
distinzione se in fusti o in bottiglie, e lire 3 50 pei  vini  italiani alla loro entrata in Francia, qualunque fosse la
relativamente al dubbio da me sollevato sul trattamento dei  vini  italiani in Francia. Però queste spiegazioni che potevano
il fatto come è avvenuto. In Francia i negozianti di  vini  ordinari italiani si preoccupavano già del trattamento