Ho lasciato i nomi dei luoghi, mi piace osservare come gli esseri umani cadano inghiottiti dai paesaggi.
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poeti Ne le fonti e le sfingi sui frontoni Benigne un primo oblìo parvero ai proni Umani ancor largire: dai segreti Dedali uscìi: sorgeva un torreggiare
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. Come una fonte semplice e tranquilla donò la gioia alle riarse gole degli umani e non seppe, ahimè! tenere per la sua sete giovane una stilla! Morì
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destini umani! O dubbii, o sogni, addio! Io vedo, e sento, e benedico Iddio!
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É notte: azzurro il ciel, tonda la luna che disegna sul lastrico i ritratti dei comignoli; dormono i tranquilli umani, e i gatti per le note gronde
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della scienza duce, nella beata luce barcolleremo insiem! E chiederem l'Ippocrate che insanguinò le mani, palpando nelle viscere i patimenti umani; e
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godimenti umani! Dei baci amai la musica, e anch'io cacciai le mani tra profumate chiome, e di più d'una il nome mi si stampò nel cor! Io pur cercai nei
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ammanti onde ricopre l'ombra i taciti piani, forse in dubbio che l'opre viste dal sole inerte compiersi dagli umani possan ferir le aperte unicamente
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