La signora che mi spia dietro la sua tenda bianca drappeggiata e che io spio dalla finestra del salotto, perché non viene allo scoperto e mi saluta
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bosco di piante sfrondate; essi volano via, ma, dai profondi tumuli del chiostro, cui più nessun non spia, escono, forse a bever raggi e venti, le
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incenerir le cose; dimenticar le fisime delle superbe scuole, e i pulpiti, e le stole!... Poi quando stanca è l'anima, povera spia del cielo che fruga
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