, non siam noi che scriviamo, È il vento che fa un fremito correr di ramo in ramo, È una canzon perduta che pel capo ci frulla, È il fumo di un sigaro, è
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mi stringe sì che il cuor ignoto orrore m'invade, non per me se nella notte solo io soccomba, ma per te, o compagna forte e sicura - che pel mio
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! il mio sole! Ma pel cielo montan le nubi su dall'orizzonte, già lambiscono il sole, già alla terra invidiano la luce ed il calore. Un brivido
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il tempo procede per il giro d'altri inverni e di nuove primavere. Ma alla notte sui vertici ricolmi passa il nembo e pel cielo s'accavalla la nera
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scintillare traggan le lunghe dita pel sereno che al piano oscuro ed ai profili neri degli alberi dei monti si congiungono. Ma nel cielo e nel piano, ma
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che vive il core mio tace o fanciulla. - E quando pel fosco piano cui plumbeo il cielo incombe divampa la fiamma ribelle sospinta dal vento dell'odio
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la speme giungere alla morte. Non è la patria il comodo giaciglio per la cura e la noia e la stanchezza; ma nel suo petto, ma pel suo periglio chi ne
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Pel ragno sospeso tra fila d'argento i baci del zefiro son sbuffi di vento. Al verme indifeso togliete la fede che il fango non l'odia che l'astro lo
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; Ripenserai le lagrime delire, e i giuramenti a Dio, o bugiarda, di vivere e morire pel genio mio! E allora sentirai l'onda dei vermi salir nel tenebrore, e
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guardar - E già mi avventavo... Ma il nume rispose - Un solo fra tanti, fra tutti. . . a che pro ? Pei versi e l'oceano, pel turbo e le rose, poeta, il
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Ella era nuda come un fior d'Iddio liberamente nei campi sbucciato; però pel ballo si adornava, ed io le stava allato. Creature del cielo, angeli
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felici. Apri, ingrato, ai dolor! siam noi la musa, l'eterna musa che pel mondo corre; non è poeta l'uom che ci ricusa, l'uom che ci abborre . - Ed io
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immani sul legno che l'abbranca, e sbuffa, e geme, per toccar la terra... Ma l'orizzonte imbianca, e mi caccia pel gelido cammino la campana che suona
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d'essi il segno della croce; forse un nocchier balordo mentre un prete parlava alzò la voce; forse hanno i mozzi striduli deriso il sagrestano pel suo
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Nato pel cielo, e tutto in quello assorto, spirto in esilio sulla nostra mota - spirto creato per fulgere - e morto come un ilota! Anima invasa da
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sfinge davanti all’Obelisco. Se folleggia, se canta e se m’insidia concedendomi un po’ della sua mano pel Dio Termine! E’ Clori, è Filli, è Lidia ed
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poesia. Beli o ragli altri! - Io, mia Vergine, io ti amai ben d'altri amori! Dappertutto dove nuvole van pel cielo o spuntan fiori, dappertutto dove un
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