Così ogni pochi minuti sono qui, di fianco a dove passi inchiodata le giornate e ti parlo: a raffica, non so bene di cosa, memorie dissepolte
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opera dura, Ammorbidì i profili della vostra figura, Ma il secolo correndo nella prefissa via, Voi, soavi memorie, voi, caste fedi, oblia. A poco, a
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Tace la notte intorno a me solenne le ore vanno e sfilan le memorie siccome un nero e funebre convoglio. Del cielo nelle oscurità remote nell'ombra
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veglie liete sconfitte e facili vittorie e voi quaderni carchi di memorie io v'abbandono. Libero sono dalla tirannia d'ogni minuto; sono rotti i ceppi
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, belle, ridenti, tiepide, nella tranquilla stanza tornano le memorie del luglio e dell'aprile, a colorir lo stile del pallido pittor. E accosciata in
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lo venian dal placido suo tempio a scongiurare le dee della famiglia, le sue dilette glorie, cinte di pie memorie, belle di noti fior... Tacque, partì
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Ma ritornato dalla lunga gita alla casa paterna, a' tuoi diletti, d'alme memorie l'anima arricchita, e la valigia piena di abbozzetti: come lieto
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dì! E adesso ? ... oh torna all'anima sempre l'antica fede; cinto di pie memorie, il Dio dei padri riede; riede possente, e il bacio che al libro or
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te mi specchiai! Nel tuo destino il destin mio guardai, o pieno d'ale: o pieno d'ale, o pieno di mistero, di memorie e d'oblio, muro triste e leal
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stanzetta s'empie di trasparenze, di visïoni e di memorie pie al suon delle lontane avemarie. Altri di bianche nudità, di note, di profumi briaco, pallido
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, abbandoni, ebbrezze, incurie della vita e del destino! O memorie!... beatitudini come nuvole svanite! O miei fiori in preda al turbine, o mie ninfe
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