L'aria della metropolitana mi ruota nel petto e nella testa come la tromba marina che oggi si è abbattuta sul litorale.
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la sconfinata marina: E vidi come cavalle Vertiginose che si scioglievano le dune Verso la prateria senza fine Deserta senza le case umane E noi
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Poi che la nube si fermò nei cieli Lontano sulla tacita infinita Marina chiusa nei lontani veli, E ritornava l'anima partita Che tutto a lei
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lagrime come due vele dietro una leggera brezza marina. Il nostro dolore non era dolore d’amore né dolore di nostalgia né dolore carnale. Noi morivamo
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nell'infinito. Sente nel sol la voce dolorosa dell'universo, - e l'abisso l'attira l'agita con un brivido d'orrore siccome l'onda suol l'alga marina che le
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scogli della montagna, quando sul ghiaccio il tuo raggio si bagna! Ma chi dirà, divina, di che fulgor ti vesti, se tu sorgi infocata alla marina? Il
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