Il sole che nel nuovo parco cittadino si appoggia in silenzio sulle schiene dei cam e delle madri, e si rifrange sulle ciglia dei bambini
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immota la rapida ruota - del meno e del più. Le madri, frattanto, cadean ginocchioni, e in lunghe orazioni - chiedevan pietà... La notte piombava dai
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villagio ci travolse colla nostra ilarità. E le madri rampognarono i ragazzi scapestrati!... Ma a un bel fuoco i piccioletti piedi e gli abiti asciugati
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: è l'ora di alzar le penne! Oh baci, oh soli prodigati al bimbo, ironie degli aprili e delle madri!... Meglio una bara di due palmi, e il limbo dei
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insieme al gaudio di chiamarsi fratelli; guarda: un orrendo bacio nell'almo sen li strinse, e colla morte avvinse gli sventurati amor... Madri che
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madri italiche tutte ammonir la prole, perché di Roma il sole un lampo, un lampo fu! Quei bimbi che inneggiavano or più non siam, perdio! Siam la legione
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Coronato di rovi e di pruina ecco il Febbraio. Buone madri, cui desta alla mattina la pioggia che vien giù rapida e fina, e il canto del rovaio
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mio balcone, e mi addormenta. Sogno allor le scarpette esposte al vento, i magi in viaggio ancor sui dromedari, e il gioir delle madri, e lo sgomento
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