rubini della vigna e queste argentee gemme del globo celeste, in un bicchiere, sono un poema, ed io lo voglio bere! Non discutiamo di filosofia, ve ne
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poneansi al crine fra i vezzi, fra le trine e gemme e perle e corone immortali di fiori artificiali ... ed io già in petto avea l'onda dei versi, e gli occhi
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, mia musa, già di pallor suffusa, getta la luce sua fra queste sete, fra tante gemme in tanto oro sì liete; spingi l'occhio sagace, e tenta i cori, e
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dolci ore dell'estro, le rime in cui son destro fatte d'argento e d'or, fatte di lapislazzuli, di gemme e perle fine che saran serto al crine del
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Era in legno di cedro all'Asia tolto, e in porpora di Tiro e in vaghe piume di colibrì avvolto. Le gemme, a mille e mille, quelle dei glauchi oceani
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